STUDIO DI SETTORE WM03C

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1 A L L E G AT O 12 NOTA TECNICA E METODOLOGICA STUDIO DI SETTORE WM03C C O M M E R C I O A L D E T T A G L I O A M B U L A N T E D I M O B I L I E D A L T R I A R T I C O L I N. C. A.

2 CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L'applicazione dello studio di settore attribuisce ai contribuenti un ricavo potenziale. Tale ricavo viene stimato tenendo conto sia di variabili contabili sia di variabili strutturali che influenzano il risultato economico di un impresa anche con riferimento al contesto territoriale in cui la stessa opera. L'applicazione dello studio consente, inoltre, di valutare la coerenza e la normalità economica della singola impresa in relazione al settore economico di appartenenza. A tale scopo, nell ambito dello studio, vengono individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. L evoluzione dello studio di settore è finalizzata a cogliere eventuali cambiamenti strutturali, modifiche dei modelli organizzativi e variazioni di mercato all interno del settore economico e presuppone un attività di analisi e ricerca economica, che viene condotta attingendo a fonti informative pubbliche e non pubbliche. Le fonti pubbliche sono rappresentate da elaborazioni di enti o società che svolgono ricerche di tipo economicostatistico (Istat, Banca d Italia, Infocamere, ecc.) e che forniscono dati e informazioni sull andamento economico dei mercati, sulla struttura e la dimensione dei principali settori economici. Oltre alle fonti di carattere pubblico, che forniscono informazioni più generali, vengono utilizzate fonti specifiche settoriali (riviste specializzate, partecipazione a seminari e convegni specialistici, pubblicazioni dei principali istituti di ricerca, indagini campionarie, ecc.); si tratta di fonti che illustrano: l andamento della domanda, la struttura dell offerta, sia in termini di tipologie di attività imprenditoriali presenti che di modelli organizzativi adottati dagli operatori, i canali distributivi utilizzati, il livello di avanzamento tecnologico presente nei processi produttivi, ecc.. Un supporto più diretto e operativo proviene da una rete di tecnici costituita da istituti universitari, centri di ricerca, docenti e ricercatori, che opera anche tramite l utilizzo di panel di imprese. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore WM03C, evoluzione dello studio VM03C. Le attività economiche oggetto dello studio di settore WM03C sono quelle relative ai seguenti codici ATECO 2007: Commercio al dettaglio ambulante di macchine, attrezzature e prodotti per l'agricoltura; attrezzature per il giardinaggio; Commercio al dettaglio ambulante di profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti per qualsiasi uso; Commercio al dettaglio ambulante di chincaglieria e bigiotteria; Commercio al dettaglio ambulante di arredamenti per giardino; mobili; tappeti e stuoie; articoli casalinghi; elettrodomestici; materiale elettrico; Commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti nca. L evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando le informazioni contenute nel modello VM03C per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore per il periodo d imposta 2011, trasmesso dai contribuenti quale allegato al modello UNICO I contribuenti interessati sono risultati pari a Nella prima fase di analisi posizioni sono state scartate in quanto non utilizzabili nelle successive fasi dell elaborazione dello studio di settore (casi di cessazione di attività, situazioni di non normale svolgimento dell attività, contribuenti forfetari, presenza di attività secondarie con un incidenza sui ricavi complessivi superiore al 30%, ricavi dichiarati ai fini dell applicazione degli studi di settore maggiori di euro). Sui dati contenuti nei modelli studi di settore della restante platea sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute.

3 Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione del campione dello studio, lo scarto di ulteriori posizioni. I motivi di scarto sono stati: quadro B (luoghi destinati all attività di vendita) non compilato; quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato; quadro F (elementi contabili) non compilato; comune del quadro B (luoghi destinati all attività di vendita) e/o anagrafico mancante o errato; errata compilazione dei giorni di attività (quadro B); errata compilazione delle percentuali relative ai settori merceologici o non inerenza con lo studio in oggetto (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di vendita (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di acquisto (quadro D); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per suddividere le imprese in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, è stata seguita una strategia di analisi che combina in sequenza due tecniche statistiche di tipo multivariato: un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie l Analisi in Componenti Principali; un procedimento di Cluster Analysis. L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (linearmente indipendenti, incorrelate). Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri del modello ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare i soggetti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse modalità di svolgimento dell attività, ecc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di una impresa. Nell applicazione dell Analisi in Componenti Principali è stata scelta la soluzione migliore in termini di significatività statistica ed economica. Pertanto, sono state scelte le componenti principali che riescono a spiegare la maggior parte della varianza iniziale e che consentono, sulla base del criterio dell interpretabilità, di rappresentare i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto di studio. La tecnica statistica della Cluster Analysis, applicata ai risultati dell Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo è possibile raggruppare le imprese con caratteristiche strutturali ed organizzative simili 1. L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta della Cluster Analysis poiché, riducendo con l Analisi in Componenti Principali il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, l operazione di clustering risulta meno complessa e più precisa. I gruppi omogenei individuati sono valutati anche in termini di significatività economica per verificarne l aderenza alla concreta realtà imprenditoriale. Nel procedimento di clustering adottato, quindi, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che concorrono a definire il profilo dei singoli gruppi. 1 Nella fase di Cluster Analysis, al fine di garantire la massima omogeneità dei soggetti appartenenti a ciascun gruppo, vengono classificate solo le osservazioni che presentano caratteristiche strutturali simili rispetto a quelle proprie di uno specifico gruppo omogeneo. Non vengono, invece, presi in considerazione, ai fini della classificazione, i soggetti che possiedono aspetti strutturali riferibili contemporaneamente a due o più gruppi omogenei. Ugualmente non vengono classificate le osservazioni che presentano un profilo strutturale molto dissimile rispetto all insieme dei cluster individuati.

