Corso di formazione a.s «Le pietre e i cittadini: conoscere per conoscersi» Corsista: prof. Giuseppe Scalici

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Corso di formazione a.s. 2016-17 «Le pietre e i cittadini: conoscere per conoscersi» Corsista: prof. Giuseppe Scalici

2 I.C. «O.M. CORBINO» - Augusta (SR) A U G U S T A Le saline ieri Le saline oggi Fonti di informazione Fine presentazione Domenico Bramanti 3 a A Martina Randazzo 3 a A

2 I.C. «O.M. CORBINO» - Augusta (SR) Martina Randazzo 3 a A

Augusta: le saline ieri Tutto iniziava così Il lavoro La preparazione La raccolta Come e perché tutto finì

Tutto iniziava così Ogni salina era di varia estensione, ma in media era grande almeno cinque ettari. Il sistema di conduzione fin da epoca remota era la gabella. Il proprietario (privato o pubblico) concedeva (coll antichissimo sistema della gabella ad estinzione della candela vergine) la salina a ricchi gabelloti, spesso riuniti in società. Questi si occupavano sia dei lavori, ingaggiando squadre di salinari, che della vendita del sale ai padroni delle barche che erano anche i commercianti del sale, come si legge nelle tantissime obbligazioni negli atti notarili.

Il lavoro Il lavoro delle saline era tipicamente stagionale. Iniziava subito dopo la festa di San Giuseppe (19 marzo) e si protraeva finché durava la bella stagione, in genere fino ad agosto, per evitare i rischi dei primi temporali. Solo eccezionalmente poteva prolungarsi fino a ottobre o novembre. D inverno gli operai delle saline, «i salinari», si dedicavano ad altre attività: chi a raccogliere agrumi, chi a pulire, ad esempio, i fossati delle campagne, i saiuni. La giornata lavorativa dei «salinari» iniziava al sorgere del sole e proseguiva di solito fino alle 11.00 del mattino, quando, soprattutto d estate, s interrompeva perché il sole picchiava forte e l acqua letteralmente scottava. Nel primo pomeriggio, il lavoro riprendeva per terminare verso le ore 17.00 circa. Si lavorava con indosso indumenti semplici e leggeri e piedi scalzi.

La preparazione La preparazione delle saline cominciava, di solito, nei primi giorni di marzo, con lavori preliminari di ricostruzione (rifacimento degli argini di fondo, ripulitura dei vari compartimenti, spurgo dei canali e, soprattutto, livellamento, battitura e compattazione dell area dei bacini di salinazione). Tutto questo lavoro spesso veniva interrotto e ripreso a seconda delle condizioni atmosferiche. Il terreno delle saline era suddiviso in varie parti, ossia: - I pantani - Le caselle intermedie o ruffiane - Le tavole salanti o di costruzione del sale - Le aie o «arioni» per il deposito del prodotto - Le case d abitazione e per il ricovero degli attrezzi.

La formazione La salina, alla sua «apertura», si cominciava a ripulirla dai residui di fango, facendo evacuare l acqua piovana che si era accumulata durante l inverno nei «salanti». Dopo che la superficie, così ripulita, rimaneva un paio di giorni al sole ad asciugare, vi si passava sopra un rullo e quindi, pian piano, vi s immetteva, un poco alla volta durante il giorno, l acqua salata fatta evaporare nei «mediani». Da questi, dunque, si immetteva per caduta, mediante una serie di canaletti, nei «salanti», che di solito erano disposti su un piano lievemente più basso. L acqua immessa nei «salanti» un po al giorno, con il calore del sole, naturalmente, evaporava e così si andava formando il sale vero e proprio.

La raccolta... Ogni giorno si aggiungeva acqua sempre più abbondantemente. Quando il sale raggiungeva lo spessore di almeno 10 cm, si procedeva alla raccolta, che, nella stessa stagione, veniva fatta due o tre volte; la prima era sempre la più abbondante. Fino a questo momento la lavorazione era stata affidata alle mani di pochi operai: ne bastavano solo due. La raccolta vera e propria era eseguita da un altro gruppo di 15-20 operai altrettanto specializzati, per evitare di mescolare sale e fango. Questi, dapprima lo disponevano a mucchi a forma di piccole piramidi, per fare scaricare eventuali residui di acqua. Ben asciugato dal sole, dopo qualche giorno, il sale veniva trasportato nel depositi (spesso magazzini in muratura annessi alla salina) per mezzo di grosse ceste di canne, «i cufina», sistemate, una alla volta, sulle spalle protette da un sacco di iuta che dalla testa scendeva sul dorso.

