Auto'Epoca IL M EN SILE I T A LI A N O DI A U T O STO RI CH E - THE ITALIAN CLA SSI C CA R M A GA Z I N E

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1 PAGINE : 1 SUPERFICIE : 100 % Auto'Epoca zmexvutsrqponmlk IL M EN SILE I T A LI A N O DI A U T O STO RI CH E - THE ITALIAN CLA SSI C CA R M A GA Z I N E ANNO XXXVI (417) - N. 5 - MAGGIO 2019 EURO 6,00 URNMLKJIGEBA JAGUAR BERLINA MK2 FORSELA3,ÙELEGANTE VETTURACOSTRUITA DAL1959CON MOTORI 2.4,3.4 E3.8. ILSIMBOLODIUNOSTIL EDIUN'EPOCA. X 1000 MLIGA M IGLIA izyxvutsrponmlkihgfedcba MILLE MIGLIA 1957 AUDIQUATTROSP0R1ZUTSRONMLIHGEDCA % X ^ TRIESTE OPICINA FRANCIACORTA HISTORIC ALBERTO SCURO PRESIDENTE DELL'ASI, ^ G^ zemk CHIHUAHUAEXPRESS TERREDI CANOSSA CALIFORNIARALLY 27 MAGGI01941, AFFONDALACORAZZATA BISMARCK ILNUOVOPRESIDENTE ASIE ILSUOCONSIGLIO FEDERALE CRONACHE E COMPROVENDO ' CALENDARIO EAGENDE i GLIARRETRATI

2 EVENTI / Ter r e di Ca n o s s a I n t e r n at io na l Cl a s s ic Car Ch al l en g e 2019 zvtronligedbali Le bellezze dell'italia e la vittoria degli argentini zyvutsrponmlihgfedcatsrponmg Nostro servizio, fotografie Courtesy of Canossa Events Srl (René Officiai Photographer, Giorgio Benvenuti, TheMovimageCompany, Dino Benassi, Enzo Giovanetti, Riccardo Bocelii zywvutsrqponmlihgfedcbavutsrqpnmljigfedcba ATonconogy-Ruffini il successo nella nona edizione della gara che ha portato i concorrenti nelle SLù belle località di Emilia, Toscana e Liguria. Il meteo ha messo a dura prova i concorrenti. P P arla spagnolo l'edizione 2019 del Terre di Canossa grazie al successo degli argentini Juan Tonconogy e Barbara Ruffini su una Bugatti Type 40% del 1927 che si aggiudicano anche la coppa riservata alle vetture ante guerra. Uaffiatato equipaggio, vincitore lo scorso anno della Mille Miglia, ha avuto la meglio su altri due equipaggi grandi specialisti della regolarità: Vesco-Guerini (terzi alla edizione 2018) che si sono piazzati al secondo posto su Bmw 328 del 1939 e Passanante-Pisciotta che hanno occupato l'ultimo gradino del podio con la loro Fiat 1100/103 del Va così in archivio la nona edizione della manifestazione emiliana che ha visto al via 103 equipaggi di cui ben l'80% era straniero. Erano 15 le nazioni rappresentate e 28 le case automobilistiche presenti all'appuntamento, a conferma della sua continua crescita. Da sottolineare che, come è tradizione per il Gran Premio Terre di Canossa, è stata massiccia la presenza femminile, pari a circa il 40% dei partecipanti. Quattro giorni di gara, dall'11 al 14 aprile, 650 chilometri sulle appassionanti e affascinanti strade di Emilia, Liguria e Toscana, in Nella gara emiliana bel successo dei sudamericani Tonconogy-Ruffini, sopra, che hanno avuto la meglio su Vesco-Guerini, in basso a sinistra, che si sono piazzati alle loro spalle. Sotto la premiazione dei primi tre classificati e la Fiat 110/ 103 di Passanante-Pisciotta, anche loro sul podio. Nell'altra pagina alcuni momenti della manifestazione che ancora una volta ha accolto numerosi eguipaggi stranieri.

