VANGELO SECONDO MARCO 6,7-13

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Catecumenato di Celine, 23 gennaio 2012 PREGHIERA INIZIALE Donaci, o Padre, di riconoscere nel Figlio il volto del tuo amore, la Parola di salvezza e di misericordia, perché lo seguiamo con cuore generoso e lo annunciamo con le opere e le parole ai fratelli e alle sorelle che attendono il Regno e la sua giustizia. Colmaci del tuo Santo Spirito perché il nostro ascolto sia attento e la nostra testimonianza sia autentica e libera, anche nei momenti di difficoltà e di incomprensione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen VANGELO SECONDO MARCO 6,7-13 A) IL TESTO (traduzione letterale dal greco) San Pietroburgo (Russia)] Gesù chiama a sé i dodici e comincia a inviarli due a due e dava loro il potere sugli spiriti impuri, 8 e ordinò loro che non prendessero niente per il viaggio se non un solo bastone: né pane, né bisaccia, né denaro nella cintura, 9 ma, calzati i sandali, non indossassero due tuniche. 10 E diceva loro: Entrati in una casa, rimanetevi finché non andrete via da là. E qualunque luogo non vi accolga o non vi ascolti, uscendo di là scuotete la polvere da sotto i vostri piedi in testimonianza per loro. E partiti annunciarono che cambiassero mente 13 e molti scacciavano demoni, e ungevano con olio molti ammalati e guarivano. [a sinistra. "Gesù con gli Apostoli" - Chiesa del Salvatore del Sangue Versato, B) IL CONTESTO: Dopo la chiamata (nel testo "istituzione") dei dodici (Mc 3, 13-19) Gesù offre insegnamenti e guarigioni, per fare loro scuola. Ora giunge l ora del loro primo esercizio pubblico: devono fare una prima esperienza di annuncio. A due a due vanno fra la gente, con dei compiti: un annuncio per la conversione, e vari tipi di prodigi, contro il male. Gesù non si lascia spaventare dal rifiuto violento dei suoi di Nazareth, raccontato subito prima da Marco: Mc 6,1-6. Non rinuncia alla sua missione, perché non sono le nostre chiusure a bloccarlo.

Gli evangelisti Matteo e Luca (Mt 10, 1-42; Lc 9, 1-10) riferiscono con maggiore precisione compiti e sfide che incontreranno. Comunque in tutti gli evangelisti è importante il fatto che la missione nasce per incarico di Gesù e dopo aver appreso da lui stile e argomenti da trattare. Il numero dodici vuole significare la continuità, ma anche il superamento dell'economia salvifica precedente. L'invio a due a due si comprende nella mentalità giudaica che accetta la testimonianza solo se portata da una comunità (almeno minima) e non dal singolo. Il Vangelo di oggi ci informa che il passaggio per Nazareth fu doloroso per Gesù. Fu rifiutato dalla propria gente (Mc 6,1-5). Quella che prima era la sua comunità, ora non lo è più. Qualcosa è cambiato. A partire da questo momento Gesù cominciò ad andare per i villaggi della Galilea per annunciare la Buona Novella (Mc 6,6) e mandare i dodici in missione. C) NOTA STORICA Nel 64, Nerone cominciò a perseguitare i cristiani. Nel 65, scoppiò la rivolta dei giudei della Palestina contro Roma. Negli anni 70, epoca in cui Marco scriveva il suo Vangelo, le comunità cristiane vivevano una situazione difficile, senza prospettive chiare. Nel 70 Gerusalemme fu totalmente distrutta dai romani. Per questo la descrizione dell invio dei discepoli, dopo il conflitto a Nazareth, era fonte di luce e di coraggio per i cristiani. (a sinistra: Rilievo sull'arco di Tito con la Menorah trafugata al Tempio di Gerusalemme9 D) COMMENTO 1 Marco 6,7. L OBIETTIVO DELLA MISSIONE. Il conflitto tra Gesù e la sua comunità d origine crebbe e toccò da vicino la persona di Gesù. Come reagisce? In due modi: a) Dinanzi alla chiusura mentale della gente della sua comunità, Gesù lascia Nazareth ed inizia a percorrere i villaggi nelle vicinanze (Mc 6,6). b) Allarga la missione ed intensifica l annuncio della Buona Novella chiamando altre persone per coinvolgerle nella missione. Gesù chiama a sé i dodici, e comincia a inviarli a due a due e dava loro il potere sugli spiriti impuri. È da precisare che per spiriti impuri si intendevano allora molte cose insieme: infermità psichica, forme di epilessia, le forze spirituali distruttrici, il potere schiavizzante della legge, ogni forma di disagio psichico, malformazioni fisiche, ecc. Il potere si esercita camminando in mezzo a queste sofferenze: accettando la sfida che esse danno alla fiducia in Dio, alla convivenza solidale, alla dignità di ogni persona umana. Non dobbiamo identificare immondo con impurità di tipo sessuale o legale. Si tratta di purità alla luce di Dio: che è amore, solidarietà, giustizia, misericordia, collaborazione, accoglienza, ecc. Perciò i dodici dovranno chiamare a conversione 2