4 La descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 12.A. DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento dei ricavi delle imprese appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Lineare Multipla. La Regressione Lineare Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti. La stima della funzione di ricavo è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di coerenza dei dati nell esercizio dell attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo. A tal fine sono stati selezionati, in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci contabili esaminate, i seguenti indicatori di natura economico-contabile: Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili 2 ; Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi 3 ; Durata delle scorte 4 ; Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi 5 ; Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi 6. Le formule degli indicatori economico-contabili sono riportate nel Sub Allegato 12.C. Successivamente, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono state escluse le imprese che non rispettavano le condizioni di normalità economica 7 anche per un solo indicatore di quelli sopra citati. Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo sono state utilizzate variabili contabili, variabili strutturali e variabili territoriali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise 8. Una volta 2 L indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili di proprietà ammortizzabili e il valore degli ammortamenti dei beni strumentali mobili. 3 L indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria (in leasing) e i canoni di leasing. 4 L indicatore misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino. 5 L indicatore verifica che la somma del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi non assuma valore negativo o uguale a zero. 6 L indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo. 7 Vedi Analisi della Normalità Economica. Si fa presente che, ai soli fini indicati, per gli indicatori Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi e Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi si fa riferimento ai ricavi dichiarati, nel denominatore delle relative formule. 8 Il metodo stepwise unisce due tecniche statistiche per la scelta del miglior modello di stima: la regressione forward ( in avanti ) e la regressione backward ( indietro ). La regressione forward prevede di partire da un modello senza variabili e di introdurre passo dopo passo la variabile più significativa, mentre la regressione backward inizia considerando nel modello tutte le variabili disponibili e rimuovendo passo per passo quelle non significative. Con il metodo stepwise, partendo da un modello di regressione senza variabili, si procede per passi successivi alternando due fasi: nella prima fase, si introduce la variabile maggiormente significativa fra quelle considerate; nella seconda, si riesamina l insieme delle variabili introdotte per verificare se è possibile eliminarne qualcuna non più significativa. Il processo continua fino a quando non è più possibile apportare alcuna modifica all insieme delle variabili, ovvero quando nessuna variabile può essere aggiunta oppure eliminata.

5 selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di eteroschedasticità connessa alla variabilità legata ad aspetti dimensionali dell impresa. Nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività, in modo da individuare ulteriori differenze territoriali oltre a quelle già rilevate con la Cluster Analysis. A tale scopo sono stati utilizzati i risultati dei seguenti studi: Territorialità del commercio 9 ; Territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell addizionale Irpef definita su dati del Dipartimento delle Finanze riferiti ai periodi d imposta 2009 e La territorialità del commercio differenzia il territorio nazionale sulla base delle caratteristiche della rete distributiva, in rapporto al suo grado di modernizzazione e di copertura dei servizi di prossimità, e allo sviluppo socio-economico del territorio, per comune, provincia e regione. La territorialità del livello del reddito differenzia il territorio nazionale sulla base del livello del reddito per comune. Nella definizione della funzione di ricavo si è operato nel seguente modo: le aree della territorialità del commercio sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy 11 ed è stata analizzata la loro interazione con le variabili Costo del Venduto + Costo per la produzione di servizi e Costi Totali ; il livello del reddito è stato rappresentato con una variabile standardizzata rispetto al valore massimo ed è stata analizzata la sua interazione con la variabile Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale e familiari diversi (percentuale di lavoro prestato diviso 100), Associati in partecipazione (percentuale di lavoro prestato diviso 100) e Soci (percentuale di lavoro prestato diviso 100) escluso il primo socio. Nel Sub Allegato 12.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo. 9 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale. 10 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale. 11 Una variabile dummy è una variabile che può assumere valore 0 o 1. Ad esempio, la variabile dummy relativa alla prima area territoriale assume valore 1 quando il soggetto esercita la propria attività nella prima area territoriale, mentre assume valore 0 per tutte le altre aree territoriali.

