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2 ANALISI SOCIO ECONOMICA: Tendenze in atto e scenari di medio-lungo periodo pagina 1 di 70

3 Capitolo primo: Situazione attuale e tendenze in atto pagina 2 di 70

4 Premessa Come è noto, la totalità dei Comuni facenti parte degli Ambiti Territoriali Ottimali si identifica, solo in parte, con la dimensione territoriale, demografica, economicoproduttiva, sociale dei territori provinciali coinvolti. L ATO 2 Napoli Volturno, rappresenta, a ben vedere, l intersezione tra una considerevole porzione (la radiante nord-occidentale) di una tra le più imponenti aree metropolitane d Europa, quella di Napoli, e tutto il comprensorio provinciale casertano. L opportunità di affrontare, con una rigorosa metodologia analitico-investigativa gli aspetti socio-economici propri di quella che appare come una nuova dimensione territoriale, nonché la necessità di pervenire ad una stima del complesso degli indicatori utili al fine della determinazione dei fabbisogni idropotabili, conduce l indagine necessariamente ad una articolazione di tipo tridimensionale, esprimendosi: 1. sul piano dell oggetto (popolazione, addetti, presenze turistiche, ecc.); 2. sul piano del soggetto (ATO, comuni, bacini, classi di comuni dalle caratteristiche omogenee); 3. sul piano dei tempi (situazione attuale, scenari evolutivi, stime); Per quanto concerne le fonti, particolarmente preziosa si è rivelata la disponibilità dei dati provvisori del Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, svoltisi nell'ottobre 2001, e ufficializzata dall ISTAT con il comunicato stampa del 27 marzo 2002 e dei dati, anch essi provvisori, del Censimento 2001 dell Industria e dei Servizi. I censimenti, a ben vedere, rappresentano la principale fonte informativa alla quale è possibile ricondurre, pur nella provvisorietà dei dati relativi all edizione 2001, la lettura, su base comunale, dei fenomeni demografici, economici e abitativi. pagina 3 di 70

5 Il primo momento investigativo riguarderà l analisi delle caratteristiche demograficoabitative dell Ambito (residenti, distribuzione per sesso della popolazione, famiglie, abitazioni occupate da residenti, altri tipi di alloggio, densità della popolazione, ecc.); si procederà, poi, a misurare, la dinamica demografica, espressa da ciascuno dei 136 comuni rientranti nello stesso, nell arco del ventennio intercorrente le tre ultime rilevazioni censuarie del 1981, del 1991 e del L analisi delle variazioni intercensuarie - oltre a consentire un monitoraggio dei cosiddetti drenaggi demografici avutisi, nell ultimo decennio, tra i comuni appartenenti alle diverse classi di ampiezza demografica - offre, come si avrà modo di verificare, l unica valida base per l attribuzione, a ciascuno dei comuni, degli scenari evolutivi diversificati della popolazione, elaborati dall ISTAT. In considerazione del peso socio-economico di Napoli in rapporto all intero ATO 2 si svolgerà un articolata analisi dei dati, tentando di cogliere sia il posizionamento gerarchico di Napoli all interno dell Ambito, sia i mutati rapporti, connessi alla mobilità di persone e residenti, che legano il comune capoluogo al restante territorio. In particolare, con riferimento al Capoluogo partenopeo, si procede all illustrazione di una serie di informazioni, e segnatamente quelle concernenti: la popolazione residente; le abitazioni; gli stabili non residenti; i fluttuanti; gli spostamenti in entrata e in uscita rispetto alla cintura urbana con determinazione del saldo, sia con riferimento alla fascia oraria di punta, sia con opportuna esplosione del dato a livello di intera giornata (PCT di Napoli, edizione 1997); pagina 4 di 70

6 Uno specifico momento investigativo farà riferimento all analisi del comparto imprenditoriale. A tale scopo si utilizzeranno i dati provvisori relativi all ultimo (8 ) Censimento Generale dell Industria e dei Servizi Tali recentissimi dati consentono, pertanto, di porre in luce le principali dimensioni dell attuale struttura economico-produttiva dell Ambito. E possibile, inoltre, effettuare alcune prime valutazioni in merito alle variazioni intervenute a far data dal 1991, anno di riferimento della precedente rilevazione censuaria generale. La necessità di predisporre una aggregazione omogenea di Comuni per la determinazione del diverso fabbisogno idrico ha condotto, come si potrà verificare, alla costruzione di appositi indicatori rappresentanti la consistenza dei servizi offerti per ogni aggregato territoriale. La disponibilità dei dati con livello di disaggregazione per comuni, unitamente a quella di altri indicatori del terziario permetterà di determinare un vero e proprio scoring comunale, ovvero una gerarchizzazione dei comuni, sulla scorta dei misuratori aggregati indicizzati del terziario, a fronte dei quali sarà possibile attribuire il fabbisogno idro-potabile previsto a monte per ciascuna classe. In altri termini si provvederà alla determinazione di classi di comuni aventi una loro peculiarità sul piano della potenzialità di domanda idro-potabile. Un attenzione tutt altro che marginale è rivolta agli indicatori relativi al comparto turistico-ricettivo. A tale scopo verranno utilizzate in modo integrato le rilevazioni compiute dall ISTAT e quelle, più particolareggiate, predisposte dai due Enti Provinciali per il Turismo, (quello di Napoli e quello di Caserta). Nello specifico, con riferimento al turismo si procede alla: analisi delle principali caratteristiche del mercato turistico dal lato della domanda e dell offerta; misurazione della domanda turistica; pagina 5 di 70

