Difesa preventiva efficace contro la peronospora della vite

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ANALISI DEI PARAMETRI PER UNA CORRETTA GESTIONE DELLA MALATTIA Difesa preventiva efficace contro la peronospora della vite Il 2014 verrà ricordato per i forti attacchi di peronospora che hanno interessato i principali areali viticoli italiani con forti penalizzazioni produttive. Per una corretta gestione della malattia occorre conoscere perfettamente la biologia del patogeno, le modalità d azione dei fungicidi disponibili, anche il territorio in cui si opera, integrando la difesa chimica con le migliori pratiche agronomiche di Gian Paolo Sancassani Sembra impossibile, ma puntualmente si è costretti a ritornare a parlare di peronospora e di come difendere in maniera adeguata le nostre viti. Infatti ci obbliga a particolari riflessioni anche l annata 2014, che di certo sarà ricordata per gli anomali andamenti climatici che hanno favorito lo sviluppo di patogeni legati indissolubilmente alle piovosità, anche in areali viticoli considerati a minore rischio epidemico. Quindi, oltre alle storiche regioni del Nord dell Italia, la peronospora ha fatto ingenti danni in vigneti del Centro e del Sud Italia. Queste non sono di certo catastrofiche anomalie da paragonarsi alle calamità naturali per le quali non vi sono idonei mezzi di prevenzione e PILLOLE LA DIFESA DALLA PERONOSPORA Conoscenza della biologia del patogeno Oospore e infezioni primarie Andamento meteo pre e durante la germinazione Infezioni secondarie Andamento epidemico su foglie e grappoli (larvata) Ruolo dei modelli previsionali Conoscenza del territorio Andamenti climatici specifici degli areali Ubicazione, giacitura, morfologia dei vigneti e cultivar presenti Rete di monitoraggio e assistenza tecnica Tempestività di reperire e divulgare bollettini di difesa Strategie di lotta Conoscenza dei prodotti fitosanitari (sostanze attive, meccanismo d azione, ecc.) Scegliere in funzione della fenologia, situazione climatica Tempi di intervento, traslocazione e persistenza dei prodotti Retroattività e capacità curativa dei prodotti Modalità di esecuzione e rispetto delle dosi Macchine per la distribuzione (tarature, volumi, velocità di avanzamento, ecc.) Gestione agronomica del vigneto Suolo Concimazioni Sistemi di allevamento e potatura Gestione della chioma al verde 12/2015 L Informatore Agrario 43

Grappolini colpiti da peronospora adeguata difesa, ma si tratta semplicemente di un normale comportamento di un patogeno che, se trova le condizioni adatte, può manifestare al massimo la sua carica epidemica. Se non preventivamente controllato, e in modo adeguato, può infatti diventare assai distruttivo. Vale quindi la pena ricordare brevemente la storia di questo fungo perché forse non è a tutti nota, o semplicemente è stata dimenticata. Cenni storici sulla peronospora La peronospora (Plasmopara viticola), proveniente dall America settentrionale, è ritenuta la malattia più grave che possa interessare la vite, e proprio per questo è stata la più studiata da quando ha fatto la sua comparsa in Europa nel 1878, in Francia, nella zona di Bordeaux, per arrivare, già l anno successivo, nell Oltrepò Pavese. Nel 1882 fu scoperta per caso l attività fitoiatrica di un miscuglio a base di rame e calce, che in seguito prenderà il nome di poltiglia bordolese: sarà, di fatto, il primo antiperonosporico utilizzato su vite. Attualmente la vite è tra le colture che annovera il maggior numero di sostanze attive e preparati commerciali registrati per l utilizzo nei confronti delle varie avversità che la possono interessare, e la maggior parte di queste sono antiperonosporici. Avere tanti studi e tanti prodotti a disposizione non significa che la difesa sia facile e che saranno evitati problemi di percorso durante tutto il ciclo vegetativo della coltura. Ciò a maggior ragione se non si terrà in