LA MICROZONAZIONE SISMICA e LA CONDIZIONE LIMITE
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1 Bologna, 25 Novembre 2014 Sessione 2.3 Strumenti per la riduzione del rischio LA MICROZONAZIONE SISMICA e LA CONDIZIONE LIMITE DELL EMERGENZA NEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE o INTERCOMUNALE: LE LINEE GUIDA DELLA REGIONE LAZIO (DGR Lazio n. 363/2014) Geol. Antonio Colombi AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE AREA PIANIFICAZIONE
2 Agenzia regionale di Protezione Civile La normativa di protezione civile nel Lazio è stata profondamente innovata dalla legge regionale n. 2 del 6 febbraio Con questa Legge viene istituita l Agenzia regionale di Protezione Civile. Logo distintivo dell Agenzia regionale di Protezione Civile AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE Direttore Segreteria operativa del Direttore L Agenzia è un unità amministrativa della Regione Lazio, dotata di autonomia gestionale, organizzativa, finanziaria e contabile. Un mondo nuovo da costruire Area Affari generali Area Centro Funzionale Regionale Area Organizzazione del Sistema Regionale Area Emergenze e Sala operativa Area Pianificazione Area Formazione
3 Linee Guida Regione Lazio Con la DGR Lazio n. 363 del 17 giugno 2014 (BURL n. 52 del 1 luglio 2014) sono state emanate le Linee Guida per la Pianificazione Comunale o Intercomunale di Emergenza di Protezione Civile. Le Linee Guida, tenuto conto dell evoluzione continua della materia in oggetto, potranno essere aggiornate dalla Regione ogni 12 mesi al fine di permettere e garantire la loro funzionalità e applicazione.
4 Linee Guida Regione Lazio Le Linee Guida nel loro primo anno di applicazione avranno un carattere sperimentale. Obbligatoria la divulgazione del Piano alla cittadinanza, nonché la pubblicazione, anch essa obbligatoria, sul sito web dell Ente; I Comuni che ancora non hanno predisposto il Piano avranno tempo 8 mesi, dalla data di pubblicazione delle Linee Guida per redigerlo. I Comuni che hanno già approvato il Piano, avranno tempo 12 mesi, sempre dalla data di pubblicazione, per aggiornarlo. Approvato il Piano, il Comune dovrà prevederne l aggiornamento almeno una volta all anno e la revisione completa ogni 5 anni.
5 Linee Guida Regione Lazio Concluso il periodo sperimentale, a seguito dei feedback provenienti dalle Amministrazioni Locali, la Regione, in caso di mancata ottemperanza, valuterà se dare seguito alle misure di carattere restrittivo che possono essere riassunte come segue: intervenire verso il Comune attraverso l esercizio dei poteri sostitutivi attivare la sospensione di accesso a finanziamenti strutturali finalizzati alla riduzione dei rischi (quindi anche art 32 bis e art. 11) e alla messa in sicurezza del sistema di gestione dell emergenza.
6 Linee Guida e Rischio Sismico Le Linee Guida prevedono che i Comuni o gli aggregati intercomunali predispongano uno scenario di Rischio Sismico del territorio (uno per evento severo e uno per evento ricorrente). Per la definizione degli scenari nel Piano dovranno essere presenti le seguenti informazioni: Zona sismica di appartenenza (DGR Lazio n. 387/2009). Aree e popolazione a rischio, tramite individuazione degli edifici di costruzione antecedente al 1984 e censimento della popolazione in essi presente. Pericolosità sismica regionale in termini di a g ; Edifici strategici o rilevanti ai fini di Protezione Civile dopo evento sismico come da allegato della DGR n. 489/12. Zone suscettibili di Amplificazione sismica e/o di Instabilità Sismica dedotte dallo studio di Livello 1 di MS validato. Presenza di faglie attive e capaci nel territorio desunte dallo studio di MS validato. Impianti a rischio per la Direttiva Seveso.
7 Linee Guida e Microzonazione Sismica Dal 2010 la Regione impone l obbligatorietà dello studio di MS nel processo di pianificazione, in cui i Livelli 1 e 2 sono indispensabili, preventivamente all adozione degli Strumenti Urbanistici Attuativi e ai Piani di Emergenza Comunali. Le Linee Guida regionali per la pianificazione dell emergenza indicano la presenza, fra i documenti obbligatori del Piano, della Carta dello Scenario del Rischio sismico che deve comunque riportare anche: le zone Suscettibili di Amplificazione Sismica e di Instabilità Sismica indicate nella MOPS di Livello 1 o 2. le situazioni di pericolosità geologica che possono subire riattivazioni in caso di evento sismico, quali zone a liquefazione, faglie attive etc. Situazione Livello 1 MS Novembre 2014
8 Linee Guida e Condizione Limite dell Emergenza Le Linee Guida regionali, recependo le raccomandazioni nazionali, incentivano l applicazione su aggregati (Unioni o Consorzi di Comuni) in cui le funzioni di protezione civile possono essere svolte in maniera unitaria. In ogni caso, seguendo le raccomandazioni della Commissione Speciale di Prot. Civ., le Linee Guida indicano che l analisi della CLE può: essere realizzata solo a seguito della predisposizione del Piano di Emergenza essere utilizzata come metodo per analizzare il sistema di gestione dell emergenza per le sole componenti fisiche essere recepita, una volta realizzata, nel Piano. Intensità Condizione Limite per l Emergenza Si interrompono tutte le funzioni urbane Si interrompe la funzione residenziale da Bramerini et al., 2012 Si interrompono le funzioni strategiche Si interrompono le funzioni per la gestione dell emergenza Danno
9 Linee Guida e Condizione Limite dell Emergenza Le Linee Guida indicano, fra i documenti obbligatori del Piano, la presenza della Carta della CLE, dove devono essere riportati: Gli edifici e le aree che garantiscono le funzioni strategiche per l emergenza; Le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale, degli edifici e delle aree di cui al punto precedente e gli eventuali elementi critici; Gli aggregati strutturali e le singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale. Le industrie passibili di incidente rilevante se esistenti.
