Documento di valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa

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1 Sede legale: Viale Giolitti, Casale Monferrato (AL) Partita IVA/Codice Fiscale n Documento di valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa Documento elaborato dal Datore di Lavoro ai sensi dell art 17, c 1, let a) del DLgs n 81/2008 e smi RIELABRAZINE N 1/2011 Parziale e specifica rielaborazione ai sensi dell art 29, c 3 del DLgs n 81/2008 e smi del Documento di Valutazione dei Rischi adottato con Deliberazione n 1538 del e delle relative Rielaborazioni: n 2/2009 adottata con Deliberazione n 2267 del ; n 1/2010 adottata con Deliberazione n 715 del ; n 2/2010 adottata con Deliberazione n 1472 del IL CMMISSARI (Datore di Lavoro) Dott Mario Pasino Adottato con delibera n del Direzione Generale Tel fax direzionegenerale@aslalit

2 Sede legale: Viale Giolitti, Casale Monferrato (AL) Partita IVA n DIREZINE GENERALE DCUMENT DI VALUTAZINE DEI RISCHI Elaborato ai sensi dell art 17, c 1 del DLgs n 81/2008 e smi Rielaborazione n 1 / 2011 Principali soggetti coinvolti \ DATRE DI LAVR: Dott Mario Pasino \ RESPNSABILE DEL SERVIZI PREVENZINE E PRTEZINE: Dott Galiano Antonio \ MEDICI CMPETENTI: = Dott Guazzo Giuseppe = Dott Licata Franco = Dott Marinone Luigi = Dottssa Minoglio Alessandra = Dott Rabagliati Claudio CRDINATRE DEI MEDICI CMPETENTI: Dott Galiano Antonio \ ESPERTI QUALIFICATI: Dott Bergamaschi Carlo Dott Scielzo Giuseppe \ MEDIC AUTRIZZAT: Dott Gatti Fausto \ RAPPRESENTANTI DEI LAVRATRI PER LA SICUREZZA: Barbano Alessandra Botto Pietro Castelli Cristina Costantino Vincenzo Di Dio Angelo Dinapoli Rocco Ghiglia Bruno Gotta Fabrizio Lo Presti Salvatore Marostica Paolo Mazzocchi Laura Melotti Luigi Mongio Franco Nervi Giancarlo Pasquale Silvia Perini Mariano Pizzorni Paolo Ribatto Raffaella Riggi Luigi Roso Carla Santoro Antonello Per la data certa (art 28, c 2 DLgs n 81/2008 e smi) occorre riferirsi a quella della delibera di adozione del presente documento Pag 1

3 Sede legale: Viale Giolitti, Casale Monferrato (AL) Partita IVA n DIREZINE GENERALE DCUMENT DI VALUTAZINE DEI RISCHI Elaborato ai sensi dell art 17, c 1 del DLgs n 81/2008 e smi Rielaborazione n 1 / 2011 Indice 5) PIAN DELLE MISURE DI PREVENZINE PRTEZINE E PRGRAMMA DEGLI INTERVENTI MIGLIRATIVI 54 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti in dotazione ai Lavoratori 545 Procedura operativa: Uso di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) nella prevenzione dell esposizione a rischio biologico degli peratori sanitari Per la data certa (art 28, c 2 DLgs n 81/2008 e smi) occorre riferirsi a quella della delibera di adozione del presente documento Pag 2

4 Rev03 pag 1/41 US DI DISPSITIVI DI PRTEZINE INDIVIDUALI (DPI) NELLA PREVENZINE DELL ESPSIZINE A RISCHI BILGIC DEGLI PERATRI SANITARI

5 Rev03 pag 2/41 CDICE PRTCLL AL I 19 (rev 00) data firma Dottssa D Balestrino Rischio Infettivo Febbraio 2011 Firmato in originale REDAZINE Dottssa A Minoglio Medico Competente Febbraio 2011 Firmato in originale ICI Dr L Bisogni Rischio Infettivo Febbraio 2011 Firmato in originale ICI E Ferrando Rischio Infettivo Febbraio 2011 Firmato in originale ICI C Degiovanni Rischio Infettivo Febbraio 2011 Firmato in originale ICI A Pernecco Rischio Infettivo Febbraio 2011 Firmato in originale ASPP GP Rossi Servizio Prevenzione e Protezione Febbraio 2011 Firmato in originale EMISSINE Dott Marco Pestarino Dott Paolo Tofanini Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Coordinatore Rete Presidi spedalieri e Rischio Infettivo Marzo 2011 Marzo 2011 Firmato in originale Firmato in originale Dott F Boraso Direttore PP Novi Ligure - Marzo 2011 Firmato in originale APPRVAZINE Dott S Porretto Dott P Tofanini Tortona Direttore P vada Acqui Terme Direttore PP Casale Mto- Valenza Marzo 2011 Marzo 2011 Firmato in originale Firmato in originale RESPNSABILI DELL APPLICAZINE DELLA PRCEDURA Dirigenti, Preposti, Lavoratori PP e Servizi Territoriali AGGIRNAMENTI E REVISINI DEL DCUMENT Rev 03 Data

6 Rev03 pag 3/41 INDICE Premessa Pag 4 1ggetto e scopo Pag 5 2 Campo di applicazione Pag 5 3 Responsabilità Pag 5 4 Definizione DPI e categorie 41 Elenco DPI per la prevenzione del rischio biologico 42 Classificazione dei DPI Pag 8 Pag 8 Pag 9 5 Protezione respiratoria 51 Generalità 52 I dispositivi 53 Note per l utilizzo Pag 10 Pag 10 Pag 10 Pag 12 6 Protezione congiuntivale 61 Generalità 62 I dispositivi 63 Note per l utilizzo Pag 13 Pag 13 Pag 14 Pag 15 7 Protezione delle mani 71 Generalità 72 I dispositivi 721 Sterili 722 Non sterili 73 Note per l utilizzo Pag 16 Pag 16 Pag 17 Pag 17 Pag 18 Pag 20 8 Protezione corpo 81 Generalità 82 I dispositivi 83 Note per l utilizzo Pag 21 Pag 21 Pag 21 Pag 22 9 Protezione piedi 91 Generalità 92 I dispositivi Pag 23 Pag 23 Pag Protezione capo 101 Generalità 102 I dispositivi 103 Note per l utilizzo Pag 25 Pag 25 Pag 25 Pag Valutazione Pag 27 Bibliografia Pag 28 Allegati Pag 29

