Situazione vegetativa e fitosanitaria
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- Gennara Valentina Manzoni
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1 Situazione vegetativa e fitosanitaria La qualità delle mele in termini di pezzatura e carica di frutti è al momento mediamente buona; si osservano già frutti di dimensioni importanti (anche oltre 5 cm di diametro) e dal punto di vista quantitativo si prospettano buone produzioni. Dove i diradi chimici sono stati effettuati in modo puntuale le mele presentano una buona distribuzione sulla pianta e si rende necessario solo una rifinitura con il dirado manuale; dove i diradi sono stati effettuati in modo meno preciso e/o hanno funzionato meno (soprattutto su Gala), la carica di frutti è più elevata e si renderanno necessari interventi più consistenti di dirado manuale. Si osserva presenza di ruggine sui frutti in diversi frutteti, specialmente su Gala. Questo è probabilmente da imputare a qualche miscela che ha causato fitotossicità in concomitanza con le basse temperature delle scorse settimane. Si notano specialmente su Golden sintomi di carenza di magnesio, con filloptosi diffusa. Questa situazione è sicuramente stata favorita dagli intensi dilavamenti. I trattamenti con concimi fogliari a base di magnesio andrebbero però eseguiti precocemente, e in questa fase è già tardi per intervenire. Si consiglia invece di procedere con le concimazioni fogliari a base di calcio, indispensabili per evitare la butteratura amara
2 Ticchiolatura e oidio Le infezioni di ticchiolatura sono abbastanza limitate; si osservano occasionalmente macchie sulle ultime foglie dei germogli, e anche qualche segno di ticchiolatura su frutto. La presenza di malattia al momento è comunque medio-bassa. Si rende però indispensabile ripristinare le coperture, in quanto i dilavamenti delle piogge della settimana scorsa3 sono stati molto intensi. È possibile usare prodotti a base di dodina, Delan, Flint (meglio se in miscela con una dose minima di Delan), captano. va bene anche fluazinam (Ohayo, Banjo), ma occorre fare attenzione alla carenza e ricordare che sono ammessi 3 trattamenti max a stagione. Limitazioni: tra Delan e captano max 12 interventi sulle cultivar raccolte prima di Golden (Gala Red delicious, ecc.), 14 da Golden in poi (Golden, Granny smith, Pink lady, ecc.). Con prodotti a base di dodina sono consentiti max 3 trattamenti/stagione. Prodotti: Syllit 65, Syllit 355 SC, ecc. Attenzione alle miscele con concimi fogliari o insetticidi. Gli attacchi di oidio sono stati più consistenti, soprattutto a inizio stagione, mentre nelle ultime settimane non sono stati molto favoriti dall andamento meteorologico piovoso. In caso di necessità, se si osservano getti colpiti, si consigliano interventi con zolfo bagnabile o liquido (es. Thiopron). Carpocapsa, Cydia molesta e ricamatori. Nelle scorse settimane le catture di Carpocapsa, Cydia molesta e ricamatori sono state del tutto sporadiche, anche grazie all andamento meteorologico che non ha favorito i voli. Nei frutteti della media valle dove si applicano i diffusori del disorientamento si consiglia l applicazione tra questa settimana e la prossima, in modo da sfruttare la durata di copertura del feromone. Attenzione: si ricorda che, a causa di una variazione normativa, il limite di residuo ammesso sulle mele dei prodotti a base di clorpirifos etile è passato da 0.5 a 0.01 ppm, quindi da ora in avanti questi prodotti (Dursban, Pyrinex ecc) NON sono più utilizzabili. In diversi frutteti si osservano invece focolai di afide grigio (Disaphys plantaginea), quindi se occorre effettuare un trattamento, si può utilizzare Pirimor 17.5 o Aphos (pirimicarb), oppure azadiractina (Oikos, Neem Azal, ecc.), oppure se occorre effettuare trattamenti contro carpocapsa, nei frutteti non confusionati, si può intervenire con thiacloprid (Calypso) che ha azione collaterale contro gli afidi. Nel periodo estivo si raccomanda di porre attenzione ai sintomi di colpo di fuoco batterico (Erwinia amylowora), e di segnalare eventuali nuovi focolai o casi sospetti.
