COMUNE DI VALLARSA (PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO)

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1 COMUNE DI VALLARSA (PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO) Verbale di deliberazione della Giunta Comunale N. 280 del registro delibere Data OGGETTO: Approvazione del disciplinare riguardante la produzione del miele di Vallarsa a denominazione comunale di origine De.C.O. L'anno duemilaquattordici addì ventisei del mese di agosto alle ore 17,30 nella sala delle riunioni, previo esaurimento delle formalità prescritte dalla vigente Legge Regionale sull'ordinamento dei Comuni si è riunita, presso la Residenza Municipale. L A G I U N T A C O M U N A L E composta dai signori. A.G. GIOS GEREMIA Sindaco DARRA RINO Vicesindaco X PLAZZER MASSIMO Assessore MARTINI ORNELLA Assessore COSTA STEFANIA Assessore A.I. Assiste il Segretario comunale dott. MARCO BONFANTI Constatato che il numero degli intervenuti è sufficiente per la legalità dell'adunanza il sig. GEREMIA GIOS nella sua qualità di Sindaco ne assume la presidenza e dichiara aperta la seduta.

2 OGGETTO: Approvazione del disciplinare riguardante la produzione del miele di Vallarsa a denominazione comunale di origine De.C.O. LA GIUNTA MUNICIPALE Vista la deliberazione n. 11 dd. 2 marzo 2011 con cui il consiglio comunale procedeva ad istituire la Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) del territorio della Vallarsa, al fine di censire e valorizzare le attività ed i prodotti agro-alimentari della valle, anche come strumento di promozione dell immagine del Comune di Vallarsa; Atteso che al punto 2) del dispositivo del predetto provvedimento veniva pertanto approvato lo schema di Regolamento ivi allegato che risultava formato da n. 18 articoli; Rilevato che l art. 5 della suddetta disciplina prevedeva anche l istituzione, presso la segreteria del Comune, di un registro pubblico per i prodotti agro-alimentari tipici del territorio del Comune di Vallarsa che ottenevano la De.C.O. e che l iscrizione nel registro valeva ad attestare l origine locale del prodotto, la sua composizione e le modalità di produzione, secondo apposito disciplinare o scheda identificativa che sarebbero stati approvati con specifica deliberazione della giunta comunale; Accertato, in particolare, che in base al III comma, nel registro andavano annotati, in ordine cronologico di riconoscimento: - i prodotti a denominazione comunale di origine (De.C.O.); - le imprese che hanno ottenuto il diritto di utilizzare la De.C.O. sui loro prodotti in quanto rispondenti al disciplinare-tipo (o alle indicazioni della scheda descrittiva); - gli estremi della deliberazione di Giunta comunale che dispone l iscrizione e le eventuali successive modificazioni; Constatato, invece, che secondo il IV comma l iscrizione poteva essere concessa per le seguenti tipologie di prodotti agro-alimentari: - carni fresche di qualsiasi specie animale e loro preparazioni; - salse e condimenti; - formaggi e altri prodotti derivati dal latte; - prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati; - paste fresche, prodotti della panetteria, della gastronomia, della biscotteria, della pasticceria, della confetteria e della gelateria; - erbe medicinali e loro derivati; - prodotti di origine animale; - piatti tradizionali della cucina vallarsese; - vino; - bevande analcoliche, alcoliche, distillati, liquori e cocktail; Visto a tale proposito il disciplinare riguardante la produzione del miele di Vallarsa che risulta formato da n. 12 articoli; Ritenuto utile ed opportuno procedere alla sua adozione, nell ottica della salvaguardia di un prodotto di altissima qualità grazie alle varietà floreali presenti sul territorio; Visto il parere favorevole formulato allo scopo dal segretario comunale in ordine alla

3 regolarità tecnico-amministrativa ed espresso ai sensi dell art. 81 del DPReg. 1 febbraio 2005, n. 3/L; Ad unanimità di voti, espressi nelle forme di legge, delibera 1) di approvare, per le ragioni esposte in premessa, il disciplinare riguardante la produzione del miele di Vallarsa, il quale risulta formato da n. 12 articoli e viene allegato alla presente deliberazione formandone parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2) di promuovere tutte le iniziative opportune finalizzate al raggiungimento di un marchio collettivo che si ispiri ai contenuti ed ai principi della Denominazione Comunale e garantisca il consumatore della veridicità di quanto esposto nelle auto dichiarazioni di produzione e lavorazione; 3) di incentivare le azioni rivolte a stabilire un nesso sempre più forte tra la De.C.O. e la valorizzazione del territorio, unitamente all adozione di quelle indirizzate alla sorveglianza, affinché le materie prime e le procedure siano coerenti con la De.C.O.; 4) di dare atto che la presente deliberazione diverrà esecutiva a pubblicazione avvenuta, ai sensi dell art. 79 del DPReg. 1 febbraio 2005, n. 3/L 5) di dare evidenza, ai sensi dell art. 4 della L.P , n. 23, che avverso al presente provvedimento sono ammessi: - opposizione alla Giunta comunale per il periodo di pubblicazione ai sensi dell art. 79 comma 5 - del DPReg. 1 febbraio 2005, n. 3/L; - ricorso giurisdizionale al T.A.R. di Trento entro 60 giorni, ai sensi dell art. 2 - lett. b) -, della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; - ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, ai sensi dell art. 8 del D.P.R. 24 novembre 1971, n