6 APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi: Analisi Discriminante; Analisi della Coerenza; Analisi della Normalità Economica; Analisi della Congruità. ANALISI DISCRIMINANTE Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare una regola di classificazione in grado di definire l appartenenza di ciascuna impresa ai gruppi omogenei individuati nella fase di Cluster Analysis; la descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 12.A. Al riguardo, è stata utilizzata l analisi discriminante lineare di Fisher. Si tratta di una tecnica statistica multivariata utile per identificare quelle variabili che meglio discriminano i gruppi omogenei 12. Nell analisi discriminante lineare, per ogni gruppo omogeneo viene calcolata una funzione di classificazione come combinazione lineare delle variabili discriminanti 13. Sulla base dei punteggi discriminanti, ottenuti utilizzando tale funzione, viene determinata la probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei 14. In tal modo è possibile associare ogni singola impresa ad uno o più gruppi omogenei definendo le relative probabilità di appartenenza. Nel Sub Allegato 12.B vengono riportate le variabili risultate significative nell analisi con i rispettivi pesi discriminanti individuati per ogni gruppo omogeneo. ANALISI DELLA COERENZA L analisi della coerenza permette di valutare l impresa sulla base di specifici indicatori economico-aziendali, calcolati come rapporto tra determinate variabili contabili e/o strutturali contenute nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore. Gli indicatori sono stati selezionati in base alla loro capacità di misurare l efficienza, la produttività e la redditività nello svolgimento dell attività economica. Con l analisi della coerenza, per ciascun soggetto, si valuta il posizionamento del valore di ogni singolo indicatore rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente sulla base dei valori soglia ammissibili. Gli indicatori utilizzati nell analisi della coerenza sono i seguenti: 12 Le variabili discriminanti vengono selezionate con il metodo stepwise partendo da quelle utilizzate nell Analisi in Componenti Principali. 13 La funzione di classificazione è definita nel seguente modo: w i = a i0 + a i1vardis 1 + a i2vardis a imvardis m dove: w i è il punteggio discriminante relativo al gruppo omogeneo i; a i0 è l intercetta; a ij sono i pesi discriminanti scelti in modo da rendere massima la separazione tra i gruppi; vardis j è la j-esima variabile discriminante. 14 La probabilità di appartenenza al gruppo omogeneo i è calcolata nel seguente modo: dove n è il numero complessivo di gruppi omogenei. Prob i w e i e n k 1 Max w1,w2,..., wn wk Max w1,w2,..., wn

7 Durata delle scorte 15 ; Ricarico 16 ; Valore aggiunto lordo giornaliero per addetto 17 ; Margine per addetto non dipendente giornaliero 18 ; Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti 19. Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 12.C. Ai fini della individuazione dei valori soglia che definiscono l intervallo di coerenza economica, per ciascuno degli indicatori utilizzati sono state esaminate preliminarmente, ad eccezione dell indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, le relative distribuzioni ventiliche 20 differenziate per gruppo omogeneo; per gli indicatori Ricarico, Valore aggiunto lordo giornaliero per addetto e Margine per addetto non dipendente giornaliero anche sulla base della territorialità del commercio 21 a livello comunale. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati, ad eccezione dell indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore, nel cluster specifico e nell area territoriale di appartenenza, per gli indicatori per i quali è previsto. Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di coerenza economica vengono riportate nel Sub Allegato 12.D. I valori soglia di coerenza ammissibili sono riportati nel Sub Allegato 12.E. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Durata delle scorte se il valore dell indicatore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile 22 o indeterminato 23 il soggetto viene definito coerente. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Ricarico se l indicatore è calcolabile e se il suo valore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Valore aggiunto lordo giornaliero per addetto se il valore dell indicatore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il Numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Margine per addetto non dipendente giornaliero se il valore dell indicatore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il Numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile con il Margine maggiore di zero o l indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile con il Margine minore di zero il soggetto viene definito non coerente. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, se il valore dell indicatore è maggiore o uguale a 1. Nel caso in cui l indicatore risulti non 15 L indicatore misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino. 16 L indicatore fornisce una misura della maggiorazione del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi. 17 L indicatore misura la creazione del valore con riferimento al contributo di ciascun addetto per giornata lavorata. Il valore aggiunto lordo rappresenta infatti il valore che un azienda aggiunge, con l impiego dei fattori produttivi, al valore dei beni e dei servizi che acquisisce: consumi di materie prime e merci (acquisti più variazioni di rimanenze) e prestazioni di servizi (energia, servizi di pulizia, ecc.). Misura, quindi, la capacità dell impresa di remunerare quei fattori che contribuiscono a generare valore, ad esempio: il lavoro (sotto forma di salari, stipendi, contributi, indennità di fine rapporto), i finanziamenti di terzi (sotto forma di interessi), i finanziamenti di capitale di rischio (sotto forma di utili), ecc.. 18 L indicatore misura, per giornata lavorata, il contributo di ciascun addetto non dipendente alla creazione del margine, ovvero rappresenta la capacità dell impresa di remunerare, al lordo del costo per godimento di beni di terzi, degli ammortamenti, degli accantonamenti e dell eventuale risultato negativo della gestione finanziaria e straordinaria, il lavoro non dipendente. 19 L indicatore misura il grado di copertura dei principali costi per l utilizzo di beni strumentali all attività dell impresa mediante il Margine al netto della remunerazione, ritenuta economicamente plausibile, degli addetti non dipendenti. 20 Nella terminologia statistica, si definisce ventilica l insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via. 21 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale. 22 Un indicatore si definisce non calcolabile quando nel rapporto (numeratore diviso denominatore) il denominatore è pari a zero e il numeratore è diverso da zero. 23 Un indicatore si definisce indeterminato quando nel rapporto (numeratore diviso denominatore) il numeratore e il denominatore sono entrambi pari a zero.

