O.R.S.A. OSSERVATORIO REGIONALE DEL SISTEMA ABITATIVO

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1 PROVINCIA DI BOLOGNA O.R.S.A. OSSERVATORIO REGIONALE DEL SISTEMA ABITATIVO RAPPORTO PROVINCIALE DI BOLOGNA a cura di

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3 PROGETTO O.R.S.A. (OSSERVATORIO REGIONALE DEL SISTEMA ABITATIVO) Promosso da: Assessorato Programmazione Territoriale. Politiche Abitative. Riqualificazione Urbana. e Amministrazione Provinciale di Bologna Assessorato Pianificazione Territoriale Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti

4 Committenti: Amministrazione Regionale dell Emilia-Romagna Assessorato Regionale Programmazione Territoriale. Politiche Abitative. Riqualificazione Urbana. Direzione Generale Programmazione e Pianificazione Urbanistica Servizio Politiche Abitative Amministrazione Provinciale di Bologna Assessorato Pianificazione Territoriale Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti Unità di Ricerca O.R.S.A. della Provincia di Bologna: Bruno Alampi Piergiacomo Braga Piero Cavalcoli Alessandro Farnè Carlo Foresti Daniele Ganapini Andrea Guerra Alfredo Mazzacurati Daniela Percoco Provincia di Bologna - Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti Nuova Quasco - Ricercatore Responsabile Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti Circondario di Imola Nuova Quasco Coordinatore delle attività di ricerca e di elaborazione O.R.S.A. Nuova Quasco Responsabile del Progetto O.R.S.A. Nuova Quasco Rilevazione ed elaborazione dati R.E.R. - Responsabile dell Osservatorio Regionale sul Sistema Abitativo Nomisma Gruppo di lavoro della provincia di Bologna Mario Bortolotti Mara Cassano Laura Clò Antonella Magrini Alfredo Mazzacurati Fabio Piancastelli Gigliola Schwarz Confcooperative - Federabitazione F.I.A.I.P. Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali F.I.A.I.P. Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali Nuova Quasco R.E.R. - Responsabile dell Osservatorio Regionale sul Sistema Abitativo Legacoop - Bologna A.C.E.R. Provincia di Bologna Si ringraziano per il loro contributo: I Sindaci e il personale delle Amministrazioni Comunali partecipanti alla ricerca, i responsabili e il personale degli uffici studi e statistica di Province, Regione, Camere di Commercio e Unioncamere nonché di tutti gli altri operatori che hanno contribuito alla positiva realizzazione del presente Rapporto: in particolare la Direzione Regionale dell Agenzia dell Entrate dell Emilia Romagna, AGCI, Arcab Federlavoro e le cooperative edilizie aderenti, la FIAIP FIMAA e le agenzie immobiliari aderenti, ASPPI, APE-Confedilizia, A.P.P.C., Unione Inquilini, UNIAT, SICET e SUNIA operanti sul territorio dell Emilia-Romagna. Un ringraziamento particolare ai partecipanti al focus group del 27 maggio Il presente rapporto è stato redatto il 30 giugno 2004 da Nuova Quasco, con la collaborazione di Nomisma per quanto riguarda il capitolo VI.

5 Indice del documento I. Premessa...7 II. Il contesto socio economico...9 II.1. La popolazione residente...9 II.2. La struttura per età della popolazione II.3. La popolazione straniera...14 II.4. Le famiglie...16 II.5. I redditi II.6. I prestiti per la casa III. Il fenomeno abitativo III.1. Il patrimonio censito...29 III.2. L edilizia residenziale pubblica III.3. Il fondo sociale per l affitto IV. Il comparto delle locazioni e gli sfratti...41 IV.1. I contratti di locazione...41 IV.2. Indagine con le rappresentanze di proprietari ed inquilini...42 IV.3. Gli sfratti...47 IV.4. I comuni ad alta tensione abitativa...49 IV.5. gli accordi territoriali IV.6. Indagine ASPPI...50 V. L attività edilizia ed urbanistica...62 V.1. L attività edilizia...62 V.2. L attività urbanistica VI. Il mercato immobiliare...83 V.1. Il mercato immobiliare nella provincia di Bologna...83 VI.2. Il mercato immobiliare a Bologna...83 VI.3. Il mercato abitativo nei comuni di prima cintura di Bologna: San Lazzaro di Savena...86 VI.4. Il mercato abitativo a Casalecchio di Reno...88 VI.5. Il mercato abitativo a Imola...90 VI.6. Appendice statistica...91 VI.7. Altre fonti...93 VII. Riepilogo e prospettive...97

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7 I. PREMESSA Il presente documento rappresenta il primo Report Provinciale, nel caso specifico della provincia di Bologna, dell istituito dalla Amministrazione Regionale dell Emilia-Romagna con L.R. 24 del 8 agosto 2001 al fine di raccogliere e coordinare in modo organico le informazioni di rilievo per tale settore, una anagrafe dell intervento pubblico (art. 17) e un osservatorio regionale del sistema abitativo (art. 16) specificato e articolato d intesa con le Province. Si tratta di un documento che attesta l articolazione dell osservatorio regionale in osservatori provinciali, intesi come strumento di raccolta di dati maggiormente rappresentativi delle realtà territoriali ma soprattutto quale supporto agli enti locali nel loro ruolo primario di amministratori pubblici e di relazione con le organizzazioni socio-economiche e coi cittadini/utenti. Tale evoluzione ha necessariamente dovuto mediare le differenti situazioni territoriali, eterogenee sia per modalità organizzative che per esperienza specifica, con l obiettivo di mantenere inalterata la dotazione standard di informazioni presenti nella struttura del report regionale. Ferme restando le rilevazioni in essere, salvo interventi di miglioramento, sia in termini contenutistici che di dispositivi per la raccolta dei dati, si è proceduto a dare maggior valenza al momento locale offrendo specifici spazi di partecipazione agli operatori attivi sul territorio per mezzo di gruppi di lavoro, interviste integrative e focus group. L ultimo di questi strumenti, il focus group, ha rappresentato il momento in cui i diversi operatori interpellati si sono confrontati, su aspetti del sistema abitativo e fenomeni locali, fornendo descrizioni ed interpretazioni difficilmente raggiungibili col solo ausilio delle rilevazioni campionarie. Per garantire il successo di questa modalità di intervista collettiva, cioè per assicurare che tutti i partecipanti avessero modo di esprimersi, è necessario limitare il numero dei partecipanti ad un massimo di sette/nove persone. Ovviamente il numero dei soggetti coinvolgibili per competenza ed autorevolezza risulta molto più ampio, si provvederà pertanto nelle prossime rilevazioni ad una parziale e progressiva rotazione degli invitati. L attuale dotazione di informazioni consente di disporre di elementi fondamentali per definire un insieme di parametri di riscontro sui quali attivare altri strumenti (ad es. ampliamento delle rilevazioni, interviste integrative, focus group). E in questi contesti e con eventuali accordi su temi specifici (ad es. coi Tavoli di concertazione e con osservatori locali) che sarà perciò possibile pag. 7

8 rendere massimamente dinamica e coerente con le risorse e gli interessi locali l articolazione territoriale. L attuale versione dell osservatorio non è quindi da considerarsi assolutamente stabile né definitiva. Il programma di ricerca prevede inoltre un ulteriore momento di riflessione, da attuarsi in collaborazione con tutte le Province e gli operatori coinvolti tramite le attività seminariali, in cui possono essere segnalate eventuali integrazioni o modifiche al sistema degli indicatori utilizzati ferma restando la dotazione minima definita nell osservatorio nazionale del sistema abitativo. pag. 8

9 II. IL CONTESTO SOCIO ECONOMICO I dati contenuti in questo capitolo non riportano informazioni dirette sul patrimonio abitativo ma riguardano prevalentemente i fruitori dei servizi abitativi, la loro distribuzione territoriale, le loro caratteristiche, le loro dinamiche. Si è ritenuto opportuno aprire il documento con questo capitolo in quanto tali dati risultano assolutamente indispensabili per la comprensione e la valutazione dei fenomeni rilevati per mezzo dei canali di ricerca successivamente riportati nel testo. Vengono quindi affrontati temi diversi, che spaziano dalla popolazione residente alla sua articolazione per famiglie, dal fenomeno dell immigrazione ai redditi e all occupazione, in una lettura che cerca di cogliere le principali trasformazioni e le possibili evoluzioni d interesse del territorio. II.1. LA POPOLAZIONE RESIDENTE In ambito provinciale, nei venti anni intercorsi tra il 1981 e il 2001, la popolazione residente è diminuita da 930mila unità alle 915mila con una flessione pari all 1,6%. Tale flessione, in controtendenza rispetto all andamento regionale che segna una crescita della popolazione residente pari al 2,1%, non si è manifestata uniformemente nel tempo e soprattutto non è generalizzato per tutti i territori. Alla fine degli anni ottanta, quando la popolazione residente in provincia scende a 907mila cittadini, la variazione corrispondente raggiunge il valore di -2,5%. In questo primo periodo il dato più rilevante è costituito dalla riduzione della popolazione residente nel capoluogo dove si registra una variazione di -11,9% cosicché i cittadini passano dai 459mila nel 1981 ai 404mila del Bologna non è l unico territorio a segnalare un emorragia della popolazione nel corso degli anni ottanta, si segnalano anche, con variazioni molto più lievi, i comuni di: Porretta Terme -7,9%, Castel d'aiano -6,5%, Camugnano -5,7%, Castel del Rio -5,0%, Lizzano in Belvedere -4,5%, Casalecchio di Reno -3,9%, Granaglione -3,5%, ed altri, situati nell area nord orientale della provincia, con variazioni di segno negativo ma minime. A fronte di questi territori, in calo, altri registrano variazioni di segno positivo anche molto elevate, tuttavia, a causa dell esigua incidenza di questi comuni sull intera popolazione della provincia, gli effetti degli incrementi non compaiono. Per comprenderne l entità ne citiamo alcuni esempi: Monterenzio 54,5%, Monte San Pietro 50,9%, Monteveglio 43,3%, Loiano 33,4%, Marzabotto 26,1%, Anzola dell'emilia 25,4%, Calderara di Reno 24,2%, ecc.. pag. 9

