MANUALE DI AUDIT. POR FESR Calabria , C(2007) 6322 del POR FSE Calabria , C(2007) 6721 del
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1 REGIONE CALABRIA Presidenza Giunta Regionale Autorità di Audit dei Programmi Operativi FESR e FSE MANUALE DI AUDIT POR FESR Calabria , C(2007) 6322 del POR FSE Calabria , C(2007) 6721 del Versione n. 2 luglio 2009 Il presente manuale è stato elaborato dall Autorità di Audit della Regione Calabria, nell ambito del progetto S.O.F.I.A Studi Orientamento e Formazione per Internal Auditors.
2 INDICE 1. INTRODUZIONE gli obiettivi del manuale modalità di elaborazione e di revisione del manuale di audit il quadro normativo di riferimento il quadro logico delle attività la partecipazione dell a.d.a. ai comitati di sorveglianza AUDIT DEI SISTEMI DI GESTIONE E CONTROLLO Obiettivi della verifica del sistema di gestione e controllo Metodologia e contenuti della valutazione di affidabilità dei sistemi di gestione e controllo L organizzazione delle attività di controllo Modalità e criteri di stesura dei rapporti CAMPIONAMENTO Campionamento Il campionamento stratificato Campionamento supplementare AUDIT DELLE OPERAZIONI Gli obiettivi delle verifiche sulle operazioni Organizzazione e contenuti del controllo sulle operazioni La metodologia di controllo delle operazioni Modalità e criteri di stesura dei rapporti di verifica IL CONTRADDITTORIO ED IL RAPPORTO DI VERIFICA Per l audit di sistema Per l audit delle operazioni
3 5.3. Misure correttive Per l audit di sistema: Per l audit sulle operazioni: Valutazione delle misure correttive FOLLOW UP REPORTISTICA Il rapporto e il parere annuale di controllo ALLEGATI 1. Codice Etico dei funzionari dell autorità di audit 2. Modello di valutazione dell affidabilità del sistema di gestione e controllo 3. Check list Audit di sistema 4. Valutazione del rischio 5. Check list per l audit delle operazioni 6. comunicazione avvio verifica 7. Verbale di controllo sul sistema 8. Verbale di controllo sulle operazioni 9. Rapporto di controllo 10. Parere annuale 11. Rapporto annuale di controllo 3
4 1. INTRODUZIONE I nuovi Regolamenti comunitari istituiscono l autorità di Audit e ne disciplinano l attività, che rappresenta un innovazione sostanziale in materia di Fondi strutturali e Politiche di Coesione. Da una lettura comparata dei Regolamenti in vigore per le precedenti programmazioni, emerge un rafforzamento delle funzioni e della rilevanza riconosciuta agli Stati membri in materia di gestione e controllo dei Programmi comunitari cofinanziati dai Fondi strutturali, attraverso un potenziamento dei sistemi di gestione e controllo dei Programmi Operativi. L obiettivo perseguito all uopo è assicurare un corretto ed efficace utilizzo delle risorse comunitarie dei Fondi strutturali, nella fattispecie previsti dai POR Calabria FESR e FSE per la programmazione Il Regolamento 1083/2006, recante disposizioni generali sui fondi strutturali, individua con i consideranda n. 62 e 63 i principi e gli strumenti che informano le attività di gestione, certificazione e Audit nella programmazione comunitaria Il n. 62 precisa testualmente che Gli Stati membri adottano misure adeguate per garantire il corretto funzionamento del sistema di gestione e di controllo. A tal fine occorre stabilire, in base al diritto comunitario in vigore per il periodo di programmazione , i principi generali e le funzioni necessarie cui i sistemi di controllo di tutti i programmi operativi devono conformarsi. Il n. 63 conclude che è pertanto necessario designare un'autorità di gestione unica per ciascun programma operativo, precisandone le responsabilità e chiarendo le funzioni dell autorità di Audit. Occorre, inoltre, garantire parametri qualitativi uniformi per la certificazione delle spese e per le domande di pagamento prima che siano trasmesse alla Commissione. È necessario precisare la natura e la qualità delle informazioni su cui tali domande si basano e, a tal fine, stabilire le funzioni dell autorità di certificazione. 4
5 La principale fonte normativa di riferimento è rappresentata dall articolo 70 del Regolamento 1083/2006, il quale dispone che gli Stati membri sono responsabili della gestione e del controllo dei Programmi Operativi in particolare mediante le seguenti misure: - garantiscono che i sistemi di gestione e controllo dei programmi operativi siano istituiti in conformità alla normativa comunitaria di riferimento (artt dello stesso Regolamento); - prevengono, individuano e correggono le irregolarità e recuperano gli importi indebitamente versati compresi, se del caso, gli interessi di mora. Essi ne danno notifica alla Commissione e la informano sull'andamento dei procedimenti amministrativi e giudiziari. A fronte di tale rafforzamento delle competenze e delle responsabilità assegnate agli Stati membri, l autorità di Audit costituisce un organismo funzionalmente indipendente dall autorità di gestione e dall autorità di certificazione, ai sensi dell art. 59 comma 1 lett. c del Reg. (CE) 1083/06 ed, altresì, adempie a tutte le numerose funzioni previste e dal suddetto Regolamento e dal Reg. (CE) di Attuazione 1828/06. Nell esecuzione dei compiti descritti l autorità di Audit è tenuta, in primo luogo, a predisporre una strategia tesa a verificare il raggiungimento degli obiettivi di Audit e ad informare la Commissione. La Strategia di Audit si può definire come un documento di programmazione elaborato al fine di consentire alla stessa di presentare, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione annuale di controllo, ai sensi dell articolo 62, paragrafo 1, lettera d), punto (i), e di formulare, a norma dell articolo 62, paragrafo 1, lettera d), punto (ii) relativamente ai Programmi Operativi coperti dalla strategia un parere, in base ai controlli ed alle attività di Audit effettuati sotto la propria responsabilità, in merito all efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo, indicando se questo fornisce ragionevoli garanzie circa la correttezza delle dichiarazioni di spesa presentate alla Commissione e circa la legittimità e regolarità delle transazioni soggiacenti, nonché gli esiti dei controlli e le attività 5
