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Transcript:

Volume 1 Christjan Ladurner Vie ferrate nelle Dolomiti 50 percorsi nelle Dolomiti nord-orientali e centrali Airphoto

31 VIA FERRATA DEGLI ALPINI Col dei Bos, 2559 m Difficoltà tecniche della ferrata: Valutazione complessiva del percorso: Tipologia del percorso: 95 % cavo d acciaio, 5 % sentiero e sentiero esposto Difficoltà e informazioni generali: le principali difficoltà di questa ferrata (detta anche Ferrata della Piramide) si trovano già all attacco, che è molto ripido. Si deve continuamente cercare un buon appoggio per i piedi, altrimenti è necessaria molta forza di braccia! Dopo una breve e facile traversata a sinistra, si raggiunge il punto chiave, una breve parete a strapiombo. Dopo la salita diventa meno ripida; solo più in alto si trovano di nuovo due punti di arrampicata ripidi ed esposti. Nella parte centrale, brevi tratti facilmente percorribili senza pericolo di cadute. La ferrata è una buona prova attitudinale per scalate più lunghe e più diffi cili. Accesso stradale e punto di partenza: dal Passo del Falzarego brevemente in direzione Cortina. Dopo ca. 1 km si trova una possibilità di parcheggiare sulla sinistra del Bar da Strobel (2035 m). Accesso: dall estremità nord del parcheggio si sale lungo un ampio sentiero ben sistemato fin sotto le notevoli Torri del Falzarego. Lì, dove il sentiero incrocia la vecchia strada militare, si prosegue verso destra fino ai resti di una postazione della Prima Guerra Mondiale. Si passa davanti a due campi d atterraggio per elicotteri, segnati in rosso, e si segue uno stretto sentiero ben visibile in direzione Col dei Bos e fino all attacco della ferrata. La fune d acciaio della ferrata è visibile già dal campo di atterraggio per elicotteri. Informazioni sul percorso: percorso interessante e vario con acceso e discesa relativamente brevi. L intero percorso è ottimamente assicurato. Forza di braccia e destrezza sono richieste immediatamente all attacco, poi la salita diventa notevolmente più facile. La ferrata è molto frequentata, il che, specialmente nei fine settimana, può significare tempi d attesa molto lunghi. Caratteristiche e dettagli tecnici: la ferrata, completamente rinnovata nel 2007, è assicurata al meglio con fune d acciaio ben tesa. Le distanze tra gli ancoraggi 96 VIE FERRATE NELLE DOLOMITI

Tofana di Rozes Col dei Bos Scorciatoia verso la discesa H Eliporto Ruderi Prima Guerra Mondiale

sono brevi, e due punti particolarmente ripidi sono inoltre muniti di staffe di ferro. Nella parte centrale della salita ci sono brevi tratti facilmente percorribili non assicurati, ma non particolarmente esposti. Discesa: dall uscita si può tagliare direttamente lungo uno stretto sentiero verso sinistra in un ampia forcella (all inizio dell estate attenzione ai campi di neve vecchia), oppure si può salire al punto più alto del Col dei Bois e da lì scendere nella forcella. Lungo tracce di sentiero e uno stretto viottolo ripido, attraverso l ampio canalone tra il Col dei Bos e la Torre del Falzarego, si scende fino alle vecchie postazioni e si ritorna al punto di partenza lungo la strada della salita. Tempo complessivo: Dislivello salita e discesa, rispettivamente: Tempo d accesso: Tempo per la ferrata: Uscita ferrata cima: Tempo in discesa: Orientamento: Cartine: ca. 3 ½ ore 500 m ca. 30 minuti ca. 2 ore 300 m di dislivello ca. 15 minuti 75 m di dislivello ca. 1 ora sud TABACCO, foglio 03, Cortina d Ampezzo 32 SENTIERO DEI KAISERJÄGER Piccolo Lagazuoi, 2778 m Difficoltà tecniche della ferrata: Valutazione complessiva del percorso: Tipologia del percorso: 15 % cavo d acciaio, 75 % sentiero e buon terreno facilmente percorribile, un piccolo ponte sospeso Difficoltà e informazioni generali: questo giro di vetta è più un escursione impegnativa che non una ferrata. Nelle belle giornate estive, su questa salita, che in gran parte si snoda lungo percorsi ripristinati della Prima Guerra Mondiale, non si sarà certamente soli! 98 VIE FERRATE NELLE DOLOMITI

