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Transcript:

FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA UFFICIO AVIFAUNA MIGRATORIA Dott. Michele Sorrenti In collaborazione con Ing. Michela Giacomelli della Provincia di Brescia Milano, 22 Marzo 2014. CACCIA IN DEROGA SECONDO LETTERA C AD ALCUNE SPECIE DI PICCOLI PASSERIFORMI: MANCANZA DI SOLUZIONI ALTERNATIVE SODDISFACENTI ALLA CACCIA. La Commissione Europea ha proposto, nel corso di alcuni incontri con rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, che al posto di autorizzare la caccia in deroga a specie oggi non cacciabili, sia possibile incrementare la caccia ai passeriformi cacciabili in Italia, in particolare i Turdidi, specie prelevate negli stessi ambienti ed impianti di caccia per i quali si chiede la deroga. Questa proposta, a giudizio della Commissione, configura l esistenza di una soluzione alternativa soddisfacente, che permetterebbe di non ricorrere all esercizio della deroga, in quanto, in caso di autorizzazione alla deroga, si contravverrebbe al disposto dell articolo 9 comma 1 lettera C, che appunto stabilisce che si debba dimostrare l inesistenza di soluzioni alternative soddisfacenti. In questo documento si espongono alcuni punti che dimostrano che la proposta della Commissione UE non rappresenta una soluzione alternativa soddisfacente, per quanto riguarda le regioni del Nord Italia. La considerazione sopra esposta si basa sui seguenti dati di fatto: FENOLOGIA TEMPORALE DELLE DIVERSE SPECIE ENTITA E COMPOSIZIONE IN SPECIE DEL CARNIERE DI TURDIDI NEGLI APPOSTAMENTI DIFFERENZE DI PRELIEVO RELATIVE ALLA POSIZIONE GEOGRAFICA DEGLI APPOSTAMENTI

FENOLOGIA TEMPORALE DELLE DIVERSE SPECIE 1. Tordo bottaccio: la specie, che vedi avanti- costituisce il principale passeriforme oggetto di prelievo, è presente nelle regioni del Nord Italia (Liguria esclusa) solo come migratore, come è evidente dalle figure sottoriportate: Fenologia del Tordo bottaccio in Lombardia secondo dati di ricatture di soggetti inanellati all estero (Andreotti et al., 2010) Prelievi settimanali di passeriformi in provincia di Brescia nella stagione 2007-08, caccia da appostamento fisso.

Prelievi settimanali di Passeriformi in provincia di Brescia nella stagione 2011-12, caccia da appostamento fisso. Il periodo di prelievo della specie Tordo bottaccio è quindi ristretto dalla terza decade di settembre alla prima pentade di novembre, per un totale di circa 45 giorni di caccia, mancando popolazioni svernanti su cui effettuare prelievi, a differenza di quanto invece si verifica in Italia centro-meridionale. 2. Merlo: questa specie, la seconda come entità del prelievo dopo il Tordo bottaccio, viene abbattuta con una fenologia dipendente sia dalla popolazione nidificante (inizio della stagione) che dalle popolazioni migratrici, il prelievo infatti diminuisce drasticamente dopo la prima decade di novembre (vedi grafici provincia di Brescia sopra riportati). 3. Tordo sassello: anche questa specie è presente in Lombardia e Veneto con la popolazione migratrice e non svernante, di conseguenza il prelievo, di entità notevolmente inferiore a quella delle due specie sopra esposte, viene compiuto nel periodo di transito, ovvero dalla seconda decade di ottobre alla fine di novembre, sempre per circa 40 giorni di caccia. Bisogna infatti considerare che la tabella sottoriportata è relativa ad un periodo pluridecennale di ricatture, e che il prelievo venatorio viene

compiuto in misura soddisfacente in misura uniforme per la maggior parte degli appostamenti, principalmente nel periodo di picco della migrazione. Fenologia Tordo sassello in Lombardia secondo dati di ricattura di soggetti inanellati all estero (Andreotti et. al. 2010). 4. Cesena: questa specie, la più tardiva nelle presenze della migrazione postnuziale, transita in Italia con variazioni numeriche importanti fra un anno e l altro, tanto da essere definita invasiva. Ne consegue che il prelievo venatorio è variabile fra una stagione e l altra in modo drastico, come evidente dalla tabella sotto riportata, sempre relativa alla provincia di Brescia. Prelievi stagionali di Cesene in Provincia di Brescia caccia da appostamento fisso. Sebbene questa specie sia presente in inverno in Lombardia, in misura superiore agli altri Turdidi, tuttavia nell area delle provincie alpine e prealpine il prelievo

