95010 Unzione degli infermi e funerali



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95010 Unzione degli infermi e funerali

1.1. IL DILEMMA DELL UNZIONE

1.2. UN LEGAME TRA UNZIONE E FUNERALI: LA DIMENSIONE PASQUALE

1.3. BIBLIOGRAFIA

2.1. Teologia biblica della malattia 2. L UNZIONE DEI MALATI

2.1.1. Antico Testamento

2.1.1. Antico Testamento Quattro stadi di riflessione 1. Rapporto di causalità tra peccato personale e sofferenza/malattia. 2. Sofferenza del giusto è prova della sua fedeltà. 3. Retribuzione oltre la morte. 4. Sofferenza vicaria.

2.1.1. Antico Testamento Nm 12, 1.9-13 1 Maria e Aronne parlarono contro Mosè a causa della donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una Etiope. 9 L'ira del Signore si accese contro di loro ed Egli se ne andò; 10 la nuvola si ritirò di sopra alla tenda ed ecco Maria era lebbrosa, bianca come neve; Aronne guardò Maria ed ecco era lebbrosa. 11 Aronne disse a Mosè: «Signor mio, non addossarci la pena del peccato che abbiamo stoltamente commesso, 12 essa non sia come il bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno della madre». 13 Mosè gridò al Signore: «Guariscila, Dio!».

2.1.1. Antico Testamento 2 Mac 7, 9-23 9 Giunto all'ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».

2.1.1. Antico Testamento Is 53, 4 4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.

2.1.1. Antico Testamento Is 53, 12 12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori.

2.1.2. NUOVO TESTAMENTO

2.1.2. Nuovo Testamento Mt 8, 16-17 16 Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, 17 perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie.

2.1.2. Nuovo Testamento Mc 2, 3-12 3 Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. 4 Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. 5 Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». 6 Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: 7 «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». 8 Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? 9 Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? 10 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, 11 ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua». 12 Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

2.1.2. Nuovo Testamento Gv 9, 1-3 1 Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». 3 Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.

2.1.2. Nuovo Testamento Lc 8, 43-48 43 Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, 44 gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. 45 Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». 46 Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». 47 Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. 48 Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, va' in pace!».

2.1.2. Nuovo Testamento Mc 8, 23 23 Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».

a) Uno dei prodotti principali della terra prosperità, gioia e onore b) Profumo, rafforzamento, fonte di luce consacrazione / Spirito c) Lenisce le piaghe cura, guarigione e purificazione 2.2. LE UNZIONI NELL AT

2.2. Unzioni nell AT Dt 7, 13 13 Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti.

2.2. Unzioni nell AT Is 61, 1.3 1 Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; 3 per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto.

2.2. Unzioni nell AT Ez 16,9 9 Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio.

2.2. Unzioni nell AT Is 1, 6 6 Dalla pianta dei piedi alla testa non c'è in esso [nel popolo che si è ribellato contro Dio] una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né curate con olio.

2.3. L UNZIONE DEI MALATI NEL NT

2.3.1. Mc 6,7.12-13 7 Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. 12 E partiti, predicavano che la gente si convertisse, 13 scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. Testi paralleli: Mt 10, 1-3 e Lc 9, 1-2 (non ricordano l olio)

2.3.1. Mc 16, 15-18 15 Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Conc. di Trento DH 1695 Questa unzione sacra dei malati è stata istituita come vero e proprio sacramento del Nuovo Testamento dal Signore nostro Gesù Cristo. Accennato da Marco [cf. Mc 6, 13], è stato raccomandato ai fedeli e promulgato da Giacomo [ Gc 5,14s]. Con queste parole, così come la Chiesa ha imparato dalla tradizione apostolica, trasmessa di mano in mano (ex apostolica traditione per manus accepta), egli insegna la materia, la forma, il ministro proprio e l effetto di questo salutare sacramento.

2.3.2. Gc 5, 13-16 13 Chi tra voi è nel dolore, preghi (κακοπαθεῖ τις ἐν ὑμῖν προσευχέσθω); chi è nella gioia salmeggi. 14 Chi è malato, chiami a sé (ἀσθενεῖ τις ἐν ὑμῖν, προσκαλεσάσθω) i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. 15 E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. 16 Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza.

