LA REVISIONE DEL D.M. 509/99 E LE INNOVAZIONI DEL D.M. 270/2004: IL PERCORSO CD. AD IPSILON

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1 LA REVISIONE DEL D.M. 509/99 E LE INNOVAZIONI DEL D.M. 270/2004: IL PERCORSO CD. AD IPSILON Sabrina Rognoni Ufficio Programmazione e Sviluppo 10 aprile 2006

2 La riforma didattica del D.M. 509/99: aspetti rilevanti e criticità Il D.M. 270/2004: punti qualificanti e differenze rispetto al D.M. 509/99; L operatività del D.M. 270/2004: le disposizioni immediatamente operative; L operatività del D.M. 270/2004: la revisione delle classi dei corsi di studio; Gli adempimenti richiesti alle Università in relazione all applicazione del D.M. 270/2004; Le direttive del MIUR; Gli sviluppi della revisione delle classi dei corsi di studio

3 Punti qualificanti della riforma didattica: Introduzione sistema Crediti Formativi (credito = strumento per misurare la quantità di lavoro effettivo di apprendimento richiesto allo studente e strumento per assicurare la mobilità studentesca fra gli Atenei); Articolazione dei corsi di studio su due livelli: sistema del (laurea e laurea specialistica) Eccezione al : lauree specialistiche a ciclo unico che rientrano nell ambito di specifiche direttive dell UE (Medicina; Odontoiatria; Farmacia; CTF; Ingegneria edile-architettura)

4 L architettura degli studi universitari del D.M. 509/99: Primo livello (laurea) diretto a fornire allo studente un adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l acquisizione di specifiche competenze professionali (durata triennale 180 cfu); Secondo livello (laurea specialistica) diretto a fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l esercizio di attività di elevata qualificazione in ambito scientifico (durata biennale 120 cfu successivi al conseguimento della laurea);

5 Obiettivi della riforma didattica: Diversificazione offerta formativa e qualificazione corsi di studio; Riduzione durata reale corsi e del numero degli abbandoni; Adeguamento corsi di studio all evoluzione del mercato del lavoro; Internazionalizzazione corsi di studio ed armonizzazione al contesto europeo

6 L Università di Pavia e la riforma didattica: Anno accademico 2001/2002: attivazione percorsi triennali; Anno accademico 2002/2003: revisione percorsi triennali (acccorpamenti) e avvio corsi di laurea specialistica a ciclo unico Anno accademico 2003/2004: attivazione percorsi specialistici; Anno accademico 2004/2005: attivazione percorsi specialistici interfacoltà; Anno accademico 2005/2006: definizione dell offerta formativa complessiva di Ateneo

7 Criticità riscontrate in fase di applicazione della riforma didattica: Oggettiva difficoltà da parte degli Atenei nella progettazione di un percorso triennale indifferenziato che, cioè, potesse essere al tempo stesso professionalizzante (preordinato all immediato inserimento del laureato nel mondo del lavoro) e metodologico (propedeutico alla prosecuzione nel biennio specialistico); Ulteriori criticità espressamente riferite a specifichi profili profili per i quali si richiede l iscrizione in albi professionali e che esigono la laurea specialistica (professioni giuridiche);

9 D.M. 270/2004 Punti qualificanti: Revisione del sistema cd ed introduzione del sistema cd. ad ipsilon ( ); Modificazione nella definizione di corso di laurea: il CL ha l obiettivo di assicurare allo studente un adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, anche nel caso in cui sia orientato all acquisizione di specifiche conoscenze professionali. L acquisizione delle conoscenze professionali è preordinata all inserimento del laureato nel mondo del lavoro ed all esercizio delle correlate conoscenze professionali ; Corsi di laurea della stessa classe o gruppi affini (individuati dagli Atenei) devono prevedere un primo anno comune (pari a 60 CFU riferiti alle attività di base e caratterizzanti)

10 Dopo il primo anno, opzione tra: Percorso professionalizzante, vale a dire un percorso triennale razionalizzato che porterà al conseguimento di una laurea espressamente finalizzata all inserimento del laureato nel mercato del lavoro; Percorso metodologico-formativo, specificamente preordinato al conseguimento di una solida preparazione metodologica di base in vista della prosecuzione degli studi in un ulteriore biennio per conseguire la laurea magistrale (nuova denominazione delle attuali lauree specialistiche)

11 Ulteriori differenze rispetto al D.M. 509/99: Maggiore flessibilità ed autonomia propositiva degli Atenei nella determinazione dei crediti formativi Vincoli ministeriali riferiti unicamente alle attività formative di base e caratterizzanti; Crediti vincolati scenderanno al 50% per i corsi di primo livello (lauree) e al 40% per i corsi di secondo livello (lauree magistrali)

