ISTITUTO COMPRENSIVO O.
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1 ISTITUTO COMPRENSIVO O. e L. J O N A Via B. Fenoglio, A S T I - Tel Fax atic81400d@istruzione.it -icjonaasti@libero.it- ATIC81400D@PEC.ISTRUZIONE.IT cod. fisc PROTOCOLLO D ISTITUTO Alunni stranieri e nomadi DALLA ACCOGLIENZA ALLA VALUTAZIONE Delibera Collegio Docenti del 9/10/2014 Il protocollo di si propone di: definire pratiche condivise all interno degli otto plessi dell Istituto Comprensivo in tema di d alunni stranieri facilitare l ingresso dei minori di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto favorire un clima di e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova ostacoli ad un proficuo inserimento costruire un contesto favorevole all incontro con altre culture e con le storie di ogni bambino. promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell e dell educazione interculturale nell ottica di un sistema formativo integrato Il presente documento delinea i criteri da seguire: amministrativo (iscrizione) comunicativo relazionale(prima conoscenza) educativo-didattico (assegnazione alla classe,, educazione interculturale, insegnamento dell italiano come seconda lingua) sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio) legislazione di riferimento: Direttiva CEE n. 77/486 Formazione scolastica dei figli dei lavoratori migranti C.M. n. 301 del 8/9/99 Inserimento degli stranieri nella scuola dell obbligo C.M. n. 205 del 26/7/90 La scuola dell obbligo e gli alunni stranieri. L educazione interculturale C.M. n. 122 del 28/4/92 Pronuncia del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione sull educazione interculturale nella Scuola pubblica C.M. n. 73 del 27/3/94 Dialogo interculturale e convivenza democratica: l impegno progettuale della scuola L. 40 del 6/3/98 Disciplina dell immigrazione e norme sulla condizione dello straniero DPR n. 394 del 31/8/99 art. 45 Iscrizione scolastica Articoli del C.C.N.I. del comparto scuola ( ) D.L. febbraio 2006 Linee guida per l e l integrazione degli alunni stranieri C.M.96 del 17/12/2012 comma 4.b Alunni con cittadinanza non italiana Nota Ministeriale 19 Febbraio 2014 PROT. N. 4233: Trasmissione delle linee guida per l integrazione degli alunni stranieri
2 SCHEMA DI SINTESI DEL PROTOCOLLO ALUNNI STRANIERI e NOMADI Capitolo del protocollo Descrizione del Tipo di intervento Soggetti coinvolti Tempi previsti ISCRIZIONE COLLOQUIO DI ACCOGLIENZA Avvio procedure e acquisizione documenti. Integrazione delle iscrizioni on-line Presentazione offerta formativa. Biografia e scolarità pregressa. Proposta modalità di inserimento. Genitori Addetto di segreteria Genitori Docenti della commissione (eventualmente mediatore culturale) All atto di iscrizione ASSEGNAZIONE alla CLASSE: CRITERi La commissione formula la proposta, tenuto conto dell età anagrafica, dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza, del titolo di studio posseduto dall alunno, dell accertamento delle competenze e abilità Commissione Dirigente scolastico INSERIMENTO nella CLASSE DISSEMINAZIONE NELLA CLASSI Comunicazioni ai docenti di classe, preparazione della classe e dispositivi di facilitazione comunicativa. Se l inserimento del minore straniero avviene entro il mese di dicembre, l allievo viene inserito temporaneamente nella classe relativa all età anagrafica per un tempo massimo di 15 giorni, dal momento di iscrizione alla Scuola, al fine di determinare l assegnazione della classe definitiva. Se