Regione Lombardia. Piano cave della Provincia di Bergamo. Documento Programmatico. Gennaio 2014

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1 Regione Lombardia Piano cave della Provincia di Bergamo. Gennaio 2014

2 gruppo di lavoro Commissari ad acta ai sensi della Sentenza del TAR BS n. 611/2013: Mario Nova Direttore Generale della DG Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile Regione Lombardia Angelo Elefanti Dirigente UO Attività Estrattive, Rifiuti e Bonifiche Regione Lombardia Regione Lombardia Domenico Savoca Dirigente Struttura Cave e Miniere Francesca Messina Responsabile di PO Pianificazione delle Attività Estrattive Gianluca Vitali Responsabile di PO Gestione e Sviluppo delle Attività Estrattive di Cava Provincia di Bergamo Eugenio Ferraris Dirigente del Settore Tutela Risorse Naturali Renato Righetti Responsabile dell Ufficio Cave Maria Grazia Belloli, Laura Benazzi, Giovanni Cremona, William Truglio Staff Ufficio Cave contributo scientifico in ambito di valutazione ambientale strategica Università degli Studi di Bergamo CST _ Centro Studi sul Territorio Lelio Pagani Fulvio Adobati (coordinamento) Renato Ferlinghetti (aspetti naturalisticoambientali) Andrea Azzini (banca dati territoriale) 2

3 INDICE 1. PREMESSA PROCEDURE ADOTTATE INFORMAZIONI SUL PIANO CAVE DEFINIZIONE DEL QUADRO ESTRATTIVO DI RIFERIMENTO PARTECIPAZIONE ALL ELABORAZIONE DEL PIANO OBIETTIVI E STRATEGIE DI PIANO ANALISI DELLA DINAMICA DI MERCATO PIANO DI RIFERIMENTO

4 1..PREMESSA Il Piano cave è lo strumento di programmazione mediante il quale si organizzano le esigenze di sviluppo economico del settore estrattivo, nel rispetto della necessità di tutelare il territorio e l ambiente. Con la legge n. 14 del 8 agosto 1998 la Regione Lombardia ha disciplinato la programmazione in materia di ricerca e coltivazione di sostanze minerali di cava e l esercizio della relativa attività nel territorio. Tale programmazione si attua attraverso i Piani provinciali, nei quali si stabiliscono la localizzazione, la qualità e la quantità delle risorse utilizzabili, individuate nel territorio per tipologia di materiale. La proposta dei Piani è stata delegata alle Province mentre l approvazione è stata demandata al Consiglio regionale. La proposta di Piano cave della provincia di Bergamo è stata adottata con Deliberazione del Consiglio provinciale n. 16 del 16 marzo La proposta di Piano adottata dalla provincia riportava, per ciascun settore, le seguenti previsioni quantitative: argilla volumi mc sabbia e ghiaia volumi mc calcari e dolomie volumi mc pietre ornamentali volumi mc pietrisco volumi mc La proposta di Piano è stata trasmessa alla Giunta regionale in data 11 maggio 2004 e successivamente esaminata dagli Uffici Regionali competenti. La Giunta regionale, con deliberazione n. 1547, nella seduta del 22 dicembre 2005, aveva proposto al Consiglio regionale, competente all approvazione del Piano, le seguenti previsioni quantitative per ciascun settore merceologico: argilla volumi mc sabbia e ghiaia volumi mc calcari e dolomie volumi mc pietre ornamentali volumi mc pietrisco volumi mc Il Consiglio regionale della Lombardia, con deliberazione n. VIII/619 del 14/05/2008, pubblicata sul B.U.R.L. 2 Supplemento Straordinario al n. 28 del 10/07/2008, approvava il Piano cave della Provincia di Bergamo, composto dalla Relazione Generale di Piano, dalle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) e dalle schede descrittive di ogni ATE, prevedendo i seguenti volumi di estrazione: argilla volumi mc sabbia e ghiaia volumi mc calcari e dolomie volumi mc pietre ornamentali volumi mc pietrisco volumi mc 4

5 Dopo l approvazione del Piano cave, sono stati presentati n. 24 ricorsi amministrativi avanti al TAR, n. 3 ricorsi avverso atti di ottemperanza a sentenze relative ai suddetti ricorsi e n. 2 ricorsi al Capo dello Stato. Sono inoltre stati presentati più di 20 ricorsi in appello al Consiglio di Stato sulla base delle relative sentenze del TAR. I citati ricorsi hanno interessano oltre 20 ambiti estrattivi del Piano cave su 75 e hanno ad oggi generato n. 37 pronunciamenti del Giudice amministrativo, interessanti a volte l intero Piano cave provinciale, a volte il Piano cave in parte qua. Inoltre le sentenze passate in giudicato hanno prodotto n. 8 atti di Giunta regionale per l ottemperanza a tali sentenze. Tali atti di giunta hanno tra l altro previsto l individuazione di tre nuovi ambiti estrattivi e la modifica di altri tre ambiti nel settore merceologico della sabbia/ghiaia. Con ricorso al TAR BS n. 1040/2008 r.g., proposto da WWF, Legambiente e Italia Nostra, sono stati impugnati la deliberazione del Consiglio regionale n. VIII/0619 del 14/5/2008 di approvazione del nuovo Piano Cave della Provincia di Bergamo e gli atti presupposti. La sentenza del TAR Brescia n. 1927/2012 depositata in data 10/12/2012, ha accolto il ricorso n. 1040/2008 r.g. sopra richiamato, disponendo la caducazione degli atti adottati dal Consiglio regionale (d.c.r. n. 619 del 14/5/2008, di approvazione del nuovo piano cave della provincia di Bergamo e d.c.r. nn. 616, 617 e 618 del 14/5/2008, con le quali il Consiglio regionale della Lombardia ha ricollocato quantitativi di ATE stralciati all'interno del predetto piano) per le seguenti motivazioni: approvazione del Piano cave da parte della Regione Lombardia, in difetto della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) prevista dalle direttive comunitarie; mancata sottoposizione delle modifiche sostanziali apportate al Piano agli organi consultivi; in quanto il Piano approvato non avrebbe tenuto conto né dei pareri non positivi espressi in istruttoria per taluni di essi, né delle osservazioni delle associazioni ambientaliste, né dell'incidenza di alcuni siti estrattivi sui siti naturalistici di interesse comunitario. assenza del coinvolgimento dell'autorità provinciale che ha predisposto il Piano, in quanto la proposta originaria (nei passaggi presso la Giunta regionale e in Commissione VI) è stata significativamente alterata, con l approvazione di un Piano radicalmente diverso da quello adottato dalla stessa; La sentenza del TAR BS n. 1927/2012 dispone inoltre che in applicazione del principio di conservazione degli atti non è indispensabile la riattivazione dell'iter procedimentale fin dall'inizio ma, ferme restando le determinazioni assunte in via definitiva dagli organi regionali (Giunta e Consiglio), sulle stesse dovranno essere coinvolti gli Enti locali ed in particolare la Provincia che ha proposto il Piano. Pertanto la Regione dovrà riaprire il procedimento amministrativo di approvazione del Piano Cave con le corrette modalità che contemplano il coinvolgimento degli organi consultivi sulla proposta finale. La citata sentenza TAR Brescia n. 1927/2012 è stata appellata al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva, dalla Regione Lombardia e, con appello incidentale, dalle ditte Coprem S.r.l., Enzo Pesenti S.r.l., Impresa F.lli Rota Nodari S.p.A., Italcementi S.p.A. e con l intervento ad adiuvandum di Confindustria Bergamo. Con Ordinanza n del 8 maggio 2013 il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dai ricorrenti, rinviando, per la delicatezza della questione, la decisione al pronunciamento di merito, che allo stato attuale non è ancora stato fissato. 5