7 Rev03 pag 4/41 PREMESSA L aggiornamento legislativo in tema di sicurezza e prevenzione del rischio per i lavoratori realizzato dal DLgs 81/08, le conseguenti revisioni dei documenti di valutazione dei rischi rielaborati dalla SC Prevenzione e Protezione, l integrazione aziendale in atto rispetto alle procedure in uso, impongono una informazione concorde e dettagliata relativamente ai Dispositivi di Protezione Individuale atti a proteggere i lavoratori dal rischio di esposizione ad agenti biologici Questa procedura deve essere letta come una integrazione ai documenti già in uso e specifici sull argomento e che sono relativi a L isolamento per la prevenzione della diffusione delle malattie trasmissibili nelle strutture assistenziali : Raccomandazioni, all Igiene delle mani nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali e a tutte le procedure che negli anni hanno definito i Percorsi dei pazienti con sospetta o accertata patologia trasmissibile quali ad es TB e Meningite Queste ultime contestualizzate alla realtà operativa specifica nelle diverse strutture ospedaliere, e pertanto omogenee unicamente nelle parti generali Un ulteriore precisazione riguarda la modalità di esposizione agli agenti biologici che si può distinguere in esposizione deliberata, quando l attività (di ricerca, diagnostica, didattica) comporta una manipolazione di microrganismi, o esposizione potenziale, qualora l attività comporti un esposizione non intenzionale e voluta, ma causata dalla presenza dell agente patogeno nei pazienti o nei materiali biologici Il rischio di esposizione ad un agente patogeno dipende dalla probabilità del verificarsi del pericolo di esposizione all agente biologico (presenza dell agente nei pazienti e nei materiali biologici, effettuazioni di attività/mansioni a rischio) e dalla probabilità del verificarsi di un danno (infettività, patogenicità, trasmissibilità, misure profilattiche); oltre che anche sulla mansione specifica effettuata il rischio dipende dai dati di frequenza della malattia nella popolazione generale e locale ( es TB polmonare) La classificazione degli agenti biologici in quattro gruppi in base alla patogenicità, al rischio per i lavoratori, alla possibilità di propagazione è analizzata in dettaglio al titolo X e agli allegati dal XLIV al XLVIII del DLgs 81/08 Per ulteriori approfondimenti in tema di sicurezza e valutazione dei rischi specifici per la nostra Azienda si rimanda al Documento di Valutazione dei Rischi riedito nel 2009 e nel 2010 (consultabile nel sito aziendale) che riporta anche un elenco di mansioni specifiche di ogni operatore sanitario e non sanitario Sulla base del rischio di esposizione deliberato e potenziale per ogni figura professionale si è concordato, con la SC Prevenzione e Protezione ed i Medici Competenti, quali DPI raccomandare all operatore per la sua sicurezza fornendo anche indicazioni rispetto a quando indossarli nelle situazioni più a rischio E chiaro che nel settore sanitario non si può ovviamente eliminare il rischio specifico (il rischio biologico), ma occorre invece fronteggiarlo con opportune barriere fisiche (i DPI) e comportamentali (le procedure) Questa procedura sicuramente non dirà nulla di nuovo agli operatori che da anni sono in attività, rispetto ai DPI da adottare e alla loro correlazione con la tipologia di manovra, ma sarà certamente uno strumento utile ai fini formativi per studenti, tirocinanti, nuovi assunti e un richiamo per quei professionisti che, pur consapevoli dei rischi a cui si espongono, spesso dimenticano di adottare le misure di protezione da anni raccomandate

8 Rev03 pag 5/41 1 GGETT E SCP Illustrare i Dispositivi di Protezione Individuale (di seguito denominati anche DPI), finalizzati alla prevenzione del rischio infettivo in uso presso l ASL AL, le loro modalità di impiego e di approvvigionamento L impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale ha lo scopo di salvaguardare la persona che l indossi da rischi per la salute e la sicurezza In particolare, nell ambito di questa procedura, rientrano i DPI per la protezione dall esposizione ad agenti biologici 2 CAMP DI APPLICAZINE: Tutte le Strutture ospedaliere e territoriali esposte al rischio da agenti biologici durante lo svolgimento di: - attività assistenziali alla persona - attività tecnico amministrative in area sanitaria 3 RESPNSABILITÀ: Sulla base di quanto espressamente previsto dalla Delibera n 2010/986 del 29/07/2010 l organizzazione del sistema di prevenzione dell ASLAL per la definizione e l'attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, individua : o Il Direttore Generale quale Datore di lavoro, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unita' produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa Fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a alla natura dei rischi, l'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure preventive e protettive, la descrizione degli impianti e dei processi produttivi L Art77 ai fini della ai fini della scelta dei DPI individua il datore di lavoro che: a) effettua l'analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi; b) individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinche' questi siano adeguati ai rischi di cui alla lettera,tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI; valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d'uso fornite dal fabbricante a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le raffronta con quelle individuate alla lettera; aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di valutazione Il datore di lavoro, anche sulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, individua le condizioni in cui un DPI deve essere usato, specie per quanto riguarda la durata dell'uso, in funzione di: a) entità del rischio; b) frequenza dell'esposizione al rischio; c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore; d) prestazioni del DPI Il datore di lavoro :fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori; d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l'uso di uno stesso DPI da parte di piu' persone, prende misure adeguate affinche' tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori; informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge; f) rende disponibile nell'azienda ovvero unita' produttiva informazioni adeguate su ogni DPI; g) stabilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell'utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI; h) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI

9 Rev03 pag 6/41 o Il Direttore Sanitario e Amministrativo ASL AL quali affidatari dei compiti di sorveglianza e vigilanza in materia e Dirigenti per quanto attiene all area dei servizi in staff alla Direzione Generale per le rispettive aree di competenza o i Dirigenti, nelle figure del Direttore Medico del Presidio spedaliero, del Direttore di Distretto, del Direttore del Dipartimento Amministrativo, del Direttore del Dipartimento Tecnico Logistico, del Direttore del Dipartimento delle Dipendenze, del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, del Direttore del Dipartimento del Farmaco e del Direttore del Dipartimento di Prevenzione affidando a tale figure i compiti previsti dall art 2 comma 1 lettera d: «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività' lavorativa e vigilando su di essa; e in particolare gli obblighi previsti dall art 18 escluse le lettere a,s,v del comma 1 Il Dlgs 81/2008 all art 18 prevede una corresponsabilità fra il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all'articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite Rispetto ai DPI in particolare devono: - nell'affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; - fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente; - prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; - richiedere l'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; - adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; - informare il piu' presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; - adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37; - fornire al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a: la natura dei rischi; l'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure preventive e protettive; la descrizione degli impianti e dei processi produttivi; aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione;

10 Rev03 pag 7/41 o Preposti, nelle figure del Direttore di Struttura Complessa, del Responsabile di Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale, del Responsabile di Struttura Semplice in staff alla Direzione Generale, dei Responsabili SITR dei quattro centri di responsabilità ospedalieri e territoriali individuati, dei titolari di Incarico Professionale in staff alla Direzione Generale e del coordinatore dei Medici Competenti individuato, sovrintendono alla attività lavorativa, garantendo l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione ed esercitando un funzionale potere di iniziativa Il Dlgs 81/2008 prevede all art 20 gli obblighi dei lavoratori: ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro I lavoratori devono in particolare: contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi nonche' qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente L art 78 prevede inoltre che i lavoratori segnalino immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione

