Propositura di Campiglia Marittima. Guida alla visita della chiesa



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Propositura di Campiglia Marittima Guida alla visita della chiesa

Titolare della chiesa: SAN LORENZO Titolo: PROPOSITURA Diocesi di appartenenza: MASSA MARITTIMA abitanti della Parrocchia: 3.000 residenti nel Comune (compresa la frazione di Venturina): 12.900 Patrono del Paese dal 1623: SAN FIORENZO (Vescovo di Populonia, morto nel 554) festa patronale: 15 maggio Indirizzo della Parrocchia: via Roma C.A.P. 57021 telefono 0565 838788 Parroco: don Marcello Boldrini 2

Cenni storici Campiglia Marittima è situata sulle pendici del monte Calvi a m.240 sul livello del mare, in una posizione che, nelle giornate più limpide, offre una splendida veduta sulla valle del fiume Cornia e sul litorale tirrenico. Le testimonianze che ci sono offerte dall'archeologia dimostrano che nei dintorni dell'attuale borgo erano presenti, fin da tempi lontanissimi, degli insediamenti umani. Notevole importanza per lo sviluppo della zona devono aver avuto sia la felice posizione geografica (il piano era in gran parte paludoso), sia la presenza di notevoli giacimenti metalliferi, di cui conosciamo lo sfruttamento fin da epoca etrusca. La fondazione dell' abitato è tuttavia da far risalire all'8 secolo, era uno dei più antichi castelli appartenenti alla famiglia Della Gherardesca, come documentato a partire dal 1004. Dal 1139, in seguito ad una donazione fatta all'arcivescovo di Pisa, Campiglia cadde sempre più sotto il dominio della Repubblica Pisana, fino a diventarne parte integrante. Nel '400 Firenze iniziò la sua campagna contro Pisa, culminata con l'atto di sottomissione dei Pisani nel 1406, per il quale anche Campiglia passò a Firenze. Sotto il dominio fiorentino fu oggetto di premurosa attenzione, in quanto era un avamposto tra la Signoria di Piombino e la Repubblica di Siena. Come tale fu trattata generosamente e decorata con il titolo di 'Nobile Terra'. Così Campiglia è rimasta per molto tempo il più importante centro del comprensorio, finchè in epoche recenti, lo sviluppo industriale ha sovvertito gli equilibri economici che erano rimasti inalterati per secoli: Molte sono le tracce che rimangono di questo glorioso passato anche in riferimento all'architettura religiosa. A tal proposito, il più antico e prestigioso monumento è senz'altro la Pieve di S.Giovanni, splendido esempio di romanico toscano. Fu costruita nel 1173, ma le sue origini devono essere ancora più antiche dal momento che questa chiesa si trova citata in una Bolla Pontificia del 1075. 3

Di più modeste dimensioni la Chiesa di S.Sebastiano del 15 secolo (cui venne annesso un piccolo convento di francescani nel 1506) e la Chiesa di S.Antonio (16 secolo). Inglobati in altri edifici civili rimangono i resti di altre chiese e conventi: S.Agostino in Poggiame, S.Biagio in Castello, S.Atanasio e la Chiesa della Madonna. Sulla strada che conduce a S.Vincenzo si trova la Chiesa della Madonna di Fucinaia, nella quale si venera un'immagine della Vergine che, secondo la tradizione, fu ritrovata in una 'fucina'. Non è conosciuto l'anno di costruzione dell'edificio, sappiamo però che esisteva già nel 1493, quando ad essa fu annesso un convento di Agostiniani. LA CHIESA PROPOSITURALE DI SAN LORENZO Ormai da secoli la vita religiosa del paese ha come centro la Chiesa di S.Lorenzo, che come una "Cappella della Pieve" venne edificata verso la fine del 1200, all'interno della cinta muraria per maggior comodità dei fedeli. Fu costruita su un antico edificio, riportato alla luce da uno scavo archeologico nel 1991 e che oggi ospita il Museo d Arte Sacra. La Chiesa si mostra oggi molto diversa da come doveva presentarsi in origine, infatti nel corso dei secoli è stata arricchita di altari e cappelle. Alcune opere in essa contenute sono meritevoli di attenzione. L'INTERNO, molto semplice nelle sue linee, è reso più solenne dalle decorazioni pittoriche della volta realizzate nel 1904. Appena entrati sulla destra possiamo vedere una acquasantiera ricavata da un antico capitello. Dietro un cancello in ferro battuto, l'antico fonte battesimale: una vasca di forma ottagonale che ci ricorda come anticamente il battesimo veniva amministrato per 'immersione'. Sui lati del fonte, in origine posto nella Pieve, sono scolpite oltre alla data 1555 (formella di sinistra), alcune decorazioni, una tartaruga e una chiocciola. Queste creature che dall'acqua traggono la vita stanno a ricordarci che anche il cristiano rinasce a vita nuova nelle acque del Battesimo. 4