Accesso stradale e punto di partenza: dalla Val Badia attraverso il Passo Valparola (2192 m) oppure da Cortina al Passo del Falzarego (2105 m). Grande parcheggio presso la stazione a valle della funivia per il Lagazuoi. Accesso: dal parcheggio si segue per un breve tratto il sentiero N. 402 salendo accanto alla pista da sci e piegando poi verso sinistra su un nuovo sentiero, si attraversa il ghiaione sotto il Lagazuoi e si arriva già ai primi resti di postazioni della Prima Guerra Mondiale. Il sentiero sale ripido a zigzag fino all inizio delle sicure. Informazioni sul percorso: bella esperienza di montagna con poco ferro, ma invece con molti scalatori! Il Piccolo Lagazuoi, dal quale si gode un panorama unico, è una cima molto frequentata, essendo facilmente e rapidamente raggiungibile dalla stazione a monte della funivia. Caratteristiche e dettagli tecnici: bel giro di vetta relativamente facile, nel mezzo degli avvenimenti dolomitici ; tutti i punti esposti lungo l ascesa sono ben assicurati, con le sicure rimesse a nuovo da poco. Lungo la salita e la discesa si incontrano in continuazione resti della Prima Guerra Mondiale (ci sono testi descrittivi in proposito). Discesa: naturalmente si può tornare a valle con la funivia e abbreviare così di ca. un ora e mezza il giro, di per sé già corto. La discesa attraverso le gallerie costruite e ripristinate dagli Alpini è però un esperienza unica (indispensabile una pila tascabile!). Si scende dal Rifugio Lagazuoi fino alla stazione della funivia. Subito dietro la stazione inizia la discesa assicurata, che porta tra trincee fino all ingresso della galleria che attraversa ripidamente la montagna fin giù alla Cengia Martini. Gli alpinisti interessati alla storia possono seguire la cengia fino alla fine verso destra (lungo la cengia sono state restaurate più o meno tutte le installazioni della Prima Guerra Mondiale). Altrimenti si volge verso sinistra e si raggiunge così in breve tempo il sentiero N. 402, che riporta al punto di partenza. Tempo complessivo: ca. 3 ¾ ore Disl. salita e discesa, rispettivamente: 680 m Tempo d accesso: Tempo per la ferrata: Tempo in discesa: Orientamento: Cartine: ca. 45 minuti ca. 1 ½ ore 300 m di dislivello ca. 1 ½ ore sud, sudovest TABACCO, foglio 03, Cortina d Ampezzo GRUPPO DI FANES 99

Cime Fanis Piccolo Lagazuoi Rifugio Lagazuoi Direzione galleria Funivia stazione a monte Passo Valparola

Tofane Entrata galleria Cengia Martini Uscita galleria Cortina Passo Falzarego

33 VIA FERRATA TOMASELLI Cima Fanis Sud, 2980 m Difficoltà tecniche della ferrata: Valutazione complessiva del percorso: Tipologia del percorso: 85 % cavo d acciaio, 15 % sentiero esposto Difficoltà e informazioni generali: alcuni punti ripidi, esposti e difficili, ma soprattutto il punto chiave poco sopra l attacco, richiedono forza di braccia. Necessaria buona tecnica di passo lungo i passaggi non assicurati. Bella arrampicata poco sotto l uscita esposta. Escursione compatta, complessivamente meno difficile di com è solitamente descritta. Indispensabili buone condizioni fisiche, solida esperienza di montagna, passo sicuro e buona tecnica. Accesso stradale e punto di partenza: dalla Val Badia attraverso il Passo Valparola (2192 m) oppure da Cortina al Passo del Falzarego (2105 m). Grande parcheggio presso la stazione a valle della funivia per il Lagazuoi. Salita con la funivia (stazione a monte, 2752 m). Accesso: dalla stazione a monte si scende nella Forcella Lagazuoi (2563 m) e si prosegue a sinistra lungo il sentiero N. 20 (indicazione Ferrata Tomaselli) fino al bivio successivo. Lì si segue il sentiero N. 20b (Ferrata Tomaselli) fino al Bivacco della Chiesa, nelle immediate vicinanze dell attacco. Informazioni sul percorso: ferrata non troppo lunga, con via d accesso e discesa relativamente lunghe. Se si sale direttamente dal Passo del Falzarego, il giro si allunga di una buona ora. Brevi tratti di sentiero non assicurati richiedono passo sicuro. Il percorso è in parte decisamente ripido, su roccia solida. Appoggi e prese facilitano la salita, ma è comunque necessaria una buona tecnica di arrampicata. La discesa lungo il fianco est è ben assicurata, ma ripida e da non sottovalutare! Caratteristiche e dettagli tecnici: ferrata in parte molto ripida, assicurata solo con fune d acciaio nuova, grossa e con breve distanza tra i punti di ancoraggio. La discesa nella Selletta Fanis è una ferrata ben assicurata, ma a tratti molto ripida e da non sottovalutare! 102 VIE FERRATE NELLE DOLOMITI

