Campagna di monitoraggio a San Piero dal 17/09/2016 al 25/10/2016

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1 Campagna di monitoraggio a San Piero dal 17/09/2016 al 25/10/2016 Nella mappa seguente è indicato il punto di posizionamento del presso la scuola dell infanzia Don Giulio Facibeni, in via Gramsci. Durante la campagna, della durata di circa un mese, sono stati monitorati i seguenti Inquinanti: - PM10 - PM2.5 - Biossido d azoto - Ozono - Monossido di carbonio - Benzene Figura 1: Posizione del laboratorio mobile inquinante descrizione elaborazione soglia superamenti consentiti PM10 Valore limite giornaliero Media giornaliera 50 µg/m 3 35 in un anno PM2.5 Valore limite su base annua Media giornaliera 25 µg/m 3 - NO 2 Valore limite orario Media oraria 200 µg/m 3 18 in un anno O 3 Soglia d informazione Media oraria 180 µg/m 3 - Soglia d allarme Media oraria 240 µg/m 3 - Valore obiettivo Massima delle medie mobili su 8 ore 120 µg/m 3 75 in 3 anni CO Valore limite Massima delle medie mobili su 8 ore 10 mg/m 3 - SO 2 Valore limite giornaliero Media giornaliera 125 µg/m 3 3 in un anno SO 2 Valore limite orario Media oraria 350 µg/m 3 24 in un anno C 6H 6 Valore limite su base annua Media giornaliera 5 µg/m 3 - Tabella 1: Limiti di riferimento per gli inquinanti monitorati (D.Lgs.155/2010). pag.1 di 13

2 PM10 Il particolato è l inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10µm(1 µm= 1 millesimo di millimetro). Le particelle PM10 penetrano in profondità nei nostri polmoni. Il loro effetto sulla nostra salute e sull ambiente dipende dalla loro composizione. Alcune particelle vengono emesse direttamente nell atmosfera, ma la maggior parte si formano come risultato di reazioni chimiche che coinvolgono i gas precursori (anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili). Gran parte delle particelle emesse direttamente derivano dalle attività umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall agricoltura, dall industria e dal riscaldamento domestico. % dati stazione min max media superamenti validi % % % % Tabella 2: PM10, statistiche del periodo. 60 PM10g m Figura 2: Concentrazioni giornaliere di PM10. pag.2 di 13

3 PM2.5 Il termine PM2.5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2.5 µm (1 µm = 1 millesimo di millimetro). L inquinamento da particolato fine è composto da particelle solide e liquide così piccole che penetrano in profondità nei nostri polmoni ed entrano anche nel nostro flusso sanguigno. Il particolato è l inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Alcune particelle vengono emesse direttamente nell atmosfera, ma la maggior parte si formano come risultato di reazioni chimiche che coinvolgono i gas precursori (anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili). Gran parte delle particelle emesse direttamente derivano dalle attività umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall agricoltura, dall industria e dal riscaldamento domestico. % dati stazione min max media validi % % % % 100 < Tabella 3: PM2.5, statistiche del periodo. 50 PM2.5g m Figura 3: Concentrazioni giornaliere di PM2.5. pag.3 di 13

4 Ozono L ozono (O 3 ) è una forma speciale e altamente reattiva di ossigeno. Nella stratosfera l ozono ci protegge dalle radiazioni ultraviolette. Ma nello strato più basso dell atmosfera la troposfera l ozono è dannoso per la salute e l ambiente. Riduce la capacità fotosintetica delle piante, ne indebolisce la crescita e la riproduzione. Nel corpo umano provoca infiammazioni ai polmoni e ai bronchi. Per le persone che gi à soffrono di disturbi cardiovascolari o respiratori, picchi di ozono possono essere debilitanti e persino fatali. L ozono si forma come risultato di reazioni chimiche complesse tra gas precursori (ossidi di azoto, composti organici volatili COV, monossido di carbonio). Tali precursori sono emessi prevalentemente dalle combustioni (industria, traffico), dai solventi e dall evaporazione di carburanti. I COV hanno anche importanti sorgenti naturali (in Emilia-Romagna circa il 20%). Le reazioni chimiche che producono ozono sono catalizzate dalla radiazione solare, di conseguenza questo inquinante è tipicamente estivo. % dati stazione min max media sup. 180 sup. 120 validi % % % % (ore) (giorni) 99 < Tabella 4: Ozono, statistiche del periodo O3g m Figura 4: Concentrazioni massime giornaliere di ozono O3g m Figura 5: Massimi giornalieri della media di 8 ore di ozono. pag.4 di13