6 poste in essere per attivare meccanismi correttivi in caso di irregolarità o carenze. In particolare, i compiti assegnati all autorità di Audit e regolati dal predetto art. 62 del Regolamento (CE) n. 1083/2006 e dagli artt del Reg. (CE) 1828/2006, sono i seguenti: accertare l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo del Programma Operativo. L autorità di Audit è tenuta ad espletare adeguate verifiche, anche in loco, miranti ad accertare che il sistema di gestione e controllo predisposto dall autorità di Gestione sia in grado di assicurare che le operazioni vengano realizzate nel rispetto delle norme di riferimento comunitarie e nazionali. A tale scopo, l autorità di Audit deve verificare l assetto organizzativo del sistema di gestione e controllo (compresa l organizzazione interna dell autorità di Gestione e dell autorità di Certificazione), le procedure di programmazione, attuazione, rendicontazione e certificazione della spesa, il sistema di monitoraggio, i sistemi contabili, le modalità e gli strumenti per i controlli di primo livello, gli strumenti individuati per assicurare un adeguata informazione e pubblicità delle operazioni, il rispetto delle politiche comunitarie trasversali afferenti l ambiente, gli appalti pubblici, gli aiuti di stato e le pari opportunità. Garantire, altresì, che le attività di Audit siano svolte su un campione di operazioni adeguato per la verifica delle spese dichiarate. L autorità di Audit, oltre ai controlli suddetti, svolge apposite verifiche in loco dirette ad accertare l effettività, la correttezza e l ammissibilità delle spese relative alle operazioni realizzate nell ambito del Programma Operativo. Tali verifiche devono riguardare un campione casuale di operazioni che sia rappresentativo dell universo delle operazioni del Programma Operativo. L autorità di Audit decide, inoltre, sulla base di 6
7 una valutazione professionale, se sia necessario sottoporre ad audit un campione supplementare di ulteriori operazioni relativi a specifici fattori di rischio individuati e garantire, altresì, per ogni programma una copertura sufficiente dei diversi tipi di operazioni, dei beneficiari, degli organismi intermedi e degli assi prioritari. Presentare la Strategia di audit Entro nove mesi dall approvazione del Programma Operativo, l autorità di audit è incaricata di presentare la strategia di audit, con l indicazione degli organismi sottoposti all attività di audit (per l audit di sistema), la metodologia utilizzata, il metodo di campionamento per la selezione delle operazioni da sottoporre ad audit, la pianificazione delle attività di audit (le attività devono essere ripartite uniformemente sull intero periodo di programmazione). Presentare il rapporto annuale ed il parere annuale in merito all efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo. Entro il 31 dicembre di ogni anno, dal 2008 al 2015, l autorità di audit trasmette alla Commissione, per ciascun Programma Operativo, i rapporti annuali di controllo relativi agli audit eseguiti nei 12 mesi precedenti il 30 giugno dello stesso anno. Il primo rapporto, da presentare entro il 31 dicembre 2008, riguarda le attività di audit svolte nel periodo dal 1º gennaio 2007 al 30 giugno I rapporti annuali di controllo dell autorità di audit sono allegati al proprio parere sull efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo del Programma Operativo e riportano l indicazione delle attività di controllo svolte nel periodo di riferimento ed i relativi esiti. Nei casi di chiusura parziale di un programma operativo previsti dall'articolo 88 del Regolamento (CE) 1083/2006, l autorità di audit deve presentare una dichiarazione di chiusura parziale in cui si attesti la legittimità e la regolarità della spesa in parola. 7
8 Presentazione della dichiarazione di chiusura Alla chiusura di un Programma Operativo, l autorità di audit deve fornire, oltre al parere annuale e all allegato rapporto, una dichiarazione che attesti che le spese del Programma sono state effettivamente sostenute, le stesse risultano legittime e regolari e che, pertanto, la domanda di pagamento di saldo è valida e fondata. Nello svolgimento delle proprie funzioni, l autorità di audit dovrà assicurare durante l intero periodo di programmazione un processo continuo di elaborazione delle informazioni raccolte attraverso la verifica dei sistemi di gestione e controllo e i risultati degli audit delle operazioni, distinguendo tra campioni statistici casuali ed eventuali campioni supplementari. Com è noto, la Regione Calabria si è dotata di una struttura di Audit con 34 unità a dimostrazione dell impegno della medesima ad avviare responsabilmente, sin dal primo anno di attuazione dei programmi operativi , l attività di controllo prevista dai Regolamenti comunitari. La funzione della suddetta autorità per i programmi operativi FERS e FSE è attribuita ad una apposita struttura di livello dirigenziale generale posta alle dirette dipendenze del Presidente della Giunta regionale. Per quanto riguarda, invece, gli strumenti dell autorità di audit, si è inteso coordinare in un documento operativo, quale il presente manuale di Audit, completo dei relativi allegati, le molteplici attività attribuite all autorità di audit sui predetti programmi operativi. Dall approvazione della strategia di audit al rilascio del parere di chiusura finale del programma operativo, è necessario, infatti, a fronte delle complesse attività da svolgere, prevedere a latere della normativa, degli allegati e dei supporti previsti dall Unione Europea, uno strumento in grado di operare, in primis, una chiara e circostanziata ripartizione logica delle attività previste, dei soggetti coinvolti, delle modalità e dei contenuti operativi degli audit, della 8