12 Ulteriori differenze rispetto al D.M. 509/99: Le Università dovranno autonomamente determinare: attività formative a scelta dello studente (coerenti con il progetto formativo); attività formative affini o integrative (con riguardo alla cultura di contesto e alla formazione interdisciplinare); attività formative relative alla prova finale e, con riferimento alla laurea, alla verifica e conoscenza di una lingua straniera; Altre attività formative (ulteriori conoscenze linguistiche, informatiche, relazionali, tirocini formativi di orientamento ); Limitatamente alla laurea professionalizzante, attività per stage e tirocini formativi c/o imprese, p.a., enti pubblici e privati, ordini e collegi professionali, sulla base di apposite convenzioni

13 Ulteriori differenze rispetto al D.M. 509/99: Istituzione / attivazione corsi di laurea magistrale: non sarà più richiesta l esistenza di almeno un curriculum di corso di laurea dell Ateneo che consenta l accesso senza debiti formativi alla laurea magistrale; L ordinamento didattico della laurea magistrale non sarà, cioè, più articolato su 300 cfu ( ) ma su 120 cfu Innovazione da valutarsi positivamente per l Università degli Studi di Pavia che intende caratterizzarsi per l offerta formativa di secondo livello

15 Le disposizioni del D.M. 270/2004 immediatamente operative (a.a. 2004/2005) Il rilascio del certificato di supplemento al diploma (cd. diploma supplement ): certificato, redatto in lingua italiana ed inglese, che riporta, secondo modelli conformi a quelli adottati dai Paesi europei, le principali indicazioni relative allo specifico curriculum seguito dallo studente per il conseguimento del titolo; Possibilità di sperimentare, in via di prima applicazione del presente regolamento e comunque non oltre la determinazione delle nuove classi dei corsi di studio, il percorso ad ipsilon (eccezion fatta per i percorsi finalizzati all accesso alle professioni legali)

16 Le disposizioni del D.M. 270/2004 immediatamente operative (a.a. 2004/2005) L Università di Pavia non ha tuttavia proceduto alla sperimentazione che avrebbe comportato il rischio di dover gestire contemporaneamente a regime tre differenti ordinamenti didattici: a) Ordinamenti didattici disciplinati dal D.M. 509/99; b) Ordinamenti didattici ad ispilon sperimentali c) Ordinamenti didattici ad ipsilon Da ciò sarebbero derivate criticità riferite alla: Gestione delle carriere degli studenti Gestione attività di informazione e di orientamento agli studenti

17 La riforma didattica del D.M. 509/99: aspetti rilevanti e criticità; Il D.M. 270/2004: punti qualificanti e differenze rispetto al D.M. 509/99; L operatività del D.M. 270/2004: le disposizioni immediatamente operative; L operatività del D.M. 270/2004: la revisione delle classi dei corsi di studio; Gli adempimenti richiesti alle Università in relazione all applicazione del D.M. 270/2004; Le direttive del MIUR; Gli sviluppi della revisione delle classi dei corsi di studio

18 La revisione delle classi dei corsi di studio: L operatività del D.M. 270/2004 (che sostituisce integralmente il D.M. 509/99) risulta espressamente subordinata all emanazione dei decreti ministeriali di revisione delle attuali classi dei corsi di studio. Sono stati costituiti dal MIUR specifici tavoli tecnici per la revisione delle classi riferiti a sei macro-aree Risultanze lavori dei Tavoli tecnici: dicembre 2005

19 I tavoli tecnici per la revisione delle classi: Area delle Scienze matematiche, fisiche e naturali; Area delle Scienze della salute (a sua volta articolata in sei settori); Area delle Scienze della vita; Area Tecnica; Area Umanistica; Aree delle Scienze sociali e gestionali

21 Gli adempimenti richiesti alle Università in relazione al D.M. 270/2004: Revisione del Regolamento didattico di Ateneo (parte generale); Ridefinizione degli ordinamenti didattici dei corsi di studio e conseguente riformulazione del Regolamenti didattici dei singoli corsi; Riorganizzazione della didattica con specifico riferimento alla: - previsione dei 60 cfu comuni; - definizione di specifici criteri di differenziazione dei percorsi triennali dopo l anno comune; - individuazione di criteri per orientare la scelta dello studente tra il percorso professionalizzante e quello metodologico-formativo; - revisione ordinamenti delle lauree magistrali su 120 cfu;

22 Offerta didattica Unipv 2005/2006: 103 corsi di studio: 53 corsi di laurea (dei quali 5 interfacoltà e 1 interateneo); 5 corsi di laurea specialistica a ciclo unico; 45 corsi di laurea specialistica (dei quali 8 interfacoltà) Si dovrà pertanto rimodulare l intera offerta didattica dell Università di Pavia, valutando preventivamente: i corsi di laurea a contenuto professionalizzante, i corsi di laurea a contenuto metodologico-formativo nonché i corsi di laurea che potranno presentare le due tipologie di percorsi; il rispetto dei requisiti minimi per l attivazione dei corsi di studio; gli aspetti logistici (disponibilità di posti aula, laboratori ) legati alla differenziazione dei percorsi formativi

