Appunti sulle elezioni politiche del 1963 in Capitanata

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Appunti sulle elezioni politiche del 1963 in Capitanata La «scienza dei grandi numeri» applicata alla moderna tecnica delle consultazioni elettorali si rivela fondamentale, per esaminare l'andamento politico generale in una regione. All'indagine «per campione», così tanto generalizzata oggi, può attribuirsi efficacia, sia pure relativa, soltanto nelle previsioni o negli studi di mercato Il dato elettorale acquisito, invece, è storia e può costituire sicura anticipazione - con molta buona approssimazione - anche dell'orientamento futuro del corpo elettorale, da cui trarre somme di elementi correttivi validi ad articolare i «quadri» di manovra a disposizione di ogni partito. Soltanto in questi ultimi anni si va dimostrando che la macchina elettorale è un congegno da tenere sempre in moto e perfettamente lubrificato, sia pure usando «l'acceleratore del minimo» nei periodi di apparente stasi e facendola marciare a tutto gas quando il cittadino è chiamato al voto. La valutazione del dato elettorale, dunque, è sempre attuale e indica ancor più se avviene a distanza di tempo, proprio, lo stato di salute del corpo politico. L'elemento di valutazione più recente dell'orientamente elettorale della provincia dauna è dato dai risultati delle consultazioni politiche generali del 28 aprile u. s. Capitanata Capoluogo Democrazia Cristiana 130.185 23.524 Partito Comunista Italiano 118.538 12.922 Partito Socialista Italiano 28.926 7.585 Movimento Sociale Italiano 21.120 5.609 Partito Liberale Italiano 10.126 3.104 Partito Democrat. Italiano di Unità Monarchica 9.789 3.387 Partito Socialista Democratico Italiano 9.535 1.987 103

Concentrazione Un. Rurale 6.534 639 Partito Aut. Pens Italiani 1.735 893 Partito Repubblicano Italiano 1.559 375 Fronte Rinascita Nazionale 320 60 Rinnovamento Sociale 133 25 Su di una popolazione censita in 665.286 abitanti (che nel 1958 erano 684.223) gli aventi diritto al voto furono 388.860 e lo esercitarono 347.076 elettori. La percentuale dei votanti, dunque, fu del 92,4 per cento: esattamente il 2 per cento in più del 1958. Questo dato positivo dimostra un'accentuata formazione della coscienza politica delle popolazioni daune; una maggiore fiducia negli istituti democratici e quindi una partecipazone della base a determinare gli indirizzi di politica generale, che non era nel passato. Maggior valore, poi acquista l'incremento percentuale dei votanti, se si considera la diminuzione subita dalla popolazione dauna in questi ultimi cinque anni, essenzialmente per l'accentuarsi del fenomeno emigratorio. Per l'ultimo decennio, cioè dalle elezioni generali del 1953 a quelle del 1963, cerchiamo di raffigurare le scelte del corpo elettorale di Capitanata in tre serie di diagrammi, prendendo in considerazione i risultati elettorali per la Camera dei Deputati. La prima serie, che comprende le linee ascensionali, nell'ordine, del PLI, del PSDI, del MSI, del PCI, rivela una costante tendenza all'incremento dei voti; la seconda (PDIUM) indica un costante regresso; la terza (PSI, DC, PRI), infine, indica instabilità. Fermo restante il dato elettorale del 1948, che vide raccolta intorno alla DC la maggioranza assoluta dei voti, il 1953 si manifestò nel Mezzogiorno quel fenomeno qualunquista di ritorno, per il quale in Capitanata oltre 20 mila voti, già affidati alla DC, passarono a destra tanto che MSI, PNM insieme ne totalizzarono 62.013, risultato in appresso mai più raggiunto e, crediamo, non più raggiungibile, come fanno prevedere i dati statistici, che hanno registrato il grave tracollo subìto dai monarchici. Per altro nelle elezioni del 1958 quei ventimila voti tornarono alla DC, per riallontanarsene, almeno per il 70 per cento, il 1963. E' indubbiamente questo il dato più caratteristico, fornitoci dall'analisi statistica, della esistenza in provincia d Foggia di una imponente aliquota di elettori instabili, che alimentarono il quoziente dell'estrema destra nel 1953, dopo di aver dato la loro fiducia alla DC nel 1948 e nel 1949 all'uq. Si tratta di una massa di elettori senza partito, o di iscritti dissidenti, che costituiscono la massa di manovra della quale, come si è visto, si è giovato questo o quel partito, e che lasciano l'osservatore molto perplesso. Egli infatti si domanda se il fenomeno registrato dipenda da non raggiunta consapevolezza politica, oppure da emancipazione dagli schemi ideologici e dalla disciplina della organizzazione, immaturità e autarchia che porterebbero a scegliere la scheda nel primo caso per suggestione e nel secondo per valutazione contingente. Così rilevato, il prossimo futuro politico della nostra Provincia app a- re 104