3 un mix unico di sport, passione, turismo, cultura, enogastronomia e serate uniche, tutto nel rispetto dell'ambiente con la professionale regia di Canossa Events e Scuderia Tricolore. Anche il meteo quest'anno ha voluto essere protagonista: gli equipaggi sono passati dal caldo estivo alla primavera fino allo spettacolo del candido manto di neve sul Passo del Cerreto. Uno spettacolo nello spettacolo ed una difficoltà in SLù per i concorrenti. In programma c'erano 65 prove a cronometro oltre a 6 prove di media tutte di notevole difficoltà tecnica e di ogni tipologia per meglio mettere alla prova le capacità di ogni equipaggio: su strada e in pista, in salita e in discesa, alcune veloci, altre panoramiche come al Passo del Vestito e del Cerreto, altre ancora uniche e suggestive come quelle nei centri cittadini. Impegnativi anche il 'Trofeo Forte dei che si è svolto nell'anello di piazza Marconi della cittadina balneare e il con le prove che si sono disputate in piazza del Duomo, nel centro storico di Reggio Emilia. Il Terre di Canossa non è solo una gara, altrimenti non si spiegherebbe il motivo del suo successo. È una combinazione vincente di auto meravigliose e di gentlemen drivers che arrivano da tutto il mondo per questa opportunità pressoché unica di poter vivere l'italia in un modo speciale, combinando l'adrenalina della competizione con il piacere della buona cucina italiana e della scoperta dei territori attraversati dal percorso. Gli organizzatori hanno proposto per questa nona edizione alcune delle situazioni degli anni passati che i partecipanti hanno SLù gradito: la partenza da Salsomaggiore Terme con il suo fascino liberty, il passaggio nel cuore di due città d'arte come Pisa e Lucca, il Trofeo Forte dei Marmi e il Trofeo Tricolore, la dedicata alle auto anteguerra e l'imperdibile beach party al tramonto a Forte dei Marmi, vera e propria perla della Versilia. Ma accanto alle conferme non sono mancate le novità volute dagli organizzatori. Ad esempio la cena del venerdì nella maestosa cornice del Palazzo Ducale a Massa con la sua suggestiva grotta dedicata a Nettuno, il pranzo dello stesso giorno nella raffinata location offerta dalla Villa del Ferlaro e il passaggio nel centro di Carrara. Grande importanza è stata data quest'anno agli impegnativi tratti montani con un nuovo percorso tra le tortuose e boscose strade della Garfagnana, tra le bianche cave di marmo delle Apuane e sullo spettacolare Passo del Vestito. La gara è terminata come sempre a Reggio Emilia, ma per la prima volta il Trofeo Tricolore si è disputato nel cuore della città, culla della bandiera italiana. Tra le auto SLù anziane presenti, da segnalare una Amilcar CGSS del 1926, la Bugatti Type 40 del 1927 dei vincitori, una Bugatti Type 37, unalfa Rom eo 6C 1500 SS e una OM 665 Superba S del Da citare anche anche la Triumph TR3 A del 1958 guidata dal senatore Filippo Berselli, che venne utilizzata durante le riprese del film dolce vita'.' Al seguito dei concorrenti le Ferrari moderne presenti per il Tributo al Cavallino rampante. Si comincia giovedì 11 aprile con le verifiche e la serata di gala. Nel cuore del fasto liberty di Salsomaggiore Terme, la nona edizione del Gran Premio Terre di Canossa accende i motori con le auto storiche esposte nelle vie centrali e davanti alle Terme Berzieri. Presso il Palazzo dei Congressi, gioiello liberty inaugurato nel 1901 come Grand Hotel des Thermes, il benvenuto del presidente della Scuderia Tricolore Lugi Orlandini che accoglie con calore i partecipanti e le molte 25

4 EVENTI / Ter r e di Ca n o s s a I n t er na t i on al Cl a s s i c Car Ch al l en g e zyvutsrqponmlihgfedcbaxvutsrpnmligfedcba «8 1 L'immagine di Piccineili-Gatta,sopra, con la loro Amilcar che hanno portato al quindicesimo posto sintetizza le condizioni che i concorrenti hanno dovuto affrontare sul Passo del Cerreto. Sotto Villa-Abello che hanno chiuso appena fuori dai primi t renta. Nell'altra pagina Biasetti-Dall'Aglio e in basso due passaggi della gara. autorità presenti. Doveroso il ringraziamento al Comune, che ha accolto questa nuova edizione, e alla Polizia stradale, come sempre presente per scortare gli