6 Infine, a seguito di richiesta di giudizio di ottemperanza alla sentenza n.1927/12 del 10/12/2012 del TAR Brescia, presentata dalla Provincia di Bergamo, con sentenza n. 611/2013 del 25/06/2013, il TAR Brescia accogliendo il citato ricorso, ha evidenziato che la sentenza TAR Brescia n. 1927/2012 imponeva la riapertura del procedimento ad opera della Regione sul Piano cave come definitivamente approvato, e contemplava il coinvolgimento degli organi consultivi sulla proposta finale e la sottoposizione ad una VAS (necessariamente "postuma"). Ne deriva che unicamente questo è il contenuto dell'esecuzione, la quale rientra nella competenza istituzionale della Regione. A questo fine, il TAR ha ritenuto opportuno coinvolgere il direttore generale dell'area Ambiente, Energia e Reti, e il dirigente dell'unità organizzativa attività estrattive e di bonifica della Regione Lombardia, i quali investiti dei poteri del Commissario ad acta dovranno intraprendere il seguente percorso: verificare la fattibilità della procedura intrapresa nei confronti del Piano cave della Provincia di Varese, analogamente a quanto disposto con la deliberazione giuntale n. IX/4851 del 13/2/2013; eventualmente nell ambito del procedimento sopra descritto, sottoporre la versione definitivamente approvata del Piano cave agli organi consultivi della struttura regionale; monitorare la procedura di approvazione, che dovrà concludersi con un provvedimento espresso. L adeguamento della nuova pianificazione dovrà tenere conto dei progetti già approvati dalla Provincia, delle istruttorie in corso e dei diritti nascenti dalle sentenze passate in giudicato. Medio tempore, è possibile il rilascio di autorizzazioni temporanee per l esercizio delle attività estrattive di cava agli operatori, che abbiano ancora disponibilità di materiale in base ai previgenti Piani Cave provinciali, salvo rientrare nella verifica di VAS sopra citata. E possibile, altresì, la proroga delle autorizzazioni già rilasciate agli operatori nelle aree e con i volumi previsti dai previgenti citati Piani Cave. Le autorizzazioni (anche in proroga) potranno essere rilasciate dall autorità provinciale su delega (e sotto la supervisione) dei Commissari. I predetti adempimenti dovranno essere avviati entro 30 giorni dalla data di comunicazione in via amministrativa della presente sentenza, e conclusi entro 360 giorni (o nel termine più ampio richiesto dalla complessità della procedura, previa espressa pronuncia, sul punto, di questo Giudice dell ottemperanza, tempestivamente investito di una motivata richiesta di proroga, presentata prima dello scadere del suddetto termine di 360 giorni). Alla conclusione, dovrà essere presentata una relazione a questo Tribunale. Oltre ai numerosi contenziosi, il Piano cave di Bergamo è stato oggetto di una interrogazione parlamentare presso la Commissione europea, la quale ha esteso il caso Pilot 2706/11/ENVI attivato ai sensi dell art. 4, par. 3, del Trattato sull Unione europea, (Richiesta della Commissione UE sullo svolgimento della procedura di VAS, ai sensi della Direttiva 2001/42/CE, nell approvazione del Piano cave della Provincia di Varese), richiedendo informazione sull eventuale svolgimento della procedura di VAS anche sul Piano cave della Provincia di Bergamo. La Regione ha comunicato alla Commissione europea che il Piano cave di Bergamo è stato annullato dal TAR e che, in adempimento alla sentenza di ottemperanza dello stesso TAR, ha provveduto ad avviare il procedimento per l adeguamento del Piano cave e della procedura di valutazione ambientale strategia (VAS). Nello sviluppo del presente documento verranno utilizzate le seguenti definizioni, anche con riferimento allo schema di flusso delle attività per l elaborazione del Piano e della procedura di VAS riportato in fig. 81: Piano 1990/2000: Piano cave della provincia di Bergamo approvato dalla Regione Lombardia con d.c.r. n. 1731/1989 e aggiornato con le revisioni approvate rispettivamente con d.c.r. n. 555/1997 e n. 1485/2000; 6