7 stima del sommerso turistico, ossia, delle presenze non rilevate dagli enti preposti; E stato infine predisposto lo scenario delle previsioni della popolazione per i comuni dell Ambito nell arco, nonché la valutazione della domanda turistica nello scenario di lungo periodo. La popolazione utilizzata come base per le elaborazioni è quella delle stima regionale ISTAT al Nel breve-medio periodo, le elaborazioni esposte rappresentano lo sviluppo della popolazione ritenuto più probabile, sulla base dell andamento recente delle principali componenti demografiche (fecondità, mortalità, migrazioni interne, migrazioni esterne). Nel lungo periodo, aumenta progressivamente il numero ed il peso dei fattori che possono far deviare l andamento delle componenti demografiche dalla traiettoria prevista. Il margine d errore associato alle ipotesi diviene più ampio, e le previsioni, è doveroso anticiparlo, perdono progressivamente il significato di "futuro probabile" per divenire degli scenari, con il solo obiettivo di descrivere le implicazioni nel lungo periodo di determinate situazioni demografiche. Per quanto riguarda la valutazione della domanda turistica nello scenario di lungo periodo, si procederà alla: Individuazione del modello per lo sviluppo dei flussi turistici interessanti l ambito in uno scenario di lungo periodo; stima previsionale delle presenze totali. pagina 6 di 70

8 STRUTTURA METODOLOGICA DELL ANALISI SOCIO-ECONOMICA Turismo pagina 7 di 70

9 ASPETTI DEMOGRAFICI E STIMA DEI FLUTTUANTI Analisi demografica dell ATO 2 I primi dati del 14 Censimento generale della popolazione e del Censimento delle abitazioni indicano che la popolazione residente nell ATO 2 Napoli Volturno costituita dalle persone che vi hanno dimora abituale è pari a unità, delle quali maschi e femmine; la popolazione femminile supera quella maschile di unità Maschi Femmine Totale Fig. 1 - Distribuzione per sesso della poalazione dell'ato 2 - Napoli Volturno In tutti i comuni dell Ambito la popolazione femminile supera quella maschile: mediamente si contano 51,4 donne contro 48,6 uomini ogni 100 residenti. Ciò si deve al progressivo invecchiamento della popolazione e, in particolare, alla maggiore speranza di vita delle donne. Infatti, sebbene nascano più maschi, la più elevata mortalità maschile fin dalle età più giovani comporta che, nel totale della popolazione, le donne siano più numerose degli uomini. La popolazione residente si distribuisce per il 69 per cento nella porzione della provincia di Napoli rientrante nell Ambito, e per il 31 per cento nella provincia di Caserta (fig. 3). pagina 8 di 70

10 E appena il caso di sottolineare che la popolazione dell Ambito, rientrante nella provincia di Napoli, rappresenta circa il 63 per cento del totale provinciale. 31% ATO 2 - Caserta ATO2 - Napoli 69% Fig 3 - Composizione percentuale della popolazione residente dell'ato 2 Napoli Volturno per ambiti provinciali ,4% 48,6% Maschi Femmine Fig. 2 - Distribuzione percentuale della popolazione residente nell'ato 2 Napoli Volturno, per sesso È Napoli il comune più popoloso con residenti; Rocchetta e Croce in provincia di Caserta il più piccolo con 524 residenti; quello più densamente popolato è Casavatore (NA), con ,1 abitanti per Km 2, mentre il comune dell Ambito con la più bassa densità di popolazione risulta Ciorlano (CE), con appena 18,8 abitanti per Km 2. Il comune più esteso territorialmente è Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, con poco più di 163 Km 2. Al contrario, il comune meno esteso territorialmente risulta essere Casavatore (NA), a riprova dell elevata densità, con appena 1,6 Km 2. pagina 9 di 70

11 Quanto appena esposto viene di seguito sintetizzato nella Tabella 1. Tabella 1 - Denominazione dei comuni dell'ato 2 Napoli Volturno, con particolari caratteristiche e relativi valori Caratteristica del comune Denominazione (Prov.) Valori Il comune più grande (residenti) Napoli (NA) Il comune più piccolo (residenti) Rocchetta e Croce (CE) 524 Il comune più densamente popolato (residenti per Km 2 ) Il comune meno densamente popolato (residenti per Km 2 ) Casavatore (NA) ,1 Ciorlano (CE) 18,8 Il comune più esteso (Km 2 ) Sessa Aurunca (CE) 163,1 Il comune meno esteso (Km 2 ) Casavatore (NA) 1,6 Nella Fig. 4 è riportata la distribuzione dei comuni rientranti nell Ambito, classificati secondo l ampiezza demografica rilevata al censimento Fino a Da a Da a Da a Oltre i Fig. 4 Distriubuzione del numero di comuni appartenenti all'ato 2 Napoli Volturno, per classi di ampiezza della popolazione pagina 10 di 70

12 Il 37,5 per cento dei comuni dell Ambito (51) ha meno di 5mila residenti e in essi vive circa il 4,1 per cento della popolazione; all altro estremo della scala dimensionale, lo 0,7 per cento dei comuni (Napoli) ha oltre 100mila abitanti e in esso è concentrato il 36,1 per cento della popolazione (Figg. 5 6, Tabella 2). 13% 44% 4% 1% 38% Fino a Da a Da a Da a Oltre i Fig. 5 - Ripartizione percentuale del numero di comuni per classi di ampiezza demografica pagina 11 di 70

13 Tabella 2 - Popolazione residente per classi di ampiezza demografica dei comuni (valori assoluti e composizione percentuale) Classi Popolazione residente (valori assoluti) Composizione percentuale Fino a ,1 Da a ,5 Da a ,4 Da a ,9 Oltre i ,1 Totale ATO ,0 45,0 44,9 40,0 37,5 Comuni (%) 36,1 35,0 Popolazione Residente (%) 30,0 25,0 23,5 20,4 20,0 15,9 15,0 12,5 10,0 5,0 4,1 4,4 0,7 0,0 Fino a Da a Da a Da a Oltre i Fig. 6 - Comuni e popolazione residente dell'ato 2 Napoli Volturno, 2001 pagina 12 di 70

