LA SOGGETTIVITÀ DEGLI ENTI NON RESIDENTI GUGLIELMO FRANSONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA
QUALI ENTI NON RESIDENTI SONO SOGGETTI PASSIVI IRES? Secondo l art. 73, comma 1, lett. d): «le società e gli enti di ogni tipo» Secondo l art. 73, comma 2, primo periodo si riferisce solo ai soggetti residenti. Problematico riferimento ai soggetti non residenti: della seconda parte del primo periodo (altre organizzazioni non appartenenti ad altri soggetti nei cui confronti il presupposto si verifica in modo unitario e autonomo) della prima parte del primo periodo (associazioni non riconosciute, consorzi ecc.) L interpretazione t i comune: il secondo periodo del comma 2 è aggiuntivo rispetto al primo periodo.
LA NON RESIDENZA È ELEMENTO DISCRIMINANTE PER LA SOGGETTIVITÀ Le società di persone hanno soggettività o meno a seconda che siano residenti o non residenti Regola discriminatoria? Diversità rispetto ai trust non residenti
COME SI STABILISCE SE UN ENTE E RESIDENTE? L apparente circolo vizioso dell art. 73, comma 4 se per la regola per individuare l oggetto principale dipendesse d dalla residenza, allora non si potrebbe applicare il criterio dell oggetto principale senza conoscere prima se l ente è residente oppure no Ma ancora prima, se così fosse, non sapremmo cosa significa «oggetto principale» Si deve concludere che almeno l art. 73, comma 4, secondo periodo si applica anche agli enti non residenti A questo punto l unico problema è se si deve guardare solo all attività svolta in Italia o a quella worldwide
1/3 LA DISTINZIONE ENTI COMMERCIALI/ENTI NON COMMERCIALI Esiste una «presunzione di commercialità»? Innanzi tutto, esiste una presunzione di non commercialità relativa alle società semplici (art. 152, comma 1). Sulla giustificazione di questa regola tornerò fra breve. Poi esiste una disposizione misteriosa, l art. 152, comma 4. Letteralmente essa dispone che per le società di tipo diverso da quelli del codice civile si applicano i commi 1 e 2. A contrario, si dovrebbe dire che per le società di tipi diversi non si applicano i commi 1 e 2. Di fatto si ritiene che i commi 1 e 2 dell art. 152 si applicano a tutti.
2/3 LA DISTINZIONE ENTI COMMERCIALI/ENTI NON COMMERCIALI In realtà, però, l art. 152 presuppone la distinzione fra società ed enti non commerciali e società ed enti commerciali. Ma in cosa consiste questa distinzione? L art. 151 è praticamente identico all art. 153 Dal punto di vista letterale l art. 152 è diverso dall art. 154 Ma, a parte alcune divergenze di minore entità (p.es. la deducibilità delle erogazioni liberali), se si guarda alla soluzione offerta al problema della tassazione del reddito d impresa dimpresa, le due disposizioni sono ancora sostanzialmente identiche
3/3 LA DISTINZIONE ENTI COMMERCIALI/ENTI NON COMMERCIALI O, meglio, lo sarebbero, se si segue la soluzione prevalente in dottrina secondo cui per gli enti non residenti è reddito d impresa solo quello derivante da attività esercitata tramite S.O. L unica possibile distinzione sostanziale, da questo punto di vista, fra enti commerciali e quelli non commerciali è quella di ritenere possibile che gli enti commerciali siano titolari i di reddito d impresa anche senza S.O. Più in generale, a mio avviso, la stessa nozione di stabile organizzazione presuppone la nozione d impresa impresa. Questo giustifica l esclusione delle società semplici.
COME SI DISTINGUE FRA ENTI COMMERCIALI E NON COMMERCIALI? L oggetto principale La principalità: identità di regole con la residenza La principalità in Italia: profili quantitativi e qualitativi
ALTRI PROFILI DI SOGGETTIVITÀ DEGLI ENTI NON RESIDENTI Il consolidato mondiale La disciplina CFC La disciplina dei prezzi di trasferimento Problemi: - solo società? - solo enti commerciali? - solo enti commerciali con attività d impresa In ogni caso, questo dimostra che, quantomeno ad altri fini, la In ogni caso, questo dimostra che, quantomeno ad altri fini, la natura commerciale dell ente non dipende dall esercizio di attività d impresa nel territorio dello stato.