RELAZIONE DI CALCOLO

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2 COMUNE DI BRICHERASIO (Provincia di Torino) PROGETTO PER AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA MATERNA IN VIA BELL VILLE N. 8 "NUOVI PROGETTI DI INTERVENTI" PROGETTO PRELIMINARE - DEFINITIVO RELAZIONE DI CALCOLO L intervento prevede l ampliamento del fabbricato esistente destinato a scuola materna, costituito da un piano fuori terra sito nel in Via Bell Ville n. 8 e distinto a catasto al foglio n 23 mappale n 70. In particolare al fine di aumentare la superficie di alcune aule si procederà alla realizzazione di un nuovo corpo affiancato all'edificio esistente, avente dimensioni in pianta pari a circa x 3.00 m ed altezza massima fuori terra pari a circa 4.05 m. Strutturalmente si prevede pertanto la realizzazione di una nuova struttura in c.a. con fondazioni continue in c.a., setti in c.a. perimetrali per la realizzazione dell'intercapedine su parte della struttura, pilastri in c.a. in elevazione, solai in laterocemento su intercapedine e di copertura. E prevista la realizzazione di un giunto tecnico tra la struttura esistente e quella in ampliamento, che risulta pertanto indipendente ai fini del calcolo. Gli interventi in progetto, ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008 "Norme Tecniche per le Costruzioni", risultano pertanto classificabili come nuova costruzione. La verifica della struttura è stata effettuata ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008 Norme Tecniche per le Costruzioni, in funzione della localizzazione dell opera (il risultava classificato Zona sismica 2 secondo la zonizzazione del territorio prevista dall O.D.P.C.M. n 3274 del marzo 2003 e s.m.i. ed è attualmente inserito in zona sismica 3S secondo la nuova zonizzazione del territorio prevista dalla D.G.R. n del ) e della destinazione d uso dei locali, secondo il metodo degli Stati Limite. Si allegano di seguito i tabulati di verifica della nuova struttura.

3 Definizione dei parametri di progetto e delle azioni sismiche caratteristiche del sito L intervento è localizzato nel territorio del comune di Bricherasio, e le coordinate geografiche risultano essere le seguenti: LAT: LONG: La verifica della struttura esistente ed il dimensionamento degli interventi in progetto è stato effettuato ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008 Norme Tecniche per le Costruzioni, in funzione della localizzazione dell opera (il risultava classificato Zona sismica 2 secondo la zonizzazione del territorio prevista dall O.D.P.C.M. n 3274 del marzo 2003 e s.m.i. ed è attualmente inserito in zona sismica 3S secondo la nuova zonizzazione del territorio prevista dalla D.G.R. n del ) e della destinazione d uso dei locali, secondo il metodo degli Stati Limite. Ai sensi del par. 2.4 delle NTC e sulla base delle caratteristiche costruttive e della destinazione d uso del fabbricato in progetto, è possibile individuare una tipologia 3 di costruzione per cui V N 100 anni ed una classe d uso IV viste le funzioni pubbliche importanti e le indicazioni a livello regionale in merito all individuazione degli edifici strategici, per cui C U = 2,0 e V R = V N x C U = 200 anni. Per quanto riguarda la classificazione della categoria di sottosuolo di cui al par delle NTC, sulla base delle caratteristiche geomeccaniche e sedimentologiche è possibile classificare i terreni presenti nell area come categoria di suolo C (depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate). Sulla base delle caratteristiche della superficie topografica ed in particolare dell inclinazione media dei pendii si ricava una Categoria topografica T1 da cui S T = 1. Sulla base dei dati sopra esposti, è pertanto possibile ricavare lo spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali per l edificio in esame, ed i conseguenti parametri caratteristici. I risultati ottenuti sono riportati nelle figure seguenti, fornite a seguito di elaborazione mediante software di calcolo. 2

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5 Si precisa inoltre che la nuova costruzione è di tipo in c.a. in opera, con tipologia strutturale a telaio; i materiali strutturali individuati nell allegata relazione illustrativa e sulle tavole di progetto presentano i requisiti previsti dalle NTC. In riferimento al par. 7.2 i criteri di progettazione e modellazione seguiti sono i seguenti: - Classe di duttilità bassa - Edificio cautelativamente non regolare in pianta ed in altezza - A telaio, ad un piano - Fattore di struttura q = q 0 x K R x K w = 3.0 x 1.05 x 0.80 x 1 = 2.52 (con α u /α 1 = 1.05) - Struttura indipendente - Criteri per la valutazione degli elementi non strutturali e degli impianti: verifica degli spostamenti massimi ammessi allo SLO ed allo SLD secondo quanto previsto dal par per la classe d uso indicata. - Le fondazioni sono continue in c.a. in modo tale da garantire i necessari collegamenti, e sono progettate secondo quanto previsto dal par delle NTC. - Le strutture sono state modellate in modo tridimensionale secondo quanto previsto dal par delle NTC, come descritto nella relazione di calcolo allegata. In riferimento al par. 7.3 i metodi di analisi e di verifica adottati sono i seguenti: - Analisi lineare, fattore θ = < Analisi lineare dinamica (analisi modale con spettro di risposta) In riferimento al par. 7.1 ed alla classe d uso indicata gli stati limite considerati ai fini delle verifiche sono i seguenti: - Stati limite d esercizio: SLO ed SLD - Stati limite ultimi: SLV 4

