Contesto storico. Biografia di Gabriele D Annunzio

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1 Contesto storico Tra la fine dell Ottocento e l inizio del Novecento, Gabriele D Annunzio svolse un ruolo significativo di mediazione e divulgazione della cultura europea in Italia, segnata da un certo ritardo rispetto alle innovazioni della letteratura internazionale. In questo periodo, tra la borghesia, vi era un sentimento di malcontento, la consapevolezza di una crisi. Le origini di questa crisi furono molteplici. Dal punto di vista sociale, l ascesa dei ceti popolari, la loro capacità di organizzazione e la volontà di lotta erano sempre più evidenti; questo creò nella borghesia il timore di un conflitto violento. Dal punto di vista culturale, gli uomini stavano perdendo il sistema di certezze su cui avevano contato fino allora e mettevano in discussione la loro capacità di conoscere il mondo attraverso quei procedimenti scientifici che nell ambito della cultura positivistica erano considerati affidabili. Alla base dei timori dei ceti più elevati vi era un bisogno di distinzione, di eccezionalità, che venne teorizzata in quegli anni dal filosofo tedesco Nietzsche. Secondo lo studioso l impalcatura di credenze e valori che aveva sorretto la vita dell uomo per millenni, bloccando il pieno sviluppo dell individuo, era crollata, rivelando che non esiste una morale se non come uno strumento di negazione. Con questa premessa si radica l annuncio del futuro sorgere di una stirpe di uomini, capaci di liberare le proprie potenzialità, di essere protagonisti della propria vita e di innalzarsi sopra il gregge dei mediocri: sono queste le caratteristiche del superuomo, colui che si distacca dalle vecchie generazioni grazie alla scoperta e messa in atto delle infinite potenzialità umane mortificate dalla nostra cultura. Nietzsche mosse una severa critica alla concezione razionalistica della scienza, prima considerata certa e assoluta, per i pensatori di quegli anni, però, la scienza riesce a cogliere solamente la superficie dei fenomeni, stabilendo dei rapporti tra causa ed effetto, mentre la natura e il mondo materiale restano frantumati in una serie di cose e fatti il cui senso rimane sfuggente. (citazione Montale-la conoscenza è nascosta da un velo) Biografia di Gabriele D Annunzio Gabriele D Annunzio nacque nel 1863 a Pescara da genitori borghesi benestanti. A undici anni venne mandato a compiere gli studi ginnasiali e liceali a Prato. A soli sedici anni pubblicò la sua prima raccolta in versi, e con atteggiamenti di riverenza, ma anche con la conoscenza delle proprie doti, scrisse a Carducci per ottenere da lui incoraggiamento per la sua carriera letteraria. Nel 1881 si trasferì a Roma ma non ottenne la laurea alla facoltà di Lettere ma viene subito assorbito dalla vita mondana della capitale. Iniziò la carriera di giornalista e nel 1882

