dott. Elisabetta Bodini

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2 I normanni di Sicilia Roberto il Guiscardo e Ruggero I figli figli Ruggero II - Boemondo Costanza Ruggero Guglielmo I il Malo Guglielmo II il Buono senza figli ( ma con un nipote illegittimo- Tancredi e una zia Costanza)

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4 Costanza nacque a Palermo il 2 novembre 1154 e visse certamente fino a 16 anni alla corte palermitana: considerata ramo secco della famiglia, non le fu procurato un marito in quanto non vi erano interessi a stringere alleanze con altri stati. La leggenda inventata a posteriori, forse dagli oppositori cattolici di Federico II, vuole che si fosse ritirata in convento di clausura rimanendoci fino a 34 anni, ma non esistono prove di alcun genere di ciò. Una antica e altrettanto fantasiosa profezia avrebbe predetto che l Anticristo sarebbe venuto sulla terra come imperatore figlio di una vecchia monaca smonacata.

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6 Prima di morire senza eredi maschi, per salvaguardare la stirpe degli Altavilla, Guglielmo II dispose che l erede del regno di Sicilia sarebbe stata sua zia Costanza e si accordò con l imperatore di Svevia Federico Barbarossa affiche fosse data in sposa a suo figlio Enrico, in modo che i due sovrani avrebbero regnato insieme sui due regni del nord e del sud Italia e il loro erede avrebbe unificato tale regno.

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10 Il matrimonio fu celebrato il 21 gennaio 1186 a Milano, ancora non ricostruita dopo la distruzione operata da Federico Barbarossa, e, non essendoci un palazzo idoneo ad accogliere il banchetto di nozze, fu allestita una grande tenda per accogliere i convitati. La cerimonia fu invece celebrata nella Basilica di sant Ambrogio. La sposa era stata accompagnata fino a Rieti dallo stesso re Guglielmo, nipote della sposa e di un solo anno più giovane di lei, e da qui fu condotta a Milano da Enrico, lo sposo 21enne.

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12 Le cronache raccontano che la dote della sposa era di quarantamila libbre d oro versate interamente e anticipatamente nelle casse dell Impero, inoltre il corteo di Costanza era composto da 150 muli carichi di oggetti preziosi, abiti, corredo, oro e gioielli. Buona parte dei nobili Siciliani tra cui lo stesso Tancredi e naturalmente il Papa Urbano III non vedevano di buon occhio questa unione: i primi perché temevano che il Barbarossa avanzasse delle mire sulla Sicilia e sul meridione per espandere il suo già potente impero, il Papa perché temeva che lo Stato pontificio e i suoi domini restassero schiacciati fra due potenze alleate, se non fagocitati da un unico impero che poteva finire tutto in mano agli Svevi

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14 Nel 1190 Federico Barbarossa muore durante la terza Crociata, e quasi contemporaneamente muore anche il re Guglielmo quindi Costanza diviene regina di Sicilia en Enrico Imperatore, ma i baroni siciliani che temono la germanizzazione della loro terra proclamano re Tancredi. L anno seguente Costanza ed Enrico si recano a Roma per farsi incoronare Imperatori del SRI dal Papa Celestino III, ma non ancora del regno di Sicilia. Enrico attacca allora con le sue truppe tentando un invasione del sud, ma è costretto a tornare in Germania per motivi politici interni e Costanza viene catturata a Salerno da Tancredi che la tiene in ostaggio come mezzo di pressione politica (non è esclusa una certa dose di complicità di Costanza con la nobiltà siciliana) Con la mediazione del Papa Costanza viene liberata, ma durante il viaggio verso Roma viene nuovamente rapita da uomini armati dell Abate di Montecassino e consegnata agli Svevi.

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16 Nel 1194 Tancredi muore ed Enrico inizia la sua discesa in Italia imponendo successivamente alla moglie di seguirlo, ma nel frattempo la regina è rimasta incinta e questo fatto desta curiosità e sospetti per l eccezionalità di una gravidanza non più attesa e di una donna quarantenne. E indispensabile che il bambino nasca sotto gli occhi di Enrico e dei testimoni della sua corte. Colta dalle doglie nei pressi i Jesi Costanza fa erigere una tenda in piazza e chiama a raccolta tutte le donne della città affinchè assistano all evento e si rendano ufficialmente testimoni dello stesso. 26 dicembre 1194

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18 Senza attendere Costanza, Enrico, il giorno prima della nascita di suo figlio si era fatto incoronare re di Sicilia, ottenendo la sottomissione della famiglia di Tancredi e dei baroni siciliani. Quindi impone a Costanza di affidare ai baroni di Spoleto suo figlio, affinchè fosse condotto immediatamente in Germania, e le ordina di rientrare immediatamente a Palermo. Quindi con la scusa di una congiura dei nobili fa giustiziare gran parte dei baroni e dignitari del regno normanno, deporta la vedova e la nuora di Tancredi in Germania e fa accecare ed evirare il piccolo Guglielmo, figlio di Tancredi, di soli sette anni.

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20 Il regno di Sicilia viene messo nelle mani dei fedelissimi di Enrico, Gualtieri di Palearia e il feroce Markvald di Anweiler, Costanza è praticamente prigioniera del suo palazzo, ma da quel momento vota tutta se stessa per difendere il suo popolo dalla ferocia dei tedeschi, il suo regno e la sua stirpe. Poco dopo Enrico muore per una intossicazione durante una battuta di caccia ( forse avvelenato) affidando il figlio alla tutela del Papa che ne riconosce la dignità imperiale in cambio dello stesso regno di Sicilia nel caso Federico fosse morto senza eredi. Costanza però è finalmente libera di ricostituire per il figlio il regno normanno

21 Ne assicura poco a poco l indipendenza dal dominio svevo, facendo tornare Federico a Palermo e e facendolo immediatamente proclamare re il giorno di Pentecoste 1198, si proclama vassallo del Papa, per averne la protezione, si libera dei nobili e dei dignitari svevi, che avevano governato fino a quel momento la Sicilia. Purtroppo non vide i frutti del suo coraggioso e febbrile lavoro degli ultimi due anni di vita: morì nel 1198 nominando il Papa tutore di Federico, lasciando un lascito e un compenso per la sua educazione, nominò un consiglio di reggenza che avrebbe affiancato il figlio e il Papa nel governo del paese, dimostrando così lungimiranza, intelligenza politica, fiducia nelle possibilità di quel figlio che passò alla storia come Stupor Mundi, e impedendo che il regno dei Normanni di Sicilia divenisse una semplice appendice oppressa dell impero Svevo.

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24 Dante immagina di incontrare Costanza in Paradiso (Canto III) Fra gli spiriti difettivi (inadempienti al voto). Piccarda Donati, strappata al convento per essere data in sposa ad un amico del fratello glie la presenta con queste parole: E quest altro splendor che ti si mostra Da la mia destra parte e che s accende Di tutto il lume de la sfera nostra Ciò ch io dico di me, di sé intende; Sorella fu, e così le fu tolta di capo l ombra de le sacre bende

25 Ma poi che pur al mondo fu rivolta Contra suo grado e contra buona usanza, Non fu dal vel del cor già mai disciolta. Quest è la luce de la gran Costanza Che del secondo vento di Soave Generò l terzo e l ultima possanza Avallando con questi versi la leggenda di Costanza, monaca rapita al convento.