Il tumore della prostata

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Il tumore della prostata n. 3

Il tumore della prostata a cura della COMMISSIONE NAZIONALE LILT ANTICIPAZIONE DIAGNOSTICA Coordinatore Prof. Pier Giorgio NATALI Direttore laboratorio di Immunologia e Patologia Molecolare, Polo Oncologico Istituto Regina Elena (RM) Componenti Dott. Francesco ANGELINI Primario Onc. Medica Ospedale "Regina Apostolorum, Albano Laziale (RM) Prof. Domenico D UGO Responsabile U. O. di Chirurgia Generale, Policlinico A. Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore (RM) Prof. Cosimo DI MAGGIO Professore Ordinario di Radiologia, Università (PD) Dott. Claudio GUSTAVINO Primario S.C. Oncologia Ginecologica, IST (GE) Dott. Domenico MESSINA Direttore U.O.C. Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate (TP) Prof. Marco SALVATORE Direttore Dip.to di Sc. Biomorfologiche e Funzionali, Univ. degli Studi Federico II, Fac. di Medicina e Chirurgia (NA) Dott.ssa Aurora SCALISI Direttore U.O. Screening Ginecologico, Azienda USL 3 (CT) Prof. Francesco Paolo SELVAGGI Resp. Sez. Urologia e Trapianti di Rene Dip. dell Emergenza e dei Trapianti di Organi (D.E.T.O.), Università degli Studi (BA) Prof. Giovanni SIMONETTI Direttore Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Imaging Molecolare, Radiologia Interventistica e Radioterapia, Policlinico Universitario Tor Vergata (RM) Dott.ssa Daniela TERRIBILE Dirigente medico Chirurgia Senologica, Policlinico A. Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore (RM) Dott.ssa Anna DI IORIO Responsabile attività scientifica, Sede Centrale LILT (RM) in collaborazione con SIURO, Società Italiana di Urologia Oncologica Prof. Giuseppe MARTORANA Direttore Clinica Urologica, Università (BO)

Indice Prefazione pag. 3 Cos è la prostata? pag. 4 Quali sono le dimensioni della prostata e pag. 5 cos è l ipertrofia prostatica benigna? Come si cura l ipertrofia prostatica benigna? pag. 6 Cos è il carcinoma della prostata? pag. 7 Quali sono i fattori di rischio per il carcinoma prostatico? pag. 8 Si può prevenire l insorgenza del carcinoma prostatico? pag. 9 Cos è la farmacoprevenzione? pag. 9 Come si manifesta il carcinoma prostatico? pag. 10 Come si diagnostica il carcinoma prostatico? pag. 11 Come si cura il carcinoma prostatico? pag. 13 LILT pag. 15 Obiettivi e attività pag. 15 Come sostenere la LILT pag. 15 Sezioni Provinciali della LILT pag. 16 1

Prefazione Per decenni le patologie tumorali sono state considerate un vero e proprio tabù, un messaggio di sofferenza e dolore, quasi privo di speranza. E il non parlarne, il far finta di niente era il modo più semplice, anche se il più rischioso, per allontanare la paura del tumore. Ma non il cancro stesso. Oggi, l atteggiamento psico-sociale, per fortuna, è cambiato e fondamentali passi in avanti sono stati compiuti grazie alla ricerca, alla prevenzione, alla diagnosi e alla terapia. Si è in particolare sviluppata la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce, che si stanno sempre più diffondendo e consolidando. Attraverso la prevenzione è, infatti, possibile oggi vincere il tumore. Bastano salutari comportamenti, semplici accortezze e periodici controlli clinico-strumentali. La prevenzione e la diagnosi precoce oggi guariscono il 54% dei casi di cancro e siamo altresì consapevoli che intensificando le campagne di sensibilizzazione potremmo arrivare ad una guaribilità, già oggi, superiore all 80%. Tuttavia, nonostante i miglioramenti scientifici avvenuti nel tempo, il livello di guardia deve restare ancora alto sul fronte della sensibilizzazione, soprattutto nei confronti dei giovani. Questa certezza fa sì che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori sia sempre più attivamente impegnata sul fronte della prevenzione. Intesa sia come prevenzione primaria (adozione di stili e comportamenti di vita salutari: niente fumo responsabile del 30% dei tumori, corretta alimentazione, attività fisica e lotta alla cancerogenesi ambientale e professionale), sia come prevenzione secondaria (diagnosi precoce per i tumori della mammella, del collo dell utero, del colon-retto, della prostata, del cavo orale e della cute). Prevenire significa vivere. Più a lungo e bene. L informazione corretta e l educazione alla salute sono elementi basilari per una efficace prevenzione. Prof. Francesco Schittulli Presidente Nazionale Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori 3

