D.L. 174/2012 La Riforma dei Sistemi di Controlli Interni degli Enti Locali
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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO D.L. 174/2012 La Riforma dei Sistemi di Controlli Interni degli Enti Locali Ciro D Aries Giuseppe Munafò - Alessandro Nonini 22 novembre Sala Colucci Corso Venezia, 47 - Milano
2 Art. 1: Rafforzamento della partecipazione della Corte dei Conti al controllo sulla gestione finanziaria delle Regioni Le sezioni regionali di controllo della CdC esaminano i Bilanci Preventivi e i Rendiconti Consuntivi delle Regioni e degli Enti che compongono il SSN. I Rendiconti devono tener conto delle Partecipazioni in Società controllate e alle quali siano affidati S.P.L. o S.S. 2
3 Art. 1: Rafforzamento della partecipazione della Corte dei Conti al controllo sulla gestione finanziaria delle Regioni E prevista la trasmissione da parte del Presidente della Regione di un referto (o relazione) periodico sulla regolarità della gestione e sull efficacia ed adeguatezza del Sistema dei Controlli Interni La Corte può avvalersi del corpo della GdF e dei servizi ispettivi del Ministero dell Economia 3
4 Proposte di modifiche in sede di conversione in legge D.Lgs. 149/2011 ( Meccanismi sanzionatori e premiali a norma della L. 42/2009 ) RELAZIONE DI FINE MANDATO PROVINCIALE E COMUNALE 1. Redatta dal Responsabile del Servizio Finanziario o dal Segretario Generale; 2. Da trasmettere entro 10 giorni alla CdC; 3. In caso di inadempimento, applicazione di sanzioni pecuniarie del 50% dell indennità del Sindaco e degli emolumenti di 3 mensilità ai responsabili del Servizio Finanziario e del Segretario Generale. 4
5 Proposte di modifiche in sede di conversione in legge RELAZIONE DI FINE MANDATO PROVINCIALE E COMUNALE 4. Obbligo di Relazione di Inizio Mandato volta a verificare la situazione finanziaria e patrimoniale e la misura dell indebitamento dell Ente; 5. Entro 90 giorni dall inizio del Mandato; 6. Ove sussistono i presupposti, il Presidente o il Sindaco possono ricorrere alle Procedure di Riequilibrio finanziario vigenti. 5
6 Art. 3: Rafforzamento dei controlli interni MODIFICHE AL TUEL Art. 41 bis = OBBLIGO TRASPARENZA DI TITOLARI DI CARICHE ELETTIVE E DI GOVERNO Gli EE.LL. con popolazione superiore a ab. (modificato in sede di conversione) devono regolamentare le modalità di pubblicità e di trasparenza dello Stato Patrimoniale dei soggetti di cui sopra. La dichiarazione è da pubblicare sul sito web dell Ente - annualmente - ad inizio e a fine mandato e deve indicare: 6
7 Art. 3: Rafforzamento dei controlli interni Reddito e patrimonio Beni immobili e mobili registrati posseduti Partecipazioni in Società quotate e non Titoli obbligazionari, Titoli di Stato, altri Titoli Previsione di sanzioni da un minimo di ad un massimo di
8 Art. 49: Parere dei Responsabili dei Servizi Su ogni proposta di deliberazione di Giunta o di Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere del Responsabile di Servizio interessato in ordine alla sola regolarità tecnica e, quando comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione Economico-Finanziaria o sul Patrimonio dell Ente, del Responsabile di Ragioneria. 8
9 Art. 49: Parere dei Responsabili dei Servizi Se l Ente non ha i Responsabili dei Servizi, il parere è espresso dal Segretario dell Ente. Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri, devono dare adeguata motivazione nella Deliberazione 9
10 Art. 109: Conferimento di Funzioni L incarico di Responsabile del Servizio Finanziario può essere revocato esclusivamente in caso di gravi irregolarità riscontrate La revoca è disposta con ordinanza del legale rappresentante previo parere obbligatorio del Ministero dell Interno e del Ministero dell Economia (del Collegio dei Revisori in sede di conversione) 10
11 Responsabile Servizio Finanziario Art. 153, c. 4 Tuel 11
12 Responsabile Servizio Finanziario Art. 153, c. 6 Tuel 12
13 Responsabile Servizio Finanziario Art. 153, novità!! Il nuovo comma 4 dell art. 153, attribuisce al responsabile del servizio finanziario il compito di salvaguardare gli equilibri finanziari della gestione dell ente!!! Il nuovo comma 6 dell art. 153, introduce l obbligo da parte del responsabile finanziario di segnalare anche alla Corte dei Conti i casi di gestione che possano pregiudicare gli equilibri di bilancio. 13