6 VERIFICA DELLE FONDAZIONI La valutazione della capacità portante del terreno e della pressione di calcolo si effettua secondo il modello delle tensioni efficaci, applicando la formula di Brinch-Hansen per fondazioni dirette, nell ipotesi di terreni non coesivi C = 0: qult=c Nc sc dc ic gc bc + q Nq sq dq iq gq bq + ½ B γ Nγ sγ dγ iγ gγ bγ In particolare si considera una fondazione nastriforme di larghezza pari a 70 cm. Sulla base di quanto riportato all'interno della relazione di fattibilità geologico tecnica, ai terreni indagati alla quota di imposta delle fondazioni possono pertanto essere attribuiti, in via cautelativa, i seguenti parametri geotecnici: γ (peso volumico) = 19 kn/m 3 ; φ (angolo di attrito interno) = 32 ; c (coesione) = 0 kn/m²; Il calcolo si effettua, in riferimento al par. 6.4 delle NTC, secondo l Approccio 2 combinazione (A1+M1+R3) con γ R = 2.3, A1 come da verifiche SLU STR da software, M1 = 1. In questo caso si ha, adottando i parametri geotecnici sopra riportati ed applicando il coefficiente riduttivo pari a 2.3 previsto per fondazioni superficiali dalle NTC citate: Nc = Nq= Nga= Fattori di forma sc = sq= sga= Fattori di profondità del piano di posa dc = dq= dga= Fattori di inclinazione del carico ic = iq= iga= Fattori di inclinazione del piano di posa gc = gq= gga= Fattori di inclinazione del pendio bc = bq= bga= Fattori di capacità portante corretti Nc'= Nq'= Nga'=

7 Qult (Kg/cmq) 4.78 Qprog (Kg/cmq) 2.08 In questo caso si ha un valore massimo ottenuto dal calcolo Qmax = 1.30 kg/cmq, come risulta dalla seguente immagine: Tale valore massimo risulta inferiore al valore di progetto calcolato ma coerente con quanto indicato all'interno della relazione geologico tecnica di fattibilità allegata al progetto, anche al fine di ottimizzare il rapporto cedimenti/carichi. La fondazione risulta pertanto verificata. Si allegano inoltre in calce ai tabulati di calcolo le verifiche geotecniche estese su tutte le aste di fondazione. 6

8 ALLEGATI TABULATI DI CALCOLO 7

9 COMUNE DI BRICHERASIO PROVINCIA DI TORINO TABULATI DI CALCOLO OGGETTO: PROGETTO PER AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA MATERNA IN VIA BELL VILLE N. 8 COMMITTENTE: Il Tecnico: Ing. V. Ripamonti

10 R E L A Z I O N E D I C A L C O L O Sono illustrati con la presente i risultati dei calcoli che riguardano il progetto delle armature, la verifica delle tensioni di lavoro dei materiali e del terreno. NORMATIVA DI RIFERIMENTO I calcoli sono condotti nel pieno rispetto della normativa vigente e, in particolare, la normativa cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo, verifica e progettazione è costituita dalle Norme Tecniche per le Costruzioni, emanate con il D.M. 14/01/2008 pubblicato nel suppl. 30 G.U. 29 del 4/02/2008, nonché la Circolare del Ministero Infrastrutture e Trasporti del 2 Febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per l applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni. METODI DI CALCOLO I metodi di calcolo adottati per il calcolo sono i seguenti: 1) Per i carichi statici: METODO DELLE DEFORMAZIONI; 2) Per i carichi sismici: metodo dell ANALISI MODALE o dell ANALISI SISMICA STATICA EQUIVALENTE. Per lo svolgimento del calcolo si è accettata l'ipotesi che, in corrispondenza dei piani sismici, i solai siano infinitamente rigidi nel loro piano e che le masse ai fini del calcolo delle forze di piano siano concentrate alle loro quote. CALCOLO SPOSTAMENTI E CARATTERISTICHE II calcolo degli spostamenti e delle caratteristiche viene effettuato con il metodo degli elementi finiti (F.E.M.). Possono essere inseriti due tipi di elementi: 1) Elemento monodimensionale asta (beam) che unisce due nodi aventi ciascuno 6 gradi di libertà. Per maggiore precisione di calcolo, viene tenuta in conto anche la deformabilità a taglio e quella assiale di questi elementi. Queste aste, inoltre, non sono considerate flessibili da nodo a nodo ma hanno sulla parte iniziale e finale due tratti infinitamente rigidi formati dalla parte di trave inglobata nello spessore del pilastro; questi tratti rigidi forniscono al nodo una dimensione reale. 2) L elemento bidimensionale shell (quad) che unisce quattro nodi nello spazio. Il suo comportamento è duplice, funziona da lastra per i carichi agenti sul suo piano, da piastra per i carichi ortogonali. Assemblate tutte le matrici di rigidezza degli elementi in quella della struttura spaziale, la risoluzione del sistema viene perseguita tramite il metodo di Cholesky. Ai fini della risoluzione della struttura, gli spostamenti X e Y e le rotazioni attorno l'asse verticale Z di tutti i nodi che giacciono su di un impalcato dichiarato rigido sono mutuamente vincolati. RELAZIONE SUI MATERIALI Le caratteristiche meccaniche dei materiali sono descritti nei tabulati riportati nel seguito per ciascuna tipologia di materiale utilizzato. Pag. 3