Cos è la prostata? La prostata è una ghiandola a forma di castagna situata sotto la vescica dell uomo, davanti al retto, e circonda la porzione iniziale dell uretra (condotto che collega la vescica con l esterno)(figura 1). VESCICA URETERI PROSTATA URETRA DOTTI DEFERENTI TESTICOLI Figura 1. Prostata e i suoi rapporti. La prostata partecipa al meccanismo dell eiaculazione, secernendo la parte maggiore del liquido seminale, mezzo di trasporto degli spermatozoi. Le ghiandole prostatiche producono tra l altro una sostanza specifica, chiamata Antigene Prostatico Specifico (PSA), che viene escreto anche nel sangue dove può essere dosato. 4

Quali sono le dimensioni della prostata e cos è l iperplasia prostatica benigna? Le dimensioni della prostata tendono ad aumentare con il passare degli anni, variando da quelle di una castagna in età giovanile a quelle di una albicocca intorno a 40-50 anni. Questo aumento di volume, che è mediato dall ormone maschile Testosterone, si chiama Iperplasia Benigna della Prostata (IPB); non è un tumore, non rappresenta un maggior rischio di ammalarsi di cancro della prostata e non si trasforma in cancro. L IPB, tuttavia, può produrre dei sintomi che sono comuni a quelli del carcinoma prostatico in fase iniziale e che sono legati all ostacolo meccanico esercitato dalla prostata stessa al deflusso dell urina dalla vescica (minzione): difficoltà ad iniziare ad urinare; necessità urgente ad urinare con difficoltà a trattenere le urine; necessità di urinare frequentemente, soprattutto di notte, con conseguente disturbo del sonno; ridotta potenza del getto di urina e necessità di esercitare una forte pressione per urinare. Aumentando ulteriormente le dimensioni della prostata questi sintomi possono aggravarsi, giungendo a: improvvisa impossibilità a urinare (ritenzione acuta di urina) con necessità di ricorrere all inserimento di un catetere vescicale; ristagno di urina con possibile sviluppo di infezioni ricorrenti delle vie urinarie. 5

Come si cura l ipertrofia prostatica benigna? Per l IPB esistono fondamentalmente tre approcci terapeutici: Nelle forme iniziali si consiglia di: a)modificare il proprio stile di vita, ad esempio limitando forti ingestioni di liquidi la sera; b) svuotare il più completamente possibile la vescica ad ogni minzione; c) non trattenere a lungo l urina. Alcuni farmaci quali antistaminici, antidepressivi, tranquillanti e certi anti-ipertensivi, possono peggiorare i sintomi dell IPB. Nelle forme più avanzate si può ricorrere a farmaci specifici o alla chirurgia. Il medico di Medicina Generale e lo specialista Urologo potranno consigliare la migliore strategia terapeutica. 6

Cos è il carcinoma della prostata? Il carcinoma prostatico più frequente è l adenocarcinoma; esso consiste nella crescita incontrollata di alcune cellule ghiandolari che acquisiscono la capacità di infiltrare e di invadere le strutture e gli organi contigui e, attraverso il sistema linfatico e sanguigno, raggiungere organi distanti (metastasi). Il carcinoma della prostata è, per frequenza, il secondo tumore maligno nel sesso maschile dopo quello polmonare. L incidenza nei Paesi occidentali è di oltre 55 nuovi casi per 100 mila abitanti. Raramente è riscontrato prima dei 40 anni. La sua incidenza aumenta con il progredire dell età, colpendo prevalentemente i maschi dopo il 50 anno con un massimo attorno ai 70 anni. In Italia ogni anno vengono diagnosticati oltre 20.000 nuovi casi di carcinoma prostatico e si registrano meno di 7.000 decessi a causa di questa neoplasia. La prognosi di questo tumore dipende da alcuni fattori e, in particolare, dall estensione della neoplasia al momento della diagnosi e dall età del paziente. 7