2 pubblicò le prime opere poetiche, diventando subito famoso nell ambiente e suscitando polemiche sull immoralità di alcune sue poesie. Nel 1896 iniziò una relazione con l attrice Eleonora Duse, una storia seguita con grande interesse del pubblico mondano. Questo rapporto fu molto produttivo in campo letterario: in quegli anni D Annunzio si dedicò alla scrittura di opere teatrali riscuotendo successi e insuccessi clamorosi. I due amanti risiedevano in una villa nei pressi di Firenze, dove il poeta comincia la raccolta di pezzi d arredo stravaganti, sculture e tappeti. Nel 1897 fu eletto deputato nelle file dell estrema destra, ma in occasione della discussione delle leggi sulla limitazione delle libertà politiche e sindacali, passò all estrema Sinistra, questo gesto non ebbe però un valore politico. Nel 1910, per sottrarsi dai debiti, fuggì a Parigi e ritornò in Italia solo nel 1915 dopo aver scritto un articolo di propaganda a favore dell intervento in guerra dell Italia. Dopo la dichiarazione di guerra si arruolò e venne utilizzato dai comandi militari con fini di propaganda. Le azioni di valore del poeta furono reali: nel febbraio 1916 durante un atterraggio rimase vittima di un incidente che gli procurò la perdita dell occhio destro. Dopo mesi di degenza al buio, in cui compose il Notturno, nell agosto del 1918 volò su Vienna, lanciando manifestini tricolore. Dopo la fine della guerra, accusò il governo di aver accettato una vittoria mutilata poiché il trattato di pace di Versailles assegnava Dalmazia e Fiume alla Jugoslavia. Al comando di un gruppo di volontari, D Annunzio occupò Fiume nel settembre 1919 e ne proclamò l indipendenza. Nel 1920 il governo Giolitti inviò l esercito per cacciare il poeta e i suoi legionari. Rientrato in Italia, gli venne offerta una villa a Gardone Riviera che chiama Vittoriale degli italiani. Tra il 1920 e il 1924 D Annunzio partecipò attivamente alla vita politica; Mussolini vedeva in lui un possibile rivale. Solo dopo il 1924, quando il suo potere era consolidato, Mussolini nominò il poeta principe di Montenevoso e con rassegnazione, lo scrittore accettò il ruolo di poeta ufficiale del regime. Nel 1926 venne fondato l Istituto per la pubblicazione delle opere di Gabriele D Annunzio e il governo finanziò il denaro necessario per trasformare il Vittoriale in un luogo di raccolta di cimeli e monumenti. Il fascino del poeta andava scemando, egli stesso attribuisce questo calo di popolarità al regime e parlò di una congiura del silenzio. Morì a Gardone Riviera, il 1 marzo Seguì la filosofia del superomismo teorizzata da Nietzsche e con i suoi gesti teatrali volle porre l accento sulla propria eccezionalità e grandiosità. Aspirò a vivere la propria vita come un opera d arte e a diventare il modello del nuovo eroe esteta segnalandosi per un esistenza lussuosa, contraendo debiti e circondandosi di amicizie aristocratiche. La sua vita fu caratterizzata da molte vicende amorose e dall infedeltà. Cultore dell estetismo, può essere considerato uno dei maggiori esponenti del Decadentismo internazionale. D Annunzio si può considerare un poeta-vate, le sue opere furono anche strumenti di intervento sulla realtà, di diffusione di idee-guida, di dominio culturale sulle masse. Le opere La sua opera principale è Il piacere, scritto nel Il romanzo narra di vicende amorose e il tema dominante è la sensualità. Il protagonista è un giovane che ricerca il bello e disprezza il mondo borghese, conduce una vita eccezionale, vive la sua vita come un opera d arte e rifiuta le regole basilari del vivere morale e sociale. Il personaggio principale del romanzo è il riflesso dell autore poiché anche il poeta è esteta nella vita

3 ma è anche un vinto poiché si ritrova solo e abbandonato da tutti. (citazione Vergaspiegazione ciclo dei vinti) Tra le poesie possiamo ricordare La pioggia nel pineto tratta dalla raccolta poetica Alcyone, scritta tra il 1899 e il La lirica è stata composta fra luglio e agosto 1902 in una villetta vicino alla pineta di Marina di Pisa in Toscana. Questo testo narra di un giorno di pioggia in una pineta dove D Annunzio, insieme ad Ermione, ascolta la musica creata della pioggia. Entusiasmati da questa musica, i due a poco a poco si fondono con la natura che li circonda. Analisi del testo La pioggia nel pineto Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione. Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, né il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancora, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immensi noi siam nello spirito silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. Ascolta, ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce;

4 ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall'umida ombra remota. Più sordo e più fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne. Non s'ode voce del mare. Or s ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria è muta: ma la figlia del limo lontana, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione. il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i malleoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione. Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, Alcyone, Gabriele D Annunzio