tende a decrescere dopo la metà di novembre (vedi grafici distribuzione settimanale del prelievo sopra riportati). Un ulteriore valutazione delle ricatture di soggetti inanellati all estero dimostra che in Lombardia lo svernamento della specie è relativamente modesto: Distribuzione temporale per decade delle ricatture in Lombardia di Cesene inanellate all estero. Ne consegue che anche la specie Cesena viene prelevata negli appostamenti fissi della regione Lombardia in gran parte nel periodo migratorio e in misura ridotta in inverno. ENTITA E COMPOSIZIONE IN SPECIE DEL CARNIERE DI TURDIDI NEGLI APPOSTAMENTI In tutta Italia il Tordo bottaccio è la specie più cacciata, per l abbondanza nel periodo migratorio e per la presenza di popolazioni svernanti nelle regioni centro meridionali. Nella provincia di Brescia, che può essere considerata rappresentativa delle regioni settentrionali alpine e prealpine, la specie costituisce una percentuale compresa fra il 61 ed il 69% del carniere di Turdidi quando non è stata autorizzata la deroga al Fringuello (vedi grafici sottostanti) nelle stagioni 2000-01, 2010-11 e 2012-13.

Composizione del prelievo di Turdidi in appostamenti fissi della provincia di Brescia nella stagione 2000-01 (senza deroga al Fringuello) Composizione del prelievo di Turdidi in appostamenti fissi della provincia di Brescia nella stagione 2010-11 (senza deroga al Fringuello)

Composizione del prelievo di Turdidi in appostamenti fissi della provincia di Brescia nella stagione 2012-13 (senza deroga al fringuello) Nelle stagioni in cui la deroga al Fringuello è stata autorizzata la composizione varia leggermente, e questa specie va ad occupare una frazione del prelievo di Turdidi, in particolare del Tordo bottaccio (vedi grafici sottostanti) in cui si riportano alcune stagioni venatorie con caccia in deroga Composizione del prelievo di Turdidi e Fringuello negli appostamenti fissi della provincia di Brescia nella stagione 2004-05 in cui è stata autorizzata la caccia in deroga al Fringuello

Composizione del prelievo di Turdidi e Fringuello negli appostamenti fissi della provincia di Brescia nella stagione 2008-09 in cui è stata autorizzata la caccia in deroga al Fringuello Composizione del prelievo di Turdidi e Fringuello negli appostamenti fissi della provincia di Brescia nella stagione 2011-12 in cui è stata autorizzata la caccia in deroga al Fringuello Come si può notare il prelievo del Fringuello va a costituire una percentuale compresa fra l 11 ed il 13 % del prelievo di Passeriformi negli appostamenti (è stata esclusa l Allodola in quanto il prelievo di questa specie è limitato a pochi appostamenti di pianura). L entità del carniere ottenuto degli appostamenti è stata valutata nel grafico sottostante in cui si è calcolato il prelievo compiuto per giornata di caccia da parte dei cacciatori di cui sono stati letti i tesserini. Il dato ricavato è quindi pesato per lo sforzo di caccia e rappresenta un parametro attendibile

dell evoluzione del prelievo e dell entità delle diverse specie a determinare il carniere totale. Prelievo medio per giornata di caccia di Turdidi negli appostamenti fissi della provincia di Brescia nel corso di 13 stagioni venatorie. Si evidenzia che solo il Tordo bottaccio consente ai cacciatori prelievi per giornata superiori a 1,5 capi fino a 3,5 nelle stagioni più favorevoli, mentre per le altre specie il prelievo è sempre inferiore ad un capo per giornata. Addirittura il Tordo sassello e la Cesena consentono prelievi quasi sempre inferiori a 0,5 capi per giornata di caccia. Questo significa che per molti cacciatori, finita la migrazione del Tordo bottaccio, ovvero ai primi di novembre, il successo delle giornate di caccia decresce drasticamente, e si riducono notevolmente le possibilità di compiere uscite con abbattimenti. Un ulteriore valutazione è stata compiuta analizzando se il prelievo di Fringuelli nelle annate di caccia in deroga autorizzata va ad incrementare il carniere totale oppure no. Nelle stagioni in cui la deroga non è stata autorizzata il prelievo medio dei Turdidi è stato di 3,42 capi per giornata di caccia, mentre nelle stagioni in cui la deroga è stata consentita la media dei prelievi per giornata, includendo il Fringuello, sale a 3,78 capi per giornata. Ciò significa che il Fringuello va almeno in parte ad incrementare il carniere totale, ovvero che l assenza di caccia a questa specie in realtà non è compensata da un aumento complessivo del prelievo sulle altre specie. Inoltre questo significa che, come si vede più avanti, alcuni appostamenti meno vocati per i Turdidi, abbattono

