A scuola di bianconero con la Rollei Retro 80S

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1 Camera oscura A scuola di bianconero con la Rollei Retro 80S La fotografia bianconero continua a mostrare una particolare vivacità, sostenuta dall interesse del pubblico e dalle nuove proposte dei fabbricanti. Riprendiamo questo mese il procedimento dello sviluppo del negativo utilizzando una nuova pellicola, la Rollei Retro 80S. La tank per lo sviluppo scomposta nelle sue parti. Quando nel 1826 Niepce fissò la prima fotografia che si conosca usando materiali fotosensibili, il livello di fedeltà della riproduzione era decisamente inferiore a quello di un quadro a olio. Ma il divario è durato pochi decenni: già prima della fine dell 800 il livello di dettaglio riprodotto da una fotografia era nettamente superiore a quello di un qualsiasi dipinto ad olio su tela. Se quindi il valore delle arti visive dipendesse dalla fedeltà della riproduzione, la pittura avrebbe dovuto cessare di esistere da tempo, mentre al contrario è sopravvissuta brillantemente alla fotografia. E la conferma l abbiamo con l avvento della tecnologia digitale. Se fosse solo una questione di risoluzione la fotografia chimica avrebbe già dovuto cessare di esistere: infatti il livello di risoluzione L Hasselblad 503CV con cui è stato esposto il negativo. 114

2 La pellicola da sviluppare, una Rollei Retro 80S nel formato 120. Questa pellicola viene venduta in un pratico contenitore riutilizzabile che la protegge sia dalla luce che da eventuali urti; la pellicola 120, anche se è protetta dalla carta con cui è a contatto, va sempre tenuta al riparo dalla luce diretta per evitare velature. Da questo momento bisogna lavorare in completa oscurità Si srotola una parte della carta di protezione in modo da liberare l inizio della pellicola, che viene infilata negli appositi ricevitori della spirale. Ruotando avanti e indietro le due parti della spirale la pellicola avanzerà all interno della spirale avvolgendosi. Quando la pellicola si è quasi completamente avvolta all interno della spirale si tira con delicatezza la carta di protezione fino a staccarla. Quando la pellicola è completamente avvolta all interno della spirale Si inserisce la spirale sul cilindro nero, perno di rotazione, e poi il tutto all interno della tank. Si chiude la tank col suo coperchio; il tappo non è necessario in quanto è già a tenuta di luce. dei sensori digitali è certamente superiore, con l ulteriore vantaggio dei software capaci di correggere le principali aberrazioni ottiche degli obiettivi. Invece la fotografia all argento, soprattutto quella bianconero, continua a giocare un ruolo importante. Se questo avviene è perché la fotografia non è solo restituzione dei dettagli fini di un soggetto, ma qualcosa di più: la camera oscura ha il fascino di un processo manuale che permette di realizzare opere uniche, e che si contrappone alla ripetibilità del processo digitale. Inoltre il lavoro di camera oscura consente di ottenere un opera che, per procedimento e materiali, ha caratteristiche differenti da quelle di una stampa a computer: è la stampa su carta baritata. Lasciando ai laboratori il trattamento del colore, lo sviluppo del negativo bianconero è alla portata di tutti, sia dal punto di vista tecnico che delle attrezzature necessarie; qualche problema di spazio lo dà la fase di stampa, ma con un po di pazienza si possono comunque superare gli inconvenienti. Ed è la soluzione migliore, dato che la fotografia bianconero va intesa come un continuum che inizia nel momento dello scatto e di conclude con la stampa su carta. Se poi le difficoltà logistiche fossero insormontabili si può sempre portare il proprio negativo sviluppato ad un laboratorio di stampa artigianale, ed in caso di necessità anche sottoporlo a scansione. Consigli per iniziare Abbiamo detto che lo sviluppo del negativo è alla portata di chiunque, ed infatti basta un po di pratica per capire come estrarre la pellicola dal rullino nel buio più completo e inserirla nella spirale della tank. Dopodiché occorre prestare una grande attenzione alle istruzioni dei fabbricanti. Qui di seguito vi forniamo una serie di suggerimenti utili dettati dall esperienza. 1 Occorre prestare attenzione alla temperatura dei bagni di trattamento della pellicola: è un fattore particolarmente critico nello sviluppo, molto meno nell arresto e nel fissaggio. In genere la temperatura richiesta è di 20 gradi. 115

