La gestione delle emergenze CORSO DI FORMAZIONE REFERENTI DI PLESSO PER LA SICUREZZA. Unità didattica 3.1

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1 La gestione delle emergenze Unità dattica CORSO DI FORMAZIONE REFERENTI DI PLESSO PER LA SICUREZZA 3.1

2 Primo Soccorso Aspetti organizzativi

3 Primo Soccorso Aspetti organizzativi D.Lgs. 81/08 art. 45 IL DATORE DI LAVORO prende i provvementi necessari in materia primo soccorso e assistenza meca emergenza tiene conto : natura dell attività mensioni dell azienda ovvero dell unità produttiva altre eventuali persone presenti sui luoghi lavoro sente il meco competente (ove previsto) stabilisce i necessari rapporti con i servizi esterni

4 Primo Soccorso Aspetti organizzativi D.Lgs. 81/08 art. 43 Il Datore lavoro designa i lavoratori incaricati attuare le misure PS I LAVORATORI addetti PS non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo. Devono essere formati, essere in numero sufficiente e sporre attrezzature adeguate, tenendo conto delle mensioni e dei rischi specifici dell azienda.

5 Primo Soccorso Aspetti organizzativi PRONTO SOCCORSO Procedure complesse, con ricorso a farmaci e strumentazione, orientate a agnosticare il danno e a curare l infortunato Chi? Personale sanitario PRIMO SOCCORSO Semplici manovre orientate a mantenere in vita l infortunato, a prevenire complicazioni, ad accelerare l intervento dei soccorritori professionisti Chi? Qualsiasi persona

6 Primo Soccorso Aspetti organizzativi RESPONSABILITÀ DELL ADDETTO PS Non esistono livelli responsabilità intermea tra quella del cittano e quella dell operatore sanitario. L addetto PS è perseguibile qualora non presti soccorso in caso necessità

7 Primo Soccorso Aspetti organizzativi RESPONSABILITÀ DELL ADDETTO PS OMISSIONE DI SOCCORSO (art. 593 CP) [ ] Detenzione fino a 12 mesi o multa fino a euro OBBLIGO DI PRESTARE ASSISTENZA se il rischio non è sostenibile AVVISARE LE AUTORITÀ COMPETENTI Soccorrere può voler re anche solo attivare il 118 e impere spostamenti incongrui

8 Primo Soccorso Aspetti organizzativi COMPITI ADDETTO PS valutare l adeguatezza delle proprie conoscenze e capacità conoscere e convidere il piano primo soccorso tenere aggiornato un elenco delle attrezzature e del materiale mecazione controllandone effettiva sponibilità, efficienza e scadenza tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni o dei malori che accadono a scuola tenersi aggiornato sui nuovi prodotti chimici eventualmente utilizzati mantenere un comportamento coerente con il proprio ruolo, essendo d esempio per i colleghi lavorando sempre nel rispetto delle norme sicurezza (educazione informale)

9 Primo Soccorso Aspetti organizzativi Parola d orne del PS roteggi vverti occorri

10 Primo Soccorso Aspetti organizzativi ADDETTI PS: SEQUENZA INTERVENTI PS 1. Prendere la valigetta con il materiale PS e indossare i guanti 2. Controllare la scena dell infortunio e la pericolosità dell ambiente circostante per l infortunato, per sé e per gli altri lavoratori 3. Controllare le conzioni dell infortunato 4. Se la causa dell infortunio agisce ancora, rimuoverla ovvero allontanare l infortunato 5. Valutare se la situazione necessita altro aiuto oltre al proprio e, se necessario, allertare il ovvero presporre il trasporto dell infortunato in ospedale con l auto 6. Attuare misure sopravvivenza, evitare l aggravamento delle lesioni anche attraverso una corretta posizione, rassicurare e confortare l infortunato 7. Fornire ai soccorritori informazioni circa la namica dell infortunio e le prime cure praticate

