ALLEGATO A/1 - Allegato tecnico

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ALLEGATO A/1 - Allegato tecnico"

Transcript

1 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. ALLEGATO A/1 - Allegato tecnico Premessa: Autorità competente 1. INTRODUZIONE 1.a DOCUMENTAZIONE 1.1 Ciclo produttivo ATTIVITA PRODUTTIVE Descrizione REPARTO ALUBIT2 (attività IPPC 3.5) 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 2.1 Valutazione integrata di applicazione delle BAT. 2.2 Documenti tecnici di riferimento pertinenti all attività IPPC 2.3 STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT - REPARTO ALUBIT punto 5.1. BAT GENERICHE punto 5.2 BAT SPECIFICHE di SETTORE 3. MATRICI AMBIENTALI 3.1. EMISSIONI in ATMOSFERA 3.1.a Modifiche non sostanziali 3.1.b Modifiche non sostanziali Figura 3.1.b Modifica Forno SACMI B TAB A Quadro di riferimento delle emissioni e Valori Limite a Valori Limite di Emissione (VLE) b Metodi di analisi - Formaldeide c Metodi di analisi - COT d Metodi di analisi Alluminio Valutazione integrata delle Emissioni in atmosfera Sistemi di abbattimento -Emissioni in atmosfera POSTCOMBUSTORI TERMICI Figura FILTRI A TESSUTO FILTRO AUTOPULENTE TIPO A MANICHE Figura CICLONI Figura SISTEMI COMBINATI Figura Emissioni in atmosfera: contenimento delle emissioni nelle fasi di avvio, arresto, guasto, malfunzionamenti o anomalie degli impianti 3.2. SCARICHI IDRICI E AL SUOLO Acque meteoriche Tabella DESCRIZIONE STATO ATTUALE- AMPP Valutazione integrata degli Scarichi idrici Sistemi di abbattimento - Emissioni in acqua RICICLO ACQUE TRATTATE Emissioni idriche: contenimento delle emissioni nelle fasi di avvio, arresto, guasto, malfunzionamenti o anomalie degli impianti EMISSIONI SONORE Tabella Valutazione integrata delle Emissioni sonore Tab Sistemi di abbattimento - Emissioni sonore 3.4. RIFIUTI Produzione rifiuti Recupero/smaltimento rifiuti Valutazione integrata della produzione di Rifiuti Tab Modalità di deposito Rifiuti 3.5. ENERGIA PRODUZIONE di ENERGIA CONSUMO di ENERGIA Tab IMPIANTI TERMICI CIVILI 3.6 Materie Prime e consumo di risorse Tab Modalità di deposito (Materie prime/intermedi/prodotti finiti) 3.7. BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI 3.8. STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Certificazioni ambientali 3.9. NOTA SU INTERVENTI DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA E ORDINARIA O STRAORDINARIA MATRICI AMBIENTALI PRESCRIZIONI EMISSIONI IN ATMOSFERA PRESCRIZIONI GENERALI PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE AUTOANALISI SCARICHI IDRICI SCARICHI IDRICI Tab PRESCRIZIONI -Acque reflue industriali PRESCRIZIONI -Acque reflue domestiche RIFIUTI PRESCRIZIONI RIFIUTI SUOLO prescrizioni SUOLO EMISSIONI SONORE ALTRE PRESCRIZIONI Condizioni diverse da quelle di normale esercizio CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 1

2 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 4 Piano di Monitoraggio e Controllo Tab. 4.a - PERIODICITA DEI CONTROLLI : PROPOSTA PRESCRIZIONI GENERALITÀ DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (PDMC) Inquinanti/Parametri da monitorare a - Matrice Aria, b - Matrice Acqua c - Matrice Rifiuti d - Consumi energetici ed efficienze energetiche e - Matrice Acqua, Rifiuti, Consumo di risorse / Indici prestazionali Metodologia di monitoraggio Espressione dei risultati del monitoraggio Tempi di monitoraggio a - Aria b Acqua b.1 - Scarichi idrici b.2 Approvvigionamento idrico b.3 Acqua reflue industriali c -Matrice Rifiuti c.1 - Rifiuti c.2 -Sistemi di contenimento dei rifiuti d -Rifiuti, Energia, Materie prime e -Consumi energetici ed efficienze energetiche 4.3 MONITORAGGIO E INDICI PRESTAZIONALI (MeIP) Componenti Ambientali e di Gestione dell attività Matrice Aria TAB A/1 ( ) Sistemi di abbattimento TAB A/2 ( ) Prescrizioni Matrice Aria b Prescrizioni Transitorie - Matrice Aria Matrice Acqua TAB B/1( ) Sistemi di abbattimento TAB B/2 ( ) Altri Sistemi Matrice Rifiuti Matrice suolo Consumo di risorse e Materie Prime/ Indici prestazionali TAB C/1 ( ) - Consumi energetici TAB C/2 ( ) - Consumi energetici TAB C/3 ( ) - Consumi energetici TAB C/4 ( ) - Consumi idrici TAB C/5 ( ) - Consumi materie prime Gestione del Ciclo Produttivo TAB D ( ) - Materie Prime Altre Prescrizioni Gestione delle fasi di manutenzione ordinaria e straordinaria e delle fasi di avvio e delle fasi di arresto dell impianto RESPONSABILITÀ NELL ESECUZIONE DEL PIANO 4.5.GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 2

3 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Premessa. Autorità Competente L Autorità competente in materia di A.I.A. è l Ufficio Gestione e Tutela Ambientale del Territorio nell Empolese Valdelsa, PO Gestione e Tutela Ambientale del Territorio, Agricoltura, Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca nell Empolese Valdelsa, Area extradipartimentale Affari Generali, della Città Metropolitana di Firenze, Piazza della Vittoria, Empoli, di seguito indicato in breve Ufficio Gestione e Tutela Ambientale del Territorio nell Empolese Valdelsa della Città Metropolitana di Firenze. 1. INTRODUZIONE La società Industrie Bitossi s.p.a., con sede legale in via Pietramarina, 53, località Sovigliana nel Comune di Vinci e impianto in via del Lavoro, 65, zona industriale delle Pratella, nel Comune di Montelupo Fiorentino svolge l attività di produzione di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità; l attività ricade fra quelle di cui dell allegato VIII del D.Lgs. n. 152/2006 Parte Seconda Titolo III-bis, codice IPPC 3.5: "Fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, gres o porcellane con una capacità di produzione di oltre 75 Mg al giorno. Lo stabilimento Industrie Bitossi si trova in un area individuata a suo tempo dal Comune di Montelupo Fiorentino, come : Area industriale D2 ( Zona Dn D.L. 1444/68 - Art. 26 R.U. comma 2) L area in cui si trova l insediamento industriale di fatto è delimitata da una parte dalla strada Statale SS 67 e sul retro dalla S.G.C. FiPiLi e dalla linea ferroviaria Firenze-Pisa-Livorno. Sul lato sinistro dello stabilimento (tenendo come riferimento l ingresso) l area è caratterizzata dalla presenza di altre attività industriali, artigianali e di servizio. Non sono presenti civili abitazioni nelle immediate vicinanze. Di fronte allo stabilimento si trova la SS 67 e anche in questa zona sono presenti attività artigianali e di servizio, con modesta presenza di civili abitazioni ad una distanza di circa m. Anche il retro dello stabilimento, delimitato da FS e SGC, è caratterizzato dalla presenza di altre attività artigianali e oltre la SGC e la FS si trova una area verde. In pratica tutta l area ha una destinazione d uso che non prevede insediamenti di civili abitazioni o di aree con possibilità di fruizione da parte del pubblico. Le civili abitazioni più vicine all insediamento si trovano a circa m dallo stabile in cui viene svolta l attività IPPC. (Domanda di rinnovo AIA prot del 5/07/ Allegato 1-Relazione tecnica, par.4.4 e Allegato 3.3 Valutazione di Impatto Acustico) Dal punto di vista acustico, l area è definita dal provvedimento comunale di zonizzazione acustica come CLASSE VI : esclusivamente industriale CLASSE V : prevalentemente industriale ( zone limitrofe allo stabilimento) CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 1

4 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 1.a DOCUMENTAZIONE La società Industrie Bitossi s.p.a., per l installazione in via del Lavoro, 65, nel Comune di Montelupo Fiorentino, ha presentato: 12/07/2012, prot.13579, domanda di rinnovo della Autorizzazione Integrata Ambientale 26/03/2013, prot.12448, integrazioni alla domanda di rinnovo della A.I.A. 5/11/2014, prot (anticipata il 30/10/2014, prot.45577), comunicazione modifiche non sostanziali. Sono state tenute le seguenti Conferenze dei Servizi: in data 31/01/2013 e 8/02/2013, Prima C.d.S. in data 24/04/2013, Seconda C.d.S. Sono stati acquisiti i seguenti pareri: ARPAT 1/02/2013, prot.4370; 26/04/2013, prot.16555; 1.1 Ciclo produttivo I contenuti della documentazione tecnica presentata dalla Società Industrie Bitossi s.p.a., per l impianto in via del Lavoro, 65, nel Comune di Montelupo Fiorentino, riflettono l'attività svolta per identificare tutti gli aspetti ambientali significativi per l'impianto, relativi sia a emissioni e scarichi, sia anche all'uso di risorse sono quelli di seguito elencati: Consumi Materiali (Bilancio dei materiali) Acqua (Bilancio idrico) Energia (Produzione, Consumo energetico, Impianti Termici civili) Emissioni ( Emissioni in atmosfera) Scarichi idrici Rifiuti Rumore ATTIVITA PRODUTTIVE Non sono state apportate modifiche ciclo produttivo (compresi gli impianti, l approvvigionamento e le modalità di stoccaggio delle materie prime, i sistemi di contenimento) tali da determinare variazioni sostanziali rispetto alle informazioni precedenti,trasmesse in occasione della prima richiesta di autorizzazione AIA (Relazione tecnica presentata (prot del 30/11/05, integrata in data 03/08/07, dove sono compiutmente descritte le varie fase del processo produttivo). La realizzazione di alcune modifiche di carattere non sostanziale sono state comunicate dalla Società Industrie Bitossi s.p.a. agli Enti competenti (nota prot del 02/04/10 SUAP Comune Montelupo Fiorentino, con nota di risposta del Circondario Empolese Valdelsa prot n. 3779/11 del 18/02/2011) Descrizione REPARTO ALUBIT2 (attività IPPC 3.5) (Domanda di rinnovo AIA prot del 5/07/ Allegato 1-Relazione tecnica, e Allegato 4 Sintesi non Tecnica) In questo reparto all interno della installazione Industrie Bitossi s.p.a. di Montelupo sono prodotti mezzi macinanti (sfere) di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità destinate a diversi settori industriali. La materia prima fondamentale e utilizzata percentualmente in maniera massiccia (90% circa) è l'ossido d'alluminio Al 2O 3, che è un materiale inerte e conferisce al prodotto finito un elevata durezza, resistenza all'abrasione e all'attacco di agenti chimici. La massima capacità di produzione è di circa Mg/anno. Le fasi di lavorazione possono essere brevemente divise in: CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 2