l allievo arriva nella scuola a partire dal 1 gennaio, egli viene automaticamente iscritto alla classe precedente a quella frequentata nel Paese d origine (fatti salvi tutti gli accertamenti didattici) La ripartizione degli alunni stranieri nelle classi terrà conto del N di alunni stranieri già iscritti nella classe, del n complessivo degli alunni della classe, della presenza di alunni diversamente abili Docente referente Docenti del team o del consiglio di classe Commissione Dirigente scolastico Prima dell inserimento e dal primo giorno di frequenza dell alunno INTERVENTO Mediazione linguistico-culturale con la famiglia e con l alunno. Accompagnamento allo studio nei Docenti richiedenti Dirigente s. Fase iniziale Orientamento Attività
3 del MEDIATORE primi tempi di inserimento. Cooperativa Mediatore interculturali Colloqui con la famiglia CURRICOLO LABORATORI L2 Programmazione personalizzata e necessario adattamento dei programmi. (Compilazione del PSP - Piano di Studi Personalizzato) Corsi di lingua italiana come lingua seconda da tenersi secondo progetto annuale. Tutti i docenti del team o consiglio di classe Docente referente Docenti di laboratorio L2 Dopo l accertamento di abilità e competenze Nel corso dell a.s. o come attività intensiva RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Colloqui con il supporto del mediatore linguistico-culturale. Supporto per comunicazioni di routine in lingua. Tutti i docenti del Consiglio di classe Personale addetto di segreteria Durante tutto l a. s. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE La normativa (C.M.96 del 17/12/2012 comma 4.b Iscrizioni alunni con cittadinanza non italiana) dà indicazioni precise circa la classe di inserimento dell alunno straniero: Per gli alunni con cittadinanza non italiana si applicano le medesime procedure di iscrizione previste per gli alunni con cittadinanza italiana. A riguardo, si fa integralmente rinvio a quanto prescritto nella C.M. n. 2 dell 8 gennaio 2010 Indicazioni e raccomandazioni per l integrazione di alunni con cittadinanza non italiana, e in particolar modo, al punto 3 Distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra le scuole e formazione delle classi, in cui si precisa che a tale fine è necessario programmare il flusso delle iscrizioni con azioni concertate e attivate territorialmente con l Ente locale e la Prefettura e gestite in modo strategico dagli Uffici Scolastici Regionali, fissando dei limiti massimi di presenza nelle singole classi di studenti con cittadinanza non italiana con ridotta conoscenza della lingua italiana. Ai sensi dell art. 115, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, gli studenti figli di cittadini di uno dei Paesi membri dell Unione Europea, residenti in Italia, sono assegnati alla classe successiva, per numero di anni di studio, a quella frequentata con esito positivo nel Paese di provenienza. Ai sensi dell art. 26 del decreto legislativo 19 gennaio 2007, n. 251, i minori titolari dello status di rifugiato o dello status di protezione sussidiaria hanno accesso - come peraltro i minori stranieri non accompagnati agli studi di ogni ordine e grado, secondo le modalità previste per i cittadini italiani. Si richiama, infine, la nota prot. n del 20 aprile 2011 della Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l Autonomia Scolastica, in ordine alle modalità di applicazione delle norme relative al riconoscimento di titoli di studio e certificazioni straniere.
