Gli effetti e gli adempimenti per gli Enti ed i Revisori

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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO D.L. 174/2012 Riforma dei Controlli Interni ed Esterni nei Comuni Gli effetti e gli adempimenti per gli Enti ed i Revisori Ciro D Aries 5 novembre Sala Convegni Corso Europa, 11 - Milano

2 Il sistema dei controlli C.S. C.Org.Par. C.Qua.Ser. Art. 147-ter Art. 147-quinquies Artt bis Art. 147-quater Art. 147-bis 2

3 Controllo della Corte dei Conti La CdC verifica con cadenza «semestrale»: La legittimità e la regolarità gestionale Il funzionamento dei Controlli Interni Il PEG (che accoglie il PDO e il Piano della Performance) I Regolamenti Gli Atti di Pianificazione e Programmazione Gli Enti devono trasmettere ogni 6 mesi un «referto» sulla: 1. Regolarità della Gestione 2. Efficacia e adeguatezza del sistema dei Controlli Interni sulla base di linee guida della stessa Corte dei Conti 3

4 Referto semestrale Regolarità Gestione Contenuto ampio e generico Trasmissione dei vari Referti? Efficacia e adeguatezza del Sistema dei Controlli Aspetto tecnico del Sistema Che può portare a rivedere il Sistema stesso SULLA BASE DELLE LINEE GUIDA DELLA CdC Del Controllo di Gestione ex Art. 198 bis TUEL Vive 4

5 Milestones La Corte dei Conti accerta che i Rendiconti tengano conto anche delle Partecipazioni in Società Controllate e alle quali è affidata la gestione dei Servizi Pubblici e di Servizi Strumentali (art. 148 bis co. 2 Tuel) in termini di Conciliazione dei Valori Dare/Avere e di Risultati delle...partecipate; in termini di Valutazione delle Partecipazioni nel Conto del Patrimonio...dell Ente ( Regolamento di contabilità); in termini di Bilancio Consolidato (con le gradualità temporali). 5

6 Milestones Viene introdotto il: a) Controllo degli Organismi Gestionali Esterni (art. 147 co. 2 lett. d) A prescindere dalla Forma Giuridica e quindi anche Fondazioni, Aziende Speciali, Consorzi, Società, ecc. b) Controllo sulle Società Partecipate non Quotate (art. 147 quater) Solo Società, richiedendo esplicitamente: - un idoneo sistema informativo - azioni per prevenire squilibri economico-finanziari per l Ente Per entrambi i controlli si richiede: 1. Verifica attuazione indirizzi e obiettivi gestionali 2. E.E.E. 3. Bilancio Consolidato NB. NORME REGOLAMENTARI PER LA SOPRAVVIVENZA DELL IN-HOUSE PROVIDING 6

7 Milestones Non è riproposta la Valutazione delle Prestazioni del Personale con qualifica dirigenziale, in quanto già prevista dal D.Lgs. N. 150/2009 Ma la Filosofia del PEG viene ridisegnata in quanto il PDO e il Piano delle Performance sono unificati organicamente nel primo. CS RPP CdG BILANCIO C.Qua.Ser. PEG 7

8 Milestones Il Controllo di Regolarità amministrativa è assicurato come nel passato in fase preventiva e a questo si aggiunge anche il controllo nella fase successiva (art. 147 bis) 1) FASE PREVENTIVA: - Responsabile di Servizio Parere di Regolarità Tecnica (Regolarità e Correttezza dell azione amministrativa) - Responsabile del Servizio Finanziario - Parere di Regolarità Contabile Parere di Regolarità Contabile e Visto di Copertura Finanziaria Anche su atti che comportano riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell Ente Importanza che il PARERE DI REGOLARITA CONTABILE includa espressamente N.B. Anche il VISTO DI REGOLARITA FISCALE (in primis Iva e Sostituto d Imposta) 8

9 Milestones 2) FASE SUCCESSIVA. Sono soggetti al controllo: - Determinazioni di impegno di spesa - Contratti - Altri atti amministrativi SCELTI CON SELEZIONE CASUALE E A CAMPIONE Le RISULTANZE sono periodicamente trasmesse a cura del Segretario ai Responsabili dei Servizi, all Organo di Revisione, all OIV ed al Consiglio 9