Fringuelli, senza la possibilità di compensarne la non cacciabilità con altre specie. DIFFERENZE DI PRELIEVO RELATIVE ALLA POSIZIONE GEOGRAFICA DEGLI APPOSTAMENTI In un apposita analisi la Provincia di Brescia nella persona dell Ing. Michela Giacomelli ha mappato i prelievi compiuti negli appostamenti per periodo e per sede geografica ove è presente l appostamento. Si conclude che le specie di Turdidi non sono prelevate uniformemente sul territorio, ma con differenze nell ubicazione degli appostamenti, in particolare per quanto riguarda Tordo sassello e Cesena. Al contrario il Fringuello appare distribuito più uniformemente e consente quindi agli appostamenti non vocati per Tordo sassello e Cesena di integrare il prelievo con questa specie. Di seguito si presentano alcune cartine che dimostrano quanto sopra esposto. Sono stati scelti i periodi di presenza maggiore delle specie, proprio ad evidenziare che, anche nei periodi di migrazione intensa, i prelievi di Tordo sassello e Cesena sono importanti solo in alcuni appostamenti, a differenza del Fringuello. Questa situazione non permette ai cacciatori di usufruire equamente nelle opportunità di caccia alla piccola migratoria, anche in considerazione del fatto che la caccia da appostamento fisso risulta una scelta esclusiva di forma di caccia. Le specie Tordo bottaccio e Merlo non sono riportate in quanto la maggior parte degli appostamenti usufruiscono di prelievi significativi delle due specie.

Tordo sassello: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 22 al 29 ottobre.

Cesena: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 22 al 29 ottobre.

Fringuello: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 22 al 29 ottobre.

Tordo sassello: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 30 ottobre al 5 novembre.

Cesena: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 30 ottobre al 5 novembre

Fringuello: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 30 ottobre al 5 novembre

Tordo sassello: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 6 al 12 novembre.

Cesena: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 6 al 12 novembre.

Fringuello: distribuzione ed entità del prelievo in provincia di Brescia, caccia da appostamento fisso. Settimana dal 6 al 12 novembre. CONCLUSIONI Secondo quanto sopra esposto si può concludere che la possibilità di cacciare per periodi più lunghi o più intensamente i Turdidi oggi cacciabili in Italia non rappresenta una soluzione alternativa soddisfacente per le regioni del Nord Italia per le seguenti motivazioni:

1. Il prelievo delle specie di Turdidi non è composto da percentuali simili delle diverse specie ma è fortemente sbilanciato a favore del Tordo bottaccio. 2. Tale specie è presente in queste regioni solo fino all inizio di novembre, di conseguenza un aumento della possibilità di caccia non consentirebbe un incremento del prelievo in quanto la specie è assente dal territorio. 3. Le altre specie sono prelevate in numeri molto bassi, ed in alcuni appostamenti non lo sono affatto. 4. Anche il Tordo sassello non è presente dopo la fine di novembre, e la sua presenza è poco uniforme sul territorio, ne consegue che un eventuale incremento delle possibilità di caccia non si tradurrebbe in un incremento del prelievo perché la specie non è presente sul territorio, e soprattutto non lo è uniformemente. 5. La specie Cesena è presente in modo estremamente variabile da un anno all altro ed anch essa non è distribuita uniformemente sul territorio. Si può quindi concludere che la caccia in deroga al Fringuello non può essere sostituita da un incremento della caccia alle altre specie e rappresenta quindi una possibilità attuabile nelle regioni Lombardia e Veneto. Dott. Michele Sorrenti Ufficio Avifauna Migratoria FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA Tel 366 5616364 E mail acma_ricerche@yahoo.com