8 calcolabile con il Margine netto maggiore di zero o l indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile con il Margine netto minore di zero il soggetto viene definito non coerente. In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di coerenza economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo. Per gli indicatori Ricarico, Valore aggiunto lordo giornaliero per addetto e Margine per addetto non dipendente giornaliero tali valori soglia vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali. ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA L analisi della normalità economica è mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare con i valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica. Gli indicatori di normalità economica sono stati, pertanto, selezionati in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci contabili esaminate. Gli indicatori di normalità economica individuati sono i seguenti: Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili 24 ; Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi 25 ; Durata delle scorte 26 ; Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi 27 ; Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi 28. Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 12.C. Ai fini dell individuazione dei valori di riferimento per gli indicatori di normalità economica sono state esaminate preliminarmente, ad eccezione dell indicatore Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi, le relative distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. Per l Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi sono stati ritenuti normali i soggetti con valore positivo dell indicatore. Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di normalità economica vengono riportate nel Sub Allegato 12.F. I valori soglia di normalità economica sono riportati nel Sub Allegato 12.G. In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di normalità economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo. Ciascuno di questi indicatori, nell ordine di seguito riportato, può determinare maggiori ricavi che si sommano al ricavo puntuale e al ricavo minimo stimati con l analisi della congruità successivamente descritta. 24 L indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili di proprietà ammortizzabili e il valore degli ammortamenti dei beni strumentali mobili. 25 L indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria (in leasing) e i canoni di leasing. 26 L indicatore misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino. 27 L indicatore verifica che la somma del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi non assuma valore negativo o uguale a zero. 28 L indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo.

9 INCIDENZA DEGLI AMMORTAMENTI PER BENI STRUMENTALI MOBILI RISPETTO AL VALORE DEGLI STESSI BENI STRUMENTALI MOBILI AMMORTIZZABILI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Ammortamenti per beni mobili strumentali al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore, divisa 100, per il Valore dei beni strumentali mobili in proprietà al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro 29. Nel caso in cui il valore dichiarato degli Ammortamenti per beni mobili strumentali al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, con Numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta diverso da zero, la parte degli ammortamenti eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 4,4391). Tale coefficiente è stato calcolato sulla base dei dati dichiarati dai soggetti che hanno contemporaneamente valorizzato la variabile Valore dei beni strumentali mobili in proprietà e la variabile Ammortamenti per beni mobili strumentali. In particolare, il coefficiente è stato individuato come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tali soggetti le funzioni di ricavo con l utilizzo della sola variabile Valore dei beni strumentali mobili in proprietà, e la somma degli Ammortamenti per beni mobili strumentali. INCIDENZA DEI COSTI PER BENI MOBILI ACQUISITI IN DIPENDENZA DI CONTRATTI DI LOCAZIONE FINANZIARIA RISPETTO AL VALORE DEGLI STESSI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore, divisa 100, per il Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria 29. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, con Numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta diverso da zero, la parte dei canoni eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 0,9791). Tale coefficiente è stato calcolato sulla base dei dati dichiarati dai soggetti che hanno contemporaneamente valorizzato la variabile Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria e la variabile Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto. In particolare, il coefficiente è stato individuato come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tali soggetti le funzioni di ricavo con l utilizzo della sola variabile Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, e la somma dei Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto. 29 La variabile è rideterminata in base alla durata dell attività pari al numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta diviso 12.

10 DURATA DELLE SCORTE In presenza di un valore dell indicatore Durata delle scorte non normale 30 viene applicata l analisi di normalità economica nella gestione del magazzino. In tale caso, il Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi è aumentato per un importo pari all incremento non normale del magazzino, calcolato come differenza tra le rimanenze finali e le esistenze iniziali ovvero, nel caso in cui il valore delle esistenze iniziali sia inferiore al valore normale di riferimento delle rimanenze finali 31, come differenza tra le rimanenze finali e tale valore normale di riferimento. Il nuovo Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica 32. INCIDENZA DEL COSTO DEL VENDUTO E DEL COSTO PER LA PRODUZIONE DI SERVIZI SUI RICAVI L indicatore risulta non normale quando è calcolabile e assume un valore negativo o uguale a zero. In tale caso, si determina il valore normale di riferimento del Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi, moltiplicando i Ricavi da congruità e da normalità 33 per il coefficiente di determinazione del nuovo Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi, diviso 100. Il coefficiente di determinazione del nuovo Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo, selezionando il valore mediano dell indicatore, calcolato sulla base dei dati dichiarati dai soggetti normali per l indicatore in oggetto (vedi tabella 1). In applicazione, per ogni contribuente il coefficiente di determinazione del nuovo Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi è ottenuto come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei coefficienti individuati per ogni gruppo omogeneo. Il nuovo Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica L indicatore Durata delle scorte risulta non normale quando è calcolabile e vengono contemporaneamente verificate le seguenti condizioni: Il valore calcolato dell indicatore è superiore alla soglia massima di normalità economica; Il valore delle rimanenze finali è superiore a quello delle esistenze iniziali. 31 Il valore normale di riferimento delle rimanenze finali è pari a: [2 x sogliamassima x ( Costodelvenduto Rimanenzefinali Costoper la produzionediservizi) - ( Esistenzeinizialix 365)] (2 x sogliamassima 365) 32 I maggiori ricavi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il ricavo puntuale, derivante dalla riapplicazione dell analisi della congruità con il nuovo Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi, e il ricavo puntuale di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente. 33 Ricavi da congruità e da normalità = Ricavo puntuale da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Durata delle scorte.