10 Milestones Il nuovo CONTROLLO SUGLI EQUILIBRI FINANZIARI è disciplinato nel «REGOLAMENTO DI CONTABILITA» ed è diretto a garantire il costante controllo degli equilibri finanziari della Gestione di Competenza, dei Residui e di Cassa, anche ai fini del rispetto del Patto di Stabilità Interno Implica anche la valutazione degli effetti sul Bilancio dell Ente degli andamenti degli Organismi Gestionali Esterni 10

11 Art. 147: Tipologia di controlli interni (elementi di «referto» anche per la CdC) CONTROLLO DI GESTIONE CONTROLLO STRATEGICO CONTROLLO (COSTANTE) DEGLI EQUILIBRI FINANZIARI DELLA GESTIONE E.E.E. Obiettivi/Azioni Risorse/Risultati Adeguatezza delle scelte politiche Congruenza tra risultati e obiettivi Gestione di competenza Gestione di cassa Gestione dei residui Patto di stabilità Coordinamento e vigilanza da parte del Responsabile del Servizio Finanziario e degli altri responsabili 11

12 Art. 147: Tipologia di controlli interni CONTROLLO SUGLI ORGANISMI PARTECIPATI CONTROLLO DELLA QUALITA DEI SERVIZI EROGATI Verifica stato attuazione indirizzi e obiettivi (art. 170 co. 6 TUEL) Bilancio Consolidato E.E.E. Direttamente gestiti Tramite Organismi esteri Adottate metodologie dirette a misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni all Ente Partecipano all organizzazione del Sistema dei Controlli Interni: 1) il Segretario 3) Tutti i Responsabili dei Servizi 2) il D.G. (ove previsto) 4) le Unità di Controllo (laddove istituite) 12

13 Rapporti Referto tra i Sistemi semestrale di Controllo - Relazione con PGR e Periodicità - PROGRAMMAZIONE GESTIONE RENDICONTAZIONE E.E.E.Q. CdG C.S. C.Eq.F. C.Org.Par. C.Reg.Amm.Cont. C.Qua.Ser. 1 QUAD 2 QUAD 3 QUAD 1 SEM 2 SEM QUAD 2 QUAD 3 QUAD SEM 2 SEM 13

14 Gli Strumenti e le Modalità di Controllo Interno: 14

15 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni La legge 213/2012 ha previsto l obbligo per gli Enti locali dell adozione di un Regolamento sui Controlli Interni, e ha dettato alcune regole complesse in ordine al suo contenuto Oltre a ciò, è stato previsto un termine per questo Regolamento: il 9 gennaio 2013 Tuttavia, il comma 2 dell'articolo 3 della legge 213/2012, enuncia che gli strumenti e le modalità di controlli interno di cui al comma 1, lettera d) sono definiti da un Regolamento adottato dal Consiglio e resi operativi dall'ente locale entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto È previsto che: decorso infruttuosamente il termine (del 9 gennaio 2013) il Prefetto invita gli enti che non abbiano provveduto ad adempiere all'obbligo nel termine di 60 giorni (e quindi entro l'8 marzo 2013). Decorso inizialmente questo termine, il Prefetto inizia la procedura per lo scioglimento del Consiglio, ai sensi dell'articolo 141 del Tuel 15

16 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni È necessario che entro l 8 marzo 2013 ogni Ente Locale adotti questo Regolamento, molto complesso L'art 147, comma 1, TUEL prevede che Gli Enti locali, nell'ambito della loro autonomia normativa ed organizzativa, individuano strumenti e metodologie per garantire, attraverso il controllo di regolarità amministrativa e contabile, la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa anche se lo stesso articolo prevede un modo vincolante dei Tipi, cioè delle Categorie dei Controlli Interni Il contenuto del Regolamento deve tenere conto dei limiti stabiliti in generale dalle norme, che sono costituite: a) nello statuto dell'ente; b) nell'articolo 117, comma 8, della Costituzione; c) nell'articolo 7 Tuel; d) nelle norme dello stesso Tuel modificate dalla legge 213/

17 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni Esso deve rispettare solo i "princìpi" stabiliti espressamente dalle leggi, fissati dalle leggi, e non è quindi vincolato dalle leggi, statali o regionali, che non sono di principio. Ora, la legge 213/2012 è considerata legge di principio, e quindi si deve tenere conto dei limiti che essa ha stabilito al Regolamento sui controlli interni. a) Il primo vincolo (previsto dall'articolo 147, comma 4) è quello che riguarda la distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione, anche in deroga agli altri princìpi di cui all'articolo 1, comma 2, del Dlgs 30 luglio 1999, n b) Il secondo vincolo riguarda il «controllo sugli equilibri finanziari, che deve essere disciplinato nel Regolamento di contabilità dell'ente» ; c) per quanto riguarda il controllo strategico, e per i controlli sulle società partecipate non quotate, è stabilito che l'ente locale definisce le metodologie finalizzate alla rilevazione dei risultati conseguiti "secondo la propria autonomia organizzativa" (articoli 147 ter e 147 quater). 17