11 ANALISI SISMICA DINAMICA L analisi sismica dinamica è stata svolta con il metodo dell analisi modale; la ricerca dei modi e delle relative frequenze è stata perseguita con il metodo di Jacobi. I modi di vibrazione considerati sono in numero tale da assicurare l eccitazione di più dell 85% della massa totale della struttura. Per ciascuna direzione di ingresso del sisma si sono valutate le forze applicate spazialmente agli impalcati di ogni piano (forza in X, forza in Y e momento). Le forze orizzontali così calcolate vengono ripartite fra gli elementi irrigidenti (pilastri e pareti di taglio), ipotizzando i solai dei piani sismici infinitamente rigidi assialmente. Per la verifica della struttura si è fatto riferimento all analisi modale, pertanto sono prima calcolate le sollecitazioni e gli spostamenti modali e poi viene calcolato il loro valore efficace. I valori stampati nei tabulati finali allegati sono proprio i suddetti valori efficaci e pertanto l equilibrio ai nodi perde di significato. I valori delle sollecitazioni sismiche sono combinate linearmente (in somma e in differenza) con quelle per carichi statici per ottenere le sollecitazioni per sisma nelle due direzioni di calcolo. Gli angoli delle direzioni di ingresso dei sismi sono valutati rispetto all asse X del sistema di riferimento globale. VERIFICHE Le verifiche, svolte secondo il metodo degli stati limite ultimi e di esercizio, si ottengono inviluppando tutte le condizioni di carico prese in considerazione. In fase di verifica è stato differenziato l elemento trave dall elemento pilastro. Nell elemento trave le armature sono disposte in modo asimmetrico, mentre nei pilastri sono sempre disposte simmetricamente. Per l elemento trave, l armatura si determina suddividendola in cinque conci in cui l armatura si mantiene costante, valutando per tali conci le massime aree di armatura superiore ed inferiore richieste in base ai momenti massimi riscontrati nelle varie combinazioni di carico esaminate. Lo stesso criterio è stato adottato per il calcolo delle staffe. Anche l elemento pilastro viene scomposto in cinque conci in cui l'armatura si mantiene costante. Vengono però riportate le armature massime richieste nella metà superiore (testa) e inferiore (piede). La fondazione su travi rovesce è risolta contemporaneamente alla sovrastruttura tenendo in conto sia la rigidezza flettente che quella torcente, utilizzando per l analisi agli elementi finiti l elemento asta su suolo elastico alla Winkler. Le travate possono incrociarsi con angoli qualsiasi e avere dei disassamenti rispetto ai pilastri su cui si appoggiano. La ripartizione dei carichi, data la natura matriciale del calcolo, tiene automaticamente conto della rigidezza relativa delle varie travate convergenti su ogni nodo. Le verifiche per gli elementi bidimensionali (setti) vengono effettuate sovrapponendo lo stato tensionale del comportamento a lastra e di quello a piastra. Vengono calcolate le armature delle due facce dell elemento bidimensionale disponendo i ferri in due direzioni ortogonali. DIMENSIONAMENTO MINIMO DELLE ARMATURE. Per il calcolo delle armature sono stati rispettati i minimi di legge di seguito riportati: TRAVI: Area minima delle staffe pari a 1.5*b mmq/ml, essendo b lo spessore minimo dell anima misurato in mm, con passo non maggiore di 0,8 dell altezza utile e con un minimo di 3 staffe al metro. In prossimità degli appoggi o di carichi Pag. 4

12 PILASTRI: concentrati per una lunghezza pari all' altezza utile della sezione, il passo minimo sarà 12 volte il diametro minimo dell'armatura longitudinale. Armatura longitudinale in zona tesa 0,15% della sezione di calcestruzzo. Alle estremità è disposta una armatura inferiore minima che possa assorbire, allo stato limite ultimo, uno sforzo di trazione uguale al taglio. In zona sismica, nelle zone critiche il passo staffe è non superiore al minimo di: - un quarto dell'altezza utile della sezione trasversale; mm e 225 mm, rispettivamente per CDA e CDB; - 6 volte e 8 volte il diametro minimo delle barre longitudinali considerate ai fini delle verifiche, rispettivamente per CDA e CDB; - 24 volte il diametro delle armature trasversali. Le zone critiche si estendono, per CDB e CDA, per una lunghezza pari rispettivamente a 1 e 1,5 volte l'altezza della sezione della trave, misurata a partire dalla faccia del nodo trave-pilastro. Nelle zone critiche della trave il rapporto fra l'armatura compressa e quella tesa è maggiore o uguale a 0,5. Armatura longitudinale compresa fra 0,3% e 4% della sezione effettiva e non minore di 0,10*Ned/fyd; Barre longitudinali con diametro 12 mm; Diametro staffe 6 mm e comunque 1/4 del diametro max delle barre longitudinali, con interasse non maggiore di 30 cm. In zona sismica l armatura longitudinale è almeno pari all 1% della sezione effettiva; il passo delle staffe di contenimento è non superiore alla più piccola delle quantità seguenti: - 1/3 e 1/2 del lato minore della sezione trasversale, rispettivamente per CDA e CDB; mm e 175 mm, rispettivamente per CDA e CDB; - 6 e 8 volte il diametro delle barre longitudinali che collegano, rispettivamente per CDA e CDB. SISTEMI DI RIFERIMENTO 1) SISTEMA GLOBALE DELLA STRUTTURA SPAZIALE Il sistema di riferimento globale è costituito da una terna destra di assi cartesiani ortogonali (O-XYZ) dove l asse Z rappresenta l asse verticale rivolto verso l alto. Le rotazioni sono considerate positive se concordi con gli assi vettori: 2) SISTEMA LOCALE DELLE ASTE Il sistema di riferimento locale delle aste, inclinate o meno, è costituito da una terna destra di assi cartesiani ortogonali che ha l asse Z coincidente con l'asse longitudinale dell asta ed orientamento dal nodo iniziale al nodo finale, gli assi X ed Y sono orientati come nell archivio delle sezioni: Pag. 5

13 3) SISTEMA LOCALE DELL ELEMENTO SHELL Il sistema di riferimento locale dell elemento shell è costituito da una terna destra di assi cartesiani ortogonali che ha l asse X coincidente con la direzione fra il primo ed il secondo nodo di input, l asse Y giacente nel piano dello shell e l asse Z in direzione dello spessore: Pag. 6

14 UNITÀ DI MISURA Si adottano le seguenti unità di misura: [lunghezze] = m [forze] = kgf / dan [tempo] = sec [temperatura] = C CONVENZIONI SUI SEGNI I carichi agenti sono: 1) Carichi e momenti distribuiti lungo gli assi coordinati; 2) Forze e coppie nodali concentrate sui nodi. Le forze distribuite sono da ritenersi positive se concordi con il sistema di riferimento locale dell asta, quelle concentrate sono positive se concordi con il sistema di riferimento globale. I gradi di libertà nodali sono gli omologhi agli enti forza, e quindi sono definiti positivi se concordi a questi ultimi. Pag. 7