4 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL MIELE DI VALLARSA A DENOMINAZIONE COMUNALE D ORIGINE. Art. 1. Definizione. 1) Per miele si intende la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano, combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell alveare (D.L N. 179) a) Miele di fiori o miele di nettare: miele ottenuto dal nettare di piante; b) Miele di melata: miele ottenuto principalmente dalle sostanze secrete da insetti succhiatori (Hemipteral), che si trovano su parti vive di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante; 2) Arnia: contenitore per api; 3) Alveare: l arnia contenente una famiglia di api; 4) Apiario: un insieme unitario di alveari; 5) Postazione: il sito di un apiario; 6) Nomadismo: la conduzione dell allevamento apistico a fini di incremento produttivo che prevede uno o più spostamenti dell apiario nel corso dell anno; Art. 2. Ubicazione dell apiario. Nel caso specifico, per l utilizzo del simbolo di cui in oggetto, l apiario deve essere collocato all interno del territorio del Comune di Vallarsa o nella proprietà del medesimo comune, anche nell eventualità di dover effettuare del nomadismo per ottenere miele ( millefiori ), miele uniflorale, melata o servizio di impollinazione per frutteti; Art. 3. Tipo di arnia da utilizzare. Al fine di avere l estrazione del miele, rispettosa il più possibile, delle operazioni igienico sanitarie, è ammesso l uso dell arnia razionale a favi mobili con fondo a rete metallica e cassettino mobile, per permettere la pulizia periodica necessaria e per poter verificare la caduta degli entomoparassiti (es. Varroa ecc. ). All interno dell arnia è vietato usare materiale plastico ad eccezione di quello per alimenti e il tipo di vernice da utilizzare come protezione esterna deve essere ad acqua e possibilmente atossica. Art. 4. Conduzione dell alveare. La conduzione dell alveare deve avvenire nel rispetto delle direttive sanitarie e veterinarie impartite dall Ente preposto e collaborando con i tecnici apistici o veterinari di zona. Il nutrimento delle famiglie, in presenza di eventuali carenze di miele, deve essere fatto al fine di evitare degli inquinamenti sui prodotti finali: miele, pappa reale, propoli, cera. N.B. non è ammesso alcun tipo di nutrimento in apiario e negli alveari dopo aver collocato i melari per il raccolto previsto. Art. 5. Mieli riconosciuti. I tipi di miele riconosciuti sono: il tipico MILLEFIORI di Vallarsa e tra gli uniflorali: acacia, rododendro, tarassaco, erica, mentre tra le melate si riconosce solo quella di abete. Art. 6. Utilizzazione dei melari.

5 Nei melari non è ammessa la presenza di covata quindi bisogna utilizzare i cosiddetti escludi-regina in acciaio. Per la conservazione dei favi (in magazzino) al fine di evitare l attacco delle tarme della cera, è ammesso l uso dell anidride solforosa prodotta e/o somministrata, oppure l introduzione del Bacillus thuringensis. E vietato l utilizzo di melari contenenti muffe e tarme. Art. 7. Rinnovo della cera del nido. La cera va rinnovata periodicamente sostituendo uno o due favi del nido ogni anno. E obbligatorio l utilizzo di cera d api sterilizzata. Possibilmente utilizzare cera d opercolo del proprio alveare. N.B. In entrambi i casi la cera deve essere certificata (se acquistata ) o auto-certificata (se prodotta e trattata in proprio). Art. 8. Modalità e mezzi impiegati nelle ispezioni dell alveare. Nell utilizzazione dell affumicatore è vietato l uso di agenti contaminanti il miele o la cera, in modo tale da evitare l alterazione delle qualità aromatico/olfattive originarie e specifiche de prodotti di estrazione (propoli, mele, pappa reale, polline). E importante la professionalità dell operatore ( buon senso ). Es: non utilizzare cartoni rivestiti di materiale plastico o essenze vegetali aromatiche ecc. Art. 9. Difesa sanitaria dell alveare. Nei trattamenti per combattere la varie patologie che colpiscono l alveare è consentito l utilizzo del timolo, Apivar, acido ossalico (gocciolato o evaporato), acido formico e altri prodotti riconosciuti biologici. N.B. non è ammesso l utilizzo di antibiotici in nessun caso, ma bisogna lavorare sulla selezione di famiglie forti e resistenti alle patologie, anche sostituendo le regine. Nello specifico, gli alveari devono essere denunciati all Autorità preposta, secondo la normativa sanitaria vigente. Art. 10. Raccolta e lavorazione del miele. I melari una volta asportati dall alveare devono essere conservati in modo tale da non aumentare la percentuale di umidità contenuta nel miele. Controllare a mezzo di rifrattometro il contenuto di umidità. Utilizzare deumidificatori negli ambienti di conservazione e lavorazione dei favi durante il processo di smielatura. Nell asportazione dei melari è vietato l uso di affumicatori o altri repellenti chimici, compreso il fumo. Fare uso di apiscampo per diminuire la presenza di api al momento dell asportazione dei melari. La percentuale di umidità del miele deve essere del 18% o minore. Per l estrazione del miele dai favi sono vietati tutti i sistemi diversi dalla centrifugazione e dalla caduta per gravità. Non è ammesso l utilizzo di pompe per il travaso del miele dallo smielatore o gruppo di filtraggio-decantazione al muratore. Il miele va purificato a mezzo di filtro a sacco con porosità compresa tra 500 e 100 micron o la classica rete in acciaio. E consentito l utilizzo di impianti di disopercolazione, smielatura e decantazione, solo in acciaio inox certificato / marchiato per alimenti, Non è ammesso operare con temperature superiori a 38 C. nelle fasi di estrazione conservazione e invasettamento del miele.

