DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI CONTENIMENTO DEL CONSUMO DEL SUOLO E RIUSO DEL SUOLO EDIFICATO (A.C. 2039)

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DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI CONTENIMENTO DEL CONSUMO DEL SUOLO E RIUSO DEL SUOLO EDIFICATO (A.C. 2039) Le proposte degli associazioni di tutela ambientale di modifica del disegno di legge per un vero cambiamento nelle politiche sull uso del suolo in Italia. Siamo a un passaggio decisivo di un percorso cominciato più di tre anni fa, quando l allora Ministro dell'agricoltura Catania presentò in Consiglio dei Ministri un provvedimento in materia di contenimento del consumo di suolo. In questo arco di tempo diversi testi sono stati presentati e una - troppo lunga - fase di discussione parlamentare ha avuto a Ottobre 2015 un primo esito con la presentazione del nuovo testo unificato nelle Commissioni Agricoltura e Ambiente riunite e il previsto arrivo del testo in Aula alla Camera. Il risultato di questi mesi di discussione risulta in alcune parti positivo, ma presenta ancora delle criticità. Per questo le nostre associazioni chiedono alcune modifiche al disegno di Legge, proprio con l'obiettivo di fornire strumenti efficaci di monitoraggio e di contenimento del consumo di suolo. Le nostre associazioni ribadiscono che ritengono sia necessario che si approvi quanto prima una Legge in materia di contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato. Il problema è che senza le modifiche richieste sussiste il rischio evidente che la legge non produca alcun cambiamento sostanziale nelle forme di intervento nel territorio, cancellando l efficacia anche dei suoi aspetti più positivi, come per esempio: il suolo considerato finalmente come risorsa non rinnovabile e bene comune, il divieto di utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente dei Comuni e di mutamento di destinazione d'uso per le superfici agricole che hanno beneficiato di aiuti dall'unione europea, l introduzione di obiettivi di tutela del suolo e di rigenerazione urbana, fino ad oggi ancora non presenti nel nostro ordinamento. Qui di seguito vengono illustrate le proposte di modifica al nuovo testo testo unificato, limitate, ma indispensabili a rendere realmente efficace, incisivo ed utile questo Disegno di Legge. Modifiche che sono coerenti, tra l altro, con il documento approvato dall Osservatorio Nazionale sulla Qualità del Paesaggio (Osservazioni al ddl Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato, documento approvato nella seduta del 15 dicembre 2015), condiviso dalla Commissione Cultura della Camera.

Articolo 2 Definizioni Obiettivo: evitare che le definizioni favoriscano nuovo consumo di suolo Lettera a) consumo di suolo - si chiede di modificare la definizione per armonizzarla con quelle fornite in sede europea dalla strategia tematica sul suolo, che fanno riferimento a net land take (consumo di suolo netto) e soil sealing (impermeabilizzazione) come due fattispecie distinte, che richiedono la prima regolazioni di natura urbanistica (il land take include anche le pertinenze edilizie e urbanistiche, quindi anche il verde privato e pubblico) e la seconda di natura edilizia (ad esempio la gestione delle acque di pioggia e la riduzione delle superfici impermeabili). Pertanto, si chiede almeno di cancellare tutto il secondo periodo della definizione proposta, mantenendo solo il seguente primo periodo: a) consumo di suolo: l'incremento annuale netto della superficie agricola, naturale e seminaturale soggetta a interventi di impermeabilizzazione. O, in alternativa, si chiede che la lettera a) sia cancellata e riscritta nel modo seguente: a) consumo di suolo: la riduzione netta della superficie agricola, naturale e seminaturale. Il calcolo del consumo di suolo netto si intende ricavato dal bilancio tra superfici agricole naturali e seminaturali in cui si è verificata una trasformazione in area urbanizzata ai sensi della lettera d) ***** Lettera b) superficie agricola naturale e seminaturale - Gli emendamenti approvati dalle Commissioni