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Prot. 16402 Bari, 16.09.2008 Al Presidente AssoArpa Dott.ssa Sonia Cantoni Ai Direttori Generali delle Agenzie Regionali e Provinciali LORO SEDI Oggetto: Accordo di Programma area industriale di Taranto e Statte In considerazione della molteplicità delle sorgenti emissive presenti sul territorio tarantino, il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha promosso un Accordo di Programma per l area industriale di Taranto e Statte che prevede una valutazione congiunta delle procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale del complesso siderurgico ILVA, della raffineria ENI, del cementificio Cementir, dell azienda SANAC e dell inceneritore di RSU di Taranto. A questo proposito, si richiama la possibile applicazione dell art. 8 del D.Lgs. 59/2005, che consente di mettere in atto, per gli impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale. In questo contesto, entro il termine del 15.06.2008, era richiesto a tutti i soggetti coinvolti di produrre sul sito del Ministero dedicato al procedimento tutta la documentazione utile a rappresentare la situazione ambientale e sanitaria. Il Ministero, con nota prot. n. DSA-2008-0017837 del 26.06.2008, richiedeva a questa Agenzia una relazione di sintesi che indicasse eventuali criticità ambientali distinte per matrici ambientali e per singoli inquinanti relativamente all area di interesse, che sarebbe stata presentata nella riunione del 16.07.2008. In riscontro a ciò, ARPA Puglia trasmetteva con nota prot. 0013809 del 15.07.2008 la citata relazione accompagnata da una nota di trasmissione che si allega. Il Direttore Generale della Salvaguardia Ambientale del MATTM Ing. Agricola, con nota prot. DSA-2008-0022090 del 07.08.2008 (allegata), ha inviato a questa Agenzia delle osservazioni sulla Relazione di sintesi di ARPA Puglia, richiedendo di stimare, prendendo in considerazione le informazioni sito specifiche (dati meteo climatici, sorgenti di emissione, etc.), i contributi percentuali derivanti dal comparto industriale nel suo insieme e da quello civile, compreso il trasporto, degli inquinanti. In particolare, viene contestato l uso dei dati di Benzo(a)Pirene (BaP), derivanti da campagne di misura effettuate nel mese di ottobre 2005 e nel mese di febbraio 2006 per la definizione della condizione di criticità in quanto non rispondenti ai requisiti del D.Lgs. 152/2007 (media annuale di BaP pari a 1 ng/m 3 ). Per tali motivi si sostiene che Le campagne effettuate non possono essere ritenute valide ai fini dell individuazione di specifiche criticità ambientali e quindi della possibilità di imporre limiti più restrittivi rispetto a quelli definiti dalle norme o raggiungibili con le migliori tecniche disponibili. In data odierna questa Agenzia ha provveduto alla trasmissione della relazione richiesta in riscontro alle osservazioni (allegata).

Per quanto riguarda la valutazione dei livelli di Benzo(a)Pirene (BaP), la sintesi dei dati prodotti è riproposta nelle tabelle che seguono: Valori medi di BaP (ng/m 3 ) misurati nel particolato in diverse campagne Fonte dati Università di Bari Dip. Chimica ARPA Puglia Periodo Quartiere Tamburi adiacenze siderurgico Sito di campionamento Riferimento Via Dante (centro città) Autunnale (20 gg. - ottobre 2005) 1,14 0,12 Invernale (30 gg. - febbraio 1,78 0,50 2006) Estivo (56 gg. - 0,82 - maggio agosto 2008) Complessivo 1,09 - ISPESL U.O. 5* Statte Palagiano Invernale 2004 5.855 ± 0.220 0.755 ± 0.066 0.336 ± 0.030 Estivo 2004 0,877 ± 0,033 0,293 ± 0,026 0,132 ± 0,012 Indagine Viviano et al. Periodo caldo 1999-2000 Periodo freddo 1999-2000 1,9 - - 2,6 - - *Progetto finalizzato Impatto sulla salute di particolari condizioni ambientali e di lavoro, di provvedimenti di pianificazione territoriale - Unità Operativa 5 Microinquinanti dell aria Valori di BaP misurati con l uso di un campionatore vento-selettivo di microinquinanti organici in una postazione situata a Taranto in Via Lago di Bolsena (a circa 6 Km dall area industriale, sul terrazzo di un palazzo di 6 piani) BaP Fonte dati Periodo Posizione (ng/m 3 ) ARPA Puglia 23 giugno-3 luglio 2008 Sottovento 0,435 Sopravento 0,088 Calma di vento 0,215 11-29 agosto 2008 Sottovento 1,19 Sopravento 0,11 Calma di vento 0,59