11 Primo Soccorso Aspetti organizzativi Centrale operativa provinciale in collegamento con ULSS e con basi ambulanza ospedali e Croce Rossa della provincia La chiamata è gratuita e viene sempre registrata Risponde un operatore del SUEM (Servizio Urgenza e Emergenza Meca) LUOGO EVENTO INFORTUNATI Località esatta dell evento, via e numero civico, eventuali punti riferimento, percorso più breve Infortunio o malore, namica infortunio, eventuale pericolo inceno Quanti sono, schiacciati, incastrati, coscienti, parlano, si muovono, respirano fornire il proprio numero telefonico e lasciare libera la linea

12 Primo Soccorso Aspetti organizzativi PRESTAZIONI SERVIZIO EMERGENZA per immeato soccorso preospedaliero SERVIZI URGENTI per trasporto in ospedale SERVIZI PROGRAMMATI per trasporto in ospedale persone che non possono essere trasportate con altri mezzi Ambulanza con infermiere o meco Ambulanza seguita da auto con meco Ambulanza Ambulanza Elicottero con meco seguito da ambulanza

13 Primo Soccorso Aspetti organizzativi Organizzazione del piano PS CHI DEFINISCE IL PIANO CONDIVISO CON CRITERI DEFINIZIONE NUMERO ADDETTI PS CRITERI INDIVIDUAZIONE ADDETTI PS COME ADDESTRARE ADDETTI PS DS/RSPP/MC addetti PS, RLS, referente o responsabile plesso almeno un addetto per sede e fascia oraria presenza continuativa (ATA), situazioni rischio (insegnanti ed. fisica), precedenza per competenze preesistenti, attitune e sponibilità personale corso formazione 12 ore + aggiornamento triennale

14 Primo Soccorso Aspetti organizzativi Organizzazione del piano PS COME INFORMARE LAVORATORI E ALLIEVI COME INFORMARE I GENITORI DOTAZIONE DEGLI ADDETTI PS Comunicazione in occasione del Collegio Docenti Comunicazione nelle classi Affissione in bacheca del Piano e/o dell elenco degli addetti Inserimento del Piano nel POF Pieghevole da inserire nel libretto delle assenze degli allievi Comunicazione in occasione della riunione dei rappresentanti valigetta schede registrazione degli interventi PS schede sicurezza dei prodotti in uso manuale PS

15 Primo Soccorso Aspetti organizzativi Organizzazione del piano PS CONTENUTO VALIGETTA E CASSETTA PS NUMERO E COLLOCAZIONE VALIGETTE E CASSETTE PS PERIODICITA VERIFICA E RESPONSABILITA GESTIONE MATERIALE PS Contenuto previsto dal DM 388/03 + eventuali integrazioni sulla base della valutazione dei rischi Almeno 1 valigetta per sede, accessibile solo agli addetti Cassette almeno in palestra e laboratori Semestrale + ripristino dopo consumo Verifica a cura degli addetti PS a turno

16 Primo Soccorso Aspetti organizzativi Organizzazione del piano PS PROCEDURE ORGANIZZATIVE IN CASO DI INFORTUNIO O MALORE definire CHI FA COSA L ADDETTO PS VALUTA IL CASO A GRAVE E URGENTE B GRAVE MA NON URGENTE, CHE RICHIEDE IL RICORSO ALLA STRUTTURA OSPEDALIERA C NE GRAVE NE URGENTE, CHE NON RICHIEDE IL RICORSO ALLA STRUTTURA OSPEDALIERA

17 Esempi situazioni che richiedono verse tipologie soccorso soffocamento emorragia trauma cranico fficoltà respiratoria importante ingestione prodotti chimici o corpo estraneo ingestione imenotteri (api, vespe) perta coscienza sospetta frattura ferita da sutura ustione più estesa convulsioni ferita con corpo estraneo morso animali perta traumatica dente contusione lieve ferita sangue dal naso ustione corpo estraneo occhio puntura d'insetto svenimento mal pancia, denti, orecchie A B C 118 H H infermeria