14 La variazione di popolazione tra i due ultimi censimenti, stimata sulla base dei primi risultati del censimento 2001, ripartisce i comuni dell Ambito in due quote: nella prima (il 58,1 per cento) nella quale si è verificato un incremento complessivo di popolazione nell ordine del 11,8 per cento, con un saldo positivo di unità; nella seconda (il 41,9 per cento dei comuni), il decremento complessivo è del 5,8 per cento, con una perdita di unità. Il segno della variazione è strettamente legato alla dimensione demografica del comune: sono i comuni tra i 5mila e i 20mila abitanti quelli che più frequentemente incrementano la loro popolazione. Per contro, Napoli, unico tra i comuni dell Ambito con più di 100mila residenti, rappresenta quello in cui si concentrano le perdite più alte ( abitanti in meno). Tale fenomeno è giustificato dal fatto che, i grandi centri, in generale, sono contornati da comuni in cui la popolazione aumenta a ritmi più sostenuti, con ciò confermando il rafforzamento già più volte segnalato delle cinture urbane. Quanto detto trova notevole riscontro nel dato della variazione relativo ai comuni di Melito (NA) e di Giugliano in Campania (NA). Melito, infatti, presenta la variazione relativa più elevata (70%) con un incremento assoluto pari a unità; Giugliano presenta la variazione assoluta più marcata ( unità) e una variazione relativa pari al 52%. Nella tabella 3 si riporta la situazione degli incrementi, dei decrementi demografici e dei saldi, per classi di comuni. e la fig. 7 offre una sintesi grafica del saldo distribuito per fasce di ampiezza demografica dei comuni. pagina 13 di 70

15 Tabella 3 - Numero di comuni dell'ato 2 Napoli Volturno con incremento e decremento di popolazione tra il 1991 ed il 2001 (primi risultati) per classe di ampiezza demografica del comune (valori assoluti e valori percentuali) Classe di ampiezza demografica del comune (al 1991) Comuni con incremento di popolazione Comuni Popolazione residente (saldo positivo)* Comuni Popolazione residente (saldo negativo)* Comuni Popolazione residente (saldo complessivo)* Fino a ab oltre i Totale Fino a ab. 35,8 5,7 64,2-5,2 100,0 0, ,1 10,0 21,9-3,6 100,0 6, ,0 10,0 24,0-1,8 100,0 8, ,2 11,7 36,8-4,6 100,0 7, ,7 16,6 33,3-2,1 100,0 14,5 oltre i ,0 0,0 100,0-6,9 100,0-6,9 Totale 58,1 11,8 41,9-5,8 100,0 1,4 * Il saldo percentuale è calcolato sulla popolazione di inizio periodo (1991) Comuni con decremento di popolazione Valori assoluti Valori percentuali Comuni in totale Fino a ab oltre i Totale Fig. 7 - Saldo complessivo della popolazione residente ( ) per classi di ampiezza dei comuni dell'ato 2 pagina 14 di 70

16 Il censimento ha fornito, inoltre, utili informazioni in merito alle famiglie e alle convivenze, prevedendo la stessa definizione di famiglia prevista dal Regolamento anagrafico. Si intende, quindi, per famiglia un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non sono ancora iscritte nell'anagrafe della popolazione residente del comune medesimo). Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. La persona temporaneamente assente non cessa di appartenere alla propria famiglia, sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune, sia che si trovi in un altro comune. L evoluzione demografica, sociale ed economica dei comuni coinvolti nell Ambito incide profondamente sulle strutture familiari: il numero delle famiglie, nel 2001 è di unità, mentre il numero medio dei suoi componenti risulta pari a 3,12. Per spiegare il contenimento del numero medio di componenti per famiglia, occorre far riferimento al processo di semplificazione strutturale in atto. Come sarà meglio evidenziato dai dati definitivi del censimento del 2001, e come è stato più volte sottolineato dalle indagini campionarie condotte in questi anni, continuano a ridursi sia in termini di frequenza sia di ampiezza le famiglie di più grandi dimensioni (4 e più componenti) e aumentano le famiglie unipersonali anche in conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione. Il rapporto tra la popolazione che vive stabilmente nelle convivenze (istituti religiosi, case di cura, collegi, caserme, ecc.) e quella che vive in famiglia è del 3,3 per mille (contro il 7 per mille nazionale). pagina 15 di 70

17 Il censimento delle abitazioni ha rilevato le abitazioni occupate da persone residenti e non residenti, le abitazioni non occupate e gli altri tipi di alloggio solo se occupati (ad esempio roulotte, tende, caravan, ecc.). Alla data di riferimento (21 ottobre 2001), sono state rilevate, nell Ambito, in complesso abitazioni e 381 altri tipi di alloggio. Le abitazioni occupate sono risultate mentre le altre abitazioni sono risultate pari a L 88 per cento delle abitazioni è occupato da residenti contro una media nazionale dell 80,4 per cento. Questo indicatore sintetizza le modalità di utilizzo del patrimonio abitativo ed i valori più bassi dello stesso indicano, verosimilmente, una particolare vocazione turistica del comune in esame. Nel caso dei comuni rientranti nell ATO 2 si assiste ad interessanti divari tra comuni aventi un valore minimo, Castel Volturno e Cellole con rispettivamente il 27,2 e 32,5 per cento e comuni come Castel Morrone e Arienzo, entrambi, con oltre il 99 per cento. Napoli presenta un dato sensibilmente al di sopra della media dell Ambito, con il 94,2 per cento delle abitazioni occupate da residenti, sul totale. pagina 16 di 70