(cambiare mentalità) da questi pregiudizi e da queste forme perverse e immonde di vivere da figli di Dio. La missione deve essere itinerante, non sedentaria; cioè dovrà sempre di nuovo stimolare l'andare, l'incontro nuovo, il distacco dai risultati, la libertà interiore ed esteriore. Per questo la raccomandazione, che Marco, Matteo e Luca riportano con evidenza, della povertà materiale del vestire e del mangiare, delle sicurezze e delle garanzie. Probabilmente si tratta anche della brevità dell'esperienza: non doveva durare a lungo questo primo esercizio, e quindi dovevano andare leggeri, sciolti, puntare più sulla immediatezza dell'annuncio che sul consolidamento dei risultati. Ma quando questo testo è stato scritto, la situazione della comunità dei discepoli era molto più sviluppata e consolidata. E quindi la memoria di queste raccomandazioni non serviva solo per ricordare quella prima esperienza gioiosa e avventurosa. Serviva anche per confrontare lo stile originario e la prassi di quel momento, ormai lontano dal tempo di Gesù. È quindi un richiamo ad uno slancio missionario meno impaurito dalle esigenze di confort e di sicurezza. L obiettivo della missione è semplice e profondo: La partecipazione dei discepoli alla missione di Gesù. Non possono andare da soli, devono andare due a due, perché due persone rappresentano la comunità meglio di una sola e si possono aiutare a vicenda. Ricevono potere sugli spiriti immondi, cioè devono essere di sollievo agli altri nella sofferenza e, attraverso la purificazione, devono aprire le porte di accesso diretto a Dio. La missione dei discepoli non avviene per entusiasmo personale, per mania di grandezza: essa comincia quando Gesù ritiene che sono in grado di parlare in base a quello che hanno ascoltato e assimilato. Secondo Marco fino a questo momento hanno visto vari miracoli, hanno ascoltato alcuni insegnamenti, fra cui importante il tema del seme che cresce in varie maniere; hanno anche assistito a qualche polemica fra Gesù e i capi. [a destra: L invio degli Apostoli - Dettaglio del pulpito della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Montreal (Canada)] La sua prassi di guaritore, la sua chiamata alla conversione, la sua disponibilità a muoversi in mezzo alla gente, la sua predicazione itinerante, questi dovranno essere i punti a cui riferirsi. Non sono certamente ancora del tutto maturi, ma anche l'esercizio aiuterà a maturare. Sotto la supervisione di Gesù possono imparare e migliorare: troveranno le parole giuste, i gesti adeguati. Proveranno l'entusiasmo di un successo strepitoso, ma alla fine dovranno superare anche la concentrazione sui miracoli, per annunciare la morte e la risurrezione del Salvatore. 3