riunite, introducono, assurdamente dal punto di vista della tecnica legislativa, tra le eccezioni le aree destinate alle infrastrutture e agli insediamenti produttivi strategici e fattispecie che consentono anche scelte localizzative arbitrarie (ad esempio la previsione di servizi di pubblica utilità nei piani che verrebbe considerata superficie agricola) e definizioni che vanno al di la delle previsioni degli stessi strumenti urbanistici vigenti - i lotti e gli spazi inedificati interclusi già dotati di opere di urbanizzazione primaria e destinati prioritariamente a interventi di riuso e rigenerazione. -. Si aggiunge che l espressione i territori qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici, costituisce una specificazione riduttiva rispetto alla nuova definizione estensiva che si vuole introdurre. Si ricorda, infatti, che nell ambito dei territori qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici possono essere ricomprese superfici edificate significative (edifici agricoli, stalle, aie/cortili cementificati, viabilità asfaltata, ecc) che è più corretto includere nel computo del consumo del suolo. Pertanto, si chiede alla lettera b) di: 1. sostituire la frase i territori qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici, nonché le altre' con il solo articolo 'le'; 2. aggiungere le parole, nè urbanizzate dopo le parole non impermeabilizzate ; 3. cancellare tutto il testo che segue alla espressione entrata in vigore della presente legge. *****

Lettera c) impermeabilizzazione si ritiene più opportuno che la definizione si limiti a contemplare i cambiamenti nella natura o della copertura del suolo, senza introdurre eccezioni legate alle finalità dell attività agricola. Pertanto si chiede c), dopo le parole rimozione del suolo cancellare le parole non connessi alle attività agricole, nonché mediante altri interventi comunque non connessi all attività agricola. ***** Lettera d) area urbanizzata Si ritiene che tale definizione sia superflua perché già ampiamente chiarita dalle normative urbanistiche vigenti. Nel merito, in particolare si chiede quantomeno di escludere nella definizione di area urbanizzata il riferimento alle aree dotate di attrezzature, servizi, impianti tecnologici, in quanto si rischia di ricomprendere, a mero titolo di esempio, impianti che a fine vita possono essere rimossi, restituendo suolo agricolo (per esempio: impianti fotovoltaici a terra, parchi eolici). Altresì non viene ritenuta accettabile la locuzione i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria, perché questa certamente indurrebbe a considerare urbanizzato ciò che non lo è: aree agricole, aree verdi, aree parco o anche le aree dotate di infrastrutture superficiali o interrate, anche quando non sia preclusa la permeabilità del suolo (per esempio reti idriche, reti telefoniche o reti pubbliche di comunicazione). Al contrario, non rientrerebbe in questa definizione il complesso dei sedimi di infrastrutture per la mobilità che invece, stando anche al rapporto ISPRA 2015 sul consumo di suolo, compongono uno degli usi prevalenti nel novero delle superfici urbanizzate. Pertanto, si chiede di cancellare la lettera d) O in subordine, si chiede: alla lettera d) all art. 2, comma 1, lett. d): 1. eliminare le parole le aree dotate di attrezzature, servizi, impianti tecnologici, ; 2. eliminare l'espressione con continuità : 3. cancellare le parole i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria aggiungendo, dopo le parole i parchi urbani, le parole: cave, discariche, cantieri, piazzali, sedimi di infrastrutture viabilistiche e ferroviarie. Articolo 3 - Limite al consumo di suolo Obiettivo: armonizzare il testo con i principi e criteri della Delega Appalti Si segnala, in coerenza con quanto previsto dall emendamento, a suo tempo concordato con il Governo, della relatrice on.le Mariani alla c.d. Delega sugli Appalti che andrebbe cancellato o profondamente rivisto (vedi osservazioni all ultimo periodo del comma 1 dell art. 10) il riferimento alle infrastrutture e agli insediamenti produttivi strategici (incipit del comma 3).