10 Nel decennio successivo in quasi tutti i territori della provincia l andamento evidenzia un inversione che porta la popolazione complessiva a circa 915mila unità con un incremento del 0,9%. La nuova tendenza perdura anche negli ultimi anni, nel 2003, ultimo anno disponibile, la popolazione residente in provincia di Bologna corrisponde a cittadini. Questo nuovo trend coinvolge tutti i territori della provincia, ne rimangono esclusi alcuni territori montani: Camugnano 1,45%, Castel del Rio -1,52% e Castiglione dei Pepoli -0,27%. Esaminando la distribuzione della popolazione sull intera provincia, la città di Bologna con abitanti rappresenta il 40,0% della popolazione provinciale, Imola con residenti equivale al 7,0%, Casalecchio di Reno con residenti al 3,6%, San Lazzaro di Savena con residenti al 3,2%, San Giovanni in Persiceto con al 2,6% e Castel San Pietro Terme con residenti al 2,1%. E evidente l accentramento della popolazione nell area metropolitana ed in particolare lungo la direttrice della Via Emilia, tutti gli altri territori hanno incidenze inferiori al 2%. Tabella 1 - Popolazione residente nei comuni della provincia di Bologna (anni 1981, 1991, 2001, 2002) Comune di residenza 1981 Peso % sulla provincia nel Peso % sulla provincia nel 2003 Anzola dell'emilia ,86% ,32% ,86% 1,14% Argelato ,74% ,33% ,31% 0,99% Baricella ,54% ,66% ,73% 0,63% Bazzano ,57% ,96% ,18% 0,67% Bentivoglio ,42% ,31% ,43% 0,49% Bologna ,35% ,20% ,63% 39,95% Borgo Tossignano ,28% ,22% ,32% 0,34% Budrio ,47% ,69% ,24% 1,72% Calderara di Reno ,93% ,76% ,38% 1,27% Camugnano ,24% ,21% ,45% 0,22% Casalecchio di Reno ,86% ,27% ,35% 3,61% Casalfiumanese ,26% ,10% ,20% 0,33% Castel d'aiano ,20% ,71% ,42% 0,21% Castel del Rio ,12% ,34% ,52% 0,13% Castel di Casio ,29% ,04% ,28% 0,35% Castel Guelfo di Bologna ,28% ,52% ,32% 0,39% Castello d'argile ,33% ,67% ,21% 0,57% Castello di Serravalle ,26% ,42% ,39% 0,45% Castel Maggiore ,35% ,33% ,77% 1,75% Castel San Pietro Terme ,68% ,87% ,94% 2,09% Castenaso ,27% ,27% ,23% 1,46% Castiglione dei Pepoli ,66% ,36% ,27% 0,64% Crespellano ,76% ,92% ,54% 0,90% Crevalcore ,27% ,33% ,43% 1,32% Dozza ,43% ,88% ,95% 0,62% Fontanelice ,17% ,86% ,62% 0,20% segue pag. 10

11 segue Comune di residenza 1981 Peso % sulla provincia nel Peso % sulla provincia nel 2003 Gaggio Montano ,43% ,68% ,43% 0,52% Galliera ,46% ,49% ,36% 0,57% Granaglione ,23% ,57% ,45% 0,23% Granarolo dell'emilia ,70% ,41% ,76% 0,96% Grizzana Morandi ,28% ,44% ,68% 0,41% Imola ,52% ,85% ,31% 7,04% Lizzano in Belvedere ,26% ,59% ,07% 0,24% Loiano ,25% ,70% ,83% 0,47% Malalbergo ,65% ,27% ,53% 0,83% Marzabotto ,45% ,23% ,24% 0,68% Medicina ,35% ,82% ,42% 1,53% Minerbio ,67% ,57% ,04% 0,87% Molinella ,31% ,77% ,18% 1,53% Monghidoro ,27% ,06% ,83% 0,41% Monterenzio ,26% ,05% ,17% 0,57% Monte San Pietro ,54% ,84% ,18% 1,13% Monteveglio ,29% ,85% ,64% 0,50% Monzuno ,39% ,13% ,53% 0,63% Mordano ,41% ,75% ,79% 0,46% Ozzano dell'emilia ,90% ,22% ,07% 1,16% Pianoro ,38% ,82% ,47% 1,77% Pieve di Cento ,68% ,05% ,36% 0,71% Porretta Terme ,54% ,41% ,15% 0,51% Sala Bolognese ,49% ,11% ,77% 0,74% S.Benedetto Val di Sambro ,44% ,17% ,39% 0,47% S.Giorgio di Piano ,55% ,00% ,91% 0,69% S.Giovanni in Persiceto ,40% ,64% ,05% 2,62% S.Lazzaro di Savena ,07% ,86% ,68% 3,20% S.Pietro in Casale ,91% ,94% ,52% 1,11% S.Agata Bolognese ,51% ,23% ,52% 0,67% Sasso Marconi ,37% ,75% ,32% 1,51% Savigno ,22% ,21% ,63% 0,28% Vergato ,62% ,61% ,04% 0,77% Zola Predosa ,61% ,92% ,46% 1,75% Provincia % ,92% ,17% 100% REGIONE ,3% ,6% Fonte Dati: anni 1981, 1991, 2001 censimenti ISTAT, anno 2003 Regione Emilia-Romagna Anagrafi Comunali II.2. LA STRUTTURA PER ETÀ DELLA POPOLAZIONE I dati che seguono (Tabella 2), riferiti al , suddividono la popolazione residente nella Provincia di Bologna per classi di età lavorativa e non proponendo alcuni indici che permettono di comprenderne le principali caratteristiche. La popolazione complessiva corrisponde al 23,0% di quella regionale ed ha un età media di 45,2 anni, superiore di quasi un anno all età media calcolata sull intera regione (44,4 anni). La distribuzione della popolazione della provincia per classi d età si differenzia dalla distribuzione media regionale per una maggior concentrazione di cittadini nella fascia corrispondente alla popolazione attiva (15 65 anni) unitamente ad una minor presenza di giovani. Ciò trova pag. 11

12 ovviamente riscontro negli indici esaminati: l indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni) ammonta a 204,9 contro quello di 188,1 calcolato per la regione; l indice di dipendenza totale (rapporto tra la popolazione non attiva, quella minore di 15 o maggiore di 64 anni, con la popolazione attiva, quella compresa tra 15 e 64 anni) di 53,2 contro 52,2 della regione e l indice di struttura della popolazione attiva (rapporto tra la popolazione di età compresa tra 40 e 64 anni e quella di età compresa tra 15 e 39 anni) pari a 111,5 contro un valore medio regionale di 105,1. Nella maggior parte dei comuni della provincia, l età media risulta inferiore a quella calcolata sia in provincia che in regione, la media calcolata sulla provincia risente del peso del comune capoluogo dove l età media è più elevata. A Bologna (età media di 47,21) si rileva una modesta presenza di giovani ed una significativa incidenza della popolazione anziana (circa un quarto della popolazione del capoluogo). Per quanto concerne gli altri comuni inseriti nel campione dell osservatorio abbiamo: Casalecchio di Reno con caratteristiche analoghe a quelle del capoluogo; S. Giovanni in Persiceto con età media di 44,1 ed indici della popolazione che segnalano un elevata presenza di giovani e di ultra sessantacinquenni (indice di vecchiaia 176,1, dipendenza totale 54,6) e che la popolazione attiva, oltre ad avere una minor incidenza, è sbilanciata verso le fasce d età più adulte (indice di struttura della popolazione attiva 107,3); Imola con età media pari a 44,6 e struttura della popolazione simile a quella di S. Giovanni in Persiceto (indice di vecchiaia 187,6, indice di dipendenza 54,7, indice di struttura della popolazione attiva 108,4). Da segnalare che i territori in cui si ritrova una maggior incidenza di anziani sono proprio quelli della montagna dove l età media sembra crescere in stretta relazione alla quota altimetrica, in particolare si segnalano i casi di Camugnano e Lizzano in Belvedere con età medie rispettive di 48,9 e 49,0 anni. Tabella 2 - Popolazione residente per classi di età ed indici della popolazione (anno 2002) Comuni 0-14 anni anni 65 anni e oltre Età media Indice di vecchiaia Indice di dipendenza totale Indice di struttura popolazione attiva Anzola dell'emilia ,71 171,35 46,88 112,88 Argelato ,56 126,81 42,56 97,65 Baricella ,08 177,19 54,87 104,65 Bazzano ,04 177,84 51,81 105,93 Bentivoglio ,05 172,73 50,76 109,33 Bologna ,21 271,89 57,11 114,99 Borgo Tossignano ,28 143,27 53,86 85,33 Budrio ,51 183,38 54,48 109,36 Calderara di Reno ,44 111,82 41,37 111,72 Camugnano ,88 295,11 72,16 138,76 Casalecchio di Reno ,95 217,20 55,59 116,18 pag. 12