18 Nella tabella che segue (tab. 4) e nelle due figure ad essa associate si è ricostruita la tendenza della popolazione residente dal 1961 al 2001 (dati provvisori), attraverso le rilevazioni censuarie intermedie ( ), e confrontando, Tabella 4 - Tendenza della popolazione residente ( ): confronto tra ATO 2 e Napoli Comuni (dati provvisori) Valori assoluti Napoli Totale ATO Valori indicizzati (1961=100) Napoli 100,0 103,7 102,5 90,2 84,0 Totale ATO 100,0 108,4 117,4 118,9 120, Totale ATO Napoli (dati provvisori) Fig. 8 - Tendenza della popolazione residente ( ): confronto tra ATO 2 e Napoli 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Napoli ATO (dati provvisori) Fig. 9 - Tendenza della popolazione residente ( ): confronto tra ATO 2 e Napoli (indice: 1961=100) pagina 17 di 70

19 detta tendenza, tra il totale della popolazione compresa nell Ambito e la popolazione della città di Napoli. Come si può notare dalle figure precedenti, nell ultimo quarantennio, la popolazione totale dei comuni compresi nell ATO2 ha presentato un incremento sempre meno marcato sino al 1981, epoca di rilevazione a partire dalla quale ha avuto inizio un processo di stabilizzazione. Fenomeno più acuto in termini di decremento, si è avuto per Napoli, dove la diminuzione della popolazione a partire dalla rilevazione del 1981 e stata molto più marcata. Analisi demografica e dei fluttuanti della Città di Napoli Napoli è, dopo Roma e Milano, la terza città d Italia per il numero degli abitanti e la più importante città del Mezzogiorno, Il territorio del Comune, com è noto, ha una superficie che è la più bassa delle superfici territoriali delle grandi città italiane: ettari. Con le leggi del 15 novembre 1925 e del 3 giugno 1926, le quali aggregarono alla Città, successivamente, i comuni di S. Pietro a Patierno, Barra, Ponticelli, S. Giovanni a Teduccio e i Comuni di Secondigliano, Chiaiano ed Uniti, Pianura, Soccavo, Napoli passò da una estensione di circa ettari ad una estensione di ettari, con un incremento territoriale di oltre il 100%. Nonostante ciò la superficie comunale rimane molto limitata, soprattutto se considerata in relazione al peso della popolazione che essa sopporta. Il confronto con la superficie delle altre grandi città italiane pone, infatti, Napoli al 9 posto della serie. Alla limitata estensione territoriale si aggiunge la nota configurazione morfologica dei luoghi e la conformazione orografica, la quale rende difficili ed onerosi sia una utilizzazione razionale del territorio, sia un assetto urbanistico rispondente alle obiettive esigenze della Città. La popolazione della città di Napoli, rilevata alla data dell ultimo censimento (2001 dati provvisori) ammonta a unità. Questa rappresenta il 33% di quella della pagina 18 di 70

20 sua Provincia ( ) che, a sua volta, quanto a peso demografico, rappresenta poco più della metà di quello della Regione ( ). Si consideri, a tale proposito, che la superficie del territorio napoletano è appena un decimo di quella della provincia (Napoli: ettari; Provincia di Napoli: ettari) e che l estensione della Provincia è, ugualmente, circa un decimo di quella regionale (Provincia: ettari; Campania: ettari). Uno degli aspetti della struttura urbanistica e sociale di Napoli che più immediatamente attira l attenzione dell osservatore è, senza dubbio, l eccezionale densità. La Città presenta, oggi, una densità di 8.470,9 ab./kmq e risulta, invero, più equilibrata rispetto a quella di 50 anni fa. Col passare degli anni, infatti, la popolazione si è ridistribuita nei vari quartieri, popolando quelli meno densi di abitanti ed abbandonando, in parte, quelli tradizionalmente più congestionati. Lo sviluppo edilizio riflette, ovviamente, nei quartieri, l aumento dell insediamento demografico, e la graduatoria delle variazioni nella consistenza delle abitazioni coincide con quella degli incrementi di popolazione. Essa, tuttavia, consente di valutare, forse con maggiore immediatezza, la rapidità e l ampiezza con cui si è verificata l espansione urbana durante gli anni recentemente trascorsi. I caratteri e gli aspetti generali del nuovo assetto demografico, urbanistico e sociale che Napoli è venuta assumendo, come conseguenza degli sviluppi e delle trasformazioni da cui essa è stata investita nel recente passato, possono essere più dettagliatamente e organicamente definiti, nella situazione attuale e nella prospettiva, sul fondamento della divisione del territorio cittadino in quartieri, che proprio dalle nuove condizioni della Città, ha tratto una delle principali motivazioni originarie. In questo quadro appare evidente come le circoscrizioni identifichino unità territoriali, demografiche, sociali di diversa configurazione storica e di diversa prospettiva. Taluni di essi costituiscono elementi organici dell antica struttura urbana preesistente al recente periodo di espansione; altri riflettono unità costituitesi in tutto o in parte nel corso di questo stesso periodo; altri, infine, rappresentano centri pagina 19 di 70

