Le rovine del tempio di apollo, sull isola di naxos che, secondo la leggenda, fu palcoscenico della storia d amore tra Dioniso e Arianna.
all origine del mito nel nome degli dei Dove sono nati la civiltà occidentale e il concetto di bellezza. Per ritrovare Dioniso e Arianna, Perseo e la Medusa, Teseo e il minotauro. Navigazione di porto in porto con la guida di un grande grecista di G iorgio i eranò docente di Filologia e Letteratura greca all Università di Trento
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1. le antiche rovine dell Acropoli dominano la baia di Lindos, a rodi. 2. la Chora di Naxos, un grumo di case bianche che sembrano galleggiare sull azzurro del mare. 3. Souvenir mitologici in vendita a naxos. Non c è scoglio, isola, spiaggia della Grecia che non conservi l impronta di un mito. Non c è onda in cui non risuoni l eco di una leggenda. Dall Egeo allo Ionio, i miti hanno creato i paesaggi e trasfgurato i luoghi. Terre emerse per volere di un dio, isole nate dal gesto di un eroe. Il mare per gli antichi era luogo di prodigi, spazio di incanti e di misteri. Ninfe, mostri, sirene ne abitavano gli abissi e le rive. Mettersi in mare signifcava entrare in un orizzonte dove la morte, ma anche il miracolo, erano sempre in agguato. Isole e porti erano capoluoghi di un universo favoloso, popolato di eroi e divinità. Un viaggio sulle rotte del mito può iniziare da Rodi. Racconta il poeta Pindaro che, quando gli dei si spartirono i regni del creato, Rodi giaceva ancora nelle profondità degli abissi. Helios, il Sole, escluso dalla spartizione del cosmo, la reclamò. L isola all origine del mito isole con una storia terre emerse per volere degli dei, isole nate dal gesto di un eroe: in Grecia, ogni scoglio, pietra o spiaggia conserva traccia di una leggenda forita (il nome Rhodos rimanda alla rosa) apparve dalle acque dell Egeo. Gli abitanti di Rodi non dimenticarono mai il loro dio protettore. Intorno al 300 a. C., costruirono una statua gigantesca di Helios. Alta 32 metri, dominava l imboccatura del porto. Era il famoso Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo. A Rodi approdò, un giorno, anche Elena, la donna infedele che aveva provocato la guerra di Troia. La vedova di uno dei greci caduti a Troia volle vendicare il marito. Attirò Elena in casa e la fece uccidere dalle sue schiave, mascherate da Erinni, demoni femminili della vendetta. Elena fu impiccata a un albero. Da allora a Rodi si venerava una misteriosa Elena dell albero. Rodi, terra del Sole, aveva i suoi lati oscuri. Si diceva fosse popolata da una strana razza di folletti, una specie di gremlins che combinavano ogni genere di guai. Si chiamavano 3 123
Dove vissero Dei ed eroi itaca sul lungomare di Vathy la statua dedicata all eroe omerico invita a scoprire i luoghi citati nell odissea. SeriFoS Qui ebbe origine il mito di Perseo, evocato, nella foto, dalla celebre scultura di antonio canova, al museo Pio clementino di roma. LeMnoS il mito di efesto (Vulcano per i romani) che fabbrica le frecce ad amore nel dipinto di alessandro tiarini (1620 ca). delos i famosi leoni, i guardiani della sacra isola di Delos, scolpiti dal popolo dei nassi in onore del dio apollo alla fine del Vii sec. CretA teseo combatte con il Minotauro: marmo di Étienne-Jules ramey (1826) nei giardini delle tuileries.
naxos l effigie di Dioniso: i resti del tempio costruito nel 1300 a.c. sono stati scoperti nel 1982 a iria, nell area di livadi. rodi la rappresentazione del colosso di rodi in una incisione d epoca. SAntorini l isola era sacra a Poseidone, dio del mare e dei terremoti. Lemnos, mitica fucina del dio efesto (Vulcano per i romani), che qui avrebbe creato i primi robot intelligenti. all origine del mito isole con una storia Telchini: avevano poteri magici, e potevano fare piovere a loro piacimento. divinità e robot Navigando da Rodi verso nord, lungo le coste dell Anatolia, si raggiunge Lemnos. Anche qui viveva una popolazione di elf, chiamati Cabiri. Aiutavano il dio-fabbro Efesto (Vulcano per i romani) che aveva la sua offcina nell isola. Secondo il mito, Efesto sarebbe stato scagliato giù dal cielo dalla madre Era (Giunone) che non sopportava l idea di avere partorito un fglio tanto brutto. Cadendo su Lemnos, Efesto si spezzò una gamba e rimase zoppo. Nell isola il diofabbro lavorava i metalli, creando oggetti prodigiosi, armi invincibili, tavolini semoventi. Si faceva aiutare anche da due automi che aveva fabbricato lui stesso: due ragazze bellissime, tutte d oro. Non solo si muovevano e parlavano ma, racconta Omero, possedevano facoltà mentali. Insomma, anche i robot intelligenti li hanno inventati i greci. E muovendosi per Lemnos, isola vulcanica di una bellezza aspra e irreale, sembra ancora di sentir aleggiare la potenza di Efesto. Se da Lemnos si salpa verso sud-ovest si può far rotta verso un isola altrettanto aspra, Serifos. E c è un motivo, secondo il mito, se oggi è la più rocciosa dell arcipelago delle Cicladi. Le sue rocce un tempo erano uomini: i dignitari del malvagio re Polidette, trasformati in pietra dallo sguardo di Medusa. Serifos, infatti, è la culla di uno dei miti più famosi dell antichità, la storia di Perseo. Perseo era fglio di Danae, rinchiusa in un carcere sotterraneo dal padre, al quale una 125