13 segue Comuni 0-14 anni anni 65 anni e oltre Età media Indice di vecchiaia Indice di dipendenza totale Indice di struttura popolazione attiva Casalfiumanese ,98 157,39 52,34 100,20 Castel d'aiano ,34 232,06 57,93 121,85 Castel del Rio ,54 318,33 69,82 98,62 Castel di Casio ,48 179,47 56,30 107,79 Castel Guelfo di B ,67 138,32 50,19 86,73 Castello d'argile ,05 109,23 48,52 79,89 Castello di Serravalle ,88 114,64 46,74 94,16 Castel Maggiore ,26 151,38 45,73 115,73 Castel San Pietro Terme ,23 172,55 50,40 119,67 Castenaso ,92 160,43 48,91 121,46 Castiglione dei Pepoli ,34 213,14 53,17 111,67 Crespellano ,80 173,67 50,58 103,42 Crevalcore ,82 195,33 57,94 103,90 Dozza ,26 119,52 46,18 100,10 Fontanelice ,65 172,24 55,31 93,89 Gaggio Montano ,95 176,23 56,15 96,08 Galliera ,49 149,93 50,92 96,51 Granaglione ,82 245,78 57,21 119,00 Granarolo dell'emilia ,12 124,08 45,48 111,31 Grizzana Morandi ,42 159,06 47,18 106,33 Imola ,58 187,62 54,68 108,44 Lizzano in Belvedere ,00 301,68 72,92 127,21 Loiano ,83 134,13 47,67 99,31 Malalbergo ,22 187,00 52,64 100,04 Marzabotto ,50 133,41 43,66 114,16 Medicina ,80 176,74 54,74 101,82 Minerbio ,78 166,74 49,74 110,33 Molinella ,26 192,94 52,80 98,88 Monghidoro ,66 165,46 55,45 107,48 Monterenzio ,16 108,84 43,13 111,53 Monte San Pietro ,46 107,15 40,36 119,34 Monteveglio ,81 138,93 46,63 117,87 Monzuno ,17 136,99 47,09 101,47 Mordano ,83 170,87 55,29 97,85 Ozzano dell'emilia ,57 141,23 42,96 110,77 Pianoro ,60 158,07 45,55 116,46 Pieve di Cento ,20 159,22 47,58 110,36 Porretta Terme ,28 197,42 62,11 109,62 Sala Bolognese ,64 123,83 42,60 105,81 San Benedetto Val di Sambro ,28 191,67 52,02 107,83 San Giorgio di Piano ,17 177,62 52,59 108,70 San Giovanni in Persiceto ,14 176,05 54,59 107,25 San Lazzaro di Savena ,96 191,60 48,38 120,12 San Pietro in Casale ,79 172,52 49,55 107,41 Sant'Agata Bolognese ,37 129,42 46,27 89,05 Sasso Marconi ,49 175,91 48,18 120,77 Savigno ,82 225,18 56,50 117,27 Vergato ,14 182,14 53,72 100,66 Zola Predosa ,33 172,16 48,34 118,48 Provincia ,22 204,94 53,17 111,54 REGIONE ,36 188,09 52,17 105,11 Fonte Regione Emilia-Romagna ISTAT Anagrafi Comunali Legenda della tabella 2 Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni. Indice di dipendenza totale: rapporto tra la popolazione non attiva (minore di 15 anni e oltre 64 anni) e la popolazione attiva (tra 15 e 64 anni). Indice di struttura della popolazione attiva: rapporto tra la popolazione di età compresa tra 40 e 64 anni e quella di età compresa tra 15 e 39 anni. pag. 13

14 II.3. LA POPOLAZIONE STRANIERA La Tabella 3 descrive le dimensioni raggiunte da un fenomeno abbastanza recente: l immigrazione straniera. Questo ha infatti cominciato a manifestarsi significativamente nel corso degli ultimi 20 anni. I dati reperiti per il passato risalgono al censimento del 1991, quando l intera popolazione straniera residente in provincia di Bologna ammontava a persone, equivalente allo 0,7% della popolazione complessiva dell epoca. La presenza degli stranieri, già ampiamente diffusa su quasi tutti i territori comunali, si accentrava prevalentemente nel comune capoluogo: a Bologna nel 1991 risiedevano cittadini stranieri e questi, pur rappresentando il 51,6% degli stranieri residenti in provincia, simboleggiavano appena lo 0,8% del totale dei cittadini residenti nel capoluogo. Il secondo territorio per presenza straniera era Imola dove si contavano 297 cittadini con un incidenza sul totale della popolazione pari allo 0,5%. Da segnalare alcuni comuni in cui, seppur con valori assoluti molto contenuti, l incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti era maggiore: Castel di Casio e Castello di Serravalle con incidenza del 2,0% e rispettivamente 55 e 56 cittadini stranieri, Calderaia di Reno con incidenza pari a 1,7% equivalente a 190 stranieri. Più recentemente il fenomeno ha assunto dimensioni assai consistenti, tanto che per alcuni territori esso si configura in termini di emergenza. La popolazione straniera in provincia è passata alle unità nel 2001 ed alle nel 2002, ultimo dato disponibile (da notare che ci si riferisce alla sola popolazione straniera residente). L incremento, che ha coinvolto la totalità della provincia, si è manifestato con intensità differenziate per territorio in ordine ad un probabile cambiamento dei motivi dell immigrazione e della domanda di manodopera. In ambito provinciale l incremento calcolato rispetto al 1991 ha assunto dimensioni ragguardevoli (379,9%) che in alcuni casi non ha nemmeno senso trattare in termini percentuali: S. Agata Bolognese aumento del ,0% con 263 residenti stranieri, Vergato ,0% con 475 cittadini stranieri. Nell ultimo anno disponibile, il 2002, quando complessivamente si rilevano cittadini, il fenomeno non accenna a diminuire, l incremento medio provinciale ammonta al 22,6% ma, anche in questo caso, localmente si registrano dei picchi molto accentuati. I picchi si registrano principalmente nei comuni di minori dimensioni situati nella fascia pede-appenninica dove parte del fabbisogno abitativo generato dall affluenza straniera è attutito dalla presenza di case coloniche non utilizzate, tanto che questo sembra rappresentare proprio uno dei prevalenti motivi di immigrazione su tali territori. pag. 14

15 Tabella 3 Popolazione residente straniera Ripartizione 1991 Incidenza Incidenza Ripartizione territoriale territoriale Anzola dell'emilia 57 0,6% 0,9% ,6% ,4% 4,3% 1,2% Argelato 46 0,6% 0,7% ,0% ,7% 3,4% 0,8% Baricella 12 0,2% 0,2% ,7% ,7% 4,2% 0,6% Bazzano 39 0,7% 0,6% ,6% ,1% 6,7% 1,1% Bentivoglio 37 0,9% 0,6% ,3% ,2% 3,3% 0,4% Bologna ,8% 51,6% ,9% ,1% 4,6% 44,9% Borgo Tossignano 0 0,0% 0,0% ,0% 7,1% 0,6% Budrio 83 0,6% 1,3% ,4% ,7% 3,6% 1,5% Calderara di Reno 190 1,7% 2,9% ,9% ,8% 4,5% 1,4% Camugnano 4 0,2% 0,1% ,0% 91 31,9% 4,3% 0,2% Casalecchio di Reno 181 0,5% 2,8% ,0% ,7% 3,2% 2,8% Casalfiumanese 4 0,2% 0,1% ,0% 67 31,4% 2,2% 0,2% Castel d'aiano 3 0,2% 0,0% ,7% 88 57,1% 4,7% 0,2% Castel del Rio 1 0,1% 0,0% ,0% 89-2,2% 7,3% 0,2% Castel di Casio 55 2,0% 0,8% ,4% ,0% 5,6% 0,5% Castel Guelfo di Bologna 18 0,6% 0,3% ,9% ,3% 4,5% 0,4% Castello d'argile 5 0,1% 0,1% ,0% ,6% 3,5% 0,5% Castello di Serravalle 56 2,0% 0,9% ,4% ,6% 7,4% 0,8% Castel Maggiore 126 0,8% 1,9% ,9% ,6% 2,8% 1,2% Castel San Pietro Terme 164 0,9% 2,5% ,7% ,0% 2,7% 1,4% Castenaso 44 0,3% 0,7% 67 52,3% ,7% 1,8% 0,6% Castiglione dei Pepoli 22 0,4% 0,3% ,1% ,7% 4,3% 0,7% Crespellano 81 1,1% 1,2% ,8% ,8% 4,9% 1,0% Crevalcore 67 0,6% 1,0% ,7% ,5% 6,1% 1,9% Dozza 38 0,8% 0,6% ,1% ,9% 3,5% 0,5% Fontanelice 9 0,5% 0,1% ,1% ,6% 8,4% 0,4% Gaggio Montano 37 0,8% 0,6% ,0% 303 5,9% 6,3% 0,8% Galliera 22 0,5% 0,3% ,5% ,8% 5,8% 0,8% Granaglione 14 0,7% 0,2% ,7% 120 9,1% 5,6% 0,3% Granarolo dell'emilia 63 0,9% 1,0% ,2% ,8% 2,8% 0,6% Grizzana Morandi 23 0,8% 0,4% ,7% ,8% 8,4% 0,8% Imola 297 0,5% 4,6% ,6% ,4% 2,8% 4,8% Lizzano in Belvedere 9 0,4% 0,1% ,4% 50 25,0% 2,2% 0,1% Loiano 4 0,1% 0,1% ,0% ,0% 9,4% 1,0% Malalbergo 4 0,1% 0,1% ,0% ,2% 3,3% 0,6% Marzabotto 44 0,8% 0,7% ,4% ,2% 5,7% 0,9% Medicina 44 0,4% 0,7% ,5% ,4% 3,3% 1,2% Minerbio 44 0,6% 0,7% ,4% ,5% 2,7% 0,5% Molinella 19 0,2% 0,3% ,5% ,3% 3,9% 1,4% Monghidoro 39 1,3% 0,6% ,0% ,5% 10,4% 1,0% Monterenzio 33 0,9% 0,5% ,1% 195-3,5% 3,7% 0,5% Monte San Pietro 68 0,9% 1,0% ,7% ,4% 3,5% 1,0% Monteveglio 64 1,6% 1,0% ,6% ,0% 4,9% 0,6% Monzuno 52 1,2% 0,8% ,2% ,8% 5,4% 0,8% Mordano 0 0,0% 0,0% ,3% 3,9% 0,4% Ozzano dell'emilia 26 0,3% 0,4% ,2% ,5% 2,9% 0,8% Pianoro 103 0,7% 1,6% ,1% ,1% 3,0% 1,3% Pieve di Cento 12 0,2% 0,2% ,3% ,7% 4,6% 0,8% Porretta Terme 56 1,2% 0,9% ,4% ,2% 5,3% 0,7% segue pag. 15