equipaggi in sicurezza. Dopo i saluti e il briefing piloti nella Sala delle Cariatidi, la cena nella spettacolare cornice del Salone Moresco, voluto nel 1925 come salone delle feste e che ricorda nello stile la sensualità misteriosa dellalhambra. Non a caso fu scelto dal regista Bernardo Bertolucci per girare alcune scene del film premio oscar Imperatore'.' La cena, come da t radizione, è stata firmata dallo chef Massimo Spigaroli, premiato con la Stella Michelin. Venerdì 12 aprile è in programma la prima tappa da Salsomaggiore Terme a Massa. Sotto un cielo nuvoloso, ma non minaccioso, e tra ali di folla, si parte alle 10 dalla piazza Berzieri di Salsomaggiore Terme. La prima auto passa sotto l'arco in direzione dell'autodromo Riccardo Paletti di Varano de' Melegari dove è in programma il primo gruppo di prove speciali della giornata. I tornanti del passo della Cisa accolgono gli equipaggi con un verde da inizio primavera e con un percorso ricco di fascino e di curve a gomito. I piloti hanno la possibilità di sfidarsi interpretando il tracciato in base alle prestazioni dell'auto e alla loro abilità. Per la sosta le auto vengono schierate nell'immenso parco sul giardino all'inglese dinnanzi alla Villa del Ferlaro, splendido edificio del 1808 dall'inconfondibile profilo neoclassico parmense. Da qui nel pomeriggio si riparte sulle strade dell'appennino verso Berceto e Borgo Val di Taro che, come sempre, accoglie con calore il Terre di Canossa aprendo il suo centro storico. Poi si supera il panoramico Passo della Cappelletta, teatro di altre prove a cronometro, con le sue spettacolari e impegnative curve a gomito. Larrivo di tappa è al tramonto nella bellissima Piazza degli Aranci a Massa, dove le auto si schierano per farsi ammirare da appassionati e semplici curiosi. La città, dominata dal Castello Malaspina, accoglie i partecipanti per la cena nelle sale del Palazzo Ducale, detto anche Palazzo Rosso per volere di Teresa Panfili, nipote del Papa Innocenzo X che lo fece dipingere con i colori pontifici: rosso e bianco. Stupore dei partecipanti che, entrati nel chiostro del palazzo per l'aperitivo, rimanevano folgorati dalla bellezza della Grotta del Nettuno, piccola perla incastonata nel cuore dell'edificio e progettata da Alessandro Bergamini. Durante tutta la giornata la sfida per le prime posizioni è stata sempre accesa e i gli aspiranti al podio hanno gareggiato a suon di centesimi di secondo. Dopo l'ultimo gruppo di prove della Cappelletta, la classifica vede al comando l'equipaggio argentino Tonconogy-Ruffini, seguiti da Vesco-Guerini e da Passanante-Pisciotta. La Toscana e le sue città d'arte, Pisa, Lucca, Carrara e Forte dei Marmi fanno da scenario alla seconda tappa, quella di sabato 13 aprile. Si parte con il sole dall'anello di Piazzale Marconi a Forte dei Marmi: molti i sorrisi, le battute tra gli equipaggi e le previsioni sulla variazioni delle posizioni in classifica. Il via viene dato alle 9.15 e le auto si dirigono verso Pisa, dove le vetture passano sugli

5 spettacolari lungarni e poi nel centro storico transitando anche nella suggestiva Piazza dei Cavalieri, sede della prestigiosa università Scuola ed anche sotto l'arco dell'edificio intitolato al Conte Ugolino di memoria dantesca. Un saluto alla torre pendente SLù f amosa del mondo che sembra inchinarsi al passaggio delle vecchie e poi è il momento di affrontare un gruppo di prove a cronometro spettacolari tra gli ulivi, in una stradina che sembra disegnata apposta per immergersi nello splendido paesaggio toscano. Da qui si arriva a Lucca che accogliere gli equipaggi nelle vie del centro gremite di gente che applaude e fotografa: si passa per Piazza Anfiteatro, davanti alla chiesa di San Michele per arrivare in una splendida Piazza Napoleone con gli sbandieratori che fanno da cornice alle auto schierate. Dopo una breve sosta per lasciarsi ammirare dal pubblico è il momento di ripartire per l'attesa passeggiata sulle antiche mura, patrimonio dell'unesco, che si trasformano come da tradizione in una perfetta passerella di eleganza. Lasciata Lucca, il Gran Premio Terre di Canossa punta verso le montagne della Garfagnana e le auto, scortate