La raccolta... In mancanza dei depositi, il sale veniva ammucchiato in un luogo asciutto, detto ariuni, in grossi cumuli a forma di piramide, coperti da tegole, «i ciaramiri», per proteggerli dalle piogge. Ai cumuli si accedeva mediante spessi tavoloni di legno, i faddacchi, che, poggiati da una parte a terra e dall altra o sul mucchio di sale o su un cavalletto, servivano per le operazioni di carico del sale sui carri prima, e più recentemente sui camion. Il trasporto del sale nei depositi cominciava in piena notte (dopo le due) e si protraeva fino alle 9.00 del mattino e non oltre, per evitare il grande caldo e l alta temperatura dell acqua.

Come e perché tutto finì Nel 1979, la produzione del sale marino in Augusta è stata definitivamente sospesa per decisione del pretore Condorelli a causa della presenza degli impianti industriali, delle numerose petroliere nel porto e del conseguente inquinamento. Alcune sono state requisite dalle industrie o utilizzate per la costruzione del porto commerciale, altre sono state e sono tuttora bonificate e interrate con materiale di riempimento per ricavarne terreno edificabile, altre ancora sono già edifici. Oggi le saline, un tempo preziosa fonte di guadagno naturale, gratuita, inesauribile e non inquinante, sono, purtroppo, quasi in stato di abbandono.

2 I.C. «O.M. CORBINO» - Augusta (SR) Domenico Bramanti 3 a A

Fauna avicola Introduzione 1. Airone bianco maggiore 2. Airone cenerino 3. Allodola 4. Balestruccio 5. Calandro 6. Cavaliere d italia 7. Cigno 8. Combattente 9. Cormorano 10.Corriere grosso 11. Fenicottero 12.Fistione turco 13.Folaga 14.Fratino 15. Gabbiano comune 16. Gabbiano reale 17. Gallinella d acqua 18. Garzetta 19. Martin pescatore 20. Mestolone 21. Moretta tabaccata 22. Moriglione 23. Pettegola 24. Piro piro piccolo 25. Sgarza ciuffetto 26. Topino 27. Tuffetto 28. Upupa

INTRODUZIONE Queste saline, come tutte quelle del territorio siracusano, vennero chiuse verso la metà del '900. Un tempo molto attive nella raccolta del sale marino; il loro ambiente rappresenta un importante punto di ritrovo per molte specie di uccelli migratori, costituendo dunque una delicata flora e fauna acquatica. A causa della vicinanza con uno dei tre siti petrolchimici siracusani (non bonificati) le saline di Augusta sono state ritenute ad alto rischio ambientale e per questo, nonostante la protezione speciale datale dalla comunità europea (zona di interesse comunitario ezona a protezione speciale), il sito è stato inserito tra i nominativi dell'ufficio Speciale per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale della Sicilia.

AIRONE BIANCO MAGGIORE L'airone bianco maggiore è un uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi. L'airone bianco maggiore è il più grande tra gli Ardeidae presenti in Europa. Ha il piumaggio completamente bianco che non cambia nell'arco dell'anno. Il becco è generalmente giallo e le zampe sono di colore nerastro o giallo sbiadito alla base durante l'anno. Come tutti gli aironi ha però un abito nuziale nella stagione riproduttiva. In questo periodo il becco diventa nerastro e le zampe diventano più gialle fino a rossastre. Il piumaggio è più brillante e le piume si estendono come un ventaglio sulla parte inferiore del dorso. In volo appare molto massiccio e come tutti gli aironi tiene il collo piegato a S.