9 normativa di riferimento, nonché le garanzie che si intendono fornire a fronte dell attività da svolgere Gli obiettivi del manuale Gli obiettivi del presente manuale consistono, in generale, nel fornire una dettagliata metodologia sul corretto svolgimento della funzione di audit e sull esatto svolgimento delle attività e degli adempimenti previsti. Partendo, innanzitutto, dagli obiettivi identificati nei Regolamenti, lo scopo è, quindi, quello di assicurare uno strumento attuativo delle strategie di audit, consentendo, altresì, un maggiore dettaglio operativo finalizzato ad ottenere una vantaggiosa modalità pratica di conduzione degli adempimenti dell attività in commento. Il presente manuale si colloca logicamente a valle della normativa comunitaria e nazionale di riferimento, delle indicazioni formulate all interno di note orientative delle Commissione Europea e delle linee guida elaborate dal RGS- IGRUE. Peraltro, il Regolamento di attuazione ha previsto, a corollario della normativa, degli apposti allegati che riportano i contenuti e le modalità di esecuzione/formalizzazione degli adempimenti predetti Modalità di elaborazione e di revisione del Manuale di Audit Per l elaborazione del presente manuale, l autorità di audit, con atto organizzativo n. 1/2009 del Dirigente Generale, ha costituito appositi Gruppi di lavoro su tematiche orizzontali e Gruppi di audit dedicati al controllo dei Programmi Operativi. In particolare, un gruppo di lavoro è stato costituito per la preparazione del manuale, delle procedure e delle check list e del relativo aggiornamento nel tempo. Tale gruppo di lavoro ha predisposto il presente manuale sulla base dei citati regolamenti, dei documenti metodologici IGRUE e COCOF e dello standard internazionale INTOSAI. Il presente manuale potrà essere sottoposto a verifica costante circa l adeguatezza dello stesso all attività di audit posta in essere e ricorrendone i presupposti, potrà essere revisionato. La base per la verifica e per l eventuale revisione del manuale sarà costituita dagli esiti delle verifiche di sistema e delle 9
10 operazioni, nonché da eventuali revisioni della Strategia di audit che impongano una rivisitazione delle procedure. Si precisa che la revisione degli allegati potrà essere effettuata in maniera indipendente per ciascun allegato senza richiedere necessariamente una revisione generale. Le successive revisioni del manuale saranno identificate attraverso l indicazione del numero della versione e del mese e dell anno di emissione Il quadro normativo di riferimento Nel presente paragrafo viene rappresentato il quadro normativo-regolamentare di riferimento per l attività di audit. La normativa è stata raccolta secondo la fonte giuridica di principale pertinenza. Si precisa che il presente quadro normativo non costituisce un elenco esaustivo della normativa di riferimento, ma soltanto una rassegna indicativa sempre suscettibile di integrazione. L autorità di audit si è, inoltre, dotata di uno specifico codice etico che si allega al presente manuale (allegato 1), con l obiettivo di costituire una guida di comportamento professionale che accompagni il lavoro quotidiano dei funzionari dell autorità di audit, ma anche degli eventuali collaboratori e consulenti coinvolti nel processo, promuovendo la cultura etica nell esercizio delle diverse attività poste in essere. A) NORMATIVA COMUNITARIA Regolamenti comunitari sui Fondi strutturali: Regolamento (CE) n del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/99; 10
11 Regolamento (CE) n del 5 luglio 2006 relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1784/99; Regolamento (CE) N. 1082/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT); Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999 e in particolare l art. 32, comma 1; Regolamento (CE) n dell 8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sul Fondo sociale europeo (FSE) e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; Normativa e Regolamenti comunitari sugli aiuti di Stato e le politiche orizzontali: appalti pubblici: Direttive nn. 17/18 del 2004; ambiente: Direttive nn. 2007/71 e 2008/1, Decisione CE e 19.l2.07, Regolamento CE 1379/07, Decisione 2004/69/CE, Direttiva 2003/35/CE, Direttiva 2003/4/CE, Direttiva 2001/42/CE, Direttiva 97/62/CE, Direttiva 97/49/CE, Direttiva 97/11/CE, Direttiva 96/61/CE, Direttiva 94/24/CE, Direttiva 92/43/CE, Direttiva 85/337/C, Direttiva 79/409/CE; Relazione tra la Direttiva sulla VAS e i fondi comunitari Commissione europea COM (2006) 639 del 27/10/2006; Nota CE n.d/(2006) DG Regio e DG Env del 02/02/2006 per POR e PSR; art. 84 Reg. CE n.1698/2005; pari opportunità: Trattato di Amsterdam (1997), artt. 2, 3, 13, 118, 119, 136, 137, 141 e 251, Trattato di Maastricht (1993), art. 119, Direttiva 11
12 2006/54/CE, Direttiva 2004/113/CE, Direttiva 2002/73/CE, Direttiva 2000/78/CE, Raccomandazione 92/131/CE, Direttiva 76/207/CE, Direttiva 92/85/CE, Direttiva 86/613/CE, Direttiva 96/97/CE, Direttiva 86/378/CE, Direttiva 79/7/CE, Direttiva 2000/43/CE, Direttiva 97/80/CE; aiuti di Stato: Comunicazione 2006/C 54/8 del 04/03/2006 Orientamenti per gli aiuti di Stato a finalità regionale ; Reg. (CE) n. 1976/2006 della Commissione del 20 dicembre 2006 che modifica i regolamenti (CE) n. 2204/2002, (CE) n. 70/2001 e (CE) n. 68/2001 per quanto riguarda la proroga dei periodi di applicazione; Reg. (CE) n. 1628/2006 della Commissione del 24 ottobre 2006 relativo all applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato per investimenti a finalità regionale; Regolamento della Commissione (EC) n. 1998/2006 del 15 Dicembre 2006 relativo all'applicazione degli artt. 87 e 88 del Trattato agli aiuti de minimis; Comunicazione 2006/C 323/01 del 30/12/2006 Disciplina Comunitaria in materia di Aiuti di Stato a favore di Ricerca, Sviluppo e Innovazione ; Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato destinati a promuovere gli investimenti di capitale di rischio nelle piccole e medie imprese (2006/C194/02 del 18/08/2006); Regolamento (CE) n. 800/2008 Regolamento generale di esenzione per categoria; Comunicazione della Commissione relativa alla determinazione delle norme applicabili alla valutazione degli aiuti di Stato illegalmente concessi (GUUE L 82 del 25 marzo 2008); Comunicazione della Commissione sui tassi di interesse per il recupero degli aiuti di Stato e di riferimento/attualizzazione in vigore per i 27 Stati membri con decorrenza 1 settembre 2008 (GUUE C216 del 23/08/2008); Comunicazione della Commissione sull'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie (GUUE C 155 del 20 giugno 2008). 12