2.3.2. Gc 5,14-15 14. ἀσθενεῖ τις ἐν ὑμῖν, προσκαλεσάσθω τοὺς πρεσβυτέρους τῆς ἐκκλησίας καὶ προσευξάσθωσαν ἐπ αὐτὸν ἀλείψαντες ἐλαίῳ ἐν τῷ ὀνόματι τοῦ κυρίου. 15. καὶ ἡ εὐχὴ τῆς πίστεως σώσει τὸν κάμνοντα καὶ ἐγερεῖ αὐτὸν ὁ κύριος κἂν ἁμαρτίας ᾖ πεποιηκώς, ἀφεθήσεται αὐτῷ. 14. Infirmatur quis in vobis? Inducat presbyteros Ecclesiae, et orent super eum, unguentes eum oleo, in nomine Domini; 15. ea oratio fidei salvabit infirmum et allevabit eum Dominus; et si in peccatis sit, remittentur ei.

2.3.2. Gioele 3,5 5. Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Cit. p. es. in: At 2,21-4,12; Rm 10,13.

a) Dal sec. III all epoca carolingia: «l uomo malato nella Chiesa» b) Dal sec. VIII al Concilio Vaticano II: «l applicazione dell olio» c) Dal 1972 in poi: «l uomo malato nella Chiesa» 2.4. LA TRADIZIONE DELLA CHIESA

2.4.1.1. TA 5

2.4.1.1. Origene Riconciliazione dei penitenti legato con Gc 5,14-15 Olio utilizzato anche per ungere i penitenti (guarigione-riconciliazione) Cfr. In Lv II, 4 (SChr 286, 110).

2.4.1.1. Eucologium «Serapionis» 1 Ts 5,23: Il dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Is 53, 4 Eppure egli [il servo di Jhwh] si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori. (Qui attribuito a Gesù Cristo.)

4.2.1.3. Gli scrittori ecclesiastici Policarpo, Ai Filippesi VI,1 (SChr 10, 210-211) Traditio Apostolica 34

2.4.2.1. Disposizioni di vescovi e sinodi 2.4.2.2. I testi liturgici 2.4.2.3. Lo sviluppo pastorale e storico-dogmatico 2.4.2.4. Il magistero 2.4.2. DA CARLO MAGNO AL VAT. II

Nelle raccolte di riti per i parroci di campagna nel sec. IX: niente sull unzione ma riti di riconciliazione dei moribondi Cfr. Excarpsus Bruxellensis, sec. VIII/IX (Francia nordoccidentale): CCCM 47, 85-110.

2.4.2.2.1. I testi liturgici Un rito carolingio nel Capitolare II di Teodolfo di Orleans Teodolfo: dal 789 teologo di corte di Carlo Magno, nel 798 Carlo Magno gli affida la diocesi di Orleans Il secondo capitolare: verso l inizio del sec. IX L «Ordo visitationis infirmorum» si trova in un solo ms.: una rielaborazione del capitolare, fatta da Ademaro di Chabannes (monaco e storico francese, 989-1034)

2.4.2.2.1. L ordo medievale: elementi principali (Penitenza) Imposizione della Penitenza e riconciliazione Preparazione del malato Chiesa. Paglia e cenere Arrivo di più sacerdoti Saluto Aspersione Imposizione delle ceneri 7 salmi penitenziali Litanie dei santi (Unzione) Unzioni con formule e/o preghiere (Viatico) Padre Nostro Credo Comunione eucaristica (corpo e sangue di Cristo) Congedo Visite ripetute fino alla morte o alla guarigione

2.4.2.2.2. Tipologia dei riti medievali Classificazione di A. Chavasse Tipo I: Una o più formule indicative, non associata/e a determinate unzioni Sec. VIII e IX - guarigione Tipo II: Ad ogni unzione è associata una determinata formula indicativa Sec. IX-XIII guarigione perdono peccati Tipo III: Unzioni limitate ai cinque sensi con formule deprecative/optative associate ad ogni unzione Sec. XIII in poi perdono peccati

2.4.2.2.3. Un rito del primo tipo Vat. Pal. 485 (un ms. della prima metà del sec. IX) Abbazia di Lorsch (fondata nel 764)

2.4.2.2.4. Un rito misto nel PRG il ms. del PRG compilato a Magonza (abbazia di S. Albano)

2.4.2.2.5. PR sec. XII e PCR Tentativi di abbreviare e semplificare soprattutto nei monasteri (Cluny e monasteri dipendenti) Va persa l imposizione delle mani

2.4.2.2.6. Cluny e Rheinau Cluny (Borgogna): fondata nel 910 Rheinau (Svizzera): abbazia imperiale, fondata nel 778 «Ordo ad visitandum infirmum» del sec. XII L ordo dipende chiaramente da Cluny. Per chiarire insicurezze si possono consultare le consuetudini di Cluny (PL 149, 170-171)

2.4.2.2.6. Rituale di Rheinau (sec. XII) Presiede solo un presbitero Sal 50 Or. «Deus qui per beatum apostolum» Mentre il convento canta i 7 salmi penitenziali: Unzione dei cinque sensi, dei lombi e dei piedi con formule optative (in vista della rem. dei peccati) (Niente imposizione delle mani) 6 orr. finali (= GrS 1386-1391): «guarigione» Segue un rituale della comunione al infermo (Das Rheinauer Rituale, ed. G. Hürlimann (SpicFri 5), Freiburg/Schw. 1959, 147-152. Il rituale è dipendente dalla tradizione cluniacense: cfr. PL 149,170-171.)

