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SENATO DELLA REPUBBLICA X LEGISLATURA N. DISEGNO DI LEGGE d'iniziativa dei senatori MALAGODI, FASSINO e CANDIOTO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 29 GENNAIO 1988 Istituzione della provincia di Lecco Il vigente ordinamen ONOREVOLISENATORI. to delle autonomie locali non risponde più nè per le attribuzioni di competenza nè per definizioni di confini alle attuali esigenze della nuova società. Il problema di un nuovo ordinamento delle autonomie locali che risponda alle necessità di una società più moderna è stato affrontato e risolto nella gran parte dei paesi dell'europa occidentale. In Italia, dopo numerose proposte ed iniziative legislative, ancora si tarda a rivedere l'attuale sistema degli enti locali. Tale riforma, che dai liberali è considerata fondamentale anche per riqualificare la spesa pubblica, dovrà basarsi sul riordino della provincia. Le province dovranno costituire il solo ente intermedio (fatte salve le diverse esigenze di governo nelle zone metropolitane) e dovranno avere confini tali da rispondere alle necessità di programmazione socio economica e territoriale. I liberali richiamano con forza la necessità che si provveda in tempi brevi alla riforma degli enti locali nel senso sopra indicato. È inoltre da' rilevare che, tardando la riforma, è tardato anche il riconoscimento che in alcune zone l'istituzione della provincia, come ente intermedio, è atto dovuto per motivi storici ed è scelta necessaria per rispondere ad esigenze sociali ed economiche. Sono, in particolare, da tenere in evidenza le realtà per le quali risultano espletate le procedure previste dall'articolo 133 della Co stituzione, avendo i comuni interessati delibe TIPOGRAFIA DEL SENATO (1850) (Enti locali)

2 DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI rato per la formazione di una nuova provincia ed avendo la regione provveduto a manifestare analoga volontà con la presentazione al Parla mento di un apposito disegno di legge di iniziativa regionale. Il presente disegno di legge si pone due obiettivi: sollecitare, anche con questa iniziati va, la riforma del sistema delle autonomie e anticipare una soluzione per zone che presen tano caratteri e specificità documentate ed in negabili. Lecco presenta, riguardo ai problemi e agli indirizzi sopra indicati, una omogeneità socio economica e territoriale tale da rendere op portuna la sua costituzione in provincia. La nuova provincia interessa una popolazio ne di circa 300.000 abitanti, suddivisa in novanta comuni ed esattamente: Abbadia Lariana; Airuno, Annone di Brianza, Ballabio, Barzago, Barzanò, Barzio, Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Casar go, Casatenovo, Cassago Brianza, Cassina Val sàssina, Castello di Brianza, Cernusco Lombar done, Cesana Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Cortenova, Costa Masnaga, Crandola Valsassina, Cremella, Cremeno, Dervio, Dolza go, Dorio, ElIo, Esino Lario, Galbiate, Garba gnate Monastero, Garlate, Imbersago, Intro bio, Introzzo, Lecco, Lierna, Lomagna, Malgra te, Mandello del Lario, Margno, Merate, Missaglia, Moggio, Molteno, Monte Vecchia, Monticello Brianza, Morterone, Nibionno, Og giono, Olgiate Molgora, Olginate, Oliveto La rio, Osnago, Paderno d'adda, Pagnona, Parla sco, Pasturo, Perego, Perledo, Pescate, Prema na, Primaluna, Robbiate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sirtori, Sueglio, Suello, Taceno, Tremenico, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna, Vendrogno, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Vestreno, Vi ganò, appartenenti alla attuale provincia di co mo; Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Maren zo, Torre de' Busi, Vercurago, appartenenti alla attuale provincia di Bergamo. Il capoluogo della nuova provincia è indica to in Leco, la città che per popolazione, per attività economica e per tradizioni storiche è il centro di gravitazione della zona. L'economia lecchese non ha alcun carattere di complementarietà con quella comasca, l'una essendo fondata su un'antica tradizione metallurgica, alla quale si è affiancata una prestigiosa industria meccanica, e completata si con un'estrema varietà di produzioni; l'altra avendo come base l'arte della tessitura serica integrata dalle lavorazioni di finimento tessile e, per la plaga brianzola, la specializzazione mobiliera. L'omogeneità e l'autonomia delle due strut ture economicoproduttive sono rimarcate dal l'esistenza di distinte organizzazioni sindacali, di imprenditori e di lavoratori, con sedi in Lecco e in Como, aventi prerogative «provin ciali» nelle rispettive giurisdizioni territoriali. Gli stessi partiti politici, del resto, si sono divisi le aree di influenza nella provincia lariana, dandosi organizzazioni autonome di grado provinciale nelle due città, alcuni fin dall'im mediato dopoguerra, altri in epoca più vicina, sotto le sollecitazioni del maturarsi nella opinione pubblica delle attese di un nuovo ordinamento amministrativo locale. Il panorama industriale del territorio lec chese si presenta con caratteri di eccezionale varietà e di eccezionale potenza, specie se rapportato alle dimensioni ed alla consistenza demografica. Nei novanta comuni considerati