SCHEMA DI RELAZIONE TECNICA PER ATTIVITA PRODUTTIVE
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- Aldo Albanese
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1 SCHEMA DI RELAZIONE TECNICA PER ATTIVITA PRODUTTIVE NOTIZIE GENERALI DITTA ATTIVITA SETTORE PRODUTTIVO Artigianato Industria Commercio Agricoltura Terziario SEDE LEGALE: SEDE INSEDIAMENTO: Comune Via Comune Via LEGALE RAPPRESENTANTE nato a il residente a Via n. Codice fiscale Partita I.V.A. La presente relazione tecnica deve essere allegata nel caso di presentazione di S.C.I.A. (Segnalazione certificata di inizio attività) PERSONALE OCCUPATO ATTUALI PREVISTI Operai Impiegati Apprendisti Titolari/soci TOTALI M F M F M F M F Orario di lavoro 1
2 RELAZIONE TECNICA DEL CICLO PRODUTTIVO Descrizione del ciclo di lavorazione con indicazione delle fasi e dele attrezzature attraverso le quali dalla materia prima si giunge al prodotto finito allegando, se utilizzate, le schede di sicurezza relative alle sostanze ed ai preparati impiegati. Allegare inoltre planimetrie dei locali riportanti, se conosciuta, la posizione dei singoli impianti. 2
3 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA STRUTTURA E DOTAZIONE DI SERVIZI Destinazione locali * Livello del piano Altezza Superficie Cubatura Superficie illuminante rapporto illumin. Superficie apribile rapporto aerante * Si ricorda che l utilizzo per attività lavorative di locali seminterrati ed interrati è soggetto alla richiesta di deroga di cui all art. 8 del D.P.R. 303/56 BARRIERE ARCHITETTONICHE azienda soggetta al collocamento obbligatorio azienda NON soggetta al collocamento obbligatorio Tipo e n di porte d accesso ai locali di lavoro e deposito ai sensi degli artt. 13 e 14 del D.P.R. 547/55 come modificati dal D.Lgs 626/94 Titolo II: 3
4 SERVIZI IGIENICI WC n per uomini per donne Docce n per uomini per donne Lavandini n Locale spogliatoio maschi n mq. Locale spogliatoio femmine n mq. Locale refettorio Locale di riposo Locale mensa Locale ambulatorio REQUISITI NORMATIVI PER SERVIZI IGIENICO E SPOGLIATOI (D.P.R. 303/56 come modificato dal D.Lgs 626/94 e Regolamento Locale di Igiene) WC/ANTIWC I locali wc devono avere regolamentare aeroilluminazione naturale diretta ed ai fini del raggiungimento dei requisiti di cui sopra sono ammesse tramezzature basse tra più locali wc. adiacenti. Tra i locali wc ed antiwc la separazione fisica deve essere a tutta altezza. I wc ed antiwc devono essere suddivisi per sesso. In ogni ambiente di lavoro, ove sia previsto un numero di addetti fino a 3, sarà necessario almeno un vano latrina con antibagno con lavabo (il vano latrina deve essere di superficie minima di mq. 1). L antibagno potrà essere usato anche come spogliatoio e la superficie minima richiesta è di 3 mq. ma in tal caso dovrà avere aeroilluminazione naturale diretta. Ove sia previsto un numero di addetti, titolari e/o soci compresi, maggiore di tre, si dovranno prevedere almeno due vani latrina con relativo antibagno. La dotazione dei servizi per ambienti di lavoro che presumibilmente avranno addetti da 11 a 40, dovrà essere di almeno 3 vani latrina con antibagno. Ogni successivi 30 dipendenti, si dovrà prevedere un ulteriore gabinetto. Le pareti dei servizi igienici (latrina/antilatrina) devono essere piastrellate fino ad un altezza di mt. 2; la rubinetteria dovrà essere a comando preferibilmente non manuale. SPOGLIATOIO Lo spogliatoio è richiesto nelle attività in cui i lavoratori devono indossare indumenti di lavoro specifici, devono avere la superficie minima di mq. 10 e comunque non meno di 1 mq. per