Il c.d. canone Rai tra diritto interno ed Europeo

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1 ISSN Pubblicato dal 02/02/2012 All'indirizzo Autore: Mancuso Raffaele Il c.d. canone Rai tra diritto interno ed Europeo

2 Il c.d. canone Rai tra diritto interno ed Europeo A cura di Raffaele Mancuso Dottorando di ricerca Cà foscari Venezia Sommario: 1)L imposta c.d Canone Rai- 2) Cosa succede in Europa-3) Il mercato Radio Televisivo evoluzioni 1) L imposta c.d Canone Rai Il canone televisivo o canone RAI è un'imposta sulla detenzione di apparecchi atti od adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive, indipendente dalla reale fruizione o dalla volontà di fruire del servizio. Le entrate dello Stato derivanti da questa imposta sono devolute direttamente alla RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A. La norma di riferimento è il R.D.L. 21 febbraio 1938, n.246 art.1, in materia di "Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni che recita Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giuste le norme di cui al presente decreto. La Corte Costituzionale 1 statuì: Benché all origine apparisse configurato come corrispettivo dovuto dagli utenti del servizio [...] ha da tempo assunto, nella legislazione, natura di prestazione tributaria, fondata sulla legge [...] E se in un primo tempo sembrava prevalere la configurazione del canone come tassa, collegata alla fruizione del servizio, in seguito lo si è piuttosto riconosciuto come imposta 2. 1 Sentenza del 26 giugno 2002 n La tassa ricava la sua ragione da una controprestazione cui è tenuto l'ente che la percepisce; l'imposta è idealmente legata piuttosto alla capacità contributiva del soggetto obbligato

3 In quanto imposta, la prassi della determinazione di un canone a prezzo unico è stata ritenuta conforme al principio di proporzionalità impositiva, in quanto la detenzione degli apparecchi è essa stessa presupposto della sua riconducibilità ad una manifestazione di capacità contributiva. La Corte di Cassazione 3 si espresse affermano la natura del canone di abbonamento radiotelevisivo: Non trova la sua ragione nell'esistenza di uno specifico rapporto contrattuale che leghi il contribuente, da un lato, e l'ente Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, dall'altro, ma costituisce una prestazione tributaria, fondata sulla legge, non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio de quo L'imponibilità dipenderebbe esclusivamente dalla detenzione di un apparecchio televisivo, indipendentemente dall'effettiva ricezione dei programmi della Rai o dalla mancanza di interesse a riceverne. Con la circolare 46/E del 20 settembre 2010, l Agenzia delle Entrate ha reso operativa l esenzione del Canone Rai per gli anziani, già annunciata e contemplata nella Finanziaria I requisiti per l esenzione del Canone Rai sono : aver compiuto 75 anni di età entro il termine per il pagamento del canone di abbonamento RAI; non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge; possedere un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità; L esenzione va richiesta, compilando un apposito modulo disponibile sul sito dell Agenzia delle Entrate e presso gli sportelli. Inoltre sono esenti dal pagamento dell'imposta: I militari delle Forze Armate Italiane limitatamente agli apparecchi di uso comune destinati a visione collettiva in ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate. La detenzione della televisore all interno di un alloggio privato, anche se situato dentro le strutture militari, non esonera dal pagamento del canone I militari appartenenti alla Forze Nato di cittadinanza straniera Gli agenti diplomatici e consolari dei Paesi che in condizione di reciprocità a loro volta esonerino i loro colleghi italiani da eventuali obblighi analoghi. Rivenditori e riparatori TV che esercitano l'attività di riparazione o commercializzazione di apparecchiature di ricezione radio televisiva 3 Sentenza del 20 novembre 2007 n