5 Commento Il poeta e la donna amata si trovano in una pineta della Versilia sotto la pioggia estiva e, vagando senza meta, s immedesimano nella natura e nelle sue voci. Nella lirica s intrecciano i temi della metamorfosi, dell'amore, della musicalità e della funzione evocatrice della parola poetica. L armonia dei suoni conduce gradualmente l'uomo e la donna in una dimensione di sogno, entro la quale avviene una metamorfosi. Dapprima si confondono con il bosco (piove su i nostri volti silvani,), poi Ermione è paragonata agli elementi della natura (il volto come una foglia, le chiome come le ginestre), diventa quasi una ninfa del bosco, infine si fondono entrambi con gli elementi della natura, sentendosi parte viva e integrante di essa: il cuore è come una pèsca, gli occhi sono come sorgenti, i denti sono mandorle acerbe. La metamorfosi è uno dei temi di Alcyone e viene definita panismo (da Pan, dio greco della natura), cioè identificazione dell'uomo con la vita vegetale. Il panismo dannunziano tende ad umanizzare la natura; in essa l'individuo si espande con una identificazione prima fisica e poi spirituale. L'amore. li poeta non esprime sentimenti profondi, l'amore è sentito come un'illusione e la vita appare fuggevole; La "favola bella" illude e continua ad illudere i due protagonisti. Il lessico è semplice ma costellato qua e là di termini ricercati (tamerici, mirti). Il linguaggio poetico traduce in parola i suoni della natura, la parola è la formula che rivela l'essenza della realtà. E usata, quindi, più per la sua musicalità che per il significato e la corrispondenza parola-natura è realizzata in un accordo di suoni, di rime interne (umane, lontane; canto, pianto; dita, vita), di assonanze (parole, nuove; illuse, illude) e termini onomatopeici (salmastre ed arse, crepitio, croscio), che privilegiano il suono al senso. Questa poesia è composta di quattro strofe lunghe ognuna di 32 versi, per un totale di 128 versi di lunghezza variabile (senari, novenari e settenari). Il ritmo però non rispetta l ordine dei versi: sono presenti numerosi enjambement.

6 Le cause della Prima Guerra Mondiale Tra le cause che portarono al primo grande conflitto si possono notare: 1. Rivalità economiche e politiche tra le potenze europee: - Contrasto anglo-tedesco: l Inghilterra è ostile alla Germania a causa del suo forte sviluppo economico-industriale e par la politica di Guglielmo II di potenziamento dell industria bellica e della grande flotta. - Contrasto franco-tedesco: la Francia è maldisposta nei confronti della Germania in seguito alla sconfitta di Sedan, dove i francesi persero l Alsazia e la Lorena, zone abitate in prevalenza da francesi. - Contrasto austro-russo: concorrenza nei Balcani dove la Russia aspirava al controllo dello stretto dei Dardanelli e forte aspirazione dei popoli balcanici (filorussi) all indipendenza, ostacolati dagli imperi centrali e dalla Turchia. - L Italia mirava a togliere all Austria il Trentino e la Venezia Giulia per portare a termine il processo di unificazione nazionale. 2. Corsa alle colonie: creazione degli imperi coloniali. 3. Crisi dell impero Ottomano: mentre l Italia impegna la Turchia in una guerra per sottrargli la Libia (1919), la Serbia si allea con il Montenegro e la Grecia e sottrae la Macedonia all impero Ottomano. Con il trattato di Londra del 1913, la Turchia perde la penisola Balcanica e vede diminuire sempre di più i suoi territori. La zona balcanica diventa così molto contesa. Queste rivalità portarono alla formazione di alleanze politiche e alla formazione di due blocchi contrapposti: - Triplice Alleanza, sancita nel 1882, che unisce Germania, Impero Austro- Ungarico e Italia; - Triplice Intesa, sancita nel 1907, che unisce Francia, Inghilterra e Russia. L innesco della guerra L innesco della guerra avvenne con l attentato all arciduca Francesco Ferdinando il 28 giugno del 1914 durante una visita a Sarajevo, dove fu ucciso con la moglie da due nazionalisti serbi. La reazione dell Austria all attentato fu un ultimatum che inviò alla Serbia, concedendole 48 ore per dare una risposta, imponendo: - Lo scioglimento di tutte le organizzazioni politiche e patriottiche; - Il divieto di ogni forma di propaganda anti-austriaca; - La partecipazione di funzionari asburgici alle indagini governative in seguito all attentato. Con delle simili condizioni, l Austria volle obbligare la Serbia a respingere l ultimatum. L Impero austro-ungarico dichiarò guerra alla Serbia nel luglio 1914.