Quali sono i fattori di rischio per il carcinoma prostatico? Poiché il carcinoma prostatico è molto raro prima dei 40-50 anni ma la sua incidenza aumenta rapidamente in età più avanzata, l età è da considerarsi il principale fattore di rischio. Altri fattori di rischio riconosciuti sono: Familiarità: il rischio di sviluppare un carcinoma della prostata è 2-3 volte maggiore per chi ha un familiare di primo grado affetto dalla stessa malattia. Tale rischio aumenta fino a 10 volte con l aumentare del numero dei familiari colpiti. Razza: questo tumore è essenzialmente una malattia dei Paesi occidentali; l incidenza e la mortalità più elevata si osserva nei maschi afro-americani degli Stati Uniti, la più bassa in Giappone, Cina ed altri Paesi asiatici. Altri fattori di rischio, per i quali le evidenze sono meno consolidate, comprendono: Fattori dietetici: una dieta ricca di grassi e l obesità (Indice di Massa Corporea - IMC - superiore a 29) sembrano comportare un incremento dell incidenza. L azione sfavorevole dei grassi è da collegarsi ad un aumento della produzione del testosterone e ad una diminuzione dell assorbimento della vitamina A. Anche deficit nella dieta di vitamina D e selenio sono stati associati ad una maggiore incidenza di carcinoma della prostata. La tabella seguente riassume i fattori di rischio per il carcinoma della prostata: FATTORI DI RISCHIO DEL TUMORE DELLA PROSTATA CERTI PROBABILI POSSIBILI Genetici: familiarità Dieta ricca di latticini e carni rossa Vita sedentaria Invecchiamento Dieta povera di verdure Inquinamento Geografici 8

Si può prevenire l insorgenza del carcinoma prostatico? Come raccomandato per numerose altre patologie, anche nel caso delle affezioni della prostata, una costante attività fisica, la riduzione del peso corporeo e un alimentazione equilibrata, povera di grassi e ricca di frutta e verdura (soprattutto ortaggi gialli, pomodori e peperoni dotati di proprietà antiossidanti, sostanze ricche di vitamina A, D, E e il selenio) sembrano essere utili nel ridurre il rischio di malattia. Cos è la farmacoprevenzione? La farmacoprevenzione consiste nell utilizzo di sostanze sintetiche o naturali che, da studi di laboratorio ed epidemiologici, hanno dimostrato la proprietà di ridurre il rischio di sviluppare un tumore. Nel caso del carcinoma prostatico, alcuni agenti appaiono promettenti anche se sono necessarie ulteriori ricerche per poterne confermare l attività e, a tutt oggi, non vi sono raccomandazioni suffragate da sufficiente evidenza scientifica. 9

Come si manifesta il carcinoma prostatico? Questo tumore è generalmente caratterizzato da una crescita molto lenta; nella fase iniziale è frequentemente asintomatico e può quindi restare non diagnosticato per anni. Progredendo la malattia generalmente compaiono i segni dovuti all ingrossamento della prostata che, peraltro, non sono differenziabili da quelli sostenuti dall ipertrofia prostatica benigna: pollachiuria (emissione frequente di piccole quantità di urina); nicturia (necessità, anche molto frequente, di eliminazione dell urina durante la notte); disuria (emissione di urine accompagnata da dolore); diminuzione della potenza del getto urinario. Altri sintomi raramente possono essere legati alla progressione locale del tumore: ematospermia (sangue nello sperma), dolore perineale e alterazioni della funzione erettile. In meno del 10% di pazienti il carcinoma della prostata si manifesta con sintomi legati alla sua disseminazione metastatica quali dolori ossei anche gravi. 10