esistono 13.468 imprese produttive con 93.126 addetti. Escludendo la piccola porzione della provincia di Bergamo, la zona lecchese della provincia di Coma conta 12.382 aziende con 88.237 addetti, rispettivamente il 30,85 per cento ed il 38, Il per cento dei totali provincia li. La metalmeccanica, in particolare, con 30.183 unità impiegate, nel lecchese della provincia di Coma conta 12.382 degli addetti al settore dell'intera provincia; le maestranze tessili, pur se diminuite rispetto al censimento del 1927, rappresentano ancora il 17,1 per cento del totale provinciale, con 7.103 unità. Nei trentacinque anni fra il 1927 ed il 1961 la manodopera occupata nell'industria tessile è diminuita dal 46 al 18,5 per cento, quella metalmeccanica è aumentata dal 25,2 al 45,5 per cento, in termini relativi, ben s'intende: ciò dimostra il sostanziale cambiamento inter venuto nell'aspetto dell'economia manifattu riera locale, passata da una' base prevalente mente tessile ad una struttura di spiccato carattere metalmeccanico integrata da altre numerose attività.

3 DI LEGGE E RELAZIONI L'incremento dei traffici continua incessan te, anche per effetto della sempre più larga diffusione della motorizzazione (nel territorio lecchese sono stati superati i 166.500 automez zi circolanti ed in città è stato sorpassato il rapporto di una autovettura per due abitanti). Tenuto conto dei trasporti ferroviari (oltre 160 convogli giornalieri in partenza e in arrivo alla stazione ferroviaria) e di quelli delle autolinee interurbane, si può concretare la consistenza numerica del flusso e riflusso che giornalmen te interessa la città in almeno 50.000 persone. Colpisce, questo valore, per il fatto che sta ad indicare come affluisca in Lecco quotidia namente una massa di persone quasi pari a quella che risiede nel centro cittadino; non essendo Lecco località. di marcato interesse turistico, si può affermare che la corrente di traffico che la investe è quasi esclusivamente determinata da ragioni economiche in senso stretto o scolastico, o da altre di pari radicale importanza. Si tratta, in sostanza, di gente che converge su Lecco per lavorare nelle fabbriche e negli uffici pubblici e privati, per commerciare, per trattare affari, per effettuare acquisti nei negozi e nei mercati, per usufruire di servizi ed uffici pubblici, per istruirsi. A proposito di istituzioni bisognerà notare che Lecco si è costituita unà dotazione piuttosto completa di scuole di ogni ordine e grado; gli alunni che frequentano le scuole superiori provengono per il 60 per cento da altri comuni ed in certa parte da fuori provincia. Come centro avente una intensa e propria vita amministrativa ed economica, che si riverbera per tutto il suo territorio, Lecco si trova a disporre di un ordito ben più che embrionale di servizi, uffici ed organizzazioni che formano l'indispensabile substrata di un capoluogo di provincia. Autonome strutture e giurisdizioni territoriali già hanno, come si è in precedenza notato, le associazioni degli industriali, dei commercianti, degli esercenti ed albergatori, degli artigiani, dei dirigenti, dei professionisti, i sindacati dei lavoratori ed i partiti politici. Enti statali o parastatali sono stati costretti in questi ultimi tempi a sdoppiamenti di uffici e servizi, non facili ad incontrarsi in altre città anche demograficamente più consistenti di Lecco. Recentemente è stata aperta una sezio ne doganale, della quale era largamente senti ta la necessità per l'imponente lavoro di esportazioneimportazione sviluppato dalle in dustrie locali per iniziativa della camera di commercio. Lo stesso ente camera comasco ha dovuto istituire una propria sezione in Lecco, che non è certamente un sufficiente sostituto dell'auto noma camera di commercio lecchese abolita d'autorità dal Governo fascista. L'amministra zione provinciale di Coma, a sua volta, ha distaccato in Lecco dei propri uffici per i servizi tecnici e sanitari. La regione Lombardia, infine, ha già istituito una sezione di controllo sugli atti dei comuni e gli uffici comprensoriali che, per effetto della legge regionale 4 maggio 1981, n. 23, saranno quanto prima destinatari di deleghe così come avverrà per le province della Lombardia. Gli uffici comprensoriali costituiscono, di fatto, il primo nucleo della futura struttura ammini strativa provinciale. L'amministrazione dello Stato è rappresen tata da un tribunale civile e penale con sede di corte d'assise, da una pretura (una seconda è dislocata a Bellano), da una compagnia della guardia di finanza con nucleo mobile, da un. commissariato di pubblica sicurezza con sezio ne guardie di pubblica sicurezza, sottosezione di polizia stradale e posto di polizia ferroviaria, da un distaccamento del Corpo dei vigili del fuoco, da una stazione del Corpo forestale dello Stato, da un ufficio «principale» delle poste e telecomunicazioni. C'è un territorio ben definito nell'aspetto fisico, in quello della economia e della popola zione; c'è una città che ha ormai conseguito tutte le condizioni indispensabili per rappre sentare il territorio. L'entità territoriale lec chese, che nei fatti è già una realtà definita, attende di essere giuridicamente riconosciuta con la istituzione della provincia di Lecco.