2 Marco 6,8-11. GLI ATTEGGIAMENTI DA AVERE NELLA MISSIONE. Le raccomandazioni sono semplici: E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro. E se ne andarono. È l inizio di una nuova tappa. Ora non solo Gesù, bensì tutto il gruppo, annuncia la Buona Novella di Dio alla gente. Se la predicazione di Gesù causava conflitto, molto più ora, con la predicazione di tutto il gruppo. Se già il mistero era grande, ora sarà maggiore con la missione intensificata. Le raccomandazioni del Signore mettono insieme due aspetti, solo all'apparenza in contrasto. Da un lato devono andare con totale disponibilità, per incontrare la gente, senza preoccupazione di guadagno o di sopravvivenza. Devono cercare chi è malato - per ragioni personali o sociali, per l'oppressione della legge o per la malvagità umana - e liberarlo, consolarlo con l'olio, risanarne le ferite e le piaghe del cuore. Ma dall altro lato devono anche evitare di accettare qualsiasi ipocrisia, il buonismo senza responsabilità. Accanto alla carità e premura per le sofferenze, devono anche avere il coraggio di smascherare le ipocrisie, di reagire alle chiusure, di accettare la sconfitta personale. Devono andarsene, senza rimpianti né debolezze, da là dove l'accoglienza non c'è, il rifiuto o l'ipocrisia rendono sterile l'annuncio e la testimonianza. Una rottura chiara e inequivocabile, che forse neppure Gesù ha molto vissuto. Egli ha sempre cercato di tornare a dialogare, ha sofferto per le chiusure dei farisei e degli scribi, ha sfidato il loro sbarramento tenace e insidioso. Eppure ora impone ai discepoli di non perdere tempo con chi non li vuole. Probabilmente in questa raccomandazione, c'è anche un adattamento alla situazione della comunità: non deve rimpiangere una intesa con la comunità israelitica. C'è stata una chiusura totale, un rifiuto feroce e aggressivo: ebbene, questo Gesù lo aveva anche previsto. Non si diano pena. Passino ad altri popoli, non perdano tempo a recuperare quello che non è recuperabile. 3 Marco 6,12-13. IL RISULTATO DELLA MISSIONE. E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. Annunciare la Buona Novella, produce conversione o cambiamento nelle persone, è sollievo nel dolore, cura le infermità e scaccia i demoni. 4 L INVIO DEI DISCEPOLI IN MISSIONE. Al tempo di Gesù c erano diversi altri movimenti di rinnovamento. Per esempio, gli esseni ed i farisei. Anche loro cercavano un nuovo modo di vivere in comunità ed avevano i loro missionari (cf. Mt 23,15). Però costoro, quando andavano in missione erano prevenuti. Portavano bisaccia e denaro per occuparsi del proprio cibo. Perché non avevano fiducia 4