Come si diagnostica il carcinoma prostatico? Le possibilità di guarigione sono legate alla fattibilità di un trattamento locale radicale e, conseguentemente, alle dimensioni ridotte della malattia: importante è quindi la diagnosi precoce. La diagnosi precoce prevede il dosaggio del PSA e una visita specialistica urologica annualmente a partire dai 50 anni di età. I soggetti con storia familiare di carcinoma prostatico dovrebbero iniziare i controlli dai 40 anni di età. Una diagnosi accurata si basa essenzialmente sulle seguenti indagini: Esplorazione digito-rettale (DRE): rappresenta il primo esame a cui deve sottoporsi il paziente con disturbi riferibili alla prostata. Poiché il carcinoma della prostata origina nella maggior parte dei casi (70%) nella porzione periferica dell organo, tale esame è di aiuto ma non consente l individuazione di tumori molto piccoli e allo stadio iniziale. La DRE è di semplice esecuzione, dura solo una decina di secondi, è indolore. Dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico): questa sostanza, prodotta dalla ghiandola prostatica, può essere dosata con un semplice prelievo di sangue. La sua quantità nel sangue tende ad aumentare con l età, per cui è normale che nell anziano sia superiore rispetto a quella del giovane. La quantità di PSA nel sangue può aumentare sensibilmente qualora le strutture ghiandolari della prostata vengano danneggiate (infezioni delle vie urinarie, iperplasia prostatica benigna o in seguito a manovre strumentali). Valori di PSA più elevati della norma non sono quindi sinonimo di tumore maligno della prostata. Attualmente, il dosaggio del PSA nel sangue può consentire una diagnosi precoce approssimativamente nel 70-80% dei tumori prostatici quando la malattia è ancora confinata alla ghiandola. Correntemente, il valore di 4,0 nanogrammi per millilitro di PSA nel siero è ritenuto il valore massimo normale; però, quando esistono fattori di rischio quali la familiarità, anche per valori di PSA più bassi di 4,0 nanogrammi per millilitro, si impone maggiore attenzione. Il risultato del PSA potrebbe essere alterato anche da condizioni che determinano un massaggio della prostata, come andare in bicicletta, sottoporsi ad una visita o a una ecografia, avere rapporti sessuali. In questi casi, quindi, è meglio rimandare di tre giorni il prelievo per il PSA. 11

Ecografia transrettale (TRUS): questa indagine consente di ottenere informazioni essenziali quali la morfologia, le dimensioni e la struttura della ghiandola. Parametro importante per ipotizzare la presenza di carcinoma è la dimensione della lesione. L ecografia permette inoltre di valutare l eventuale diffusione del tumore al di fuori della ghiandola alle vescicole seminali, caratteristiche queste importanti dal punto di vista prognostico, e per la pianificazione delle cure. Agobiopsia prostatica: l ecografia consente inoltre di guidare con precisione all interno della prostata un sottilissimo ago per eseguire biopsie multiple di ogni nodulo palpabile o visibile ecograficamente e/o di ottenere una mappatura completa della ghiandola prostatica mediante prelievi in più punti. I frustoli di tessuto così ottenuti, esaminati istologicamente, definiranno la natura della lesione. 12

Come si cura il carcinoma prostatico? Definito lo stadio della malattia si pone la scelta del trattamento, sulla base di: a) l età del paziente; b) l estensione della malattia; c) le eventuali malattie concomitanti. Le opzioni terapeutiche sono di tipo: chirurgico radiante farmacologico combinazione delle precedenti terapie Chirurgico: la prostatectomia radicale rappresenta la terapia d elezione del carcinoma prostatico in fase locale (la malattia deve essere confinata alla prostata) e consiste nell asportazione completa della ghiandola. Dopo la chirurgia, il PSA sierico non dovrebbe essere più dosabile e la persistenza di livelli dosabili di PSA è indice dell esistenza di un residuo di malattia. La ricomparsa di quantità dosabili di PSA nel sangue è un segnale di ripresa della malattia. La prostatectomia radicale per i tumori confinati alla ghiandola consente la guarigione in un elevata percentuale dei pazienti. Tra le possibili complicanze della prostatectomia radicale vi sono l incontinenza (incapacità a trattenere le urine) e l impotenza. L incidenza di tali complicanze varia nelle diverse casistiche fino al 10% circa ed è minore utilizzando tecniche chirurgiche avanzate, che prevedono la preservazione dei plessi nervosi adiacenti la prostata (tecnica nerve sparing ). Radiante: la radioterapia rappresenta una valida alternativa alla rimozione chirurgica dell intera ghiandola nei casi in cui la chirurgia non sia fattibile (ad esempio per l età avanzata o altre malattie concomitanti, per desiderio del malato o per grado di diffusione della malattia non curabile chirurgicamente). 13