16 segue Ripartizione Ripartizione 1991 Incidenza Incidenza territoriale territoriale Sala Bolognese 38 0,8% 0,6% ,7% ,0% 2,7% 0,5% San Benedetto Val Sambro 22 0,5% 0,3% ,0% ,8% 4,6% 0,5% San Giorgio di Piano 93 1,8% 1,4% ,4% ,1% 3,8% 0,6% San Giovanni in Persiceto 147 0,7% 2,3% ,9% ,0% 3,0% 1,9% San Lazzaro di Savena 199 0,7% 3,1% ,7% ,5% 2,7% 2,1% San Pietro in Casale 19 0,2% 0,3% ,7% ,6% 4,3% 1,1% Sant'Agata Bolognese 2 0,0% 0,0% ,0% ,8% 4,8% 0,8% Sasso Marconi 23 0,2% 0,4% ,2% 495 9,5% 3,5% 1,3% Savigno 8 0,4% 0,1% ,0% ,4% 4,7% 0,3% Vergato 4 0,1% 0,1% ,0% ,8% 8,2% 1,5% Zola Predosa 182 1,2% 2,8% ,0% ,4% 3,2% 1,4% Provincia ,7% 100,0% ,9% ,6% 4,1% 100,0% Fonte dati: Provincia di Bologna, elaborazione su dati ISTAT; anno 1991 censimento, anni 2001 e 2002 dati provvisori da anagrafi comunali II.4. LE FAMIGLIE I mutamenti strutturali della famiglia sono uno dei cambiamenti della popolazione, tra quelli osservati negli ultimi anni, che hanno maggiormente inciso sul sistema abitativo. Il numero medio dei componenti delle famiglie si è fortemente ridotto: è sceso da 2,70 del censimento del 1981 a 2,28 nel Le famiglie sono aumentate numericamente con un coefficiente di crescita molto superiore a quello della popolazione: nel 1981, il numero delle famiglie residenti in provincia di Bologna ammontava a ed in soli venti anni, con una variazione del 15,6%, è salito a unità. Questo fenomeno trae origine da molteplici fattori quali l invecchiamento della popolazione (quindi un maggior numero di coppie di anziani o vedovi/e), le nuove abitudini o stili di vita prima poco frequenti (i single) e specifiche condizioni di stato civile (quella di separato/divorziato derivante dalla legge n. 898 del 1 dicembre 1970) ma anche l immigrazione (la prima immigrazione di giovani in età da lavoro mentre i ricongiungimenti familiari e il radicarsi nel territorio di immigrazione hanno invece un effetto opposto) e la minor fecondità media della popolazione italiana. Individuare quale di questi fattori sia stato maggiormente determinante nella riduzione delle dimensioni medie è un operazione che richiederebbe un indagine ad hoc, certo è che l effetto combinato dei diversi fattori fa sì che il processo di frammentazione non accenni a diminuire. Il fenomeno si manifesta in tutto il periodo osservato, in cui il numero delle famiglie cresce con un tasso pari al +16,4%, sebbene le variazioni più rilevanti si riscontrino nella seconda parte di questo. Tra il 1991 ed il 2001 quando il numero delle famiglie residenti varia dell 11,7% ed arriva a contare unità. pag. 16

17 Tabella 4 Famiglie residenti e dimensione medie dei nuclei familiari serie storica N. Dimensione N. Dimensione N. Dimensione Anzola dell'emilia , , ,47 Argelato , , ,47 Baricella , , ,43 Bazzano , , ,38 Bentivoglio , , ,48 Bologna , , ,06 Borgo Tossignano 898 2, , ,47 Budrio , , ,48 Calderara di Reno , , ,55 Camugnano 857 2, , ,15 Casalecchio di Reno , , ,23 Casalfiumanese 805 3, , ,47 Castel d'aiano 736 2, , ,06 Castel del Rio 436 2, , ,22 Castel di Casio , , ,26 Castel Guelfo di Bologna 835 3, , ,63 Castello d'argile , , ,51 Castello di Serravalle 872 2, , ,46 Castel Maggiore , , ,40 Castel San Pietro Terme , , ,48 Castenaso , , ,51 Castiglione dei Pepoli , , ,24 Crespellano , , ,50 Crevalcore , , ,48 Dozza , , ,62 Fontanelice 544 2, , ,41 Gaggio Montano , , ,29 Galliera , , ,49 Granaglione 945 2, , ,09 Granarolo dell'emilia , , ,48 Grizzana Morandi , , ,22 Imola , , ,42 Lizzano in Belvedere 967 2, , ,04 Loiano 851 2, , ,27 Malalbergo , , ,40 Marzabotto , , ,41 Medicina , , ,51 Minerbio , , ,45 Molinella , , ,40 Monghidoro 928 2, , ,20 Monterenzio 875 2, , ,39 Monte San Pietro , , ,45 Monteveglio 954 2, , ,52 Monzuno , , ,36 Mordano , , ,57 Ozzano dell'emilia , , ,47 Pianoro , , ,44 Pieve di Cento , , ,50 Porretta Terme , , ,31 segue pag. 17

18 segue N. Dimensione N. Dimensione N. Dimensione Sala Bolognese , , ,51 San Benedetto Val di Sambro , , ,32 San Giorgio di Piano , , ,42 San Giovanni in Persiceto , , ,47 San Lazzaro di Savena , , ,35 San Pietro in Casale , , ,33 Sant'Agata Bolognese , , ,48 Sasso Marconi , , ,41 Savigno 798 2, , ,14 Vergato , , ,28 Zola Predosa , , ,42 Provincia , , ,26 Fonte: ISTAT Censimenti della popolazione e delle abitazioni Localmente gli effetti sono molto più evidenti, infatti il valore della variazione media calcolato sul territorio della provincia è attenuato dal dato di Bologna che risulta palesemente in controtendenza: per l intero periodo segna una modesta flessione (-1,6%) mentre tra il 1991 ed il 2001 segna un debole incremento (+3,8%). Tornando agli altri comuni gli incrementi sono spesso molto più consistenti, fanno eccezione i comuni dell hinterland (Casalecchio di Reno, S. Lazzaro di Savena, Castenaso e Pianoro), quelli della fascia montana più elevata (Gaggio Montano, Camugnano, Castiglione dei Pepoli, Porretta Terme, Lizzano in Belvedere, Granaglione) ed alcuni della parte più settentrionale della provincia (Malabergo, Pieve di Cento, Molinella, Minerbio). In generale la variazione del numero delle famiglie, pur se variabile per intensità da territorio a territorio, risulta sempre più elevata rispetto alle variazioni registrate per la popolazione residente. Ne consegue una decisa riduzione del numero medio dei componenti per famiglia che dalle 2,7 persone nel 1981, scende alle 2,52 nel 1991 per arrivare a 2,28 nel 2001 con i casi limite di Castel d Aiano e Bologna dove il numero medio dei componenti arriva rispettivamente a 2,06 e 2,09. Nelle tabelle che seguono, in cui per gli ultimi tre censimenti della popolazione viene rappresentato il numero delle famiglie ordinato per numero dei componenti, è possibile prendere in esame, in maggior dettaglio, gli effetti di questo processo. Nel 1981 (Tabella 5) la tipologia familiare prevalente è composta da due persone, famiglie corrispondenti al 28,4% del totale, ad essa seguono le famiglie di tre componenti, famiglie pari al 27,0% del totale, e poi quelle di una sola persona, unità equivalenti al 20,1%. Sintetizzando, le famiglie più numerose si rinvengono nei territori circostanti l area metropolitana con una maggior propensione per quelle poste più a settentrione. pag. 18

19 Nel 1991, al censimento successivo (Tabella 6), le tipologie familiari prevalenti rimangono inalterate per tipo ma si osserva un forte aumento di quelle con il minor numero di componenti. Infine i dati dell ultimo censimento (Tabella 7), in cui si ravvisa un cambiamento: la tipologia familiare più frequente rimane quella composta da due persone, ma ora se ne contano pari al 31,9% del totale, e la tipologia immediatamente seguente diventa, ora, quella composta da persone sole, se ne contano pari al 31,0%. Dei nuclei familiari composti da single, secondo i dati censuari, quelle che vivono in coabitazione risultano essere solamente Quelli che vivono per proprio conto sono pertanto circa 117mila di cui circa il 41% è costituito da vedovi/e, il 40% da celibi/nubili, l 8% da coniugati/e. Le persone legalmente separate o divorziate rappresentano quasi il 12% del totale, cioè circa individui che, a causa di una situazione sopraggiunta, hanno dovuto provvedere ad una diversa sistemazione abitativa. Tali persone, in alcuni ambiti territoriali, generalmente corrispondenti ai comuni di maggiori dimensioni, ed a causa di ridotte disponibilità economiche derivanti dalla dipendenza dall ex coniuge o dal mantenimento di più nuclei familiari, cominciano a costituire una categoria sociale degna di specifiche misure nell ambito delle politiche abitative. Tabella 5 - Numero di famiglie, per numero di componenti, Censimento 1981 Comuni o più TOTALE Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel di Casio Castel Guelfo di Bologna Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro Terme Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Segue pag. 19

20 segue Comuni o più TOTALE Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Porretta Terme Sala Bolognese San Benedetto Val di Sambro San Giorgio di Piano San Giovanni in Persiceto San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia Fonte dati: Istat - XII Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Tabella 6 - Numero di famiglie, per numero di componenti, Censimento 1991 Comuni o più TOTALE Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio segue pag. 20

21 segue Comuni o più TOTALE Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel di Casio Castel Guelfo di Bologna Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro Terme Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Porretta Terme Sala Bolognese San Benedetto Val di Sambro San Giorgio di Piano San Giovanni in Persiceto San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia Fonte dati: Istat - XIII Censimento generale della popolazione e delle abitazioni pag. 21

22 Tabella 7 - Numero di famiglie, per numero di componenti, Censimento 2001 Comuni o più TOTALE Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel di Casio Castel Guelfo di Bologna Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro Terme Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Porretta Terme segue pag. 22

23 Comuni o più TOTALE Sala Bolognese San Benedetto Val di Sambro San Giorgio di Piano San Giovanni in Persiceto San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia Fonte dati: Istat - XIV Censimento generale della popolazione e delle abitazioni segue pag. 23

