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1 S A P E F L E X IMPERMEABILIZZAZIONE DI IMPALCATI DI PONTI E VIADOTTI Il sistema Sapeflex realizza la tecnologia della Impreservice per la impermeabilizzazione di impalcati in calcestruzzo di ponti e/o viadotti. Tale originale e consolidata tecnologia nasce dall esigenza di superare alcune carenze proprie (in misura ovviamente diversa) a tutti i sistemi impermeabilizzanti, sia a matrice bituminosa (mastici e guaine) che sintetica, garantendo, nel contempo rapida sovrapavimentazione, veloce posa in opera e costo contenuto. L intero sistema Sapeflex è costruito con tre strati successivi e sovrapposti di differenti materiali che, partecipando allo spessore complessivo, garantiscono, ognuno in funzione della sua posizione, precise ed essenziali proprietà. Così al contatto con l impalcato in calcestruzzo il sistema presenterà uno strato di base ( Primer S 300 ) cui è affidato il compito primario di assicurare la massima adesione tra il supporto, anche in presenza di contenuta umidità, e la sovrastante membrana impermeabile. Tale primo strato di fondo e imprimitura costituirà, inoltre, una pre-impermeabilizzazione capace, per la sua bassa viscosità, di impregnare e consolidare la superficie cementizia sia pure a livello corticale (si rimanda all allegata scheda tecnica relativa al Primer S 300 ). Al di sopra di tale base, essenzialmente rivolta all adesività del sistema, un formulato sintetico copolimero assolutamente omogeneo e compatibile ( Sapeflex 300 ), in quantitativi unitari tali da dare uno spessore di circa 2 mm, realizzerà la vera e propria membrana impermeabile che presenterà, ottimizzandole, caratteristiche spesso antitetiche quali elasticità, tenacità e durezza (si rimanda all allegata scheda tecnica relativa al Sapeflex 300 ). Il terzo ed ultimo strato, denominato mano d attacco, si otterrà mediante una miscela di bitume modificato con elastomeri del tipo SBS-R ( Elastobit ) stesa in spessore variabile tra i 600 ed i 1000μ; tale mano d attacco verrà spruzzata a caldo, per grandi superfici, con adeguati macchinari automontati o stesa, per aree contenute, con opportuni rastrelli o spazzoloni dopo fusione della miscela bituminosa a temperatura di circa 180 C (si rimanda alla allegata scheda tecnica relativa al Elastobit ). La funzione della mano d attacco sarà quella di collegare tenacemente ed elasticamente la membrana impermeabile sottostante con la sovrastante pavimentazione. Resta implicito che il ciclo impermeabilizzante descritto, e quindi l intera tecnologia, potrà essere utilizzato, sia in fase di manutenzione che di primo esercizio, su impalcati previamente regolarizzati con opportune pendenze e corredati da adeguate caditoie per l efficace smaltimento delle acque meteoriche di sottopavimentazione.

2 Preparazione del supporto In generale le superfici in calcestruzzo da impermeabilizzare dovranno essere stagionate e asciutte ed esenti da oli, grassi e polveri. Per impalcati di nuova costruzione sarà, pertanto, sufficiente prevedere un preventivo idrolavaggio delle superfici. Per impalcati in fase di manutenzione, dopo fresatura della pavimentazione in conglomerato bituminoso, si dovrà procedere all idroscarifica, con acqua ad alta pressione, per ottenere l adeguato irruvidimento corticale (microdemolizione) del supporto cementizio ed il contemporaneo asporto dei residui di impermeabilizzazione e pavimentazione preesistenti. Qualora la superficie dell impalcato, dopo idroscarifica, presentasse delle locali irregolarità (aree con ferri scoperti e/o caratterizzate da calcestruzzo degradato e/o disomogeneo,ecc) si dovrà procedere alla stuccatura di tali zone mediante impiego di stucco sintetico a base epossidica ( Sapecol 100, materiale per le cui caratteristiche si rimanda all allegata scheda tecnica). Se ci si trovasse di fronte, invece, ad impalcati caratterizzati da più significativi ed estesi degradi, per garantire il regolare deflusso delle acque di sottopavimentazione sarà opportuno provvedere alla parziale regolarizzazione e ricostituzione delle pendenze attraverso la rasatura delle superfici interessate mediante stesa, in spessore contenuto, di cemento addittivato con resina epossidica ( Epomix 2C, materiale per le cui caratteristiche si rimanda all allegata scheda tecnica). Nel caso, poi, che ci si trovi in presenza di degradi marcati e di vaste estensioni, sarà necessario procedere ad una idrodemolizione profonda con asportazione del calcestruzzo per spessori compresi tra i 4 e gli 8 cm; si passerà, quindi, all eventuale ripristino dei ferri d armatura ed al getto di adeguati betoncini reoplastici a ritiro compensato. La superficie di impalcato così risanata, prima dell applicazione del ciclo impermeabilizzante ( sistema Sapeflex ) dovrà essere sottoposta ad opportuna sabbiatura per garantire le condizioni più idonee per l efficace adesione della membrana protettiva composita. Modalità di posa in opera Previa accurata preparazione del supporto, come descritto in precedenza, si provvederà alla imprimitura e preconsolidamento delle superfici di impalcato attraverso la stesa, per mezzo di pompa airless o rullo, di sistema epossidico bicomponente diluito in solventi selettivi ( Primer S 300 ), in ragione di minimo 0,25 Kg/m2. Si procederà quindi, dopo circa un ora dalla stesa del primer, alla posa in opera della membrana bicomponente epossipoliuretanica ( Sapeflex 300 ), previa miscelazione dei due componenti, mediante rastrelli con spatola gommata, in ragione di minimo 2,5 Kg/m2. Potenzialità media di stesa: m2 /giorno. Ad indurimento avvenuto della membrana impermeabile ( Sapeflex 300 ), a circa 24 ore dalla stesa per una temperatura di 23 C, si potrà sovrappore a questa, mediante spruzzo o spazzolone, la mano d attacco in bitume elastomero ( Elastobit ). Potenzialità media di stesa:e m2 /giorno.