7 1914: il primo anno di guerra Con lo scoppio della guerra, la Russia ordinò la mobilitazione generale e si schierò a fianco della Serbia. Per il patto della Triplice Intesa intervenne anche l esercito francese in sostegno. La Germania rispose con la dichiarazione di guerra alla Russia e alla Francia. Lo stato tedesco, che prevedeva una guerra lampo, ritenne che l unico modo per portare la battaglia ad una conclusione rapida e vittoriosa fosse attaccare la Francia prima dell intervento della Russia. I tedeschi attaccarono a sorpresa da nord, violando la neutralità del Belgio e garantendosi un successo. L invasione del Belgio indusse l Inghilterra ad intervenire a fianco dell Intesa; questo assicurò la predominanza sui mari e mise a disposizione degli alleati le risorse del proprio impero mondiale. La perfetta efficienza permise all esercito tedesco di penetrare profondamente nel territorio nemico, privando la Francia delle zone nord-orientali, densamente industrializzate. Parigi era in pericolo e la sede del governo venne trasferita a Bordeaux. L esercito tedesco fu fermato da una controffensiva francese e fu costretto a retrocedere. Sul fronte orientale, due corpi d armata tedeschi furono distolti dall offensiva contro la Francia per tamponare l irruzione delle truppe russe; l attacco venne respinto ma i russi minacciarono da vicino i territori ungheresi dell Impero austro-ungarico. Sul fronte occidentale cominciò la corsa al mare per il controllo delle coste dello stretto della Manica; gli anglo-francesi riuscirono a conservare i loro territori. Al termine della campagna il fronte si stabilizzò su una linea che si estendeva in direzione nordovest-sudest fino al confine svizzero. Il fronte non subirà grossi spostamenti fino al La guerra di movimento, sperata dell esercito tedesco, diventò guerra di posizione e trincea. Nell agosto 1914 entrò in guerra il Giappone, schierandosi dalla parte dell Intesa, che condurrà una guerra parallela limitandosi ad attaccare le isole e le basi tedesche nel Pacifico e in Cina. Il primo anno di guerra si dimostrò favorevole all Intesa, poiché la Germania fallì l obiettivo di mettere fuori combattimento la Francia.

8 1915: il secondo anno di guerra Il fattore tempo, che agì a favore dell Intesa, superiore per potenza economica e per l illimitata possibilità di rifornirsi delle materie prime necessarie alla guerra, al contrario sfavorì pesantemente le truppe anglo-tedesche, che potevano essere messe in difficoltà mediante il blocco navale attuato dall Inghilterra. I Tedeschi erano nettamente superiori nella flotta sottomarina; dal febbraio 1915 tentarono di mettere in atto un controblocco, affondando le navi, anche neutrali, dirette verso la Francia e l Inghilterra. Episodio clamoroso fu l affondamento del transatlantico Lusitania che provocò la morte di alcuni cittadini americani. Il presidente americano Wilson ottenne che le autorità tedesche si impegnino a non attaccare le navi neutrali e quelle civili. Sul fronte occidentale la situazione era statica. Gli sforzi vennero quindi concentrati sul fronte orientale dove le truppe tedesche costrinsero i russi a sgomberare l intera Polonia. La ritirata russa consentì all Austria-Ungheria di aver più libertà di movimento e di attaccare a fondo la Serbia. L Italia decise di intervenire al fianco dell Intesa; le nostre truppe attaccarono l esercito austriaco in numerose battaglie sull Isonzo. La situazione nei Balcani precipitò, dopo l intervento della Bulgaria in favore degli imperi centrali, la Serbia venne occupata. L entrata in guerra dell Italia L ultimatum che l Austria aveva inviato alla Serbia, senza alcun accordo con l Italia, era stato redatto in termini così aggressivi da consentire al governo presieduto da Salandra di dichiarare ufficialmente la neutralità senza venir meno agli accordi della Triplice Alleanza (agosto 1914). La dichiarazione di neutralità non impedì che partiti e organi di stampa si pronunciassero sulla posizione che l Italia avrebbe dovuto assumere nel conflitto. Nei mesi successivi l opinione pubblica si schierò nei due opposti campi dell interventismo e del neutralismo. Per l intervento si batterono i repubblicani, gli irredentisti, i social-riformisti, i radicalprogressisti i quali volevano l intervento a fianco dell Intesa come prosecuzione delle lotte risorgimentali per l indipendenza nazionale, come guerra agli imperi centrali, come impegno di solidarietà con le nazioni oppresse. Come interventisti si pronunciarono anche i nazionalisti che esaltano gli ideali imperialistici e di potenza. Interventisti furono anche Benito Mussolini e Gabriele D Annunzio. Per il neutralismo si batterono i socialisti, la Chiesa con Papa Benedetto XV, e Giolitti che da esperto conoscitore dell economia, dell esercito e delle strutture statali, riteneva che l Italia non fosse in grado di sostenere la guerra. Il governo Salandra, tentate inutilmente le trattative con l Austria, nel marzo 1915 prese contatto con l Intesa e nell aprile 1915 firmò con loro il patto segreto di Londra, che impegnò l Italia ad intervenire contro gli imperi centrali con la promessa del Trentino, del Sud-Tirolo, dell Istria esclusa Fiume, della Dalmazia ed eventualmente territori in Turchia e alcune colonie in Africa. Nel maggio 1915 l Italia entrò in guerra con le potenze della Triplice Intesa.