24 II.5. I REDDITI I dati del valore aggiunto provinciale ai prezzi base calcolati nel periodo (per quest ultimo anno le valutazioni sono da considerarsi ancora provvisorie) dall Istituto Guglielmo Tagliacarte per conto di Unioncamere, consentono di verificare i percorsi dello sviluppo economico delle singole province. Nella graduatoria del valore aggiunto pro capite dell anno 2001 la provincia di Bologna occupa il quarto posto, con un reddito pro capite di euro, confermando la posizione del 1995 e sopravanzata da Milano (v.a. pro capite euro), Bolzano (v.a. pro capite euro) e Modena (v.a. pro capite ). Nella classifica seguono Reggio Emilia (v.a. pro capite euro) e Parma (v.a. pro capite euro), ultima delle province emiliano romagnole, al 49 posto Ferrara con un reddito pro capite di euro. Il risultato della Provincia di Bologna superiore di oltre il 35% alla media nazionale acquisisce maggior valore in considerazione della tendenza nazionale ad una riduzione dei divari tra le province. Nel seguito del paragrafo viene invece esaminato il reddito della popolazione quale espressione del livello di benessere raggiunto nel territorio bolognese ma anche in relazione ai fenomeni di immigrazione ed alla possibilità di accesso all abitazione. Solitamente le informazioni disponibili sono limitate e poco recenti, nel caso delle tabelle proposte i dati si riferiscono all imposta sui redditi delle persone fisiche del 1999 ma beneficiano di un buon livello di dettaglio, quello comunale. Il totale dei contribuenti, i contribuenti con imposta netta e l imponibile medio, sono posti a confronto con la popolazione residente nel 2000, anno in cui sono state effettuate le dichiarazioni in oggetto. I dati provinciali (Tabella 8) evidenziano, per Bologna, un imponibile medio pari a euro, valore superiore alla media regionale ( euro), che colloca il capoluogo emiliano al primo posto in regione. Il numero totale dei contribuenti, circa 750mila persone, rappresenta il 23,6% dei contribuenti della regione, valore sostanzialmente coincidente con l incidenza della popolazione bolognese (23,0%). Dei contribuenti, il numero di quelli con imposta netta, cioè al netto dei crediti di imposta e delle detrazioni, risulta molto elevato e pari a circa il 95% ( contribuenti con imposta netta). L imponibile medio della provincia di Bologna confrontato con i valori medi delle altre regioni e con quello nazionale ( euro per l Italia, la regione Emilia Romagna si colloca al terzo posto pag. 24

25 della classifica nazionale al seguito di Lombardia e Lazio che registrano rispettivamente e euro) tracciano uno scenario di elevati livelli di benessere economico che trova ulteriore conforto anche negli andamenti del mercato del lavoro caratterizzato da tassi di attività e di occupazione significativamente superiori alle medie regionali e nazionali. Tabella 8 - Imponibile IRPEF 1999 (dati provinciali) Totale contribuenti Popolazione al Numero di contribuenti con imposta netta Incidenza dei contribuenti con imposta netta Imponibile medio Piacenza ,5% Parma ,8% Reggio Emilia ,7% Modena ,2% Bologna ,3% Ferrara ,3% Ravenna ,7% Forlì-Cesena ,1% Rimini ,0% Emilia-Romagna ,6% Fonte dati: Ministero dell Economia e delle Finanze Valori in Il tasso di attività, definito dal rapporto tra le forze di lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione) e la popolazione con età superiore ai 15 anni, esprime il livello di partecipazione al mercato del lavoro. Nel territorio della provincia bolognese (pari a 52,6%) risulta più alto di quello nazionale (49,1%) ma inferiore a quello regionale (54,0%) e la scomposizione per genere indica una decisa partecipazione femminile al mercato del lavoro con valore (45,4%) più elevato del corrispondente nazionale (37,1%) ed allineato a quello della regione (46,0%). Gli annuari di statistiche delle forze di lavoro dell ISTAT evidenziano il buon andamento occupazionale della provincia che nel corso del 2003 cresce di un punto percentuale arrivando così al 51,3%. Tale valore, superiore alla media nazionale (44,8%) ma inferiore a quello regionale di un punto percentuale (52,4%), se scomposto per genere indica una buona congiuntura per la componente femminile il cui tasso di occupazione, pari a 44,2%, è più elevato dei corrispondenti nazionale e regionale (rispettivamente 32,8% e 43,9%). Le media annue delle rilevazioni trimestrali delle forze di lavoro per settore di attività economica, condotte dall ISTAT, indicano che l incremento dell occupazione descritto in precedenza discende dalle congiunture favorevoli registrate per tutti i settori di attività ad esclusione dell agricoltura dove invece si registra un forte calo (-14,3%). Per gli altri settori gli incrementi sono: Totale industria +0,7%, Trasformazione industriale +0,9%, Costruzioni 0,0%, Altre attività +2,0%, Commercio +6,0%. pag. 25

26 Tabella 9 - Imponibile IRPEF anno 1999 (dati comunali) Totale contribuenti Popolazione al Incidenza dei contribuenti con imposta netta Contribuenti con imposta netta Imponibile medio (EUR) Anzola dell'emilia ,7% Argelato ,3% Baricella ,7% Bazzano ,5% Bentivoglio ,4% Bologna ,2% Borgo Tossignano ,8% Budrio ,7% Calderara di Reno ,4% Camugnano ,1% Casalecchio di Reno ,9% Casalfiumanese ,9% Castel d'aiano ,0% Castel del Rio ,1% Castel di Casio ,4% Castel Guelfo di Bologna ,6% Castel Maggiore ,9% Castel San Pietro Terme ,5% Castello d'argile ,8% Castello di Serravalle ,4% Castenaso ,9% Castiglione dei Pepoli ,4% Crespellano ,6% Crevalcore ,6% Dozza ,6% Fontanelice ,6% Gaggio Montano ,5% Galliera ,6% Granaglione ,8% Granarolo dell'emilia ,9% Grizzana Morandi ,2% Imola ,1% Lizzano in Belvedere ,7% Loiano ,2% Malalbergo ,2% Marzabotto ,6% Medicina ,6% Minerbio ,6% Molinella ,0% Monghidoro ,5% Monte San Pietro ,4% Monterenzio ,2% Monteveglio ,6% Monzuno ,1% Mordano ,1% Ozzano dell'emilia ,3% Pianoro ,1% Pieve di Cento ,1% Porretta Terme ,9% Sala Bolognese ,4% San Benedetto Val di Sambro ,1% San Giorgio di Piano ,7% San Giovanni in Persiceto ,9% San Lazzaro di Savena ,9% San Pietro in Casale ,0% segue pag. 26

27 segue Totale contribuenti Popolazione al Incidenza dei contribuenti con imposta netta Contribuenti con imposta netta Imponibile medio (EUR) Sant'Agata Bolognese ,3% Sasso Marconi ,4% Savigno ,4% Vergato ,1% Zola Predosa ,9% Provincia ,3% Fonte dati: Ministero dell Economia e delle Finanze Valori in La tavola (Tavola 9) ripropone gli imponibili IRPEF del 1999 articolati per territorio. In essa si osserva che solamente nove comuni registrano un imponibile superiore alla media della provincia e che questi ricadono tutti nell area metropolitana di Bologna. Diciotto comuni registrano un imponibile medio compreso tra il valore medio della provincia e quello della regione ( Euro), 9 comuni si collocano tra l imponibile medio della regione e quello calcolato per l Italia ( Euro), 24 comuni, quelli più periferici rispetto al capoluogo e quelli della montagna, registrano imponibili medi inferiori al valore medio nazionale. II.6. I PRESTITI PER LA CASA In questo paragrafo, per mezzo dei dati della Banca d Italia, possiamo prendere in esame il tema dell indebitamento delle famiglie per l acquisto dell abitazione. Prima però sono necessarie alcune precisazioni in merito ai dati i quali rappresentano tutti prestiti erogati alle famiglie residenti nel territorio di riferimento per l acquisto dell abitazione. Prestiti erogati dall intero sistema bancario quindi anche da banche con sede esterna al territorio di riferimento. I valori indicati rappresentano quindi anche i mutui, quei prestiti cioè per cui è prevista un ipoteca. Tabella 10 - Consistenze dei prestiti alle famiglie residenti in provincia di Bologna per l acquisto dell abitazione (Valori in milioni di euro) Consistenze - BO Agevolati Var. annua Non agevolati Var. annua Totale Var. annua Al 31/12/ , , ,162 Al 31/12/ ,516-12,7% 1.136,987 14,9% 1.156,503 14,3% Al 31/12/ ,291-16,5% 1.494,316 31,4% 1.510,607 30,6% Al 31/12/ ,645-22,4% 1.879,825 25,8% 1.892,470 25,3% Al 31/12/2001 9,481-25,0% 2.066,471 9,9% 2.075,952 9,7% Al 31/12/2002 9,149-3,5% 2.734,651 32,3% 2.743,801 32,2% Al 31/12/2003 9,312 1,8% 3.427,483 25,3% 3.436,795 25,3% Incidenza sul totale 0,3% 99,7% 100,0% Fonte dati: elaborazione Nuova Quasco su dati Banca d Italia pag. 27

