Corso Biblico. il Vangelo di Luca. Quando? * il Lunedì, dalle ore 21,00 alle 22,15 27 novembre 4 dicembre gennaio 2018

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Transcript:

Comunità Pastorale S. Gianna e B. Paolo VI Anno Pastorale 2017 2018 Anno della Santità Corso Biblico Il Vangelo di Luca Quando? * il Lunedì, dalle ore 21,00 alle 22,15 27 novembre 4 dicembre 2017 15-22 - 29 gennaio 2018 oppure * la Domenica, dalle ore 16,00 alle 17,15 3-10 dicembre 2017 14-21 gennaio - 4 febbraio 2018 È prevista anche la lettura continuata di alcune parti del Vangelo di Luca Dove? Tema: al Centro Paolo VI il Vangelo di Luca Occorrente: la Bibbia e un quaderno per appunti Iscrizione: nelle Segreterie o Sacrestie delle 5 Parrocchie, versando la quota di Euro 5 (per il libretto del Vangelo di Luca e le fotocopie delle dispense)

Programma IL VANGELO DI LUCA * Introduzione al Vangelo (27 nov. o 3 dic. 2017) Il prologo del Vangelo * Il Vangelo dell'infanzia Lc 1-2 (4 o 10 dic.) * il Ministero di Gesù in Galilea (14 o 15 gen. 2018) La preparazione al ministero pubblico nota: la situazione politico - religiosa della Palestina * Il grande viaggio di Gesù (21 o 22 gen.) La decisione di Gesù I grandi temi della sequela nota: la geografia della Palestina evangelica * La Pasqua di Gesù (29 gen. o 4 feb.) Passione e Morte Risurrezione e apparizioni La Teologia lucana

Programma IL VANGELO DI MARCO * Da Gesù ai Vangeli (18 o 20 novembre 2016) - Vangelo e Vangeli - Come sono nati i Vangeli? - Valore storico dei Vangeli * Il Vangelo di Marco (25 o 27 novembre) - La domanda del Vangelo di Marco: Chi è Gesù? - Una domanda indiretta: Chi è il discepolo? - Il prologo del Vangelo (Mc 1,1-13). * Lettura e commento del Vangelo I (13 o 15 gennaio 2017) - Gli inizi in Galilea (Mc 1,14-3,6) - Tra fede e incomprensione (Mc 3,7-6,6a). * Lettura e commento del Vangelo II (20 o 22 gennaio) - Verso Cesarea (6,6b-8,30). - Viaggio verso Gerusalemme (Mc 8,31-10,52). * Lettura e commento del Vangelo III (3 o 5 febbraio) - Ministero a Gerusalemme (Mc 11,1-13,37) - Passione, morte e risurrezione di Gesù (Mc 14,1-16,8) - Epilogo del Vangelo (Mc 16,9-20).

Da Gesù ai Vangeli (18 o 20 novembre 2016) - Vangelo e Vangeli - Come sono nati i Vangeli? - Valore storico dei Vangeli Dei Verbum 2 la Rivelazione 18 novembre 1965 Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé.

Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione (2).

Lectio Divina La tradizione ha introdotto la prassi della Lectio divina, lettura orante nello Spirito Santo, capace di schiudere al fedele il tesoro della Parola di Dio, ma anche di creare l incontro col Cristo, parola divina vivente. Essa si apre con la LETTURA (lectio) del testo che provoca una domanda di conoscenza autentica del suo contenuto reale: che cosa dice il testo biblico in sé? Segue la MEDITAZIONE (meditatio) nella quale l interrogativo è: che cosa dice il testo biblico a noi? Si giunge, così, alla PREGHIERA (oratio) che suppone quest altra domanda: che cosa diciamo noi al Signore in risposta alla sua parola? E si conclude con la CONTEMPLAZIONE (contemplatio) durante la quale noi assumiamo come dono di Dio lo stesso suo sguardo nel giudicare la realtà e ci domandiamo: quale conversione della mente, del cuore e della vita chiede a noi il Signore?