11 Rev03 pag 8/41 4 DEFINIZINE DPI (art 74) Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro (art 75) L art 76 relativamente ai requisiti dei DPI prevede che i DPI devono essere conformi alle norme di cui al decreto I DPI devono inoltre: - essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; - essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; - tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; - poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità - In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti L'addestramento al loro corretto impiego e' indispensabile per ogni DPI 41 ELENC DPI PER LA PREVENZINE DEL RISCHI BILGIC Tipologia 1 guanti chirurgici sterili senza polvere 2 guanti monouso non sterili senza polvere 3 guanti monouso sterili senza polvere 4 guanti in gomma senza polvere 5 guanti resistenti al taglio (sterili per procedure cruente di sala operatoria o riduzione manuale dei tessuti anatomici per l esame istologico; non sterili per operazioni di raccolta rifiuti sanitari, lavaggio ferri chirurgici taglienti/pungenti) 6 guanti a manica lunga per ostetricia sterili senza polvere 7 mascherina a quattro strati in TNT 8 filtranti facciali FFP2 con / senza valvola espiratoria 9 filtranti facciali FFP3 con/senza valvola espiratoria 10 occhiali a oculare singolo 11 occhiali panoramici a maschera 12 visiera 13 copricapo integrale in TNT 14 cuffia con elastico latex free 15 cappellino in TNT con fettuccia e lacci 16 grembiuli impermeabili 17 camici in TNT CN rinforzo frontale e delle maniche sterili 18 camici in TNT sterili e non sterili 19 sovrascarpe in PVC antiscivolo 20 gambali impermeabili 21 tute integrali

12 Rev03 pag 9/41 42 CLASSIFICAZINE DPI I DPI si suddividono in tre categorie ( DLgs 475/92) : CATEGRIA DEFINIZINE FUNZINE/TIPLGIA CERTIFICAZINE PRIMA SECNDA TERZA DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità; si presuppone che la persona che usa il DPI abbia la possibilità di valutarne l efficacia e di percepire, prima di riceverne pregiudizio, la progressiva verificazione di effetti lesivi I DPI che non rientrano nelle altre due categorie I DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente; si presuppone che la persona che usa il DPI non abbia la possibilità di percepire tempestivamente la verificazione istantanea di effetti lesivi Salvaguardare da: Azioni lesive con effetti superficiali prodotti da strumenti meccanici Azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia Rischi derivanti dal contatto o da urti con oggetti caldi, che non espongano ad una temperatura superiore ai 50 rdinari fenomeni atmosferici in corso di attività professionali Urti lievi e vibrazioni idonei a raggiungere organi vitali ed a provocare lesioni a carattere permanente Azione lesiva dei raggi solari Gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici Gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all immersione subacquea I DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti I DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad un temperatura d aria non inferiore a100 C,con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione I DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d aria non superiore a 50 C I DPI destinati a salvaguardare le cadute dall alto I DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche Marcatura CE e dichiarazione di conformità CE del fabbricante da allegare alla documentazione tecnica del modello Marcatura CE e dichiarazione di conformità CE del fabbricante da allegare alla documentazione tecnica del modello; documentazione tecnica di costruzione Marcatura CE e dichiarazione di conformità CE del fabbricante da allegare alla documentazione tecnica del modello; documentazione tecnica di costruzione; verifica periodica del sistema qualità del fabbricante da parte dell organismo di controllo In base a tale suddivisione i DPI utilizzati dagli operatori sanitari sono spesso classificati come appartenenti alla Terza Categoria, poiché si suppone che i rischi derivanti da esposizione non protetta possano provocare gravi lesioni o la morte

13 Rev03 pag 10/41 5 PRTEZINE RESPIRATRIA 51 GENERALITA L assistenza a pazienti con sospetta o accertata patologia trasmissibile per via aerea comporta un rischio di esposizione ad agenti biologici che possono causare il manifestarsi di una patologia a carico dell apparato polmonare I dispositivi di protezione respiratoria che proteggono bocca e naso dall inalazione di particelle contaminanti svolgono altresì un efficace effetto barriera anche dalla possibile contaminazione dell operatore con schizzi o spruzzi di materiale biologico 52 I DISPSITIVI Tipologia Caratteristiche Protezione Mascherine chirurgiche Monouso in tessuto non tessuto quattro strati (tipo II o IIR) esterno filtrante, centrale impermeabile ai liquidi e permeabile all aria, strato interno a contatto con la pelle ipoallergenico - con barretta intera deformabile stringinaso per conformare perfettamente la mascherina al volto sistema di fissaggio a legacci o elastici CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME: Conformità a: Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6a Latex free Confezionate in dispenser Proteggono naso e bocca dalla contaminazione con particelle di diametro medio di 4, 5 µ Pur originate dall esigenza di proteggere il paziente (interventi chirurgici, manovre asettiche) costituiscono un efficace sistema di barriera anche per l operatore sanitario per la resistenza ai fluidi e l elevato potere filtrante che va dal 95 ad oltre il 99% Sono fatte indossare dal paziente con sospetta o accertata patologia trasmissibile per droplets o per via aerea ( Sindrome influenzale,tb, Meningite, SARS ecc) e proteggono l operatore dalla trasmissione Filtrante Facciale FFP2 (S) (SL 1 ) Filtrante facciale FFP3 (S) (SL) Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto; dotate di doppio elastico, stringinaso con guarnizione di tenuta (con/senza valvola di espirazione) CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME: Conformità a: Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6a Latex free Confezione singola provvista di istruzioni per l uso (in lingua italiana) Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto; dotate di doppio elastico, stringinaso con guarnizione di tenuta (con/senza valvola di espirazione) CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME Conformità a: Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6a Latex free Confezione singola provvista di istruzioni per l uso (in lingua italiana) Proteggono dalla contaminazione di naso e bocca e dall inalazione di particelle di dimensioni inferiori al micron aerodisperse ( es bacillo di Kock) Elevata efficienza filtrante ai parametri relativi alla classe richiesta: > 94% Indicate per la protezione dell operatore nelle attività che possono comportare l esposizione ad agenti di media tossicità in concentrazione non elevata (circa 10 volte il limite di soglia)quelle con valvola espiratoria non vanno indossate dal paziente infetto o sospetto tale Come sopra ma con protezione fino a 50 volte il limite di soglia Indicate per attività che possono determinare una elevata concentrazione di agenti biologici sotto forma di aerosol nell ambiente (broncoscopie, manovre che inducono la tosse) Elevata efficienza filtrante >ai parametri relativi alla classe richiesta: 98% Quelle con valvola espiratoria non vanno indossate dal paziente infetto o sospetto tale 1 Le sigle identificano l effetto barriera relativo a: S = solidi, L= liquidi Il riferimento è la Norma Europea EN 149