5 Biossido di azoto Il biossido di azoto (NO 2 ) è un gas reattivo, di colore bruno e di odore acre e pungente. L esposizione a breve termine all NO 2 può causare diminuzione della funzionalità polmonare, specie nei gruppi più sensibili della popolazione, mentre l esposizione a lungo termine può causare effetti più gravi come un aumento della suscettibilità alle infezioni respiratorie. Inoltre determina effetti negativi sugli ecosistemi, contribuendo all acidificazione e all eutrofizzazione. È precursore dell ozono, del PM10 e del PM2,5. Le maggiori sorgenti di NO 2 sono i processi di combustione ad alta temperatura (come quelli che avvengono nei motori delle automobili specie diesel o nelle centrali termoelettriche). % dati stazione min max media superamenti validi % % % % 81 < < 12 < Tabella 5: Biossido di azoto, statistiche del periodo. 200 NO2g m Figura 6: Concentrazioni massime giornaliere dino 2. pag.5 di 13

6 Benzene Il benzene (C 6 H 6 ) è una sostanza chimica liquida e incolore dal caratteristico odore aromatico pungente. L Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica il benzene come sostanza cancerogena di classe I. La maggior parte del benzene oggi prodotto (85%) trova impiego nell industria chimica, per produrre plastiche, resine, detergenti, pesticidi, intermedi per l industria farmaceutica, vernici, collanti, inchiostri e adesivi. Il benzene è inoltre contenuto nelle benzine. % dati stazione min max media superamenti validi % % % % 100 < Tabella 6: Benzene, statistiche del periodo C6H6g m Figura 7: Concentrazioni medie giornaliere di benzene. pag.6 di 13

7 Monossido di carbonio Il monossido di carbonio (CO), incolore e inodore, è un prodotto derivante dalla combustione. A bassissime dosi il CO non è pericoloso, mentre a livelli di concentrazione nel sangue pari al 10-20% il soggetto avverte i primi sintomi, quali lieve emicrania e stanchezza. La principale sorgente di CO è il traffico veicolare (circa l 80% a livello mondiale), in particolare i veicoli a benzina. L emissione è connessa alle condizioni di funzionamento del motore: si registrano concentrazioni più elevate con motore al minimo e in fase di decelerazione. L evoluzione delle tecnologie ha determinato una significativa riduzione delle emissioni. % dati stazione min max media superamenti validi % % % % 97 < < 0.6 < Tabella 7: Monossido di carbonio, statistiche del periodo. 1.5 COmg m Figura 8: Massimi giornalieri della media di 8 ore di monossido di carbonio. pag.7 di 13

8 Giorno tipo NO2 I grafici seguenti mostrano l andamento del biossido ` d azoto nel corso del periodo di monitoraggio. Il grafico settimanale evidenzia un andamento grosso modo analogo in tutti i giorni dal lunedì al venerdì con un picco più accentuato nelle ore iniziali del mercoledì potenzialmente imputabile alla presenza del traffico aggiuntivo per il mercato settimanale. Le concentrazioni di biossido d azoto sono poi in calo durante il fine settimana. Il mese di ottobre evidenzia concentrazioni mediamente più alte rispetto al mese di settembre, principalmente imputabili alle condizioni meteorologiche. Figura 9: Giorno tipo di NO2 Dall alto e da sinistra: grafico delle concentrazioni orarie nella settimana, grafico delle concentrazioni orarie nel giorno tipo, grafico delle concentrazioni medie nel mese e grafico delle concentrazioni medie per giorno della settimana pag.8 di 13

9 Aspetti meteorologici Nei grafici seguenti sono riportate le principali variabili meteorologiche monitorate durante il periodo. Dal punto di vista meteo il peiodo è stato piuttosto omogeneo, con temperature mediamente più basse nel mese di ottobre. Figura 10: Velocità del vento nel periodo monitorato Figura 11: Temperatura media dell aria nel periodo monitorato pag.9 di 13