5 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 1) Stoccaggio materie prime 2) Pesatura materie prime 3) Macinazione ad umido 4) Essiccamento 5) Pressatura 6) Sinterizzazione 7) Confezionamento Di seguito viene riportata una breve descrizione delle varie operazioni. La prima fase di lavorazione riguarda lo stoccaggio delle materie prime in silos. Questa operazione viene effettuata al ricevimento di un camion cisterna che, mediante apposito tubo di collegamento, invia il materiale direttamente nei silos. La pesatura delle materie prime viene effettuata con un sistema automatizzato di trasporto che convoglia il materiale in un contenitore sopra il mulino di macinazione. La polvere viene quindi pesata ed immessa nel mulino per caduta. Le altre materie prime, con una seconda linea di convogliamento, vengono dosate mediante celle di carico, per poi finire in un discioglitore con acqua, per formare così una sospensione acquosa, che raggiunge la densità ottimale con tre discioglitori in serie. La sospensione ottenuta, alimenta il mulino di macinazione insieme alle materie prime ed all ossido di alluminio, che viene direttamente immesso sottoforma di polvere. La macinazione avviene in continuo in ambiente acquoso, con la presenza dell acqua della sospensione, e prevede l utilizzo di mulini da litri: il prodotto che si ottiene in questa fase si chiama barbottina. Successivamente la barbottina viene scaricata in serbatoi di accumulo posti in serie, dove viene aggiunto il legante prima che il prodotto venga essiccato. Il prodotto viene poi trasferito nelle tine di stoccaggio e, quindi, inviato tramite pompe, all impianto di essiccazione. Il carico di questo impianto di essiccazione avviene in automatico: la barbottina macinata viene immessa nell essiccatore con ugelli di nebulizzazione. Nella camera di essiccazione la barbottina viene investita da un flusso in equicorrente di aria calda (450 C circa), prodotta da un bruciatore a gas metano. Il prodotto essiccato cade per gravità verso il tronco conico della camera di essiccazione, dove viene raccolto ed estratto per essere setacciato e, quindi, trasferito in silos di stoccaggio intermedio tramite sollevatori a tazze e/o nastri trasportatori. Dai silos di stoccaggio viene recuperata automaticamente la polvere, per la successiva fase di pressatura automatica effettuata dalle apposite macchine, da cui il composto fuoriesce sotto forma di sfere. Le sfere ottenute dalla pressatura vengono inviate, con un sistema di trasporto a nastro nella zona di alimentazione forni, dove vengono riempite le caselle di refrattario con le sfere di alubit, per essere successivamente inviate alla fase di sinterizzazione in forno. L operazione di preparazione delle caselle avviene con un sistema automatizzato. La fase di cottura viene effettuata in forni con un ciclo di cottura rapido. Dopo la sinterizzazione, il materiale viene progressivamente raffreddato e avviato, mediante nastri trasportatori, alla confezionatrice. Il prodotto è quindi pronto per essere commercializzato. Le materie prime utilizzate nella composizione del prodotto sono: allumina, dolomite, caolino, wollastonite, calcio carbonato, polietilenglicole e disperdenti. Il consumo di acqua è previsto per portare in sospensione le varie materie prime in polvere, per diluire il legante e durante la fase di macinazione ad umido. Per il funzionamento delle varie macchine viene utilizzata energia elettrica e gas metano. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 3

6 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 2.1 Valutazione integrata di applicazione delle BAT. Per quanto riguarda l attività IPPC, come descritto nel paragrafo 3.1.3, l abbattimento delle emissioni viene effettuato con uno dei sistemi presi in esame dal BREF; inoltre anche in virtù delle performance riscontrate negli anni riteniamo di essere in linea con quanto indicato nel BREF. I sistemi di abbattimento da noi adottati, in considerazione anche della loro comprovata ed elevata resa di esercizio, trovano ampia applicazione nel settore non solo in Italia ma anche in altri paesi europei ed extra comunitari. In specifico : - I sistemi di filtrazione su maniche filtranti, in considerazione dell esperienza assunta in decenni di attività, pur necessitando di una serie di controlli di routine che diano la certezza del loro rendimento e dello stato di conservazione dei mezzi filtranti risultano essere uno dei sistemi indicati come miglior tecnologia. - I cicloni utilizzati per abbattere il particolato con granulometria maggiore al fine di non gravare eccessivamente sul carico in ingresso al filtro a maniche, ma soprattutto permettono un immediato recupero del materiale abbattuto. Il sistema di post-combustione alle emissioni dei forni di sinterizzazione sono garanzia di un elevato rendimento per l abbattimento delle sostanze organiche che si sviluppano nella fase di pre-riscaldamento del materiale in ingresso ai forni di sinterizzazione. Il sistema di trattamento di tipo chimico fisico per la depurazione delle acque. Il doppio sistema di abbattimento con filtro a maniche e torre di lavaggio per ulteriore garanzia sia per l abbattimento del particolato che per quelle sostanze organiche solubili in acqua, derivanti dalla disgregazione termica dei composti organici utilizzati nella formulazione di base. Ricordiamo che attualmente, in base alle materie prime utilizzate, le torri di lavaggio non sono attive. 2.2 Documenti tecnici di riferimento pertinenti all attività IPPC Alla data di rilascio della presente autorizzazione, per l attività che ricade fra quelle di cui dell allegato VIII del D.Lgs. n. 152/2006 Parte Seconda Titolo III-bis, codice IPPC 3.5: "Fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, gres o porcellane con una capacità di produzione di oltre 75 Mg al giorno non sono ancora state adottate BAT Conclusions. I riferimenti relativi all individuazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD) e/o BAT per l attività di produzione di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità sono ad oggi costituiti da: Reference Document on Best Available Techniques in the Ceramic Manufacturing Industry August 2007, il D.M. 1 ottobre 2008 Emanazione di linee guida in materia di analisi degli aspetti economici e degli effetti incrociati per le attività elencate nell allegato I del D.Lgs.59/05 il D.M. 31 gennaio 2005 Emanazione di linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell allegato I del D.Lgs.372/99, ed in particolare gli allegati I e II, contenenti rispettivamente le Linee guida generali e le Linee guida in materia di sistemi di monitoraggio; il documento approvato dal Comitato di Coordinamento Tecnico Regionale, ai sensi dell art.2 della LR 61/03, nella seduta del 30/01/2006, dal titolo Istruzioni per la redazione, da parte del gestore di un impianto IPPC, del Piano di Monitoraggio e Controllo ; Altri documenti di riferimento pertinenti per l attività contemplata sono Emissioni prodotte dallo stoccaggio (EFS) (BREF 07/2006), Efficienza energetica (ENE) (BREF 02/2009); Nelle tabelle del paragrafo seguente, si riporta il confronto fra le Migliori Tecniche Disponibili (MTD), estratte dai documenti di cui sopra, e l impianto in oggetto, da cui emerge una sostanziale conformità dell impianto di Industrie Bitossi s.p.a., ubicato in via del Lavoro, 65, nel Comune di Montelupo Fiorentino, ai principi della normativa IPPC. Nelle tabelle seguenti Industrie Bitossi s.p.a. di Montelupo ha riportato le BAT pertinenti e lo stato di applicazione delle BAT o le misure equivalenti adottate. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 4

7 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 2.3 STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT - REPARTO ALUBIT (Allegato 5 Domanda di rinnovo AIA prot del 5/07/2012) punto 5.1 BAT GENERICHE Stato di applicazione delle BAT contenute nel Bref Ceramic Manifacturing Industry - Agosto REPARTO ALUBIT Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Gestione ambientale Implementare o aderire ad un sistema di gestione ambientale che riprenda in funzione delle circostanze individuali, le seguenti caratteristiche: (vedere sez. 4.7) SI La società non ha una certificazione tipo EMAS o ISO 14001, ha un sistema di gestione della qualità certificato che prevede nel manuale una parte dedicata specificamente alla gestione ambientale che viene indicata come da copia del documento allegato estratto dall ultima verifica ispettiva. In specifico si fa riferimento alle procedure relative alla gestione ambientale della Divisione Ambiente del Gruppo Colorobbia ; in particolare quelle riguardanti : Acqua - Aria - Rifiuti - Igiene del lavoro. La Società ha redatto un documento di Politica Ambientale (in fase di distribuzione) in seno all iniziativa di Confindustria. Consumi energetici Riduzione dei consumi di energia attraverso l,applicazione di una combinazione delle seguenti tecnologie: I. migliore progettazione di forni ed essiccatori (vedi sez ) II. recupero del calore in eccesso dai forni, specialmente dalla loro zona di raffreddamento. (vedi sezione ). In particolare, il calore in eccesso della zona di raffreddamento dei forni sotto forma di aria calda può essere utilizzato dagli essiccatori. III. variazione del carburante utilizzato nei processi di combustione dei forni (sostituzione di oli pesanti e carburanti solidi con carburanti a bassa emissione) In questo contesto vedere sez IV. modificazione dell impasto ceramico. In questo contesto vedere sez Riduzione del consumo di energia primaria con l applicazione di cogenerazione combinata di calore ed energia elettrica (vedi sez ), sulla base della domanda di calore utile, all interno di sistemi di regolamentazione dell energia che siano economicamente sostenibili a) SI Cinque dei sei forni presenti nello stabilimento sono dotati di un sistema per il recupero dell energia termica dai fumi originati dal processo di cottura. Tale energia viene utilizzata per lo svolgimento della fase di essiccamento. Il combustibile utilizzato in tutti gli impianti produttivi presenti è il gas metano b) NO Questa tematica non è stata oggetto di valutazione Sono state prese in considerazione (anno 2009) alcuni progetti di studio per la realizzazione di un sistema a pannelli fotovoltaici. Al momento questo progetto risulta essere bloccato per la realizzazione dello stesso sistema c/o lo stabilimento di Sovigliana. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 5