L'airone cenerino è un uccello un appartenente alla famiglia Ardeidae. Originario delle regioni temperate del Vecchio Mondo, oltre che dell'africa, è la specie di airone che si spinge più a nord, tanto che in estate è facile incontrarlo lungo le coste norvegesi, ben oltre il circolo polare artico. L airone possiede notevoli dimensioni, raggiunge da adulto una statura di 90-98 centimetri e un peso compreso tra 1020 e 2073 grammi. AIRONE CENERINO L'apertura alare può facilmente raggiungere 1,70 metri. Il piumaggio è di colore grigio sulla parte superiore e bianco in quella inferiore. Le zampe e il becco sono gialli. L'adulto ha piume nere sul collo e un ciuffo nucale nero molto evidente che si diparte dalla sommità posteriore e superiore dell'occhio. Nei giovani predomina il colore grigio. Non vi sono segni particolari per distinguere le femmine dai maschi; solitamente i maschi sono un po' più grandi. Come tutti gli aironi, vola tenendo il collo ripiegato a S.

L'allodola è un uccello passeriforme della famiglia degli Alaudidi. L'allodola è lunga circa 16 18 cm, ha un'apertura alare che può raggiungere i 36 cm e pesa circa 35-45 g. È caratterizzata da un piumaggio di colore marrone leggermente striato di nero nella parte superiore, più chiaro in quella inferiore, nonché da un piccolo ciuffo erettile che mostra solo se allarmata. In volo mostra una coda corta e larghe ali corte. La coda e la parte posteriore delle ali sono bordate di bianco. I sessi sono simili. allodola

Il balestruccio è un uccello migratore della famiglia delle rondini Il balestruccio è un uccello di appena 13 15 cm di lunghezza con un peso che va dai 15 ai 20 gr. La testa, il dorso, le ali e la coda sono neri bluastri. La parte inferiore con le zampe fanno un contrasto color bianco farina. La coda è meno biforcuta come quella delle rondini e il suo corpo è un po' più affusolato. Le gambe sono corte e i piedi sono coperti da un piumaggio bianco. balestruccio Il richiamo è un asciutto "prit" o, nei casi di pericolo, un acuto "siir", il canto è un cinguettio soffuso, simile a un chiacchiericcio o una nenia, non così mutevole come quello della rondine.

Il calandro è un uccello passeriforme della famiglia dei Motacillidi Il calandro ha una lunghezza che oscilla fra i 15 e i 20 cm con un corpo color sabbia con macchie brune nella livrea e sul ventre è un po' più chiaro. Il suo volo è molto veloce poiché allarga le ali per poi raccoglierle improvvisamente. Invece, per quanto riguarda il canto e le movenze ricorda molto le allodole correndo in posizione quasi orizzontale sollevando e abbassando ritmicamente la coda. Calandro

Cavaliere d italia Il cavaliere d'italia è un uccello acquatico della famiglia dei Recurvirostridi Gli adulti sono lunghi dai 33 ai 40 cm e possono pesare anche 200 g. Le zampe possono raggiungere i 30 cm di lunghezza. Durante il volo, il battito delle ali si alterna a brevi planate e le zampe escono dalla lunghezza del corpo, dando al cavaliere d'italia un aspetto elegante. Hanno un becco lungo, nero e sottile; il corpo ha le parti superiori nere che contrastano con le parti inferiori bianche splendenti. L'occhio ha un'iride rossa, con una pupilla molto grande: il che fa assomigliare l'occhio del cavaliere d'italia a quello di un cucciolo. La femmina si differenzia dal maschio per avere le scapolari marroni, invece che nere. Un altro aiuto sulla distinzione del sesso potrebbe venire dal colore della nuca: nel maschio è più nera, ma questa differenza non è sempre presente, tanto che spesso appare più nera nelle femmine che in molti maschi.

Cigno Il cigno è un uccello acquatico di grosse dimensioni, corte zampe palmate, caratterizzato da un lungo collo e da un vistoso mutamento fisico tra la nascita e l'età adulta, in cui, oltre all'aumento della lunghezza del collo e della dimensione delle ali, cambiano il colore del piumaggio e del becco piatto. Generalmente i cigni nascono di piumaggio grigio; vi sono varie specie di cigni che differiscono nei colori, nelle dimensioni e nelle forme definitive che raggiungono nell'età adulta. Il colore di piumaggio più diffuso tra gli adulti delle varie specie di cigno è il bianco totale o nero; nessun cigno adulto ha il piumaggio totalmente nero, infatti anche il cigno nero presenta del piumaggio bianco nelle ali, ben visibile al dispiegamento delle stesse, ma nascosto quando completamente ripiegate lungo il dorso. Il colore delle zampe varia a seconda della specie, dal nero scuro o grigio, fino al rosa.