21 ancora in via di formazione e di potenziale sviluppo, il cui completamento può essere tuttavia previsto a non lontana scadenza. Pertanto, la dinamica demografica, l espansione edilizia, la composizione sociale dei singoli quartieri risultano notevolmente diverse, così come, pur nell ambito dell unità organica della città, appaiono diverse le prospettive specifiche e particolari di ciascuno di essi. Come anticipato, la popolazione residente nel comune di Napoli è risultata al censimento 2001 (dati provvisori) pari a unità. Il peso demografico del comune capoluogo rispetto al complesso della provincia risulta essere in termini relativi pari al 33%. Dal confronto con i dati del precedente censimento emerge: un significativo calo della popolazione residente di unità (- 6.9%); una diminuzione del peso relativo del comune di Napoli (dal 35,4% al 33% dei residenti nell'intera provincia). Negli ultimi 10 anni è dunque proseguito quel fenomeno di contrazione demografica del comune capoluogo che trova la sua spiegazione sia nel calo della natalità avvenuto a partire dai primi anni Settanta sia nella redistribuzione della popolazione sul territorio, che ha sottratto abitanti al comune di Napoli a favore, in un primo tempo, dei comuni limitrofi e, in seguito, dei comuni di seconda cintura. L'intensità del calo demografico che ha interessato Napoli nell'ultimo decennio ha avuto anche una decisa influenza sugli andamenti del numero e della composizione delle famiglie. I nuclei familiari, che nella prima fase del declino della popolazione residente nel comune di Napoli avevano proseguito il loro trend di crescita, e che negli anni Ottanta, avevano conosciuto una prevedibile inversione di tendenza, mostrando segni negativi, ora, nel corso degli anni Novanta, hanno nuovamente cambiato tendenza. pagina 20 di 70

22 In sintesi ecco gli andamenti che caratterizzano il periodo : incremento assoluto del numero delle famiglie di unità (da a ) pari, in termini relativi, a + 4,6%; ampiezza media familiare assestata su valori del 3,03 componenti per nucleo. La consistenza del patrimonio abitativo del comune di Napoli risulta al censimento 2001 (dati provvisori) pari a unità. In dieci anni si è avuto quindi un aumento di soli alloggi in complesso. Questo modesto incremento è frutto però dei contrastanti andamenti delle "abitazioni occupate" e di quelle "non occupate" così sintetizzabili: lieve aumento delle abitazioni occupate: da a ( ; +4,7%); sensibile decremento delle abitazioni non occupate: da a ( ; - 44%). Queste tendenze trovano piena rispondenza nelle dinamiche demografiche che hanno interessato il comune di Napoli negli anni Novanta e precisamente: il già illustrato aumento dei nuclei familiari, che comporta l occupazione di alloggi in precedenza non occupati; la non crescente presenza di persone non residenti, ma di fatto dimoranti anche per lunghi periodi nella nostra città, che non comporta una quota crescente di patrimonio edilizio non occupato da residenti. La continuazione del processo di riduzione dell'ampiezza media familiare ha poi comportato una maggiore disponibilità di spazio all'interno dell'abitazione per ciascuno dei componenti; nel 2001 ogni abitazione occupata ospitava in media 3 persone rispetto alle 3,4 di dieci anni prima. Un altro dato che va a sommarsi a quelli finora esposti è rappresentato, per Napoli, dalla popolazione cosiddetta stabile non residenziale, ovvero dagli ospiti di ospedali, caserme, collegi, ecc., non compresi fra gli abitanti residenti, e che, per Napoli, si assesta sulle unità. pagina 21 di 70

23 Ai fini della completa quantificazione della popolazione totale reale insistente quotidianamente sul territorio cittadino occorre necessariamente integrare le informazioni finora esposte con quelle desumibili dalle misurazioni dei flussi di mobilità (incoming e outgoing) interessanti il capoluogo partenopeo. E appena il caso, però, di proporre una propedeutica notazione concettuale. La domanda di mobilità è funzione dei bisogni e dei comportamenti sociali e produttivi della popolazione, nonché della struttura urbanistica ed insediativa del territorio: all evolversi di tali variabili, infatti, la domanda di mobilità subisce significative variazioni ed assume dinamiche diverse. Nel caso specifico di Napoli, il processo di crescita e di trasformazione urbana ha prodotto un modello territoriale centripeto in cui la città capoluogo concentra la maggior parte delle funzioni amministrative, dirigenziali, produttive e terziarie presenti nell intero sistema, esercitando sul suo hinterland una notevole capacità attrattiva. Per descrivere e sintetizzare, efficacemente e completamente, le caratteristiche socio-economiche del contesto territoriale di Napoli, occorre quindi quantificare anche il differenziale tra la mobilità in entrata (incoming) della popolazione che lavora in tale area (sommandosi a quella residente) e quella, in uscita, della popolazione residente nell area, ma che svolge la propria attività al di fuori del contesto urbano (outgoing). A ben vedere, il territorio della città di Napoli è interessato da intensi flussi di mobilità interni e di scambio con la sua area metropolitana. La fonte scientifica, di non trascurabile autorevolezza, ai fini della costruzione dei dati di sintesi, che di seguito si illustreranno, è costituita dal Piano Comunale dei Trasporti, redatto nel 1997 dal Comune di Napoli. La tabella seguente ed il grafico ad esso associato illustrano le elaborazioni dei dati (scenario 2001) del Piano Comunale, con riferimento alla fascia oraria di punta ( ). Tabella 5 - Valori totali degli spostamenti motorizzati di persone interessanti il Comune di Napoli (fascia oraria ,30) Spostamento N Esterno-interno Interno-esterno Saldo pagina 22 di 70

24 Esterno-interno Interno-esterno Saldo Fig Valori degli spostamenti motorizzati di persone (fascia oraria ) scenario 2001 Quanto alle motivazioni, la tabella e i grafici seguenti analizzano la composizione del complesso degli spostamenti rispetto alle diverse motivazioni che stanno alla base degli stessi. Tabella 6 - Valori totali e ripartizione per "motivo" dei fluttuanti interessanti il Comune di Napoli (fascia oraria ,30) Spostamento Lavoro Studio Altro Totale Esterno-interno Interno-esterno Saldo pagina 23 di 70

