Il pari trattamento linguistico: problematiche e sviluppi recenti nella lingua italiana

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Transcript:

Il pari trattamento linguistico: problematiche e sviluppi recenti nella lingua italiana Confederazione Svizzera Segreteria per la Svizzera Italiana Seminario di traduzione e revisione Bellinzona 8-10 ottobre 2009 Cecilia Robustelli Università di Modena e Reggio Emilia

Il ruolo del linguaggio nel processo di costruzione dell identità di genere Rapporto pensiero lingua - realtà Linguaggio interfaccia del pensiero Costruzione socioculturale del M e del F: un processo in divenire

Inadeguatezza della lingua in rapporto all espressione del genere Convinzione sviluppata negli anni 70 La lingua non veicola adeguatamente la nozione di genere ma ne dà una versione deformata Abitudini linguistiche di stampo androcentrico

Il sessismo linguistico L uso sessista della lingua comporta una Funzione di enfasi (piano semantico) Asimmetrie semantiche Funzione di oscuramento (piano morfologico) Concordanza al maschile Maschile onnivalente

Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana (Alma Sabatini, 1987) Evitare l'uso del maschile come genere non marcato Evitare l articolo con i cognomi femminili Accordare aggettivi e participi con i nomi che sono in maggioranza. Se sono in parità l'accordo va con l'ultimo nome Usare i titoli professionali al femminile se il referente è femminile

Usare i titoli professionali al femminile se il referente è femminile i termini -o, - aio/-ario mutano in -a, - aia/-aria es. architetta, avvocata, chirurga, critica, ministra, prefetta, notaia, primaria, segretaria i termini -iere mutano in -iera es. infermiera, pioniera, portiera i termini in -sore mutano in -sora es. assessora, difensora, evasora, oppressora, etc. i femminili in -essa corrispondenti a maschili in (s)ore devono essere sostituiti da nuove forme in (s)ora es. dottora, professora, etc. i termini in -tore mutano in -trice es. ambasciatrice, amministratrice, direttrice, ispettrice, redattrice, senatrice, accompagnatrice

Anteposizione dell articolo femminile senza adeguamento morfofonetico al femminile termini in -e o in -a: es. parlamentare, preside, vigile, custode, interprete, presidente; poeta, profeta, etc. forme italianizzate di participi presenti latini es. agente, inserviente, cantante composti con capoes. capofamiglia, caposervizio.

Tendenze dell italiano contemporaneo

(Ritratto di Elisabetta Spitz) E così l'architetto Spitz «Guai a chiamarmi architetta! (...) Per me un professionista è una persona neutra, da rispettare per quel che fa e non per chi è. (...)» Contraria quindi alle politiche di genere? «So che la condizione femminile è estremamente complicata, per carità ( ) Dunque certo che sono femminista. Ma nel modo che ho spiegato. Senza cioè credere nella sorellanza». [Corriere della Sera Magazine, 12.4.07]

Montedoni, la presidenza va al marito dell assessore. Sarà Filippo Mannoni, marito dell assessore della Margherita alle Politiche Sociali, il nuovo presidente di Montedoni (La Repubblica, 10.3.2005)

Il Sindaco di Cosenza: aspetto un figlio! Il segretario DS: il padre sono io (La Repubblica, 10.8.2005)

È Nicola Adamo, segretario regionale della Calabria dei Ds, il padre del bambino che porta in grembo Eva Catizone, sindaco di Cosenza» (La Repubblica, 10.8.2005)

Noi politici non abbiamo sesso Che sia stata favorita dalla natura è ovvio. Basta osservarla. Alta, affascinante, sicura, instancabile, diplomatica, attentissima alla propria immagine, e soprattutto capace di sedurre anche i greci più scettici. Altrimenti non si spiegherebbe perché il ministro degli Esteri Dora Bakoyannis, nonostante le critiche per il suo eccessivo presenxzialismo, sia il personaggio politico più popolare del paese. [Io Donna 28.4.2007, p.35]