2.4.2.2.7. Il Pontificale della Curia Romana Riconciliazione dei penitenti Unzione degli infermi Imposizione delle mani (in soli pochi mss.) Le unzioni si riducano a 5 (sensi) più 2 (facoltative ai piedi e reni) Con formule deprecative che chiedono la rem. pecc. Viatico Commendatio animae sepoltura

Obbligo di ricevere l unzione? Pagare l unzione? L unzione come «consacrazione»? 2.4.2.3. SVILUPPO PASTORALE

a) Scuola francescana (S. Bonaventura Duns Scotus) b) Scuola domenicana (Alberto Magno S. Tommaso) 2.4.2.3. SVILUPPO DOGMATICO

4.2.4.2 IL MAGISTERO

4.2.4.2. Concilio di Firenze (1439) DH 1324: «Quinto sacramento è l estrema unzione, la cui materia è l olio d oliva benedetto dal vescovo. Questo sacramento deve essere amministrato solo a un infermo di cui si teme la morte; egli deve essere unto in queste parti: sugli occhi per la vista, sulle orecchie per l udito, sulle narici per l odorato, sulla bocca per il gusto e la parola, sulle mani per il tatto, sui piedi per il movimento, sui reni per il piacere che lì risiede. La forma del sacramento è questa: Per questa unzione e per la sua piissima misericordia, il Signore ti perdoni tutto ciò che hai commesso con la vista, ed espressioni simili si pronunceranno nell ungere le altre parti.» DH 1325: «Ministro di questo sacramento è il sacerdote. Effetto è la salute della mente, e, se giova all anima, anche quella del corpo.»

2.4.2.4.1. I canoni di Trento Concilio di Trento, Canoni sul sacramento dell estrema unzione (DH 1716-1719): Sacramentalità (can. 1) Effetti (can. 2): Conferimento della grazia Remissione dei peccati Alleviamento dei malati (alleviare infirmos) Rito: non è il contrasto con Gc 5,14-15 I «presbiteri» di Gc 5,14 sono i sacerdoti della Chiesa

2.4.2.4.1. Dottrina sul sacramento dell estrema unzione Cap. 1 (DH 1695: unzione degli infermi) «Instituta est autem sacra haec unctio infirmorum [ ].» Cap. 2 (DH 1696): L effetto del sacramento La grazia dello Spirito Santo Lava i peccati, se ve ne fossero ancora da espiare e ciò che resta del peccato (peccati reliquias abstergit), solleva [alleviat] e rafforza [confirmat] l anima del malato e qualche volta, se ciò può giovare alla salvezza dell anima, [il malato] riacquista la salute del corpo.

2.4.2.4.3. Il Vaticano II Tra le proposte: Cambiamento del nome Permesso di celebrare l unzione anche nel caso di malattia grave, ma non necessariamente mortale Discussione sugli effetti Il Diacono come ministro straordinario Reiterbilità nella stessa malattia Riduzione del numero di unzioni Lingua viva Orazioni adatte alla situazione del malato Celebrazione dell unzione prima del viatico

2.4.2.4.3. Il Vaticano II Il primo schema presentato ai Padri 57. Cambiamento nome in «unzione degli infermi»; da celebrare all inizio di malattia grave 58. dopo la riconciliazione sacramentale e prima del viatico. 59. Numero di unzioni può essere adattato. Le orazioni sono da rivedere e da adattare alle diverse circostanze. 60. Reiterabilità nella stessa malattia se prolungata.

2.4.2.4.3. Il Vaticano II Congregazione generale XIV: Intervento del vescovo Wilhelm Kempf di Limburg/Germania = portavoce dei teologi tedeschi della scuola di Francoforte (P. Grillmeier SJ ed altri) «L unzione = sacramento del compimento cristiano.»

2.4.2.4.3. Il Vaticano II Sacrosanctum Concilium 73-75 73. Da chiamare anche e meglio «unzione degli infermi»; da celebrare all inizio di pericolo di morte 74. Dopo la riconciliazione sacramentale e prima del viatico; un rito continuo è da comporre. 75. Numero di unzioni sia riveduto tenendo conto delle diverse situazioni. Le orazioni siano adattate alle diverse condizioni del malato. (60. Reiterabilità) cancellato.