15 SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA Le sezioni delle aste in c.a.o. riportate nel seguito sono state raggruppate per tipologia. Le tipologie disponibili sono le seguenti: 1) RETTANGOLARE 2) a T 3) ad I 4) a C 5) CIRCOLARE 6) POLIGONALE Nelle tabelle sono usate alcune sigle il cui significato è spiegato dagli schemi riportati in appresso: Per quanto attiene alla tipologia poligonale le diciture V1, V2,, V10 individuano i vertici della sezione descritta per coordinate. In coda alle presenti stampe viene riportata la tabellina riassuntiva delle caratteristiche statiche delle sezioni in parola in termini di area, momenti di inerzia baricentrici rispetto all'asse X ed Y (Ixg ed Iyg) e momento d'inerzia polare (Ip). Pag. 8

16 SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella di stampa dell'archivio shell. Sezione N.ro Spessore Base foro Altezza foro : Numero identificativo dell'archivio sezioni (dal numero 601 in poi) : Spessore dell'elemento : Base di un eventuale foro sull'elemento (zero nel caso in cui il foro non sia presente) : Altezza di un eventuale foro sull'elemento (zero nel caso in cui il foro non sia presente) Codice : Codice identificativo della posizione del foro (1 = al centro; 0 = qualunque posizione) Ascissa foro Ordinata foro Tipo mater. Tipo elem. : Ascissa dello spigolo inferiore sinistro del foro : Ordinata dello spigolo inferiore sinistro del foro : Numero di archivio dei materiali shell : Schematizzazione dell'elemento a livello di calcolo: 0 = Lastra Piastra 1 = Lastra 2 = Piastra Pag. 9

17 SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nelle tabelle riassuntive dei criteri di progetto per le aste in elevazione, per quelle di fondazione, per i pilastri e per i setti. Crit.N.ro : Numero indicativo del criterio di progetto Elem. : Tipo di elemento strutturale %Rig.Tors. : Percentuale di rigidezza torsionale Mod. E : Modulo di elasticità normale Poisson : Coefficiente di Poisson Sgmc : Tensione massima di esercizio del calcestruzzo tauc0 : Tensione tangenziale minima tauc1 : Tensione tangenziale massima Sgmf : Tensione massima di esercizio dell'acciaio Om. : Coefficiente di omogeneizzazione Gamma : Peso specifico del materiale Copristaffa : Distanza tra il lembo esterno della staffa ed il lembo esterno della sezione in calcestruzzo Fi min. : Diametro minimo utilizzabile per le armature longitudinali Fi st. : Diametro delle staffe Lar. st. : Larghezza massima delle staffe Psc : Passo di scansione per i diagrammi delle caratteristiche Pos.pol. : Numero di posizioni delle armature per la verifica di sezioni poligonali D arm. : Passo di incremento dell'armatura per la verifica di sezioni poligonali Iteraz. : Numero massimo di iterazioni per la verifica di sezioni poligonali Def. Tag. : Deformabilità a taglio (si, no) %Scorr.Staf. : Percentuale di scorrimento da far assorbire alle staffe P.max staffe : Passo massimo delle staffe P.min.staffe : Passo minimo delle staffe tmt min. : Tensione di torsione minima al di sotto del quale non si arma a torsione Ferri parete : Presenza di ferri di parete a taglio Ecc.lim. : Eccentricità M/N limite oltre la quale la verifica viene effettuata a flessione pura Tipo ver. : Tipo di verifica (0 = solo Mx; 1 = Mx e My separate; 2 = deviata) Fl.rett. : Flessione retta forzata per sezioni dissimmetriche ma simmetrizzabili (0 = no; 1 = si) Den.X pos. : Denominatore della quantità q*l*l per determinare il momento Mx minimo per la copertura del diagramma positivo Den.X neg. : Denominatore della quantità q*l*l per determinare il momento Mx minimo per la copertura del diagramma negativo Den.Y pos. : Denominatore della quantità q*l*l per determinare il momento My minimo per la copertura del diagramma positivo Den.Y neg. : Denominatore della quantità q*l*l per determinare il momento My minimo per la copertura del diagramma negativo %Mag.car. : Percentuale di maggiorazione dei carichi statici della prima combinazione di carico %Rid.Plas : Rapporto tra i momenti sull'estremo della trave M*(ij)/M(ij), dove: - M*(ij)=Momento DOPO la ridistribuzione plastica - M(ij)=Momento PRIMA della ridistribuzione plastica Linear. : Coefficiente descrittivo del comportamento dell'asta: 1 = comportamento lineare sia a trazione che a compressione 2 = comportamento non lineare sia a trazione che a compressione. 3 = comportamento lineare solo a trazione. 4 = comportamento non lineare solo a trazione. 5 = comportamento lineare solo a compressione. 6 = comportamento non lineare solo a compressione. Appesi : Flag di disposizione del carico sull'asta (1 = appeso, cioè applicato all'intradosso; 0 = non appeso, cioè applicato all'estradosso) Min. T/sigma : Verifica minimo T/sigma (1 = si; 0 = no) Verif.Alette : Verifica alette travi di fondazione (1 = si; 0 = no) Kwinkl. : Costante di sottofondo del terreno Pag. 10