28 Infine, le due tabelle indicano le consistenze ed i flussi per prestiti a tasso agevolato, non agevolato ed il totale, dove per consistenze si intende l ammontare complessivo dei prestiti ad una certa data mentre per flussi si intende l ammontare dei prestiti erogati nell anno di riferimento. La serie storica delle consistenze evidenzia come a partire dal 1997, primo anno disponibile, l esposizione finanziaria delle famiglie per l acquisto dell abitazione aumenti di anno in anno. Nell ultimo anno, quando il totale dei prestiti in essere equivale a milioni euro, la variazione sull anno precedente ammonta al 25,3%. Variazione inferiore a quella registrata nell anno precedente (+32,2%) ma comunque molto elevata. Nella stessa tabella si desume la ripartizione tra i prestiti a tasso agevolato ed i prestiti a tasso non agevolato: i primi, che nel 2003 assommano a circa 9,3 milioni di euro, rappresentano una percentuale irrilevante del totale, equivalente al 0,3%. Tabella 11 - Flussi dei prestiti alle famiglie residenti in provincia di Bologna per l acquisto dell abitazione (Valori in milioni di euro) Flussi BO Agevolati Var. anno % Non agevolati Var. anno % Totale Var. anno % nel ,727 91,316 93,043 nel ,875-49,3% 137,119 50,2% 137,994 48,3% nel ,045-94,9% 174,437 27,2% 174,482 26,4% nel ,0% 216,878 24,3% 216,878 24,3% nel , ,206 51,8% 329,309 51,8% nel , ,5% 261,254-20,6% 261,476-20,6% nel ,103-53,6% 340,920 30,5% 341,023 30,4% Incidenza sul totale 0,0% 100,0% 100,0% Fonte dati: elaborazione Nuova Quasco su dati Banca d Italia Nella seconda tabella, che invece evidenzia i flussi, troviamo la conferma della crescita dell indebitamento delle famiglie per l acquisto dell abitazione. A fronte di una erogazione annua di 93 milioni di euro avvenuta nel 1997, nel 2003 si rileva una erogazione annua di 341 milioni euro. Ovviamente l aumento delle erogazioni deve essere messo in relazione a diversi fattori: l aumento del numero di famiglie che hanno richiesto un prestito, la variazione della capacità di spesa delle famiglie, che incide sull entità del prestito, l aumento del costo delle abitazioni che porta ad indebitamenti crescenti di anno in anno. Infine, per quanto concerne i prestiti a tasso agevolato, anche in questo caso l incidenza sul totale risulta nulla. pag. 28

29 III. IL FENOMENO ABITATIVO III.1. IL PATRIMONIO CENSITO Le informazioni disponibili sul patrimonio immobiliare sono purtroppo poche e frammentarie rispetto alla complessità del fenomeno in esame: a tutt oggi i dati censuari definitivi non sono ancora stati divulgati (se non quelli sulla popolazione legale) e quelli provvisori finora pubblicati risultano per lo più aggregati in macroaree e contengono poche informazioni sulle abitazioni, sul titolo di godimento e sullo stato d uso delle stesse. Secondo i dati provvisori del 14 censimento della popolazione e delle abitazioni il numero complessivo di edifici in Italia è di circa 13 milioni di unità di cui circa l 86,5%, pari circa ad 11 milioni, sono quelli ad uso abitativo. Il patrimonio immobiliare della nostra regione consisterebbe in 836mila edifici di cui 735mila ad uso abitativo, mentre per la provincia di Bologna gli edifici sarebbero circa 127mila e quelli ad uso abitativo 112mila. La ripartizione degli edifici secondo quattro diverse destinazioni d uso, per la provincia di Bologna, ne attribuisce l 88,6% all uso abitativo (che include solo gli edifici costruiti a fini residenziali), il 5,2% ad alberghi, uffici, commercio, industria, comunicazione e trasporti, il 3,0% ad altri tipi di utilizzo (che include gli edifici destinati ad ospitare attività ricreative e sportive, scuole, ospedali, chiese, convivenza come caserme, conventi, etc.) ed il 3,2% di non utilizzati (che comprende gli edifici in costruzione, in ricostruzione, in fase di consolidamento e gli edifici cadenti, in rovina e in demolizione). Nelle tabelle riprodotte di seguito (Tabella 12 e 13), sono invece rappresentati i dati relativi alle abitazioni per i censimenti del 1981, 1991 e In particolare in esse compaiono il numero delle famiglie residenti, le abitazioni occupate, le abitazioni non occupate, il numero complessivo delle abitazioni e gli altri tipi di alloggio. E necessario ricordare che i dati del 2001 sono provvisori e pertanto suscettibili di variazioni ed inoltre è altrettanto necessario chiarire che le abitazioni non occupate, secondo la definizione dell ISTAT, sono quelle non abitate da alcuna persona o abitate solamente da persone temporaneamente presenti che, cioè, non hanno dimora abituale in quella abitazione (ad esempio, è il caso di studenti fuori sede che frequentano un corso di studi nel comune di censimento), pertanto non necessariamente vuote. Nei venti anni intercorsi tra i tre censimenti, il numero complessivo di abitazioni della provincia di Bologna è cresciuto di circa il 17,5%, passando dai alloggi del 1981 ai del L incremento del numero complessivo delle abitazioni appare molto elevato se paragonato con la pag. 29

30 flessione della popolazione residente (-1,6%), mentre si ridimensiona rispetto all aumento del numero delle famiglie (15,6%) ma ne risulta comunque più elevato. Altro tema da esplorare sarebbe, poi, quello dell inadeguatezza delle abitazioni alle nuove caratteristiche delle famiglie, costituite da un numero sempre minore di componenti i quali risultano, peraltro, mediamente più anziani. Al censimento del 1991 (il dato 2001 non è ancora disponibile) circa il 92% degli alloggi risulta costruito o ristrutturato prima del In tal senso qualche beneficio può essere derivato dall incentivo sulle ristrutturazioni (36% di detrazione fiscale sulle spese di ristrutturazione), sebbene, considerando il ciclo di vita medio degli alloggi (generalmente si ritiene necessaria una ristrutturazione leggera ogni anni ed un intervento più incisivo ogni trent anni. Tale ciclo, inoltre, non può essere reiterato all infinito) e l età media degli stessi pare improbabile che le abitazioni esistenti possano rispondere integralmente alle nuove esigenze abitative ed agli obblighi normativi (ad esempio la sicurezza degli impianti). Chiuso questo breve inciso e tornando al numero delle abitazioni censite, troviamo che gli alloggi non occupati, nel consueto periodo di osservazione, sono rimasti pressoché stabili (+0,4%), anzi aumentano in numero nel 1991 per poi tornare sui valori del Di fatto, a seguito dell aumento del numero complessivo di abitazioni, mentre nel 1981 le abitazioni non occupate incidevano per il 14,7%, nel 2001 esse rappresentano il 12,6% del patrimonio immobiliare abitativo, valore inferiore alla media regionale (15,9%) e nazionale (19,6%). Per quanto concerne il numero delle abitazioni occupate, l incremento corrisponde al 20,5% ed in valore assoluto la variazione, abitazioni, è più grande della variazione assoluta del numero delle famiglie (53.958). A livello comunale le variazioni del numero complessivo degli alloggi sono generalmente più elevati e oscillanti tra il 93,4% di Monte S. Pietro ed il -9,1% di Monzuno, anche in questo caso il valore medio provinciale è influenzato dal peso della città di Bologna in cui la variazione complessiva ammonta al solo 2,8%. Per quanto riguarda le abitazioni occupate la situazione è analoga, le variazioni oscillano tra il 149,4% di Monte S. Pietro ed l 1,6% del capoluogo. Per gli altri comuni del campione O.R.S.A. troviamo: Casalecchio di Reno 18,7% per le abitazioni occupate e 20,8% per il totale, Imola 24,2% per le occupate e 20,3% per il totale, S. Giovanni in Persiceto 33,1% per le occupate e 25,7 per il totale. pag. 30

31 Tabella 12 Famiglie, abitazioni occupate ed altri tipi di alloggio Censimenti 1981, 1991, 2001 Famiglie Abitazioni occupate Altri tipi di alloggio Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel di Casio Castel Guelfo di B Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro T Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Porretta Terme Sala Bolognese pag. 31

32 Famiglie Abitazioni occupate Altri tipi di alloggio San Benedetto V. S San Giorgio di Piano San Giovanni in P San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia EMILIA ROMAGNA ITALIA Tabella 13 Famiglie, abitazioni occupate ed altri tipi di alloggio Censimenti 1981, 1991, 2001 Famiglie Abitazioni non occupate Totale abitazioni Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel di Casio Castel Guelfo di B Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro T Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere pag. 32

33 Famiglie Abitazioni non occupate Totale abitazioni Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Porretta Terme Sala Bolognese San Benedetto V. S San Giorgio di Piano San Giovanni in P San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia EMILIA ROMAGNA ITALIA In riferimento al numero delle abitazioni occupate, grazie alla collaborazione di Hera SpA sezione di Imola, per mezzo della gestione informatica del servizio Tariffa RSU, nel Comune di Imola si sono ottenute le seguenti tabelle in cui compare il numero degli alloggi per cui risulta tariffa attiva (presumibilmente alloggi occupati) ordinato per dimensione e numero di cittadini che vi risiedono. Tavola 14 Alloggi per fasce dimensionali e numero di componenti Imola (settembre 03) Anno 2003 N. COMPONENTI e oltre minore uguale 45 mq da 46 a 59 mq da 60 a 74 mq da 75 a 94 mq da 95 a 109 mq mq e oltre Totale Fonte dati: banca Utenti Domestici Residenti al 01/09/2003, servizio Tariffa RSU - Hera Totale pag. 33

34 Tavola 15 Alloggi per fasce dimensionali e numero di componenti Imola (giugno 04) Anno 2004 N. COMPONENTI e oltre minore uguale 45 mq da 46 a 59 mq da 60 a 74 mq da 75 a 94 mq da 95 a 109 mq mq e oltre Totale Fonte dati: banca Utenti Domestici Residenti al 01/06/2004, servizio Tariffa RSU - Hera Totale Le due tavole, a distanza di nove mesi, indicano un aumento del numero delle abitazioni occupate che in valore assoluto risulta pari a abitazioni e percentualmente al 6%. Prevalgono le abitazioni con dimensioni maggiori, gli alloggi di 110 mq ed oltre rappresentano il taglio dimensionale più frequente (il 34,3% del totale) ed a seguire le due classi dimensionali immediatamente inferiori. Per quanto concerne il numero degli occupanti si osserva una preponderanza di alloggi occupati da due persone (9.341 alloggi equivalenti al 33,5% del totale) ed a seguire gli alloggi occupati da persone sole. Combinando le due considerazioni si osserva che la tipologia di abitazione più frequente, nel territorio comunale di Imola, è l alloggio di 110 mq ed oltre occupato da due persone (10,1% dei casi) e alloggi con lo stesso taglio dimensionale ma occupati da tre persone (9,4% dei casi). Da rilevare la presenza di alloggi minori o uguali a 45 mq, mono e bilocali, occupati da un elevato numero di utenti. III.2. L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA L non può naturalmente esimersi dall analizzare anche fenomeni legati all Edilizia Residenziale Pubblica ed al Fondo Sociale per l Affitto. Il sistema di osservazione promosso dal Legislatore Regionale prevede, anzi, uno specifico ambito di ricerca direttamente gestito dal Servizio Politiche Abitative dell Assessorato Programmazione Territoriale Politiche Abitative Riqualificazione Urbana. Tuttavia, una particolare congiuntura, derivante dall aggiornamento degli archivi informatici e del sistema di rilevamento dei dati, ha ritardato l edizione del Rapporto 2003 sull Edilizia Residenziale Pubblica in Locazione. Nell intento di adempiere al dovere di analisi di tali informazioni, e con l obiettivo di valorizzare e diffondere le attività del Servizio Politiche Abitative, si è ritenuto opportuno proporre alcune statistiche che alimentano questo canale di rilevazione accedendo alle banche dati on-line (statistica self-service) presenti nel sito web della Regione Emilia Romagna alle pag. 34