14 Fondo di riserva Art. 166 I nuovi commi 2bis e 2ter all art. 166: Fondo di riserva, prevedono: Una riserva della quota minima dell avanzo di gestione di copertura di eventuali spese non prevedibili Un aumento della quota minima dell avanzo di gestione nel caso in cui gli enti locali deliberano anticipazioni tesoreria Il fondo di riserva rimane tra 0,3 e 2% della spesa corrente. Tuttavia, se ci si trova in presenza di (effettive) anticipazioni di cassa o di utilizzo di fondi a destinazione vincolata per far fronte a deficienze di cassa, l importo minimo è elevato a 0,45%. Metà del fondo minimo (0,15% o 0,225%) è riservato alla copertura di spese non prevedibili la cui mancata effettuazione comporta danni certi all amministrazione. 14
15 Avanzo di Amministrazione Nuovo co. 3 bis art. 187: Avanzo di amministrazione. Se ci si trova in presenza di (effettive) anticipazioni di cassa o di utilizzo di fondi a destinazione vincolata l avanzo di amministrazione non vincolato NON può essere utilizzato. 15
16 Art. 147: Tipologia di controlli interni (per Comuni superiori a abitanti in sede di conversione) CONTROLLO DI GESTIONE CONTROLLO STRATEGICO CONTROLLO (COSTANTE) DEGLI EQUILIBRI FINANZIARI DELLA GESTIONE E.E.E. Obiettivi/Azioni Risorse/Risultati Adeguatezza delle scelte politiche Congruenza tra risultati e obiettivi Gestione di competenza Gestione di cassa Gestione dei residui Patto di stabilità Coordinamento e vigilanza da parte del Responsabile del Servizio Finanziario e degli altri responsabili 16
17 Art. 147: Tipologia di controlli interni CONTROLLO SUGLI ORGANISMI PARTECIPATI CONTROLLO DELLA QUALITA DEI SERVIZI EROGATI Verifica stato attuazione indirizzi e obiettivi (art. 170 co. 6 TUEL) Bilancio Consolidato E.E.E. Direttamente gestiti Tramite Organismi esteri Adottate metodologie dirette a misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni all Ente Partecipano all organizzazione del Sistema dei Controlli Interni: 1) il Segretario 3) i Responsabili dei Servizi 2) il D.G. (ove previsto) 4) le Unità di Controllo (laddove istituite) 17
18 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) Aspetti socio-economici Grado di soddisfazione della domanda espressa Stato attivazione dei Programmi C. S. Risultati Obiettivi Aspetti economici e finanziari connessi ai risultati conseguiti Qualità dei servizi Procedure operative Progetti elaborati Tempi Previsioni Balanced Scorecard 18
19 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) 19
20 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) 20
21 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) 21
22 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) 22
23 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) 23
24 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) 24
25 CONTROLLO STRATEGICO (art. 147-ter) ELEMENTI DEL C.S. Unità organizzativa (sotto la direzione del Segretario in sede di conversione) Report periodici Giunta Consiglio Ricognizione programmi Regolamento (di contabilità?) 25
26 Art. 147 quater: Controlli sulle Società Partecipate (non quotate in sede di conversione) ELEMENTI Sistema di controlli da parte di strutture proprie dell E.L., che ne sono responsabili Obiettivi di cui Art. 170, co. 6 TUEL, secondo standard qualiquantitativi Rilevazione: Rapporti finanziari tra Ente e Società; Situazione contabile-gestionale e organizzativa della Partecipata; Controllo di Servizio; Qualità dei Servizi; Rispetto delle norme sui vincoli di finanza pubblica Personale Acquisto beni e strumenti Patto di stabilità 26
27 Art. 147 quater: Controlli sulle Società Partecipate (non quotate in sede di conversione) Monitoraggio periodico Bilancio consolidato Analisi scostamenti Azioni correttive per evitare squilibri per l Ente secondo competenza economica ESCLUSIONE IN SEDE DI CONVERSIONE: 1. Comuni < abitanti 2. Società quotate e loro controllate 27
28 Il Sistema dei Controlli Interni e il Controllo Analogo - La programmazione Allargata di gruppo Ente Locale 28
29 Il Sistema dei Controlli Interni e il Controllo Analogo - La programmazione Allargata di gruppo Ente Locale 29
30 Il Sistema dei Controlli Interni e il Controllo Analogo - La programmazione Allargata di gruppo Ente Locale Strumenti per il controllo antecedente Statuti Patti parasociali Contratti di servizio Budget e RPA Consiglieri di nomina pubblica Strumenti di corporate governance 30
31 Il Sistema dei Controlli Interni e il Controllo Analogo - La programmazione Allargata di gruppo Ente Locale Strumenti per il controllo concomitante Report infrannuali sulla gestione per la verifica Qualità del servizio Economicità della gestione Rispetto dei vincoli negoziali Raggiungimento obiettivi programmati Collegio sindacale Società di revisione (eventuale) Collegio dei revisori dell ente Consiglio di sorveglianza Comitato per il controllo di gestione Strumenti per il controllo successivo Report annuali sulla gestione Bilanci di esercizio Valutazioni di azienda per il monitoraggio del valore delle partecipate 31