8 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Emissione di polveri Riduzione dell emissione di polveri diffuse attraverso l applicazione di una combinazione delle seguenti tecnologie: a) misure per operazioni in ambienti polverosi (vedi sez ) b) misure per aree di deposito in cumuli (vedi sez ) SI Tutte le materie prime in polvere vengono stoccate in silos ad alimentazione pneumatica, dotati in testa, di idonei filtri a maniche per la depolverizzazione dello sfiato. Non sono presenti nello stabilimento materie prime/prodotto finito stoccato in cumuli. Le uniche emissioni di Emissioni convogliate Riduzione dell emissione di polveri convogliate originate da operazioni in ambienti polverosi (vedere sez ) a concentrazioni tra 1-10 mg/m3 espresse come media oraria, mediante l applicazione di filtri a maniche. Tuttavia questo intervallo può essere maggiore a seconda delle condizioni operative specifiche. Emissioni da processi di essiccamento Mantenere le emissioni di polveri dal processo di essiccazione in un campo tra 1-20 mg/m3 espressi come valore medio giornaliero, con la pulizia dell essiccatore, evitando l accumulo di residui di polvere nel dryer e con l adozione di un adeguato protocollo di manutenzione (vedi sez. 4.2) Emissioni da processi di combustione dei forni Riduzione dell emissioni di polveri (particolato) nei fumi di combustione dei processi di cottura tra 1-20 mg/m3 espressi come valore medio giornaliero, mediante l applicazione di una combinazione dei seguenti provvedimenti primari/tecniche: a) utilizzo di combustibili a basso contenuto di ceneri, ad esempio gas naturale, GPL, LNG ed olio combustibile extra (vedi sez ) b) riduzione al minimo di formazione di polvere causata dal carico del prodotto all interno del forno (vedi sez. 4.2) Mediante l applicazione di pulizia a secco del fumi di combustione con un filtro (vedi sez ) un livello di emissione di polveri inferiore a 20 mg/m3 nei fumi depurati è da ritenersi migliore tecnologia disponibile. Mediante applicazione di un adsorbitore di tipo a cascata (vedi sez ) un livello di emissione di polveri inferiore a 50 mg/m3 nei fumi depurati è da ritenersi migliore tecnologia disponibile. tipo diffuso possono essere riconducibili ad eventi accidentali SI Tutte le fasi operative che possono dare luogo ad emissioni polveri in ambiente lavoro, sono poste sotto aspirazione e convogliate ad relativi impianti di abbattimento costituiti da filtri a maniche, che garantiscono il rispetto delle concentrazioni in emissione indicate da questa BAT SI Vedasi BAT specifica di settore a) SI Tutti i forni presenti nello stabilimento sono alimentati a gas metano. Le caratteristiche stesse del prodotto da sinterizzare e il sistema automatizzato di carico garantiscono la minima formazione di polveri durante la fase di alimentazione dei forni. Non è prevista per questa tipologia di impianti l adozione di sistemi di abbattimento polveri (filtri a maniche adsorbitori) in quanto ad oggi viene garantito il rispetto delle concentrazioni di polveri in emissione indicate da questa BAT. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 6

9 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Composti gassosi Misure/Tecniche primarie Riduzione dell emissione di composti gassosi (HF,HCl, SOx, COV, metalli pesanti) nei fumi di combustione dei processi di cottura dei forni mediante l applicazione di uno o di una combinazione dei seguenti provvedimenti primari/tecniche: I. riducendo l immissione di inquinanti precursori. A questo proposito vedere sezione , dove sono indicate numerose possibilità per la riduzione di differenti inquinanti precursori. II. ottimizzando la curva di riscaldamento dei forni. A questo proposito, vedi sez dove sono presentati numerosi aspetti del processo di ottimizzazione della curva di riscaldamento. Mantenere l emissione di NOx nei fumi di combustione dei processi di cottura dei forni al di sotto di 250 mg/m3, come valore medio giornaliero indicato come NO2 per temperature del forno al di sotto di 1300 C od inferiori a 500 mg/m3, come valore medio giornaliero indicato come NO2 per temperature del forno uguali o superiori a 1300 C, mediante l applicazione di uno o di una combinazione di provvedimenti primari/tecniche (vedi sez e 4.3.3, in particolare riducendo l immissione di precursori di NOx) fatta eccezione per gli aggregati di argilla espansa. Mantenere l emissione di NOx nei gas dei motori di cogenerazione al di sotto dei 500 mg/m3, come valore medio giornaliero indicato come NO2, mediante l applicazione di misure di ottimizzazione dei processi a) NO BAT non applicabile in quanto storicamente non sono mai stati evidenziate concentrazioni di inquinanti inorganici gassosi b) SI Il limite degli ossidi di azoto è sempre rimasto inferiore al limite previsto c) NO BAT non applicabile in quanto non sono presenti nello stabilimento produttivo impianti di cogenerazione. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 7

10 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Misure/Tecniche secondarie e in combinazione con le primarie Riduzione dell emissione di composti gassosi inorganici nei fumi di combustione dei processi di cottura dei forni mediante l applicazione di una delle seguenti misure/tecniche secondarie: a) applicazione di un adsorbitore di tipo a cascata (vedi sez ) b) applicazione di un filtro a secco (filtro a maniche o precipitatore elettrostatico, vedi sez ) mediante una combinazione delle misure/tecniche primarie descritte nella sezione e/o le secondarie descritte in questa sezione, i livelli di emissione di composti gassosi inorganici nei fumi dei forni indicati come BAT sono i seguenti: Fluoruri come HF : 1-10 mg/m3 Cloruri come HCl : 1-30 mg/m3 SOx come SO2 (mat. prime contenenti 0,25% di solfuri): <500 mg/m3 SOx come SO2 (mat. prime contenenti >0,25% di solfuri): mg/m NO BAT non applicabile in quanto storicamente non sono mai stati evidenziate concentrazioni di inquinanti inorganici gassosi. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 8

11 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Acque reflue di processo (emissione e consumo) Riduzione dei consumi di acqua mediante l applicazione di processi di misura e ottimizzazione. A questo proposito vedi sez dove sono presentati numerosi processi e misure di ottimizzazione, i quali possono essere applicati individualmente o in combinazione. Depurazione delle acque reflue di processo mediante l applicazione di un sistema di trattamento. A questo proposito vedi sez , dove sono presentati numerosi sistemi di trattamento delle acque reflue di processo, i quali possono essere applicati individualmente o in combinazione per garantire che l acqua sia adeguatamente depurata per essere riutilizzata nel processo di fabbricazione o per essere scaricata direttamente in acqua o indirettamente attraverso il sistema fognario comunale. Riduzione del carico di emissione di sostanze inquinanti negli scarichi di acque reflue. I seguenti valori di emissione negli scarichi di acque reflue sono considerati BAT: Solidi sospesi : 50m mg/l - Alogenati organici : 0,1 mg/l - Piombo : 0,3 mg/l Zinco : 2,0 mg/l - Cadmio : 0,07 mg/l Se più del 50% delle acque di processo sono riutilizzate all interno del processo stesso, concentrazioni maggiori di questi inquinanti può essere considerata BAT, fino a quando il carico specifico di inquinante per quantità di produzione (Kg prodotto finito) non sia superiore al carico di inquinante derivante da un tasso di riciclo dell acqua inferiore del 50% Fanghi Riciclo / recupero dei fanghi mediante l applicazione di una o di una combinazione delle seguenti tecniche: a) sistema di riciclo dei fanghi (vedi sez ) b) riutilizzazione dei fanghi in altre produzioni (vedi sez ) a) SI Sono in esercizio presso l impianto produttivo dei sistemi di riutilizzo delle acque di processo. Sono stati realizzati ad oggi tutti i ricicli delle acque potenzialmente riutilizzabili b) SI E presente presso l impianto produttivo un sistema di trattamento di tipo chimico-fisico con filtri a carbone attivo c) SI Il valore di concentrazione per i solidi viene rispettato Non sono presenti composti organici alogenati Valori di Piombo, Zinco e Cadmio vengono rispettati (non sono manipolate materie prime che contengono tali elementi) Il recupero dell acqua trattata al momento è esclusivamente realizzato per l impiego nell impianto di trattamento acque chimico fisico SI I fanghi prodotti dall impianto di trattamento acque sono destinati allo smaltimento sia con destinazione D15 che R13 CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 9

12 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Scarti di processo e rifiuti solidi Riduzione scarti di processo e rifiuti solidi mediante l applicazione di una combinazione delle seguenti tecniche: a) Recupero di materie prime non miscelate (vedi sez ) SI Le materie prime, il semilavorato ed i materiali di scarto di produzione (non cotti ) vengono riutilizzati direttamente all interno del ciclo produttivo. Al recupero esterno vengono inviati gli scarti di produzione cotti. b) Recupero articoli rotti all interno del ciclo produttivo ( vedi sez ) c) utilizzazione degli scarti di processo in altre industrie (vedi sez ) d) controllo elettronico della cottura (vedi sez ) e) applicazione ottimizzata delle impostazioni (vedi sez ) Rumore Riduzione del rumore mediante l applicazione di una combinazione delle seguenti tecniche (vedi sez. 4.6): a) isolamento dell unità b) isolamento da vibrazioni dell unità c) Utilizzo di silenziatori e ventilatori a rotazione lenta d) collocare finestre, porte e le unità rumorose lontano da vicini e) isolamento acustico di muri e finestre f) chiusura porte e finestre g) svolgimento dell attività rumorosa solo durante il giorno h) buona manutenzione degli impianti SI Le emissioni sonore furono oggetto di verifica. Ad oggi abbiamo in corso la nuova verifica con scadenza Nel corso degli anni sono stati effettuati degli interventi di mitigazione soprattutto legati all esposizione al rumore per gli addetti. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 10