18 Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nelle tabelle riassuntive dei criteri di progetto per le verifiche agli stati limite. Cri.Nro Tipo Elem. fck fcd rcd fyk fyd Ey ec0 ecu eyu Ac/At Mt/Mtu Wra Wfr Wpe σc Rara σc Perm σf Rara SpRar SpPer Coef.Visc.: : Numero identificativo del criterio di progetto : Tipo di elemento: trave di elevazione, trave di fondazione, pilastro, setto, setto elastico ("SHela") : Resistenza caratteristica del calcestruzzo : Resistenza di calcolo del calcestruzzo : Resistenza di calcolo a flessione del calcestruzzo (massimo del diagramma parabola rettangolo) : Resistenza caratteristica dell'acciaio : Resistenza di calcolo dell'acciaio : Modulo elastico dell'acciaio : Deformazione limite del calcestruzzo in campo elastico : Deformazione ultima del calcestruzzo : Deformazione ultima dell'acciaio : Rapporto dell'incremento fra l'armatura compressa e quella tesa : Rapporto fra il momento torcente di calcolo e il momento torcente resistente ultimo del calcestruzzo al di sotto del quale non si arma a torsione : Ampiezza limite della fessura per combinazioni rare : Ampiezza limite della fessura per combinazioni frequenti : Ampiezza limite della fessura per combinazioni permanenti : Sigma massima del calcestruzzo per combinazioni rare : Sigma massima del calcestruzzo per combinazioni permanenti : Sigma massima dell'acciaio per combinazioni rare : Rapporto fra la lunghezza dell'elemento e lo spostamento massimo per combinazioni rare : Rapporto fra la lunghezza dell'elemento e lo spostamento massimo per combinazioni permanenti : Coefficiente di viscosità Pag. 11

19 SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA Si riporta di seguito il significato delle simbologie usate nelle tabelle di stampa dei dati di input dei fili fissi: - Filo : Numero del filo fisso in pianta. - Ascissa : Ascissa. - Ordinata : Ordinata. Si riporta di seguito il significato delle simbologie usate nelle tabelle di stampa dei dati di input delle quote di piano: - Quota : Numero identificativo della quota del piano. - Altezza : Altezza dallo spiccato di fondazione. - Tipologia : Le tipologie previste sono due: 0 = Piano sismico, ovvero piano che è sede di massa, sia strutturale che portata, che deve essere considerata ai fini del calcolo sismico. Tutti i nodi a questa quota hanno gli spostamenti orizzontali legati dalla relazione di impalcato rigido. 1 = Interpiano, ovvero quota intermedia che ha rilevanza ai fini della geometria strutturale ma la cui massa non viene considerata a questa quota ai fini sismici. I nodi a questa quota hanno spostamenti orizzontali indipendenti. Pag. 12

20 SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nel tabulato di stampa dei dati di input dei pilastri. Filo Sez. Tipologia Magrone Ang. Codice : Numero del filo fisso in pianta su cui insiste il pilastro : Numero di archivio della sezione del pilastro : Descrive le seguenti grandezze: a) La forma attraverso le sigle 'Rett.'=rettangolare; 'a T'; 'ad I'; 'a C'; 'Circ.=circolare; 'Polig.'=poligonale b) Gli ingombri in X ed Y nel sistema di riferimento locale della sezione. Nel caso di sezioni rettangolari questi ingombri coincidono con base ed altezza : Larghezza del magrone di fondazione. Se presente individua ai fini del calcolo un'asta su suolo alla Winkler : Angolo di rotazione della sezione. L'angolo e' positivo se antiorario : Individua il posizionamento del filo fisso nella sezione. Per la sezione rettangolare valgono i seguenti codici di spigolo: dx dy Crit.N.ro Il codice zero, che è inizialmente associato al centro pilastro, permette anche degli scostamenti imposti esplicitamente del filo fisso dal centro del pilastro : Scostamento filo fisso - centro pilastro lungo l'asse X in pianta : Scostamento filo fisso - centro pilastro lungo l'asse Y in pianta : Numero identificativo del criterio di progetto associato al pilastro Nel caso di vincoli particolari (situazione diversa dal doppio incastro), segue un'ulteriore tabulato relativo ai vincoli, le cui sigle hanno il seguente significato: Codice: Codice sintetico identificativo del tipo di vincolo secondo la codifica appresso riportata: I = incastro; K = appoggio scorrevole; C = cerniera sferica; E = esplicito; CF = cerniera flessionale. Il reale funzionamento dei vincoli (da intendersi come vincoli interni tra asta e nodo) è esplicitato dai successivi dati: Tx, Ty, Tz Rx, Ry, Rz : Valori delle rigidezze alla traslazione imposte al nodo in esame. Il valore -1 indica per convenzione che quella particolare traslazione mutua tra pilastro e nodo è impedita (ovvero la traslazione assoluta del nodo e dell'estremo del pilastro è la medesima), mentre lo 0 indica che non vi è continuità tra tali elementi ai fini di tale traslazione reciproca (ovvero la traslazione assoluta del nodo e dell'estremo del pilastro sono diverse ed indipendenti). Invece un valore maggiore di zero equivale ad una sconnessione fra il nodo e l'estremo del pilastro (traslazioni assolute diverse), ma sul nodo agirà una forza, nella direzione della sconnessione inserita, di valore pari alla rigidezza per la variazione di spostamento. Se infine viene inserito un valore compreso fra -1 (incastrato) e 0 (libero) (fattore di connessione) il programma trasforma in automatico tale numero in una rigidezza esplicita. Gli assi X e Y sono quelli del riferimento locale della sezione, mentre Z è parallelo all'asse del pilastro. : Valori delle rigidezze alla rotazione imposte al nodo in esame. Il valore -1 indica per convenzione che quella particolare rotazione mutua tra pilastro e nodo è impedita (ovvero la rotazione assoluta del nodo e dell'estremo del pilastro è la medesima), mentre lo 0 indica che non vi è continuità tra tali elementi ai fini di tale rotazione reciproca (ovvero la rotazione assoluta del nodo e dell'estremo del pilastro sono diverse ed indipendenti). Invece un valore maggiore di zero equivale ad una sconnessione fra il nodo e l'estremo dell'asta (rotazioni assolute diverse), ma sul nodo agirà un momento nella direzione della sconnessione inserita di valore pari alla rigidezza per la variazione di rotazione. Se viene inserito un valore compreso fra 1 (incastrato) e 0 (libero) (fattore di connessione) il programma trasforma in automatico tale numero in una rigidezza esplicita. Gli assi X e Y sono quelli del riferimento locale della sezione, mentre Z è parallelo all'asse del pilastro. Pag. 13