25 Altro 24% Studio 17% Lavoro 59% Fig Composizione percentuale dei fluttuanti in ingresso per "motivo" (fascia oraria ) scenario 2001 Altro 41% Studio 1% Lavoro 58% Fig Composizione percentuale dei fluttuanti in uscita per "motivo" (fascia oraria ) scenario 2001 Analizzando i dati, e operando un confronto in soli termini relativi, risulta evidente come la composizione delle motivazioni connesse agli spostamenti in entrata differisca da quella relativa agli outgoing per il fattore studio a riprova dell enorme incidenza del richiamo accademico della Città di Napoli. pagina 24 di 70

26 Esternointerno Internoesterno Saldo Fig Valori dei fluttuanti per studio (fascia oraria ) scenario Esterno-interno Interno-esterno Saldo Fig Valori dei fluttuanti per Lavoro (fascia oraria ) scenario 2001 pagina 25 di 70

27 Esternointerno Internoesterno Saldo Fig Valori dei fluttuanti per altri motivi (fascia oraria ) scenario 2001 Secondo una consolidata prassi trasportistica, il passaggio dai dati misuratori di fenomenologie di mobilità relative alle fasce di punta a quelli relativi all intera giornata, si ottiene esplodendo il dato attraverso un moltiplicatore fisso. Applicando la metodologia al caso in esame si ottengono i valori esposti nella tabella 6 e nella figura 11 Tabella 76 - Valori totali degli spostamenti motorizzati di persone interessanti il Comune di Napoli (intera giornata) Spostamento N Esterno-interno Interno-esterno Saldo pagina 26 di 70

28 Esterno-interno Interno-esterno Saldo Fig. 16 Valori degli spostamenti motorizzati di persone (intera giornata) scenario 2001 I dati relativi alla domanda e all offerta turistica nella città di Napoli sono riportati nell apposta sezione dedicata all analisi turistica, alla quale si fa rimando, e dove, il capoluogo partenopeo, come si potrà osservare, rappresenta uno dei sette bacini turistici individuati all interno dell Ambito. pagina 27 di 70

29 Allegato 1: Popolazione residente e densità dei Comuni dell'ato 2 al censimento 2001 (dati provvisori) Popolazione residente Comuni Maschi Femmine Totale Densità per Km 2 Acerra ,0 Afragola ,6 Ailano ,6 Alife ,6 Alvignano ,5 Arienzo ,9 Arzano ,1 Aversa ,6 Bacoli ,7 Baia e Latina ,9 Barano d'ischia ,8 Bellona ,4 Caianello ,4 Caiazzo ,7 Caivano ,0 Calvi Risorta ,8 Calvizzano ,2 Camigliano ,6 Cancello ed Arnone ,8 Capodrise ,3 Capriati a Volturno ,3 Capua ,3 Cardito ,7 Carinaro ,5 Carinola ,0 Casagiove ,2 Casal di Principe ,7 Casaluce ,3 Casamicciola Terme ,0 Casandrino ,4 Casapesenna ,7 Casapulla ,3 Casavatore ,1 Caserta ,3 Casoria ,1 Castel Campagnano ,8 Castel di Sasso ,7 Castel Morrone ,2 Castel Volturno ,3 Castello del Matese ,7 Cellole ,9 Cervino ,0 Cesa ,5 Ciorlano ,8 Conca della Campania ,3 Crispano ,3 Curti ,1 Dragoni ,3 Falciano del Massico ,1 Fontegreca ,6 Forio ,2 Formicola ,3 Francolise ,9 Frattamaggiore ,0 Frattaminore ,9

30 Frignano ,6 Gallo Matese ,6 Galluccio ,6 Giano Vetusto ,6 Gioia Sannitica ,4 Giugliano in Campania ,0 Grazzanise ,2 Gricignano di Aversa ,8 Grumo Nevano ,8 Ischia ,2 Lacco Ameno ,8 Letino ,7 Liberi ,1 Lusciano ,5 Macerata Campania ,9 Maddaloni ,2 Marano di Napoli ,8 Marcianise ,6 Marzano Appio ,1 Melito di Napoli ,6 Mignano Monte Lungo ,5 Mondragone ,5 Monte di Procida ,3 Mugnano di Napoli ,6 Napoli ,9 Orta di Atella ,8 Parete ,1 Pastorano ,1 Piana di Monte Verna ,9 Piedimonte Matese ,2 Pietramelara ,4 Pietravairano ,8 Pignataro Maggiore ,2 Pontelatone ,8 Portico di Caserta ,1 Pozzuoli ,7 Prata Sannita ,5 Pratella ,2 Presenzano ,1 Procida ,8 Qualiano ,8 Quarto ,6 Raviscanina ,2 Recale ,7 Riardo ,4 Rocca d'evandro ,2 Roccamonfina ,1 Roccaromana ,1 Rocchetta e Croce ,6 Ruviano ,4 San Cipriano d'aversa ,3 San Felice a Cancello ,4 San Gregorio Matese ,8 San Marcellino ,3 San Marco Evangelista ,5 San Nicola la Strada ,8 San Pietro Infine ,7 San Potito Sannitico ,2 San Prisco ,1 San Tammaro ,5 Santa Maria a Vico ,4

31 Santa Maria Capua Vetere ,4 Santa Maria la Fossa ,6 Sant'Angelo d'alife ,0 Sant'Antimo ,9 Sant'Arpino ,4 Serrara Fontana ,4 Sessa Aurunca ,2 Sparanise ,6 Succivo ,2 Teano ,8 Teverola ,2 Tora e Piccilli ,2 Trentola-Ducenta ,1 Vairano Patenora ,6 Valle Agricola ,5 Valle di Maddaloni ,5 Villa di Briano ,8 Villa Literno ,1 Villaricca ,2 Vitulazio ,4 Totale ATO ,7