13 ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F punto 5.2 BAT SPECIFICHE DI SETTORE Una serie di tecniche di gestione ambientale sono determinate come BAT. Il campo di applicazione (ad esempio il livello di dettaglio) e la natura del Sistema di Gestione Ambientale SGA (ad esempio, standard o non standardizzato) saranno generalmente legate alla natura, all'entità e complessità dell'impianto, e la gamma di impatti ambientali che questo può avere Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Ceramica tecnica Emissione di polveri convogliate Riduzione delle polveri da emissioni convogliate dal processo di essiccamento spray drying da 1-30 mg/m3 attraverso l applicazione di filtri a maniche a) SI Tutti gli impianti di essiccamento di tipo spray dry presenti nello stabilimento sono asserviti da un sistema di filtri a maniche che garantiscono il rispetto del valore di emissione di polveri totali previsto da questa BAT. Riduzione delle polveri da emissioni convogliate dal processo di spray glazing da 1-10 mg/m3 attraverso l applicazione di filtri a maniche o lamellari Riduzione dell emissione di composti inorganici gassosi dai fumi originati dai processi di cottura nei forni, attraverso l applicazione di moduli adsorbitori (veder sez ), in particolare per flussi a bassa portata (inferiori a m3/h) e con concentrazioni di composti inorganici diversi da HF (SO2, SO3, HCl) e di polveri basse. Composti Organici Volatili Riduzione dell emissione di COV dai fumi originati dai processi di cottura tra i 5-20 mg/nm3 espressi come media di carbonio totale, attraverso l applicazione di post combustori termici ad una o tre camere. Scarti di processo / rifiuti solidi Riduzione della quantità di scarti originati dall utilizzazione delle casseformi, stampi in gesso per la modellatura, attraverso l applicazione di una sola o di una combinazione delle seguenti misure: a) sostituzione stampi, casseformi in gesso con altre in polimero b) sostituzione stampi, casseformi in gesso con altre in metallo c) utilizzo di vacuum plaster mixers d) recupero degli scarti in altra industria b) no BAT non applicabile in quanto non sono presenti nello stabilimento produttivo impianti di spray glazing no BAT non applicabile in quanto non sono mai stati evidenziate concentrazioni di inquinanti inorganici gassosi SI 5 forni presenti nello stabilimento produttivo sono dotati di sistemi di postcombustione di tipo termico ad una camera che garantiscono il rispetto dei valori di concentrazione in emissione di COV indicati da questa BAT. Solo il forno 4, dopo la modifica, ha un sistema di combustione interno che garantisce il rispetto dei valori di concentrazione in emissione di COV indicati da questa BAT no BAT non applicabile alla tipologia di lavorazioni effettuate nell impianto produttivo. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 11

14 3. MATRICI AMBIENTALI 3.1. EMISSIONI in ATMOSFERA (Domanda di rinnovo AIA prot del 5/07/ Allegato 1-Relazione tecnica, e Scheda E) Rispetto alla situazione autorizzata con Atto Dirigenziale 914 del , sono stati attivati 2 filtri a maniche asserviti all operazione di dispersione delle materie prime in acqua ed è stato disattivato il sistema di post combustione del forno n.4. Queste modifiche non sostanziali sono state comunicate al SUAP del Comune di Montelupo Fiorentino, con nota prot del 02/04/10, con risposta del CEV Nota prot. n. 3779/11 del 18/02/2011. Nell Allegato 2 Domanda di rinnovo AIA prot del 5/07/2012, è riportato il Quadro riepilogativo delle Emissioni, con le modifiche non sostanziali realizzate e comunicate con la nota sopra citata. Nella scheda E.1 (Tabelle E.1, E.1.1, E.1.2, E.1.3, E.1.4) sono state riportate tutte le emissioni originate dall attività in oggetto. I dati riportati nelle tabelle derivano da misure sperimentali ottenute in seguito all esecuzione dei campionamenti periodici di autocontrollo alle emissioni in atmosfera relativi all anno 2011: Industrie Bitossi s.p.a. precisa che il dato di corrente di massa espresso in Kg/die e Kg/h indicato nella scheda E.1 deriva da una stima, effettuata dividendo il dato calcolato in Mg/anno per 365 giorni e per 24 ore lavorative. Questo è verosimile perché gli impianti produttivi più significativi da un punto di vista emissivo in questo reparto hanno funzionamento continuo. Per alcune emissioni riportate nella scheda E.1.1 non sono indicati i parametri fisici ed valori di concentrazione degli eventuali inquinanti rilevati, perché per tali emissioni non è prevista l adozione di alcun limite di emissione in presenza di un idoneo sistema di abbattimento (Schede E.1.1, F.1, emissioni EP1-EP55-EP56 da EP5 a EP14). La planimetria aggiornata dell impianto con l indicazione delle emissioni in atmosfera è riportata nell elaborato tecnico della comunicazione pervenuta, per il tramite del S.U.A.P. del Comune di Montelupo Fiorentino, di modifica non sostanziale pervenuta in data 05/11/2014, nostro prot. n a Modifiche non sostanziali (Comunicazione modifiche non sostanziali, prot del 5/11/2014) Le Modifiche non sostanziali dell installazione Industrie Bitossi s.p.a. di Montelupo Fiorentino è relativa alla attivazione di un ulteriore mulino di macinazione ad umido di tipo a tamburo di capacità litri, con caratteristiche analoghe ai due mulini già in esercizio presso l impianto produttivo. L attivazione del nuovo mulino a tamburo avviene per garantire un incremento della produzione del semilavorato destinato alla successiva fase di essiccamento (barbottina), ma non inciderà sulla produzione complessiva dell installazione. Il mulino, infatti, sarà alimentato esclusivamente con la barbottina (sospensione acquosa) derivante dalla fase di macinazione ad umido esistente (2 mulini continui) per una ulteriore raffinazione granulometrica del semilavorato. Il trasferimento del semilavorato dalla fase di prima macinazione al nuovo mulino avverrà a mezzo di condutture aeree all interno del reparto produttivo con pompe posizionate direttamente alle tine di raccolta dei due mulini esistenti. Al fine di aumentare la capacità di stoccaggio del semilavorato proveniente dalla fase di macinazione (barbottina) in attesa delle successive fasi di lavorazione, saranno installate vicino al nuovo mulino, tre tine di contenimento, ognuna della capacità di circa. 24 m 3. La barbottina contenuta in queste tine, con agitazione meccanica, sarà trasferita con pompe alle successive fasi di correzione ed essiccamento. Tutta l area circostante il nuovo mulino di macinazione ad umido e relative tine di stoccaggio, sarà dotata di un sistema di canalette di raccolta e fognature collegate all impianto di depurazione acque di reparto, in modo tale che eventuali fuoriuscite di prodotto o sversamenti accidentali possano essere facilmente contenuti. E stata anche presentata una planimetria dell impianto produttivo in cui è indicata la disposizione a blocchi delle lavorazioni e la localizzazione di tutte le emissioni in atmosfera convogliate, dopo la realizzazione di queste modifiche non sostanziali. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 12

15 Poiché l alimentazione del nuovo mulino è effettuata esclusivamente con la barbottina derivante dalla fase di macinazione ad umido esistente, non sarà necessario attivare alcuna aspirazione forzata per il contenimento dell'emissione di eventuali polveri durante la fase di carico. Sarà comunque attivata una nuova emissione in atmosfera convogliata, necessaria per l evacuazione del vapore acqueo che si andrà formando all interno del mulino durante la fase di macinazione,a causa il surriscaldamento del prodotto (sigla emissione EP61). Questa tipologia di emissioni, analoga a quelle già originate dai due mulini esistenti (sigle EP59 EP60), sono individuate come poco significative ai fini dell inquinamento atmosferico. E stata anche presentato il quadro emissivo dello stabilimento aggiornato dopo la realizzazione di queste modifiche non sostanziali. 3.1.b Modifiche non sostanziali (Integrazione alla Domanda di rinnovo AIA prot del 26/03/2013) Modifica Forno SACMI B104 La modifica del sistema di combustione (emissione EP37) è stata progettata insieme ai costruttori del forno, con una riduzione del consumo di metano e una migliore gestione operativa del forno. Il Forno SACMI non prevedeva bruciatori nella sua parte iniziale: nella prima parte, tuttavia, si eliminano tutte le sostanze organiche del prodotto, quindi questa fase di cottura deve essere effettuata con cautela, perché una combustione troppo violenta e veloce di queste sostanze potrebbe portare anche alla rottura dei pezzi. Finora la prima zona del forno veniva riscaldata aspirando aria calda dalla zona di combustione, che dopo aver riscaldato il materiale era trattato nel postcombustore e poi recuperata nell essiccatore spray n.2 (EP25). L aspirazione, e quindi il riscaldamento, non erano però stabili, perché l aspirazione con sistema inverte per modulare la portata, portava comunque a profili termici non costanti, introducendo anche aria fredda esterna che comunque veniva poi trattata nel postcombustore. I tecnici SACMI hanno progettato l inserimento di nuovi bruciatori nella zona dell avanforno, per avere un profilo termico di salita di temperatura stabile e, in presenza di fiamma diretta dei nuovi bruciatori, si ha anche la parte iniziale del forno che funziona come camera di postcombustione. E stato progettato anche un nuovo ventilatore inverter per fumi caldi (fino a 400 C) con presa di aspirazione verso la parte calda del forno, gestisce cioè la depressione del forno senza influire sulla parte iniziale, dove è rimasto in funzione il vecchio ventilatore a portata fissa.. Sulla bocca del forno è stata anche posizionata una lama d aria ad alta velocità per isolare pneumaticamente interno ed esterno del forno. Entrambi i ventilatori possono essere convogliati insieme, o al camino del forno (emissione EP37) o a quello dell essiccatore spray n.2 (EP25), cui arriveranno fumi più caldi (maggiore enerrgia). L impianto è stato progettato ed eseguito durante una fermata del forno. Dopo il collaudo, sono stati eseguiti campionamenti per verificare l efficacia dell abbattimento del nuovo sistema. Con i primi campionamenti e il tuning del sistema è stato verificato che il sistema garantisce il conseguimento dei VLE. Il risparmio energetico, invece, non è stato dell entità sperata: i nuovi combustori consumano infatti quanto l esercizio del postcombustore. Consumi prima della modifica Consumi dopo la modifica forno 104 m 3 /h forno 127 m 3 /h postcombustore 24 m 3 /h postcombustore 0 m 3 /h media oraria 128 m 3 /h media oraria 127 m 3 /h Oltre questo dobbiamo considerare che all essiccatore spray n.2 (EP25) arriveranno fumi più caldi, risparmiando così una quota di energia. Inoltre il bypass del postcombustore permette di gestire un impianto in meno. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 13