21 SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nel tabulato di stampa dei dati di input delle travi: Trave Sez. Base x Alt. Magrone Ang. Filo in. Filo fin. Quota in. Quota fin. dx in dx f dy in dy f Pann. Tamp. Ball. Espl. Tot. Torc. Orizz. Assia. Ali. Crit.N.ro : Numero identificativo della trave alla quota in esame : Numero di archivio della sezione della trave. Se il numero sezione è superiore a 600, si tratta di setto di altezza pari all interpiano e di cui nei successivi dati viene specificato il solo spessore : Ingombri in X ed Y nel sistema di riferimento locale della sezione. Nel caso di sezioni rettangolari questi ingombri coincidono con base ed altezza : Larghezza del magrone di fondazione. Se presente individua ai fini del calcolo un asta su suolo alla Winkler : Angolo di rotazione della sezione attorno all asse : Numero del filo fisso iniziale della trave : Numero del filo fisso finale della trave : Quota dell estremo iniziale della trave : Quota dell estremo finale della trave : Scostamento in direzione X del punto iniziale dell asse della trave dal filo fisso iniziale di riferimento : Scostamento in direzione X del punto finale dell asse della trave dal filo fisso finale di riferimento : Scostamento in direzione Y del punto iniziale dell asse della trave dal filo fisso iniziale di riferimento : Scostamento in direzione Y del punto finale dell asse della trave dal filo fisso finale di riferimento : Carico sulla trave dovuto a pannelli di solai. : Carico sulla trave dovuto a tamponature : Carico sulla trave dovuto a ballatoi : Carico sulla trave imposto dal progettista : Totale dei carichi verticali precedenti : Momento torcente distribuito agente sulla trave imposto dal progettista : Carico orizzontale distribuito agente sulla trave imposto dal progettista : Carico assiale distribuito agente sulla trave imposto dal progettista : Aliquota media pesata dei carichi accidentali per la determinazione della massa sismica : Numero identificativo del criterio di progetto associato alla trave Nel caso di vincoli particolari (situazione diversa dal doppio incastro), segue un ulteriore tabulato relativo ai vincoli, le cui sigle hanno il seguente significato: Codice: Codice sintetico identificativo del tipo di vincolo secondo la codifica appresso riportata: I = incastro; K = appoggio scorrevole; C = cerniera sferica; E = esplicito; CF = cerniera flessionale. Il reale funzionamento dei vincoli (da intendersi come vincoli interni tra asta e nodo) è esplicitato dai successivi dati: Tx, Ty, Tz Rx, Ry, Rz : Valori delle rigidezze alla traslazione imposte al nodo in esame. Il valore -1 indica per convenzione che quella particolare traslazione mutua tra trave e nodo è impedita (ovvero la traslazione assoluta del nodo e dell estremo dell asta è la medesima), mentre lo 0 indica che non vi è continuità tra tali elementi ai fini di tale traslazione reciproca (ovvero la traslazione assoluta del nodo e dell estremo dell asta sono diverse ed indipendenti). Invece un valore maggiore di zero equivale ad una sconnessione fra il nodo e l estremo dell asta (traslazioni assolute diverse), ma sul nodo agirà una forza, nella direzione della sconnessione inserita, di valore pari alla rigidezza per la variazione di spostamento. Se infine viene inserito un valore compreso fra -1 (incastrato) e 0 (libero), fattore di connessione, il programma trasforma in automatico tale numero in una rigidezza esplicita. Gli assi X e Y sono quelli del riferimento locale della sezione, mentre Z è parallelo all asse della trave. : Valori delle rigidezze alla rotazione imposte al nodo in esame. Il valore -1 indica per convenzione che quella particolare rotazione mutua tra trave e nodo è impedita (ovvero la rotazione assoluta del nodo e dell estremo dell asta è la medesima), mentre lo 0 indica che Pag. 14

22 non vi è continuità tra tali elementi ai fini di tale rotazione reciproca (ovvero la rotazione assoluta del nodo e dell estremo dell asta sono diverse ed indipendenti). Invece un valore maggiore di zero equivale ad una sconnessione fra il nodo e l estremo dell asta (rotazioni assolute diverse), ma sul nodo agirà un momento, nella direzione della sconnessione inserita, di valore pari alla rigidezza per la variazione di rotazione. Se viene inserito un valore compreso fra -1 (incastrato) e 0 (libero), fattore di connessione, il programma trasforma in automatico tale numero in una rigidezza esplicita. Gli assi X e Y sono quelli del riferimento locale della sezione, mentre Z è parallelo all asse della trave. Pag. 15

23 ARCHIVIO SEZIONI ASTE IN C.A.O. Tipologia Rettangolare Tipologia Rettangolare Sez. Base Altezza Magrone Sez. Base Altezza Magrone N.ro (cm) (cm) (cm) N.ro (cm) (cm) (cm) ARCHIVIO SEZIONI ASTE IN C.A.O. CARATTERISTICHE STATICHE DELLE SEZIONI IN C.A.O. Sez. Area Ixg Iyg Ip N.ro (cm2) (cm4) (cm4) (cm4) ARCHIVIO SEZIONI SHELLS Sezione Spessore Tipo Tipo Elemento N.ro cm Mater. (descrizione) LASTRA-PIASTRA ARCHIVIO TIPOLOGIE DI CARICO Peso Perman. Varia Anal Car. Strut NONstru bile Neve Destinaz. Psi Psi Psi Car. DESCRIZIONE SINTETICA DEL TIPO DI CARICO N.ro kg/mq kg/mq kg/mq kg/mq d'uso N.ro Categ. C solaio in travetti prefabbricati sp. 25 cm CopNeve<1k copertura in laterocemento sp. 25 cm CopNeve<1k tamponatura perimetrale CRITERI DI PROGETTO IDEN ASTE ELEVAZIONE Crit Def %Scorr P max. P min. τmtmin Ferri Elim Tipo Fl. DenX DenX DenY DenY %Mag %Rid N.ro Tag Staffe Staffe Staffe kg/cmq parete cm verif. rett pos. neg. pos. neg. car. Plas 1 si no 200 Mx CRITERI DI PROGETTO IDEN ASTE FONDAZIONE Crit Min Verif. %Scorr P max. P min. τmtmin Ferri N.ro T/σ Alette Staffe Staffe Staffe kg/cmq parete 2 no no no CRITERI DI PROGETTO IDEN PILASTRI IDEN PILASTRI Crit Def τmtmin Tipo Crit Def τmtmin Tipo Pag. 16