13 Normativa e Regolamenti comunitari sulle irregolarità: Reg. n. 595/1991 del Consiglio, Reg. CE n. 1681/1994, Reg. CE n. 1831/1994, Reg. CE 3295/1994, Reg. CE 2988/1995, Reg. Ce n. 2185/1996, Reg. CE n.1150/2000, Reg. CE 1383/2003, Reg. CE n. 2035/2005. Linee guida predisposte dalla Commissione UE per la definizione della strategia di audit e note orientative: Nota orientativa sull'attività di valutazione della conformità (a norma dell'articolo 71 del regolamento (CE) n. 1083/2006); Nota orientativa sulla strategia di audit (ai sensi dell art.62 del regolamento -- (CE) n.1083/2006 del Consiglio); Criteri-guida europei di applicazione delle norme di controllo dell INTOSAI ; Draft sampling guide of the European Commission DG Regional Policy DG Employement, Social Affairs and Equal Opportunities; DRAFT Working document concerning good practice in relation to management verifications to be carried out by Member States on projects co-financed by the Structural Funds and the Cohesion Fund for the programming period ( ); Guidance on a common methodology for the assessment of management and control systems in the Member States ( programming period). B) NORMATIVA NAZIONALE. Linee guida nazionali e documenti di riferimento per la definizione della strategia di audit: 13
14 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE Il Quadro Strategico Nazionale , approvato dalla Commissione Europea con decisione del 13 luglio In attuazione della Strategia e del contenuto dei Regolamenti comunitari, l Amministrazione statale italiana ha definito il Quadro strategico nazionale per la politica regionale di sviluppo Tale documento individua, tra i propri obiettivi, il rafforzamento delle competenze e della capacità istituzionale dei soggetti responsabili della programmazione e gestione della politica regionale unitaria, attraverso una governance multilivello, al fine di assicurare una corretta e sana gestione delle risorse comunitarie e nazionali; Linee guida sui sistemi di gestione e controllo per la programmazione 2007/2013 della Ragioneria generale dello Stato- IGRUE, del 19/4/2007; Linee guida sulle modalità di definizione del parere di conformità iniziale del sistema di gestione e di controllo (ex art.62 c.1,lettera d) punto II del Regolamento CE n. 1083/2006) della Ragioneria generale dello Stato- IGRUE; Circolare n. 34 dell 8 novembre 2007 del Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato IGRUE; Monitoraggio unitario progetti 2007/2013 protocollo di colloquio e descrizione dei dati da trasmettere al sistema nazionale di monitoraggio del QSN di febbraio 2008; Nota IGRUE prot del sulle Strategie di Audit dei programmi recante orientamenti per la definizione delle strategie stesse; 14
15 Alcune norme sia nazionali che comunitarie si considerano regole di carattere generale applicabili alle relative categorie di operazioni che si distinguono in: - Acquisizioni di beni e prestazioni di servizi; - Realizzazione di opere pubbliche; - Erogazione di aiuti a singoli destinatari; - Realizzazione di attività di formazione. Di conseguenza, il quadro normativo che attiene alla effettiva realizzazione delle operazioni è innanzi tutto quello riferito ai seguenti programmi: PO Governance e AT approvato con Decisione della Commissione europea C(2007) 3982 del ; PO Ricerca e Competitività approvato con Decisione della Commissione europea C(2007) 6882 del ; POI Energie rinnovabili e risparmio energetico approvato con Decisione della Commissione C(2007) 6820 del ; POI Attrattori culturali, naturali e turismo approvato con Decisione della Commissione europea C(2008) 5527 del Principale normativa nazionale: L. 241/90 e successive modifiche recante le norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi; Decreto Legislativo n.165/2001 e ss.mm.ii recante le norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche; 15
16 D.L. 181/2006 Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, convertito con modificazioni dalla L. 233/2006; D.P.R. 28/11/2008 n. 197 Regolamento di riorganizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico. Politiche orizzontali: appalti: D.Lgs. 163/2006 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii.; ambiente: Decreto Legislativo n. 42/2004 recante Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ai sensi dell articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.137 (c.d. Codice del Paesaggio); D.Lgs. n. 152/2006 Norme in materia ambientale (c.d. T.U. ambiente) e ss.mm.ii.; Legge comunitaria 2007; Legge Finanziaria 2008; pari opportunità: Legge n. 903/1977: "Parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro"; Legge n.125/1991: "Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro"; Legge n.215/1992: "Azioni positive per l imprenditoria femminile"; Legge n.53/2000: "Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città"; Decreto legislativo n.151 /2001: "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'art. 15 della Legge n. 53 del 08/03/2000"; D.Lgs n.198/2006: "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'art. 6 della Legge n. 246/2005"; Legge n.144/1999: "Misure in materia di investimenti, delega al governo per il riordino degli incentivi all occupazione e della normativa che disciplina l INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali"; Legge n. 53/2003: "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull istruzione 16