COMBATTENTE E una specie di Uccelli Caradriforme di dimensioni medie, il cui nome deriva dalle lotte primaverili dei maschi per il possesso della femmina. Colorazione variabile, in primavera assume ciuffi e collaretti, ornamenti nuziali; ala lunga circa 18 cm. Abita le paludi. In Italia è specie invernale, di doppio passo, abbondante; non nidifica. Presenta dimorfismo sessuale molto marcato con i maschi molto più grandi delle femmine e con forte variabilita cromatica da individuo a individuo. Durante il periodo riproduttivo i maschi presentano un caratteristico ventaglio intorno al capo e una cresta sulla sommità della testa.

CORMORANO Il cormorano è un uccello di grandi dimensioni con corpo nero e un becco ad uncino. Vi è comunque un'ampia variazione in termini di dimensioni nella vasta gamma di specie. La lunghezza può variare da 70 a 102 cm e l'apertura alare da 120 a 160 cm. Ha un lungo collo a S elastico, che permette di far passare pesci grandi fino all'esofago. L'esemplare adulto si distingue dal giovane dal piumaggio marroncino. Ben adattato sia all'acqua dolce che salata, il cormorano gode di una buona vista ( fino a nove metri). Le piume sono permeabili e perciò quest'uccello passa molto tempo al sole per asciugarsi le penne. Le zampe, con grandi membrane, servono a dare una grande spinta sott'acqua. Inoltre, quando si immerge, può arrivare fino ad una profondità di 6.Vola molto bene grazie alle ampie ali e alla forma affusolata, invece il decollo dall'acqua è complicato a causa della posizione eretta delle zampe e del peso dell'acqua che impregna le piume.

CORRIERE GROSSO Il corriere grosso, è un uccello della famiglia dei Charadriidae. I Caradriidi sono una famiglia di uccelli caradriiformi. Abitano nelle aperte campagne di tutto il mondo, specialmente in habitat vicini all'acqua. Fanno eccezione alcune specie, che preferiscono ambienti più secchi. I Charadriidae sono uccelli di piccole-medie dimensioni, con corpi compatti, colli corti e robusti, e ali lunghe e appuntite. I pesi e le lunghezze variano.

FENICOTTERO Sono uccelli sociali, che vivono in grossi stormi nelle aree acquatiche e le cui dimensioni vanno da 1 metro a 1 metro e mezzo d'altezza. Le specie più grandi si nutrono in habitat salini o desertici. Si nutrono filtrando alghe blu-verdi, crostacei e molluschi. Il loro becco dalla forma strana si è adattato appositamente per separare fango e silice dal cibo che consumano e questi uccelli lo usano, unici nel loro genere, in posizione capovolta. Il filtraggio di cibo è possibile grazie a strutture pelose, dette lamelle, che allineano le mandibole e la grande lingua dalla superficie ruvida. I fenicotteri sono inoltre noti per stare in equilibrio su una sola zampa mentre stanno in piedi e si nutrono.

FISTIONE TURCO Vive in alcune zone dell'europa e dell'asia. Alcune popolazioni sono migratrici, altre stanziali ed altre ancora erratiche. Predilige le zone più settentrionali. Molto silenziosa, ama i canneti dove si sente protetta e sicura. Molto apprezzata come anatra ornamentale per la facile adattabilità, la bellezza e la facilità di allevamento.

FOLAGA La Folaga è un uccello acquatico di colore nero: si distingue per una tipica macchia bianca sulla fronte (scudo) che riprende il colore chiaro del becco. Gli occhi sono rossi e le zampe grigioverdi terminano con lunghe dita lobate, frutto del processo di adattamento agli ambienti acquatici. Raggiunge una lunghezza di circa 38 cm. Maschio e femmina sono piuttosto simili: mentre i maschi sono riconoscibili dalla macchia un po più grande e raggiungono fino ai 600 grammi di peso, le femmine arrivano a pesare anche 800 grammi. Le folaghe sono ottime nuotatrici.il suo habitat ideale è rappresentato da stagni calmi, terreni umidi e acque che scorrono lentamente, con molte piante acquatiche e canne palustri. In questi ambienti gli individui possono trovare abbondanza di risorse alimentari, con particolare riguardo a piante e molluschi. In ogni caso la specie è onnivora, e la raccolta del cibo avviene in base alla disponibilità stagionale.