Valori di BaP misurati nelle rilevazioni deposimetriche (ng/m 2 /die) Fonte dati Periodo Quartiere Tamburi adiacenze siderurgico Autorità Portuale Riferimento Capitaneria Porto Osp. Testa* 2001-2006 210 160 100 560 ARPA Puglia Masseria Fornaro Statte (rurale) Giugno 2008 141,65 29,78 24,76 Luglio 2008 351,16 19,18 - Indagine Viviano et al. Periodo caldo 1999-2000 Periodo freddo 1999-2000 Quartiere Tamburi Statte Cimitero Scuola (comune) 699 477 236 257 575 300 154 357 *Sito in prossimità della raffineria ENI Pur non essendo presenti valori limite per le deposizioni di IPA in alcun paese UE o in Nord America o Asia, è possibile confrontare le concentrazioni rilevate con i risultati di analoghe misure effettuate in siti con classificazione simile (urbana/industriale).

26/10/2007 20/07/2007 13/04/2007 05/01/2007 29/09/2006 23/06/2006 17/03/2006 09/12/2005 02/09/2005 27/05/2005 17/02/2005 11/11/2004 05/08/2004 29/04/2004 22/01/2004 16/10/2003 10/07/2003 03/04/2003 26/12/2002 19/09/2002 13/06/2002 07/03/2002 29/11/2001 23/08/2001 17/05/2001 08/02/2001 02/11/2000 27/07/2000 20/04/2000 13/01/2000 07/10/1999 ARPA PUGLIA È interessante notare come sia i valori del BaP contenuto nel PM10 che quello presente nel materiale particellare sedimentabile abbiano valori che si collocano nello stesso intervallo delle concentrazioni rilevate nelle analoghe campagne effettuate in anni successivi, precedentemente riportate; in tutti i casi, le concentrazioni di IPA e di Benzo(a)Pirene presenti nel quartiere Tamburi sono quelle più alte misurate nell area di Taranto. Ben noti sono gli impatti ambientali dei complessi siderurgici. Citiamo qui l esperienza di Arpa Friuli Venezia Giulia, Arpa Toscana e Arpa Liguria in riferimento agli impianti di Trieste, Piombino e Genova-Cornigliano. A questo proposito è utile citare la Relazione tecnica finale redatta dal Dipartimento Provinciale di Trieste dell ARPA FVG, nella quale vengono riportati i risultati dei rilievi ambientali di inquinanti aerodispersi, tra i quali gli IPA, effettuati presso una postazione collocata in corrispondenza della stazione RFI di Servola esterna al perimetro dello stabilimento siderurgico della Lucchini Spa; tale studio veniva condotto nell ambito di una convenzione stipulata tra il Comune di Trieste e l ARPA FVG, con l obiettivo di delineare il quadro ambientale originato dalle emissioni di PM10 e IPA provenienti dall impianto siderurgico. Lo studio è stato condotto con metodologie analoghe a quelle sopra riferite per l area di Taranto, e ha fornito risultati simili, per quanto riguarda le concentrazioni di IPA, la loro attribuibilità alle emissioni della cokeria e il superamento del valore obiettivo di 1 ng/m 3 nelle vicinanze dell area industriale: In particolare, per quanto riguarda gli IPA, risulta rilevante il dato di concentrazione media di BaP aerodisperso pari a 3,2 ng/m 3 rilevato per una durata di 185 giorni presso la stazione di misura collocata a ridosso del perimetro esterno dell impianto siderurgico. Di pari interesse risultano i dati di monitoraggio del Benzo[a]Pirene effettuato da ARPA Toscana nella zona abitata in località Cotone, a poche centinaia di metri dalla cokeria dello stabilimento siderurgico della Lucchini Spa a Piombino, da cui risulta, pure, un congruo superamento del valore obiettivo di 1 ng/m 3. Andamento del Benzo/(a)Pirene nell aria postazione di prelievo presso la cokeria di Piombino (LI) Piombino (LI) - Località Cotone - Concentrazione di Benzo[a]pirene Periodo: ottobre 1999 - dicembre 2007 media mobile annua ng/m3 18,0 17,0 16,0 15,0 14,0 13,0 12,0 11,0 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 data