Avvocato, si comporti da donna Personalmente non avrei nulla in contrario a usare il femminile al posto del maschile se non fosse che per esempio «ministra» continua a offendere il mio orecchio (e credo non solo il mio) per la sua vaga assonanza con «minestra. Nel caso specifico, è il protocollo della Farnesina a imporre l'uso dell'invariabile «consigliere». [Riccardo Chiaberge, Il Sole24ore 8.3.2007, p.28]

L uso del genere nella comunicazione istituzionale

Linee guida per un uso non sessista e non discriminatorio della lingua Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche a cura di Alfredo Fioritto, Dipartimento per la Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1993

DPR 14 maggio 2007, n. 115 Regolamento per il riordino della Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna, art. 1, c. 2 La Commissione è composta da venticinque membri: (a) il Ministro per i diritti e le pari opportunità, di seguito denominato «Ministro», che la presiede

Dir. 23 maggio 2007 Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche «le amministrazioni pubbliche devono utilizzare in tutti i documenti di lavoro ( ) un linguaggio non discriminatorio come, ad esempio, usare il più possibile sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi (es. persone anziché uomini, lavoratori e lavoratrici anziché lavoratori)»

Indagine conoscitiva sulla condizione del personale femminile arruolato nelle forze armate 4a Commissione permanente - Difesa Senato della Repubblica

54a seduta - mercoledì 21 marzo 2007 La senatrice Brisca Menapace interviene chiedendo di parlare 'al femminile' 57a seduta - martedì 3 aprile 2007 Brisca Menapace ha una discussione con Antonella Casazza, capitana della Guardia di Finanza

C. «E' soltanto una questione di scarsa abitudine linguistica alla nostra presenza» B.M. «Se l'abitudine non segnala la vostra presenza, questa non sarà mai percepita, perché il linguaggio è un fatto simbolico»

La capitana Giannandré (Esercito) interviene: «Dire 'la' o 'il' non è importante: io sono 'il capitano', e in quanto tale rivesto un ruolo, svolgo determinati compiti e ho diritti e doveri. Se mi chiamo 'la capitana' la cosa non cambia (...)»

Atto di Sindacato Ispettivo n 1-00107 del Senato della Repubblica, 31 maggio 2007 Seduta n. 159 ( ) impegna il Governo ad introdurre negli atti e nei protocolli adottati dalle pubbliche amministrazioni una modificazione degli usi linguistici tale da rendere visibile la presenza di donne nelle istituzioni, riconoscendone la piena dignità di status ed evitando che il loro ruolo venga oscurato da un uso non consapevole della lingua.

Legge 125/1991, art.4, c.3 nei concorsi pubblici e nelle forme di selezione attuate da imprese private e pubbliche la prestazione richiesta deve essere accompagnata dalle parole dell'uno o dell'altro sesso, fatta eccezione per i casi in cui il riferimento al sesso costituisca requisito essenziale per la natura del lavoro o della prestazione

Statuto del Comune di Pisa (entrato in vigore il 25.3.2001) «In tutti gli atti del Comune si deve utilizzare un linguaggio non discriminante. In particolare sono espresse al femminile le denominazioni degli incarichi e delle funzioni amministrative del Comune ricoperte da donne».

Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune, Prefettura e Provincia di Prato (1998) «ha introdotto nel proprio lavoro di redazione di materiale istituzionale un linguaggio attento al genere maschile e femminile e alle differenze di genere». (v. pdf.)

Statuto della Regione Toscana (entrato in vigore il 11.2.2005) art. 82 «L'uso, nel presente Statuto, del genere maschile per indicare i soggetti titolari di diritti, incarichi pubblici e stati giuridici è da intendersi riferito ad entrambi i generi e risponde pertanto solo ad esigenze di semplicità del testo».