4 Di norma l alunno viene assegnato alla classe successiva a quella frequentata nel paese di origine. Ragioni psicologiche e relazionali inducono a ritenere che l inserimento scolastico sia più proficuo se avviene in un gruppo di coetanei con i quali l alunno straniero può instaurare rapporti significativi. L età anagrafica deve essere il criterio prevalente per decidere l assegnazione alla classe. Le carenze devono essere sostenute con azioni di recupero individualizzate e con modalità flessibili di lavoro attuate nei primi mesi d inserimento. Ci si avvale della consulenza di un mediatore culturale che possa fornire informazioni sui sistemi scolastici dei paesi di provenienza, sulla tipologia dei loro curricoli, sulla durata e sul calendario scolastico. Sono predisposti e utilizzati Test di accertamento delle competenze dell alunno Il bambino potrà iniziare a frequentare la scuola qualche giorno dopo l iscrizione. Gli alunni di scuola dell infanzia dovranno essere inseriti gradualmente. INSERIMENTO NELLA CLASSE/SEZIONE Nella prima fase di il bambino/ragazzo inserito nella classe, impara a comunicare con compagni e insegnanti. La lingua presentata è legata al contesto, ai campi di attività comunicativa del quotidiano. I tempi proposti tengono conto degli interessi e dei bisogni dell alunno straniero per riconoscersi in un ambiente in cui stare bene. Da privilegiare, dove possibile, la metodologia del piccolo gruppo dei pari per favorire la socializzazione e sostenere l approccio linguistico, il gioco, l attività ludica, il tutoraggio. Se possibile per la primissima fase di inserimento l alunno sarà supportato da un mediatore linguistico. Nelle scuole si predispongono percorsi didattici di L2 nella forma di laboratori settimanali costituiti da piccoli gruppi di alunni inter-classi. Nella scuola primaria se ciò non è possibile e per fronteggiare situazioni di emergenza ad anno scolastico già iniziato, le insegnanti della classe forniscono all alunno straniero nuovo arrivato supporto con un percorso individualizzato mediante un impegno personale retribuito fuori dal proprio orario di servizio. Per imparare a comunicare in modo soddisfacente in L2 occorrono dai sei ai due anni. Questa fase linguistica è definita BICS (basic interpersonal comunication skills).la lingua dello studio necessita di un livello di padronanza dell italiano definito CALP(cognitiv accademic language proficiency) per il quale occorre un percorso più lungo che può arrivare fino a 5 anni. Pertanto la facilitazione dei testi è indispensabile ed è un passaggio che gradualmente porta all autonomia nello studio. COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO La piena integrazione degli alunni stranieri nel più vasto contesto sociale, presuppone la costruzione di una rete d intervento che coinvolga le risorse del territorio (Associazioni, biblioteca, ). Se l alunno è iscritto nelle scuole primarie Pascoli- Gramsci- Frank al momento dell iscrizione si propone alla famiglia la frequenza del Doposcuola Peter Pan ubicato presso la sede della scuola Gramsci per favorire l integrazione e i processi di acquisizione della lingua italiana. E sostenuta ogni forma di collaborazione con altre scuole pari grado o superiori, Enti e Associazioni che si occupano di stranieri immigrati. Sono favorite tutte le iniziative culturali e ricreative che concorrono all integrazione degli alunni stranieri e delle loro famiglie.
5 COLLABORAZIONE COL MEDIATORE CULTURALE Per rendere la funzione del mediatore specifica e centrale nel processo educativo e comunicativo, la progettazione del suo intervento va costruita nel team docente nella scuola primaria e/o dal coordinatore di classe nella scuola media. Affinchè il suo intervento risulti efficace occorre valorizzarne la presenza cercando di non ridurlo a semplice operatore di una situazione di emergenza. Compiti del mediatore a scuola: sostiene la prima fase di e di inserimento ricostruisce la loro biografia e il percorso scolastico pregresso rende esplicite le regole scolastiche funziona da contenitore affettivo per ridurre l ansia e il disorientamento iniziale dà visibilità e valorizza le culture d appartenenza contribuisce a risolvere le difficoltà comunicative durante la prima fase di e di inserimento con la famiglia immigrata e con l alunno neo arrivato sostiene l insegnamento dell italiano come seconda lingua collaborando con gli insegnanti di classe traduce informazioni e comunicazioni della scuola nelle diverse lingue interviene in situazioni di malinteso. Gestisce eventuali incidenti interculturali o fraintendimenti VALUTAZIONE Gli alunni con cittadinanza non italiana sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Nei suoi aspetti formativi la valutazione deve tener conto: della storia scolastica precedente degli esiti raggiunti delle caratteristiche delle scuole frequentate delle abilità e competenze essenziali raggiunte.
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