9 1916: il terzo anno di guerra I Tedeschi ripresero l iniziativa e si impegnarono per mettere fuori combattimento la Francia; scatenarono una violenta offensiva a Verdun che si risolse con moltissime perdite da entrambe le parti. L esercito italiano si impegnò in una battaglia sull Isonzo, che venne interrotta quando gli austriaci risposero con una spedizione punitiva per il presunto tradimento italiano. Attaccando l Adige e il Brenta costrinsero il fronte italiano ad un rapido arretramento. Per questo attacco l Austria distrasse alcuni reparti dal fronte orientale e questo facilitò una vittoriosa offensiva russa che sfondò nella Polonia meridionale. Nel maggio si svolse l unica vera battaglia navale, nei pressi della penisola dello Jutland, ingaggiata dai tedeschi per tentare di infrangere il blocco britannico del Mare del Nord. La flotta tedesca attaccò una squadra di incrociatori inglesi e inflisse gravi perdite, dovette però ritirarsi quando sopravvenne il grosso della flotta inglese. Lo scontro che paradossalmente fu una vittoria tedesca, si risolse con un successo britannico dato che in seguito i tedeschi non osarono più contrastare il nemico in pieno mare. In Italia, a giugno, entrò in crisi il governo Salandra considerato dall opinione pubblica, responsabile dei pericoli corsi durante la spedizione punitiva austriaca. A Salandra successe Borselli che strinse rapporti più cordiali e coordinati con gli Alleati e, in agosto, dichiarò formalmente guerra alla Germania. 1917: il quarto anno di guerra Lo stato di sofferenza colpì tutte le nazioni: l inasprimento fiscale e l aumento del debito pubblico non bastarono a sostenere le enormi spese di guerra. I governi sfruttarono l espediente di stampare nuova moneta con l effetto di far aumentare vertiginosamente il fenomeno dell inflazione. La Germania e l Austria furono costrette al razionamento dei generi di prima. Lo stato maggiore tedesco decise di rilanciare la guerra sottomarina senza limitazioni, con la speranza di ridurre alla fame l Inghilterra; le potenze neutrali vennero pertanto avvertite che le navi mercantili di qualsiasi nazionalità, sorprese nelle zone di guerra, verranno affondate senza preavviso. La risposta degli USA, interessati alla vittoria dell Intesa cui avevano concesso ingenti prestiti, è immediata: nel febbraio gli USA spezzarono le relazioni diplomatiche con la Germania. Durante marzo, i sommergibili tedeschi affondarono cinque mercantili americani; Wilson chiese di votare per la guerra, che venne dichiarata in aprile. In Italia, un agitazione operaia dovuta al calo degli stipendi e alla scarsità di pane, assunse un carattere di protesta contro la prosecuzione della guerra. Si profilò la crisi del governo Borselli. Contemporaneamente sull Isonzo gli austro-ungarici sfondarono le linee italiane a Caporetto e costrinsero l esercito ad una ritirata. La crisi politica si risolse in pochi giorni e Vittorio Emanuele Orlando varò il nuovo governo. Il generale Cadorna, considerato tra i maggiori responsabili della disfatta di Caporetto, venne destituito e il comando passò al generale Diaz.