considerazione la nutrita serie di conoscenze, strategie e capacità di gestione che tecnici e viticoltori professionalmente preparati dovrebbero avere. Già in articoli pubblicati nel corso degli anni sulle pagine di questa rivista sono stati proposti alcuni approfondimenti riguardanti proprio queste tematiche, e volentieri li riproponiamo, al fine di fornire una sintesi aggiornata utile per impostare la migliore strategia di difesa. Conoscere la biologia del patogeno Per approntare adeguatamente una strategia di difesa è indispensabile conoscere bene l eziologia del patogeno e di conseguenza il suo sviluppo epidemico. Ogni anno con la caduta nel terreno delle foglie inizia una nuova storia Grappolo colpito da peronospora larvata che niente ha a che vedere con quella dell annata precedente. Quindi, dopo una stagione con limitata presenza di infezioni peronosporiche (ad esempio il 2013), è possibile che a seguire si verifichi un anno assai disastroso, come il 2014. Quello che succederà quest anno, pertanto, dipenderà totalmente dagli organi di conservazione del patogeno (le oospore) e dagli andamenti climatici di questi mesi primaverili che precedono il germogliamento, oltre che, naturalmente, dei mesi successivi. Il ruolo delle piogge e delle bagnature Sicuramente l attuale disponibilità di oospore nel terreno è ottima, ma la loro germinazione per dare avvio alle nuove infezioni non sarà solo quella determinata dalla pioggia, secondo la «regola dei tre dieci», ma complessivamente da tutte quelle dei mesi di marzo e aprile. Semplificando, se in prossimità dei 10 cm di vegetazione ci sarà una sola pioggia importante, allora il rischio che possano partire le infezioni primarie sarà sicuramente trascurabile; se però in precedenza a tale fase fenologica si sono avute piogge abbondati, allora il rischio diventerà molto elevato anche con temperature inferiori ai 10 C. Quando piove molto, i trattamenti preventivi andranno sicuramente anticipati: ormai, con i Servizi di previsione meteo presenti in tutte le aree di produzione, attenersi a queste indicazioni non è solo una possibilità, ma un opportunità da sfruttare adeguatamente. Superato questo momento, le infezioni primarie non termineranno nel breve periodo, perché le oospore non germinano tutte assieme. Il processo, infatti, può continuare ancora fino in piena estate, sovrapponendo così per molto tempo infezioni primarie e secondarie e aumentando il rischio di attacchi se le piovosità perdurano. Diversamente, se l estate sarà calda e asciutta il rischio di infezioni diminuirà rapidamente, come è successo nel corso del 2011. È superfluo pertanto affermare che una costante e adeguata copertura deve essere mantenuta in funzione del ripetersi delle piovosità e dei lunghi periodi di bagnatura che favori- 44 L Informatore Agrario 12/2015

TABELLA 1 - Sostanze attive antiperonosporiche autorizzate in Italia sulla vite, divise per gruppo di appartenenza, meccanismi d'azione e rischio di resistenza secondo il FRAC ( 1 ) Indicazioni del Frac Sostanze attive Gruppo chimico Meccanismo d azione rischio strategia resistenza antiresistenza Metalaxil, Metalaxil-M, benalaxil, benalaxil-m Zoxamide Fluopicolide Azoxistrobin, piraclostrobin Famoxadone Fenamidone Ciazofamide Amisulbron Fenilamidi (acilalanine) Benzamidi (toluamidi) Benzamidi (piridinilmetilbenzamidi) Analoghi trobilurine Oxazolidinedioni QoI Imidazolinoni Cianoimidazoli QiI Sulfamoiltriazoli Ametocradin Triazolopirimidiamine QxI Dimetomorf Bentiavallicarb, iprovalicarb, valifenalate Mandipropamide Amidi acido cinnaminico Valinamide carbammati Amidi acido mandelico CAA Inibizione sintesi acido ribonucleico (RNA) inibizione divisione cellulare (mitosi) - assemblaggio beta tubulina delocalizzazione proteina membrana Inibizione respirazione cellulare a livello del complesso III (sito Qo) Inibizione respirazione cellulare a livello del complesso III (sito