14 Rev03 pag 11/41 Avvertenze: Seguire le indicazioni contenute nella scheda tecnica del prodotto e le istruzioni d uso: Di regola si raccomanda che: Gli indumenti monouso devono essere indossati una sola volta, rimossi e poi gettati nel contenitore per rifiuti speciali, seguendo le procedure specifiche previste per il luogo dell intervento Dopo la rimozione dei dispositivi di protezione respiratoria eseguire sempre l igiene delle mani: lavaggio con sapone/antisettico o frizione con alcool I facciali filtranti devono essere personali e utilizzati al massimo per la durata di un turno lavorativo e devono comunque essere sostituiti immediatamente quando risultano danneggiati, o visibilmente contaminati Nella seguente tabella sono indicate a titolo non esaustivo le attività svolte e le figure professionali connesse al tipo di DPI previsto E inoltre indicata la fonte aziendale di approvvigionamento DPI MANSINE PRFIL PRFESSINALE RICHIESTI A Mascherina chirurgica Assistenza a pazienti con sospetta malattia trasmissibile per via aerea/droplet (sindrome influenzale, varicella, morbillo) Attività per le quali esista la possibilità di generare spruzzi o schizzi di sangue o di altri fluidi corporei Attività tecniche e amministrative di supporto Medici, altri laureati ruolo sanitario, Infermieri, Biologi, stetriche Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Personale delle Ditte appaltanti servizi (es pulizie) Personale delle Pubbliche Assistenze Impiegati e personale tecnico in servizio presso i reparti di degenza, ambulatori, DH, Radiologia, frontoffice Economato Maschera FFP2/FFP3 Assistenza di pazienti affetti o sospetti di patologia trasmissibile per via aerea Trattamento di campioni biologici contenenti batteri o virus Riscontri diagnostici su cadavere con sospetta patologia infettiva a trasmissione aerea (Creutzfeld Jacob) Medici, altri laureati ruolo sanitario, Biologi,Infermieri, stetriche, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Personale delle Ditte appaltanti servizi ( es pulizie) Personale delle Pubbliche Assistenze Economato

15 Rev03 pag 12/41 53 NTE PER L UTILIZZ CME SI INDSSAN I RESPIRATRI A FACCIALE FILTRANTE PIEN CN VALVLA ESPIRATRIA E CME SI EFFETTUA LA PRVA DI TENUTA Si procede portando gli elastici sulla parte anteriore del dispositivo dove è situata la valvola di espirazione Se si è destrimani, a questo punto occorre infilare le dita della mano destra tra il dispositivo stesso e gli elastici di sostegno, in pratica reggendo il filtrante sul palmo, con la parte che contiene lo stringinaso rivolta verso l alto e gli elastici che pendono al di sotto (la procedura ovviamente va invertita per i mancini) Il filtrante va aperto fino a fargli assumere una forma a conchiglia Va poi portato al volto, tenendolo fermo con la mano destra mentre la sinistra provvede a portare gli elastici dietro la testa, uno alla volta, prima quello superiore, poi quello inferiore, posizionandoli rispettivamente sopra e sotto le orecchie Bisogna accertarsi che il filtrante aderisca perfettamente al volto e a questo proposito si ricorda che la presenza di barba e/o basette può ridurne notevolmente la tenuta invalidandone la funzione di protezione Lo stringinaso deve essere adattato alle proprie forme utilizzando entrambe le mani per evitare di deformarlo e il lembo inferiore del filtrante deve coprire il naso Una volta indossato il dispositivo è opportuno eseguire una prova di tenuta, prima di entrare nell area di lavoro, che si articola in due fasi: 1 dopo aver messo le mani a coppa sul filtrante, l operatore effettua una inspirazione profonda e rapidase il filtrante è a tenuta ermetica, l inspirazione dovrebbe far rapidamente abbassare la pressione all interno del dispositivo e questo dovrebbe aderire al volto L aria dovrebbe entrare solo attraverso il filtro e non dai bordi Se qualcosa non va nel modo previsto, sistemare meglio il filtrante o sostituirlo 2 sempre tenendo le mani a coppa sul filtrante, espirare velocemente Se la pressione all interno aumenta e non si notano perdite d aria ai bordi, il filtrante è posizionato in modo corretto

16 Rev03 pag 13/41 6 PRTEZINE CNGIUNTIVALE 61 GENERALITA Molte mansioni espongono gli occhi ed il volto degli operatori a rischio biologico cchiali ad oculare singolo svolgono adeguata funzione protettiva per eventuali schizzi di materiale organico che potrebbero raggiungere le congiuntive Devono invece essere adottati occhiali del tipo panoramico a maschera nei casi di esposizioni a droplet (SARS) Visiere o schermi facciali possono essere usati per quelle situazioni in cui l esposizione al rischio biologico, da spruzzi o getti, assume carattere di maggiore rilevanza ed anche in funzione della protezione delle mucose di bocca, e naso

17 Rev03 pag 14/41 62 I DISPSITIVI Tipologia Caratteristiche minime Protezione Devono permettere un ampio campo di visibilità senza formazione di riflessi o altre alterazioni visive Devono essere dotati di un sistema di protezione superiore e laterale e astine regolabili; non devono avere materiale in tessuto o spugna non Schermi facciali sanificabile Protezione delle mucose di occhi naso e Caratteristiche minime: bocca durante le procedure e le attività di Latex free assistenza al paziente che possono generare Marcatura CE schizzi di sangue, liquidi corporei, secreti, Rispondenza alle norme tecniche di cui escreti all allegato n6a Classe ottica I, protezione meccanica S, protezione da spruzzi e liquidi 3 Sovrapponibili ad occhiali con funzione di correzione della vista Lavabile e disinfettabile chimicamente mediante l impiego di cloroderivati cchiali ad oculare singolo cchiali panoramici maschera Devono permettere un ampio campo di visibilità senza formazione di riflessi o altre alterazioni visive Devono essere dotati di un sistema di protezione superiore e laterale lavabile e disinfettabile chimicamente mediante l impiego di cloroderivati Caratteristiche minime: Latex free Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6a Classe ottica I, protezione meccanica F Presenza di ripari laterali e superiori Sovrapponibili ad occhiali con funzione di correzione visiva Deve essere flessibile, leggero e molto avvolgente anche per la protezione da goccioline di liquidi; Deve essere lavabile e disinfettabile chimicamente con prodotti a base di cloroderivati; Le lenti devono essere otticamente neutre a perfetta tenuta all occhiale; deve limitare il meno possibile il campo visivo Devono essere in materiale infrangibilee essere trattate in modo da evitare la formazione di vapore Perfetta tenuta Caratteristiche minime: Latex free Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6a Classe ottica I, protezione meccanica F Protezione degli occhi da schizzi di sangue, liquidi corporei, secreti, escreti Protezione degli occhi da droplets (essars)