7 Piano annullato: Piano cave della provincia di Bergamo approvato dalla Regione Lombardia con d.c.r. n. 619 del 14/05/2008 ed annullato con Sentenza TAR n. 1927/2012; Stato di fatto del settore estrattivo: definisce i volumi estrattivi risultanti dal Piano annullato e aggiornati sulla base delle sentenze oggetto di ottemperanza e dei dati contenuti nei progetti estrattivi già approvati/presentati; Soggetti interessati: i soggetti coinvolti nella procedura di VAS ed elencati nella determina dei Commissari n. 3 del 18/09/2013; Quadro estrattivo di riferimento: rappresenta l aggiornamento dello Stato di fatto del settore estrattivo conseguente ai contributi pervenuti dai soggetti interessati; Piano di riferimento: Proposta di nuovo Piano, da pubblicare per la presentazione delle osservazioni; Fabbisogno di Piano: è il fabbisogno del settore estrattivo indicato nel Piano annullato; Domanda di mercato: stima della capacità di assorbimento di materiali da parte del mercato, elaborata per la realizzazione del Piano di riferimento; 2. PROCEDURE ADOTTATE In esecuzione della sentenza n. 611/2013 del 25/06/2013 del TAR Brescia i Commissari ad acta regionali hanno considerato non applicabile la procedura sviluppata la VAS del Piano cave di Varese, in quanto il Piano cave di Bergamo, a differenza di quello di Varese, è stato annullato con sentenza del TAR. Peraltro, considerando che l oggetto dell annullamento si riferisce in particolare alla fase terminale di approvazione del piano, la VAS viene ad esplicarsi non sull intero processo di formazione del piano, ma quale valutazione di compatibilità ambientale su una pianificazione definita e pertanto si è ritenuto di individuare un modello metodologico procedurale e organizzativo specifico per l esecuzione della sentenza TAR BS n. 1927/2012, condiviso con la Provincia di Bergamo. I Commissari pertanto hanno riaperto il procedimento sul Piano cave come definitivamente approvato e hanno assunto i seguenti atti: determina n. 1 del 16 luglio 2013, pubblicata sul BURL Serie Ordinaria n. 30 del 22 luglio 2013, di avvio del procedimento per l attuazione della sentenza TAR Brescia n. 611/2013 relativa al Piano cave della Provincia di Bergamo ed approvazione del modello metodologico procedurale ed organizzativo della relativa Valutazione Ambientale Strategica (VAS); determina n. 2 del 29 luglio 2013, relativa alla gestione nel medio tempore delle funzioni amministrative relative al rilascio di autorizzazione temporanee e proroghe; determina n. 3 del 18 settembre 2013 di individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territorialmente interessati chiamati a partecipare alla conferenza di valutazione ambientale (VAS) dell aggiornamento del Piano cave della provincia di Bergamo e dei settori del pubblico interessati all iter decisionale. Parallelamente la Provincia di Bergamo, direttamente coinvolta in attuazione della predetta determina commissariale n. 1/2013, ha assunto la DGP n. 226 del avente per oggetto Definizione delle procedure operative per l esercizio dell'attività estrattiva di cava, a seguito della sentenza TAR Brescia n. 611 del 25 giugno 2013 con la quale, tra l altro, ha preso atto del modello metodologico procedurale e organizzativo della VAS del Piano cave della Provincia di Bergamo. Il processo di VAS vede quale autorità procedente i Commissari ad acta individuati dalla sentenza TAR 611/2013 (Direttore Generale della Direzione Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile e nel Dirigente dell Unità Organizzativa Attività Estrattive Rifiuti e Bonifiche della Regione Lombardia); quale autorità competente la Direzione Generale Territorio e Urbanistica, 7

8 U.O. Programmazione Integrata e Pianificazione Territoriale, di concerto con la D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile. Sarà garantito inoltre il raccordo con la procedura di Valutazione di Incidenza in quanto si rileva la presenza di potenziali ricadute su SIC e ZPS; pertanto il processo di VAS sarà integrato con la valutazione di incidenza e con il coinvolgimento dell autorità competente in materia di SIC e ZPS. Di seguito si riportano le fasi del percorso metodologico procedurale approvato dai Commissari per la VAS del Piano cave provinciale: Fase del procedimento / attività Soggetto 1. Avvio del procedimento Commissari ad acta 2. Individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione 3. Elaborazione del documento di scoping 3.1 Convocazione della prima conferenza di valutazione 3.2 Elaborazione della proposta di Piano, sulla base di istruttoria sul Piano di riferimento 3.3 Elaborazione del Rapporto Ambientale sul Piano 4. Presa d atto del Rapporto Ambientale sul Piano, e deposito 4.1 Messa a disposizione del pubblico su web SIVAS e deposito presso la Regione (autorità competente per la VAS) e presso la Provincia di Bergamo 4.2 Raccolta delle osservazioni 5. Proposta delle controdeduzioni 5.1 Valutazione della proposta di Piano da parte del Comitato di cui all art. 34 della l.r. 14/98 Commissari ad acta sentita la Provincia Provincia Commissari ad acta Commissari ad acta Provincia Commissari ad acta Provincia in collaborazione con Regione Provincia Ufficio tecnico Provinciale Regione 6. Convocazione conferenza di valutazione finale Commissari ad acta 7. Formulazione del parere motivato Attività competente 8. Trasmissione della proposta di Piano da parte della Giunta al Consiglio Regionale per l approvazione 9. Esame e approvazione da parte del Consiglio Regionale Regione Regione 10. Gestione e monitoraggio Provincia Si riporta, infine lo schema metodologico procedurale: Le fasi del procedimento La VAS del Piano è effettuata secondo le fasi declinate nei punti seguenti: 1. avviso di avvio del procedimento; 2. individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; 3. elaborazione del documento di scoping e convocazione della prima conferenza di valutazione; 4. elaborazione della proposta di Piano, con riferimento al Piano annullato dalla sentenza TAR BS 1927/2012, della proposta di Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica; 8