11 Tabella 1 - Coefficienti di determinazione del nuovo "Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi" Cluster Valore mediano 1 64, , , , , , , , , , , , , , , , ,62 INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi residuali di gestione moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore, divisa 100, per i Ricavi da congruità e da normalità 34. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi residuali di gestione si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente. Tale coefficiente è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tutti i soggetti del cluster la specifica funzione di ricavo con l utilizzo delle sole variabili contabili di costo, e la somma delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 2). 34 Ricavi da congruità e da normalità = Ricavo puntuale da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Durata delle scorte + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi.

12 Tabella 2 Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione Cluster Coefficiente 1 1, , , , , , , , , , , , , , , , ,2644 In applicazione, per ogni contribuente il coefficiente di determinazione dei maggiori ricavi è ottenuto come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei coefficienti individuati per ogni gruppo omogeneo. ANALISI DELLA CONGRUITÀ Per ciascun contribuente viene calcolato, per ogni gruppo omogeneo, il ricavo puntuale di cluster come somma dei prodotti fra le variabili individuate ai fini della definizione della funzione di ricavo ed i relativi coefficienti. Per tener conto della variabilità legata alla stima del ricavo puntuale del singolo contribuente viene calcolato, per ogni gruppo omogeneo, l intervallo di confidenza al livello del 99,99% 35. Il limite inferiore di tale intervallo di confidenza costituisce il ricavo minimo di cluster Nella terminologia statistica, per intervallo di confidenza si intende un intervallo, centrato sul ricavo puntuale ŷ e delimitato da due estremi (uno inferiore e l altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell effettivo ricavo del contribuente. Il livello di probabilità prefissato (o livello di fiducia) viene generalmente indicato con la notazione (1 - α)%, dove α rappresenta la probabilità che l intervallo di confidenza non contenga l effettivo ricavo del contribuente. Per un livello di fiducia pari al 99,99% il valore corrispondente di α è pari a 0,01%. 36 Indicando con ŷ il ricavo puntuale di cluster del generico contribuente, il corrispondente ricavo minimo di cluster è ottenuto attraverso la seguente formula: yˆ - 3, 92 * s dove: C è la matrice inversa della matrice data dalle somme dei quadrati e dei prodotti incrociati delle variabili indipendenti, opportunamente pesate per controllare l eventuale presenza di eteroschedasticità; s è la radice quadrata del Mean Square Error (RMSE); x è il vettore delle variabili indipendenti osservate per il generico contribuente; 3,92 è il valore di riferimento, al livello di probabilità prescelto, della t di Student che asintoticamente approssima una normale standardizzata. I valori relativi alla matrice C e al valore del RMSE, di ciascun cluster, vengono riportati nell Allegato 25. ' x C x

13 La media ponderata con le relative probabilità di appartenenza dei ricavi puntuali di cluster, definiti per il contribuente in relazione a ciascun gruppo omogeneo, costituisce il ricavo puntuale del contribuente. La media ponderata con le relative probabilità di appartenenza dei ricavi minimi di cluster, definiti per il contribuente in relazione a ciascun gruppo omogeneo, costituisce il ricavo minimo del contribuente. Al ricavo puntuale e al ricavo minimo stimati con l analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi derivanti dall applicazione dell analisi della normalità economica. Nell Allegato 22 vengono riportate le modalità di applicazione del correttivo relativo agli apprendisti. Nell Allegato 23 vengono riportate le modalità di neutralizzazione delle variabili per la componente relativa all attività di vendita di beni soggetti ad aggio o ricavo fisso. Nel Sub Allegato 12.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di ricavo.

14 SUB ALLEGATI SUB ALLEGATO 12.A DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI I gruppi omogenei sono stati individuati sulla base dei seguenti fattori: - tipologia dell offerta; - modalità di vendita; - ubicazione. La tipologia dell offerta ha consentito di individuare le imprese in base al tipo di prodotti trattati (cluster 1, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 e 17). La modalità di vendita ha permesso di contraddistinguere alcune imprese in base alla modalità di svolgimento dell attività (cluster, 6, 7, 8, 10, 11, 15 e 16). L ubicazione ha consentito di evidenziare le imprese che presentano localizzazioni particolari (cluster 14). Nelle successive descrizioni dei cluster emersi dall analisi, salvo segnalazione contraria, l indicazione di valori numerici riguarda valori medi. CLUSTER 1 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI PRODOTTI DI IGIENE PER LA CASA E PER LA PERSONA E DI ERBORISTERIA, CHE OPERANO PERLOPIÙ A POSTEGGIO FISSO NUMEROSITÀ: 953 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di prodotti di igiene per la casa e per la persona, erboristeria, in particolare, prodotti e accessori per la pulizia della casa (41% dei ricavi), prodotti da toilette e per l igiene personale (28%), prodotti di erboristeria (41% dei ricavi nel 3% dei casi), profumeria alcolica (23% nel 29%) e articoli in plastica monouso (16% nell 11%). L attività è svolta perlopiù a posteggio fisso per 225 giorni nel periodo d imposta. I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 4, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 27 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (90 mq nel 40% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (93% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (89% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture). CLUSTER 2 - AMBULANTI CHE OPERANO PERLOPIÙ A POSTEGGIO FISSO NUMEROSITÀ: Le imprese di questo cluster svolgono perlopiù attività a posteggio fisso per 189 giorni nel periodo d imposta. I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 3, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 24 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (79 mq nel 28% dei casi). Queste imprese generalmente non presentano un offerta focalizzata su specifiche categorie merceologiche. Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (96% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (72% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 56% dei casi.