18 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni Per tali controlli non è quindi previsto esplicitamente un apposito Regolamento, ma sarebbero sufficienti delle disposizioni organizzative interne, che dovranno però avere un punto di riferimento nel Regolamento degli Uffici e dei servizi dell'ente, o - come appare più coerente - con questo Regolamento sui controlli interni. Il Regolamento sui controlli interni dell'ente locale, è un Regolamento "di sistema", relativo a vari controlli, ed esso deve racchiudere in modo sistematico i vari tipi di controllo. Appare quindi necessario che, per la "costruzione" del Regolamento sui controlli interni, siano individuate le "Parti", i Titoli (cioè le Rubriche), che dovrebbero essere contenute in questo Regolamento. 18

19 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni "Princìpi" o "Disposizioni generali" - le finalità del Regolamento, derivate dalla legge 213/2012; - l'indicazione delle caratteristiche dei controlli interni; - l'indicazione dei soggetti che effettuano i controlli; - l'indicazione degli atti ed i provvedimenti che sono oggetto del controllo; - il procedimento del controllo; - le conseguenze del controllo sugli atti ed i provvedimenti; 19

20 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni Caratteristiche del controllo interno - caratteristiche del controllo interno, precisando in che cosa consiste, e specialmente quale è il grado di approfondimento di questo controllo Esempio Il controllo di legittimità riguarda il contrasto o la diversità incompatibile con i princìpi comunitari, o con le disposizioni e norme di leggi, di statuto e di regolamento Il controllo di regolarità, invece, è limitato alla regolarità dei vari momenti procedimentali. Ma in tal modo le maglie della rete del controllo sono perché il controllo di regolarità non esclude che vi possa essere un segmento del procedimento che è illegittimo. 20

21 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni Soggetti e Uffici che svolgono il controllo E necessario che siano stabiliti i Soggetti o meglio gli Uffici che devono occuparsi dei vari tipi di controllo. In altre parole, è opportuno che - in corrispondenza con i tipi di controllo - siano indicati esattamente gli Uffici che si devono occupare di questi controlli, ed è opportuno che vi sia anche un rinvio all'aspetto organizzativo che poi dovrà confluire nel Regolamento degli uffici e dei servizi. Il Regolamento potrebbe rinviare anche a successive determinazioni dei Responsabili degli Uffici e dei Servizi, per ulteriori articolazioni minute e di dettaglio. A quanto esposto si deve aggiungere che la legge ha previsto un principio inderogabile, e cioè che tale controllo deve essere effettuato dal Dirigente, o - nel caso che l'ente non abbia questa figura - dal Segretario. Tale principio deve essere osservato dal Regolamento, ma è opportuno che siano precisati anche i problemi organizzativi degli Uffici e dei Servizi che ciò comporta. Tali precisazioni dovranno essere inserite anche nel Regolamento degli Uffici e dei Servizi. 21

22 Problemi e soluzioni per preparare Il Regolamento sui Controlli Interni Modifiche del Regolamento. Il Regolamento dovrebbe contenere anche una disposizione in ordine alle modifiche del Regolamento stesso. Norme transitorie e finali. Appare infine necessario, che il Regolamento contenga: 1) le Norme transitorie, che prevedano e risolvano i casi ed i problemi dei precedenti controlli che erano stati iniziati ma non si erano ancora conclusi. Vale qui il principio della conservazione degli atti giuridici, e quindi i controlli eventualmente iniziati mantengono la loro validità, sempre che siano però compatibili con le nuove disposizioni. 2) le Norme finali. È opportuno che siano previste le "norme di chiusura" in relazione alle ipotesi di interpretazione dubbia e di lacune. Nell'ipotesi di interpretazioni dubbie di norme del Regolamento, è opportuno che sia precisato che si deve fare riferimento allo statuto ed ai princìpi fissati dalla legge, e ciò vale per la legge 213/2012 e gli altri princìpi, da quelli comunitari, costituzionali a quelli del Testo unico degli Enti locali. Gli altri atti normativi. E opportuno che il Regolamento contenga anche qualche indicazione sul rapporto che esso ha con gli altri Regolamenti. 22

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