9 5. presa d atto del Rapporto Ambientale sul Piano da parte dei Commissari ad acta, deposito, messa a disposizione del pubblico e raccolta delle osservazioni; 6. valutazione della proposta di Piano da parte del Comitato di cui all art. 34 della l.r. 14/98, organo consultivo regionale per le attività estrattive di cava; 7. convocazione conferenza di valutazione finale; 8. formulazione del parere motivato, predisposto dall autorità competente d intesa con l autorità procedente; 9. trasmissione, da parte della Giunta Regionale, della proposta di Piano al Consiglio regionale, per l approvazione; 10. gestione e monitoraggio. 1. Avviso di avvio del procedimento La Valutazione Ambientale VAS è avviata dai Commissari ad acta mediante pubblicazione dell avvio del procedimento sul BURL e sul sito web SIVAS. 2. Individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione L autorità procedente, sentite l autorità competente per la VAS e la Provincia, con specifico atto formale individua e definisce: i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, da invitare alla conferenza di valutazione; le modalità di convocazione della conferenza di valutazione, articolata almeno in una seduta introduttiva e in una seduta finale; i singoli settori del pubblico interessati all iter decisionale; le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. 3. Elaborazione del documento di scoping e convocazione della prima conferenza di valutazione Nella fase di elaborazione e redazione del Piano, la Provincia, sentite l autorità procedente e l autorità competente per la VAS, predispone il documento di scoping che contiene lo schema del percorso metodologico procedurale definito, una proposta di definizione dell ambito di influenza del Piano e della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, la stima degli effetti ambientali attesi. Inoltre, del documento è necessario dare conto della Verifica delle interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). L autorità procedente, sentita la Provincia e l autorità competente per la VAS, mette a disposizione il documento di scoping tramite pubblicazione sul sito web sivas e convoca la prima seduta della conferenza di valutazione. 4. Definizione del Piano di riferimento e redazione del Rapporto Ambientale Per la definizione del Piano di riferimento si valuterà il Piano approvato dal Consiglio regionale, esaminando le variazioni introdotte rispetto alla proposta di Piano formulata dalla Giunta regionale, comunque tenendo conto dei progetti già approvati dalla Provincia, delle istruttorie in corso e dei diritti nascenti dalle sentenze passate in giudicato, come stabilito dalla sentenza TAR BS n. 611/2013. Dall istruttoria indicata, elaborata unitamente al rapporto Ambientale al fine di tener conto della sostenibilità delle proposte, deriverà il Piano di riferimento. Nel Rapporto Ambientale saranno individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l attuazione del Piano potrebbe avere sull ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano stesso. L allegato VI al D. Lgs 152/06 riporta le informazioni da fornire nel rapporto ambientale a tale scopo, nei limiti in cui possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano. Il Rapporto Ambientale evidenzia come sono stati presi in considerazione i contributi pervenuti in fase di scoping. Per la redazione del Rapporto Ambientale il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti di applicazione della VAS è il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall art. 3 della Legge di Governo del Territorio. Per evitare duplicazioni della valutazione, possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati ed informazioni ottenute nell ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite in attuazione di altre disposizioni normative. 9

10 Elaborazione del Rapporto Ambientale Allegato VI Le informazioni da fornire, ai sensi dell articolo 5 della Direttiva (allegato I), sono: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del Piano e del rapporto con altri pertinenti Piani/Programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell ambiente e sua evoluzione probabile senza l attuazione del Piano; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al Piano, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al Piano, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; f) possibili effetti significativi sull ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l acqua, l aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull ambiente dell attuazione del Piano; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di knowhow) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. 5. Presa d atto del Rapporto Ambientale sul Piano da parte dei Commissari ad acta, deposito, messa a disposizione del pubblico e raccolta delle osservazioni; L Autorità procedente prende atto del Rapporto Ambientale sul Piano, con le eventuali proposte di modifica emerse dal Rapporto stesso e provvede a: a) depositare per almeno 60 giorni presso i propri uffici e pubblicare sul sito web della Regione Lombardia e sul sito web SIVAS: il Piano; il Rapporto Ambientale e la sintesi non tecnica; lo Studio di Incidenza (se previsto); b) trasmettere ai soggetti interessati la notizia dell avvenuto deposito, unitamente agli atti; c) dare comunicazione alla Giunta regionale e agli Enti locali interessati dell avvenuto deposito. L Autorità procedente comunica ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati, la messa a disposizione e pubblicazione sul web del Piano e del Rapporto Ambientale, al fine dell espressione del parere, che deve essere inviato, entro sessanta giorni dall avviso, all autorità procedente e all autorità competente per la VAS. Entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione dell avviso, chiunque può prendere visione del Piano e del relativo Rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Se necessario, l Autorità procedente provvede alla trasmissione dello Studio di incidenza all autorità competente in materia di SIC e ZPS. L Autorità procedente formula le proposte di controdeduzioni sulle osservazioni pervenute e le trasmette, unitamente al Piano e al rapporto Ambientale, alla Giunta Regionale, per la valutazione della proposta di Piano da parte del Comitato di cui all art. 34 della l.r. 14/98, organo consultivo regionale per le attività estrattive di cava. 6. Convocazione conferenza di valutazione La conferenza di valutazione, è convocata dall autorità procedente, sentite la Provincia e l autorità competente per la VAS. La conferenza di valutazione finale è convocata una volta definito il Rapporto Ambientale sul Piano (eventualmente modificato a seguito dell accoglimento di osservazioni e del parere del Comitato consultivo regionale per le attività estrattive di cava). La documentazione viene messa a 10