La radioterapia è attualmente utilizzata con due modalità: radioterapia esterna e radioterapia interstiziale. L utilizzo della radioterapia esterna, definita conformazionale, permette di colpire con maggior efficacia terapeutica il tumore risparmiando i tessuti normali. La metodica, definita radioterapia interstiziale o brachiterapia, consiste nell inserimento all interno della prostata di semi radioattivi (palladio o iodio 131). Lo scopo è di ridurre alcuni effetti collaterali indesiderati che possono seguire la radioterapia esterna. Farmacologico: il trattamento con farmaci che sopprimono la produzione degli ormoni maschili o che ne impediscono l azione sulla prostata, viene utilizzato prevalentemente per i pazienti non candidabili alla chirurgia. L utilizzo di antiandrogeni e LHRH-Analoghi garantiscono un adeguato blocco della produzione del testosterone. Questa classe di farmaci si accompagna ad effetti collaterali quali calo della libido, impotenza e vampate di calore. Anche se i tumori della prostata rispondono inizialmente all ormonoterapia, una significativa percentuale di essi sviluppa, in tempi variabili, una progressiva resistenza al trattamento ed è necessario un trattamento chemioterapico. Combinazione delle precedenti terapie: a volte le opzioni terapeutiche sono usate in concomitanza o in aggiunta ad altre cure. Infine, proprio perché spesse volte il carcinoma prostatico evolve con estrema indolenza e colpisce individui in età molto avanzata, in genere portatori di importanti altre patologie, in casi selezionati esiste la possibilità di attuare una strategia di osservazione e attesa. 14

LILT La LILT è l unico Ente Pubblico su base associativa impegnato nella lotta contro i tumori, che dal 1922 opera, senza fini di lucro, su tutto il territorio nazionale. Collabora con lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri enti ed organismi impegnati in campo oncologico. Membro dell European Cancer Leagues (ECL) e dell Unione Internazionale Contro il Cancro (UICC), svolge un ruolo istituzionale nell ambito della programmazione oncologica europea e dell interscambio di informazioni sul tumore tra gli Stati membri. Nel 2003 la LILT è stata insignita con la Medaglia d Oro al Merito della Salute Pubblica dal Presidente della Repubblica. Con le sue 103 Sezioni Provinciali, i 20 Comitati Regionali e le oltre 800 delegazioni comunali, la LILT si contraddistingue per un forte radicamento sul territorio e, grazie soprattutto ai suoi oltre 350 ambulatori, offre un servizio capillare e prezioso nella lotta contro il cancro. OBIETTIVI E ATTIVITÀ Prevenzione primaria: informazione e promozione dei corretti stili di vita Diagnosi precoce Volontariato, assistenza e riabilitazione Ricerca clinica ed epidemiologica COME SOSTENERE LA LILT Aiutare la LILT vuol dire contribuire concretamente alla lotta contro il cancro: con una donazione diventando partner LILT diventando socio LILT con il 5 per mille alla LILT scegliendo di donare il proprio tempo al volontariato. Per tenervi aggiornati sulle iniziative LILT, visitate il sito www.lilt.it oppure rivolgetevi alle Sezioni Provinciali del Vostro territorio. 15