Articolo 4 Priorità di riuso Obiettivo: rendere davvero efficace il censimento delle aree e degli edifici dismessi Il testo del disegno di legge approvato dalle Commissioni riunite prevede, all articolo 3, un censimento comunale "degli edifici sfitti, non utilizzabili o abbandonati esistenti", che risulta inefficace ai fini della spinta al riuso e alla riqualificazione al posto del consumo di aree agricole libere. Riguarda infatti solo gli immobili e non anche le aree dismesse o inutilizzate. Inoltre, per essere attuato, prevede che si passi per disposizioni che le Regioni dovranno approvare e, in ogni caso, stabilisce che ai Comuni venga affidata una responsabilità generica, ossia che "possono verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo di suolo inedificato possano essere soddisfatte con gli immobili individuati dal censimento stesso". E' evidente che una norma di questo tipo avrebbe scarsa efficacia, mentre proprio l'analisi e il censimento delle aree e degli immobili dismessi e inutilizzati deve essere la precondizione di qualsiasi decisione di trasformazione nel territorio comunale se, sul serio, si vuole fermare il consumo di suolo e promuovere la rigenerazione urbana. Inoltre, nel delegare alle Regioni di disciplinare l introduzione del censimento occorrerebbe anche prevedere un potere sostitutivo da parte dello Stato. Pertanto, si chiede di sostituire il comma 3 dell art. 4 con il seguente testo: Al fine di attuare i principi di cui all articolo 1, comma 2, i Comuni redigono un censimento degli edifici e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate esistenti. Attraverso tale censimento i Comuni verificano se le previsioni urbanistiche che comportano consumo di suolo possano essere soddisfatte attraverso interventi di rigenerazione. La redazione da parte dei Comuni del censimento è presupposto necessario e vincolante per l eventuale pianificazione di nuovo consumo di suolo. Le regioni nell'ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio dettano nel termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge disposizioni per disciplinare il censimento e il suo periodico aggiornamento, la pubblicazione dei dati sui siti web istituzionali.. Si chiede, inoltre, di modificare il comma 4 dell art. 4 aggiungendo dopo le parole provveduto ai sensi del comma 1" le parole "e 3". Articolo 5 Interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate Obiettivo: migliorare la delega coordinando norme e procedure nazionali e regionali Nella Delega al Governo non è chiaro cosa si intenda per semplificazione, mentre si vede favorevolmente una armonizzazione su tutto il territorio nazionale dei passaggi autorizzativi e degli strumenti previsti dalle Regioni per gli interventi di rigenerazione urbana, ma evitando nel contempo ulteriori modifiche alle modalità decisionali della Conferenza di Servizi, di cui alla legge 241/1990 su cui si è intervenuti anche recentemente.