18 PROCEDURE ORGANIZZATIVE DI PRIMO SOCCORSO PERSONA CHE ASSISTE ALL'INFORTUNIO/MALORE ADDETTO PS avverte CENTRALINISTA A B accompagna avverte attiva procura 118 avverte accompagna SEGRETERIA COLL. SCOLASTICO GENITORI C avverte 2 ADDETTO infermeria libera l'accesso avverte GENITORI SEGRETERIA COLL. SCOLASTICO se insponibili

19 Farmaci a scuola Primo Soccorso Aspetti organizzativi FARMACI A SCUOLA Linee guida per la somministrazione farmaci in orario scolastico (Ministeri Istruzione e Salute 25/11/05) Somministrazione che non richieda cognizioni specialistiche tipo sanitario, né l esercizio screzionalità tecnica richiesta formalmente dai genitori prescritta con certificato meco Dirigente scolastico invidua il luogo per la conservazione e la somministrazione dei farmaci verifica la sponibilità tra addetti PS stipula convenzioni con soggetti istituzionali del territorio E importante che il rigente scolastico si impegni a sensibilizzare il personale per garantire una risposta adeguata alle richieste

20 Farmaci a scuola Primo Soccorso Aspetti organizzativi FARMACI A SCUOLA QUANDO SOMMINISTRARE Malattie croniche (patologie che non guariscono e che richiedono terapia mantenimento es. asma, abete) Urgenze prevebili (in patologie croniche note che possono comportare fatti acuti es. asma, abete, epilessia) Le urgenze non prevebili rientrano nelle procedure PS e non richiedono la somministrazione farmaci QUALI RESPONSABILITA Nessuna, se sono seguite correttamente le incazioni del meco Omissione soccorso, nel caso mancata somministrazione correttamente richiesta

21 Lotta antinceno Aspetti organizzativi

22 Adempimenti Obblighi natura strutturale Obblighi natura gestionale Ente proprietario dell eficio Dirigente Scolastico Norme tecniche Sicurezza sul lavoro + Norme tecniche

23 Obblighi natura strutturale Requisiti ubicazione e accesso all area Comportamento al fuoco degli elementi strutturali e dei materiali arredo Congruo mensionamento delle vie esodo Spazi per esercitazioni e per attività parascolastiche Servizi tecnologici D.M. 26/8/92 Apparecchiature ed impianti protezione antinceno

24 Scuole con meno 100 persone D.M. 26/8/92 Strutture R/REI 30 Impianti elettrici a regola d arte Congruo mensionamento delle vie esodo Reazione al fuoco dei materiali Estintori Segnaletica sicurezza

25 Obblighi natura gestionale D.M. 26/8/92 D.M. 10/3/98 D.Lgs. 81/08 Documento valutazione del rischio inceno Inviduazione delle misure compensative Informazione sui rischi residui Designazione dei lavoratori addetti alla lotta antinceno Formazione alla lotta antinceno ed alla gestione dell emergenza Piano emergenza e informazione sulle istruzioni operative Esercitazioni Misure sorveglianza e controllo Osservanza norme esercizio (p.to 12 D.M. 26/8/92)

26 PIANO DI LOTTA ANTINCENDIO A SCUOLA Chi definisce il piano DS/RSPP Conviso con Criteri inviduazione degli addetti Addetti alla prevenzione incen e alla lotta antinceno, RLS, referente o responsabile plesso Personale scolastico vario (meglio se tecnico o ausiliario), attività prevalente in ambienti a maggior rischio d inceno, precedenza per competenze preesistenti, precedenza per competenze tecniche base, conoscenza tutti i luoghi dell eficio scolastico Come addestrare gli addetti < 300 presenze contemporanee: corso formazione 8 ore, senza esame idoneità tecnica > 300 e < presenze contemporanee: corso formazione 8 ore, con esame idoneità tecnica > presenze contemporanee: corso formazione 16 ore con esame idoneità tecnica In tutti i casi: esercitazioni pratiche una volta all anno (D.M. 10/3/98)