18 Rev03 pag 15/41 Nella seguente tabella sono indicate a titolo non esaustivo le attività svolte e le figure professionali sono connesse al tipo di DPI previsto E inoltre indicata la fonte aziendale di approvvigionamento DPI DESCRIZINE MANSINE SPECIFICA PRFIL PRFESSINALE RICHIESTI A Schermi facciali Esecuzione e assistenza durante gli interventi chirurgici, medicazioni, rachicentesi Prelievi ematici, incanalamenti venosi e arteriosi Assistenza a pazienti potenzialmente infetti con patologie trasmissibili per via mucosa o oculare Assistenza a pazienti odontoiatrici Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Economato cchiali ad oculare singolo Esecuzione e assistenza durante gli interventi chirurgici, Medicazioni, rachicentesi Prelievi ematici, incanalamenti venosi e arteriosi Assistenza a pazienti potenzialmente infetti con patologie trasmissibili per via mucosa o oculare Assistenza a pazienti odontoiatrici Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Economato cchiali panoramici maschera Assistenza pazienti affetti da patologie trasmissibili tramite droplets (SARS) Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, personale tecnico sanitario Economato Avvertenze: Seguire le indicazioni contenute nella scheda tecnica del prodotto e le istruzioni d uso 63 NTE PER L UTILIZZ L operatore deve essere messo a conoscenza delle procedure specifiche presenti nelle singole strutture organizzative relativamente a dove sono collocati i DPI, DM e DM di sicurezza e alle indicazioni alle quali attenersi per il corretto ricondizionamento dei DPI destinati a d essere usati più volte (vedi anche Prontuario antisettici e disinfettanti ASL AL) E necessario dopo l uso una corretta decontaminazione del DPI immergendolo in una soluzione disinfettante seguendo le indicazioni della ditta produttrice Tale operazione può essere ripetuta, di norma, per almeno 10/15 volte prima che sia necessario sostituire il DPI Si ricorda che i normali occhiali non costituiscono una protezione sufficiente e che i dispositivi di protezione devono essere indossati al di sopra di questi

19 Rev03 pag 16/41 7 PRTEZINE DELLE MANI 71 GENERALITA In ambito sanitario gli arti superiori sono esposti direttamente al rischio biologico nel corso di diverse attività L esposizione presenta una variabilità che è influenzata di più fattori - Professionalità dell operatore: modalità di gestione dei tempi di lavoro e corretta valutazione dei possibili sviluppi di una manovra (routine o emergenza) - Conoscenza ed adozione rigorosa delle procedure - Frequenza con la quale l operatore esegue le manovre: il rischio tende, statisticamente, ad aumentare con l incremento del numero delle operazioni - Situazione specifica - Tipo di fonte e di agente La possibilità di contrarre un infezione, a seguito di esposizione da contatto, dipende anche da: - Concentrazione dell agente patogeno - Durata del contatto - Presenza di lesioni cutanee sulla cute dell operatore - Stato immunitario dell operatore L impiego di guanti monouso, consente di limitare in maniera significativa il rischio derivante da esposizione per contatto Prima e dopo l uso dei guanti, occorre sempre eseguire l igiene delle mani con acqua e sapone/antisettico o frizione con alcool Tutti i pazienti devono essere considerati potenzialmente infetti Pertanto i guanti devono essere indossati dall operatore sanitario per fornire una barriera protettiva per prevenire la contaminazione delle mani in caso di contatto con sangue, liquidi biologici, mucose e cute non integra del paziente, con strumenti o materiali contaminati da essi; Sono resi disponibili diversi tipi di guanti, in funzione delle diverse esigenze del servizio e dell operatore Gli indumenti monouso devono essere indossati una sola volta e poi gettati nel contenitore per rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo

20 Rev03 pag 17/41 72 I DISPSITIVI: 721 STERILI Tipologia Caratteristiche Protezione Guanti chirurgici di sintesi senza polvere sterili Devono essere: di forma anatomica, rispettivamente destra e sinistra; resistenti alla trazione, permettere una buona presa sia per l asciutto che per il bagnato; non devono presentare segni di saldatura o di sbavatura, macchie o inclusioni estranee; l elasticità e la morbidezza devono permettere ogni movimento e la massima sensibilità al chirurgo; devono essere dotati di una manichetta tale da mantenere l aderenza sul camice per qualsiasi movimento della mano, terminante con un bordino di spessore uniforme antiarrotolamento e antistrappo; l assenza di polvere non deve compromettere la facile calzabilità del guanto; l eventuale sistema di lubrificazione deve essere di documentata ipoallergenicità; devono essere sterili, confezionati a paio ed in doppio involucro; l involucro interno deve contenere i guanti in modo tale da essere immediatamente evidenziata la posizione e da permettere la vestizione degli stessi in modo rapido ed asettico; il materiale di confezionamento deve essere resistente e tale da garantire la sterilità per il periodo di tempo indicato; la busta esterna deve consentire un apertura agevole e pulita senza lacerazioni (tipo peel open); Misure: da 6 a 9 Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6b Marcatura CE Protezione delle mani dal contatto con sangue ed altri liquidi biologici Guanti chirurgici in lattice sterili senza polvere Come sopra Il materiale di fabbricazione deve essere in puro lattice di gomma a basso contenuto proteico Protezione delle mani dal contatto con sangue ed altri liquidi biologici

21 Rev03 pag 18/ NN STERILI Tipologia Caratteristiche Protezione Guanti in cloruro di Polivinile (PVC) senza polvere Devono assicurare una buona presa sia per l'asciutto, sia per il bagnato; Devono essere resistenti alla trazione ma tali da garantire una buona aderenza e sensibilità all'operatore; Devono permettere ogni movimento e la massima sensibilità all operatore; Non devono presentare segni di sbavatura, di saldatura, macchie o inclusioni estranee Misure: almeno S M L XL Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6b Protezione delle mani dal contatto con sangue ed altri liquidi biologici Guanti di sintesi senza polvere Devono garantire un ottima presa sia in condizione di asciutto che di bagnato Non devono presentare segni di sbavatura, di saldatura, macchie o inclusioni estranee Devono essere robusti e resistenti alla trazione, tali da garantire una buona aderenza e sensibilità all'operatore provvisti di manichetta con bordino L assenza di polvere non deve compromettere la facile calzabilità del guanto Misure: S M L - XL Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6b Protezione delle mani dal contatto con sangue ed altri liquidi biologici Guanti resistenti al taglio in maglia d acciaio o materiale alternativo Riutilizzabili, ad elevata resistenza al taglio da lama, costituiti da maglie di acciaio o materiale di analoghe prestazioni atte a garantire la massima protezione contro le lesioni dovute e lacerazioni e abrasioni Elevata leggerezza e vestibilità, senza cuciture esterne Rispondenza alle norme: Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche di cui all allegato n6b Protezione delle mani in caso di manipolazione di taglienti contaminati (decontaminazione e lavaggio dello strumentario chirurgico )