ogni addetto potenziale utilizzatore contemporaneo ed avere regolamentare aeroilluminazione naturale. Devono essere distinti per sesso ad eccezione delle aziende che occupano fino a 5 dipendenti adeguatamente e regolarmente termoregolati e dotati di lavabi ed appositi armadietti per ogni lavoratore previsto. DOCCE Docce sufficienti ed appropriate devono essere messe a disposizione dei lavoratori quando il tipo di attività o la salubrità lo esigano. Devono essere separate per uomini e donne e comunicare con gli spogliatoi. Devono essere dotate di acqua corrente calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi. 4
5 IGIENE DEL LAVORO Impianti di riscaldamento (artt. 11 e 12 DPR 303/56 come modificato dal D.Lgs 626/94) previsto se non previsto specificare ragioni tecniche Tipo di impianto (Kcal/ora tipo di combustibile): Impianti di ventilazione/condizionamento (art. 9 DPR 303/56 come mod. D.Lgs 626/94): previsto non previsto naturale artificiale Tipo di impianto ricambi d aria/h Impianti di aspirazione localizzata gas/fumi/polveri (artt. 20 e 21 DPR 303/56): previsto non previsto Impianti di illuminazione artificiale (art. 10 DPR 303/56 come mod. D.Lgs 626/94): Tipo di illuminazione artificiale PREVENZIONE INCENDI Attività soggette a rilascio di C.P.I. Voce n D.M. 16/02/1982 Attività non soggetta Mezzi antincendio 5
6 IMPIANTI ELETTRICI Progetto impianto elettrico (art. 6 L. 46/90 e art. 4 DPR 447/91): previsto (> 200 mq) non previsto Dichiarazione di conformità (art. 9 L. 46/90): allegare copia se già in possesso. VERIFICHE OBBLIGATORIE (D.M. 12/09/59 D.P.R. 547/55) Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche Impianti di messa a terra Impianti elettrici nei luoghi con rischio di esplosione o incendio Scale aeree, ponti sviluppabili, ponti sospesi Argani su ponti sospesi Idroestrattori Apparecchi di sollevamento o trasporto (portata > 200 Kg) Apparecchi a pressione Impianti per la produzione di acqua calda > alle Kcal/h Impianti per la produzione di vapore o acqua calda surriscaldata Ascensori e montacarichi RADIAZIONI IONIZZANTI (DPR 185/64 e successive modifiche e integrazioni) Impianti generatori radiazioni ionizzanti Sorgenti radioattive (es. impiego isotopi radioattivi, indicatori di livello, parafulmini, segnalatori d incendio) Materiale radioattivo GAS TOSSICI (R.D. 147/27) E previsto l uso e la detenzione di gas tossici soggetti ad autorizzazione? SI NO Se si specificare qualità e quantità in stoccaggio ed utilizzo: 6
7 SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 33 DPR 303/56 e DD.L.vi 277/91 e 626/94) lavorazione soggetta non soggetta Specificare il tipo di lavorazione Medico competente: SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ART. 18 D.L.vo 626/94) interno esterno nominativo del responsabile qualifica professionale numero degli eventuali addetti al Servizio Il datore di lavoro che intraprende un attività lavorativa di cui all art. 1 D.L.vo 626/94 è tenuto ad effettuare la valutazione del rischio ed elaborare il documento della valutazione del rischio (art. 4 comma 2) oppure, nei casi consentiti dalla legge, un autocertificazione (art. 4 comma 11) entro tre mesi dall effettivo inizio dell attività (art. 96-bis). Per quanto attiene l esposizione al RUMORE la specifica valutazione del rischio è effettuata non prima di 90 gg e non oltre 180 gg dall effettivo inizio dell attività (art. 11 D.L.vo 277/91) DATA PRESUMIBILE INIZIO ATTIVITA TIMBRO DELLA DITTA E FIRMA DEL LEGALE RAPPRESENTANTE FIRMA DEL TECNICO PROGETTISTA 7
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