32 Allegato 2: Famiglie e convivenze dei Comuni dell'ato 2 al censimento 2001 (dati provvisori) Comuni Numero Famiglie Componenti Numero medio di componenti per famiglia Componenti permanenti delle convivenze Rapporto (per mille) tra la popolazione che vive stabilmente nelle convivenze e quella che vive in famiglia Acerra , ,28 Afragola , ,73 Ailano ,48 0 0,00 Alife , ,70 Alvignano ,78 5 1,01 Arienzo , ,42 Arzano , ,45 Aversa , ,82 Bacoli , ,84 Baia e Latina ,15 0 0,00 Barano d'ischia , ,45 Bellona , ,91 Caianello ,05 0 0,00 Caiazzo ,78 3 0,50 Caivano , ,25 Calvi Risorta , ,74 Calvizzano , ,88 Camigliano , ,70 Cancello ed Arnone ,05 3 0,58 Capodrise ,18 0 0,00 Capriati a Volturno , ,19 Capua , ,12 Cardito ,48 9 0,45 Carinaro , ,66 Carinola , ,85 Casagiove , ,10 Casal di Principe , ,22 Casaluce , ,47 Casamicciola Terme , ,44 Casandrino ,43 0 0,00 Casapesenna , ,85 Casapulla , ,66 Casavatore , ,97 Caserta , ,47 Casoria , ,36 Castel Campagnano , ,34 Castel di Sasso ,71 0 0,00 Castel Morrone , ,16 Castel Volturno , ,35 Castello del Matese ,87 3 2,04 Cellole ,03 5 0,70 Cervino ,21 0 0,00 Cesa , ,23 Ciorlano ,40 0 0,00 Conca della Campania ,52 0 0,00 Crispano , ,16 Curti , ,06 Dragoni ,84 0 0,00 Falciano del Massico ,56 0 0,00 Fontegreca ,69 0 0,00 Forio , ,03 Formicola ,45 0 0,00 Francolise , ,69 Frattamaggiore , ,36 Frattaminore ,52 8 0,53 Frignano , ,66 Gallo Matese ,63 0 0,00 Galluccio ,68 0 0,00 Giano Vetusto ,30 0 0,00 Gioia Sannitica ,64 4 1,08 Giugliano in Campania , ,07 Grazzanise ,35 4 0,59 Gricignano di Aversa ,31 3 0,34 Grumo Nevano , ,27 Ischia , ,43 Lacco Ameno ,60 3 0,71

33 Letino ,70 0 0,00 Liberi ,42 0 0,00 Lusciano , ,68 Macerata Campania ,08 5 0,49 Maddaloni , ,24 Marano di Napoli , ,16 Marcianise , ,39 Marzano Appio ,48 5 1,61 Melito di Napoli , ,00 Mignano Monte Lungo ,64 4 1,21 Mondragone , ,71 Monte di Procida , ,86 Mugnano di Napoli , ,67 Napoli , ,86 Orta di Atella ,22 0 0,00 Parete , ,30 Pastorano , ,50 Piana di Monte Verna ,06 0 0,00 Piedimonte Matese , ,24 Pietramelara , ,42 Pietravairano ,82 3 1,00 Pignataro Maggiore , ,03 Pontelatone ,75 0 0,00 Portico di Caserta , ,49 Pozzuoli , ,33 Prata Sannita ,76 2 1,18 Pratella ,80 0 0,00 Presenzano ,59 2 1,15 Procida , ,39 Qualiano , ,84 Quarto ,50 9 0,25 Raviscanina ,64 0 0,00 Recale ,13 0 0,00 Riardo ,85 7 2,80 Rocca d'evandro ,58 0 0,00 Roccamonfina ,78 7 1,84 Roccaromana , ,77 Rocchetta e Croce ,54 0 0,00 Ruviano ,49 0 0,00 San Cipriano d'aversa , ,37 San Felice a Cancello ,94 7 0,42 San Gregorio Matese ,50 1 0,95 San Marcellino ,30 9 0,77 San Marco Evangelista ,13 0 0,00 San Nicola la Strada , ,03 San Pietro Infine ,50 0 0,00 San Potito Sannitico ,71 0 0,00 San Prisco , ,93 San Tammaro ,02 0 0,00 Santa Maria a Vico , ,94 Santa Maria Capua Vetere , ,83 Santa Maria la Fossa ,18 4 1,51 Sant'Angelo d'alife ,56 0 0,00 Sant'Antimo , ,60 Sant'Arpino ,46 3 0,22 Serrara Fontana ,66 0 0,00 Sessa Aurunca , ,93 Sparanise , ,35 Succivo ,23 4 0,58 Teano , ,93 Teverola , ,89 Tora e Piccilli ,66 0 0,00 Trentola-Ducenta , ,72 Vairano Patenora ,73 6 0,98 Valle Agricola ,47 0 0,00 Valle di Maddaloni , ,48 Villa di Briano , ,12 Villa Literno , ,74 Villaricca , ,42 Vitulazio ,98 6 1,10 Totale ATO , ,26

