CONVEGNO INTERNAZIONALE "La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea"

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1 CONVEGNO INTERNAZIONALE "La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea" Sarnano (MC) aprile 2014

2 Valorizzazione della zootecnia estensiva e tutela della biodiversità Prof. Andrea Catorci Scuola di Scienze Bioscienze e Medicina Veterinaria UNICAM

3 Direttiva Habitat La Direttiva 92/43/CEE Habitat ha come obiettivo quello di salvaguardare la biodiversità europea attraverso la tutela degli habitat e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario elencati nei suoi Allegati I e II e, a tale scopo, ha istituito la rete europea di aree protette denominata Natura La conservazione di specie e habitat implica, all occorrenza, la predisposizione di appropriati piani di gestione per i siti Natura 2000 individuati da ogni Stato membro dell Unione Europea. In conformità con la Direttiva Habitat, con la normativa di recepimento nazionale e con le Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 emanate dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio

4 Gestione e conservazione della diversità floristicovegetazionale Utilizzo zootecnico

5 PATTI AGROAMBIENTALI accordo d area del territorio della ZPS IT Valnerina, Montagna di Torricchio, Monte Fema, Montecavallo PSR-Marche Asse 2: Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale. Accordo agro-ambientale d area per la tutela della biodiversità. Misura Progetto Gestione dei sistemi di prateria naturale e semi-naturali coerente con gli indirizzi della Comunità Europea per la conservazione della biodiversità Attivatori Finalità Promotori Assessorato all Ambiente della Regione Marche, in collaborazione con l Assessorato all Agricoltura, ha predisposto un pacchetto di interventi mirati nell ambito della Misura , da attivarsi in zone ZPS e aree limitrofe. Garantire una adeguata gestione delle aree Natura 2000, attraverso pratiche agricole compatibili e in applicazione dei vincoli derivanti dalla Direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici (79/409/CEE) e dalla Direttiva riguardante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica (92/43/CEE) Enti gestori della ZPS IT Valnerina, Montagna di Torricchio, Monte Fema, Montecavallo : Comunità Montana Ambito 5 Marca di Camerino ; UNICAM per la Riserva Naturale Montagna di Torricchio (CAPOFILA); Parco Nazionale dei Monti Sibillini; COLDIRETTI Macerata.