ipotecato all'impegno di allargare la sua area democratica, anche se i risultati elettorali recenti non suffragano con generosità l'esperimento, se è vero che i due grandi partiti promotori hanno subito una flessione di circa ventimila voti (14.117 la DC, 5.203 il PSI). Concetto, questo, confermato, per altro, dal costante e chiaro accrescimento di voti registrato dal PLI, nonostante la esistenza di un concorrente potenziale che esso ha trovato nella Concentrazione Rurale, con la sua lista risoltasi in disturbo non tanto per la DC quanto per lo schieramento liberale. La convalida delle costanti progressive delle estreme si è avuta, invece, dai risultati del PCI e del MSI. Si può concludere che attualmente il tradizionale schieramento politico è tutto in fase evolutiva e che, soltanto per configurazione topografica parlamentare, può parlarsi ancora di destra, centro e sinistra. Infatti sono da considerarsi cadute le vecchie prerogative ed i vecchi schemi, mentre il fondamento sociale e popolare è alla base di ogni schieramento politico e l'individualismo ed il conservatorismo classici possono ritenersi sicuramente archiviati agi atti della storia politica nazionale, come può dirsi di un'autentica democrazia parlamentare, ormai sostituita da una democrazia di partito, che non impegna più l'eletto soltanto con i suoi elettori, bensì solidamente lo lega alla direzione del suo partito ATTILIO TIBOLLO * ATTILIO TIBOLLO, giornalista in Foggia. LA RAPPRESENTANZA DAUNA PER LA QUARTA LEGISLATURA REPUBBLICANA In base agli scrutinii e alle intervenute opzioni, sono stati proclamati i seguenti parlamentari della nostra Provincia CAMERA: D.C. (3 seggi): on. avv. Gustavo De Meo; on. avv. Donato De Leonardis; on. avv. Vincenzo Russo. P.C.I. (2 seggi): on. rag. Michele Magno: on. dott. Pasquale Pasqualicchio. M.S.I. (1 seggio): on. Ernesto de Marzio. SENATO: D.C. (1 seggio): sen. prof.ssa Graziuccia Giuntoli. P.C.I. (2 seggi) : sen. Luigi Conte; sen. avv. Federico Kuntze. Prima del 30 aprile la rappresentanza parlamentare della Daunia era così c ostituita: CAMERA D.C. (4 seggi): on. avv. Gustavo De Meo; on. avv. Stefano Cavaliere; on. avv. Donato De Leonardis; on. avv. Vincenzo Russo. P.C.I. (3 seggi): on. dott. Luigi Conte; on. rag. Michele Magno; on. avv. Federico Kuntze. P.S.I. (1 seggio) : on. prof.ssa Anna Matera-De Lauro. M.S.I. (1 seggio) : on. Ernesto de Marzio. SENATO: D.C. (1 seggio): sen. avv. Alfonso De Giovine. P.C.I. (2 seggi): sen. Giuseppe Imperiale; sen. dott. Pasqualino Pasqualicchio. 105

O M I S S I S Parte 1, pag. 105 - Nel prospetto dei Parlamentari, nati o residenti in Provincia di Foggia, va compreso il nome della on. Baldina di Vittorio in Berti dei P.C.I. che, nata in Cerignola, ha diritto a figurare in questa prima presentazione. Di tutti gli eletti il 28 aprile nella circoscrizione Bari-Foggia forniremo nel p.f. fascicolo i dati biografici e, di quelli tra essi che hanno risposto alla nostra preghiera, dichiarazioni programmatiche e ritratti. Parte 1, pag. 72, dopo l'ultimo rigo: tura. Altra fonte dovette essere il «Libro delle Capitolazioni e rego-