3 COLPO DI FUOCO BATTERICO (Erwinia amylowora) Il colpo di fuoco batterico è una malattia causata da un batterio, Erwinia amylovora, che colpisce molte specie di piante appartenente alla famiglia delle Rosacee, sia coltivate che spontanee ed ornamentali (Crataegus, Pyrus ecc.). SINTOMI Il nome della malattia deriva dal fatto che la vegetazione colpita dissecca in modo repentino. Le foglie e i rami assumono una colorazione bruna pur rimanendo attaccati alla pianta. I sintomi possono manifestarsi su tutta la parte aerea, in modo particolare in primavera ed in autunno. Sui fiori, alla ripresa vegetativa si possono osservare avvizzimenti e annerimenti. I frutticini, appena dopo l allegagione, si disidratano progressivamente fino ad assumere un aspetto mummificato di colore nerastro. I germogli colpiti dall infezione invece avvizziscono ed assumono colorazione bruno-nerastra. Gli apici vegetativi in particolare si ripiegano a pastorale. Le foglie oltre a imbrunire fino a diventare nerastre, presentano al tatto consistenza cuoiosa. Su branche principali e tronco si osservano cancri corticali (aree leggermente depresse di colore scuro e forma irregolare), in corrispondenza dei quali la corteccia si screpola.
4 Asportando uno strato sottile di corteccia in corrispondenza della linea di confine tra tessuto infetto e tessuto sano si possono notare striature bruno-rossastre sul legno. Fiori, foglie e frutticini colpiti tendono a rimanere attaccati ai rami, e i tessuti rimangono umidi. In condizioni di elevata umidità, sulle superfici infette si può osservare la comparsa di essudato batterico bianco-grigiastro sottoforma di piccole goccioline. Diffusione della malattia Alla ripresa vegetativa le fonti d inoculo della malattia sono rappresentate dai cancri sui tronchi e rami. Il batterio si moltiplica e si diffonde sotto forma di essudato. La disseminazione può avvenire tramite insetti, uccelli, pioggia, vento, grandine e potature. Le condizioni che favoriscono le infezioni sono la presenza dei cancri attivi, le potature eccessive, un elevato impiego di concimi azotati e temperature comprese tra i 15 ed i 32 C, associate ad elevata umidità. Il periodo più critico per l infezione è considerato l epoca della fioritura, sia per la maggiore recettività delle piante sia per la più forte diffusione dell inoculo. Il batterio penetra nelle piante attraverso aperture naturali presenti su foglie e
5 fiori, come stomi, ovari, ecc., oppure tramite ferite causate per esempio da grandine, insetti, potature, ecc. Difesa Non esistono sistemi efficaci di lotta al colpo di fuoco batterico: il controllo della malattia si basa esclusivamente sulla prevenzione. Si consigliano le seguenti pratiche: - impiegare materiale di propagazione sano, certificato, accompagnato da passaporto delle piante; - eliminare le fioriture secondarie, specialmente su varietà tendenzialmente rifiorenti; - limitare le concimazioni azotate e l uso di fitoregolatori; - limitare le forti potature; - disinfettare gli attrezzi e le mani con soluzioni a base di ipoclorito di sodio (varechina) o sali d ammonio quaternari; -bruciare eventuali rami sintomatici, asportandoli con tagli effettuati almeno un metro dal punto d infezione. - effettuare trattamenti preventivi con prodotti rameici, che presentano azione batteriostatica. Questi vanno impiegati all ingrossamento delle gemme (250 g/hl di p.a.), oppure successivamente a dose più ridotta, mediamente entro le 24 ore da eventi grandinigeni (50 g/hl di p.a.) e successivamente a caduta foglie (250 g/hl di p.a.). Altri tipi di prodotti che si possono usare sono quelli a base di microorganismi antagonisti, come Bacillus subtilis e Bacillus amyloliquefaciens, o promotori della difesa della pianta, come acibenzolar S-methyl (Bion). L intera provincia di Sondrio è stata dichiarata Zona di Insediamento, ovvero zona nella quale non è più tecnicamente possibile l eradicazione del batterio. I controlli confermano l andamento a macchia di leopardo della malattia: molti dei focolai attivi possono dichiararsi fortunatamente ormai estinti, ma nuovi ritrovamenti confermano la facilità del batterio a muoversi e diffondersi, oltre che per le vie più ovvie e in qualche modo controllabili (spostamenti di piante infette), anche per quelle meno controllabili dall uomo (pioggia, vento, insetti, uccelli, polline). Accurati controlli effettuati nel frutteto in post-fioritura e in autunno sono di fondamentale importanza per individuare tempestivamente la presenza di eventuali infezioni: la presenza di
6 ogni sintomo sospetto deve essere comunicata ai tecnici di ERSAF-Servizio Fitosanitario Regionale, a cui si rimanda anche per ulteriori informazioni. Fondazione Fojanini di Studi Superiori, 22 giugno 2016
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