22 Rev03 pag 19/41 Nella seguente tabella sono indicate a titolo non esaustivo le attività svolte e le figure professionali sono connesse al tipo di DPI previsto E inoltre indicata la fonte aziendale di approvvigionamento DPI DESCRIZINE MANSINE SPECIFICA PRFIL PRFESSINALE RICHIESTI A Guanti chirurgici sterili in lattice senza polvere Guanti chirurgici sterili di sintesi senza polvere Esecuzione e assistenza durante gli interventi chirurgici Uso diagnostico quando è necessario maneggiare sangue o liquidi corporei in maniera ripetuta o prolungata Con protezione dell avambraccio per assistenza al parto ed al neonato Manovre invasive es cateterismo vescicale, esecuzione di esami endoscopici, medicazioni Medici, Infermieri,stetriche Farmacia Guanti monouso in PVC senza polvere Guanti monouso in materiale sintetico senza polvere In caso di basso rischio biologico: Visite ai pazienti (contatto con cute e mucose) Normale routine di laboratorio Manovre non invasive Igiene del paziente Pulizia e riordino unità letto Pulizia ambiente di lavoro Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Personale ditta appaltante pulizie Farmacia Guanti antitaglio Taglio di pezzi anatomici in sala settoria e laboratori di anatomia patologica Decontaminazione e lavaggio di strumentario chirurgico Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Farmacia

23 Rev03 pag 20/41 73 NTE PER L UTILIZZ La scelta di una misura adatta alle proprie mani è importante, perché i guanti devono aderire perfettamente, in special modo in corrispondenza della punta delle dita e degli spazi interdigitali ltre a garantire una migliore sensibilità all operatore, l uso di guanti bene aderenti ma non troppo stretti riduce il rischio di rotture accidentali Guanti che non calzano bene (sia in eccesso che in difetto) possono interferire con la destrezza e capacità operativa esponendo l operatore a rischi potenziali; causare frizioni se troppo stretti danneggiando lo strato esterno di cellule della pelle risultando in una irritazione cutanea; determinare sudorazione eccessiva quando vengono indossati troppo a lungo, creando un ambiente idoneo alla crescita batterica ed alle lesioni cutanee Come indossare i guanti Seguire la procedura per la vestizione Evitare l eccessivo stiramento del guanto Calzare il guanto tirandolo alla base delle dita Verificare che non sia troppo stretto o eccessivamente largo sui polpastrelli e sul palmo della mano Quando sostituirli Eseguendo diversi tipi di procedure sul paziente o se rimane a lungo a contatto con sangue o altri liquidi organici In caso di contatto con sostanze chimiche in grado di danneggiarli Con cadenza regolare in caso di intervento prolungato Se occorre una pausa tra le manovre antisettiche Se c è un prolungato contatto con sudore o altri liquidi organici Tra un paziente e l altro Quando presenta lacerazioni, fori, danneggiamenti Dopo ogni procedura in cui può avere avuto luogo una contaminazione Come rimuoverli Rimuovere un guanto afferrando l esterno del polsino con la mano opposta Tenerlo nella mano che calza ancora il guanto Con la mano libera rimuovere il secondo guanto partendo dall interno infilando un dito sotto il bordo Se possibile, infilare il primo guanto all interno del secondo guanto Dopo l uso Smaltirli nel contenitore per rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo Non riutilizzarli e non lavarli Provvedere all igiene delle mani

24 Rev03 pag 21/41 8 PRTEZINE DEL CRP 81 GENERALITA La trasmissione per contatto è la più importante e frequente, modalità di trasmissione delle infezioni nosocomiali e viene solitamente suddivisa in due sottogruppi: contatto diretto e contatto indiretto a) contatto diretto: richiede un contatto diretto persona/persona fra un ospite suscettibile e una persona infetta o colonizzata; così come può accadere quando gli operatori movimentano un paziente, o svolgono, comunque, attività assistenziali che richiedono un contatto fisico diretto La trasmissione per contatto può anche determinarsi fra due pazienti b) contatto indiretto: questa modalità presuppone il contatto fra un ospite suscettibile ed un oggetto contaminato che funge da veicolo intermedio (camice o guanti contaminati) 82 I DISPSITIVI I camici in TNT monouso devono essere indossati quando è possibile sporcarsi con escrezioni e secrezioni o spruzzi di secrezioni respiratorie o quando si deve intervenire in ambienti contaminati Tipologia Caratteristiche Protezione Camice in TNT chiuso al collo e ai polsi Camici in TNT chiuso al collo e ai polsi con rinforzi anteriori Cuciture/giunzioni vanno eseguite e rese stagne in modo da impedire la penetrazione di liquido attraverso i fori dei punti o attraverso altri elementi delle stesse e le loro prestazioni non devono essere quindi inferiori a quelle del materiale con cui l'indumento è realizzato Allacciatura in vita con fettuccia Polsini in maglina di cotone elasticizzato, lunghi almeno cm8 circa Chiusura del collo posteriore regolabile senza impiego di fettucce Buona traspirabilità e idrorepellenza Disponibilità di più taglie Antistatici, anallergici, inodori e confortevoli Riferimenti normativi: Marcatura CE Conformità alle normative tecniche di cui all allegato n6c Come sopra ed inoltre: Rinforzi nelle zone critiche che si estende dai polsini ai gomiti e con pettorale sulla parte anteriore Riferimenti normativi: Marcatura CE Conformità alle normative tecniche di cui all allegato n6c Protezione della contaminazione della divisa e della cute del personale dall esposizione di sangue e/o altri liquidi biologici Come sopra

