Lasciare le luci, i palazzi avveniristici e l aria contaminata di Melbourne, e andare verso la costa per poter spaziare lo sguardo nell infinito incontaminato, è un desiderio che assale chiunque per cui non solo i turisti, ma anche gli stessi australiani imboccano la famosa Great Ocean Road, lunga ben 285 km, una delle più belle strade panoramiche del mondo, e poi via.. verso il mare.. verso la libertà.. La costruzione di questa strada ebbe inizio nel 1919, ad opera dei soldati reduci del primo conflitto mondiale doveva in teoria creare nuovi posti di lavoro e per questo avrebbe anche dovuto presentarsi come una sorta di monumento ai caduti della prima guerra mondiale, ma tutto questo si è ormai dimenticato..
Il percorso, inizialmente, è un po lento di emozioni, in quanto si deve attraversare un estesa zona industriale, km e km di fabbriche, turbine, graticci, una marea di progresso tanto necessario, ma decisamente poco pittoresco. Ma poi quando si arriva a Torquay la musica cambia e la strada comincia ad acquistare una sua personalità, piccole casette in legno colorato, a dimensione ridotta, del tutto umana, appaiono tra gli acquitrini coperti di ninfee e ad Apollo Beach arriva anche la lunghissima spiaggia, bella, ridisegnata continuamente dalle lunghe onde oceaniche, una spiaggia solitaria nelle cui acque non si vedono navigare né canotti, né barche e neppure i soliti surfisti..
Si è attorniati da un totale silenzio che ha il sapore di selvaggia, viva, palpitante energia, questa atmosfera stimola anche a pensare, cosa che di certo, non fa mai male! Infinito, essere, divenire, contingente: la natura impersona e ridà vita a tutti questi concetti filosofici tra i più semplici e vitali, ma l uomo è spesso distratto e fermarsi a capirli rischierebbe di sprecare troppa fatica e tempo
Lo scrittore australiano John Pilger sostiene per esempio che la spiaggia per i locali è diventata ormai un luogo sacro: la spiaggia dice è la vera democrazia dell Australia, il luogo della libertà e continua noi abbiamo trovato la nostra libertà togliendoci di dosso gli abiti e non facendo niente di particolarmente significativo, e con gli anni siamo riusciti a raffinare ed elevare questa condizione di ozio fino a farne una cultura che negli altri paesi è tenuta in grande considerazione. Al di là di queste battute, c è però da evidenziare una verità: l 80% della popolazione vive in prossimità della costa ed ha un rapporto molto profondo con il mare
Ma se di sacro si deve parlare, la parte più suggestiva di questa escursione lungo le coste oceaniche del sud dell Australia è la baia dei Dodici Apostoli, Twelve Apostles.. un panorama mozzafiato, unico, fantastico e difficilmente descrivibile.
Enormi faraglioni, immensi megaliti che sorgono dalle acque della Shipwreck Coast...che sporgono dalle insenature che si stringono tra i ripidi roccioni rossi a picco sul mare..
...il tutto battuto incessantemente da bianche onde guizzanti e libere che spruzzano gocce ovunque creando una specie di piacevole finissima doccia naturale.
Ci si sposta attraverso stretti sentieri impervi per andare ad ammirare un punto più panoramico, in un altra prospettiva.. ma si è talmente affascinati dalla bellezza che non si è in grado più di giudicare quale sia veramente il punto più panoramico!
E allora rimaniamo a guardare, senza mai stancarci, e poi, proseguendo lungo la costa, ci si deve assolutamente fermare a Loch Ard Gorge.
Lo spettacolo è straordinario: tra scogli battuti dal vento, le rocce rosse spuntano dal mare come enormi giganti di pietra...e l acqua, penetrando nelle stesse rocce, da vita a deliziose insenature di un colore cristallino intenso.
Costeggiando l Oceano si arriva infine a Port Campbell dove ci aspetta un altro gioiello, il London Bridge, un ponte naturale proteso sull Oceano.. ma spezzato..
...quasi che la natura non avesse avuto più il desiderio di stupire gli umani infatti la sezione centrale della formazione calcarea naturale che univa il ponte al bellissimo arco naturale il London Arch, sotto cui ribollono le onde dell Oceano, ha ceduto ed è crollata nel 1990..
Ora lo si può ammirare solo da lontano, nitido e solitario che si staglia sotto un cielo azzurro che tende a scolorirsi nelle chiare tinte pastello...
...ma è ugualmente uno spettacolo magnifico, di una sconvolgente bellezza, il miracolo naturale di un continente assolutamente diverso dagli altri, unico nei suoi costumi, nei suoi sogni e nelle sue raggiunte certezze!