17 e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale"; Legge n. 405/1975: "Istituzione dei consultori familiari"; Legge n.194/1978: "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza"; Direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri del 23/05/07 misure per attuare pari opportunità e parità tra uomini e donne nelle pubbliche amministrazioni ; aiuti di Stato: DPCM del 23 maggio 2007 Disciplina delle modalità con cui e' effettuata la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, concernente determinati aiuti di Stato, dichiarati incompatibili dalla Commissione europea, di cui all'articolo 1, comma 1223, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 ; Legge 27 dicembre 2006, n. 296 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)"; Decreto del ministero delle Attività produttive del 18/04/2005 Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese ; 5) sistemi informativi: DLgs. 20 ottobre 1998, n. 368; DPR 20 ottobre 1998, n. 403; DPR 20 ottobre 1998, n. 428; DPCM 8 febbraio 1999 Regole tecniche per la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la validazione, anche temporale, dei documenti informatici; DLgs 30 luglio 1999, n. 281 Disposizioni in materia di trattamento dei dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica; Decreto Legislativo n. 297 del 1999 recante Riordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori Decreto Legislativo n. 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali. Contabilità di Stato e controlli: Costituzione: artt. 81, 100, 103, e 119; R.D. n. 2440/1923 ss.mm.ii. recante le disposizioni sull amministrazione del patrimonio e sulla 17
18 contabilità generale dello Stato; R.D. n. 827/1924 ss.mm.ii. Regolamento per l amministrazione e per la contabilità generale dello Stato ; Legge n. 887/1984 Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato ; Legge n. 878/1986 Disciplina del nucleo di valutazione degli investimenti pubblici e disposizioni relative al Ministero del Bilancio e della programmazione economica ; Legge n. 362/1988 Nuove norme in materia di Bilancio e di Contabilità dello Stato ; Dlgs n. 279/1997 Individuazione delle unità previsionali di base del Bilancio dello Stato, riordino del sistema di tesoreria unica e ristrutturazione del rendiconto generale dello Stato ; Legge nn /1994 Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei Conti e ss.mm.ii.; Dlgs. n. 76/2000 Principi fondamentali e norme di coordinamento in materia di Bilancio e di contabilità delle Regioni in attuazione dell art. 1, c. IV, L. 25/06/1999 n. 208 ; D.lgs. 77/95 Ordinamento finanziario e contabile degli enti locali ; Dlgs n. 267/2000 e ss.mm.ii. Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ; L. 266/2005 Legge Finanziaria Irregolarità: Artt. 640, 640 bis, 640 ter, 316 bis, 316 ter, 318, 319, 319 bis e ter, 320, 321, 322, 322 bis c.p.; D.P.C.M. 11/01/1995; art. 76 DLgs. n. 526/1999; Legge n. 300/2000 Ratifica ed esecuzione di Atti internazionali elaborati in base all art K.3 del Trattato U.E. ; Dlgs n. 68/2001 Adeguamento dei compiti del Corpo della Guardia di Finanza ; D.P.C.M. 23/07/2002; D.P.R. n. 91/2007 Regolamento per il riordino degli organismi operanti nel dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie. Dlgs. N. 231/2001 "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica". 18
19 Spese ammissibili: D.P.R. n. 196 del 03/10/2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 294 del 17/12/ Regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni generali sul fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul fondo di coesione; Vademecum per l ammissibilità della spesa del FSE - PO , condiviso da ultimo in data C) NORMATIVA REGIONALE L. Regionale n. 4 del 26 gennaio 1987, Istituzione della commissione per l'uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità fra uomo e donna ; L. Regionale n. 19 del 4 settembre 2001, Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso. Disciplina della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria ; L. Regionale n.19/2002 Norme per la tutela, governo ed uso del territorio Legge urbanistica della Calabria e ss.mm.ii. ex L. Reg. nn. 14/2006 e 29/2007 ; L. Regionale n. 8/2002 Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria ; Art 49 dello Statuto della Regione Calabria (Legge Reg. n.25/2004)- Ordinamento amministrativo; L. Regionale n. 1/2006 Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario ; L. Regionale n. 3/2007 disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure relative all attuazione delle politiche comunitarie ; 19
20 L. Regionale n. 26 del 7 dicembre 2007, Istituzione dell autorità regionale denominata «Stazione Unica Appaltante» e disciplina della trasparenza in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, così come modificata dalla Legge regionale n. 2/2008; L. Regionale n. 31 del 16 ottobre 2008, Interventi regionali in materia di sostegno alle vittime della criminalità e in materia di usura ; L. Regionale n. 5 del 10 gennaio 2007, Promozione del sistema integrato di sicurezza e s.m.; L. Regionale n.50 del 15 gennaio 1986, Istituzione di una commissione consiliare contro il fenomeno della mafia in Calabria ; Reg. Regionale n.1 del 19 febbraio 2007 Regolamento per la concessione di contributi straordinari alle vittime della criminalità organizzata, ai sensi della L.R. n.7 del , art.9, comma 28 ; Art 54 Legge regionale n. 15 del Regione Calabria Provvedimento Generale di tipo ordinamentale e finanziario, norma di adeguamento al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n Il quadro logico delle attività Al fine di eseguire una corretta pianificazione degli audit sui sistemi di gestione e controllo e sulle operazioni, occorre che le attività di cui si compone la funzione di audit, siano poste in essere secondo degli schemi che evidenzino gli input utilizzati e gli output generati. L attività di audit è organizzata sulla base di un quadro logico molto preciso che in conformità a quanto previsto all art. 62 del Reg. (CE) 1083/2006 prevede, come obiettivi generali, di: (i) accertare l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo del Programma Operativi; (ii) garantire che le attività di audit siano svolte su un campione di operazioni adeguato per la verifica delle spese dichiarate. 20