Pertanto, si chiede al comma 1 dell articolo 5 di sostituire le parole a semplificare le procedure con le parole: a rendere più omogenee e coerenti su tutto il territorio nazionale le procedure autorizzative Articolo 6 Compendi agricoli neorurali periurbani Obiettivo: evitare la sub-urbanizzazione del territorio Pur apprezzando lo sforzo dei relatori per tentare di mitigare le conseguenze negative derivanti dal nuovo strumento dei Compendi agricoli neorurali periurbani, si rileva che la norma non è chiara e c è il rischio concreto che possa essere utilizzata, facendo leva sui cambiamenti delle destinazioni d uso previste, per nuove urbanizzazioni in zona agricole o comunque per una sub- urbanizzazione del territorio. Si ricorda, inoltre, che tale pratica può essere realizzata senza ricorrere ad alcuna innovazione legislativa, nel rispetto delle norme vigenti e della pianificazione regionale e comunale. Pertanto, si chiede la cancellazione dell art. 6 del ddl. In subordine, si chiede di introdurre le seguenti modifiche all articolo 6: 1. al comma 1, cancellare le parole inclusa la demolizione e ricostruzione fatti salvi i casi di cui al comma 3 ; 2. al comma 3 sostituire il testo proposto con il seguente: 3. Gli Interventi edilizi connessi alla proposta di progetto di compendio agricolo neorurale devono avere ad oggetto il riuso e la riqualificazione di fabbricati esistenti, qualora non più funzionali all attività agricola. Gli interventi edilizi complessivamente realizzati non devono comportare maggiore consumo di suolo all interno del compendio agricolo alla data di approvazione della presente legge. ; 3. al comma 4, cancellare l intero comma o, in subordine, dopo le parole da realizzarsi aggiungere le parole esclusivamente su superfici già edificate, ; 4. al comma 5 sopprimere le lettere a), c), f), g), h). Articolo 11 - Disposizioni transitorie e finali Obiettivo: fare in modo che la transizione non sia una sanatoria di tutte le previsioni anche solo enunciate Si mantengono le critiche di fondo già espresse a suo tempo: a) per le deroghe al divieto in fase transitoria del consumo di suolo per le cosiddette infrastrutture programmate su scala locale o strategiche a livello nazionale semplicemente perché inserite negli strumenti di programmazione della amministrazioni aggiudicatrici o nell elenco delle cosiddette infrastrutture strategiche; b) per i programmi di trasformazione anche solo adottati. Si ritiene opportuno, poi, che la disposizione transitoria che vieta il consumo di suolo nel primo periodo di entrata in vigore della legge non sia limitata alla emanazione del decreto di cui all art. 3, comma 1. Si ritiene, infatti, che tale decreto non sia sufficiente a concludere il complesso iter posto dal medesimo articolo. Occorrono, infatti, gli interventi regionali nonché delle province autonome o in assenza il DPCM di cui all art. 3 comma 9 perché i limiti al consumo di suolo siano finalmente efficaci. Inoltre, si ritiene sia necessario, per non rendere vane le misure di

salvaguardia poste dalle disposizioni transitorie, fare salva esclusivamente la validità dei procedimenti, per il rilascio dei titoli abilitativi, in corso alla data di entrata in vigore della legge. Pertanto, deve escludersi l efficacia di tutti gli interventi e programmi di trasformazione previsti nei piani attuativi solo adottati, anziché approvati. Per una migliore armonizzazione, si ritiene anche utile aumentare il termine di efficacia del divieto di consumo di suolo, almeno da tre a cinque anni. Si ritiene, infine, che la successiva facoltà di consumare suolo entro la misura del 50% della media del quinquennio precedente richieda una precisazione circa la modalità cui viene attribuita tale facoltà ai comuni. Si propone che tale ripartizione avvenga sulla base dell'incremento demografico effettivamente riscontrato nel quinquennio. Pertanto si chiedono le seguenti modifiche all articolo 11: 1. al comma 1 sostituire le parole del decreto di cui all art. 3, comma 8, con le parole della determinazione dell art. 3, comma 8 o, in mancanza, del DPCM del l art. 3, comma 9, ; 2. al comma 1 dopo le parole di cui all articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163 aggiungere le parole: per le quali sia stato approvato, a seconda dei casi, uno studio di fattibilità o un progetto preliminare, 3. al comma 1, alla fine del primo periodo dopo le parole elencate nell allegato VI al Documento di Economia e Finanza aggiungere le parole: di cui il CIPE abbia approvato il progetto esecutivo e il relativo finanziamento. ; 4. al comma 1 dopo le parole piani attuativi comunque denominati sostituire la parola adottati, con la parola approvati : 5. al comma 1, primo e secondo periodo, sostituire la parola tre con la parola cinque ; 6. alla fine del comma 1, aggiungere il seguente periodo:. Ogni regione e provincia autonoma provvederà alla ripartizione tra i comuni della quota di consumo di suolo ammissibile, applicando a tal fine un calcolo basato sul dato comunale di incremento della popolazione residente rilevato su base decennale.