Statuto del Comune di San Giuliano Terme (proposta del 15.2.2008) «Il Gruppo di Lavoro, in relazione alle possibili modalità di declinare il genere, ha individuato diverse categorie di termini per cui si propongono le relative modifiche che dovrebbero essere adottate

termini che si possono declinare al femminile e che rappresentano un ruolo istituzionale: Sindaco, Assessore, Consigliere, Segretario Comunale, Prefetto, Revisore, Commissario. Per questi termini la grammatica italiana prevede di formare il femminile semplicemente sostituendo la desinenza in o o in e con la a ; è necessario quindi cambiare la desinenza e aggiungere il femminile dell'articolo (il/la)

Termini che non si declinano al femminile e che assumono la connotazione femminile tramite concordanza con l'articolo, aggettivo, ecc.: Presidente, Dirigente, responsabile, componente, rappresentante, dipendente, votante, giudice, utente, giovane, ufficiale, capogruppo, avente titolo. Per questi termini si prevede di usare l'articolo declinato al femminile (il/la, i/le, ecc.) modificando di conseguenza anche aggettivi, ecc.

Si conviene inoltre di inserire una locuzione per evitare il maschile neutro, dove è possibile senza appesantire troppo il discorso: per esempio la Presidenza, la Dirigenza, l'utenza, la persona dirigente, la persona responsabile, coloro che compongono, coloro che hanno titolo, chi ha espresso regolare voto, ecc.

termini generali di cui esiste la declinazione al femminile: cittadina/cittadino; elettrice/elettore; ragazzi/ragazze; esperta/esperto; anziana/anziano; eletto/eletta; straniero/straniera: usare l'intera dicitura femminile/maschile, con relativi articoli

Legge Regionale della Regione Toscana 2 aprile 2009 n. 16 Cittadinanza di genere i termini vengono declinati in entrambi i generi donne e uomini (v. pdf.)

Dipartimento di Italiano della Direzione Generale della Traduzione della Commissione Europea Bruxelles, 5 giugno 2007 Rete di eccellenza dell italiano istituzionale http://reterei.eu

Proposta per un uso della lingua italiana rispettoso dell identità di genere alla Ministra Pollastrini per promuovere un operazione di visibilità della figura femminile sul piano linguistico attraverso l'adozione ufficiale del genere femminile per le cariche istituzionali e per tutti i ruoli e professioni ricoperte da donne. www.noidonne.org/appelli

Suggerimenti per realizzare il pari trattamento linguistico nei testi istituzionali a) repertorio di forme femminili b) meccanismi di accordo

Repertorio di forme femminili (Tab. 1-7) i termini maschili in a non mutano ma antepongono l'articolo femminile: la poeta, etc. i termini in -o mutano in -a i termini -aio mutano in -aia (Tab. 1) benzinàio benzinaia berrettàio berrettaia bigliettàio bigliettaia birràio birraia borsettaia bottegàio bottegaia buongustàio buongustaia

Repertorio di forme femminili (Tab. 1-7) i termini -ario mutano in -aria (Tab. 2) antiquàrio antirivoluzionàrio assegnatàrio ausiliàrio avversàrio bancàrio beneficiàrio antiquaria antirivoluzionaria assegnataria ausiliaria avversaria bancaria beneficiaria

Repertorio di forme femminili (Tab. 1-7) i termini in -e non mutano ma antepongono l'articolo femminile (la caporale, generale, maggiore, parlamentare, preside, ufficiale, vigile, custode, interprete, sacerdote, presidente, etc.) anche quando rappresentano forme italianizzate di participi presenti latini (agente, inserviente, cantante, comandante, tenente) i termini in -iere mutano in -iera (Tab. 3) novellière novelliera pacière paciera palafrenière panettière panettiera parolière paroliera