15 CLUSTER 3 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI ANIMALI VIVI, ARTICOLI ED ACCESSORI PER ANIMALI NUMEROSITÀ: 258 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di animali vivi, articoli ed accessori per animali, in particolare, effettuano la vendita di mangimi (32% dei ricavi), animali vivi (31%) e articoli vari e accessori per animali (46% dei ricavi nel 48% dei casi). L attività è svolta generalmente sia in maniera itinerante (nel 70% dei casi per 128 giorni nel periodo d imposta) sia su posteggio fisso (nel 55% per 178 giorni), perlopiù su 3 posteggi in concessione e/o in assegnazione, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 29 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (115 mq nel 52% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (91% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (nel 73% dei casi il 78% degli acquisti) e imprese di produzione (nel 45% il 76%). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture). CLUSTER 4 - AMBULANTI CON ATTIVITÀ PERLOPIÙ ITINERANTE NUMEROSITÀ: 785 Le imprese di questo cluster esercitano perlopiù attività itinerante per 151 giorni nel periodo d imposta. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (142 mq nel 34% dei casi). Queste imprese generalmente non presentano un offerta focalizzata su specifiche categorie merceologiche. Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (96% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (nel 60% dei casi l 89% degli acquisti) e imprese di produzione (nel 21% il 68%). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 56% dei casi. CLUSTER 5 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI FERRAMENTA, UTENSILI E BRICOLAGE NUMEROSITÀ: 363 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di ferramenta, utensili e bricolage, in particolare, utensili manuali, minuteria di ferramenta, serramenti e maniglie (36% dei ricavi), prodotti base in legno (cornici, infissi, aste, battiscopa, coprifili, perline, listoni, profili lamellari, ecc.) (62% dei ricavi nel 10% dei casi), macchine e attrezzature per agricoltura e giardinaggio (45% nel 21%), materiale elettrico (33% nel 15%), prodotti e impianti per l idraulica, l idro-sanitaria, termo-idraulica (31% nel 5%), elettroutensili (23% nel 18%), vernici, colori, attrezzature per la verniciatura, colle, adesivi, diluenti e solventi (20% nel 7%), ricambi e accessori per macchine e attrezzature (esclusi ricambi e accessori auto/moto) (19% nel 10%) e, nel 44% dei casi, altri prodotti di ferramenta, legname, materiali da costruzione, ecc. (42% dei ricavi). L attività è svolta generalmente sia in maniera itinerante (nel 68% dei casi per 118 giorni nel periodo d imposta) sia su posteggio fisso (nel 61% per 163 giorni), perlopiù su 4 posteggi in concessione e/o in assegnazione, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 28 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (109 mq nel 46% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (92% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (66% degli acquisti) e imprese di produzione (nel 34% dei casi il 59% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture).

16 CLUSTER 6 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI BIGIOTTERIA, COSMESI DI TRATTAMENTO, OROLOGERIA, ARGENTERIA, CHE OPERANO PERLOPIÙ A POSTEGGIO FISSO NUMEROSITÀ: 903 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di bigiotteria, cosmesi di trattamento, orologeria, argenteria, in particolare, bigiotteria (56% dei ricavi), cosmesi di trattamento e decorativa (59% dei ricavi nel 18% dei casi), argenteria (30% nel 3%) e orologi da polso (28% nel 6%). L attività è svolta perlopiù a posteggio fisso per 173 giorni nel periodo d imposta. I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 3, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 17 mq. Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (98% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (82% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 38% dei casi. CLUSTER 7 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI PRODOTTI DI IGIENE PER LA CASA E PER LA PERSONA E DI ERBORISTERIA, CON ATTIVITÀ PERLOPIÙ ITINERANTE NUMEROSITÀ: 329 Le imprese del cluster presentano un offerta prevalente di prodotti di igiene per la casa e per la persona, erboristeria, in particolare, prodotti e accessori per la pulizia della casa (43% dei ricavi), prodotti da toilette e per l igiene personale (26%), prodotti di erboristeria (67% dei ricavi nel 6% dei casi), profumeria alcolica (34% nel 12%) e articoli in plastica monouso (25% nel 10%). L attività è svolta perlopiù in maniera itinerante per 187 giorni nel periodo d imposta. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (58 mq nel 41% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (95% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (80% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture). CLUSTER 8 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI MOBILI E ACCESSORI D ARREDO, CHE OPERANO PERLOPIÙ A POSTEGGIO FISSO NUMEROSITÀ: 646 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di mobili ed accessori d arredo e svolgono l attività perlopiù a posteggio fisso per 127 giorni nel periodo d imposta. In particolare, l assortimento comprende mobili ed accessori d arredo per la casa (42% dei ricavi), tappeti (45% dei ricavi nell 11% dei casi), materassi, cuscini, reti (45% nell 8%), lampadari e articoli per illuminazione (43% nel 12%), mobili per esterno (33% nel 9%) e stuoie e scendiletto (24% nel 6%); inoltre, si rileva la presenza di oggetti antichi (55% dei ricavi nel 24% dei casi) e di quadri, dipinti e stampe (49% nel 19%). Nel 40% dei casi l offerta è rappresentata prevalentemente da prodotti usati (91% dei ricavi). I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 3, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 24 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (81 mq nel 43% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (94% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. I soggetti appartenenti al cluster acquistano generalmente presso imprese all ingrosso (nel 53% dei casi l 83% degli acquisti) e imprese di produzione (nel 18% il 54%). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture).

