ARPAD WEISZ 1896 Solt (Ungheria) -1944 Auschwitz (Polonia)
Il 16 aprile 1896 a Solt, un piccolo villaggio dell Ungheria, nasceva Árpad Weisz, uno dei più grandi allenatori di calcio dell epoca moderna. Arpad Weisz, ungherese di origine ebrea, è diventato particolarmente famoso in Italia dove ha allenato con successo Inter e Bologna. La vita di Arpad Weisz è legata non soltanto ai successi sportivi ma anche ai drammatici fatti che sconvolsero l Europa degli anni 30 e 40: le leggi razziali, la seconda guerra mondiale e l olocausto.
Nel 1924 Arpad Weisz giocava a Brno, in Cecoslovacchia, quando viene notato e acquistato dal Padova. A Padova Arpad Weisz, l ala destra magiara, giocherà appena sei partite perché viene chiamato dall Inter. Arpad Weisz si innamora subito di Milano, nella quale diventa pochi anni dopo allenatore. A 34 anni Arpad Weisz è il tecnico più giovane e vince la Serie A (1929-1930). A Milano Arpad Weisz promuove titolare Giuseppe Meazza, il primo mito calcistico d Italia. Arpad Weisz introduce il mondo del calcio attraverso strategie e tattiche innovative ma anche grazie ad una maniera totalmente nuova di relazionarsi con i calciatori.
IL FASCISMO E IL CALCIO Arpad Weisz vive e lavora in Italia negli anni 30, quelli del regime fascista e delle leggi razziali (1938). Anni in cui bisognava adattare i propri nomi alle ideologie del potere. Così come l Inter sarà costretta ad assumere la denominazione di Ambrosiana, Arpad Weisz italianizza il suo nome in Veisz: la W non era una lettera gradita al regime, come neanche gli ebrei. Nonostante questo però lui continua ad allenare e a ottenere successi in Italia e all estero.
ARPAD WEISZ E IL BOLOGNA Il nome di Arpad Weisz è legato particolarmente ai successi del Bologna (squadra di calcio fondata nel 1909), squadra che allena dal 1935 al 1937 e con la quale conquista 2 scudetti e una Coppa Expo a Parigi battendo per 4 a 1 il Chelsea. Il Bologna di quegli anni, lo squadrone che tremare il mondo fa, è creatura dell allenatore magiaro. Nonostante le vittorie però Arpad Weisz è costretto a lasciare il posto di allenatore e poi l Italia a causa delle leggi razziali del 1938. La statua di Benito Mussolini a cavallo- Stadio di Bologna Torre di Maratona-
L ESILIO DI ARPAD WEISZ E DELLA SUA FAMIGLIA Arpad Weisz con la sua famiglia si trasferisce in Olanda dove continua ad allenare ma la guerra e l olocausto lo travolgono lui e insieme alla sua famiglia. La Germania nazista invade l Olanda, sua moglie e i suoi due figli vengono mandati a morire ad Auschwitz Birkenau. Arpad Weisz poco più che quarantenne viene utilizzato dai nazisti come lavoratore nelle fonderie prima di essere spedito ad Auschwitz dove morirà nel 1944.
IL RICORDO DI ARPAD WEISZ Il nome di Arpad Weisz dopo la seconda guerra mondiale viene dimenticato. Anche il famoso giornalista Enzo Biagi in un servizio televisivo diceva che di questo allenatore non si sapeva più niente. Arpad Weisz veniva ricordato negli annuari calcistici tra i tanti allenatori. Solamente negli ultimi anni, grazie all interesse di studiosi e delle società dell Inter e del Bologna, il suo nome e il suo ricordo hanno avuto lo spazio meritato. Dal 2012 è possibile trovare una targa in sua memoria allo Stadio San Siro di Milano e allo Stadio Dall Ara di Bologna. Le due squadre Inter e Bologna gli hanno dedicato la partita dei quarti di finale di Coppa Italia del 2013. Inoltre il libro di Matteo Marani e il documentario di Federico Buffa hanno contribuito a fare conoscere al grande pubblico la storia di questo uomo, protagonista dei momenti più belli del calcio di inizio del 1900 e delle più grandi tragedie storiche del Novecento.
LO STADIO DI BOLOGNA
La storia e le memorie dei luoghi a Bologna. Il Littoriale Lo Stadio Renato Dall Ara ha una lunga storia alle sue spalle. E stato dedicato a Renato dal Ara, Presidente del Bologna Federazione Calcio dal 1934 al 1964. Fu inaugurato da Benito Mussolini che vi entrò trionfalmente a cavallo il 31 ottobre 1926. L'impianto polisportivo del Littoriale, così si chiamava nel ventennio fascista lo Stadio di Bologna, era stato fortemente voluto da Leandro Arpinati, podestà di Bologna fra il 1926 e il 1929 e negli anni successivi presidente del CONI e della Federazione Italiana Gioco Calcio. Si trattava di un progetto ambizioso che doveva servire a celebrare la grandezza del fascismo. Il Littoriale era uno dei più grandi e moderni stadi d'europa e fu edificato a spese del partito fascista bolognese e di alcune aziende cittadine; poi fu donato al Comune di Bologna. Il Littoriale fu progettato dall'ingegnere Umberto Costanzini e dall'architetto Ulisse Arata. Costruito con il calcestruzzo armato, comprendeva, oltre allo stadio dotato di pista per l'atletica, campi da tennis e due piscine, di cui una, per la prima volta in Italia, al coperto. La cerimonia d inaugurazione del Littoriale si tenne a lavori non ancora ultimati.
IL CALCIO MAGIARO Negli anni 20 e 30 il gioco dei magiari, e in particolare gli allenatori d Ungheria, erano famosi in tutto il mondo, particolarmente in Italia. Basti pensare che in quegli anni la metà degli allenatori della Serie A erano di origine ungherese. La storia dei calciatori e degli allenatori ungheresi in Italia è stata raccontata da Gábor Andreides nel libro Amikor még mi voltunk az olaszok (Quando ancora eravamo noi gli italiani) che ha narrato le imprese dei magiari nei campionati italiani durante il fascismo. Ma la storia di Árpad Weisz si leva sopra quella degli altri per i suoi successi da allenatore e per la tragicità della sua storia raccontata nel libro di Matteo Marani Dallo scudetto ad Auschwitz (edito nel 2007 da Aliberti ). Il calcio magiaro viene da molti ricordato in particolare per le imprese della squadra d oro di Puskás, che negli anni 50 raggiunse i maggiori successi del calcio mondiale.