24 N.ro Tag kg/cmq verif. N.ro Tag kg/cmq verif. 3 si 3.0 Mx/My CRITERI DI PROGETTO IDENTIF. CARATTERISTICHE DEL MATERIALE DURABILITA' CARATTER.COSTRUTTIVE FLAG Crit Elem. % Rig % Rig Classe Classe Mod. El Pois Gamma Tipo Tipo Toll. Copr Copr Fi Fi Lun Li App N.ro Tors. Fless CLS Acciaio kg/cmq son kg/mc Ambiente Armatura Copr. staf ferr min st sta n. esi 1 ELEV C25/30 B450C ORDIN. XC1 POCO SENS FOND C25/30 B450C XC2/XC3 POCO SENS PILAS C25/30 B450C ORDIN. XC1 POCO SENS CRITERI DI PROGETTO C R I T E R I P E R I L C A L C O L O A G L I S T A T I L I M I T E U L T I M I E D I E S E R C I Z I O Cri Tipo fck fcd rcd fyk ftk fyd Ey ec0 ecu eyu At/ Mt/ Wra Wfr Wpe σcrar σcper σfrar Spo Spo Spo Coe euk Nro Elem kg/cmq Ac Mtu mm mm mm --- kg/cmq --- Rar Fre Per Vis 1 ELEV FOND PILAS MATERIALI SHELL IN C.A. IDENT % CARATTERISTICHE DURABILITA' COPRIFERRO Mat. Rig Classe Classe Mod. E Pois- Gamma Tipo Tipo Toll. Setti Piastre N.ro Fls CLS Acciaio kg/cmq son kg/mc Ambiente Armatura Copr. (cm) (cm) C25/30 B450C XC2/XC3 POCO SENS MATERIALI SHELL IN C.A. C R I T E R I P E R I L C A L C O L O A G L I S T A T I L I M I T E U L T I M I E D I E S E R C I Z I O Cri Tipo fck fcd rcd fyk ftk fyd Ey ec0 ecu eyu At/ Mt/ Wra Wfr Wpe σcrar σcper σfrar Spo Spo Spo Coe euk Nro Elem kg/cmq Ac Mtu mm mm mm --- kg/cmq --- Rar Fre Per Vis 1 SETTI CRITERI DI PROGETTO GEOTECNICI - FONDAZIONI SUPERFICIALI E SU PALI IDEN COSTANTE WINKLER IDEN COSTANTE WINKLER IDEN COSTANTE WINKLER Crit KwVert KwOriz. Crit KwVert KwOriz. Crit KwVert KwOriz. N.ro kg/cmc kg/cmc N.ro kg/cmc kg/cmc N.ro kg/cmc kg/cmc DATI GENERALI DI STRUTTURA D A T I G E N E R A L I D I S T R U T T U R A Massima dimens. dir. X (m) Altezza edificio (m) 5.01 Massima dimens. dir. Y (m) 2.70 Differenza temperatura( C) 15 P A R A M E T R I S I S M I C I Vita Nominale (Anni) 100 Classe d' Uso QUARTA Longitudine Est (Grd) Latitudine Nord (Grd) Categoria Suolo C Coeff. Condiz. Topogr Sistema Costruttivo Dir.1 C.A. Sistema Costruttivo Dir.2 C.A. Regolarita' in Altezza NO(KR=.8) Regolarita' in Pianta NO Direzione Sisma (Grd) 0 Sisma Verticale ASSENTE Effetti P/Delta SI Quota di Zero Sismico (m) PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.O. Probabilita' Pvr 0.81 Periodo di Ritorno Anni Accelerazione Ag/g 0.08 Periodo T'c (sec.) 0.25 Fo 2.44 Fv 0.92 Fattore Stratigrafia'Ss' 1.50 Periodo TB (sec.) 0.14 Periodo TC (sec.) 0.41 Periodo TD (sec.) 1.91 PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.D. Probabilita' Pvr 0.63 Periodo di Ritorno Anni Accelerazione Ag/g 0.10 Periodo T'c (sec.) 0.25 Fo 2.44 Fv 1.03 Fattore Stratigrafia'Ss' 1.50 Periodo TB (sec.) 0.14 Periodo TC (sec.) 0.41 Periodo TD (sec.) 1.99 PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.V. Pag. 17