Il fratino eurasiatico o più semplicemente fratino è un uccello della famiglia dei Charadriidae, i quali sono uccelli di piccole-medie dimensioni, con corpi compatti, colli corti e robusti, e ali lunghe e appuntite. I pesi e le lunghezze variano. FRATINO

GABBIANO COMUNE Il gabbiano comune ha una lunghezza che va dai 38 ai 44 cm e un'apertura alare dai 98 ai 105 cm. La sua velocità di volo è di circa 10 metri al secondo. Nidifica soprattutto a terra e predilige gli ambienti umidi delle paludi o dei canneti. Come tutte le specie di gabbiano, è molto socievole in inverno, sia quando si cura dei piccoli che quando è in stagione di accoppiamento. Non è una specie pelagica e raramente viene visto al largo dalle coste.

GABBIANO REALE l gabbiano reale zampe gialle è un uccello di grosse dimensioni dalla corporatura massiccia; ha una lunghezza di 52 58 cm e un'apertura alare di 120 140 cm. Nell'adulto le parti superiori sono grigie e la testa, le parti inferiori e la coda bianche. Le punte delle ali sono nere con le estremità bianche. Possiede un becco massiccio giallo con una macchia rossa nella mandibola inferiore e zampe gialle con piedi palmati. I giovani hanno una colorazione completamente diversa: sono grigio-marroni, hanno le zampe grigie e la colorazione della testa variabile dal bianco striato di grigio a completamente scura. Si può confondere con il gabbiano reale nordico (Larus argentatus), con il quale convive in alcune zone riproduttive, e con il gabbiano del Caspio (Larus cachinnans). Il gabbiano zampe gialle tuttavia è caratterizzato da una livrea chiara e risulta più leggero del gabbiano reale nordico.

GALLINELLA D ACQUA La gallinella d'acqua si riconosce per il piumaggio nero nelle parti anteriori e marrone scuro sulla parte posteriore del corpo e sulle ali; il becco giallo è dotato alla base di una cera rossa. Le ali chiuse presentano una striscia di penne bianche, come pure è bianco il posteriore sotto la breve coda. La lunghezza supera i 30 cm. I piedi sono dotati di dita molto lunghe, le zampe sono di colore giallo verdastro.

GARZETTA La garzetta è lunga circa 55 65 cm, il suo peso varia da 350 a 650 g ed ha un'apertura alare di 85 95 cm [senza fonte]. Il piumaggio è interamente bianco, il lungo becco è nero, come le zampe; la parte inferiore del piede è giallastra, ben visibile, da dietro, all'involo. L'iride è gialla. In livrea nuziale questo airone sviluppa alcune penne ornamentali molto lunghe sulla nuca, alla base del collo e sul mantello. Non esiste una caratteristica evidente che differenzi i due sessi.

Il martin pescatore (Alcedo atthis) è lungo 16/17 cm, con un becco lungo, grosso alla base, ali e coda brevi e piedi piccoli. Nelle parti superiori è blu-verde metallico, in quelle inferiori e sulle guance giallo ruggine, ai lati del collo spicca una macchia bianca. E' dotato di un volo sempre rapido e uniforme, che gli permette di fendere l'aria in linea retta, mantenendosi in una direzione parallela a quella del livello del liquido e seguendo così le tortuosità del fiume senza mai allontanarsi dall'acqua. A causa dei piccoli piedi si limita a saltellare su qualche pietra o qualche palo, e non cammina mai sul terreno. E' un uccello poco socievole e vive solitario e non tollera alcun concorrente nel suo territorio di caccia. MARTIN PESCATORE

MESTOLONE Anatra di medie dimensioni, è inconfondibile nell'emisfero settentrionale a causa del suo grande becco a forma di spatola. Durante il periodo dell'eclisse il maschio è riconoscibile per avere la parte superiore del corpo, capo e becco più scuri. Il maschio giovane assomiglia molto alla femmina, anche se le ali dei giovani risultano più brillanti. In volo il mestolone è facilmente identificabile dai colori brillanti e bianchi del maschio, ma anche dal grosso becco evidente anche da lontano

MORETTA TABBACCATA Anatra tuffatrice di piccole dimensioni. Il maschio adulto ha un piumaggio brunorossiccio con il dorso più scuro, l occhio bianco e il sottocoda bianco, carattere quest ultimo che la distingue dalla femmina della Moretta. La femmina è simile ma ha colori più spenti e l occhio scuro.