27 Come informare i lavoratori e gli allievi del piano Dotazione degli addetti Comunicazione in occasione un Collegio Docenti (docenti) Incontro con il personale ATA Intervento in aula all inizio dell a.s. (allievi) Eventuale pieghevole illustrativo Non è inspensabile informare i genitori Solo per le esercitazioni pratiche si forniscono agli addetti: tuta ignifuga guanti ignifughi elmetto con visiera (se non sponibili, i materiali possono anche essere presi a nolo) Per le altre attività previste dal piano (sorveglianza, controllo perioco e manutenzione) si forniscono agli addetti: checklist per i controlli perioci istruzioni scritte per la sorveglianza cronogramma delle attività da svolgere

28 Squadra antinceno La squadra antinceno è composta da tutti gli addetti nominati per l a.s. I compiti della squadra sono: sorveglianza quotiana dei locali e degli ambienti controlli perioci antinceno (check list) manutenzione dei presi antinceno non gestiti rettamente dall Ente proprietario all occorrenza, inre riunioni tra tutti gli addetti collaborare con il referente o il responsabile del plesso per tutto ciò che attiene alla lotta antinceno e all evacuazione fornire suggerimenti ed incazioni utili all acquisto dei materiali e delle attrezzature necessarie alla squadra contribuire a mantiene aggiornato il Registro dei controlli perioci antinceno (gestito dal RSPP) effettuare le perioche esercitazioni antinceno (prove spegnimento fuoco e prove d evacuazione)

29 Periocità Giornaliero 1 mese 3 mesi 6 mesi 6 mesi 1 anno 3 anni 5 anni SCHEMA ATTIVITA PREVENZIONE INCENDI Tipo operazione Sorveglianza Controllo Controllo Controllo Controllo Manutenzione Manutenzione Manutenzione vie fuga percorsi interni ed esterni punti raccolta centrale termica porte tagliafuoco segnaletica sicurezza megafono estintori a polvere estintori a CO2 vie fuga rete idrica cassette a manichette rete idrica saracinesche allarme acustico archivi illuminazione sicurezza impianto rilevazione incen estintori a polvere estintori a CO2 rete idrica pompe e vasche rete idrica cassette e manichette rete idrica saracinesche rete idrica pompe, vasche e serbatoi rete idrica prova flusso estintori a polvere estintori a CO2 Dispositivo Personale Interno Interno interno Interno Ditta esterna Ditta esterna Ditta esterna Ditta esterna

30 Evacuazione Aspetti organizzativi

31 Piano d evacuazione PROGETTAZIONE DEL PIANO (D.M. 26/8/92, D.M. 10/3/98) I^ I^ FASE FASE RACCOLTA RACCOLTA DELLE DELLE INFORMAZIONI INFORMAZIONI Planimetrie Planimetrie aggiornate aggiornate degli degli efici efici Rilievo Rilievo topografico topografico area area esterna esterna N. N. allievi, allievi, docenti, docenti, ATA ATA Nomi Nomi degli degli ambienti ambienti (ev. (ev. definire) definire) Localizzazione Localizzazione percorsi percorsi esterni esterni fissi fissi Destinazione Destinazione d'uso d'uso ambienti ambienti Criteri Criteri gestione gestione genitori/persone genitori/persone estranee estranee N. N. incaricati incaricati PS, PS, addetti addetti SA SA Criteri Criteri gestione gestione centralino centralino Inviduazione Inviduazione uscite uscite NON NON sicurezza sicurezza Larghezza Larghezza uscite uscite e e porte porte interne interne Larghezza Larghezza scale scale interne/esterne interne/esterne Larghezza Larghezza minima minima strettoie strettoie II^ II^ FASE FASE DEFINIZIONE DEFINIZIONE FLUSSI FLUSSI D'ESODO D'ESODO 1 1 modulo modulo (M) (M) = = 0,60 0,60 m Larghezza Larghezza minima minima percorso percorso = = 0,80 0,80 m Lunghezza Lunghezza massima massima percorso percorso = = m Capacità Capacità deflusso deflusso = = pp/m pp/m Inviduazione Inviduazione ambienti ambienti "a "a presenze presenze trascurabili" trascurabili" Meglio Meglio non non più più 2 2 file file parallele parallele Nominare Nominare tutte tutte le le uscite uscite verso verso un un LS LS Nominare Nominare tutte tutte le le porte porte interne interne soggette soggette a a percorsi percorsi comuni comuni Nominare Nominare tutte tutte le le scale scale interne/esterne interne/esterne Stesura Stesura tabelle tabelle riassuntive riassuntive (situazioni (situazioni criticità) criticità)