Di fronte una grande tela raffigurante l'adorazione dei Pastori (18 secolo). Bellissimi sono i volti dei pastori che appaiono rischiarati da una misteriosa luce, la cui origine è evidente nella parsona stessa ddel Bambino deposto sulla paglia della mangiatoia. Dietro le spalle della Madonna come personaggio che rimane comunque nel nascondimento l'ombra di San Giupeppe. Proseguendo verso l'altar maggiore sul lato destro incontriamo la Cappella di S.Antonio, costruita nel 1480. L'altare e la statua sono settecenteschi, i due piccoli dipinti in alto sulle pareti, sono del 1845. Nelle nicchie di fianco all'altare esposizione di alcuni reliquiari del 18 secolo. Sul lato opposto la Cappella della Madonna delle Grazie, edificata nel 1783. Sull'altare una splendida Vergine con bambino. Il dipinto su tavola, è stato ritrovato i pessime condizioni e restaurato con grande perizia negli anni settanta. L'umidità e l'incuria lo avevano reso irriconoscibile. Parte dei colori, come si vede, sono andati perduti, invece 'miracolosamente' intatti sono rimasti i volti della Madonna e del Bambino. L'opera è stata attribuita all'anonimo Maestro di San Torpé, pittore pisano, legato alla Scuola Senese, attivo nella prima metà del trecento. Più avanti sulla parete sinistra, una Madonna che dal Cielo, tra i Santi, volge il suo sguardo pietoso e amorevole alle Anime del Purgatorio (18 secolo). Di fronte il dipinto raffigurante S.Lorenzo (lo si riconosce dalla graticola) e S.Antonio in venerazione della Vergine. Sono leggibili l'autore (Iacopo Vignali) e la data 1636. Giunti al presbiterio conviene soffermarsi all'altare del transetto destro. Sull'altare dalle delicate forme barocche, al quale un recente restauro ha restituito le originali cromie e decorazioni. Nella cornice dell'altare un altro quadro nel quale riconosciamo da destra S.Rocco (protettore degli appestati), Santa Cristina di Bolsena (con il pugnale alla gola) e S.Giacomo (invocato dai pellegrini), in alto nella gloria dei Cieli, la Madonna col Bambino. Il confessionale del 1757, proviene dalla Chiesa di Fucinaia. Dietro l'altar maggiore (18 secolo), che conserva le reliquie del Santo Vescovo Fiorenzo, patrono di Campiglia, è possibile vedere due statue di legno intagliato e dorato del 17 secolo raffiguranti l'annunciazione. 5

Soffermiamoci un attimo. L'angelo con la mano alzata punta il dito in alto, verso Colui di cui è messaggero. La Vergine esprime nel volto tutta la sua meraviglia, il suo timore nell'ascoltare qualla parola, così come nel gesto la sua umiltà e purezza. Sulla volta dipinto sull'intonaco il Padre Eterno. Passando davanti all'altare fatta debita e devota riverenza al SS.mo SACRAMENTO, ci avviamo verso il transetto di sinistra dove possiamo ammirare un'altra statua lignea, raffigurante la Madonna Addolorata (18 secolo). E' la Madonna dei Dolori che nella notte del Venerdì Santo veniva portata in processione per le vie del paese. Giungiamo così all'ingresso della Cappella della Misericordia, oratorio che, come dice la scritta sopra la porta fu consacrato nel 1726. Un accurato restauro terminato nel marzo 1999, ha restituito a questa cappella la sua originaria bellezza. Sull'architrave una scritta. Cuius livore sanati sumus (per la sua morte noi siamo guariti). L'interno della Cappella è finemente ornato di stucchi, sulle pareti tele raffiguranti scene della Passione di Nostro Signore. A partire da sinistra: l'ultima Cena, il bacio di Giuda, Gesù nell'orto degli Ulivi, Gesù davanti a Pilato, la Flagellazione, Gesùcoronato di spine, l'ecce Homo, Gesù sulla via del Calvario. Sopra l'ingresso Gesù caccia i mercanti dal Tempio. La volta con interessanti giochi prospettici e i due grandi motivi eucaristici era stata completamente coperta negli anni '30 con un'imbiancatura ed era rimasta così celata fino all'ultimo restauro.. Sulla parete di fondo due piccole statue di marmo, le Virtù Teologali: la Fede (a sinistra) e la Speranza (a destra). La terza Virtù Teologale (la Carità) è rappresentata dal Crocifisso, secondo quanto dice il Vangelo: "Nessuno ha un amore più grande di questo...". Il Crocifisso recentemente restaurato è del 17 secolo. L'antico uso di questo oratorio è ancor oggi testimoniato dalla presenza del corpo ligneo lungo le pareti: in questa Cappella si riunivano i membri della Compagnia dei Disciplinata e poi quelli della Confraternita del SS.mo Sacramento e di Misericordia. 6

Così termina la visita alla Chiesa di S.Lorenzo. Prima di uscire suggerisco un ultimo sguardo alla Madonna delle Grazie. Come non rimanere colpiti dalla dolcezza di quel volto, come non ricordare una preghiera imparata da piccoli: "O clemens, o pia,o dulcis Virgo Maria". Quanta tenerezza nel gesto di Gesù che accarezza la Mamma. Egli stringe nell'altra manina un pettirosso. Il piccolo volatile, per i suoi colori, è il simbolo della Passione; così i pittori del tempo erano soliti ricordare che quel Bambino è il Figlio di Dio che per noi ha versato il suo Sangue sulla Croce. Al gentile visitatore, nonchè al benevolo lettore di questo opuscoletto, auguro un felice soggiorno nel nostro paese. il parroco don Marcello Boldrini 7