10 Aspetti meteorologici Figura 12: Umidità relativa media nel periodo esaminato pag.10 di 13

11 Campionamenti in discontinuo Nel corso della prima parte della campagna di monitoraggio sono stati effettuati anche campionamenti della qualità dell aria in discontinuo per la determinazione delle concentrazioni di metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nel particolato PM10. Al fine di ottenere un volume di aria ambiente sufficiente a raggiungere il limite di quantificazione della metodica analitica, il campionamento in discontinuo automatico si è protratto dal 17 al 30 settembre; i filtri raccolti sono stati inviati al laboratorio della sezione provinciale Arpae di Ravenna. Gli esiti del monitoraggio, riportati nelle tabelle che seguono, sono pertanto espressi come valore medio di concentrazione per l intero periodo di campionamento. Il Dlgs n. 155 del 13/10/2010 e s.m.i. prevede per la concentrazione media annuale un valore limite per il piombo e valori obiettivo per arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene; il confronto proposto con tali valori normativi è pertanto puramente indicativo in quanto le misure si riferiscono ad un periodo di monitoraggio molto inferiore all'anno. Tabella 8 metalli pesanti concentrazioni medie periodo settembre 1-25 ottobre 2016 DLgs. n. 155 del 13/08/2010 Ni (ng/m³) As (ng/m³) Cd (ng/m³) Pb (μg/m³) Valore obiettivo Valore obiettivo Valore obiettivo Valore limite Concentrazione media annuale ,5 Concentrazioni medie Ni (ng/m³) As (ng/m³) Cd (ng/m³) Pb (μg/m³) Campagna dal 17/09/16 al 30/09/16 1,43 1,17 0,39 0,007 pag 11 di 13

12 Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Periodo di campionamento 17/09/16 30/09/16 unità di misura Valore obiettivo Dlgs 155/2010 Scuola Materna Statale ng/m 3 ng/m 3 Naftalene <0,013 Acenaftilene <0,013 Acenaftene <0,013 Fluorene <0,013 Fenantrene <0,013 Antracene <0,013 Fluorantene <0,013 Pirene <0,013 Benzo(a)antracene 0,030 Ciclopenta(c,d)pirene <0,013 Crisene 0,042 Benzo(b)+(j)fluorantene 0,157 Benzo(k)fluorantene 0,051 Benzo(e)pirene 0,085 Benzo(a)pirene 1 0,038 Perilene <0,013 Indeno(1,2,3,c,d,)pirene 0,086 Dibenzo(ac)+(ah)antracene <0,013 Benzo(g,h,i)perilene 0,090 Dibenzo(a,l)pirene <0,013 Dibenzo(a,e)fluorantene <0,013 Dibenzo(a,e)pirene <0,013 Dibenzo(a,i)pirene <0,013 Dibenzo(a,h)pirene <0,013 SOMMA VALORI ANALITICI 0,578 Tabella 9 IPA concentrazioni medie di campagna pag.12 di 13

13 Conclusioni La presente campagna di monitoraggio della qualità dell'aria è stata effettuata al fine di integrare i dati raccolti presso le stazioni di fondo della rete regionale in merito alle concentrazioni di benzo(a)pirene e metalli pesanti (nichel, arsenico, cadmio e piombo) in atmosfera; gli esiti complessivi di tali rilievi, che si svolgono a livello regionale, sono inviati annualmente ad ISPRA. L'utilizzo del ha permesso di raccogliere anche misure automatiche (PM10, PM2,5, biossido di azoto, ozono, monossido di carbonio e benzene) grazie agli analizzatori installati sul mezzo. Nel corso della campagna non si sono riscontrati superamenti per i vari parametri monitorati. Le concentrazioni medie giornaliere di PM10 e PM2,5, inquinanti che presentano una distribuzione di tipo areale non necessariamente legata a fonti puntuali, hanno evidenziato un andamento simile a quanto si riscontra presso le stazioni di fondo urbano. Relativamente agli altri inquinanti gassosi (ozono, benzene e monossido di carbonio) gli indici statistici mostrano livelli contenuti. L'analizzatore di biossido di azoto ha presentato alcuni problemi tecnici con un conseguente rendimento inferiore a quanto richiesto dalla normativa (90% ), tuttavia la percentuale dei dati raccolti (85%) consente di valutare con sufficiente attendibilità gli andamenti registrati. Gli indici statistici mostrano valori molto contenuti ed inferiori a quanto si riscontra presso la rete fissa nello stesso periodo; l'andamento del giorno tipo, con concentrazioni maggiori nei giorni feriali e in corrispondenza dei tipici orari di spostamento mattutini e serali, evidenzia come la presenza di tale inquinante sia legata al traffico. Relativamente ai campionamenti discontinui di metalli pesanti e IPA si riscontrano concentrazioni molto inferiori ai valori limite od obiettivo, anche se questi ultimi sono riferiti alla media annuale. La campagna di monitoraggio si è svolta in un periodo dell'anno non particolarmente sfavorevole alla dispersione degli inquinanti in atmosfera, come invece avviene frequentemente nella stagione invernale; tuttavia il confronto con gli analoghi dati registrati presso la RRQA mostra come nell'area oggetto di indagine non si rilevino situazioni di criticità per quanto riguarda la qualità dell'aria. pag.13 di 13