4 DI LEGGE E RELAZIONI DISEGNO DI LEGGE Art. 1. 1. È istituita la provincia di Lecco, con capoluogo Lecco, comprendente i comuni di: Abbadia Lariana, Airuno, Annone di Brianza, Ballabio, Barzago, Barzanò, Barzio, Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Casar go, Casatenovo, Cassago Brianza, Cassina Val sàssina, Castello di Brianza, Cernusco Lombar done, Cesana Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Cortenova, Costa Masnaga, Crandola Valsassina, Cremella, Cremeno, Dervio, Dolza go, Dorio, ElIo, Esino Lario, Galbiate, Garba gnate Monastero, Garlate, Imbersago, Intro bio, Introzzo, Lecco, Lierna, Lomagna, Malgra te, Mandello del Lario, Margno, Merate, Missaglia, Moggio, Molteno, Monte Vecchia, Monticello Brianza, Morterone, Nibionno, Og giono, Olgiate Molgora, alginate, Oliveto La rio, Osnago, Paderno d'adda, Pagnona, Parla sco, Pasturo, Perego, Perledo, Pescate,'Prema na, Primaluna, Robbiate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sirtori, Sueglio, Suello, Taceno, Tremenico, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna, Vendrogno, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Vestreno, Vi ganò. Art.2. 1. Le elezioni del consiglio provinciale di Lecco avranno luogo in concomitanza con le elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali nel restante territorio nazionale. Art.3. 1. Sino all'elezione del nuovo consiglio provinciale, i provvedimenti necessari per la costituzione e l'immediato funzionamento de gli uffici della nuova amministrazione nonchè la definizione di prime proposte programmati che e gestionali per il territorio della provincia

5 DI LEGGE E RELAZIONI di Lecco sono adottati dal consorzio interco munale di Lecco istituito con decreto prefetti zio n. 1252/II del 20 gennaio 1975. 2. Alla prima dotazione di personale per l'amministrazione provinciale di Lecco si provvede, anche mediante apposita convenzio ne fra gli enti interessati, con il personale assegnato al comitato circondariale di Lecco e con personale tratto da quello delle ammini strazioni provinciali di Coma e Bergamo. 3. Dei provvedimenti adottati è data conti nua e tempestiva informazione al Ministro del l'interno. 4. La provincia e gli altri enti provvedono alle spese che, in base a specifiche norme, fanno ad essi carico per i corrispondenti uffici ed organi provinciali. Art. 4. 1. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, i Ministri competenti, con propri decreti, sentita la regione Lombardia, emanano per quanto di competenza i provve dimenti occorrenti per l'attuazione della legge medesima, in riferimento alla separazione patrimoniale e al riparto delle attività e passività tra le province di Bergamo, Coma e Lecco, nonchè all'istituzione degli uffici ed organi di loro competenza nella nuova circo scrizione provinciale di Lecco e all'esercizio delle corrispondenti funzioni fino a detta isti tuzione. 2. Le spese per i locali e per il funzionamen to degli uffici e degli organi provinciali dello Stato gravano sui capitoli stanziati nel bilancio dello Stato per le spese dei corrispondenti uffici ed organi. 3. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.