Alpi Orientali Cima Fanis Sud Discesa versante est Selletta Fanis Forcella Travenanzes Bivacco della Chiesa Forcella Lagazuoi

Discesa: dalla cima si scende lungo la parete est (ferrata) fino alla Selletta Fanis e si prosegue verso sud lungo una traccia e un sentiero fino alla Forcella Travenanzes. Dalla forcella si cammina lungo il sentiero N. 402 (segnaletica) per tornare giù alla stazione a valle della funivia. Tempo complessivo: Salita: Discesa: Tempo d accesso: Tempo per la ferrata: Uscita ferrata cima: Tempo in discesa: Orientamento: Cartine: ca. 5 ½ ore dalla stazione a monte Lagazuoi, 250 m discesa e 520 m salita 150 m di dislivello su ferrata fino alla Selletta Fanis e 720 m di dislivello fino alla stazione a valle della funivia ca. 1 ½ ore ca. 2 ore ca. 320 m di dislivello ca. 15 minuti 75 m di dislivello ca. 2 ore sudovest TABACCO, foglio 03, Cortina d Ampezzo 104 VIE FERRATE NELLE DOLOMITI

34 CENGIA VERONESI Cima Fanis Sud (sistema di cenge) Difficoltà tecniche della ferrata: Valutazione complessiva del percorso: Tipologia del percorso: 40 % cavo d acciaio, 60 % sentiero e sentiero esposto Difficoltà e informazioni generali: nonostante questa escursione lungo la cengia esposta delle Cime Fanis sia decantata in alcune guide, il giro completo non è assolutamente consigliabile. Qui si descrive un percorso più breve, che può essere indicato come alternativa alla Ferrata Tomaselli o in combinazione con la stessa. Anche se il percorso qui descritto è piuttosto breve, non ci si deve far ingannare: sono comunque indispensabili passo sicuro e senso dell orientamento! Accesso stradale e punto di partenza: dalla Val Badia attraverso il Passo Valparola (2192 m), oppure da Cortina al Passo del Falzarego (2105 m). Grande parcheggio presso la stazione a valle della funivia per il Lagazuoi. Avvicinamento con la funivia (stazione a monte, 2752 m). Accesso: dalla stazione a monte si scende nella Forcella Lagazuoi (2563 m) e si procede a sinistra sul sentiero N. 20 (indicazione Ferrata Tomaselli) fino al bivio successivo. Lì si segue il sentiero N. 20b (Ferrata Tomaselli) fino al Bivacco della Chiesa e dal bivacco si sale brevemente fino alla Forcella Grande. Si scende dalla forcella e ben presto si prende il sentiero non marcato verso sinistra (discesa Ferrata Tomaselli) fino alla Selletta Fanis (2815 m). Dalla Selletta Fanis si scende faticosamente verso nord lungo un ripido ghiaione (traccia di sentiero scarsamente visibile) e si attraversa sotto la parete est delle Cime di Fanis verso sinistra fino all attacco (fune d acciaio), superando un campo ghiacciato coperto di detriti. Alcuni crepacci nel ghiaccio, normalmente ben visibili, sono grandi abbastanza da inghiottire un alpinista! Informazioni sul percorso: l inizio della ferrata è molto ripido, ma ben assicurato con funi d acciaio. La salita termina in corrispondenza di una vecchia galleria della Grande Guerra, che attraversa la montagna dal versante est al versante GRUPPO DI FANES 105