25 Rev03 pag 22/41 Grembiule in plastica a protezione anteriore In polietilene Con foro passacollo e lacci per nodo posteriore Stampato in un solo pezzo Antistrappo, impermeabile Marcatura CE Conformità alle normative tecniche di cui all allegato n6c Come sopra Nella seguente tabella sono indicate a titolo non esaustivo le attività svolte e le figure professionali per cui è prevista l adozione del tipo di DPI E inoltre indicata la fonte aziendale di approvvigionamento DPI DESCRIZINE MANSINE SPECIFICA PRFIL PRFESSINALE RICHIESTI A Camice in TNT chiuso al collo e ai polsi Camici in TNT con rinforzi anteriori Grembiule in PVC a protezione anteriore Attività su pazienti che possono produrre spruzzi o aerosol di liquidi biologici Sala settoria Assistenza al parto Procedure chirurgiche che generano spruzzi Lavaggio ferri chirurgici, svuotamento di contenitori ripieni di liquidi, lavaggio endoscopi etc Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnicodi supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari Chirurghi stetriche Infermieri Infermieri TA-SS Economato Economato Economato 83 NTE PER L UTILIZZ Il camice viene spiegato afferrando i lembi nel punto in cui sono inseriti i lacci e lasciando cadere il resto per gravità Va indossato con l apertura nella parte posteriore e le cuciture all esterno e deve essere correttamente allacciato sia al collo sia alla cintola Si consiglia di eseguire dei nodi a fiocco che in fase di vestizione sono più facili da sciogliere Scegliere una misura abbastanza lunga da coprire le gambe, con le maniche lunghe ed i polsini elastici Il camice va rimosso con attenzione perché è probabile che sia contaminato, soprattutto nella parte anteriore Slacciati i lacci, bisogna afferrarlo per i lembi superiori, lo si sfila rivoltando le maniche su se stesse Il camice va poi ripiegato in modo che la parte anteriore sia rivolta verso l interno, in modo da poterlo maneggiare toccando solo la parte interna, pulita In tutte queste fasi si deve evitare di scuotere il camice Gli indumenti monouso devono essere indossati una sola volta e poi gettati nel contenitore per rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo, seguendo le procedure specifiche previste per il luogo dell intervento

26 Rev03 pag 23/41 9 PRTEZINE DEI PIEDI 91 GENERALITA Nelle normali attività gli operatori sanitari sono soggetti ad un fattore di rischio da contaminazione attraverso i piedi che può essere considerato sicuramente modesto Nelle condizioni operative di reparto, possono essere considerate sufficienti le normali calzature in dotazione Qualora debbano essere affrontate specifiche attività a maggior rischio (pe nel caso di interventi di bonifica oppure procedure che generano spruzzi di liquidi biologici) è opportuno l utilizzo di soprascarpe di protezione 92 I DISPSITIVI I calzari soprascarpe, in TNT monouso, devono essere indossati quando è possibile sporcarsi con escrezioni e secrezioni o quando si deve intervenire in ambienti contaminati Gli indumenti monouso devono essere indossati una sola volta e poi gettati nel contenitore per rifiuti Sanitari Pericolosi a rischio Infettivo, seguendo le procedure specifiche previste per il luogo dell intervento Tipologia Caratteristiche Protezione Calzari monouso in PVC antiscivolo Gambali in TNT - PVC antiscivolo In PVC con caratteristiche di resistenza alla trazione, allo strappo ed alle pressioni sia allo stato umido che allo stato secco Misura minima lunghezza 35 cm circa Saldatura alle estremità in lunghezza Elastico che garantisca perfetta tenuta Riferimenti normativi: Marcatura CE Conformità alle normative tecniche di cui all allegato n6c Materiale impermeabile con suola antiscivolo Misure indicative minime lungh cm35 e altezza cm 20 circa Elastico che garantisca perfetta tenuta resistenza alla trazione, allo strappo ed alle pressioni sia allo stato umido che allo stato secco Riferimenti normativi: Marcatura CE Conformità alle normative tecniche di cui all allegato n6c Protezione della contaminazione delle calzature e della cute del personale dall esposizione di sangue e/o altri liquidi biologici Come sopra

27 Rev03 pag 24/41 Nella seguente tabella le attività svolte e le figure professionali sono connesse al tipo di DPI previsto E inoltre indicata la fonte aziendale di approvvigionamento DPI DESCRIZINE MANSINE SPECIFICA PRFIL PRFESSINALE RICHIESTI A Calzari/Gambali monouso in TNT PVC antiscivolo Esecuzione e/o assistenza negli interventi di chirurgia maggiore es urologia, ginecologia, chirurgia addominale Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari In particolare sala operatoria e Terapia Intensiva Economato

28 Rev03 pag 25/41 10 PRTEZINE DEL CAP 101 GENERALITA Nelle normali attività gli operatori sanitari sono soggetti ad un fattore di rischio da contaminazione attraverso il capo che può essere considerato sicuramente modesto Qualora debbano essere affrontate specifiche attività a maggior rischio, ovvero quando sia importante prevedere un livello di protezione anche per l utente o i prodotti trattati, è opportuno l utilizzo di copricapo di protezione Le cuffie in TNT monouso proteggono i capelli ed il cuoio capelluto da contaminazione in presenza di aerosol e batteri, o virus, a diffusione aerea; devono essere indossati quando è possibile il contatto con escrezioni e secrezioni o quando si deve intervenire in ambienti contaminati 102 I DISPSITIVI Tipologia Caratteristiche Protezione Cuffia in TNT con elastici latex-free Copricapo integrale Elastico circolare unico Diametro min cm26 circa Marcatura CE Conformità alle normative di cui all allegato n 6c Non a corpo unico, orlato e cucito Cuciture resistenti allo strappo Copertura capo, fronte, orecchie fino al collo con larghe bande ed allacciatura posteriore Misura calotta non inferiore a cm22 circa Marcatura CE Conformità alle normative di cui all allegato n 6c A protezione parti del viso, fronte e collo dell operatore Come sopra Cappellino Apertura posteriore, bordatura con fettuccia e lacci sporgente Calotta superiore cucita non inferiore a cm 22 circa Marcatura CE Conformità alle normative di cui all allegato n 6c Come sopra Tutti i CPRICAP dovranno essere in morbido TNT, permeabile all aria ed impermeabile ai liquidi, inodore, tenuta perfetta, non tossico e privo fibre di vetro, resine e collanti, che non rilasci residui tossici all incenerimento, con buona vestibilità, preferibilmente in dispenser da 100 pezzi circa

29 Rev03 pag 26/41 Nella seguente tabella le attività svolte e le figure professionali sono connesse al tipo di DPI previsto E inoltre indicata la fonte aziendale di approvvigionamento DPI DESCRIZINE MANSINE SPECIFICA PRFIL PRFESSINALE RICHIESTI A Cuffia in TNT con elastici latex-free Esecuzione o Assistenza negli interventi chirurgici, manovre asettiche, assistenza a pazienti con sospetta o accertata patologia trasmissibile Medici, altri laureati ruolo sanitario Infermieri, stetriche, Tecnici di laboratorio, Personale tecnico sanitario Personale tecnico di supporto all assistenza: TA, SS, ausiliari In particolare sala operatoria e Terapia Intensiva Economato 103 NTE PER L UTILIZZ Indossare la cuffia avendo cura di coprire completamente i capelli, eventualmente raccogliendoli con elastici prima di indossare la cuffia per evitare una fuoriuscita degli stessi mentre si è impegnati nelle procedure di assistenza Gli indumenti monouso devono essere indossati una sola volta e poi gettati nel contenitore per rifiuti Sanitari Pericolosi a rischio Infettivo, seguendo le procedure specifiche previste per il luogo dell intervento La cuffia va rimossa tirandola dall alto