32 Il Sistema dei Controlli Interni e il Controllo Analogo - La programmazione Allargata di gruppo Ente Locale 32
33 Controllo sugli equilibri finanziari (art. 147 quinques) ELEMENTI Sotto la direzione e il coordinamento del Responsabile del Servizio Finanziario Vigilanza dell Organo di Revisione Coinvolgimento attivo degli: Regolamento (di contabilità?) Organi di governo D.G. Segretario Responsabili dei Servizi In relazione all andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni 33
34 Controllo della Corte dei Conti (nuovo art. 148) Il controllo della Corte dei Conti è finalizzato: Alla legittimità e regolarità delle gestioni; Al funzionamento dei controlli interni volto al rispetto delle regole dell equilibrio di bilancio. E possibile che la mancanza o inadeguatezza dei controlli possa provocare, almeno in teoria, le sanzioni agli amministratori previste nell ultimo periodo 34
35 Controllo MEF (nuovo art. 148) Il MEF può inoltre attivare verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell'art. 14, c. 1, let. d), della l , n. 196, oltre che negli altri casi previsti dalla legge, qualora un Ente evidenzi, anche attraverso le rilevazioni SIOPE, situazioni di squilibrio finanziario riferibili ai seguenti indicatori: 1) Ripetuto utilizzo dell'anticipazione di tesoreria 2) Disequilibrio consolidato della parte corrente del bilancio 3) Anomale modalità di gestione dei servizi per conto di terzi 4) Aumento non giustificato di spesa degli organi politici istituzionali 35
36 Controllo della Corte dei Conti (nuovo art. 148) In caso di rilevata assenza o inadeguatezza degli strumenti e delle metodologie dei controlli interni, le sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti, secondo i principi propri dell azione di responsabilità di cui alla Legge 20/1994, irrogano ai responsabili la condanna ad una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque fino ad un massimo di venti volte la retribuzione dovuta al momento della commissione della violazione. 36
37 Controllo della Corte dei Conti (nuovo art. 148-bis) Le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi degli enti locali per la verifica: Del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno Dell'osservanza del vincolo previsto in materia d'indebitamento dall'art. 119, co. 6 Cost. Della sostenibilità dell'indebitamento Dell'assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti 37
38 Controllo della Corte dei Conti (nuovo art. 148-bis) Per effettuare tali verifiche, le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti accertano che i rendiconti degli enti locali tengano conto anche delle partecipazioni in società il cui fatturato sia derivante dallo svolgimento di servizi pubblici per la collettività locale e di servizi strumentali all'ente, in misura non inferiore al 90%. 38
39 Controllo della Corte dei Conti (nuovo art. 148-bis) Nell'ambito di queste verifiche, gli enti interessati dovranno adottare, entro 60 giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Tali provvedimenti saranno trasmessi alle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti che li verifica nel termine di 30 giorni dal ricevimento. Qualora l'ente NON provveda alla trasmissione dei suddetti provvedimenti o la verifica delle sezioni regionali di controllo dia esito negativo, è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l'insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria. 39
40 Controllo della Corte dei Conti La CdC verifica con cadenza «semestrale»: La legittimità e la regolarità gestionale Il funzionamento dei Controlli Interni Il PEG I Regolamenti Gli Atti di Pianificazione e Programmazione Gli Enti devono trasmettere ogni 6 mesi un «referto» sulla: 1. Regolarità della Gestione 2. Efficacia e adeguatezza del sistema dei Controlli Interni sulla base i linee guida della stessa Corte dei Conti 40
41 Gli Strumenti e le Modalità di Controllo Interno: 41
42 TEMPI DI ATTUAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI Le modalità di controllo interno elencate dovranno essere definite con un apposito Regolamento approvato dal Consiglio Provinciale o Comunale e dovranno essere operative entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge, dandone comunicazione al Prefetto e alla Corte dei Conti. In caso di mancato rispetto del termine, il Prefetto invita formalmente ad adempiere entro i successivi sessanta giorni, trascorsi infruttuosamente i quali si avvia la procedura per lo scioglimento del Consiglio. 42
43 Il sistema dei controlli 43
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