34 Allegato 3: Abitazioni ed altri tipi di alloggio dei Comuni dell'ato 2 al censimento 2001 (dati provvisori) Comuni Abitazioni Occupate da residenti Altre abitazioni Totale Altri tipi di alloggio occupati da residenti Percentuale delle abitazioni occupate da residenti sul totale delle abitazioni Acerra ,0 Afragola ,0 Ailano ,3 Alife ,2 Alvignano ,7 Arienzo ,8 Arzano ,6 Aversa ,5 Bacoli ,4 Baia e Latina ,3 Barano d'ischia ,9 Bellona ,3 Caianello ,0 Caiazzo ,9 Caivano ,8 Calvi Risorta ,5 Calvizzano ,7 Camigliano ,8 Cancello ed Arnone ,7 Capodrise ,9 Capriati a Volturno ,7 Capua ,3 Cardito ,3 Carinaro ,5 Carinola ,5 Casagiove ,6 Casal di Principe ,9 Casaluce ,4 Casamicciola Terme ,5 Casandrino ,7 Casapesenna ,9 Casapulla ,3 Casavatore ,4 Caserta ,1 Casoria ,8 Castel Campagnano ,2 Castel di Sasso ,3 Castel Morrone ,8 Castel Volturno ,2 Castello del Matese ,5 Cellole ,5 Cervino ,5 Cesa ,1 Ciorlano ,5 Conca della Campania ,2 Crispano ,1 Curti ,9 Dragoni ,1 Falciano del Massico ,9 Fontegreca ,3 Forio ,4 Formicola ,8 Francolise ,8 Frattamaggiore ,7 Frattaminore ,0 Frignano ,8 Gallo Matese ,8 Galluccio ,9 Giano Vetusto ,0 Gioia Sannitica ,3 Giugliano in Campania ,7 Grazzanise ,1

35 Gricignano di Aversa ,2 Grumo Nevano ,3 Ischia ,8 Lacco Ameno ,7 Letino ,3 Liberi ,3 Lusciano ,4 Macerata Campania ,7 Maddaloni ,7 Marano di Napoli ,8 Marcianise ,0 Marzano Appio ,6 Melito di Napoli ,5 Mignano Monte Lungo ,8 Mondragone ,6 Monte di Procida ,0 Mugnano di Napoli ,2 Napoli ,2 Orta di Atella ,4 Parete ,4 Pastorano ,9 Piana di Monte Verna ,7 Piedimonte Matese ,0 Pietramelara ,7 Pietravairano ,8 Pignataro Maggiore ,5 Pontelatone ,5 Portico di Caserta ,2 Pozzuoli ,7 Prata Sannita ,3 Pratella ,9 Presenzano ,4 Procida ,4 Qualiano ,5 Quarto ,2 Raviscanina ,2 Recale ,8 Riardo ,9 Rocca d'evandro ,9 Roccamonfina ,8 Roccaromana ,2 Rocchetta e Croce ,8 Ruviano ,4 San Cipriano d'aversa ,7 San Felice a Cancello ,9 San Gregorio Matese ,0 San Marcellino ,5 San Marco Evangelista ,8 San Nicola la Strada ,1 San Pietro Infine ,5 San Potito Sannitico ,2 San Prisco ,7 San Tammaro ,6 Santa Maria a Vico ,9 Santa Maria Capua Vetere ,6 Santa Maria la Fossa ,9 Sant'Angelo d'alife ,4 Sant'Antimo ,3 Sant'Arpino ,3 Serrara Fontana ,8 Sessa Aurunca ,6 Sparanise ,5 Succivo ,3 Teano ,6 Teverola ,8 Tora e Piccilli ,8 Trentola-Ducenta ,7 Vairano Patenora ,0 Valle Agricola ,0

36 Valle di Maddaloni ,8 Villa di Briano ,9 Villa Literno ,8 Villaricca ,2 Vitulazio ,7 Totale ATO ,0 88,0

37 LA STRUTTURA ECONOMICA: IMPRESE E ISTITUZIONI L Ato 2 Napoli-Volturno si inserisce in un quadro di economia regionale alquanto complesso e male articolato, in cui ad aree di sviluppo e prosperità notevoli si alternano zone ove scarsità di risorse naturali e insufficienza degli investimenti pubblici e privati, unitamente al sovraccarico di popolazione, concorrono a determinare situazioni di profondo malessere sociale: depressione dei consumi, disoccupazione, sottoccupazione, sovrabbondanza di manodopera non qualificata. Secondo il dato Istat, relativo ad aprile 2002, le forze di lavoro della Campania costituiscono soltanto il 44% della popolazione (media nazionale 48,7%), e gli occupati rappresentano appena il 78,9% delle forze di lavoro (media nazionale 90,78%). Nell'area tra Napoli e Caserta (all incirca coincidente con quella dell ATO 2) è concentrato circa il 90% dell'occupazione manifatturiera. Oltre ai settori tradizionali (alimentare, calzaturiero e lavorazione di cuoio e pelli), si registra la presenza di industrie elettroniche, meccaniche. Osservando il dato delle imprese attive fornito da Infocamere, notevole è il numero delle piccole e medie aziende che operano nel settore chimico-farmaceutico e in quello tessile. Fra le attività terziarie, uno dei contributi più rilevanti all'economia dell ATO è quello dato dal movimento portuale. Napoli è al primo posto in Italia per numero di passeggeri imbarcati e sbarcati (oltre 2 milioni l'anno, in maggioranza per navigazione di cabotaggio), mentre ha perso molte posizioni nel traffico di merci a favore di porti più piccoli, ma meglio attrezzati, della costa tirrenica. Tradizionalmente sviluppata, come si potrà osservare nell apposita sezione dedicata, l'attività turistica, sia nel capoluogo e in altri centri ricchi di attrattive archeologiche e artistiche (Caserta, Santa Maria Capua Vetere), sia nelle numerose stazioni balneari della costa e nelle isole (Ischia e Procida). Ma si passi ora ad osservare l ultima istantanea scattata sull economia dei comuni rientranti nell ATO : l 8 Censimento dell industria e dei servizi. Il Censimento è stato effettuato con riferimento alla data del 22 ottobre 2001 ed è stato svolto in attuazione della legge n. 144 del 1999 e del Regolamento di pagina 28 di 70

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