10 Linee Guida e Condizione Limite dell Emergenza Le Linee Guida indicano, inoltre, come novità strutturale, che in assenza del Piano, potrà essere predisposto uno Studio preliminare per il Piano di Emergenza che potrà supplire per un periodo massimo di 6 mesi dalla sua deliberazione alla mancanza del Piano stesso. Superato tale periodo, in perdurante assenza del Piano, al Comune viene sospesa la possibilità di accedere a finanziamenti finalizzati alla riduzione del rischio e alla messa in sicurezza del sistema di gestione dell emergenza. Nello studio preliminare dovranno essere individuati: gli edifici strategici finalizzati al coordinamento dell emergenza, al soccorso sanitario e all intervento operativo; Situazione CLE Novembre 2014 le aree di emergenza.
11 Il duplice utilizzo della MS e della CLE nella pianificazione urbanistica e dell emergenza nella Regione Lazio CLE
12 * Il numero di Comuni del Lazio è 378, ma sono stati considerati come singole Unità i Municipi di Roma e il Comune di Rieti diviso in due Situazione dei Piani di Emergenza ** La non presentazione del Piano non significa che non esista o magari sia presentato solo in Prefettura ma non alla Regione ** Fr Lt Ri Rm Vt Totale non presentato Insufficiente Sufficiente Buono totale *
13 Dei 378 Comuni del Lazio il 54% non ha redatto o presentato alla Regione (obbligatorio) il Piano di Emergenza Comunale, mentre il 23% ha un piano insufficiente e soltanto il 23% ha un Piano buono, ma comunque datato. A quattro mesi dall emanazione delle Linee Guida non è stato ancora presentato alcun Piano predisposto o aggiornato secondo le stesse.
14 Attualmente incrociando i dati dei Livelli 1 di MS, le Analisi della CLE e i Piani di Emergenza, il quadro che emerge nella Regione Lazio indica che il 45,5% dei Comuni si trova in una situazione carente in quanto non ha redatto almeno due piani su tre o la loro redazione è insufficiente. Soltanto il 20,1% presenta una situazione più che soddisfacente, avendo predisposto e validato almeno due dei tre Piani.
15 Cosa stiamo ottenendo dalla MS, dalla C.L.E. e dai Piani di Emergenza? «Gli studi di Microzonazione Sismica hanno l obiettivo di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, restituendo informazioni utili per il governo del territorio. per la pianificazione per l emergenza.» «La Condizione Limite per l Emergenza è la condizione al cui superamento, in condizioni di emergenza, l insediamento urbano conserva l operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l emergenza» «Il Piano di emergenza comunale è lo strumento di pianificazione primaria che prevede e organizza le fasi del sistema emergenziale al fine di garantire una corretta e idonea gestione delle fasi critichi per eventi calamitosi» Siamo sicuri di essere stati incisivi e di aver veicolato il messaggio nel modo corretto a Professionisti e Amministratori Locali sulla potenza e sul significato sociale di questi tre Piani o per ora è stato soltanto un altro modo (comunque utile) per creare opportunità di lavoro in una cultura della prevenzione che è ancora una Cattedrale del Deserto in questa nazione? Siamo sicuri che questi tre strumenti di ampio respiro non rimarranno schiacciati e non ascoltati dal perdurante sfrenato e paradossale «bisogno» di emergenze in questo paese, unico sistema sicuro per poter arrivare ad avere soldi freschi e immediati da gestire?
16 Sono state presentate le Linee Guida per la pianificazione di emergenza Comunale o Intercomunale emanate nel giugno del 2014 dalla Regione Lazio. All interno delle LG, che abbracciano tematiche complesse e multidisciplinari, la MS e l Analisi della CLE assumono un ruolo importante, obbligatorio e fondamentale, sia per gli aspetti concettuali sia per quelli cartografico-elaborativi. Gli studi di MS sono propedeutici al Piano di emergenza in quanto con la loro capacità di identificare le zone soggette a diversa amplificazione sismica dovrebbero permettere di orientare la scelta di aree idonee per l utilizzo di edifici per il Comando e Controllo (Sedi COC o COM) e per le aree per il ricovero delle persone sfollate dopo un evento sismico. Gli elaborati di Livello di MS sono fondamentali per la realizzazione delle Carte tematiche del Piano di Emergenza. La CLE entra a livello concettuale nel Piano di emergenza comunale, come una prova del nove sulla effettiva funzionalità del Piano stesso e sul grado di resilienza del sistema emergenziale a livello comunale o intercomunale. La Carta della CLE è un documento obbligatorio del Piano di emergenza. Aver reso obbligatoria la presenza di entrambe le analisi nel processo di pianificazione dell emergenza permette alla Regione Lazio di proseguire il percorso di attività di prevenzione sismica iniziato ormai da circa un decennio.
17 ..Strategie di prevenzione più efficaci farebbero non solo risparmiare decine di miliardi di dollari ma salverebbero decine di migliaia di vite. Costruire una cultura di prevenzione non è facile, perché mentre i costi della prevenzione devono essere pagati nel presente, i suoi benefici si avvertono in un futuro distante. Per di più, i benefici non sono tangibili: Essi sono i disastri che non sono accaduti! da Kofi Annan, Segretario Generale ONU 1996/2006
GNGTS 2014 Sessione 2.3
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