Qi) Inibizione respirazione cellulare a livello del complesso III (sito Qx) Inibizione formazione della parete cellulare elevato incrociato Codice Frac necessaria 4 basso-medio necessaria 22 non noto no indicazioni 43 elevato incrociato medioelevato medioelevato basso-medio incrociato necessaria 11 necessaria 12 necessaria 45 necessaria 40 Cimoxanil Cinoacetamidi Sconosciuto basso-medio necessaria 27 Fosetil-Al Fosfonato di potassio Etilfosfiti Sconosciuto basso no indicazioni 33 Rame (sali differenti) Inorganico M1 Mancozeb, metiram, Ditiocarbammati propineb Attività multisito di contatto basso no indicazioni M3 Folpet Ftalimidi M4 Ditianon Quinoni M9 ( 1 ) FRAC = Fungicide resistence action committee. scono la continua partenza di infezioni che poi diventano sempre più pericolose se si protraggono nel mese di luglio come nell annata appena conclusa. Il problema della peronospora larvata Qui scatta l altra problematica assai difficile da gestire, che è quella delle infezioni di peronospora sul grappolo, dette «peronospora larvata o nascosta», perché non si presenta con la classica muffa bianca, bensì con annerimento progressivo degli acini e precoce disseccamento degli stessi. Tale forma non è assolutamente curabile e nessun formulato possiede miracolose attività nei confronti di questa particolare manifestazione di peronospora. I trattamenti comunque vanno ugualmente eseguiti per prevenire il diffondersi degli attacchi sugli organi ancora sani. Inoltre, per quanto concerne la peronospora larvata è sempre difficile stabilire esattamente l inizio dell infezione, perché il periodo di incubazione è generalmente superiore a quanto viene rilevato su foglia e varia in funzione dello stadio fenologico. Da dopo l allegagione, in particolare, i tempi si possono allungare anche di molto in funzione del grado di senescenza raggiunto dal grappolo. Impiego dei modelli previsionali Per gestire complessivamente le dinamiche di sviluppo del patogeno, un ruolo importante può essere svolto dai modelli previsionali che ormai vengono adottati in molti areali. Corpi fruttiferi di P. viticola sulla pagina inferiore della foglia 12/2015 L Informatore Agrario 45

TABELLA 2 - Comportamento nella pianta delle sostanze attive antiperonosporiche attualmente autorizzate in Italia sulla vite Tipo e comportamento nella pianta Sostanze attive Prodotti di copertura No penetrazione Solo azione preventiva esterna Prodotti penetranti Vari gradi di penetrazione e mobilità nei tessuti Azione preventiva interna ed esterna Azione curativa di varia entità tradizionali moderni elevata penetrazione e traslocazione sistemica elevata penetrazione e traslocazione locale penetrazione più o meno marcata con traslocazione locale parziale permanenza in superficie persistenza limitata maggiore persistenza, specie sui grappoli buona persistenza anche grazie alla affinità con le cere cuticolari sistemicità acropeta e basipeta, buona persistenza sistemicità acropeta, buona persistenza persistenza limitata buona persistenza, grazie anche alla più o meno elevata affinità per le cere cuticolari rameici (poltiglia bordolese, solfato tribasico, ossicloruri, idrossido, ossido) ditiocarbammati (mancozeb, metiram, propineb) folpet ditianon famoxadone zoxamide ametoctradin fosetil-al metalaxil, metalaxil-m benalaxil, benalaxil-m cimoxanil Fonte: Brunelli A. (2013) - Ampia disponibilità di prodotti contro la peronospora della vite. L Informatore Agrario, 11: 55-58. dimetomorf iprovalicarb, bentiavalicarb, valifenalate mandipropamid piraclostrobin, fenamidone ciazofamid, amisulbrom fluopicolide I modelli previsionali rappresentano uno strumento di supporto alle decisioni contemplato nell ambito nei principi di difesa integrata che, va ricordato, sono divenuti obbligatori con l entrata in vigore dell uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (direttiva 2009/128/CE recepita in Italia con il