Sezioni Provinciali della LILT * SEDE CENTRALE Tel. 06.4425971 AGRIGENTO Tel. 0925.905056 ALESSANDRIA Tel. 0131.41301/206369 ANCONA Tel. 071.2071203 AOSTA Tel. 0165.31331 AREZZO Tel. 800.235999 ASCOLI PICENO Tel. 0736.358360 ASTI Tel. 0141.595196 AVELLINO Tel. 0825.73550 BARI Tel. 080.5216157 BELLUNO Tel. 0437.944952 BENEVENTO Tel. 0824.313799 BERGAMO Tel. 035.242117 BIELLA Tel. 015.8352111 BOLOGNA Tel. 051.4399148 BOLZANO Tel. 0471.402000 BRESCIA Tel. 030.3775471 BRINDISI Tel. 0831.520366 CAGLIARI Tel. 070.495558 CALTANISSETTA Tel. 0934.541873 CAMPOBASSO Tel. 0875.714008 CASERTA Tel. 0823.273837/333.2736202 CATANIA Tel. 095.7598457 CATANZARO Tel. 0961.725026 CHIETI Tel. 0871.564889/3554133 COMO Tel. 031.271675 COSENZA Tel. 0984.28547 CREMONA Tel. 0372.412341 CROTONE Tel. 0962.901594 CUNEO Tel. 0171.697057 ENNA Tel. 0935.511755 FERRARA Tel. 0532.236696 FIRENZE Tel. 055.576939 FOGGIA Tel. 0881.661465 FORLÌ-CESENA Tel. 0543.731410 FROSINONE Tel. 0775.841083 GENOVA Tel. 010.2530160 GORIZIA Tel. 0481.44007 GROSSETO Tel. 0564.453261 IMPERIA Tel. 0184.570030/506800 ISERNIA Tel. 0865.29484 L'AQUILA Tel. 0862.310117 LA SPEZIA Tel. 0187.732912/734462 LATINA Tel. 0773.694124 LECCE Tel. 0833.512777 LECCO Tel 039.5916683 LIVORNO Tel. 0586.811921/444034 LODI Tel. 0371.423052 LUCCA Cell. 340.3100213 MACERATA Tel. 0737.636748 MANTOVA Tel. 0376.369177/8 MASSA Tel. 0585.493036 MATERA Tel. 0835.332696 MESSINA Tel. 090.2212646/2212619 MILANO Tel. 02.2662771 MODENA Tel. 059.374217 NAPOLI Tel. 081.5465880 NOVARA Tel. 0321.35404 NUORO Tel. 0784.619249 ORISTANO Tel. 0783.74368 PADOVA Tel. 049.8070205 PALERMO Tel. 091.6165777 PARMA Tel. 0521.702243/988886 PAVIA Tel. 0382.27167/33939 PERUGIA Tel. 075.5857311 PESARO-URBINO Tel. 0721.364094 PESCARA Tel. 085.4252500 PIACENZA Tel. 0523.384706 PISA Tel. 050.830684 PISTOIA Tel. 0573.365280 PORDENONE Tel. 0434.28586 POTENZA Tel. 0971.441968 PRATO Tel. 0574.572798 RAGUSA Tel. 0932.229128 RAVENNA Tel. 0545.214081 REGGIO CALABRIA Tel. 0965.331563 REGGIO EMILIA Tel. 0522.283844 RIETI Tel. 0746.205577 RIMINI Tel. 0541.394018 ROMA Tel. 06.3297730/3297731 ROVIGO Tel. 0425.411092 SALERNO Tel. 089.220197 SASSARI Tel. 079.214688 SAVONA Tel. 019.812962/821403 SIENA Tel. 0577.285147 SIRACUSA Tel. 0931.461769 SONDRIO Tel. 0342.219413 TARANTO Tel. 099.4587360 TERAMO Cell. 338.1541142 TERNI Tel. 0744.431220/275496 TORINO Tel. 011.836626 TRAPANI Tel. 0923.873655 TRENTO Tel. 0461.922733 TREVISO Tel. 0422.321855 TRIESTE Tel. 040.398312 UDINE Tel. 0432.481802 VARESE Tel. 0331.623002 VENEZIA Tel. 041.958443 VERBANO CUSIO OSSOLA Tel. 0323.643668 VERCELLI Tel. 0161.255517 VERONA Tel. 045.8303675 VIBO VALENTIA Tel. 0963.44862 VICENZA Tel. 0444.513333 VITERBO Tel. 0761.325225 16 *Per ulteriori informazioni www.lilt.it

Finito di stampare nel mese di novembre 2008

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