6 Misure di conservazione dell Habitat 6210 nel sito Natura 2000 ZPS IT Valnerina, Montagna di Torricchio, Monte Fema, Montecavallo 1 bovino o equino/100 mq per 3 gg.), al fine di assicurare il a) Nei pascoli ubicati ad una quota superiore a 900 metri sul livello del mare, l avvio del pascolamento è consentito solo in data prelievo con l alimentazione delle essenze vegetali meno appetibili. Il falasco (Brachipodium sp.pl.) deve coprire più del 33% della successiva al 31 maggio. Potrà essere concessa una deroga a tale superficie recintata. Questa misura garantirà il controllo regola su non più del 20% della superficie aziendale a pascolo e su dell espansione o il recupero dei pascoli compromessi non più del 20% della superficie dell area della ZPS, a condizione che dall espansione del falasco. Ciò è di fondamentale importanza in la deroga non sia già stata concessa per la specifico appezzamento in quanto è scientificamente e ampiamente dimostrato che questione nei precedenti 5 anni. L inizio del pascolamento non potrà comunque essere precedente il 15 maggio. Questa misura consente alle specie con fioritura primaverile di potersi riprodurre per l espansione del falasco oltre a ridurre fortemente il valore pabulare dei pascoli provoca una fortissima perdita di biodiversità vegetale ed animale. via sessuata consentendo al contempo agli allevatori di poter disporre d) Obbligo dell asportazione meccanica delle specie di una quantità di foraggio fresco molto ricco dal punto di vista nutrizionale. La rotazione quinquennale garantirà un più che sufficiente tasso di riproduzione delle specie vegetali a fioritura primaverile. b) Il carico di bestiame per ettaro di superficie foraggera relativa all habitat 6210 deve essere compreso tra 0,5 e 2,0 UBA/Ha; il periodo di alpeggio non dovrà essere inferiore a 120 giorni. Tale norma consentirà che tutta la fitomassa prodotta nell anno dai sistemi di prateria seminaturali presenti nella ZPS sia consumata evitando così l accumulo di necromassa al suolo. La necromassa al suolo è infatti uno degli elementi più critici per la conservazione delle specie vegetali di piccole dimensioni. Il consumo di tutta la fitomassa prodotta è inoltre elemento essenziale per il controllo dell invasione di specie dominanti quali il paléo rupestre o falasco. c) Nelle aree interessate dall invasione di specie erbacee dominanti (Brachipodium sp.pl.), si potranno effettuare periodi di pascolamento primaverili (dalla fine di aprile a tutto giugno) a condizione che il pascolo sia recintato ed esso avvenga in condizioni di sovraccarico temporaneo (4 ovini/100mq per non meno di 7 gg. o 30 animali per 2 gg.; 1 caprino/100 mq per non meno di 7 gg. o 7 caprini/100mq per 2 gg.; arbustive invasive (es. Juniperus sp.pl.). Tale misura si rende necessaria in quanto la progressiva invasione degli arbusti nei sistemi di prateria, oltre a ridurne il valore pabulare, ne impoverisce progressivamente la biodiversità fino alla completa sostituzione degli ecosistemi prativi con habitat arbustivi secondari. Alcuni nuclei arbustivi preventivamente individuati dovranno comunque essere preservati dal taglio (per una superficie non inferiore al 5% e non superiore al 10% dell area di intervento. Tale norma può essere derogata nelle aree sottoposte a ricerca scientifica, con particolare riferimento a quelle soggette alla conservazione dei processi naturali dinamici di evoluzione verso altri habitat di prioritario interesse comunitario. e) Qualora gli enti gestori, proprietari dei terreni o privati fruitori intendessero effettuare interventi di recupero dei campi abbandonati o delle aree degradate mediante semina di essenze vegetali, tali interventi, nel rispetto le normative vigenti, dovranno essere effettuati esclusivamente mediante la semina di germoplasma locale, ovvero mediante la raccolta del fiorume su una superficie di pascolo destinata a tale scopo (che pertanto non sarà aperta al pascolamento nell anno di raccolta fino al momento dello sfalcio), al fine di avere disponibile il materiale di propagazione idoneo per le trasemine. Infine, si ritiene opportuno che eventuali interventi di finanziamento finalizzati al raggiungimento degli obiettivi e delle azioni indicate in precedenza siano ricompresi in piani di pascolamento aziendali. La obbligatorietà della gestione dei sistemi di prateria dell habitat 6210 può essere derogata nelle aree sottoposte a ricerca scientifica, con particolare riferimento a quelle soggette alla conservazione dei processi naturali dinamici di evoluzione verso altri habitat di prioritario interesse comunitario.

7 PIANO DI PASCOLAMENTO (accordo d area ZPS IT ) Reg. (CE) 1968/ Programma di Sviluppo Rurale Marche Bando di accesso per accordi agroambientali d area per la tutela della biodiversità DDS N. 113/AFP DEL 07/04/2011 ZPS IT Valnerina, Montagna di Torricchio, Monte Fema, Montecavallo Gestione dei sistemi di prateria naturali e semi-naturali coerente con gli indirizzi della Comunità Europea per la conservazione della biodiversità PIANO DI PASCOLAMENTO AZIENDA PARTECIPANTE ALL'ACCORDO D'AREA Ditta individuale/ragione sociale Sede aziendale Sede legale Codice fiscale Partita Iva progetto agroambientale d area per la tutela della biodiversita Telefono/Cellulare

8 PIANO DI PASCOLAMENTO (accordo d area ZPS IT ) Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4

9 Benefici dell accordo d area del territorio della ZPS IT Aziende aderenti al presente accordo 40 Misura Indennità per la conservazione della biodiversità in aree Natura 2000 (SIC e ZPS). Beneficio economico annualità 2011 di ,51 Misura Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane. Nel 2012 e 2013 le 40 aziende aderenti all accordo d area, limitatamente alla SAU ricadente dentro l area dell accordo, avranno garantito l accesso ai fondi dell indennità compensativa Beneficio economico annualità 2011 di ,53 Totale annualità ,04 Vantaggi dell accordo d area Le 40 aziende beneficeranno delle informazioni relative agli approfondimenti ed alla conoscenza ecologica dei sistemi naturali e alle tecniche di miglioramento pastorali

10 Grazie per l attenzione!

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