21 Tali obiettivi sono perseguiti attraverso una serie di adempimenti complessivi previsti dalla normativa comunitaria, ovvero: (a) elaborazione di una strategia di audit; (b) esecuzione degli audit dei sistemi di gestione e controllo; (c) campionamento delle operazioni da sottoporre a verifica; (d) esecuzione audit delle operazioni; (e) implementazione del follow up e condivisione dei risultati; (f) elaborazione di rapporti e pareri annuali e di chiusura parziale e finale. L attività di controllo svolta dall autorità di audit, così come previsto dai Regolamenti comunitari nn. 1083/2006 e 1828/2006, si snoda secondo un ciclo annuale e consta delle seguenti macro fasi: 1. Elaborazione della strategia di audit (valutazione preliminare dei rischi; attività di elaborazione e predisposizione; invio alla Commissione europea; approvazione ai sensi del paragrafo 4 dell art. 62 del Reg. (CE) 1083/2006); 2. Audit di sistema per accertare l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo del Programma Operativo e notifica delle risultanze del system audit ai soggetti interessati un organizzazione delle attività di controllo (audit sui sistemi di gestione e controllo; valutazione sull affidabilità dei sistemi di gestione e controllo; rapporti di controllo; condivisione dei risultati); 3. Campionamento (campionamento statistico casuale; eventuale campionamento supplementare) - sulla base della precedente valutazione dell affidabilità dei sistemi di gestione e controllo, si provvede alla definizione del livello di confidenza richiesto dalla 21
22 normativa (Allegato IV del Reg. 1828/2006), all individuazione dell intervallo medio di campionamento e del reliability factor - notifica del campione ai soggetti interessati; 4. Audit delle operazioni selezionate, analisi e comunicazione dei risultati dei controlli sulle operazioni, contraddittorio, richiesta azioni correttive e follow-up, ossia monitoraggio circa l attuazione delle raccomandazioni, discusse e condivise (organizzazione delle attività di controllo; esecuzione vera e propria dei controlli; rapporti di controllo; condivisione dei risultati); 5. Follow up (implementazione di meccanismi preventivi e correttivi; scoperta e conseguente segnalazione di irregolarità e frodi; richiesta di rettifiche finanziarie; eventuali richieste di modifica dei sistemi di gestione e controllo; sorveglianza dei meccanismi); 6. Reporting annuali e di chiusura (elaborazione del rapporto annuale; rilascio del parere annuale; rilascio del parere di chiusura finale; rilascio di eventuale parere di chiusura parziale). Le risultanze delle attività di audit della competente autorità, ai sensi dell art. 62, paragrafo 1), lettere a) e b) del Reg. (CE) 1083/2006, potranno condurre all aggiornamento della medesima strategia di audit. Il processo di controllo a ciclo continuo sarà eseguito nel rispetto della tempistica dei richiamati regolamenti comunitari. Dal punto di vista grafico, il quadro logico delle attività di Audit può essere rappresentato nel modo seguente, tenuto conto che lo stesso quadro logico presenta natura circolare, nel senso che le attività fisiologiche vivono degli output generati dalle attività eseguite nel corso dell anno precedente. 22
23 REPORTING AUDIT SISTEMA Predisposizione rapporti/pareri annuali Strategia di Audit Audit di Sistema Contraddittorio Follow up Azioni correttive Autorità di Audit analisi dei risultati Contraddittorio Campionamento AUDIT OPERAZIONI Analisi e comunicazione risultati Audit operazioni Notifica del campione CAMPIONAMENTO Figura 1 - quadro logico delle attività Il dettaglio delle singole attività e degli adempimenti operativi sarà esposto nei singoli capitoli destinati ad illustrare le attività di cui si compone la funzione di audit. Si precisa che l esecuzione ciclica delle su indicate attività consente di adeguare eventuali sub attività o attività sulla base delle risultanze complessive dell attività di audit La partecipazione dell A.d.A. ai comitati di sorveglianza Il Comitato di Sorveglianza ha la funzione di accertare l efficacia e la qualità dell attuazione del Programma Operativo. Esso è istituito, con atto formale, entro 3 mesi dalla data di notifica della decisione di approvazione del programma. Alle riunioni del Comitato, su invito del Presidente, può partecipare l Autorità di Audit, oltre all Autorità di Certificazione, al Valutatore indipendente, ad esperti e ad altre Amministrazioni. 23
24 Sono, invece, membri del Comitato di Sorveglianza: - l Autorità di Gestione e i Responsabili degli Assi Prioritari della Regione Calabria, - le Autorità di Gestione del POR Calabria FESR e del PSR Calabria FEASR ; - le Amministrazioni, diverse dall Autorità di Gestione, titolari di linee di intervento all interno del Programma Operativo; - i Responsabili degli Organismi Intermedi; - il Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Politiche di sviluppo e coesione Servizio per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari, in qualità di Amministrazione nazionale responsabile del coordinamento generale delle politiche dei Fondi Strutturali; - il Ministero dell Economia e delle Finanze - Ispettorato Generale per i rapporti con l Unione Europea (I.G.R.U.E.), in qualità di Amministrazione nazionale responsabile del Fondo di rotazione di cui alla legge 183/87; - il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale DG Politiche per l Orientamento e la Formazione per i PO FSE, in qualità di Amministrazione nazionale capofila del FSE; - le Amministrazioni responsabili delle politiche trasversali (Ambiente e Pari Opportunità), secondo i rispettivi ambiti di competenza territoriale e le Autorità ambientali competenti per ambito territoriale; - le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi Nazionali dei settori d'intervento del Programma Operativo; - le componenti del Partenariato istituzionale e le autonomie funzionali; - i rappresentanti del Partenariato economico e sociale e del terzo settore; - un Rappresentante della Corte dei Conti. 24