decreto legislativo 150/2012 e decreto ministeriale del 27-1-2014). Occorre però ricordare che questi strumenti rappresentano solo un valido supporto per il viticoltore esperto e per l assistenza tecnica, ma sicuramente non sono sostitutivi rispetto a un processo decisionale che deve essere ancora basato sulla professionalità e sull esperienza. Conoscenza del territorio La conoscenza del territorio è un altro aspetto che non può mancare né essere trascurato nella gestione della peronospora della vite. Per divulgare informazioni atte a implementare una corretta strategia di difesa e ancor più per svolgere un ruolo di consulenza, non si può infatti prescindere dalla precisa conoscenza morfologica e della giacitura dei vigneti, nonché dalla conoscenza delle cultivar presenti al fine di differenziare quelle maggiormente recettive alla peronospora. Pertanto, è indispensabile che il territorio sia coperto da un adeguata rete di monitoraggio e che le diverse forme organizzate di assistenza possano disporre di adeguati mezzi di conoscenza. È quindi chiaro che le indicazioni sulla biologia del patogeno sono da ritenersi uniformemente uguali per tutti i territori, mentre quelle relative alla difesa potranno subire modifiche anche consistenti in funzione degli areali di coltivazione. Spetta pertanto a ogni singola Regione dare supporto di informazioni (1.600 mm o 500 mm di pioggia non sono la stessa cosa) e indirizzi comportamentali e gestionali relativi ai propri areali di coltivazione. L Italia è bella e lunga e molte cose accomunano il mondo agricolo, ma sicuramente non possono essere uniformate le strategie di difesa con scelte fatte a tavolino, prive del confronto diretto con i singoli territori. Strategie di lotta da adottare La conoscenza dei formulati disponibili sul mercato (tabelle 1 e 2) e del ruolo che possono avere in funzione del loro meccanismo d azione ci consente di effettuare scelte oculate, permettendoci di intervenire in modo mirato in funzione della situazione climatica contingente e della fase fenologica raggiunta dalla vite, che potrebbe essere a minore o maggior rischio di contagio, prescindendo, evidentemente, dalle scorte di magazzino. Da ciò deriva il calcolo dei tempi di intervento, necessari per avere un sicuro risultato. Gli intervalli tra i trattamenti indicati in etichetta vanno sempre rispettati e assolutamente non allungati, anzi, in situazione limite come quelle riscontrate nel 2014 devono essere accorciati per sopperire al continuo dilavamento dovuto alle ripetute piogge. Anche i tempi di traslocazione possono subire rallentamenti se la pianta è satura d acqua e in queste situazioni è importante conoscere quale sia il meccanismo d azione del formulato che si intende impiegare in quel determinato momento. Per i formulati endoterapici è assai importante conoscere anche la persistenza, la retroattività e la capacità curativa. A questo proposito va ancora una volta ribadito che le sostanze attive dotate di attività endoterapica possono essere utilizzate anche in scadenza del periodo di incubazione, ma mai 46 L Informatore Agrario 12/2015

sistemi di allevamento e potatura non espansi, privilegiando le spalliere o le pergolette, evitando invece quelli molto espansi come le vecchie pergole, tendoni o sistemi a raggi. Nel 2014 si è assistito a uno smisurato sviluppo vegetativo favorito dalle ripetute piovosità estive: in queste condizioni di elevato vigore vegetativo chi è intervenuto per gestire la chioma con potature al verde o sfogliature ha fatto la differenza sull efficacia dei trattamenti, rispetto a chi invece ha incautamente trascurato queste pratiche agronomiche. La corretta taratura delle macchine è fondamentale per garantire un ottimale bagnatura ed evitare fenomeni di deriva con peronospora visibile. Tale impiego, definito come eradicante, può funzionare, ma solo in una fase inziale di sporulazione e con