16 Figura 3.1.b Modifica Forno SACMI B104 CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 14

17 TAB A Quadro di riferimento delle emissioni e Valori Limite (Allegato 2 Domanda di rinnovo AIA prot del 5/07/2012) (Comunicazione modifiche non sostanziali, prot del 5/11/2014) Sigla Origine Periodicità EP1 EP3 EP 5, EP 5 bis, EP 6, EP6 bis e da EP7 a EP14 EP26 EP27 EP57 EP58 Silos allumina Trasporto allumina Silos stoccaggio materie prime Aspirazione trasporto e presse Aspirazione trasporto e essiccatore n.2 Depolverizz. dispersione in acqua M.P. Depolverizz. dispersione in acqua M.P. rilevamenti emissioni QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI RINNOVO A.I.A. IMPIANTO PRODUZIONE ALLUMINA CERAMICA- Via: del Lavoro, 65: MONTELUPO F.NO Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h Gli impianti di abbattimento polveri installati sui silos di stoccaggio materie prime, non sono dotati di ventilatore di aspirazione. La funzione di questi impianti è di depolverizzare lo sfiato d'aria nella dalla fase di carico pneumatico delle materie prime nei silos. Filtro a maniche annuale ,071 11,7 Amb Filtro a maniche Gli impianti di abbattimento polveri installati sui silos di stoccaggio materie prime, non sono dotati di ventilatore di aspirazione. La funzione di questi impianti è di depolverizzare lo sfiato d'aria nella dalla fase di carico pneumatico delle materie prime nei silos. Filtri a maniche annuale ,442 12,5 Amb Filtro a maniche annuale ,332 16,5 Amb Filtro a maniche annuale ,049 9,6 Amb Filtro a maniche annuale ,049 9,6 Amb Filtro a maniche Polveri totali Polveri totali Al Polveri Polveri Al Polveri Al Polveri Al Polveri Al Non si applica alcun valore limite in presenza di 50 [3] 5 [3] idoneo impianto di abbattimento Non si applica alcun valore limite in presenza di 50 [3] 5 [3] 50 [3] 5 [3] 50 [3] 5 [3] 50 [3] 5 [3] idoneo impianto di abbattimento CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 15

18 Sigla Origine Periodicità rilevamenti emissioni Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h EP24 EP25 EP28 EP29 EP30 EP31 EP32 EP33 Ciclone + Polveri 20 (1) [3] Essiccatore Filtro a maniche C.O.T. [C] 30 (1) semestrale , spray dryer N.1 +Torre di Al 5 (1) [3] lavaggio NOx 400 (1) Polveri Filtro a maniche Essiccatore C.O.T. [C] semestrale ,283 15, Torre di spray dryer N.2 Al lavaggio NOx Polveri Forno n Post combustore semestrale ,283 (**) (**) 20 6, Forno n. 1 zona semestrale 300 sinterizzazione ,075 7,5 Forno n. 1 raffredda-mento Al Post C.O.T. [C] combustore COV (II) NOx Polveri Al 14 nd nd No C.O.T. [C] COV (II) NOx Dissipazione calore in raffreddamento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n. 2 Post semestrale ,283 (**) (**) 20 C.O.T. [C] Post combustore combustore 6, COV NOx Polveri Forno n. 2 zona Al 300 sinterizzazione semestrale ,075 7,5 14 nd nd No C.O.T. [C] COV (II) NOx Forno n. 2 Dissipazione calore in raffreddamento raffredda-mento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. 20 (1) [3] 30 (1) 5 (1) [3] 400 (1) 50 [3] 5 [3] [3] 5 [3] [3] 5 [3] [3] 5 [3] CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 16

19 Sigla Origine Periodicità rilevamenti emissioni Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h EP34 EP35 EP36 EP37 EP39 EP40 EP42 EP43 EP Forno n. 3 (**) semestrale ,283 (**) 20 Post combustore 250 6, Forno n. 3 zona 300 semestrale ,075 7,5 sinterizzazione Forno n. 3 raffredda-mento Polveri Al Post C.O.T. [C] combustore COV (II) NOx Polveri Al 14 nd nd No C.O.T. [C] COV (II) NOx Dissipazione calore in raffreddamento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n Post semestrale 0,181 17, C.O.T. [C] Post combustore (***) combustore COV (II) NOx Forno n. 4 Dissipazione calore in raffreddamento raffredda-mento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n Post semestrale 0,181 15, C.O.T. [C] Post combustore (***) combustore COV (II) NOx Forno n. 5 Dissipazione calore in raffreddamento raffreddamento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n. 6 Post semestrale ,181 17, C.O.T. [C] Post combustore combustore COV (II) NOx Forno n. 6 Dissipazione calore in raffreddamento raffredda-mento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. 50 [3] 5 [3] [3] 5 [3] [3] 5 [3] [3] 5 [3] [3] 5 [3] CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 17

20 Sigla Origine Periodicità rilevamenti emissioni Pulizia ambiente EP55 di lavoro zona presse ed essiccatore Cabine pulizia EP56 manuale con aria compressa Mulino EP59 macinazione a umido N.1 Mulino EP60 macinazione a umido N.2 Mulino EP61 [2] macinazione a umido N.3 Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h ,031 10,7 Amb Filtro a maniche Polveri Non viene applicato alcun limite di emissione con idoneo impianto di abbattimento ,096 17,3 Amb Filtro a maniche Polveri Non viene applicato alcun limite di emissione con idoneo impianto di abbattimento Dissipazione di vapore d acqua. Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Dissipazione di vapore d acqua. Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Dissipazione di vapore d acqua. Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Note [1] I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell'effluente gassoso del 17%; [2] Modifica non sostanziale (Comunicazione modifiche non sostanziali, prot del 5/11/2014) [3] La determinazione di Al dovrà essere effettuata solo nel caso la determinazione delle Polveri sia superiore a 5 mg/nm 3 (**) Queste emissioni sono dotate di sistema per recupero energia termica di tipo INDIRETTO, alcune delle caratteristiche fisiche di tali emissioni potranno subire sensibili variazioni in funzione dell'attivazione del sistema di recupero energetico. (***) Queste emissioni sono dotate di sistema per recupero energia termica di tipo DIRETTO, la portata di queste emissioni potrà sensibilmente diminuire quando sarà attivo tale sistema di recupero energetico CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 18

IPPC-NET: il progetto Workshop per il settore IPPC 3.5 Vercelli, 28 giugno 2011

IPPC-NET: il progetto Workshop per il settore IPPC 3.5 Vercelli, 28 giugno 2011 MED-IPPC IPPC-NET: il progetto Workshop per il settore IPPC 3.5 Vercelli, 28 giugno 2011 Presentazione dei dati ottenuti dall Analisi Regionale Dott. F. Sandri Dott.ssa T. Saracino Arpa Piemonte Analisi

Dettagli

ALLEGATO TECNICO Allegato A 1. INTRODUZIONE 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT

ALLEGATO TECNICO Allegato A 1. INTRODUZIONE 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT . ALLEGATO TECNICO legato A 1. INTRODUZIONE 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 3. MATRICI AMBIENTALI A EMISSIONI IN ATMOSFERA B SCARICHI IDRICI C EMISSIONI SONORE D RIFIUTI E SUOLO F ALTRE 4. PIANO

Dettagli

Allegato Tecnico A ALL ATTO N 1037/09 MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI

Allegato Tecnico A ALL ATTO N 1037/09 MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI Allegato Tecnico A ALL ATTO N 1037/09 MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI Indice 1 MATRICI AMBIENTALI...2 1.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA...2 1.2 SCARICHI IDRICI...5 1.3 RIFIUTI...5 1.4 EMISSIONI SONORE...5 2

Dettagli

dopo l ultimazione della fase 3; dopo l ultimazione della fase 5 Temperatura aeriforme <100 < ( C)

dopo l ultimazione della fase 3; dopo l ultimazione della fase 5 Temperatura aeriforme <100 < ( C) SCHEDA E rev12 dd 13/02/13 EMISSIONI IN ATMOSFERA Nella planimetria dell impianto (Allegato 5) devono essere individuati gli spazi occupati da ciascuna macchina e/o linea contraddistinte con la sigla M1,

Dettagli

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Autorizzazione Integrata Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3)

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Autorizzazione Integrata Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3) Relazione Tecnica Allegato n 1 Autorizzazione Integrata Ambientale Impianto IPPC SEDAMYL S.p.A. (AIA n.1018 del 12/10/2007) Comune SALUZZO CENTRALE DI COGENERAZIONE IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3

Dettagli

ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 914 DEL 29/10/2007

ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 914 DEL 29/10/2007 ALLEGATO TECNICO legato A 1. INTRODUZIONE 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 3. MATRICI AMBIENTALI A EMISSIONI IN ATMOSFERA B SCARICHI IDRICI C EMISSIONI SONORE D RIFIUTI E SUOLO F ALTRE 4. PIANO DI

Dettagli

ALLEGATO (ATTIVAZIONE EMISSIONE EC22)

ALLEGATO (ATTIVAZIONE EMISSIONE EC22) ALLEGATO (ATTIVAZIONE EMISSIONE EC22) PRESCRIZIONI SPECIFICHE PER L ATTIVAZIONE DELL EMISSIONE 1. Ai sensi del D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 5, il periodo intercorrente tra la data di messa a in esercizio