30 Rev03 pag 27/41 11 CNSEGNA DPI AL DIPENDENTE Al personale neo-assunto dell area sanitaria verranno consegnati i DPI/DM ad uso personale al momento del suo ingresso in reparto o servizio Verranno date indicazioni precise sulla tipologia e collocazione dei DPI/DM monouso all interno della SC/SS e sui dispositivi medici di sicurezza Verrà compilato in ogni sua parte il Modello 1 dpi/ dm Scheda personale consegna DPI / DM ad uso personale (allegato 3) controfirmata dal lavoratore La responsabilità dell inoltro della scheda e della consegna dei DPI/DM, nonché delle informazioni sopra descritte viene così suddivisa: CPSE DIRETTRE SC DIRETTRE di P 1 consegna i DPI ai Lavoratori del comparto con ruolo sanitario e ai dirigenti medici e fornisce agli stessi le opportune informazioni; 2 compila la Scheda personale consegna DPI / DM ad uso personale per i Lavoratori del comparto con ruolo sanitario 3 trasmettere la scheda compilata (compresa la firma del Lavoratore): in originale al SITR territorialmente competente in copia alla SC Prevenzione e Protezione, sede di Alessandria 1 compila la Scheda personale consegna DPI / DM ad uso personale per i Dirigenti Medici 2 trasmettere la scheda compilata (compresa la firma del Lavoratore): in originale alla Direzione Medica territorialmente competente in copia alla SC Prevenzione e Protezione, sede di Alessandria 1 compila la Scheda personale consegna DPI / DM ad uso personale per i Direttori Medici 2 conserva la scheda compilata (compresa la firma del Lavoratore) e la inoltra in copia alla SC Prevenzione e Protezione, sede di Alessandria 12 VALUTAZINE La valutazione viene effettuata tre volte all anno dal Direttore SC/SS in collaborazione con CPSE utilizzando le schede di verifica allegate CRITERI: Sono correttamente applicate le indicazioni fornite dalla procedura riguardante l utilizzo dei DPI nella prevenzione del rischio biologico INDICATRE: Numero di conformità nelle schede di valutazioni sul totale delle conformità descritte nelle stesse schede STANDARD: 90% di conformità

31 Rev03 pag 28/41 BIBLIGRAFIA Testo coordinato DLgs 04/12/1992 n 475 e DLgs 02/01/1997 n10 DLgs 9 aprile 2008, n 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Documento di Valutazione dei rischi ASL AL: Revisione 01/2009 deliberazione n1538 del 31709; Rielaborazione n2/2009 deliberazione n2267 del ; Rielaborazione 1/2010 deliberazione n715 del 28:5:2010 Sicuri di essere sicuri; La sicurezza degli operatori sanitari i DPI, Regione Piemonte: PF Garlanda Responsabile SPP ASL 5 Piemonte; Pier Luigi Pavanelli Medico competente ASL 5 Piemonte; Massimo Tallone Addetto al SPP ASL 5 Piemonte rientamenti ANIPI numero 7- Dicembre Assistenza al paziente affetto da SARS: protocolli, procedure e dispositivi di protezione individuali per la prevenzione degli peratori Sanitari Cluster of severe acute respiratory sindrome among protected health care workers, Toronto, Canada, April Mfner et al- SARS Investigative team, CDC Consensus document on epidemiology of severe acute respiratory syndrome (SARS) WH/CDS/CSR/GAR/ ottobre 2003

32 Rev03 pag 29/41 ALLEGATI 1 Sequenza per indossare I DPI Pag 30 2 Sequenza per rimuovere i DPI Pag 31 3 Modello di distribuzione DPI Pag 32 4 Schede di verifica di utilizzo DPI Pag 37 5 Schede di uso dei DPI in base alle manovre Pag 40 6 Norme di riferimento Pag 43 1

33 SEQUENZA PER INDSSARE I DPI Rev03 pag 30/41 Allegato 1 Il tipo di dispositivi da usare varia in base al livello delle precauzioni richieste Tenere le mani lontano dal viso Limitare il contatto con le superfici Sostituire i guanti quando si rompono o sono molto contaminati Eseguire l igiene delle mani prima di indossare i guanti e dopo aver rimosso tutti i DPI 1 CAMICI 1 Coprire completamente il torso dal collo fino alle ginocchia, le braccia fino ai polsi e coprire la schiena 2 Allacciare sul retro a livello del collo e in vita 2 MASCHERINA CHIRURGICA (da indossare in caso di probabile esposizione a fluidi biologici) 1 Fissare i lacci a metà testa e alla nuca 2 Adattare la barretta flessibile sul dorso del naso 3 Far aderire la mascherina al viso e sotto il mento 3 CCHIALI VISIERE (da indossare in caso di probabile esposizione a fluidi biologici) 1 Posizionare i dispositivi, adattarli al viso e coprire gli occhi 4 GUANTI 1 Indossare i guanti fino a coprire i polsi e il polsino del camice, dopo aver eseguito l igiene delle mani, al letto del paziente

34 Rev03 pag 31/41 Allegato 2 SEQUENZA PER RIMUVERE DPI 1 GUANTI 1 La parte esterna dei guanti è contaminata; afferra la parte esterna del guanto con la mano opposta guantata e rimuovilo 2 Tieni il guanto rimosso nella mano guantata 3 Far scorrere le dita della mano non guantata sotto il polsino del guanto non ancora rimosso 4 Sfila il guanto incorporando il primo guanto formando un involucro per entrambi i guanti 5 Elimina i guanti nel contenitore per rifiuti speciali 2 CCHIALI/VISIERE 1 Esegui l igiene delle mani dopo aver rimosso i guanti 2 La parte esterna degli occhiali o della visiera è contaminata 3 Per rimuoverli afferrali dalla parte che appoggia sulla testa o sulle orecchie 4 Porli in un apposito contenitore se sono riprocessabili o eliminarli nel contenitore per rifiuti speciali 3 MASCHERINA CHIRURGICA 1 La parte anteriore è contaminata: non toccare 2 Afferrare/rimuovere prima i lacci o inferiori e poi quelli superiori 3 Rimuovere la mascherina ed eliminare nel contenitore per rifiuti speciali 4 CAMICE 1 La parte anteriore e le maniche sono contaminate; manipola la parte interna/posteriore del camice 2 Slega i lacci 3 Allontana e sfila la parte del collo e della spalle, toccando solamente la parte interna del camice 4 Rivolta il camice, arrotolalo su se stesso ed eliminalo nel contenitore per rifiuti speciali 5 Esegui l igiene delle mani dopo aver rimosso i guanti

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