35 pagine dedicate all Osservatorio del Sistema Abitativo ( Tabella 16 - Numero di alloggi per numero occupanti (Anno 2002) Numero occupanti Non indicato Oltre 5 TOTALE Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna '827 1' Borgo Tossignano Budrio Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel Guelfo di Bologna Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro Terme Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro segue pag. 35

36 Segue Numero occupanti Non indicato Oltre 5 TOTALE Pieve di Cento Porretta Terme Sala Bolognese San Benedetto V. S San Giorgio di Piano San Giovanni in P San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia EMILIA-ROMAGNA Il patrimonio di alloggi E.R.P. in locazione in Emilia Romagna ammonta, al 31 gennaio 2002, a unità che, sommato alle abitazioni di proprietà e gestione comunale, genera un totale di alloggi. Nella prima tavola proposta (Tabella 16) troviamo il numero di alloggi suddiviso per numero di occupanti degli stessi: il primo dato utile è che gli alloggi risultano essere e di questi ricadono nella provincia di Bologna, circa il 33% di tutta la regione. Dei circa alloggi situati in provincia, il 69,3% ricade nel Comune di Bologna, il 3,8% a Imola, l 1,4% a Casalecchio di Reno e l 1,1% a San Giovanni in Persiceto, tutti gli altri comuni si posizionano su incidenze inferiori all 1,4% e prevalentemente inferiori all 1%. Raffrontando il numero di alloggi alla popolazione residente si osserva che, in provincia di Bologna, mediamente si dispone di 18,9 alloggi E.R.P. ogni mille abitanti, valore molto più elevato della media regionale che corrisponde a 13,1 alloggi ogni mille abitanti. Se poi si osserva il dato di Bologna il divario è ancora più ampio: nel capoluogo si dispone di 32,5 alloggi ogni mille abitanti. Per i rimanenti comuni della provincia si rileva una dotazione di alloggi abbastanza ampia, 17 territori si collocano al di sopra della media regionale e solamente un comune, Castel di Casio con circa abitanti, non è dotato di alloggi E.R.P. In relazione al numero degli occupanti la distribuzione degli alloggi indica oltre il 60% degli stessi occupati da una o due persone (una persona 33,1% e due persone 30,7), in generale il numero di alloggi decresce parallelamente al numero degli occupanti anche se si rilevano abitazioni occupate da 5 o più persone. pag. 36

37 Tabella 17 - Numero totale nuclei per alloggio e per fasce di reddito imponibile nucleo Non indicato Fino a 8000 euro Da Da Da Da Da Da Da Oltre Totale Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio Calderara di Reno Camugnano Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel d'aiano Castel del Rio Castel Guelfo di B Castello d'argile Castello di Serravalle Castel Maggiore Castel San Pietro Terme Castenaso Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Galliera Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monterenzio Monte San Pietro Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Porretta Terme Sala Bolognese San Benedetto V. S San Giorgio di Piano San Giovanni in P San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Vergato Zola Predosa Provincia pag. 37

38 La Tabella 17 indica il numero complessivo dei nuclei familiari che risultano in assegnazione di un alloggio E.R.P. suddivisi per 9 fasce di reddito imponibile del nucleo. La tabella, pur non fornendo indicazioni sulla reale condizione economica delle famiglie (dichiarazioni ISE ed ISEE), produce una stima basata sul reddito imponibile. Così, vediamo che il 31,0% dei nuclei assegnatari, la quota più elevata, dispone di un reddito imponibile inferiore agli euro annui, ma vediamo anche che, escludendo questa fascia di reddito, quella maggiormente frequente è compresa tra i ed i euro annui, dove ricade l 11,0% dei nuclei familiari in assegnazione.la maggior parte delle assegnazioni si inserisce nelle fasce di reddito meno elevate ma non mancano nuclei familiari con redditi imponibili superiori ai euro annui (1.745 nuclei familiari in tutta la provincia corrispondenti al 10,0% delle assegnazioni). A livello territoriale la situazione è analoga e non si riescono ad individuare singolarità degne di nota. III.3. IL FONDO SOCIALE PER L AFFITTO Le domande di Fondo Sociale per l Affitto del 2003, in regione, sono state e di queste ricadono in provincia di Bologna. Per le stesse ragioni esposte in merito all Edilizia Residenziale Pubblica in Locazione si è deciso di accedere alle banche dati on-line (statistica selfservice) presenti nel sito web della Regione Emilia Romagna alle pagine dedicate all Osservatorio del Sistema Abitativo. Nell anno 2002 il numero complessivo delle domande presentate è stato di circa in regione e in provincia di Bologna. Nella tavola seguente (Tabella 18) troviamo alcune indicazioni sulle domande valide, quindi corrispondenti alle effettive contribuzioni. Complessivamente ammontano a circa il 90% di quelle presentate in regione ed a circa l 93% di quelle presentate in provincia di Bologna; nella tabella sono ripartite in ordine a sei fasce di canone di locazione mensile e territorialmente. Tabella 18 - Numero di domande valide per fasce di canone di locazione mensile (anno 2002) Comune Dato non fornito Fino a 200 euro Fasce di canone di locazione mensile Da 200 a 300 euro Da 300 a 400 euro Da 400 a 500 euro Da 500 a 600 euro Oltre 600 euro Anzola dell'emilia Argelato Baricella Bazzano Bentivoglio Bologna Borgo Tossignano Budrio Camugnano Totale pag. 38

39 segue Dato non fornito Fino a 200 euro Fasce di canone di locazione mensile Da 200 a 300 euro Da 300 a 400 euro Da 400 a 500 euro Da 500 a 600 euro Oltre 600 euro Comune Casalecchio di Reno Casalfiumanese Castel del Rio Castel Guelfo di B Castel Maggiore Castello d'argile Castello di Serravalle Castenaso Castiglione dei Pepoli Crevalcore Dozza Fontanelice Gaggio Montano Granaglione Granarolo dell'emilia Grizzana Morandi Imola Lizzano in Belvedere Loiano Malalbergo Medicina Minerbio Molinella Monghidoro Monte San Pietro Monterenzio Monteveglio Monzuno Mordano Ozzano dell'emilia Pianoro Pieve di Cento Sala Bolognese San Giorgio di Piano San Giovanni Persiceto San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi Savigno Zola Predosa Provincia EMILIA ROMAGNA Totale segue Partendo da quest ultima distribuzione, troviamo al primo posto la città di Bologna con domande che rappresentano il 52,4% del totale. Al secondo posto Imola con 596 domande valide equivalenti al 7,3% del totale, seguita da Casalecchio di Reno con 415 domande pari al 5,1%, da San Lazzaro di Savena con 301 domande pari al 3,7% e San Giovanni in Persiceto con 181 domande pari al 2,2%. Tutti gli altri comuni, ad esclusione di Zola Predosa che rappresenta il 2,1%, si collocano al di sotto dell 1,0%. pag. 39

40 La distribuzione delle domande valide in riferimento alle diverse fasce di canone, escludendo il numero di domande per cui non è stato fornito il dato, mostra che mediamente, in regione, la maggior parte di esse ricade nella due fasce centrali, quella compresa tra 300 e 400 euro con il 25,7%% dei casi e quella compresa tra 400 e 500 euro con il 30,1%, a seguire la fascia immediatamente superiore, quella tra 500 e 600 euro/mese, in cui ricade il 17,6% del totale. Tenuto conto che i dati non forniti sono quelli del comune capoluogo, che ha il maggior peso sulla provincia, il dato medio della provincia può essere sottostimato. Nella tavola successiva (Tabella 19), per il solo comune di Imola, le domande sono state ordinate in relazione alle fasce di canone mensile e alle dimensioni degli alloggi in locazione. I dati, così ordinati, possono fornirci, in modo improprio ma attendibile, alcune indicazioni sul mercato delle locazioni. Tabella 19 Imola anno 2002 Numero stanze Fino a 200 Euro Da 200 a 300 Euro Fasce di canone di locazione mensile Da 300 a 400 Euro Da 400 a 500 Euro Da 500 a 600 Euro Oltre 600 Euro TOTALE Dato non fornito Una stanza Due stanze Tre stanze Quattro stanze e oltre TOTALE La tipologia dimensionale prevalente è quella delle tre stanze seguita dalle due stanze. I canoni ricadono più frequentemente nelle due fasce mediane, tra 300 e 400 euro/mese e tra 400 e 500 euro/mese. Combinando le due articolazioni troviamo che l alloggio in locazione tipo è composto da tre vani ed ha un canone mensile compreso tra 400 e 500 euro. Per Bologna non si possono fare considerazioni di tipo economico, poiché il dato relativo alle fasce di canone non è stato fornito; la maggior parte degli alloggi è composto da due e tre stanze. Per San Giovanni in Persiceto la situazione è inversa, il dato mancante è quello dimensionale. Il canone medio mensile prevalente ricade nella fascia compresa tra i 400 ed i 500 euro, segue poi la fascia inferiore. A Casalecchio di Reno vale quanto detto per San Giovanni in Persicelo: manca il dato dimensionale, quindi possiamo solamente constatare che la fascia di canone prevalente è quella compresa tra 400 e 500 euro/mese e che ad essa segue, con un divario modesto, quella compresa tra 500 e 600 euro/mese. pag. 40