Dettagli

1. MATRICI AMBIENTALI

1. MATRICI AMBIENTALI ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N. 1642009 MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 1. MATRICI AMBIENTALI 1.1. EMISSIONI IN ATMOSFERA TAB A1 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI ( ) E1 (1) E2 (1) E7 E8 Essiccatoio 1

Dettagli

TERMO VALORIZZATORE CORTEOLONA

TERMO VALORIZZATORE CORTEOLONA TERMO VALORIZZATORE CORTEOLONA COSA FA IL TERMOVALORIZZATORE DI CORTEOLONA Recupera e trasforma in elettricità l energia contenuta nei rifiuti non utilmente riciclabili come materiali. L impianto sorge

Dettagli

ALLEGATO A INTEGRAZIONI ALL ALLEGATO 2 PUNTO 3 DELLA DGR N. 1260/2010

ALLEGATO A INTEGRAZIONI ALL ALLEGATO 2 PUNTO 3 DELLA DGR N. 1260/2010 ALLEGATO A INTEGRAZIONI ALL ALLEGATO 2 PUNTO 3 DELLA DGR N. 1260/2010 MODELLI DI DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE GENERALE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER IMPIANTI DI: Produzione

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA N. 43-10745/2010 OGGETTO: Autorizzazione Integrata Ambientale ex D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59. Aggiornamento per modifica non sostanziale

Dettagli

Piano di Monitoraggio e Controllo

Piano di Monitoraggio e Controllo Piano di Monitoraggio e Controllo StudioSMA Studio Monitoraggio Ambientale Via Marconi, 48/F 31032 Casale Sul Sile (TV) TEL 0422 821544 FAX 0422 783752 E-mail: info@studiosma.it WEB: www.studiosma.it QUADRO

Dettagli

RELAZIONE TECNICA...

RELAZIONE TECNICA... RELAZIONE TECNICA 1) ANAGRAFICA Nome ditta ed esatta ragione sociale.. Settore di appartenenza (industria, commercio, artigianato)... Codice ISTAT (1991)... Settore produttivo (chimico, meccanico, ecc.)..

Dettagli

IMPIANTO/COMPLESSO IPPC. SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale

IMPIANTO/COMPLESSO IPPC. SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale IMPIANTO/COMPLESSO IPPC SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Luogo e data Firma del Gestore 1 SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Legenda 2.1.1 consumo

Dettagli

B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3. B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3

B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3. B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3 SCHEDA B - DATI E TIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3 B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3 B.2.1 Consumo di risorse idriche (parte storica)

Dettagli

ALLEGATO TECNICO. Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10 kg/giorno.

ALLEGATO TECNICO. Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10 kg/giorno. ALLEGATO TECNICO MOD. 02 Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10 kg/giorno. Ambito di applicazione CICLI TECNOLOGICI Sgrassaggio superficiale di metalli

Dettagli

RELAZIONE TECNICA DI AGGIORNAMENTO

RELAZIONE TECNICA DI AGGIORNAMENTO DOMANDA RINNOVO DELL AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (Decreto Legislativo n.152/06 Titolo III bis) RELAZIONE TECNICA DI AGGIORNAMENTO La presente relazione ha lo scopo di riassumere e aggiornare le

Dettagli

ALLEGATO 1. 1 Generalità

ALLEGATO 1. 1 Generalità ALLEGATO 1 REQUISITI TECNICI E PRESCRIZIONI PER L ADESIONE ALL AUTORIZZAZIONE GENERALE RELATIVA AGLI IMPIANTI TERMICI CIVILI RICADENTI NELL AMBITO DI APPLICAZIONE DEL TITOLO I DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.I.

Dettagli

ALLEGATO 2. APPLICAZIONE DELLE BAT (prot del 18/11/2011) fonte:

ALLEGATO 2. APPLICAZIONE DELLE BAT (prot del 18/11/2011) fonte: ALLEGATO 2 APPLICAZIONE DELLE BAT (prot. 875404 del 18/11/2011) SCHEDA «D»: VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE 1 La società CARTIERA CARLO & ANTONIO CAMERA SRL in riferimento alla scheda in oggetto fornisce,

Dettagli

RUBELLI SpA CUCCIAGO - Via del Pozzo, 4 p.iva STABILIMENTO CUCCIAGO - Via del Pozzo, 4

RUBELLI SpA CUCCIAGO - Via del Pozzo, 4 p.iva STABILIMENTO CUCCIAGO - Via del Pozzo, 4 Dott. Ing. Giampiero AJANI Via Jacopo Rezia, 19 22100 COMO Tecnico competente in acustica ambientale DLG 32168/01 Tel 031-264345 Fax 031-272328 Certificatore energetico edifici n. 1357 DGR 8/5018 aleele@ctvcomo.com

Dettagli

SOLUZIONE PER L ARIA CALDA

SOLUZIONE PER L ARIA CALDA ABBIAMO LA VOSTRA SOLUZIONE PER L ARIA CALDA Babcock Wanson offre una gamma completa di Generatori d Aria Calda appositamente costruiti per il riscaldamento diretto e indiretto dell aria. Un ampia gamma

Dettagli

SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA

SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA Via F. Alfano, 42-8483 Castel S. Giorgio (SA) Tel/Fax 81/5161971 e-mail fantasminellamente@gmail.com SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA Anno di riferimento 28 Emissioni provenienti da sfiati e ricambi

Dettagli

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI CODICE: TB.1 INTERVENTO: Realizzazione nuovo impianto di trattamento acque del TUL/1 COMPARTO AMBIENTALE PRINCIPALE: Scarichi idrici

Dettagli

Allegato 14. Sintesi non tecnica

Allegato 14. Sintesi non tecnica Allegato 14 Sintesi non tecnica 1 1. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL IMPIANTO... 3 2. CICLO PRODUTTIVO... 3 3. ENERGIA... 4 4. EMISSIONI E SISTEMI DI CONTENIMENTO E ABBATTIMENTO... 4 EMISSIONI

Dettagli

PIANO DI MONITORAGGIO INTERNO

PIANO DI MONITORAGGIO INTERNO PIANO DI MONITORAGGIO INTERNO REV.01 Emissioni in atmosfera-contr.interni Origine emissione Parametri Impianto di Abbattimento controlli Ente Resp. E1-Camino Vasca 1 Pretrattamento Polveri Nessuno - Nessuna

Dettagli

Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs.

Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs. Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs. 59/05 Numero del rapporto: 1/TER/BN Ditta: Latermont srl Sede: Via

Dettagli

Il controllo e il monitoraggio degli impianti di produzione di energia

Il controllo e il monitoraggio degli impianti di produzione di energia Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento: gli Il controllo e il monitoraggio degli impianti di produzione di energia Riccardo Maramotti ARPA Emilia Romagna rmaramotti@arpa.emr.it Piacenza, 25

Dettagli

TESI DI LAUREA TRATTAMENTO DI CORRENTI GASSOSE CONTENENTI SO2 MEDIANTE IMPIANTI DI LAVAGGIO A UMIDO. matricola N49/324

TESI DI LAUREA TRATTAMENTO DI CORRENTI GASSOSE CONTENENTI SO2 MEDIANTE IMPIANTI DI LAVAGGIO A UMIDO. matricola N49/324 TESI DI LAUREA TRATTAMENTO DI CORRENTI GASSOSE CONTENENTI SO2 MEDIANTE IMPIANTI DI LAVAGGIO A UMIDO Relatore Prof. Bruno de Gennaro Candidato Scuotto Pierfrancesco matricola N49/324 BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2)

Dettagli

Denominazione dell impianto ACEMA-ATEL Centrale Elettrica Magliano Alpi Indirizzo dello stabilimento. Loc. Beinale, Magliano Alpi (Cuneo) Sede legale

Denominazione dell impianto ACEMA-ATEL Centrale Elettrica Magliano Alpi Indirizzo dello stabilimento. Loc. Beinale, Magliano Alpi (Cuneo) Sede legale SCHEDA A INFORMAZIONI GENERALI QUADRO A.1 IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO Denominazione dell impianto ACEMA-ATEL Centrale Elettrica Magliano Alpi dello stabilimento Loc. Beinale, Magliano Alpi (Cuneo) Sede

Dettagli

ALLEGATO 1. Numero del rapporto: 12/TER/BN Ditta: Mangimi Liverini SpA Sede e stabilimento: Via Nazionale Sannitica 60, Telese Terme (BN)

ALLEGATO 1. Numero del rapporto: 12/TER/BN Ditta: Mangimi Liverini SpA Sede e stabilimento: Via Nazionale Sannitica 60, Telese Terme (BN) ALLEGATO 1 Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs. 59/05 Numero del rapporto: 12/TER/BN Ditta: Mangimi Liverini

Dettagli

A LLEGATO I (articolo 2, comma 2) GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 108

A LLEGATO I (articolo 2, comma 2) GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 108 A LLEGATO I (articolo 2, comma 2)1 Determinazione della tariffa per le istruttorie connesse a rilascio di una nuova AIA, nonché all aggiornamento di una AIA in esito a richiesta di modifica sostanziale

Dettagli

Giunta Regionale della Campania - Area Generale di Coordinamento Ecologia - Settore Provinciale Ecologia di Napoli

Giunta Regionale della Campania - Area Generale di Coordinamento Ecologia - Settore Provinciale Ecologia di Napoli B.3. Produzione di energia Le fonti energetiche necessarie al funzionamento del Complesso IPPC sono essenzialmente di due tipi: Gas naturale, necessario all alimentazione delle caldaia poste all interno

Dettagli

SCHEDE TECNICHE DI AZIONE

SCHEDE TECNICHE DI AZIONE Allegato 3 SCHEDE TECNICHE DI AZIONE SEZIONE A): AMBIENTE E RISPARMIO ENERGETICO 1 1. RIDUZIONE e/o TRATTAMENTO EMISSIONI IN ATMOSFERA INVESTIMENTI AMMISSIBILI Riduzione e/o trattamento emissioni in atmosfera