25 Probabilita' Pvr 0.10 Periodo di Ritorno Anni Accelerazione Ag/g 0.20 Periodo T'c (sec.) 0.28 Fo 2.53 Fv 1.54 Fattore Stratigrafia'Ss' 1.39 Periodo TB (sec.) 0.15 Periodo TC (sec.) 0.45 Periodo TD (sec.) 2.41 P A R A M E T R I S I S T E M A C O S T R U T T I V O C. A. - D I R. 1 Classe Duttilita' BASSA Sotto-Sistema Strutturale Telaio AlfaU/Alfa Fattore riduttivo KW 1.00 Fattore di struttura 'q' 2.52 P A R A M E T R I S I S T E M A C O S T R U T T I V O C. A. - D I R. 2 Classe Duttilita' BASSA Sotto-Sistema Strutturale Telaio AlfaU/Alfa Fattore riduttivo KW 1.00 Fattore di struttura 'q' 2.52 COEFFICIENTI DI SICUREZZA PARZIALI DEI MATERIALI Acciaio per CLS armato 1.15 Calcestruzzo CLS armato 1.50 Legno per comb. eccez Legno per comb. fondament.: 1.30 Livello conoscenza NUOVA COSTRUZIONE FRP Collasso Tipo 'A' 1.10 FRP Delaminazione Tipo 'A' 1.20 FRP Collasso Tipo 'B' 1.25 FRP Delaminazione Tipo 'B' 1.50 FRP Resist. Press/Fless 1.00 FRP Resist. Taglio/Torsione 1.20 FRP Resist. Confinamento 1.10 COORDINATE E TIPOLOGIA FILI FISSI Filo Ascissa Ordinata Filo Ascissa Ordinata N.ro m m N.ro m m QUOTE PIANI SISMICI ED INTERPIANI Quota Altezza Tipologia IrregTamp Quota Altezza Tipologia IrregTamp N.ro m XY Alt. N.ro m XY Alt Piano Terra Interpiano NO NO Piano sismico NO NO PILASTRI IN C.A. QUOTA 1.24 m Filo Sez. Tipologia Magrone Ang. Cod. dx dy Crit. Tipo Elemento N.ro N.ro (cm) (cm) (Grd) (cm) (cm) N.ro ai fini sismici 2 34 Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist. Pag. 18

26 PILASTRI IN C.A. QUOTA 1.24 m Filo Sez. Tipologia Magrone Ang. Cod. dx dy Crit. Tipo Elemento N.ro N.ro (cm) (cm) (Grd) (cm) (cm) N.ro ai fini sismici Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist. PILASTRI IN C.A. QUOTA 5.01 m Filo Sez. Tipologia Magrone Ang. Cod. dx dy Crit. Tipo Elemento N.ro N.ro (cm) (cm) (Grd) (cm) (cm) N.ro ai fini sismici 1 32 Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist Rett x SismoResist. TRAVI IN C.A. ALLA QUOTA 0 m DATI GENERALI QUOTE SCOSTAMENTI C A R I C H I Trav Sez. Tipo Elem. Ang Fil Fil Q in. Q.fin Dxi Dyi Dzi Dxf Dyf Dzf Pann. Tamp. Ball. Espl. Tot. Torc. Orizz. Assial Ali Cr Cit N.ro N.ro x il sisma Grd in. fin (m) (m) cm cm cm cm cm cm kg/m kg/m kg/m kg/m kg/m kg kg/m kg/m % Nr Geo 1 27 Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes TRAVI IN C.A. ALLA QUOTA 1.24 m DATI GENERALI QUOTE SCOSTAMENTI C A R I C H I Trav Sez. Tipo Elem. Ang Fil Fil Q in. Q.fin Dxi Dyi Dzi Dxf Dyf Dzf Pann. Tamp. Ball. Espl. Tot. Torc. Orizz. Assial Ali Cr Cit N.ro N.ro x il sisma Grd in. fin (m) (m) cm cm cm cm cm cm kg/m kg/m kg/m kg/m kg/m kg kg/m kg/m % Nr Geo 2 30 Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes SETTI ALLA QUOTA 1.24 m GEOMETRIA QUOTE SCOSTAMENTI CARICHI VERTICALI PRESSIONI RINFORZI MUR Sett Sez Sp. Fil Fil Q in. Q.fin Dxi Dyi Dzi Dxf Dyf Dzf Pann Tamp Ball Espl Tot. Torc Orizz Assia Ali Psup. Pinf. Mat Ini Fin. N.ro N.r cm in. fin (m) (m) cm cm cm cm cm cm kg / m kg kg / m % kg/mq Nro cm cm SPINTA TERRE 1.24 m Pag. 19

27 ANALISI DEI CARICHI SPINTE SUI SETTI IDENTIFICATIVO ARCHIVIO TERRENO PER CALCOLO SPINTA TERRE TERRENO AGGIUNTIVE TOTALI Pian Setto Filo Filo Tipo Fi Fi' Incl Gamma Sovr. Dh in. Dh fin. Inc Ka P sup P inf Dp sup Dp inf P sup. P inf. N.ro N.ro in. fin. Terr Grd Grd Grd kg/mc kg/mq (m) (m) Sis kg/mq kg/mq kg/mq kg/mq kg/mq kg/mq TRAVI IN C.A. ALLA QUOTA 5.01 m DATI GENERALI QUOTE SCOSTAMENTI C A R I C H I Trav Sez. Tipo Elem. Ang Fil Fil Q in. Q.fin Dxi Dyi Dzi Dxf Dyf Dzf Pann. Tamp. Ball. Espl. Tot. Torc. Orizz. Assial Ali Cr Cit N.ro N.ro x il sisma Grd in. fin (m) (m) cm cm cm cm cm cm kg/m kg/m kg/m kg/m kg/m kg kg/m kg/m % Nr Geo 1 36 Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes Tel.SismoRes COMBINAZIONI CARICHI - S.L.V. - A1 / S.L.D. DESCRIZIONI Peso Strutturale Perm.Non Strutturale Var.Amb.affol Var.Neve h<= Var.Coperture Corr. Tors. dir Corr. Tors. dir Sisma direz. grd Sisma direz. grd COMBINAZIONI CARICHI - S.L.V. - A1 / S.L.D. DESCRIZIONI Peso Strutturale Perm.Non Strutturale Var.Amb.affol Var.Neve h<= Var.Coperture Corr. Tors. dir Corr. Tors. dir Sisma direz. grd Sisma direz. grd COMBINAZIONI CARICHI - S.L.V. - A1 / S.L.D. DESCRIZIONI Peso Strutturale Perm.Non Strutturale Var.Amb.affol Var.Neve h<= Var.Coperture Corr. Tors. dir Corr. Tors. dir Sisma direz. grd Sisma direz. grd COMBINAZIONI RARE - S.L.E. DESCRIZIONI 1 2 Peso Strutturale Perm.Non Strutturale Var.Amb.affol Var.Neve h<= Var.Coperture Corr. Tors. dir Corr. Tors. dir Pag. 20

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