dalla Polizia stradale, affrontano le curve in sicurezza. Un passaggio a fianco del Ponte del Diavolo e poi il pranzo tra le verdi colline di Barga. Dopo la sosta si riparte alla volta di Castelnuovo Garfagnana con un passaggio nell'antico borgo medioevale. Poi, attraverso il Passo del Vestito e Isola Santa si percorrono curve, tornanti e gallerie scavate nella roccia prima di lanciarsi verso la pianura con lo sguardo che spazia fino alla piana di Carrara, al mare e alle isole del Golfo dei Poeti. Con, sullo sfondo, le bianche Alpi Apuane le vetture giungono nel centro storico di Carrara che quest'anno per la prima volta si è aperto agli equipaggi che hanno così potuto visitare la città nota nel mondo per il marmo. Si sfila in Piazza Alberica, accolti dal pubblico mentre il Comune delizia gli ospiti con il tipico lardo di Colonnata e offre un oggetto in marmo creato appositamente per l'evento. Larrivo di tappa è nel cuore della Versilia, con il Trofeo Forte dei Marmi nell'anello di Piazza Marconi. Il tempo di cambiarsi e poi si gode la serata SLù glamour del Terre di Canossa: l'atteso beach party al Bambaissa Beach Club con un tramonto da favola e una nottata tra musica e champagne in riva al mare. La classifica è sempre SLù combattuta con i primi equipaggi che si sfidano una prova dopo l'altra, superandosi SLù volte vicendevolmente. A fine giornata, il podio vede primo l'equipaggio Vesco-Guerini, seguiti da Tonconogy-Ruffini e da Giacoppo-Grillone Tecioiu. Domenica 14 da Forte dei Marmi si riparte in direzione Reggio Emilia. La partenza dell'ultima tappa è alle 9 dall'anello di Piazza Marconi. Le previsioni meteo danno neve sul Passo del Cerreto, e così le vetture vengono suddivise in gruppi e scortate a vista dagli angeli della Stradale. Gli equipaggi salutano il mare della Versilia per dirigersi verso Sarzana e il suo centro storico di pianta medievale identificata in particolare dall'antica Cittadella e dalla Fortezza di Firmafede eretta dal Lorenzo il Magnifico. Un passaggio nel centro per un breve coffee break e poi via verso la sfida del Passo del Cerreto con i suoi 1261 metri di altezza, incredibilmente ammantato di bianco. Si giunge infine a Reggio Emilia dove, a partire dalle 13, gli equipaggi sfilano in Piazza della Vittoria e vengono presentati al pubblico, sfidandosi poi in Piazza del Duomo per il 'Trofeo Il pranzo conclusivo e la Cerimonia di Premiazione si svolgono presso la sede di Ruote da Sogno, main partner dell'evento insieme a Lavor. Come detto, la vittoria è andata a Tonconogy-Ruffini con 294,27 penalità, staccati di 11,32 si sono piazzati Vesco-Guerini. Per Passanante-Pisciotta terza posizione finale con 346,50, ovvero 52,23 in SLù dei vincitori. Giacoppo-Grillone Tecioiu con la loro Mercedes 190 SL si sono piazzati al quarto posto con 380,16 penalità che hanno preceduto i bresciani Belotti-Plebani (Lancia Aprilia) che ne hanno totalizzate 549,05. La classifica speciale per le prove di media vede il successo di Luigi Costa e Bruno Strigini su Porsche 911 S del 1969 mentre il Team Brescia Corse si aggiudica la prima posizione nella classifica delle scuderie. La Coppa delle Dame va a Himara Bottini e Carolina Toia (undicesime nella generale) su Triumph TR3 del Il premio speciale per il driver SLù giovane è assegnato ad Andrea Vesco, un riconoscimento speciale va ai partecipanti che hanno fatto tutte le edizioni del Terre di Canossa: Eugenio Piccinelli, Marco Gatta, Peter Straub e Nadia Bazhenina. La folta presenza straniera accende la sfida per le coppe internazionali che viene vinta, ovviamente, dagli argentini Juan Tocnonogy e Barbara Ruffini. Grande sfida anche per i due trofei riservati ai piloti non prioritari, caratteristici del Terre di Canossa: il Trofeo Forte dei Marmi è stato vinto dall'equipaggio Astori-Astori su Aston Martin DB4 del 1960 mentre il Trofeo Tricolore è andato all'equipaggio Finster- Finster, su Fiat Dino 2400 del La classifica riservata alle Ferrari moderne vede al primo posto l'equipaggio Marco Serventi ed Eduardo Andrade, su una California T, a seguire gli equipaggi formati da Franco Serventi e Daniela Maccini e da Cesare e Chiara Car a b e l l i.l