interventi molto saltuari, mentre la ripetitività della stessa sostanza in situazione limite con forti attacchi, oltre a non sortire risultati soddisfacenti, può inevitabilmente portare alla comparsa di ceppi resistenti al patogeno. L abitudine che di fatto si è affermata nel corso degli anni in molti areali, in particolare del Centro-Sud Italia, di intervenire con il primo trattamento solo dopo aver visto le macchie d olio sulle foglie è quanto di più sbagliato si possa fare per una difesa razionale e corretta contro la peronospora. Risparmiare un trattamento può essere sicuramente positivo, sia in termini economici sia ambientali, ma non se questa scelta può comportare in seguito molti più interventi e uguale perdita di prodotto. La peronospora si può controllare solo con interventi mirati e preventivi: cercare di fermarla a posteriori è sempre stata una scelta perdente e certamente nessun viticoltore può pensare di sopportare un danno accettabile con un patogeno come la peronospora, ammesso e non concesso che questa scelta possa economicamente ripagare, specialmente se si tratta di uve di pregio destinate alla produzione di grandi vini. Attenzione alle modalità di esecuzione e alle etichette A completare il quadro relativo ai trattamenti, una parte importante riguarda sicuramente le modalità di esecuzione e di conseguenza il ruolo delle macchine distributrici, la loro puntuale taratura, i volumi d acqua impiegati, la velocità di avanzamento, il tutto in funzione della giacitura, dei sistemi di allevamento e della fase fenologica. Non ultimo come importanza è lo scrupoloso rispetto delle dosi indicate in etichetta: ricordiamo che anche il sottodosaggio può portare nel tempo a effetti di resistenza perché si sottopone il formulato a uno stress diverso nei confronti del patogeno rispetto a quanto era stato opportunamente calcolato al momento della sua registrazione. Gestione agronomica del vigneto Ciò che fino a questo momento è stato affermato non può prescindere dagli aspetti agronomici di gestione del vigneto, che in più occasioni ho avuto modo di ricordare, ma che si ritengono imprescindibili per ottenere una corretta difesa. È facile, specialmente in annate come il 2014, dare la colpa degli insuccessi riscontrati in campo alla mancata tenuta dei prodotti. Nella maggior parte dei casi si è potuto più volte constatare che molte situazioni potevano essere risolte molto semplicemente attraverso: corretta gestione del suolo: l inerbimento sicuramente aiuta a favorire l entrata dei mezzi in situazioni di prolungata piovosità; concimazioni che contemplino la drastica riduzione dell azoto dopo la fase di impianto; Parola d ordine: produzione integrata Alla luce di quanto sopra esposto, in sintesi possiamo dire che non c è nulla di nuovo e nulla di straordinario nelle strategie di difesa dalla peronospora della vite. Sarà, come sempre, l ottimale sinergia tra interventi fitoiatrici e interventi agronomici che potrà fare ancora la differenza. In ogni caso, si tratta dei concetti fondanti la «produzione integrata». Gian Paolo Sancassani Fitopatologo AGGIORNATI sul mondo degli agrofarmaci Con il volume «Informatore degli agrofarmaci 2015» Info e ordini: www.libreriaverde.it Con la banca dati mobile per smartphone e tablet «BDFUP» Info e ordini: www.informatoreagrario.it/bdf-up Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it ALTRI ARTICOLI SULL ARGOMENTO Contro la peronospora al Nord solo interventi preventivi. Pubblicato su L Informatore Agrario (guida) n. 17/2008 a pag. 5. I prodotti fitosanitari non bastano per una difesa corretta della vite. Pubblicato su L Informatore Agrario n. 36/2008 a pag. 14. Come impostare una corretta difesa dalla peronospora della vite. Pubblicato su L Informatore Agrario n. 23/2014 a pag. 50. www.informatoreagrario.it/bdo 12/2015 L Informatore Agrario 47

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