6 Il miele si deve invasettare solo in contenitori di vetro per alimenti. I tappi da utilizzare devono essere di tipo TWIST OFF. Art. 11. Stoccaggio. Lo stoccaggio del prodotto deve avvenire in locali bui e freschi al riparo dalla luce diretta del sole; inoltre la temperatura di detti locali non deve superare i 38 c. (poiché sopra questa temperatura iniziano dei processi di deterioramento del prodotto miele). Coloro che sono dotati di celle frigorifero possono utilizzarle. Art. 12. Distribuzione del marchio-sigillo farfalla del Trentino o altro da stabilire. 1. Deve essere nominata una commissione di controllo, quantità-qualità del miele. 2. La commissione è formata almeno da due esperti in analisi sensoriale del miele e da un esperto apistico nominato dalla Giunta Comunale. 3. Un elenco dei destinatari del sigillo viene trasmesso all autorità locale del servizio veterinario. 4. Gli apicoltori che usufruiscono dei sigillo-marchio, devono essere a norma con il laboratorio di smielatura (regolarmente autorizzato) e aver fatto il corso provinciale previsto per la lavorazione degli alimenti HACCP. 5. Dall andamento dell annata produttiva, si decide quanti sigilli distribuire per apicoltore, in base agli alveari denunciati, e dichiarati in produzione, successivamente; inoltre deve dichiarare che tipo di vasi utilizzerà (in modo tale da stabilire quanti sigilli sono necessari) giorni prima di effettuare la smielatura, l apicoltore deve comunicare alla commissione di controllo, la collocazione degli apiari in produzione che verranno smielati, al fine di permettere controlli campione a caso. 7. La commissione di controllo è libera di effettuare i controlli come vuole, in base agli accertamenti-esami da fare, a seconda dei casi, e deve lasciare un campione sigillato al produttore come controprova, dei campioni prelevati. 8. Nel miele non sono ammesse tracce di antibiotici, odori non pertinenti al prodotto specifico, residui organici e chimici di alcun tipo derivanti da trattamenti esterni e interni all alveare, dovuti all opera dell apicoltore o altri. 9. L apicoltore che usufruisce del marchio deve essere il produttore e confezionatore ed essere in grado di dimostrare la cosiddetta rintracciabilità di filiera di produzione del prodotto miele, attraverso un registro vidimato dalla commissione di controllo dove deve essere indicato: luogo dell apiario, numero di alveari produttivi e numero di melari raccolti; numero di lotto di riferimento del prodotto invasettato, e quantità di miele prodotto con indicato il numero di vasi sigillati col simbolo stabilito. 10. All apicoltore che accetta il protocollo di produzione deve essere fatto firmare un modulo dove dichiara di accettare le visite di controllo a campione e il trattamento dei propri dati in base alla legge vigente. 11. La commissione è libera di ritirare, all apicoltore produttore e confezionatore, i sigilli in qualsiasi momento, una volta accertato che non vi sono i requisiti/o, previsti da detto protocollo. 12. Tutto questo, al fine di dare quel valore aggiunto tanto richiesto dal consumatore moderno (attento all evoluzione dei processi produttivi).

7 Letto, confermato e sottoscritto. IL SINDACO prof. Geremia Gios dott. Marco Bonfanti Io sottoscritto Segretario Comunale certifico che l estratto della presente deliberazione viene pubblicato all Albo Pretorio il giorno 02 settembre 2014 per rimanervi 10 giorni consecutivi. Dott. Marco Bonfanti Comunicazione ai capigruppo Si attesta che della presente deliberazione, contestualmente all affissione all albo, viene data comunicazione ai capigruppo consiliari, riguardando materie elencate all art. 79, secondo comma del TULLRROC approvato con D.P.Reg Dott. Marco Bonfanti La presente deliberazione è Dichiarata immediatamente esecutiva, art. 79, quarto comma del TULLRROC approvato con D.P.Reg Esecutiva trascorsi 10 giorni dalla suindicata data di inizio pubblicazione. Dott. Marco Bonfanti