17 CLUSTER 9 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI RICAMBI ED ACCESSORI AUTO/MOTO NUMEROSITÀ: 164 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di ricambi ed accessori auto/moto, in particolare, ricambi per carrozzerie ed interni, accessori e caschi protettivi (52% dei ricavi nel 49% dei casi), ricambi meccanici (49% nel 40%), articoli per la pulizia e la manutenzione dell automobile (43% nel 23%), lubrificanti e prodotti chimici (antigelo, olio freni, ecc.) (39% nel 43%), pneumatici (33% nel 10%) e ricambi elettrici (20% nel 24%). L attività è svolta nella maggior parte dei casi in maniera itinerante (nell 82% dei casi per 160 giorni nel periodo d imposta) e talvolta su posteggio fisso (nel 30% per 188 giorni), perlopiù su 2 posteggi in concessione e/o in assegnazione, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 19 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (55 mq nel 45% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (98% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (73% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture). CLUSTER 10 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI ELETTRODOMESTICI E CASALINGHI, CON ATTIVITÀ PERLOPIÙ ITINERANTE NUMEROSITÀ: 239 Le imprese del cluster presentano un offerta prevalente di elettrodomestici e casalinghi, in particolare, coltelleria, posaterie, stoviglie in metallo e attrezzi per la cucina (40% dei ricavi), elettrodomestici (56% dei ricavi nel 16% dei casi), cristallerie e vasellame (41% nel 21%), apparecchi radio tv, hi-fi, lettori e registratori audio-video, ecc. (40% nel 7%), altri prodotti elettrici ed elettronici (37% nell 11%), pentolame (29% nel 38%) e altri articoli di uso domestico (apparecchi non elettrici, articoli da bagno, ecc.) (26% nel 31%). L attività è svolta perlopiù in maniera itinerante per 151 giorni nel periodo d imposta. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (54 mq nel 31% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (94% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (80% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture). CLUSTER 11 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI BIGIOTTERIA, COSMESI DI TRATTAMENTO, OROLOGERIA, ARGENTERIA, CON ATTIVITÀ PERLOPIÙ ITINERANTE NUMEROSITÀ: 386 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di bigiotteria (73% dei ricavi) e cosmesi di trattamento e decorativa (60% dei ricavi nell 8% dei casi). L attività è svolta perlopiù in maniera itinerante per 152 giorni nel periodo d imposta. Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (98% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (74% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 20% dei casi. CLUSTER 12 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI LIBRI, DISCHI E STRUMENTI MUSICALI NUMEROSITÀ: 375 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di libri, dischi e strumenti musicali, in particolare, libri, fumetti ed altre pubblicazioni (64% dei ricavi) e dischi, cd, dvd, musicassette e videocassette preregistrati (69% dei ricavi nel 27% dei casi). Nel 39% dei casi l offerta è rappresentata prevalentemente da prodotti usati (90% dei ricavi).

18 L attività è svolta nella maggior parte di casi su posteggio fisso (nel 78% dei casi per 155 giorni nel periodo d imposta) e talvolta in maniera itinerante (nel 51% per 92 giorni). I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù su 2 o 3, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 14 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (38 mq nel 26% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (96% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. I soggetti appartenenti al cluster acquistano generalmente presso imprese all ingrosso (nel 49% dei casi l 86% degli acquisti) e imprese di produzione (nel 14% il 66%). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 37% dei casi. CLUSTER 13 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI ARTICOLI DI CARTOLERIA E PER UFFICIO NUMEROSITÀ: 128 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di articoli di cartoleria e per ufficio, in particolare, articoli da regalo (61% dei ricavi nel 43% dei casi), prodotti informatici (software, hardware) e di supporto (toner, cartucce, floppy, cd, nastri, ecc.) (61% nel 13%), carta, cartone e articoli per imballaggio (51% nel 30%), articoli per la scuola (cartelle, zaini, diari, agende, astucci, articoli per scrittura e pittura) (32% nel 12%), articoli per l archivio e cancelleria d ufficio (30% nel 21%), carta per scuola e disegno (quaderni, blocchi, post-it, carta da lettere, buste ecc.) (27% nel 9%) e, nel 37% dei casi, altri prodotti di carta, cartone e cartotecnica (42% dei ricavi). L attività è svolta generalmente sia su posteggio fisso (nel 62% dei casi per 177 giorni nel periodo d imposta) sia in maniera itinerante (nel 61% per 140 giorni). I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 3, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 20 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (61 mq nel 32% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (95% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (72% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 59% dei casi. CLUSTER 14 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI SOUVENIR ED ARTICOLI TURISTICI, UBICATI PERLOPIÙ IN PROSSIMITÀ DI SITI ARCHEOLOGICI, MONUMENTI O ALTRI LUOGHI DI INTERESSE NAZIONALE E/O DI EDIFICI RELIGIOSI META DI PELLEGRINAGGIO NUMEROSITÀ: 509 A questo cluster appartengono imprese con offerta costituita prevalentemente da souvenir ed articoli turistici (66% dei ricavi), ubicate nel 47% dei casi in prossimità di siti archeologici, monumenti o altri luoghi di interesse nazionale e nel 31% dei casi in prossimità di edifici religiosi meta di pellegrinaggio. L attività è svolta in prevalenza a posteggio fisso per 238 giorni nel periodo d imposta, perlopiù su 1 posteggio in concessione e/o in assegnazione, la cui superficie è generalmente di 10 mq. Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (90% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (90% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 19% dei casi. CLUSTER 15 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI ELETTRODOMESTICI E CASALINGHI, CHE OPERANO PERLOPIÙ A POSTEGGIO FISSO NUMEROSITÀ: 907 Le imprese del cluster presentano un offerta prevalente di elettrodomestici e casalinghi, in particolare, coltelleria, posaterie, stoviglie in metallo e attrezzi per la cucina (48% dei ricavi), pentolame (30% dei ricavi nel 55% dei casi), cristallerie e vasellame (25% nel 40%), altri articoli di uso domestico (apparecchi non elettrici, articoli da bagno, ecc.) (23% nel 43%) e elettrodomestici (20% nel 10%). L attività è svolta perlopiù a posteggio fisso per 208 giorni nel periodo d imposta. I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 5, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 30 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (68 mq nel 40% dei casi).