3 Bozza di Norme Tecniche di Appalto: Impermeabilizzazione impalcati di ponti e viadotti, mediante membrana continua epossipoliuretanica copolimerizzata con elastomeri compatibili ed esente da extender di catrame, con sovrapposto strato di collegamento, con la pavimentazione, a base di bitume- polimero. Materiali Sistema di imprimitura ed impregnazione del supporto Il sistema di impregnazione e imprimitura del supporto,dovrà essere costituito da una base epossidica ed induritore poliamminoalifatico in solventi selettivi (per un residuo secco non inferiore al 60% in peso) e sarà applicato mediante spruzzo Airless o con adeguate apparecchiature, in ragione di 0,200-0,250 kg/m prodotto tal quale. 2 di Membrana impermeabilizzante elastica continua La membrana impermeabilizzante elastica continua dovrà essere costituita da un copolimero epossipoliuretanico con presenza attiva di un terzo polimero elastomerico. Il prodotto non dovrà essere adittivato con catrame di distillazione da carbone fossile. La membrana dovrà polimerizzare entro le 24 ore dalla stesa alle condizioni di temperatura T > 23 C de UR %. Il materiale applicato dovrà, a polimerizzazione avvenuta, avere le seguenti caratteristiche chimico-fisiche: 3 - Densità relativa (riferita al prodotto A+B polimerizzato): 1,20 + 0,05 kg/dm (UNI ). - Durezza superficiale: Shore A (UNI ) - Resistenza a sollecitazione per trazione: minimo 6 N/mm2 (UNI 8202 par. 8 ) - Allungamento percentuale a trazione: minimo 80% (UNI 8202 par. 8 ) - Elasticità: massima 15% (verificata con deformazione residua a trazione) (UNI 8202 par. 10 ) - Resistenza alle basse temperature: integrità per avvolgimento su mandrino cilindrico fino a T = - 20 C (UNI 8202 part. 15 ). - Adesione al supporto cementizio: minimo 3 Mpa; saranno ammessi valori inferiori purchè dalla prova specifica ( Adhesion Tester ) risulti una rottura coesiva del supporto almeno pari al 60% della superficie interessata al test. Mano di attacco per il collegamento della membrana impermeabile con la sovrastante pavimentazione. La mano d attacco tra membrana e pavimentazione dovrà essere costituita da bitume modificato con polimeri SBS-R da spruzzare a caldo (T > 180 C) in ragione di minimo 0,8 Kg/m2. Il materiale dovrà interessare anche la quota parte della superficie verticale interna dei cordoli che verrà a contatto con la pavimentazione.

4 Stucco sintetico (per il risanamento di degradi localizzati) Lo stucco o pasta sintetica, che dovrà essere a base epossidica bicomponente e presentare caratteristiche tixotropiche, sarà applicato a spatola fino alla totale copertura dei ferri affioranti così come di buche o avvallamenti. Si dovrà assolutamente evitare, inoltre, di alterare, con sovraspessori di materiale, la naturale planarità e/o pendenza della superficie d impalcato. Il materiale applicato, dovrà, a polimerizzazione avvenuta, avere le seguenti caratteristiche chimico-fisiche: - Peso specifico (UNI ) 1,8 + 0,05 Kg/dm 3 - Carico unitario di rottura a compressione a 7 gg. (UNI EN 196) > 80 MPa - Carico unitario di rottura a flessione a 7 gg. (UNI EN 196) > 35 MPa - Modulo statico secante a compressione (UNI EN 6556) MPa - Adesione al calcestruzzo a 28 gg. (Adhesion Tester-ASTM ) > 3 MPa Cemento polimerico (per la regolarizzazione di vaste aree degradate) La rasatura per la regolarizzazione ed il ripristino di estese aree degradate di impalcato dovrà essere realizzata mediante la stesa di malta epoxi-cementizia bicomponente, in spessore contenuto entro i 5 mm, da effettuarsi su superfici in calcestruzzo preventivamente idroscarificate. L intervento prevede l accurata miscelazione dei prodotti, in appositi mixer ad asse verticale, la loro stesa mediante intonacatrice e la loro successiva regolarizzazione (lisciatura) con rastrelli a lama gommata. Preventivamente all applicazione della malta di rasatura descritta, si applicherà un primer di adesione bicomponente epossidico in emulsione acquosa. Il materiale applicato, epoxy-cemento e relativo primer, dovrà, a polimerizzazione avvenuta, avere le seguenti caratteristiche chimico-fisiche: - Carico unitario di rottura a compressione a 24 ore (UNI EN 196) > 8 MPa - Carico unitario di rottura a flessione a 24 ore (UNI EN 196) > 2 MPa - Modulo statico secante a compressione (UNI EN 6556) MPa - Adesione al calcestruzzo a 28 gg. (Adhesion Tester-ASTM ) > 3 MPa

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