MORIGLIONE Il moriglione è una tipica anatra tuffatrice di 42 49 cm di lunghezza per un peso di circa 700-1200 grammi. Il maschio è facilmente riconoscibile per testa e collo bruno-rossicci, petto nero, il dorso e i fianchi grigio chiaro. Groppone, sopraccoda e sottocoda sono neri, il becco è nero con una striscia azzurro pallido. La banda alare grigia e l'assenza di bianco sulle ali sono utili per distinguerlo dal fistione turco, quest'ultimo ha il becco rosso e bianco sull'ala. Abito eclissale simile alla femmina ma più grigio superiormente e con sfumature rossastre. La femmina è di un bruno uniforme tendente al grigiastro superiormente con una indistinta macchia pallida intorno al becco e al mento e anello bluastro sul becco, banda alare sempre grigia.

PETTEGOLA La pettegola può raggiungere una lunghezza di 30 cm, cioè è un po' più piccolo del suo parente, la pantana (Tringa nebularia). Ha un'apertura alare di circa 65 cm e può arrivare a pesare circa 170 grammi. Il suo becco è arancione con la punta nera, la sua parte inferiore è bianca e marrone, mentre la parte superiore è marrone con macchie nere e grigie. Maschi e femmine hanno gli stessi colori. Le gambe sono di colore arancione. Una pettegola può arrivare ai 17 anni di età e il suo richiamo assomiglia ad un tjuet.

l Piro-piro è visibile in tutti i continenti, in Italia nidifica ovunque ci siano corsi d'acqua, tranne che in Sicilia. In migrazione frequenta vari tipi di zone umide d acqua dolce interne e costiere (rive del mare), mentre durante lo svernamento appare più legato alle saline, lagune, foci fluviali, valli da pesca anche in aree antropizzate. Ha zampe corte, corpo a pera che si assottiglia nel retro PIRO-PIRO

SGARZA CIUFFETTO Airone di medie dimensioni dal collo corto (come il guardabuoi) ha il piumaggio di colore bianco, marrone, e arancione. Il becco nel periodo riproduttivo diventa azzurro. L'adulto ha un ciuffo nucale molto evidente. Nei giovani domina il colore marrone screziato e il becco è giallastro. Le zampe sono rosa nel periodo riproduttivo, gialle al di fuori di questa stagione.

TOPINO Raggiunge una lunghezza media di circa 13 cm. Ha una coda leggermente biforcuta e un becco piatto e aguzzo. La parte superiore del suo corpo è color terra di Siena bruciata, la parte inferiore è bianca con striature marrone grigiastre sul corpo.

TUFFETTO È il più piccolo svasso paleartico (lunghezza totale 24 29 cm, apertura alare 40 45 cm e peso 140-250 g), con becco corto e corpo tondeggiante. In abito nuziale i lati del capo e del collo sono rosso-castani, e tipica è una macchia giallastra alla base del becco. L'abito invernale è più chiaro e uniforme. I sessi sono simili.

UPUPA L'upupa è un uccello bucerotiforme della famiglia degli Upupidi,nell'ambito della quale rappresenta l'unica specie vivente. Il nome di questo uccello deriva dall'onomatopea latina del verso che soprattutto i maschi sono soliti emettere.l'upupa è sicuramente uno degli uccelli più appariscenti diffusi alle nostre latitudini: la colorazione molto accesa, rossoarancio con ali e coda a bande bianche e nere, il lungo becco leggermente ricurvo e la cresta erettile sulla testa risultano inconfondibili fra gli uccelli nostrani, sebbene risulti abbastanza difficile avvistare un'upupa in virtù delle sue abitudini schive e della sua predilezione per le aree rurali e scarsamente antropizzate

FONTI DI INFORMAZIONE www.wikipedia.it www.uccellidaproteggere.it Libro: Roggio Barbara Emanuele Fabio, La saline di Augusta, edizioni Universitalia, 2013