41 IV. IL COMPARTO DELLE LOCAZIONI E GLI SFRATTI Il presente capitolo tratta due dei temi centrali dell Osservatorio del Sistema Abitativo, temi che, da un lato, suscitano un elevato interesse e richiesta di informazioni e che, dall altro, risultano non sufficientemente presidiati dal punto di vista del monitoraggio e della raccolta di dati. Accade così che le informazioni disponibili siano spesso frammentarie o ordinate su raggruppamenti territoriali di scarso dettaglio: è il caso per esempio dell Agenzia del Territorio, presso cui vengono registrati i contratti di locazione, il cui dettaglio massimo nella restituzione delle informazioni coincide con la dislocazione degli uffici locali, 25 in tutta la regione. Proprio per tale ragione, il programma di ricerca dell Osservatorio parte dalle statistiche ufficiali del Ministero dell Interno per poi consultare operatori locali, associazioni di proprietari ed inquilini, funzionari e tecnici delle Amministrazioni Locali, associazioni di categoria ed altri soggetti, per integrare le informazioni mancanti e aumentarne il livello di dettaglio, quantomeno in termini qualitativi. Oltre alle rilevazioni sul campo sono stati previsti ed utilizzati già in questa fase altri strumenti, quali le interviste dedicate ed i focus group, i cui risultati sono integrati nel testo. IV.1. I CONTRATTI DI LOCAZIONE Tabella 20 Andamento dei contratti di locazione in provincia di Bologna Anno Capoluogo Altri Comuni Totale Variazione ,7% ,6% ,6% ,0% ,4% ,0% ,6% ,8% ,6% ,1% ,6% ,8% ,7% ,2% ,1% ,0% ,3% Fonte dati Ministero dell Interno pag. 41

42 I primi elementi, proposti nella Tabella 20 proveniente dal Ministero dell Interno, restituiscono la serie storica del numero dei contratti di locazione registrati in provincia di Bologna a partire dal Nell ultimo anno disponibile, il 2002, questi ammontano a in complesso di cui nel solo comune capoluogo (in regione ne sono stati complessivamente registrati di cui nei comuni capoluogo). Il comuni capoluogo incide per il 60% nel caso di Bologna mentre in Italia l incidenza si attesta attorno al 50%. Esaminando la serie storica si desume un mercato dai lineamenti vivaci, le cui variazioni annuali sono instabili e presentano numerose inversioni di segno. Limitandoci agli ultimi anni della serie si osservano due picchi negativi ed isolati in coincidenza con il 1999 ed il Ovviamente le serie rappresentate in tabella risentono di una quota indefinita di mercato irregolare che, in quanto tale, non lascia spazio a valutazioni di sorta. Tuttavia secondo le opinioni degli operatori del settore e delle rappresentanze di proprietari ed inquilini, anche questo segmento ha subito delle modificazioni: la frazione di contratti totalmente irregolari si sarebbe notevolmente contratta al contrario dei contratti registrati per importi inferiori, o meglio, sempre più spesso si hanno notizie di spese condominiali gonfiate per recuperare quella quota del canone non registrata. Ancora in riferimento alle fonti istituzionali, grazie alla collaborazione della Direzione Regionale dell Emilia Romagna dell Agenzia delle Entrate, si sono ottenute le informazioni relative al numero di contratti di locazione per uso abitativo registrati nel 2003 presso gli uffici competenti in regione. Complessivamente ammontano a in provincia di Bologna, e in regione, con una flessione rispetto al dato 2002 del Ministero dell Interno che apparentemente si attesta attorno al 48% in provincia e al 40% in regione. La nota di accompagnamento ai dati sottolinea, tuttavia, che i contratti di locazione, essendo formalizzati quasi esclusivamente mediante scrittura privata, possono essere registrati presso qualunque ufficio del territorio italiano, pertanto il confronto con i valori del Ministero dell Interno non è propriamente corretto. IV.2. INDAGINE CON LE RAPPRESENTANZE DI PROPRIETARI ED INQUILINI In questa sezione del testo vengono proposti i risultati dell indagine sul mercato delle locazioni svolta con la collaborazione delle rappresentanze di proprietari ed inquilini (indagine svolta nel 2003 su andamenti del 2002) aggiornati con le informazioni raccolte, a distanza di un anno, presso le stesse associazioni mediante una serie di interviste dedicate. Gli stessi risultati, poi, sono integrati dalle considerazioni scaturite nell ambito dei focus group provinciali che hanno visto il coinvolgimento di numero più ampio di soggetti comunque legati al settore, quali le associazioni pag. 42

43 dei costruttori, le cooperative di abitazione, le associazioni degli intermediatori immobiliari, le A.C.E.R., gli ordini professionali, ed altri ancora tra cui funzionari di enti ed aziende pubbliche. Il primo tema dell indagine riguarda la percezione della struttura del mercato delle locazioni in relazione alle forme contrattuali introdotte dalla legge 431 del 1998, i canoni concordati. Negli ultimi mesi del 2003 e nei primi mesi di quest anno, conformemente a quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 30 dicembre 2002 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (entrato in vigore il 30 aprile 2003) le organizzazioni della proprietà edilizia e quelle dei conduttori hanno riaperto le contrattazioni locali per la ridefinizione dei canoni concordati. Secondo le dichiarazioni dei rappresentanti dei proprietari e degli inquilini contattati nel 2003 in provincia di Bologna, la ripartizione del numero dei contratti di locazione per le diverse tipologie corrisponderebbe, percentualmente, a quanto rappresentato nel grafico sottostante. Percezione della struttura del mercato delle locazioni da parte di testimoni privilegiati 16% 14% 70% Contratto libero Contratto concordato Altre forme Figura 1 A distanza di un anno le stime degli operatori delle associazioni di proprietari ed inquilini, nuovamente intervistati, indicano un aumento del numero dei contratti concordati a discapito del libero mercato, tanto che secondo alcuni di essi l incidenza dei concordati supera il 25% del totale dei contratti. Durante l attività di focus group, dove i soggetti coinvolti coprivano un più ampio spettro di vedute del mercato, è emersa l opinione, sostanzialmente condivisa da tutti gli operatori presenti, che nell ultimo anno il numero contratti concordati sia leggermente aumentato ma con incrementi più contenuti. L incidenza dei concordati sul totale dei contratti si posizionerebbe quindi su valori vicini al 20%, lo scostamento tra le differenti stime trova origine nelle caratteristiche ed anche nelle pag. 43

44 dimensioni dell universo di riferimento assunto dai diversi operatori. A seguito della legge 431/98 viene peraltro a mancare l obbligo dell assistenza delle associazioni di proprietari ed inquilini nella stipula dei contratti, con la conseguenza che queste hanno visto ridursi drasticamente la dimensione del campione di riferimento. Al contempo, non vi è nessun altro soggetto che detenga l intero panorama del mercato delle locazioni se non l Agenzia delle Entrate presso cui è obbligatorio registrare i contratti. I dati prodotti dalla Direzione Regionale dell Emilia Romagna dell Agenzia delle Entrate mostrano gli andamenti del numero di contratti di tipo concordato a livello regionale e provinciale. In regione, dopo l exploit del 2001 in cui se ne sono contati 5.541, il numero dei concordati si è ridotto del 2% nel 2002 e del 25% nel 2003, scendendo così a unità che poste in confronto al totale dei contratti di locazione ( contratti) ne simboleggiano il 4,2%. Occorre precisare che nei 96mila contratti registrati in regione vi sono conteggiate tutte le forme contrattuali vigenti e non solo quelle definite dalla legge 431 del Nel caso della provincia di Bologna si osserva un andamento leggermente in calo dove il numero dei contratti concordati si assesta intorno alle 700 unità, valore che confrontato con il numero complessivo dei contratti registrati nel 2003 ( contratti) rappresenta appena il 3.2%. Bisogna tener conto del fatto, segnalato sia dalle associazioni che dall Agenzia delle Entrate, che le parti stipulanti al momento della registrazione non sempre segnalano la tipologia contrattuale, forse perché inconsapevoli di poter usufruire di uno sgravio sulla tassa di registrazione. Tabella 21 Contratti concordati per provincia serie storica % ( ) Bologna ,7% Ferrara ,9% Ravenna ,7% Forlì-Cesena ,6% Modena ,2% Parma ,8% Reggio Emilia ,2% Piacenza ,7% Rimini ,0% Regione ,4% Variazione % annua - 205,0% -2,3% -25,4% Fonte dati: Direzione Regionale dell Agenzia delle Entrate dell Emilia Romagna Il secondo tema dell indagine sul mercato delle locazioni indaga la disponibilità di alloggi per le locazioni nei quattro comuni del campione O.R.S.A., nel grafico sottostante ne troviamo una pag. 44

45 rappresentazione per istogrammi in ordine a quattro fasce dimensionali degli alloggi (Figura 2), dove per altro risulta evidente l assenza di informazioni per il Comune di san Giovanni in Persiceto. L offerta si concentra prevalentemente sulle due fasce mediane, da 60 a 80 mq, dove ricade circa il 50% dei casi e tra i 45 ed i 60 mq con percentuali mediamente più basse, nell ordine del 35% 45%. Secondo queste indicazioni, l offerta di abitazioni inferiori ai 45 mq risulta trascurabile e quella di alloggi oltre gli 80 mq molto contenuta. Complessivamente l offerta di alloggi in locazione è risultata elevata su tutto il territorio, in crescita per tutto il 2003 e stabile nei primi mesi del Offerta di alloggi per dimensione Figura 2 Infine, nelle tabelle 22 e 23, troviamo i valori dei canoni liberi segnalati dalle associazioni nel corso dell indagine svolta nel Le tabelle, che si riferiscono rispettivamente al comune capoluogo ed al resto della provincia, rappresentano stime fornite dagli operatori sulla base della loro esperienza e conoscenza del mercato e non medie di contrattazioni realmente avvenute. pag. 45

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