24 Le prime indicazioni operative dal MIUR: Linee guida per il rilascio del certificato di supplemento al diploma (cd. diploma supplement ): adempimento della Segreteria Studenti; Linee guida elaborate dal Tavolo Tecnico MIUR Confindustria per la consultazione con le parti sociali, propedeutica alla progettazione dei nuovi ordinamenti didattici; D.M. 25 novembre 2005 Definizione della classe del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza

25 Il modello di consultazione con le parti sociali: Articolazione su due livelli: 1) a livello di Ateneo; 2) livello delle singole strutture didattiche A livello di Ateneo dovrebbe essere costituita una CONSULTA UNIVERSITA SISTEMA SOCIO-ECONOMICO con i seguenti compiti: definizione orientamenti generali del processo di consultazione; recepimento del feedback delle valutazioni che emergono dai livelli di consultazione più specifici; sintesi dell intera operazione

26 Il modello di consultazione: A livello delle singole strutture didattiche (Facoltà, corsi di studio), si potrebbero ipotizzare due differenti tipologie di consultazione, e precisamente: 1) COMITATI DI CONSULTAZIONE SETTORIALI O LOCALI, con il compito di cogliere, nelle differenti specificità disciplinari e territoriali, l obiettivo di integrazione della formazione nell evoluzione del mercato del lavoro; 2) COMITATI DI INDIRIZZO, sul modello in precedenza realizzato negli Atenei con il progetto CampusOne

27 Le fasi della consultazione con le parti sociali: La consultazione con le parti sociali (vale a dire le organizzazioni rappresentative, a livello locale, del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni) va espressamente riferita alla valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali. 4 FASI: 1) Analisi dei fabbisogni competenze; 2) Progettazione curriculare; 3) Erogazione dei corsi; 4) Valutazione dei risultati

28 La laurea magistrale in Giurisprudenza: D.M. 25 novembre 2005: LM in Giurisprudenza caratterizzata da un percorso unico di durata quinquennale (in sostanza si tratta di un sistema 1 + 4) preordinato all accesso alle tradizionali professionali legali (avvocatura, magistratura, notariato) La laurea magistrale in Giurisprudenza potrà essere attivata dalle Università a decorrere dall anno accademico 2006/2007

30 La revisione delle classi L ipotesi iniziale: Avvio nuovi corsi di studio a partire dall anno accademico 2006/2007 e comunque non oltre l anno accademico 2007/2008; Integrale riconoscimento nel caso di trasferimento degli studenti, all interno dell Ateneo o tra diversi Atenei, tra corsi afferenti la medesima classe, dei crediti acquisiti nelle attività di base e caratterizzanti; Previsione, per ciascun anno di corso, di un numero di esami non superiore a dieci e, per ciascun esame, di un numero di crediti non inferiore a sei.

31 Le reazioni CRUI UNIVERSITA : La CRUI, in data 7 marzo 2006, ha adottato una mozione con la quale si è richiesto un intervento al MIUR per posticipare di almeno un anno l applicazione della nuova normativa e per apportare alla stessa le opportune modificazioni, riservandosi, in caso contrario, di agire presso le sedi competenti, ivi comprese quelle giurisdizionali. L Università di Pavia, con delibera del Senato Accademico del 13 marzo 2006, ha recepito la mozione della CRUI.

32 Le reazioni CRUI UNIVERSITA : Le criticità riscontrate dalla CRUI e recepite dall Università di Pavia risultano espressamente riferite alla: Inapplicabilità della nuova normativa già a decorrere dall anno accademico 2006/2007 per l evidente mancanza dei tempi tecnici necessari; Inopportunità di tale previsione, considerato che le modificazioni richieste implicano revisioni e procedure con tempistica che deve necessariamente essere adeguata alla complessità della materia; Appiattimento del livello qualitativo degli studi e dei titoli conseguiti; Lesione dell autonomia didattica riconosciuta agli Atenei;

33 Lo stato attuale delle classi dei corsi di studio: Parziale accoglimento delle osservazioni CRUI. I decreti sono in fase di emanazione. In particolare, risulta ora previsto: Avvio dei nuovi corsi di studio entro e non oltre l anno accademico 2007/2008; Possibilità, previa delibera degli organi accademici, di sperimentare i nuovi corsi a decorrere dall anno 2006/2007, comunicando l avvenuta attivazione alla Direzione Generale del MIUR; Definizione, da parte dei Regolamenti didattici di Ateneo, di specifiche modalità per il riconoscimento del maggior numero di crediti vincolati, acquisiti nelle attività di base e caratterizzanti, nel caso di trasferimento degli studenti, all interno dell Ateneo o da altro Ateneo; Attribuzione a ciascun insegnamento attivato di un congruo numero di crediti formativi in modo da poter prevedere, di norma, per ciascun anno di corso, non più di otto verifiche di profitto (e comunque fino ad un massimo di dieci)