Dettagli

La legislazione applicata agli impianti di incenerimento: esempi pratici

La legislazione applicata agli impianti di incenerimento: esempi pratici La legislazione applicata agli impianti di incenerimento: esempi pratici Maria Serena Bonoli Tecnico Ambientale - Servizio Territoriale Sezione ARPA Forlì - Cesena Rimini 31 maggio 2005 Quadro normativo:

Dettagli

ALLEGATI AIA. ALLEGATO 1a PUNTI DI EMISSIONE AUTORIZZATI E RELATIVI LIMITI

ALLEGATI AIA. ALLEGATO 1a PUNTI DI EMISSIONE AUTORIZZATI E RELATIVI LIMITI ALLEGATI AIA Camino (n.) 1 2 ALLEGATO 1a PUNTI DI EMISSIONE AUTORIZZATI E RELATIVI LIMITI Reparto Camino di emergenza forno fusorio 1 Camino di emergenza forno fusorio 2 Inquinante Limite di emissione

Dettagli

SCHEDE TECNICHE RELATIVE AGLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO IMPIANTO DI ABBATTIMENTO AD UMIDO

SCHEDE TECNICHE RELATIVE AGLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO IMPIANTO DI ABBATTIMENTO AD UMIDO SCHEDE TECNICHE RELATIVE AGLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO IMPIANTO DI ABBATTIMENTO AD UMIDO Punto di emissione n. Temperatura di emissione ( C) Altezza geometrica di emissione (m) Portata massima di progetto

Dettagli

diffuse (effluenti come definiti dall art. 268 comma 1, lettera d) del Codice dell ambiente)

diffuse (effluenti come definiti dall art. 268 comma 1, lettera d) del Codice dell ambiente) SCHEDA C EMISSIONI IN ATMOSFERA PER GLI STABILIMENTI 1 DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO 1.1. Ciclo produttivo Trattasi di produzione di emissioni: diffuse (effluenti come definiti dall art. 268 comma

Dettagli

Autorizzazione Impianti essiccazione di cereali e semi Domanda di autorizzazione

Autorizzazione Impianti essiccazione di cereali e semi Domanda di autorizzazione Autorizzazione Impianti essiccazione di cereali e semi Domanda di autorizzazione ALLEGATO 1A BOLLO 14,62 Alla PROVINCIA DI ASTI Servizio Ambiente. Ufficio Risanamento Atmosferico Piazza Alfieri, 33 14100

Dettagli

Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14

Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14 Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14 Le interazioni tra i sistemi energetici e l ambiente Le interazioni

Dettagli

4 workshop nazionale. L autorizzazione Integrata Ambientale. Auditorium ABB Blue Building Sesto San Giovanni 10 aprile 2008

4 workshop nazionale. L autorizzazione Integrata Ambientale. Auditorium ABB Blue Building Sesto San Giovanni 10 aprile 2008 4 workshop nazionale L autorizzazione Integrata Ambientale Auditorium ABB Blue Building Sesto San Giovanni 10 aprile 2008 ABB S.S. Giovanni, 10 Aprile 2008 Il come prescrizione dell A.I.A. Relatore Michele

Dettagli

AREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA

AREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA Impianto di incenerimento (Cod.( IPPC 5.2) Impianto di trattamento chimico fisico (Cod.(

Dettagli

Allegato A-sub-1 Tabella A-ter QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA AUTORIZZATE. Durata Impianto di. Alt. m.

Allegato A-sub-1 Tabella A-ter QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA AUTORIZZATE. Durata Impianto di. Alt. m. Tabella A-ter QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA AUTORIZZATE Sigla E1 E2 E3 E4 Origine Trattamento chimico-fisico Trattamento chimico-fisico Trattamento aerobico + equalizzazione Ispessitori

Dettagli

Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata Viale Oxford, Roma

Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata Viale Oxford, Roma Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata Viale Oxford, 81 00133 Roma ai sensi dell art. 269 del DLgs 152/2006 e smi CPL Concordia Soc. Coop. - Via A. Grandi, 39 41033 Concordia s/secchia (MO) ambiente sc,

Dettagli

Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale -n.130

Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale -n.130 ö 71 ö ö 72 ö INDICE A) Scopi ed obiettivi B) Identificazione della normativa ambientale rilevante nel settore B.1 Normativa Comunitaria B.2 Normativa Nazionale C) Ricognizione della situazione del settore,

Dettagli

1. MATRICI AMBIENTALI

1. MATRICI AMBIENTALI 1. MATRICI AMBIENTALI 1.1. EMISSIONI IN ATMOSFERA TAB A1 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI ( ) Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a Impianto abbattimento 18.122 0,38

Dettagli

AVG 10 IMPIANTI TERMICI:

AVG 10 IMPIANTI TERMICI: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO AUTORIZZAZIONI E VALUTAZIONI AMBIENTALI Impianti ed attività di cui all art. 272, comma 2 del D.Lgs. 152/2006 AUTORIZZAZIONE IN VIA GENERALE PER LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Dettagli

IL NUOVO INCENERITORE TERMOVALORIZZATORE DEL FRULLO

IL NUOVO INCENERITORE TERMOVALORIZZATORE DEL FRULLO IL NUOVO INCENERITORE TERMOVALORIZZATORE DEL FRULLO Piano di monitoraggio 2005 2006 Report intermedio 28.10.2006 Confronto fra il vecchio e il nuovo impianto Entrata in esercizio 1973 Numero di linee 3

Dettagli

Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale -n.130 COPIA TRATTA DA GURITEL GAZZETTA UFFICIALE ON-LINE

Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale -n.130 COPIA TRATTA DA GURITEL GAZZETTA UFFICIALE ON-LINE ö 71 ö ö 72 ö A) Scopi ed obiettivi INDICE B) Identificazione della normativa ambientale rilevante nel settore B.1 Normativa Comunitaria B.2 Normativa Nazionale C) Ricognizione della situazione del settore,

Dettagli

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]

Dettagli

2.1.A) PRESCRIZIONI RELATIVE ALL'INSTALLAZIONE E ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO.

2.1.A) PRESCRIZIONI RELATIVE ALL'INSTALLAZIONE E ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO. ALLEGATO 2 PUNTO 2.1 IMPIANTI PER LA VERNICIATURA DI OGGETTI VARI CON UTILIZZO DI PRODOTTI VERNICIANTI PRONTI ALL'USO NON SUPERIORE A 0,300 kg/ora E COMUNQUE NON SUPERIORE A 2,5 kg/giorno. 2.1.A) PRESCRIZIONI

Dettagli

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO Eugenio Lanzi Regione Emilia Romagna Alfredo Pini APAT Gianna Sallese Arpa Emilia Romagna Rimini 30 giugno 2006 Schema

Dettagli

E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A

E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A 1 E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A Nella zona industriale di Porto Marghera sono presenti 6 centrali termoelettriche destinate alla produzione di energia elettrica e vapore: Edison - Centrale

Dettagli

Sezione 1 Valori limite di emissione di SO 2 - Combustibili solidi

Sezione 1 Valori limite di emissione di SO 2 - Combustibili solidi Sezione 1 Valori limite di emissione di SO 2 - Combustibili solidi 1. Valori limite di emissione SO 2 espressi in mg/nm³ (tenore di O 2 di riferimento: 6%) che devono essere applicati agli impianti anteriori

Dettagli

IPPC - INTEGRATED POLLUTION PREVENTION and CONTROL

IPPC - INTEGRATED POLLUTION PREVENTION and CONTROL IPPC - INTEGRATED POLLUTION PREVENTION and CONTROL Principio di precauzione Valutazione integrata: considerare l impatto che un processo produttivo nel suo complesso ha sull ambiente nel suo complesso

Dettagli

ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi

ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi Determinazione dirigenziale n. DET-AMB-2017-14 del 03/01/2017 Oggetto Prima modifica non

Dettagli

ALLEGATO TECNICO. Utilizzazione di mastici e colle con consumo complessivo di sostanze collanti non superiore a 100 kg/g

ALLEGATO TECNICO. Utilizzazione di mastici e colle con consumo complessivo di sostanze collanti non superiore a 100 kg/g ALLEGATO TECNICO MOD. 06.7 Utilizzazione di mastici e colle con consumo complessivo di sostanze collanti non superiore a 100 kg/g Ciclo tecnologico A): Incollaggio di materiali lapidei (marmo, graniti,

Dettagli

Dati rilevati da FEA sulle misure in continuo delle emissioni del Termovalorizzatore. elaborazioni ARPA Servizio Territoriale

Dati rilevati da FEA sulle misure in continuo delle emissioni del Termovalorizzatore. elaborazioni ARPA Servizio Territoriale Dati rilevati da FEA sulle misure in continuo delle emissioni del Termovalorizzatore elaborazioni ARPA Servizio Territoriale periodo 16 marzo 31 marzo 6 Sommario Tabella 1: limiti per gli inquinanti misurati

Dettagli

Il progetto di ammodernamento La tecnologia

Il progetto di ammodernamento La tecnologia Il progetto di ammodernamento La tecnologia 0 Le motivazioni Come in altri casi in Italia e all estero, la scelta di Italcementi è dettata dalla volontà di ridurre l impatto ambientale sul territorio.