all origine del mito isole con una storia 1. a Serifos, nelle cicladi, nacque il mito di Perseo e della Medusa, il mostro dai capelli di serpente che pietrificava chiunque incrociasse il suo sguardo. profezia aveva intimato di non avere discendenti. Ma Zeus, invaghitosi di Danae, si era trasformato in pioggia d oro per insinuarsi nella prigione e unirsi alla donna. Danae e il fglio furono allora chiusi in una cassa e gettati in mare. Gli dei li fecero approdare a Serifos. Da qui Perseo, ormai cresciuto, partì per tagliare la testa di Medusa, il mostro dai capelli di serpente, che pietrifcava chiunque la guardasse. Quando il re di Serifos gli negò la ricompensa dovuta per l impresa, Perseo estrasse la testa del mostro e lo pietrifcò con tutto il suo seguito. delos la luminosa A poche miglia nautiche da Serifos c è Delos. Un tempo si chiamava Asteria: era un isoletta-ninfa, vagante per l Egeo. Nessuno la conosceva. Ma quando osò accogliere Latona, incinta di Zeus e per questo perseguitata dalla moglie del padre degli dei, Era/Giunone, Asteria divenne uno dei luoghi più celebri della Grecia. Cambiò nome in Delos, la Luminosa, e fu consacrata ai fgli gemelli di Latona, Apollo e Artemide (Diana). Ancora oggi le rovine del tempio di Apollo sorgono su quest isola, che una volta era famosa per i suoi festival religiosi e accoglieva visitatori e mercanti da tutto il Mediterraneo, ma oggi è disabitata. Ancora abitata e vivace, invece, è Naxos, palcoscenico di un altro amore divino. Fu qui che il dio Dioniso vide Arianna, abbandonata su una spiaggia dal suo amante traditore Teseo. Dioniso era il dio dell estasi e dell ebbrezza, del vino e della gioia. Apparve sulle rive di Naxos con il suo corteo di satiri e belve feroci, pantere e baccanti. Prese 1 126
se Serifos è la più aspra delle cicladi, la colpa è di Medusa, che trasformò gli abitanti in pietre Storie di semidei le grandi saghe della mitologia greca raccontate con ironia ci sono gli argonauti, i primi a solcare i mari sulla nave argo; c'è ercole, capace, già da neonato, di soffocare due pitoni. e poi c'è eracle, irascibile e violento, che per un nonnulla uccideva parenti e amici. nel libro eroi (ed. sonzogno), Giorgio ieranò ripercorre con humor e ironia le grandi saghe della mitologia greca. Metà dei e metà uomini, i protagonisti hanno spesso lati oscuri, e le loro storie sono fatte di intrighi, prodigi, amori, mostruosità. nei miti eroici, insomma, si trova la matrice di tutte le narrazioni future. ed è questo a renderli ancora appassionanti. oggi come ieri. Arianna e ne fece la sua sposa immortale. La loro unione diventerà il simbolo di una gioia perfetta e immutabile. Se ne ricorderà anche Lorenzo il Magnifco, nella sua Canzona di Bacco ( Quant è bella giovinezza ). Naxos da allora è sacra a Dioniso. E, più che le rovine di un antico tempio, sono le vigne maturate dal sole a far sentire ancora oggi la presenza del dio. Santorini invece era sacra a Posidone, dio non solo del mare ma anche dei terremoti. Fu la potenza del dio a scatenare il cataclisma che distrusse l isola intorno al 1600 a.c.; un eruzione vulcanica più potente di quella di Krakatoa, che scatenò uno tsunami devastante. Metà dell isola sprofondò nel mare, dando a Santorini la sua caratteristica forma di mezzaluna. Secondo Spyridion Marinatos, l archeologo che nel 1967 scoprì 2 la città antica sepolta dalla lava, da questo cataclisma nacque la leggenda di Atlantide, il continente sommerso di cui narra Platone. Marinatos morirà pochi anni dopo cascando in una fossa dei suoi stessi scavi. Sarà vero che Santorini era Atlantide? Chissà. Forse è vero anche che Santorini nacque, come dice il mito, da una zolla di terra gettata in mare da Euphemos, uno degli Argonauti, la ciurma di corsari eroici andata in cerca del Vello d Oro. E sarà vero che, come racconta il folklore, per Santorini si aggirano i vrykolakes, strane creature a metà tra gli zombie e i vampiri? l ambiguità di MinoSSe Dicono che l onda dello tsunami provocato dell eruzione del vulcano di Santorini arrivasse fno a Creta, dove nel secondo millennio a.c. foriva una civiltà chiamata 2. l impresa di Perseo rievocata nell affresco della villa di San Marco, di epoca romana, a castellammare di stabia. 127
2 a creta come a Delos, mito e storia si fondono e si raccontano attraverso le vestigia del passato 1