4 Le imbarcazioni da diporto purché però non siano adibite all'esercizio di attività commerciali, che determina quindi il pagamento del canone speciale Le radio collocate esclusivamente presso abitazioni private Le autoradio non sono causa di soggezione alla norma; vengono versate provvigioni a favore della Rai a compensazione del mancato introito; 2) Cosa succede in Europa. La tassa pagata in Italia risulta essere, in confronto tra i Paesi dell'europa occidentale, la più bassa. Nel Regno Unito, la BBC, che propone otto canali tv interattivi, dieci network radiofonici, più di cinquanta emittenti TV e radio locali, si finanzia esclusivamente attraverso il canone, severe risultano le sanzioni per chi viene scoperto a non pagare il canone. In Germania, i tedeschi pagano ogni anno una tassa, pari a più di 206,36 euro per due canali pubblici. In Francia la tassa ammonta a circa 116 euro. In Islanda (Ruv), Svizzera (Ssr Srg), Austria (Orf), Norvegia (Nrk) e Danimarca (Dr e Tv2) il canone è salato, In Islanda il canone arriva a circa 346,59 euro, in Svizzera 292 euro, in Austria tra i 223,32 e 284,52 euro, in Norvegia 270 euro, in Danimarca 215,40, In Belgio il canone ammonta a 149,67 euro, In Irlanda il canone è di 160 euro, in

5 Romania varia in base al reddito 4. Alcune nazioni in Europa non prevedono o hanno totalmente abolito la tassazione sulle tv. Ad esempio nei Paesi Bassi (Netherland 1, 2, 3), Portogallo, Ungheria e Spagna. Confronto sulla tassazione in Europa per il 2008 ( Fonte Rai) * Stati non appartenenti all'area euro Il canone sulla televisione pubblica in Europea però, non è visto solamente come tassa per il possesso degli apparecchi radio-televisiovi, ma deve offrire una serie di servizi utili al Cittadino certificati e garantiti dallo Stato che nessun altra televisione potrebbe offrire. Vero che paghiamo meno dell Europa Occidentale, è anche altrettanto vero che riceviamo meno. Per farci un idea è sufficiente citare la risposta del Dir. Umberto Brindani : ecco qui, dalla Stampa. Germania: 193 euro per 2 reti pubbliche finanziate dalla pubblicità per il 2,2 e il 6,4 per cento (quindi: più canone, pubblicità quasi zero). Spagna: canone zero per 2 reti pubbliche. Gran Bretagna: 225 euro per 10 (dieci!) reti pubbliche, senza pubblicità. Francia: 116 euro per 4 (quattro) reti pubbliche finanziate con il 30 e il 40 per cento di pubblicità. Rai: 106 con la pubblicità che sfiora il 50 per cento. Che cosa capisco da queste cifre? Che dove si paga tanto ci sono più canali e meno pubblicità, o zero pubblicità (da: Umberto Brindani). 3) Il mercato Radio Televisivo evoluzioni Il mercato Televisivo negli ultimi anni si sta evolvendo abbiamo assistito alla nascita del digitale, assistiamo alla nascita di nuove piattaforme digitali e multicanali. Si prevede che entro pochi anni la totalità delle Regioni Italiane dovrà adattarsi alle ricezione digitale e quindi tutte la 4 Fisco Oggi Venerdì 30 Gennaio 2009

6 famiglie dovranno avere od il vecchio apparecchio con un decoder, o una Tv di nuova generazione che già ha incorporato il decoder. Così come nella maggior marte dei paesi Europei. Si stima che le nuove offerte digitali, a pagamento o non, varranno tra il 12% e il 14 % del mercato televisivo italiano totale. 5 Inoltre aumenta l uso dei canali televisivi attraverso il web, in Italia a differenza di altri Stati Europei, tale modalità e poco in uso complice una scarsa cultura, ora in maggior diffusione dell uso dei canali televisivi tramite web. L utilizzo di prodotti audiovisioni in web è ancora ridotto e la naturale conseguenza il mercato è ancora ad un fase iniziale, lo sviluppo si tale canale è legato necessariamente ad una rigidità d uso dei terminali da parte dell utente. Per concludere nel 2007 i ricavi da Pay Tv rappresentavano una quota del 31 %, il 10%sopra rispetto ai ricavi da canone. Quest anno i ricavi da pay tv dovrebbe arrivare al 42 %del totale mercato. 6 5 E-media institute Luglio Dati E-media institute