3 Il procedimento non cambia nel caso la pellicola da sviluppare sia in formato 135; basterà estrarre la coda della pellicola dal rullino con l apposito estrattore, sagomarla con una forbice, introdurla per un paio di centimetri nella spirale. I più attenti aprono il rullino per estrarre la pellicola in modo da evitare che si possa rigare a causa di qualche granello tra i velluti della fessura. Ora si può accendere la luce. Prepariamo ora i bagni di trattamento iniziando a dosare nella provetta lo sviluppo concentrato, che versiamo poi nell acqua secondo le prescrizioni del produttore. Per non perdere nulla dello sviluppo concentrato risciacquiamo la provetta svuotandola nella soluzione già preparata. Il bagno di sviluppo è pronto, ma prima di usarlo conviene mescolarlo. 2 La reazione chimica dello sviluppo dipende da diversi fattori: il tipo di rivelatore, la sua diluizione, la temperatura, il tipo di agitazione e la durata del trattamento. Questi fattori sono in relazione tra loro. 3 Per la preparazione del bagno di sviluppo si usa la comune acqua del rubinetto, non occorre quindi l acqua distillata. 4 Una delle operazioni più difficili per chi inizia è quella di avvolgere nel buio completo la pellicola sulla spirale; fino a che non ci si sente sicuri conviene tenere sottomano una scatola a tenuta di luce (possono essere due scatole una nell altra) dove inserire la pellicola nel caso fosse necessario accendere la luce nella stanza. 5 A proposito di buio, oltre a verificare la 116

4 Controlliamo la temperatura dello sviluppo preparato, verificandola anche durante il trattamento, soprattutto se nell ambiente fa molto caldo o freddo. Infatti un raffreddamento del bagno di sviluppo andrà compensato allungando il tempo di trattamento, il contrario in caso di riscaldamento. Per mantenere costante la temperatura dei bagni di trattamento li si può tenere immersi a bagnomaria. Per controllare la temperatura abbiamo utilizzato un preciso termometro a sonda con un grande display a parete, che offre una perfetta leggibilità anche in luce scarsa. Alcune emulsioni, come la Rollei Retro 80S, richiedono un pre-bagno in acqua per eliminare lo strato antialo dall emulsione che inquinerebbe lo sviluppo. Tabella dei trattamenti con diversi sviluppi Sviluppo ISO Diluizione Minuti Temperatura Rodinal, Spezial :30 20 C Studional / R09 Studio :30 20 C BKA Acufine 80 Soluzione stock 4:30 20 C BKA Acufine 100 Soluzione stock 5 20 C BKA UFG C Rollei RHS :30 20 C Rollei RHS C Ilford DDX :30 20 C Ilford DDX :30 20 C Kodak X-Tol C Paterson FX C Spur HRX :30 20 C Spur SLD :30 20 C Spur C Kodak HC B 6 20 C Kodak HC F C Kodak HC B 6 20 C Kodak HC F C Kodak HC B 6 20 C Kodak HC F C Si consigliano particolarmente i seguenti sviluppi: Rollei RHS, High Speed, per le applicazioni standard. Rollei RLS, Low Speed, quando occorre una grana particolarmente fine. tenuta alla luce del locale dove si intende sbobinare la pellicola, conviene aspettare al buio almeno cinque minuti in modo che gli occhi si abituino all oscurità. Suggeriamo anche di verificare che l interruttore della luce non sia all esterno del locale, o almeno garantirsi che nessuno possa accenderla. Se volete la sicurezza matematica, svitate la lampadina! 6 Lavorate possibilmente in un locale in cui la temperatura sia di 20 gradi; a temperature diverse tenete a portata di mano dell acqua calda o fredda per mettere a bagnomaria la tank durante il trattamento di sviluppo. 7 Se l acqua di casa vostra è particolarmente ricca di calcare, filtrate l acqua di lavaggio con un filtro meccanico (non chimico). 8 Prima di scegliere il luogo dove appenderete ad asciugare il negativo, assicuratevi che nessuno abbia la necessità di entrarvi 117

