RASSEGNA STAMPA. Mercoledì 17 dicembre Sommario: Rassegna Associativa. Rassegna Sangue e Emoderivati

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1 RASSEGNA STAMPA Mercoledì 17 dicembre 2014 Sommario: Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 6 Prime Pagine 11

2 Rassegna associativa FIDAS

3 AGENZIA REDATTORE SOCIALE Donatori di sangue, sono 1,7 milioni in Italia. Poche le donne, molti gli "anziani" I dati diffusi dal Centro nazionale sangue dicono che siamo autosufficienti dal 2003, con grandi differenze fra le regioni (Lombardia in testa), ma serve un ricambio generazionale. Oltre tre milioni di donazioni per 643 mila trasfusioni 16 dicembre 2014 ROMA - Sono un milione e 734 mila i donatori di sangue in Italia, pari al 2,9% della popolazione. Ma dobbiamo ancora lavorare un po sulle quote rosa commenta Giuliano Grazzini, direttore del Centro Nazionale Sangue, organo del Ministero della salute che dal 2007 coordina il sistema trasfusionale del nostro paese -, perché le donne sono solo il 30 %, molto meno che nel resto d Europa. L Italia ha raggiunto l autosufficienza nel 2003, anche grazie al fatto che la stragrande maggioranza dei volontari (83%) dona periodicamente, quasi la metà di essi almeno una volta l anno negli ultimi cinque anni, per una media di quasi due a testa ogni anno. Nel 2013 quasi 300 mila persone hanno fatto la propria prima donazione. Ci sono state donazioni in tutto l anno, che hanno permesso 643 mila trasfusioni per oltre pazienti al giorno. Oltre al sangue intero, però, si possono dare anche singoli componenti, con un procedimento detto aferesi, che riguarda il 13% dei donatori, che permette di separare globuli rossi, piastrine e plasma. L autosufficienza è realizzata attraverso un sistema di compensazioni fra le regioni, in modo che alcune, specie quelle insulari, possano essere sostenute dalla raccolta nelle altre. I dati stimati sul plasma nel 2014 mostrano la Lombardia saldamente in testa, con kg, seguita da Emilia Romagna (84.097) e Veneto (82.199). Fra le previsioni del 2015 si punta a un sostanziale aumento (fino a oltre il 30%) in Campania, nel Lazio, in Umbria. Il problema è però che la popolazione sta invecchiando, e con essa il numero di possibili donatori: le condizioni sono avere un età compresa fra i 18 e i 65 anni e pesare più di 50 chili. Attualmente più della metà dei volontari supera i cinquant anni, e bisogna trovare strategie per continuare a mantenere il livello anche nei prossimi anni. Per questo assume particolare importanza la diffusione della cultura del volontariato e della donazione periodica, gratuita, anonima e responsabile, come recita la Fratres, associazione di donatori nata negli anni 50 per opera della confederazione delle Misericordie, come la Fidas, che raccoglie 72 associazioni. Insieme ad Avis, la più antica (nel 2017 compie 90 anni) e radicata, con le sue sedi e Croce Rossa (più nota all estero che in Italia per questo tipo di attività) organizzano questa settimana una mobilitazione per coinvolgere i 15mila giovani impegnati nel servizio civile, con momenti di informazione, raccolte straordinarie e contando sull effetto del passaparola. Chiediamo un attività di solidarietà che è per il bene di tutti i cittadini, giovani e anziani, ricorda Aldo Ozino Caligaris, presidente Fidas, alla presentazione dell iniziativa organizzata con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il servizio civile ha dimostrato negli anni di essere un ottimo veicolo per la cultura del volontariato, oltre a una importante esperienza formativa per i giovani. L obiettivo è quindi usare questo strumento per invogliare ragazzi in servizio adesso o in passato, volontari e curiosi a questa donazione utile agli altri e a se stessi. Si può conoscere il programma di ogni sede consultando i siti internet delle quattro associazioni.