Risulta, infine, importante rilevare come le concentrazioni di IPA misurate dall Istituto Nazionale di Ricerca sul Cancro nell abitato di Genova Cornigliano, per le quali si registrava negli anni 2000-2001 il superamento del livello di 1 ng/m 3, abbiano mostrato un netto abbassamento dopo lo spegnimento della cokeria, rientrando all interno del limite. Andamento del Benzo/(a)Pirene nell aria - postazioni di prelievo nell abitato di Genova (Cornigliano) Cokeria accesa Cokeria spenta 2000 2001 8/2/2002 7/2/2003 1/5/2003 1/4/2004 BaP sito 1 8,2±10,7 6,5±8,7 0,2±0,1 0,15±0,14 BaP sito 2 3,6±4,8 3,8±4,8 0,4±0,6 -- Si fa presente che le cokerie degli impianti citati (Genova/Cornigliano, Trieste/Servola, Piombino) hanno o avevano tutte una potenzialità produttiva dell ordine delle centinaia di migliaia di tonnellate/anno di coke, mentre l impianto di cokefazione di Taranto, la cui potenzialità è di 4,7 milioni di tonnellate/anno, ha avuto una produzione nel 2007 superiore ai 3 milioni di tonnellate. Purtroppo, nel corso degli anni, le conoscenze ambientali ed epidemiologiche sviluppate localmente non hanno consentito di raggiungere i livelli di conoscenza disponibili in altre realtà industriali italiane. A compensare questo gap, l area di Taranto è stata oggetto, per la gravità del quadro epidemiologico e per la sua definizione giuridica di area ad elevato rischio di crisi ambientale (DPCM 30.11.1990), di un megaprogetto del Ministero per la Salute nel 2002 Impatto sulla salute di particolari condizioni ambientali e di lavoro, di provvedimenti di pianificazione territoriale, articolato in 17 sottoprogetti, coordinati dall ISPESL. Dai rapporti tecnici sono derivate due pubblicazioni a livello internazionale che dimostrano la criticità del contesto ambientale. A fronte di una evidenza scientifica così univoca, appare persino eticamente discutibile negare la criticità ambientale sulla base degli storici ritardi di un ente di controllo che non è stato sinora in grado di rispettare in modo formale una normativa (nella fattispecie il D.Lgs. 152/2007) che, tra l altro, non è esplicitamente indicata nelle procedure AIA.

BIBLIOGRAFIA 1. M. Chiari, P. Del Carmine, I. Garcia Orellana, F. Lucarelli, S. Nava, L. Paperetti, Hourly elemental composition and source identification of fine and coarse PM 10 in an Italian urban area stressed by many industrial activities, Nuclear Instruments and Methods in Physics Research Section B: Beam Interactions with Materials and Atoms, Volume 249, Issues 1-2, August 2006, Pages 584-587 2. C. Gariazzo, V. Papaleo, A. Pelliccioni, G. Calori, P. Radice, G. Tinarelli, Application of a Lagrangian particle model to assess the impact of harbour, industrial and urban activities on air quality in the Taranto area, Italy, Atmospheric Environment, Volume 41, Issue 30, September 2007. 3. F. Valerio, A. Stella, E. Daminelli, Identification of polycyclic aromatic hydrocarbons and benzene sources: the Genoa-Cornigliano experience, Epidemiologia e Prevenzione, Vol. 29 (Suppl. 5-6), Settembre-Dicembre 2005. 4. G. Viviano, G. Ziemacki, G. Settimo, G. Cattani, M. Spartera, F. Catucci, G. Carbotti, Air quality assessment in an urban-industrial area: the Taranto case study, Epidemiologia e Prevenzione, Vol. 29 (Suppl. 5-6), Settembre-Dicembre 2005. Il Direttore Generale (Prof. Giorgio Assennato)