11 disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territorialmente interessati, prima della conferenza, mediante pubblicazione e comunicazione sul sito web SIVAS. Se necessario alla conferenza partecipa l autorità competente in materia di SIC e ZPS che si pronuncia sullo studio di incidenza. Di ogni seduta della conferenza è predisposto apposito verbale. 7. Formulazione del parere motivato L autorità competente per la VAS, d intesa con l autorità procedente, alla luce del Rapporto Ambientale sul Piano elaborato, tenuto conto delle osservazioni e dei pareri pervenuti, visti i verbali delle conferenze di valutazione, formula il parere motivato, che costituisce presupposto per l approvazione del Piano. 89. Esame istruttorio del Piano da parte dei Commissari ad acta, formulazione della dichiarazione di sintesi e trasmissione al Consiglio Regionale L autorità procedente, d intesa con l autorità competente per la VAS, elabora la dichiarazione di sintesi volta a: illustrare il processo decisionale seguito; esplicitare il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel Piano e come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale e delle risultanze di tutte le consultazioni; in particolare illustrare quali sono gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, gli scenari di Piano e il sistema di monitoraggio; descrivere le modalità di integrazione del parere motivato nel Piano. La Giunta Regionale trasmette al Consiglio Regionale il Piano, il Rapporto Ambientale, la sintesi non tecnica e la dichiarazione di sintesi per la loro approvazione. Contestualmente l autorità procedente provvede a dare informazione circa la decisione sul BURL e sul sito web SIVAS. 10. Gestione e monitoraggio Il Piano individua le modalità, le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. Nella fase di gestione il monitoraggio assicura il controllo degli impatti significativi sull ambiente derivanti dall attuazione del Piano approvato e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive. Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate deve essere data adeguata informazione sui siti web dell'autorità' competente e dell'autorità procedente. I soggetti da coinvolgere nel processo di VAS, riportati nella determina dei Commissari n. 3 del 18/09/2013, sono di seguito indicati. Soggetti competenti in materia ambientale chiamati a partecipare alle Conferenze di Valutazione dell aggiornamento del Piano cave della provincia di Bergamo: 1. Direzioni Generali della Regione Lombardia: Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile (anche in qualità di Autorità competente in materia di VIA e di Valutazione d Incidenza relativa a SIC e ZPS); Agricoltura; Attività Produttive, Ricerca e innovazione; Casa; Commercio, Turismo e Terziario; Cultura; Infrastrutture e Mobilità; Protezione Civile Polizia Locale e Sicurezza; Salute; Territorio e Urbanistica 2. Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia; Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio, Lecco, Lodi e Varese; Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia 3. Forze dell ordine: Comando regionale del Corpo Forestale dello Stato; NOE Nucleo Tutela Ambientale, sede di Milano; Comando interregionale nordoccidentale della Guardia di Finanza 4. ARPA Lombardia: Sede centrale e Dipartimento di Bergamo 5. ASL Dipartimento provinciale di Bergamo 6. Enti Gestori dei Parchi Regionali e Naturali: Parco del Serio (Ente gestore del Parco Regionale del Serio); Parco delle Orobie Bergamasche; Parco delle Orobie Valtellinesi; Parco Naturale Adda Nord (Ente gestore del Parco Adda Nord); Parco Oglio Nord; Parco dei Colli di Bergamo 11

12 7. Enti gestori delle Riserve Naturali: Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi (Ente gestore della riserva naturale Valle del Freddo); Parco Oglio Nord (Ente gestore della riserva Boschetto della Cascina Campagna e Bosco de l'isola); Comune di Caravaggio (Ente gestore del Fontanile Brancaleone); ERSAF (Ente gestore della riserva Boschi del Giovetto di Paline); WWF Italia (Ente gestore della riserva Valpredina); Ente per la gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino 8. Enti gestori dei Siti Natura 2000: Parco Orobie Bergamasche (Ente gestore dei SIC: Valtorta e Valmoresca, Alta Val Brembana Laghi Gemelli Valle di Piazzatorre Isola di Fondra Valle Asinina Valle Parina Val Sedornia Val Zurio Pizzo della Presolana Alta Val di Scalve Val Nossana Cima di Grem e della ZPS Orobie Bergamasche); Parco Adda Nord (Ente gestore del SIC: Palude di Brivio e della ZPS Toffo); Parco Colli di Bergamo (Ente gestore dei SIC: Boschi di Astino e dell'allegrezza, Canto Alto e Valle del Giongo); Comune di Caravaggio (Ente gestore del SIC: Fontanile Brancaleone); Parco Oglio Nord Ente gestore dei SIC: Bosco de l'isola, Boschetto della Cascina Campagna); Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi (Ente gestore del SIC: Valle del Freddo); ERSAF (Ente gestore del SIC: Boschi del Giovetto di Paline e delle ZPS Costa del Pallio e Monte Resegone); WWF ITALIA ONG.ONLUS (Ente gestore del SIC Valpredina e Misma WWF); Parco Orobie Valtellinesi (Ente gestore dei SIC: Val Tartano e Val Venina); Azienda Faunistico Venatoria (Ente gestore della ZPS: Belviso Barbellino); 9. ERSAF Enti territorialmente interessati chiamati a partecipare alle Conferenze di Valutazione dell aggiornamento del Piano cave della provincia di Bergamo 1. Province lombarde (Assessorati Agricoltura, Ambiente e Territorio): Brescia; Cremona; Lecco; Milano; Monza e Brianza; Sondrio 2. Comunità Montane: Valle Imagna; Valle Brembana; Valle Seriana; Val di Scalve; Laghi Bergamaschi; Lario Orientale Valle San Martino 3. Comuni della provincia di Bergamo: Albino; Almenno San Salvatore; Alme'; Antegnate; Arcene; Ardesio; Azzano s. Paolo; Bagnatica; Barzana; Berbenno; Bolgare; Boltiere; Bottanuco; Branzi; Brembate; Brembate di Sopra; Brembilla; Brusaporto; Calcinate; Calusco d'adda; Camerata Cornello; Caprino Bergamasco; Caravaggio; Carobbio degli Angeli; Carvico; Casazza; Casirate d'adda; Casnigo; Castelli Calepio; Castro; Cavernago; Cerete; Ciserano; Corna Imagna; Costa Volpino; Covo; Credaro; Dossena; Endine Gaiano; Entratico; Fontanella; Gandino; Gandosso; Ghisalba; Grassobbio; Grone; Lenna; Martinengo; Medolago; Mornico al Serio; Nembro; Onore; Osio Sopra; Palazzago; Palosco; Pianico; Pontirolo Nuovo; Pumenengo; Rogno; Rovetta; San Giovanni Bianco; Sedrina; Solto Collina; Solza; Songavazzo; Sorisole; Sovere; Strozza; Telgate; Torre Pallavicina; Trescore Balneario; Treviglio; Ubiale Clanezzo; Valleve; Valtorta; Villa d'adda; Villa d'alme'; Zandobbio; Zanica. 4. Comuni di altre province confinanti: Palazzolo sull Oglio (BS); Sergnano (CR); Merate (LC) 5. Comuni Enti Gestori dei Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco dei Fontanili e dei Boschi; Parco del Monte Canto e del Bedesco; Parco del Brembo e dei Cantoni di Lenna; Parco del Rio Morla e delle Rogge; Parco Alto Sebino; Parco del basso corso del Fiume Brembo; Lago d'endine; Fiume Tormo; Valli d'argon; Serio Nord; Parco Geradadda; Monte Varro; Parco del Malmera, Parco dei Montecchi e del Colle degli Angeli; Corno di Predore e di Tavernola; Naturalserio; Piazzo; Parco del Monte Bastia e del Roccolo; Parco Agricolo Ecologico del Liteggio e dei Fontanili di Cologno al Serio 6. Consorzio Forestale Alta Valle Brembana; Consorzio Forestale Alto Serio; Consorzio Forestale Presolana 7. Comunità Montana Valle Imagna (Ente gestore del Monumento Naturale Valle del Brunone) 8. Autorità di Bacino del Fiume Po 9. Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO) 10. Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca; Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio; Consorzio di Bonifica Roggia Vailata; Consorzio di Bonifica Roggia Sale; Compagnia della Roggia Urgnana e Vescovada 11. Regione Lombardia STER di Bergamo 12. ATO Provincia di Bergamo 13. Prefettura di Bergamo 12