10 In Russia il regime autarchico dello zar andava incontro ad una rovina. Nel 1917 il malessere diffuso sfocia a Pietrogrado in una vera e propria insurrezione, che costringe lo zar Nicola II Romanov ad abdicare al fratello, che però rinuncia alla corona. Si forma allora un governo provvisorio che si impegna a continuare la guerra. Il fallimento porta ad un ondata rivoluzionaria bolscevica che impone la cessazione della guerra. Iniziarono le trattative di pace con l armistizio di Brest-Litovsk. Le condizioni imposte dai tedeschi sono durissime: la Polonia, la Finlandia, la Lituania, l Estonia e la Russia meridionale vengono ridotti nelle condizioni di paesi vassalli, mentre la Russia deve pagare una cospicua indennità di guerra. I primi di giugno, un corpo di spedizione italiano occupa l Albania e la sottopone al nostro protettorato. 1918: la fine della guerra Con l armistizio con la Russia, i Tedeschi rafforzarono le armate sul fronte occidentale sfondando le linee nemiche e penetrando in suolo francese. I soldati tedeschi, avanzando poterono costatare che le retrovie avversarie erano ancora ricche di rifornimenti e credettero che le truppe francesi fossero invincibili. Nella seconda metà di luglio, la guerra subì la svolta decisiva: l esercito francese fece largo impiego di aerei e carri armati e questa controffensiva non ebbe termine fino alla vittoria finale. La Bulgaria fu costretta ad arrendersi, così gli Alleati poterono risalire la penisola Balcanica e minacciare da vicino i territori della monarchia austro-ungarica. Anche la Turchia cedette. Lo sfacelo dell Austria fu accelerato dalla vittoriosa offensiva italiana a Vittorio Veneto, che determinò il dissolvimento dell esercito nemico. Il 4 novembre l Austria firmò l armistizio che segna la fine dell Impero Asburgico. Nell agosto 1918, su Vienna, vennero lanciati da aerei italiani manifestini tricolore con un messaggio di libertà. A questo volo prese parte anche Gabriele D Annunzio. In Germania, la crisi socio-politica era evidente. A fine settembre, Guglielmo II promise ampie riforme democratiche e chiese pace al presidente degli Stati Uniti. Il regime venne però travolto dalla sconfitta e Guglielmo II fu costretto ad abdicare; saranno i suoi delegati a firmare l armistizio. Il bilancio della guerra Nonostante la speranza che gli accordi alla fine della guerra potessero ristabilire una pace duratura, la prima guerra mondiale pose le premesse per un conflitto ancora più devastante. Le potenze centrali dichiarano la loro accettazione dei quattordici punti del presidente Wilson come base per l armistizio, ma le potenze europee erano intenzionate a spartirsi tra loro i territori e i possedimenti delle nazioni sconfitte. Venne istituita la Società delle Nazioni un organizzazione rivolta a stroncare il pericolo di nuove guerre, ma utilizzata per salvaguardare gli interessi delle grandi potenze.