Di fronte al lettore orante della Parola di Dio si erge idealmente il profilo di Maria, la madre del Signore, che «custodisce tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2, 19; cf. 2, 51), cioè come dice l originale greco trovando il nodo profondo che unisce eventi, atti e cose, apparentemente disgiunti, nel grande disegno divino. O anche si può presentare agli occhi del fedele che legge la Bibbia l atteggiamento di Maria, sorella di Marta, che si asside ai piedi del Signore in ascolto della sua parola, impedendo che le agitazioni esteriori assorbano totalmente l anima, occupando anche lo spazio libero per «la parte migliore» che non ci dev essere tolta (cf. Lc 10, 38-42). (Dal messaggio del Sinodo sulla Parola di Dio)

Pregare la Parola: come? Card. Carlo Maria Martini Sono sempre in cammino e trovo nella Parola, anche in questo momento, la medicina, il nutrimento, la comunione con il Signore, l ingresso nell intimità con Lui, la possibilità di discernimento sulla mia vita, sulla storia, il legame d amore con la Sua Presenza, la pedagogia per un esperienza umana autentica Per questo ora decido di pregare la Parola e la desidero. Credo che in me il Verbo ora si fa Carne. Con tutto il cuore ti cerco. Nel tuo volere è la mia gioia: mai dimenticherò la tua Parola (Salmo 118, 10.16) LEGGO e rileggo la Parola divina, sapendo che non solo mi educa ma mi trasfigura e divinizza. In modo calmo, senza fretta, disteso, più volte. Non come parola umana, ma, com è veramente, quale parola di Dio che opera in voi, che credete! (1 Tess. 2.13). La lettura della S. Scrittura è ascolto del discepolo nel silenzio: per un dono dello Spirito divengo contemporaneo al Cristo. E utile richiamarmelo ripetendo alcuni versetti evangelici: Sulla tua Parola, getterò le reti (Lc. 5,5). Comanda con una Parola e sarò guarito (Lc. 7,7). Il Maestro è qui e ti chiama (Gv. 11,28)

MEDITO Cerco di capire il senso della sua Parola sulla mia vita. Mi confronto su questa parola, su ciò che dice sulla mia situazione. Sul mio pensare e sul mio agire, sul mio sentire. Quali valori afferma il Signore sulla mia vita? Cos è l esistenza secondo Lui? Chi sono io? Quale volto svela? Non voglio introspezione o analisi, ripiegamento su di me. Questo meditare è trasformante. Coinvolge pensiero, immaginazione, memoria, affetti. La Parola cala nell intimo, lentamente, come in Maria di Betania, quando ascolta ai piedi del Signore. E concludo: Signore, che debbo fare? (At. 22,10). Questo confronto non deve scoraggiarmi ma neppure essere approssimativo, superficiale. PREGO e CONTEMPLO Lo scopo dell incontro con la Parola è abbandonarsi all Amore che poi mi getterà nell agire. Ora lo Spirito, che sinora ha guidato l incontro, suscita in me una risposta orante. Reagisco davanti a Lui, adorando, dicendogli il mio affetto, rendendo grazie, offrendo, chiedendo perdono e supplicando per gli altri, per il mondo. Coltivo il desiderio di essere in comunione con Lui, donandomi sino alla fine (Gv. 13,1). Talvolta tutto questo si concentra in un silenzio intenso, quando le parole non bastano all amore. Nel cammino del Pregare la Parola potrai soffrire per l assenza di slanci, attrattive, sensibilità e gusto. Ti sentirai a

volte indifferente. Ma Dio ti conduce oltre questa assenza apparente e ti genera come donna/uomo di fede. Cristo diventa il tuo vivere: Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me (Gal 2,20).

Lectio Divina La tradizione ha introdotto la prassi della Lectio divina, lettura orante nello Spirito Santo, capace di schiudere al fedele il tesoro della Parola di Dio, ma anche di creare l incontro col Cristo, parola divina vivente. Essa si apre con la lettura (lectio) del testo che provoca una domanda di conoscenza autentica del suo contenuto reale: che cosa dice il testo biblico in sé? Segue la meditazione (meditatio) nella quale l interrogativo è: che cosa dice il testo biblico a noi? Si giunge, così, alla preghiera (oratio) che suppone quest altra domanda: che cosa diciamo noi al Signore in risposta alla sua parola? E si conclude con la contemplazione (contemplatio) durante la quale noi assumiamo come dono di Dio lo stesso suo sguardo nel giudicare la realtà e ci domandiamo: quale conversione della mente, del cuore e della vita chiede a noi il Signore?

Di fronte al lettore orante della Parola di Dio si erge idealmente il profilo di Maria, la madre del Signore, che «custodisce tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2, 19; cf. 2, 51), cioè come dice l originale greco trovando il nodo profondo che unisce eventi, atti e cose, apparentemente disgiunti, nel grande disegno divino. O anche si può presentare agli occhi del fedele che legge la Bibbia l atteggiamento di Maria, sorella di Marta, che si asside ai piedi del Signore in ascolto della sua parola, impedendo che le agitazioni esteriori assorbano totalmente l anima, occupando anche lo spazio libero per «la parte migliore» che non ci dev essere tolta (cf. Lc 10, 38-42). (Dal messaggio del Sinodo sulla Parola di Dio)