13 Soggetti settori del pubblico interessati all iter decisionale 1. Associazioni/Enti di rappresentanza: ANCI; UPL; UNCEM; Unioncamere. 2. Associazioni di categoria: A.N.E.P.L.A; Unione Industriali; Associazione Artigiani; Unione Artigiani; L.I.A.; Associazione Costruttori Edili; Federazione Provinciale Coltivatori Diretti; Confagricoltori; Unione Provinciale Agricoltori; Confederazione Provinciale Agricoltori 3. Sindacati: CGIL, CISL, UIL, UGL, C.I.S.A.S. 4. Associazioni per la difesa dell ambiente e del consumatore: ACLI Ambiente; Associazione Ambiente e Lavoro; Club Alpino Italiano; WWF Lombardia; Fondo per l Ambiente Italiano; Italia Nostra; Lega Italiana Protezione Uccelli; Legambiente Bergamo; Associazione Verdi Ambiente e Società; Federconsumatori; Confconsumatori; CodaconsOnlus; Adiconsum 5. Ordini professionali: Ordine dei Geologi della Lombardia; Associazione Nazionale Ingegneri Minerari; Ordine degli Ingegneri; Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali; Collegio Geometri e Geometri Laureati; Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori; Collegio Periti Industriali di Bergamo 6. Università, Enti di ricerca in campo ambientale e fondazioni: Università degli Studi di Bergamo; Joint Research Centre Ispra (Istituto per l Ambiente e la Sostenibilità IES); Fondazione Cariplo; Centro VIA Italia; Associazione Analisti Ambientali; Fondazione Lombardia per l Ambiente; Fondazione ENI Enrico Mattei 7. Altri soggetti interessati: Consulta Cave Provincia di Bergamo; Camera di Commercio di Bergamo; Enel Distribuzione S.p.A.; Terna S.p.A.; A.N.A.S; Snam Rete Gas; Telecom S.p.A. AOLLCND; SIAD S.p.A.; Uniacque S.p.A.; Cogeide S.p.A.; Hidrogest S.p.A.; Servizi Comunali S.p.A.; Zerra S.p.A.; BAS SII S.p.A Gruppo A2A; Autostrade Bergamasche; Infrastrutture Lombarde S.p.A.; Edison S.p.A; ENEL Produzione S.p.A.; R.F.I. S.p.A.; S.O. Ingegneria; SACBO S.p.a. La Provincia di Bergamo, per le fasi di propria competenza, come individuate di concerto con i Commissari regionali (documento di Scoping e Rapporto Ambientale), si avvale della collaborazione istituzionale dell Università degli Studi di Bergamo, Centro Studi sul Territorio Lelio Pagani. 3. INFORMAZIONI SUL PIANO CAVE Il punto di partenza per il lavoro da svolgere in ottemperanza alla Sentenza del TAR BS n. 611/2013 è costituito dal Piano cave approvato dal Consiglio regionale della Lombardia con la citata deliberazione n. VIII/619 del 14/05/2008. Relativamente a tale Piano, si riportano nelle tabelle seguenti gli Ambiti Territoriali Estrattivi in esso previsti, classificati per settore merceologico con: a argille; g sabbia e ghiaia; c calcari e dolomie; o pietre ornamentali; p pietrischi e indicando con R le cave di recupero previste. Tabella a1): Ambiti Territoriali Estrattivi nel settore merceologico Argilla ATE/Cave Comune Volumi a1 Almè a2 PontidaCisano Bergamasco Stralciato Ra3 Calusco d'adda a4 Osio Sotto Stralciato a5 Albano S. Alessandro Stralciato Ra6 Credaro a7 Villongo Stralciato a8 PalazzagoBarzana TOTALI

14 Tabella a2): Ambiti Territoriali Estrattivi nel settore merceologico Sabbia e ghiaia ATE/Cave Comune Volumi g1 Ghisalba loc. Cascina Portico Nuovo g2 Osio Sopra loc. Casa del Gatto g3 Zanica loc. Padergnone g4 CavernagoCalcinate Stralciato g5 Calcinate loc. Cascina Campagna g6 Covo loc. Cascina Bellinzaga g7 Mornico al SerioMartinengo loc. Cascina Vallere g8 Treviglio loc. Cascina Berlona Nuova g9 Cerete loc. Vogno g10 riclassificato Onore loc. Bot in Rg20 g11 Telgate loc. Santa Lucia Stralciato g13 Torre Pallavicina loc. Cascina Telgata Rg12 Costa di Mezzate loc. Molino Longarelli Stralciato g14 Pontirolo Nuovo loc. Moschetta g15 BrusaportoBagnatica loc. Cascina Isolabella g16 Bagnatica loc. Cascina Suriana g17 Palosco g18 ArcenePontirolo NuovoCiserano loc. Cascina Cà d'arcene Rg19 Dalmine loc. Cascina Bianca Stralciato g20 Dalmine Stralciato g21 Fontanella loc. Cascina Triulza g22 Treviglio loc. Cascina Avanzata g23 Grassobbio loc. Capannelle g24 Rogno Stralciato g25 RognoCosta Volpino loc. Africa g26 Pontirolo Nuovo loc. Cascina Peri g27 Pontirolo Nuovo loc. Fornasetta g28 Brembate loc. Arnichi g29 Bottanuco loc. Cerro g30 Brembate di SopraAlmenno S. Bartolomeo Stralciato g31 MedolagoCalusco d'addasolza loc. Facchinette g32 Seriate Stralciato g33 Rogno loc. Ruc g34 Bolgare Stralciato g35 Grassobbio loc. Padergnone Cascina Cristina g36 Boltiere loc. Cascina Rogge g37 Calcinate loc. Cascina Pulcina stralciato g38 Caravaggio loc. Cascina Volte stralciato 14