11 Alla conferenza di pace di Parigi del 1919 furono ammessi i rappresentanti di 27 paesi ma le decisioni vennero prese da USA, Inghilterra, Francia e Italia. In pochi mesi elaborarono i trattati di pace di Versailles (imposto alla Germania) e di Saint-Germain (imposto all Austria). La scomparsa di tre imperi (russo, tedesco e austro-ungarico) è fu colmata dalla formazione di nuove unità statali. Il trattato di Versailles e di Saint-Germain Il trattato di pace di Versailles del 1919 definì le condizioni di pace con la Germania, indicata come la responsabile del conflitto; vennero imposte le seguenti condizioni: - La restituzione alla Francia delle regione dell Alsazia e della Lorena; - La cessione alla Polonia del corridoio di Danzica per garantire alla nuova repubblica di aver sbocco sul mare; - Restituzione di territori alla repubblica cecoslovacca e alla Danimarca; - L impero coloniale viene diviso tra Francia, Gran Bretagna e Giappone; - La smilitarizzazione della Renania; - Ridimensionamento dell esercito e della flotta; - Pagamento di ingenti danni di guerra, sia in denaro sia in beni materiali. Con il trattato di Saint-Germain (1919), l Austria venne ridotta a una debole repubblica, soggetta al controllo della Società delle Nazioni. Lo smembramento dell ex impero favorì i nuovi stati di Cecoslovacchia, Jugoslavia e Romania. I quattordici punti di Wilson Il presidente degli Stati Uniti d'america, Wilson, dopo la vittoria alla fine della Prima Guerra Mondiale avanzò una proposta, che fu resa nota in un discorso nel La proposta, fortemente idealista stabiliva le condizioni per una pace "stabile e durevole"; tuttavia contrastava con una serie di accordi segreti già stipulati fra le forze Alleate durante il conflitto. I quattordici punti presentati alla Conferenza di pace di Parigi nel 1919 prevedevano: 1) l'abbandono della diplomazia segreta; 2) la libertà dei mari in pace e in guerra; 3) la rimozione delle barriere doganali e la promozione di un sistema commerciale internazionale integrato; 4) la riduzione degli armamenti; 5) la definizione delle dispute coloniali secondo modalità che tenessero conto degli interessi tanto delle potenze occupanti quanto delle popolazioni soggette; 6) l'evacuazione dei territori russi occupati; 7) l evacuazione dei territori belgi; 8) l evacuazione dei territori francesi, compresa l'alsazia-lorena;

12 9) la ridefinizione dei confini italiani secondo "criteri di nazionalità chiaramente identificabili"; 10) l'autonomia delle diverse popolazioni entro l Impero austro-ungarico; 11) la risistemazione dell'area balcanica che ricostituisse tra l'altro il territorio di Serbia, Montenegro e Romania, assicurando alla prima adeguati sbocchi al mare; 12) l'autodeterminazione per le popolazioni non turche entro l Impero ottomano e il controllo internazionale degli stretti dei Dardanelli 13) la costituzione di una Polonia indipendente con accesso al mare; 14) la creazione di un'associazione di tutte le nazioni e la stipulazione di un patto per la reciproca garanzia dell'indipendenza politica e dell'integrità territoriale. La vittoria mutilata L Italia ottenne meno di quello stabilito con il patto di Londra (1915). Venne di fatto estromessa dalle spartizione delle colonie tedesche e vide ridimensionate le sue mire espansionistiche sulla Dalmazia a causa della creazione dello stato jugoslavo. Le vennero comunque concessi il Trentino, l Alto Adige, Trieste e l Istria; Fiume venne dichiarata città libera e restò contesa tra Italia e Jugoslavia. I gruppi nazionalisti italiani cominciarono ben presto parlare di vittoria mutilata, affermando infatti che i risultati ottenuti non erano stati corrispondenti ai sacrifici economici e alle perdite subite dall Italia. L impresa di Fiume Non accettando queste condizioni, circa duemila fra legionari e volontari dell esercito, guidati da Gabriele D Annunzio occuparono Fiume nel 1919, proclamandone l annessione all Italia. L avventura si concluse dopo più di un anno con il trattato di Rapallo del 1920 che assegnò alla città lo status di città libera (diventa pienamente italiana nel 1924). D Annunzio rifiutò questa soluzione; per costringerlo ad abbandonare la città fu necessario l intervento dell esercito: Fiume fu bombardata nel dicembre 1920 e alla fine D Annunzio si arrese.

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