4 AGENZIA REDATTORE SOCIALE Sangue, per mantenere l'autosufficienza urge "trasfusione" di donatori giovani Un quarto di chi dona oggi è vicino al limite di età. Il dipartimento per la Gioventù, insieme al Centro nazionale del sangue, all'avis e alla Croce Rossa lanciano una campagna rivolta ai 300 volontari del servizio civile degli ultimi anni 16 dicembre :09 ROMA - C è bisogno di un ricambio generazionale, dobbiamo puntare sui giovani. Giuliano Grazzini, direttore del Centro Nazionale Sangue (Cns), spiega il senso dell iniziativa lanciata oggi. La Settimana della donazione del sangue dei volontari in servizio civile nazionale è iniziata ieri e si concluderà il prossimo 21 dicembre, con la ricorrenza della legge istitutiva dell obiezione di coscienza, che istituisce il servizio civile sostitutivo (legge 772/72). Colora la vita, dona il tuo sangue è lo slogan di quest anno, per una campagna di sensibilizzazione per i 15 mila giovani attualmente in servizio civile e per gli oltre 300 mila che, dopo il servizio, sono rimasti volontari, per spingere a diventare donatori periodici, anche con un video su youtube. L iniziativa è promossa da dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, in collaborazione con il coordinamento Interassociativo dei Volontari Italiani del Sangue (Civis) e con il Cns, con l adesione di Avis, Croce Rossa, Fidas e Fratres. Incontri, punti di raccolta, iniziative locali e informazione saranno portati avanti dagli enti aderenti con un calendario consultabile on line. Uniamo due ambiti di solidarietà, la donazione del sangue e il servizio civile continua Grazzini per allargare la platea di giovani donatori: l Italia è insieme al Giappone il paese con la popolazione più anziana, e nonostante ci siano un milione e 700 mila donatori, dobbiamo tenere conto dell invecchiamento dei cittadini. Il 35 % dei donatori ha infatti fra i 45 e i 55 anni, e ben il 25 ne ha fra i 55 e 65, limite di legge per la donazione. L obiettivo è quindi quello di raccogliere per tempo un congruo numero di giovani volontari, per sostituire chi non può più e mantenere l autosufficienza rispetto al fabbisogno di plasma, piastrine e di sangue. L 83% dei donatori è periodico, il che significa per noi la certezza di poter contare su di loro, ma anche una estrema sicurezza nei controlli continuati sui donatori spiega Grazzini. Investiamo molto su scuola e giovani aggiunge Rina Latu, vicepresidente Avis per ottenere il grande numero di donatori che abbiamo lavoriamo 365 giorni l anno. Sappiamo raccogliere il sangue, ma rappresentiamo anche una risorsa educativa per il territorio, promuovendo i valori della solidarietà e di uno stile di vita sano. Il servizio civile è una boccata di ossigeno per i giovani, che spesso rimangono come volontari, portano altre persone, intraprendono percorsi e diventano anche dirigenti nelle organizzazioni in cui hanno prestato servizio. Il servizio civile è fondamentale per i ragazzi aggiunge Maria Teresa Letta, presidente nazionale donatori di sangue Croce Rossa perché oltre a offrire un piccolo stipendio, diventa un test professionale per molti, che scelgono una professione legata a questo mondo, e in moltissimi casi restano comunque come volontari. È compito delle associazioni trasmettere i valori della solidarietà gratuita alle generazioni più giovani commenta Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali con l appoggio e l attenzione del governo a questo settore che rappresenta una delle risorse fondamentali per risollevare questo paese. Non si tratta di un gesto di carità, ma di una azione nobile di civiltà e condivisione aggiunge Giuseppe Festa, consigliere nazionale Fratres -. Il servizio civile ci dà un grande strumento, la formazione di giovani ad essere cittadini attivi, anche donando il sangue. Ogni incontro con giovani moltiplica il passaparola e l interesse.

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6 Rassegna medico-scientifica e politica sanitaria

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