Repertorio di forme femminili (Tab. 1-7) i termini in -sore mutano in sora (Tab. 4) revisóre revisora riprensóre soppressóre sospensóre successóre i termini in -tore mutano in trice (Tab. 5 e 6) accalappiatore ac ca lap pia trì ce accentratore accentratrice accoltellatore ac col tel la trì ce. accompagnatore ac com pa gna trì ce

Repertorio di forme femminili (Tab. 1-7) Composti con capo- Le forme in -essa entrate ormai stabilmente nel lessico dell'italiano rimangono (Tab.7): abbadessa, duchessa, campionessa, dottoressa, fattoressa, ostessa, poetessa, sacerdotessa

b) meccanismi di accordo all'interno del testo (Tab. 8-9) accordo con referenti maschili e femminili discrepanza fra genere referenziale e genere grammaticale

Proposta Sabatini accordo con referenti maschili e femminili accordo con il genere maggioritario o con l'ultimo sostantivo della serie es. Carla, Francesco e Sandra sono arrivate stamattina es. Carlo, Francesco, Giacomo e Sandra sono arrivate stamattina Proposta Robustelli accordo al maschile es. Carla, Francesco e Sandra sono arrivati stamattina es. Carlo, Francesco, Giacomo e Sandra sono arrivati stamattina

la guardia giurata è stato licenziato senza preavviso e gli è stata tolta la pistola anche se lui sosteneva di essere stato costretto a sparare per difendersi la guardia giurata è stata licenziata senza preavviso e le è stata tolta la pistola anche se lei sosteneva di essere stata costretta a sparare per discrepanza fra genere referenziale e genere grammaticale la guardia giurata è stato licenziato senza preavviso la guardia giurata è stata licenziata senza preavviso la guardia giurata è stato licenziato senza preavviso e gli è stata tolta la pistola la guardia giurata è stata licenziata senza preavviso e le è stata tolta la pistola

la guardia giurata Marco Speroni è stato licenziato senza preavviso e gli è stata tolta la pistola anche se lui sosteneva di essere stato costretto a sparare per difendersi la guardia giurata Marco Speroni è stata licenziata senza preavviso e le è stata tolta la pistola anche se lei sosteneva di essere stata discrepanza fra genere referenziale e genere grammaticale la guardia giurata Marco Speroni è stato licenziato senza preavviso la guardia giurata Marco Speroni è stata licenziata senza preavviso la guardia giurata Marco Speroni è stato licenziato senza preavviso e gli è stata tolta la pistola la guardia giurata Marco Speroni è stata licenziata senza preavviso e le è stata tolta la pistola

Il Ministro è stata invitata in ritardo e le sono state porte le scuse dell'ambasciatore che lei ha accettato Il Ministro è stato invitato in ritardo e gli sono state porte le scuse discrepanza fra genere referenziale e genere grammaticale Il Ministro è stata invitata in ritardo Il Ministro è stato invitato in ritardo Il Ministro è stata invitata in ritardo e le sono state porte le scuse dell'ambasciatore Il Ministro è stato invitato in ritardo e gli sono state porte le scuse dell'ambasciatore

discrepanza fra genere referenziale e genere grammaticale Il Ministro Mara Carfagna è stata invitata in ritardo Il Ministro Mara Carfagna è stato invitato in ritardo Il Ministro Mara Carfagna è stata invitata in ritardo e le sono state porte le scuse dell'ambasciatore Il Ministro Mara Carfagna è stato invitato in ritardo e gli sono state porte le scuse dell'ambasciatore Il Ministro Mara Carfagna è stata invitata in ritardo e le sono state porte le scuse dell'ambasciatore che lei ha accettato Il Ministro Mara Carfagna è stato invitato in ritardo e gli sono state porte le scuse dell'ambasciatore che lui ha accettato

Proposta La Ministra Mara Carfagna è stata invitata in ritardo La Ministra Mara Carfagna è stata invitata in ritardo e le sono state porte le scuse dell'ambasciatore La Ministra Mara Carfagna è stata invitata in ritardo e le sono state porte le scuse