25 2. AUDIT DEI SISTEMI DI GESTIONE E CONTROLLO 2.1. Obiettivi della verifica del sistema di gestione e controllo I regolamenti sui fondi strutturali per il periodo di programmazione pongono grande attenzione sulla necessità di concentrare l'attività dell autorità di audit sulla valutazione dell'affidabilità dei sistemi di gestione e controllo dei programmi operativi. Tale logica è supportata dal ruolo rivestito dall autorità di audit che, nel nuovo periodo di programmazione, attraverso la presentazione del rapporto e del parere annuale, deve dichiarare la conformità dei sistemi di gestione e controllo. L autorità di audit., conformemente a quanto previsto dall'art. 62 del Reg. CE 1083/06, procede annualmente alla valutazione dei sistemi di gestione e controllo dei PO FESR/FSE al fine di: - ottenere ragionevoli garanzie sull'efficace funzionamento dei sistemi; - accertare il livello di affidabilità dei sistemi. Tale verifica tende a garantire l'osservanza delle prescrizioni di cui all'art. 58 del Reg. (CE) 1083/2006, in particolare: - definizione delle funzioni degli organismi coinvolti nella gestione e nel controllo e la ripartizione delle funzioni all'interno di ciascun organismo; - l'osservanza del principio della separazione delle funzioni fra tali organismi e all'interno degli stessi; - procedure atte a garantire la correttezza e la regolarità delle spese dichiarate nell'ambito del programma operativo; - sistemi di contabilità, sorveglianza e informativa finanziaria informatizzati; - sistema di informazione e sorveglianza nei casi in cui l'organismo responsabile affida l'esecuzione dei compiti a un altro organismo; 25
26 - disposizioni per la verifica del funzionamento dei sistemi; - sistemi e procedure per garantire una pista di controllo adeguata; - procedure di informazione e sorveglianza per le irregolarità e il recupero degli importi indebitamente versati. Tale tipo di verifica, definita Audit di sistema, coinvolge l'organizzazione e le procedure adottate dall autorità di gestione e dall autorità di certificazione, nonché dagli eventuali organismi intermediari. I risultati dell'esame sull'affidabilità dei sistemi di gestione e controllo sono fondamentali per procedere all'individuazione del campione di operazioni da sottoporre ad audit e rappresentano, altresì, informazioni ed elementi probatori utili alla predisposizione del rapporto annuale di controllo e del relativo parere. La valutazione dei sistemi risulta, inoltre, necessaria per: procedere all'aggiornamento annuale della strategia, ridurre i rischi nel minore tempo possibile; incrementare l'efficienza dell'audit; pianificare l'attività di audit; definire le priorità nelle attività di audit dei sistemi. Le attività sopra descritte, nel loro complesso monitorate, analizzate ed assemblate, consentono di elaborare il Rapporto annuale, il Parere annuale e la Dichiarazione di chiusura, con ragionevole garanzia circa il livello di efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo dei Programmi Operativi (FESR -FSE). Nell ambito degli audit di sistema sarà verificato il rispetto delle principali norme comunitarie nazionali e regionali relative agli appalti pubblici, agli aiuti di 26
27 stato, ai sistemi informatici, nonché al rispetto delle procedure per il trattamento delle irregolarità, etc. Il livello di garanzia definito per i diversi organismi coinvolti nel sistema di gestione e controllo è determinato dalle risultanze degli audit di sistema operati. Detto processo prevede la verifica del livello di efficacia e di rispondenza di un sistema di gestione e controllo rispetto agli obiettivi di sana gestione e di coerenza con la normativa comunitaria e nazionale che ne regola il funzionamento mediante l utilizzo di modello di valutazione di seguito descritto Metodologia e contenuti della valutazione di affidabilità dei sistemi di gestione e controllo La metodologia di seguito descritta è finalizzata a determinare un livello di affidabilità dei sistemi di gestione e controllo sulla base degli Audit di Sistema effettuati nell anno di riferimento. Il modello proposto prevede la verifica del livello di efficacia e di rispondenza di un sistema di gestione e controllo, rispetto agli obiettivi di sana gestione e di coerenza con la normativa comunitaria e nazionale che ne regola il funzionamento, mediante l utilizzo di un modello di valutazione che fa riferimento ai requisiti chiave e ai criteri per la valutazione dell autorità di gestione e dell autorità di certificazione, quali elementi fondamentali di controllo, così come indicati dalla Commissione Europea( 1 ), integrati con ulteriori criteri determinati con riguardo alle caratteristiche delle procedure e dei sistemi propri dell autorità di gestione e dell autorità di certificazione nonché dei Dipartimenti regionali responsabili di azioni del Management Risk. In particolare, per il primo anno di attività dell autorità di audit (AdA) l esame della descrizione dei sistemi di gestione e controllo dei Programmi Operativi ed il relativo parere di conformità rilasciato dall IGRUE e approvato dalla Commissione Europea, costituiscono la base informativa preliminare dell attività 27
28 di verifica dei sistemi da parte della stessa Autorità. Nel caso di parere di conformità positivo, l AdA utilizzerà il parere come elemento di base e strutturerà le proprie verifiche al fine di riscontrare la conformità con quanto dichiarato e valutato dall IGRUE. Nel caso, invece, di parere di conformità con riserve, o negativo, l AdA approfondirà gli elementi di criticità e realizzerà un Audit di Sistema ai diversi livelli del programma, al fine di approfondire e valutare la portata delle criticità evidenziate dall IGRUE o dalla Commissione Europea. In ogni caso, la valutazione dell affidabilità dei sistemi di gestione e controllo avrà inizio con l identificazione, la raccolta e l analisi di tutta la documentazione ufficiale; per ogni rapporto di controllo dovrà, quindi, predisporsi un elenco di documenti esaminati, che rappresentano la base per la redazione del rapporto stesso. Nel caso in cui le informazioni raccolte siano supportate solo da dichiarazioni dei soggetti verificati, piuttosto che da documenti scritti, queste potranno comunque essere assunte nel rapporto di controllo provvisorio e acquisiranno il valore di una dichiarazione da parte del soggetto verificato, una volta terminato il processo di contraddittorio senza commenti ed emesso il rapporto definitivo. In particolare, i documenti che saranno oggetto di esame sono i seguenti: - programma operativo; - descrizione del sistema di gestione e controllo e relativo parere di conformità emesso dall IGRUE; - manuali di procedure e linee guida; - piste di controllo; - organigrammi e ordini di servizio; - convenzioni, accordi, disciplinari; ( 1 ) Rif.: Guidance on a common methodology for assessment of management and control systems in the Member States programming period COCOCF 08/0019/00 EN 28