2.5.1. I lavori preparatori (Il coetus a studiis 23, incaricato nel 1964) 2.5. IL RITUALE DEL 1972

2.5.1. Lavori preparativi «Subiectum Sacramenti est fidelis qui propter infirmitatem vel senium periculose aegrotat. Hoc sacramentum iterari potest si infirmus, post susceptam Unctionem, convaluerit, vel si, eadem infirmitate perdurante, discrimen gravius fiat.» (Decisione della Congr. per la dottrina della fede del 12/1/1972 su soggetto e reiterabilità del sacramento. Cfr. A. Bugnini, La riforma liturgica (BEL.S 30), Roma 1983, 668.)

2.5.2. Il contenuto dell OUI «Ordo unctionis infirmorum eorumque pastoralis curae»

2.5.2.1. Cost. Ap. Sacram unctionem Tutti questi elementi dovevano esser tenuti ben presenti nella revisione del rito della Sacra Unzione, al fine di adattar meglio alle odierne circostanze quelli che erano soggetti a mutamento (cf. SC 1). [1.] Abbiamo, anzitutto, ritenuto di modificare la formula sacramentale in maniera tale, che, tenendo presenti le parole di san Giacomo, fossero più chiaramente espressi gli effetti del Sacramento. [2.] Dato, poi, che l'olio d'oliva, quale fino ad ora era prescritto per la validità del Sacramento, in alcune regioni manca del tutto o può essere difficile procurarlo, abbiamo stabilito, su richiesta di numerosi Vescovi, che possa essere usato in futuro, secondo le circostanze, anche un olio di altro tipo, che tuttavia sia stato ricavato da piante, in quanto più somigliante all'olio d'oliva. [3.] Per ciò che riguarda il numero delle unzioni e le membra da ungere, ci è sembrato opportuno procedere ad una semplificazione del rito.

2.5.2.1. Cost. Ap. Sacram unctionem Pertanto, poiché questa revisione tocca in alcune parti anche lo stesso rito sacramentale, con la Nostra Autorità Apostolica decretiamo (constituimus) che, per l'avvenire, sia osservato nel Rito Latino quanto segue: IL SACRAMENTO DELL'UNZIONE DEGLI INFERMI SI CONFERISCE A QUELLI CHE SONO AMMALATI CON SERIO PERICOLO, UNGENDOLI SULLA FRONTE E SULLE MANI CON OLIO D'OLIVA, O, SECONDO L'OPPORTUNITÀ, CON ALTRO OLIO VEGETALE, DEBITAMENTE BENEDETTO E PRONUNCIANDO, PER UNA VOLTA SOLTANTO, QUESTE PAROLE: «PER QUESTA SANTA UNZIONE E PER LA SUA MISERICORDIA PIETOSA IL SIGNORE TI AIUTI CON LA GRAZIA DELLO SPIRITO SANΤΟ E LIBERATO DAI PECCATI TI SALVI E TI GUARISCA». Tuttavia, in caso di necessità, è sufficiente compiere un'unica unzione sulla fronte oppure, a motivo di particolari condizioni dell'infermo, in un'altra parte più adatta del corpo, pronunciando integralmente la formula anzidetta. Questo Sacramento può essere ripetuto, qualora l'infermo, dopo aver ricevuto l'unzione, si sia ristabilito e sia poi ricaduto nella malattia, oppure se, perdurando la medesima infermità, il pericolo diviene più grave.

2.5.2.2. La nuova formula Per istam sanctam Unctionem et suam piissimam misericordiam, adiuvet te Dominus gratia Spiritus Sancti; R/. Amen. ut a peccatis liberatum te salvet atque propitius allevet. R/. Amen.

1. La malattia e il suo significato nel mistero della salvezza 2. I sacramenti dei malati 3. Uffici e ministeri verso gli infermi 4. Adattamenti che spettano alle conferenze episcopali 5. Adattamenti che spettano al ministro 2.5.2.3. I PRAENOTANDA

2.5.2.4. Il rito ordinario dell unzione (cap. I) Riti iniziali Dialogo umano pastorale Aspersione (celebra l assemblea dei battezzati) Allocuzione (Gc 5) Un breve atto penitenziale di tutti i partecipanti Liturgia della parola «la parola giusta per l occasione» (cap. 7 con testi a scelta) Liturgia sacramentale Preghiera della fede Imposizione delle mani Celebrazione sull olio e unzione Preghiera Riti conclusivi Padre nostro e benedizione