19 Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (95% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (88% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita generalmente da 1 automezzo (escluse le autovetture). CLUSTER 16 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI MOBILI E ACCESSORI D ARREDO, CON ATTIVITÀ PERLOPIÙ ITINERANTE NUMEROSITÀ: 550 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di mobili ed accessori d arredo e svolgono perlopiù attività itinerante per 104 giorni nel periodo d imposta. In particolare, l assortimento comprende mobili ed accessori d arredo per la casa (43% dei ricavi), tappeti (55% dei ricavi nel 7% dei casi), materassi, cuscini, reti (44% nel 13%), lampadari e articoli per illuminazione (32% nel 12%), mobili per esterno (24% nel 7%) e mobili ed accessori d arredo per l ufficio (23% nel 7%); inoltre, si rileva la presenza di oggetti antichi (56% dei ricavi nel 24% dei casi) e di quadri, dipinti e stampe (35% nel 22%). Nel 46% dei casi l offerta è rappresentata prevalentemente da prodotti usati (92% dei ricavi). Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (71 mq nel 47% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (96% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. I soggetti appartenenti al cluster acquistano generalmente presso imprese all ingrosso (nel 48% dei casi il 76% degli acquisti) e imprese di produzione (nel 21% il 71%). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 63% dei casi. CLUSTER 17 - AMBULANTI CON OFFERTA PREVALENTE DI GIOCHI, GIOCATTOLI E ARTICOLI PER BAMBINI NUMEROSITÀ: 347 Le imprese di questo cluster presentano un offerta prevalente di giochi, giocattoli e articoli per bambini, in particolare, giochi per bambini (70% dei ricavi), modellismo (42% dei ricavi nel 5% dei casi), giochi per adulti e di società (32% nel 9%) e giochi elettronici e videogiochi (22% nel 6%). L attività è svolta generalmente sia su posteggio fisso (nel 71% dei casi per 144 giorni nel periodo d imposta) sia in maniera itinerante (nel 67% per 89 giorni). I posteggi in concessione e/o in assegnazione sono perlopiù 3 o 4, per ciascuno dei quali la superficie è generalmente di 19 mq. Si rileva la presenza di spazi destinati a magazzini e/o depositi (45 mq nel 23% dei casi). Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (99% dei casi) e nell attività è generalmente impiegato 1 addetto. Gli approvvigionamenti sono effettuati in prevalenza presso imprese all ingrosso (91% degli acquisti). La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 automezzo (escluse le autovetture) nel 54% dei casi.

20 SUB ALLEGATO 12.B - PESI DELLE FUNZIONI DISCRIMINANTI VARIABILE CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 Intercetta -52, , , , , , Settori merceologici: Mobili e accessori d'arredo 0, , , , , , Settori merceologici: Elettrodomestici e casalinghi 0, , , , , , Settori merceologici: Ferramenta, utensili e bricolage 0, , , , , , Settori merceologici: Giochi e giocattoli, articoli per bambini 0, , , , , , Settori merceologici: Articoli di cartoleria e per ufficio 0, , , , , , Settori merceologici: Libri, dischi e strumenti musicali 0, , , , , , Settori merceologici: Bigiotteria, cosmesi di trattamento, orologeria, argenteria Settori merceologici: Prodotti di igiene per la casa e per la persona, erboristeria 0, , , , , , , , , , , , Settori merceologici: Ricambi ed accessori auto/moto 0, , , , , , Settori merceologici: Animali vivi, articoli ed accessori per animali Settori merceologici: Varie (articoli ed arredi sacri, articoli per fumatori, filatelia e numismatica) 0, , , , , , , , , , , , Itinerante 1, , , , , , Categorie merceologiche prevalenti (percentuale sui ricavi): Giochi 0, , , , , , Categorie merceologiche prevalenti (percentuale sui ricavi): Ufficio -0, , , , , , Categorie merceologiche prevalenti (percentuale sui ricavi): Libri 0, , , , , , Categorie merceologiche prevalenti (percentuale sui ricavi): Bigiotteria 0, , , , , , Categorie merceologiche prevalenti (percentuale sui ricavi): Igiene 0, , , , , , Categorie merceologiche prevalenti (percentuale sui ricavi): Ricambi -0, , , , , ,

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