Cima Scotoni Variante non consigliabile Forcella Lago Lago Scotoni

Alpi Orientali Cime del Fanis Accesso ferrata scendere verso nord Galleria Discesa per la ferrata Tomaselli Selletta Fanis per Forcella Travenanzes Bivacco della Chiesa Forcella Grande Forcella Lagazuoi

ovest (indispensabile una lampada frontale!). Lì si segue la cengia verso sinistra (solo sicure parziali), fino ad incontrare la fune d acciaio della Ferrata Tomaselli. Si scende lungo la ferrata (spesso traffico in senso contrario e ultimo tratto molto ripido!) fino all attacco. In alternativa si può seguire la fune d acciaio fino alla prima spalletta (ghiaione). Invece di proseguire lungo il successivo segmento ripido della ferrata, si può seguire la traccia di sentiero verso sinistra e, lungo una traccia esposta e scomoda, ritornare al sentiero di salita. Variante non consigliabile, talvolta descritta: si segue la Cengia Veronesi verso destra (assicurata solo in parte con fune d acciaio, molto esposta; assolutamente necessari passo sicuro ed esperienza di montagna) e si attraversa il fianco ovest di Cima Fanis fino ad una forcella tra le Cime Fanis e la Cima Scotoni. Da lì si scende dapprima alla Forcella Lago e poi al Lago Scotoni. Ora si deve attraversare tutto l altopiano del Lagazuoi fino al sentiero N. 20 che porta giù alla Forcella Lagazuoi. Di lì si ritorna al punto di partenza (discesa molto lunga). Caratteristiche e dettagli tecnici: escursione da non sottovalutare, che si snoda in parte lungo ripidi gradoni di roccia e tratti di sentiero estremamente esposti. La Cengia Veronesi è assicurata con nuove funi d acciaio solo in alcuni segmenti. Discesa: dopo esser scesi lungo la fune d acciaio della Ferrata Tomaselli fino all attacco, si continua fino al vicino Bivacco della Chiesa e lì si sale brevemente lungo il sentiero verso sinistra fino alla forcella. Sull altro versante il sentiero scende fino ad incontrare quello di salita, che si segue fino alla Forcella Travenanzes. Dalla forcella si percorre il sentiero N. 402 (segnaletica) fino a tornare alla stazione a valle della funivia. Tempo complessivo: Salita: Discesa: Tempo d accesso: Tempo per la ferrata: Tempo in discesa: Orientamento: Cartine: ca. 4 ½ ore dalla stazione a monte Lagazuoi, ca. 250 m di dislivello in discesa e ca. 400 m di dislivello in salita ca. 700 m di dislivello ca. 2 ore ca. 1 ora ca. 100 m di dislivello in salita lungo cenge e ca. 100 m di dislivello in discesa lungo la Ferrata Tomaselli ca. 1 ½ ore est, ovest, sudovest TABACCO, foglio 03, Cortina d Ampezzo 108 VIE FERRATE NELLE DOLOMITI

Avvertenza: la presente opera è stata realizzata con la massima cura. Ciò nonostante tutte le informazioni e i dati in essa contenuti sono da considerarsi meramente indicativi: l Autore e l Editore pertanto non assumono alcuna responsabilità per eventuali danni o svantaggi derivanti da un loro eventuale utilizzo. 2013 by Tappeiner S.r.l., Lana (BZ) Tutti i diritti riservati Quest opera è protetta in ogni sua parte da copyright. Al di fuori delle norme sui diritti d autore, salvo espressa autorizzazione dell Editore, è vietata e penalmente perseguibile ogni sua utilizzazione totale o parziale, come la riproduzione, la traduzione e l adattamento, con qualsiasi mezzo, in particolare microfilm e copie fotostatiche, così come la memorizzazione e l elaborazione in sistemi elettronici. Testi: Christjan Ladurner Referenze fotografiche: Tappeiner S.r.l., Airphoto Tappeiner Christjan Ladurner e altre foto di proprietà privata degli inserzionisti Coordinamento generale: Tappeiner S.r.l., Lana (BZ) www.tappeiner.it Printed in Italy ISBN 978-88-7073-731-8 TAPPEINER

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Vie ferrate nelle Dolomiti Soprattutto le Dolomiti offrono una vasta scelta di tracciati di ogni genere per gli alpinisti che amano le vie ferrate. Questa guida relativa alle Dolomiti nord-orientali e centrali descrive vie ferrate di vario genere: dotate di cavi d acciaio, di ganci e scale di ferro che conducono lo scalatore in un magico mondo, per alcuni inaccessibile... www.tappeiner.it