32 Piano d evacuazione III^ III^ FASE FASE DEFINIZIONE DEFINIZIONE PERCORSI PERCORSI ESTERNI ESTERNI E INDIVIDUAZIONE INDIVIDUAZIONE PUNTI PUNTI DI DI RACCOLTA RACCOLTA Analisi spazi, spazi, traffico, traffico, parcheggi, parcheggi, ostacoli ostacoli Inviduazione Inviduazione punti punti critici critici Razionalizzazione Razionalizzazione uso uso spazi spazi esterni esterni pertinenza pertinenza (esigenze (esigenze VVF) VVF) Stesura Stesura tabelle tabelle riassuntive riassuntive IV^ IV^ FASE FASE DEFINIZIONE DEFINIZIONE REGOLE REGOLE COMPORTAMENTALI COMPORTAMENTALI ED ED ELABORAZIONE ELABORAZIONE ISTRUZIONI ISTRUZIONI SPECIFICHE SPECIFICHE Modalità Modalitàd'allarme/suono d'allarme/suono d'allarme d'allarme Regole Regole per per studenti studenti e e docenti docenti in in aula aula Regole Regole per per incaricati incaricati PS PS e e addetti addetti SA SA Regole Regole per per personale personale ATA ATA coinvolto coinvolto Regole Regole per per personale personale non non coinvolto coinvolto Ruoli Ruoli DS, DS, DSGA DSGA e e collaboratori collaboratori DS DS Figura Figura del del gestore gestore dell'emergenza dell'emergenza Figura Figura del del rettore rettore delle delle operazioni operazioni Preparazione Preparazione modulistica modulistica Inviduazione Inviduazione n. n. persone persone coinvolte coinvolte

33 Piano d evacuazione V^ V^ FASE FASE ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE DELLA DELLA FORMAZIONE, FORMAZIONE, INFORMAZIONE INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE DIVULGAZIONE Programmazione Programmazione incontri incontri collettivi collettivi Contenuti Contenuti incontri incontri collettivi collettivi Presposizione Presposizione circolari circolari interne interne Presposizione Presposizione materiali materiali illustrativi illustrativi Definizione Definizione criteri criteri esposizione esposizione planimetrie planimetrie con con flussi flussi d'esodo d'esodo e e punti punti raccolta raccolta Definizione Definizione criteri criteri controllo controllo sulla sulla trasmissione trasmissione delle delle informazioni informazioni VI^ VI^ FASE FASE RACCOLTA RACCOLTA INFORMAZIONI INFORMAZIONI PER PER IL IL MIGLIORAMENTO MIGLIORAMENTO Inviduazione Inviduazione figure figure osservatori osservatori Definizione Definizione criteri criteri raccolta raccolta informazioni/giuzi informazioni/giuzi (studenti, (studenti, docenti, docenti, personale personale ATA, ATA, rettore rettore operazioni, operazioni, DS, DS, DSGA DSGA e e collaboratori collaboratori DS) DS) Presposizione Presposizione cronometraggio cronometraggio Aggiornamento Aggiornamento planimetrie/flussi planimetrie/flussi d'esodo d'esodo Collegamento Collegamento con con l'azione l'azione prevenzione prevenzione della della SA SA (esame (esame a a vista vista e e controlli controlli perioci) perioci) Sperimentazione Sperimentazione quotiana quotiana percorsi percorsi d'esodo d'esodo Sperimentazione Sperimentazione quotiana quotiana assetto assetto area area esterna, esterna, parcheggi, parcheggi, spazi spazi liberi liberi

34 Piano d evacuazione Esempio planimetria con percorsi d esodo

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