15 g39 Telgate loc. Cascina Bertoli g40 Antegnate loc. Cascina Ronzona g41 Casirate d'adda loc. Cascina Ronchi stralciato g42 Torre Pallavicina g43 Calcio stralciato TOTALI Tabella a3): Ambiti Territoriali Estrattivi nel settore merceologico calcari e dolomie ATE/Cave Comune Volumi c1 CaluscoCarvicoVilla d'adda c2 PalazzagoCaprino Bergamasco Rc3 Albino c4 Grone c5 SedrinaZogno c6 Ubiale Clanezzo c7 Casnigo c8 Nembro c9 Casazza c10 Zandobbio c11 Foresto Sparso Stralciato Rc12 Ardesio riclassificata c21 c13 Sedrina Stralciato c14 Almenno S.B.Palazzago Stralciato c15 Almenno S.S.Strozza c16 RognoCosta Volpino c17 Dossena c18 Endine Gaiano c19 Sovere c20 Gandino c21 Ardesio TOTALI Tabella a4): Ambiti Territoriali Estrattivi nel settore merceologico pietre ornamentali ATE/Cave Comune Volumi o1 Branzi loc. Scurade o2 Branzi loc. Piodera Ro3 Branzi o4 Valleve o5 Corna Imagna o6 Berbenno loc. Ravagna o7 Berbenno loc. Ponte Giurino o8 PianicoCastro

16 o9 Solto Collina o10 Songavazzo o11 S. Giovanni Bianco o12 Camerata Cornello o13 Ardesio o14 Zandobbio o15 Gandosso o16 Castelli Calepio o17 Credaro o18 CredaroCastelli Calepio o19 Carobbio degli Angeli o20 Carobbio degli Angeli o21 Credaro Stralciato o22 Albino Stralciato o23 Pradalunga Stralciato o24 Castro TOTALI Tabella a6): Ambiti Territoriali Estrattivi nel settore merceologico pietrisco ATE/Cave Comune Volumi p1 Gandino riclassificata c20 p2 Selvino stralciato p3 Valtorta Rp4 Casnigo stralciato Rp5 Casnigo Rp6 Casnigo TOTALI La dizione STRALCIATO è presente in corrispondenza di alcuni ATE per i quali risultava conclusa l attività estrattiva derivante dal Piano 1990/2000. Nel periodo di validità del Piano cave sono pervenuti n. 53 progetti di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi (Progetti di ATE), di cui 22 approvati (n. 8 assoggettati alla procedura di VIA regionale e n. 14 alla verifica di esclusione dalla VIA regionale). Sono inoltre stati autorizzati 20 progetti di gestione estrattiva, che hanno consentito l avvio dell attività di escavazione. La situazione risultante è di seguito riportata. Tabella b1): ATE/cave approvati, in istruttoria e autorizzati nel periodo di validità del Piano settore merceologico sabbia e ghiaia ATE/Cave ATE ISTRUTTORIA Volumi utili ATE APPROVATI Volumi utili CAVE ISTRUTTORIA Volumi utili CAVE AUTORIZZATE Volumi utili ATEg ATEg ATEg ATEg2 (richiesta ATE d'ufficio)

17 ATEg ATEg ATEg ATEg8 (richiesta ATE d'ufficio) ATEg ATEg ATEg ATEg ATEg ATEg Rg ATEg ATEg ATEg ATEg ATEg26 (richiesta ATE d'ufficio) ATEg27 ATEg ATEg ATEg ATEg31 ATEg ATEg31 ATEg ATEg ATEg ATEg ATEg ATEg Totale Tabella b2): ATE/cave approvati, in istruttoria e autorizzati settore merceologico argilla ATE/Cave ATE ISTRUTTORIA Volumi utili ATEa ATE APPROVATI Volumi utili CAVE ISTRUTTORIA Volumi utili CAVE AUTORIZZATE Volumi utili Ra Totale

18 Tabella b3): ATE/cave approvati, in istruttoria e autorizzati settore merceologico calcari e dolomie ATE/Cave ATE ISTRUTTORIA Volumi utili ATE APPROVATI Volumi utili CAVE ISTRUTTORIA Volumi utili CAVE AUTORIZZATE Volumi utili ATEc ATEc ATEc4 ATEc ATEc ATEc ATEc ATEc ATEc ATEc ATEc ATEc ATEc19 ATEc ATEc ATEc Totale Tabella b4): ATE/cave approvati, in istruttoria e autorizzati settore merceologico pietre ornamentali ATE/Cave ATE ISTRUTTORIA Volumi utili ATEo ATEo ATEo ATE APPROVATI Volumi utili ATEo ATEo CAVE ISTRUTTORIA Volumi utili CAVE AUTORIZZATE Volumi utili ATEo ATEo ATEo ATEo ATEo ATEo18 ATEo18 ATEo24 ATEo Totale