5 Versiamo ora nella tank la soluzione di sviluppo. Il tempo di trattamento è stabilito dal produttore; facciamo quindi partire l orologio che ci permetterà di tenere sotto controllo le diverse fasi. Durante la fase di travaso dei liquidi, potrebbero formarsi sulla emulsione delle bolle d aria che impedirebbero allo sviluppo di agire; per eliminarle ruoteremo la spirale avanti e indietro usando l apposito strumento in dotazione, battendo anche alcune volte la tank su un piano rigido. La tank va capovolta a intervalli regolari, e ruotata su se stessa per rimescolare lo sviluppo e renderne così più omogenea l azione sulla superficie dell emulsione. Di norma si effettuano due o tre capovolgimenti ogni 30 secondi. Caratteristiche della Rollei Retro 80S * Potere risolvente: 200 Lp/mm * Spessore dell emulsione: 10µm * Indice di esposizione: ISO 80 * Pellicola bianconero pancromatica a medio-bassa sensibilità. * Speciale strato per migliorare le caratteristiche di trascinamento nell apparecchio fotografico o dorso. * Ottima planeità. * Grazie alla bassa sensibilità al blu dell emulsione, la sensibilità con flash (6500 K) risulterà inferiore. * Sensibilità spettrale estesa fino 750nm. * Ottima attitudine alle tecniche di sviluppo Push e Pull. * Ottima riproduzione tonale. * Elevata densità massima ottenibile. * Supporto trasparente, adatto quindi alla scansione. Avvertenza del fabbricante Evitare la luce diretta del sole quando si inserisce e si toglie il rullino dalla fotocamera perché potrebbe verificarsi una pre-esposizione, che provocherebbe una velatura della pellicola. per diverse ore. Non devono poi esserci correnti d aria che potrebbero portare polvere sul negativo durante l asciugatura, danneggiando l emulsione. 9 Dopo aver immerso la pellicola nel bagno con l imbibente si toglie l acqua in eccesso usando pinze tergifilm o le dita della mano (l indice e il medio). In questa fase, un sistema per evitare il rischio di graffiare l emulsione è quello di immergere la pellicola in acqua demineralizzata dopo avervi sciolto alcune gocce di imbibente. Il procedimento passo passo Le immagini che accompagnano l articolo mostrano passo passo tutto il procedimento. 118

6 Terminato lo sviluppo si svuota la tank. Si introduce il bagno di arresto per fermare l azione dello sviluppo. Una volta terminato il bagno d arresto, lo si travasa fuori dalla tank e si inserisce il bagno di fissaggio. E possibile ora estrarre la pellicola e verificare l efficacia del fissaggio osservando uno spazio tra due fotogrammi: se è trasparente, e non lattiginoso, vuol dire che il fissaggio ha agito correttamente, in caso contrario il bagno è esausto e conviene lasciare il negativo nel fissaggio oltre il tempo stabilito, o sostituire il bagno di fissaggio esausto con uno fresco. 119 A questo punto si procede al lavaggio del negativo. Anche la temperatura dell acqua non deve essere troppo fredda (non laverebbe adeguatamente il negativo), o troppo calda (ammorbidirebbe l emulsione rendendola meno resistente ai graffi). Qui il lavaggio viene eseguito inserendo nel cilindro porta-spirale un tubo di gomma così da ottenere un lavaggio più energico. Terminato il lavaggio aggiungiamo all acqua della tank qualche goccia di imbibente. L imbibente favorisce lo scorrere dell acqua sulla pellicola, evitando che durante l asciugatura delle gocce depositino del calcare sulla superficie. Agganciamo le pinze al negativo per poi appenderlo in un punto della stanza lontano da correnti d aria per evitare che si impolveri durante l asciugatura. Adesso si può finalmente estrarre il negativo dalla tank e verificare, anche se sommariamente, la qualità degli scatti e del procedimento di sviluppo. In realtà quello che è fatto è fatto, non c è possibilità di rifarlo, ed è questa una delle maggiori differenze tra il procedimento chimico e quello digitale: in camera oscura non esiste il comando undo.

7 Info: Le pellicole e chimica Rollei sono distribuite in Italia da: PuntoFotoGroup by Karl Bielser Via Aristotele Milano Tel.: info@puntofoto.it La pellicola 120 Rollei Retro 80S è stata trattata con chimica Rollei, ad eccezione dello sviluppo per il quale abbiamo utilizzato l Agfa Studional in diluizione 1+31 per 5 minuti e 30 secondi. Gli sviluppi sono stati effettuati dal: FotoLaboratorio Professionale Donato Navone, Via Bernardino Verro 41 Milano. Tel.: La pellicola utilizzata è una Rollei Retro 80S che è stata recentemente proposta in una nuova confezione, nel formato 120, con il caro vecchio rombo Agfa. Se è vero che, purtroppo, la vecchia Agfa di Leverkusen ha chiuso i battenti da tempo, l Agfa di Mortsel, in Belgio, è viva e vegeta. Nel prossimo fascicolo vedremo come stampare il negativo così ottenuto. Gerardo Bonomo 120