29 - bandi, delibere, determinazioni dirigenziali; - output del sistema informativo gestionale del soggetto verificato; - output del sistema informativo nazionale; - Eventuali rapporti di controllo di soggetti esterni (Commissione Europea, Guardia di Finanza, Corte dei Conti, etc); - Note della Commissione europea; - altra informazione utile. I principali elementi di controllo del sistema cui si associa il rischio (intrinseco e di controllo) sono valutati, per quanto applicabili, attraverso apposite check list (allegato 3) sui diversi soggetti auditati e riguardano: per l AdG e gli OI, i seguenti elementi: 1) Organizzazione: allocazione e separazione delle funzioni 2) Selezione: le procedure per la selezione delle operazioni 3) Sorveglianza: orientamenti dati ai Beneficiari 4) Controlli: modalità di realizzazione dei controlli amministrativi e in loco 5) Piste di controllo 6) Sistema contabile, di monitoraggio e di rendicontazione finanziaria 7) Gestione errori, irregolarità ed errori sistematici per quanto riguarda l AdC, - Organizzazione: allocazione e separazione delle funzioni - Piste di controllo e sistema informatizzato - Procedure per la certificazione della spesa e relative verifiche - Tenuta registro recuperi, recuperi pendenti e soppressioni 29
30 Il suddetto modello prevede, inoltre, per come previsto nella Strategia di audit, l impiego degli standard internazionalmente riconosciuti, che pongono al centro dell attività di Audit di Sistema una valutazione del prodotto tra il rischio intrinseco o inerente (IR - probabilità di errori o irregolarità legate all attività gestionale) e il rischio di controllo (CR - probabilità di non rilevazione dei meccanismi di controllo di I livello di eventuali errori o irregolarità legate all attività gestionale), denominato rischio di revisione (cfr 3.2). L esecuzione dell attività per la verifica dei sistemi di gestione e controllo sarà pertanto, articolata in due fasi: 1. Predisposizione delle check list di controllo: le check list prevedono per ciascuno dei criteri individuati una serie di domande finalizzate ad acquisire tutte le informazioni necessarie per la raccolta di quegli elementi probatori utili a verificare la conformità e l efficace funzionamento del sistema; 2. Esecuzione dell Audit di Sistema: l AdA procederà all analisi di tutta la documentazione disponibile e, sulla base della check list per l Audit di Sistema, valuterà il livello di rischio (o grado di funzionamento), relativo a ciascun criterio esaminato, associando ad ognuno un valore basso, medio, alto. Tale giudizio sarà riconducibile alle tre categorie per la valutazione dell efficienza dei criteri proposta dalla Commissione europea: Funziona bene. Non ci sono debolezze ovvero sono stati trovati solo debolezze marginali. Queste debolezze non hanno nessun impatto significativo sul funzionamento dei requisiti chiave/autorità/sistemi. Funziona parzialmente. Sono state trovate delle debolezze che hanno portato o potrebbero portare ad irregolarità. Sono stati predisposti piani di azioni e/o raccomandazioni. Lo Stato Membro/la Commissione potrebbero decidere di intraprendere azioni correttive (ad es. interruzione o sospensione dei pagamenti) per mitigare il rischio di utilizzo improprio dei fondi UE. 30
31 Fondamentalmente non funziona. Sono state trovate numerose debolezze che hanno portato o potrebbero portare ad irregolarità. L impatto sull efficace funzionamento dei requisiti chiave/autorità/sistemi è significativo - funzionano male o non funzionano affatto. Le debolezze sono sistemiche ed estese. Di conseguenza, non si può ottenere sicurezza dalla valutazione dei requisiti chiave/autorità/sistemi. Un piano di azione formale dovrebbe essere preparato e seguito nella sua attuazione. Lo Stato Membro/Commissione Europea intraprende azioni correttive (ad es. sospensione dei pagamenti) per mitigare il rischio di uso improprio dei fondi UE. Pertanto, l espletamento della valutazione su base professionale secondo le tre possibili risposte e le modalità precedentemente descritte, consentirà all A.d.A. di quantificare automaticamente il livello di affidabilità del sistema. Ovvero, ciascun livello quantitativo di rischio (basso, medio, alto) verrà posto in corrispondenza con i range relativi alle classi teoriche di rischio (allegato 4) e verranno effettuate le seguenti operazioni: 1. media ponderata dei valori dei singoli criteri che appartengono al requisito (che costituisce il coefficiente di rischio associato a ognuno dei requisiti: n. 7 per la A.d.G. e n. 4 per la A.d.C.); 2. media dei valori dei requisiti chiave che determina il valore di rischio associato alla autorità. L attribuzione del rischio associato alle diverse autorità non potrà essere inferiore al valore di rischio associato ai requisiti chiave definiti essenziali (per l autorità di Gestione: requisito chiave n. 4 adeguate verifiche da parte del management; per l autorità di Certificazione: requisito chiave n. 3 adeguati provvedimenti affinché la certificazione delle spese sia affidabile e fondata su solide basi); 3. media ponderata tra il rischio associato alla A.d.G. e quello associato alla A.d.C. per determinare il rischio associato al sistema, in modo da tener conto di tutti i fattori mitiganti/controlli compensativi che siano 31
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