19 Tabella b5): ATE/cave approvati, in istruttoria e autorizzati settore merceologico pietrischi ATE/Cave Rp5 ATE ISTRUTTORIA Volumi utili ATE APPROVATI Volumi utili CAVE ISTRUTTORIA Volumi utili CAVE AUTORIZZATE Volumi utili A seguito dell annullamento del Piano, la Provincia, con deliberazione n. 226 del 15/07/2013, ha disposto di prorogare le autorizzazioni ancora in essere sul previgente Piano cave (1990/2000) che, a seguito dell annullamento del Piano , costituisce il riferimento pianificatorio oggi vigente. In base alle proroghe concesse, con scadenza luglio 2018, i volumi ancora disponibili nel predetto piano (1990/2000) al 31/12/2012, per il settore della sabbia e ghiaia, erano di mc. Stimando che nel corso del 2013 sia avvenuta un estrazione di materiale inerte, dell ordine di mc, residua una disponibilità per gli anni successivi di mc. 4. DEFINIZIONE DEL QUADRO ESTRATTIVO DI RIFERIMENTO Nella definizione del quadro estrattivo di riferimento cui avviare la procedura di VAS ed in particolare la Conferenza di Scoping, si prende in esame il Piano cave approvato dal Consiglio regionale e successivamente annullato (d ora in poi, in questo documento piano annullato ) dal TAR Brescia con la citata sentenza, secondo quanto il TAR stesso indica come riferimento da assumere per le successive valutazioni nel processo di VAS. In particolare si fa riferimento al Piano annullato, sia nelle componenti tecniche di seguito richiamate, sia nelle previsioni di superfici e volumi estrattivi. Le caratteristiche fisiche del territorio sono state rappresentate negli elaborati del Piano annullato di seguito indicati, cui si farà riferimento anche nello sviluppo della VAS di Piano: Assetto geologico, idrogeologico, minerario Assetto ambientale e vincolistico Individuazione dei Bacini di Produzione e di Utenza Individuazione dei Giacimenti Inoltre il Piano annullato per l individuazione degli Ambiti territoriali estrattivi, ha applicato i seguenti criteri generali: localizzazione con massima compatibilità ambientale dare precedenza, all'ampliamento delle aree esistenti consentire a tutte le attività già esistenti, che comunque rispettino i criteri di tipo territoriale/ambientale, di continuare ad operare, anche quantitativamente, a regimi almeno confrontabili con quelli della pianificazione vigente contenere la frammentazione degli ambiti estrattivi, anche al fine di migliorare la possibilità di gestione, di verifica e controllo da parte degli Enti competenti beneficio connesso all aumento dei quantitativi prodotti da ciascun ambito estrattivo a fronte della diminuzione del numero degli ambiti, corrispondente alla possibilità di esigere prestazioni ambientali più rilevanti dagli operatori; prevedere una omogenea distribuzione degli ambiti sul territorio, che garantisca una equa distribuzione dei benefici e degli impatti 19

20 minimizzazione dei trasporti all'interno della provincia, riduzione delle importazioni da fuori provincia e limitazione delle estrazioni non pianificate (non soggette ad autorizzazione provinciale) valutazione di tutte le osservazioni e di tutte le istanze presentate dagli Enti interessati e dagli operatori del settore In fase di approvazione regionale, la proposta di Piano adottato dal Consiglio provinciale di Bergamo, ha visto l introduzione di alcune modifiche conseguenti le osservazioni pervenute. Complessivamente, su n. 75 ATE proposti dalla Provincia sono state apportate modifiche su n. 43 ATE prevedendo, in particolare per il settore sabbia e ghiaia, un incremento di volumi estrattivi di circa mc. 2,5 milioni. I volumi complessivi di Piano per i vari settori merceologici (riportati nelle precedenti tabelle), sono di seguito sinteticamente indicati: sabbia e ghiaia mc calcari e dolomie mc pietre ornamentali mc argilla mc pietrischi mc Quantitativamente il Piano annullato, è stato aggiornato per consentire le valutazioni ambientali della VAS, considerando i seguenti elementi: 1. l esito dei ricorsi al Tribunale Amministrativo, a seguito dei quali sono stati inseriti in pianificazione, con deliberazione di ottemperanza alle sentenze, ulteriori volumi di sabbia e ghiaia per un volume di mc; Quanto indicato comporta la definizione di un volume complessivo di Piano, per il settore sabbia e ghiaia, di mc ( ). 2. gli approfondimenti conoscitivi emergenti dalla documentazione prodotta: nei progetti di ATE approvati ed in quelli di cava autorizzati dalla Provincia prima dell annullamento del Piano; nei progetti di ATE e di cava presentati ed in istruttoria presso la Provincia. I progetti presentati come sopra indicato, comportano una migliore definizione delle superfici e dei volumi di ATE e di cava disponibili, portando alla quantificazione di un minore volume rispetto a quello indicato dal Piano annullato (vedi tabella c). 3. le aree ed i volumi presenti nel Piano annullato, che derivano dal precedente Piano (1990/2000) e per le quali la capacità estrattiva risulta autorizzata prima del 2008 ed esaurita al 31/12/2013. Tali aree non verranno considerate all interno dello stato di fatto estrattivo e quindi escluse dalla pianificazione del settore cave. Peraltro le aree del Piano 1990/2000 che risultano funzionali alla prosecuzione dell attività estrattiva, potranno essere confermate nel Piano. La tabella d) evidenzia i volumi e le aree relative a quanto sopra riportato. 20

21 Tabella c1): Volumi previsti nel Piano annullato, aggiornati a seguito di sentenze TAR e approfondimenti conoscitivi Settore merceologico Sabbia e ghiaia Sigla ATE Comune Produzione del Piano Annullato che tiene conto delle Sentenze Tar di Ottemperanza Volumi stralciati a seguito degli aggiornamenti Produzione del Piano Annullato seguito degli aggiornamenti ATEg1 Ghisalba ATEg2 Osio Sopra ATEg3 Zanica ATEg5 Calcinate ATEg6 Covo ATEg7 Martinengo Mornico al Serio ATEg8 Treviglio ATEg9 Cerete ATEg10 riclassificato in Rg20 Onore ATEg11 Telgate ATEg13 Torre Pallavicina ATEg14 Pontirolo Nuovo ATEg15 Brusaporto Bagnatica ATEg16 Bagnatica ATEg17 Palosco ATEg18 Arcene Pontirolo Nuovo Ciserano ATEg21 Fontanella ATEg22 Treviglio ATEg23 Grassobbio ATEg25 Rogno Costa Volpino ATEg26 Pontirolo Nuovo ATEg27 Pontirolo Nuovo ATEg28 Brembate ATEg29 Bottanuco ATEg30 Brembate di Sopra ATEg31 Medolago Calusco d'adda Solza ATEg33 Rogno ATEg35 Grassobbio ATEg36 Boltiere ATEg37 Calcinate (stralciato Ricollocato VEDI ATEg5) ATEg38 Caravaggio

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