nel cibo della gente, che non era sempre ritualmente puro. Al contrario degli altri missionari, i discepoli e le discepole di Gesù ricevevano raccomandazioni diverse che aiutavano a capire i punti fondamentali della missione di annunciare la Buona Novella, che ricevevano da Gesù e che è anche la nostra missione: a) Dovevano andare senza nulla. Non dovevano portare nulla, né bisaccia, né denaro, né bastone, né pane, né sandali, né avere due tuniche. Ciò significava che Gesù li obbliga ad avere fiducia nell ospitalità. Perché colui che va senza nulla, va perché ha fiducia nella gente e pensa che sarà accolto. Con questo atteggiamento criticavano le leggi di esclusione, sostenute dalla religione ufficiale, e mostravano, per mezzo della pratica nuova, che avevano una concezione diversa della comunità. (a sinistra: Francesco Rugiero, Prese a mandarli - Mc 6,7-13). b) Dovevano mangiare ciò che la gente mangiava o ciò che la gente dava loro. Non potevano vivere separati con il proprio cibo, ma dovevano accettare di mettersi insieme a tavola (Lc 10,8). Ciò significa che nel contatto con la gente, non dovevano aver paura di perdere la purezza così come veniva insegnata all epoca. Con questo atteggiamento criticavano le leggi della purezza in vigore e mostravano, per mezzo della nuova pratica, che avevano un altro tipo di accesso alla purezza, cioè, all intimità con Dio. c) Dovevano rimanere ospitati nella prima casa in cui fossero stati accolti. Dovevano vivere insieme in modo stabile e non andare di casa in casa. Dovevano lavorare come tutti gli altri e vivere di ciò che ricevevano in cambio, poiché l operaio merita il suo salario (Lc 10,7). In altre parole, dovevano partecipare alla vita ed al lavoro della gente, e la gente li avrebbe accolti nella sua comunità e avrebbe condiviso con loro il cibo. Significa che dovevano aver fiducia nella condivisione. d) Dovevano occuparsi dei malati, curare i lebbrosi e scacciare i demoni (Lc 10,9; Mc 6,7.13; Mt 10,8). Dovevano svolgere la funzione di difensori ed accogliere dentro del clan, nella comunità, coloro che vivevano da emarginati. Con questo atteggiamento criticavano la situazione di disintegrazione della vita comunitaria del clan e puntavano a soluzioni concrete. Erano questi i quattro punti fondamentali che dovevano dare slancio all atteggiamento dei missionari che annunciavano la Buona Novella di Dio, nel nome di Gesù: ospitalità, comunione, condivisione ed accoglienza degli esclusi. Se queste quattro esigenze venivano rispettate, loro 5

potevano e dovevano gridare ai quattro venti: Il Regno è venuto! (cf. Lc 10,1-12; 9,1-6; Mc 6,7-13; Mt 10,6-16). Poiché il Regno rivelato da Gesù non è una dottrina, né un catechismo, né una legge. Il Regno di Dio viene e si rende presente quando le persone, motivate dalla loro fede in Gesù, decidono di vivere in comunità per dare testimonianza e rivelare a tutti che Dio è Padre e Madre e che, quindi, noi esseri umani siamo fratelli e sorelle tra di noi. Gesù voleva che la comunità locale fosse di nuovo un espressione dell Alleanza, del Regno, dell amore di Dio Padre, che fa di tutti noi fratelli e sorelle. ALCUNE DOMANDE per cogliere nel testo i nuclei importanti e cominciare ad assimilarlo. Secondo te: a) Perché in Marco è così importante l'aspetto della cacciata degli spirito immondi? b) Questa insistenza sulla povertà di mezzi che senso ha? c) Quale è il contenuto di questa prima predicazione? d) Assieme alla povertà, Gesù invita ad avere coraggio e libertà: perché li mette insieme? e) Perché la predicazione è itinerante e non stabile? f) Qual è il punto più importante per noi oggi nella missione degli apostoli? Perché? E IO COSA DEVO FARE? ANCHE OGGI GESÙ CI INVIA NEI LUOGHI DEL NOSTRO LAVORO, DEL NOSTRO STUDIO E DENTRO OGNI QUOTIDIANITÀ PER RENDERGLI TESTIMONIANZA CON L ESERCIZIO DELLA CA- RITÀ. È IL COMPITO ASSEGNATO A OGNI BATTEZZA- TO. PREGHIERA FINALE Signore Dio nostro, distogli i discepoli del Figlio tuo dai cammini facili della popolarità, della gloria a poco prezzo, e portali sulle strade dei poveri e dei flagellati della terra, perché sappiano riconoscere nel loro volto il volto del Maestro e Redentore. Dona occhi per vedere i percorsi possibili alla giustizia e alla solidarietà; orecchi per ascoltare le domande di senso e di salvezza di tanti che cercano come a tastoni; arricchisci il loro cuore di fedeltà generosa e di delicatezza e comprensione perché si facciano compagni di strada e testimoni veri e sinceri della gloria che splende nel crocifisso risorto e vittorioso. Egli vive e regna glorioso con te, o Padre, nei secoli eterni. 6

Riflessioni personali