Dettagli

RELAZIONE TECNICA EMISSIONI IN ATMOSFERA

RELAZIONE TECNICA EMISSIONI IN ATMOSFERA RELAZIONE TECNICA EMISSIONI IN ATMOSFERA (FAC-SIMILE) PARTE 1 PRESENTAZIONE DELLA DITTA......... Destinazione urbanistica dell area in cui sarà insediato (od opera) lo stabilimento: industriale artigianale

Dettagli

DATI DESCRITTIVI DATI INSEDIAMENTO

DATI DESCRITTIVI DATI INSEDIAMENTO DATI DESCRITTIVI Ragione sociale: LAPRIMA PLASTICS S.R.L. Indirizzo sede legale e produttiva: VIALE EUROPA N.46 ISOLA VICENTINA (VI) Telefono: 0444/977899 Fax: 0444/976859 E-mail: info@laprimaplastics.com

Dettagli

MED IPPC NET: il progetto Workshop per il settore IPPC 6.1

MED IPPC NET: il progetto Workshop per il settore IPPC 6.1 MED IPPC NET: il progetto Workshop per il settore IPPC 6.1 Novara, 7 giugno 2011 Presentazione dei dati ottenuti dall Analisi Regionale Dr.ssa Irene DAVI Dr.ssa Oriana MARZARI Arpa Piemonte Analisi regionale

Dettagli

Autorizzazione integrata ambientale (IPPC) Luciano Fantino Dirigente Settore Tutela Ambiente

Autorizzazione integrata ambientale (IPPC) Luciano Fantino Dirigente Settore Tutela Ambiente Autorizzazione integrata ambientale (IPPC) Luciano Fantino Dirigente Settore Tutela Ambiente 1 IPPC Integrated Pollution Prevention and Control È la strategia comune dell UE per migliorare le prestazioni

Dettagli

CENTRALE TERMOELETTRICA DI CHIVASSO

CENTRALE TERMOELETTRICA DI CHIVASSO CENTRALE TERMOELETTRICA DI CHIVASSO RELAZIONE ANNUALE SUI DATI DI ESERCIZIO ED AMBIENTALI DELL ANNO 2014 Pag. 1 di 7 INDICE 1. PREMESSA... 3 2. L IMPIANTO EDIPOWER DI CHIVASSO... 3 3. FUNZIONAMENTO DELLE

Dettagli

BIOGEN CHIVASSO Srl di Chivasso (TO)

BIOGEN CHIVASSO Srl di Chivasso (TO) Arpa Piemonte Dipartimento di Torino BIOGEN CHIVASSO Srl di Chivasso (TO) Impianto di di cogenerazione alimentato da da fonte rinnovabile (olio vegetale) 23 Febbraio 205 ASSETTO IMPIANTISTICO L impianto

Dettagli

Impianti per l incenerimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Maria Cristina Squarcialupi - Lasi s.r.l. Giovanni Prelazzi Chimet S.p.A.

Impianti per l incenerimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Maria Cristina Squarcialupi - Lasi s.r.l. Giovanni Prelazzi Chimet S.p.A. Impianti per l incenerimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi Maria Cristina Squarcialupi - Lasi s.r.l. Giovanni Prelazzi 1 Introduzione La presentazione ha l obiettivo di far conoscere quali sono

Dettagli

CENTRALE DI MARGHERA LEVANTE Progetto di rifacimento con miglioramento ambientale REPORT DI CALCOLO EMISSIONI IN ATMOSFERA

CENTRALE DI MARGHERA LEVANTE Progetto di rifacimento con miglioramento ambientale REPORT DI CALCOLO EMISSIONI IN ATMOSFERA Foglio/Page 1 di/of 6 Rev.0 del/of 14/09/17 COMMITTENTE / Client QR CODE CENTRALE DI 0 FUS EMESSO PER PRATICA AUTORIZZATIVA 14/09/17 R.BOTTA C.CAVANDOLI C.CAVANDOLI REV./ STATO/ DATA / ELABORATO/ VERIFICATO

Dettagli

Relazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera previste nello stabilimento da allegare alla domanda di autorizzazione

Relazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera previste nello stabilimento da allegare alla domanda di autorizzazione Relazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera previste nello stabilimento da allegare alla domanda di autorizzazione Premessa La relazione specificata nel seguito si riferisce ad un generico impianto

Dettagli

RELAZIONE TIPO DA ALLEGARE ALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER L ATTIVITÀ DI PANIFICAZIONE E PASTICCERIA

RELAZIONE TIPO DA ALLEGARE ALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER L ATTIVITÀ DI PANIFICAZIONE E PASTICCERIA RELAZIONE TIPO DA ALLEGARE ALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER L ATTIVITÀ DI PANIFICAZIONE E PASTICCERIA La presente relazione tipo è stata predisposta ai sensi di quanto previsto

Dettagli

ALLEGATO 1a PUNTI DI EMISSIONE AUTORIZZATI PRIMA DEL REVAMPING E RELATIVI LIMITI. Flusso di massa (g/h) An Scarico seme da nave Polveri 320

ALLEGATO 1a PUNTI DI EMISSIONE AUTORIZZATI PRIMA DEL REVAMPING E RELATIVI LIMITI. Flusso di massa (g/h) An Scarico seme da nave Polveri 320 ALLEGATO 1a PUNTI DI EMISSIONE AUTORIZZATI PRIMA DEL REVAMPING E RELATIVI LIMITI Camino (n.) Reparto Inquinante Flusso di massa (g/h) An Scarico seme da nave Polveri 320 1En Elevatori seme ai silos Polveri

Dettagli

SOLVAY CHIMICA ITALIA S.p.A. Stabilimento di Rosignano Marittimo (LI)

SOLVAY CHIMICA ITALIA S.p.A. Stabilimento di Rosignano Marittimo (LI) SOLVAY CHIMICA ITALIA S.p.A. Stabilimento di Rosignano Marittimo (LI) Unità Produttiva Sodiera e cloruro di calcio Istanza di Modifica sostanziale di Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi dell art.

Dettagli

Relazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera previste nello stabilimento (da allegare alla domanda di autorizzazione)

Relazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera previste nello stabilimento (da allegare alla domanda di autorizzazione) Relazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera previste nello stabilimento (da allegare alla domanda di autorizzazione) Premessa La relazione specificata nel seguito si riferisce ad un generico

Dettagli

Relazione autocontrollo dell impianto. Anno Rev.01 - Elaborato il 21 Febbraio Servizio sicurezza e ambiente. Introduzione.

Relazione autocontrollo dell impianto. Anno Rev.01 - Elaborato il 21 Febbraio Servizio sicurezza e ambiente. Introduzione. Introduzione Consumi Emissioni in atmosfera Emissioni in acqua Emissioni sonore Radiazioni Emissioni eccezionali Acque sotterranee Suolo Rifiuti Allegati Pag 1 di 10 ,QWURGX]LRQH La presente relazione

Dettagli

TERMO UTILIZZATORE BRESCIA

TERMO UTILIZZATORE BRESCIA TERMO UTILIZZATORE BRESCIA COSA FA IL TERMOUTILIZZATORE DI BRESCIA Recupera energia elettrica e termica dai rifiuti non utilmente riciclabili come materiali. L impianto, in funzione dal 1998, è stato concepito

Dettagli

SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA NOTE DI COMPILAZIONE

SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA NOTE DI COMPILAZIONE SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA NOTE DI COMPILAZIONE Nella compilazione della presente scheda si suggerisce di effettuare una prima organizzazione di tutti i punti di emissione esistenti nelle seguenti

Dettagli

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (D. Lgs. n. 59 del 18/02/2005) Rev. 1 settembre 2009 pag 1. Scheda E - emissioni EMISSIONI. Flusso di massa/ora

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (D. Lgs. n. 59 del 18/02/2005) Rev. 1 settembre 2009 pag 1. Scheda E - emissioni EMISSIONI. Flusso di massa/ora Rev. 1 settembre 2009 pag 1 SCHEDA E EMISSIONI E1 Emissioni in atmosfera Emissioni totali dell impianto Tab. E.1 Inquinante massa/ora massa/giorno massa/anno kg/h kg/d t/a Metodo applicato Acido fosforico

Dettagli

SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale

SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale IMPIANTO/COMPLESSO IPPC Realizzazione del terzo modulo di discarica a servizio dell'impianto di Trattamento di Coldianu COMUNE DI OZIERI SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Luogo

Dettagli

TERMO VALORIZZATORE FILAGO

TERMO VALORIZZATORE FILAGO TERMO VALORIZZATORE FILAGO COSA FA IL TERMOVALORIZZATORE DI FILAGO Il termovalorizzatore di Filago, dalla potenzialità di 0.000 tonnellate/anno fra rifiuti liquidi e solidi, è il più grande impianto per

Dettagli

SCHEDA 2B - DATI E NOTIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE

SCHEDA 2B - DATI E NOTIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE SCHEDA 2B - DATI E TIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 2 B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 2 B.2.1 Consumo di risorse idriche (parte storica)

Dettagli

ALLEGATO TECNICO A ALL ATTO N. 719/ MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI

ALLEGATO TECNICO A ALL ATTO N. 719/ MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N. 7192012 - MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 1. MATRICI AMBIENTALI IL CICLO PRODUTTIVOCICLO DI TRATTAMENTO E MTD (BAT) Nell impianto di produzione di laterizi della società

Dettagli

Dati rilevati da FEA sulle misure in continuo delle emissioni del Termovalorizzatore. elaborazioni ARPA Servizio Territoriale

Dati rilevati da FEA sulle misure in continuo delle emissioni del Termovalorizzatore. elaborazioni ARPA Servizio Territoriale Dati rilevati da FEA sulle misure in continuo delle emissioni del Termovalorizzatore elaborazioni ARPA Servizio Territoriale periodo 1-3 novembre 21 Sommario Tabella 1: limiti per gli inquinanti misurati

Dettagli

SCHEDA A - INFORMAZIONI GENERALI

SCHEDA A - INFORMAZIONI GENERALI SCHEDA A - INFORMAZIONI GENERALI A.1 Identificazione dell impianto 2 A.2 Altre informazioni 3 A.3 Informazioni sulle attività IPPC e non IPPC dell impianto 4 A.4 Fasi dell attività ed individuazione delle

Dettagli

TERMO VALORIZZATORE SILLA 2 MILANO

TERMO VALORIZZATORE SILLA 2 MILANO TERMO VALORIZZATORE SILLA 2 MILANO COSA FA IL TERMOVALORIZZATORE SILLA 2 Produce energia elettrica e termica dal rifiuto urbano residuo, a valle della raccolta differenziata, nell ambito di un sistema

Dettagli

2.1. EMISSIONI ODORIGENE

2.1. EMISSIONI ODORIGENE Indice Indice... 1 1. PREMESSA... 2 2. MONITORAGGIO... 3 2.1. EMISSIONI ODORIGENE... 3 2.2. IMMISIONI SONORE NELL AMBIENTE ESTERNO... 5 2.3. MONITORAGGIO DELLE ACQUE DI FALDA... 7 Allegato 1: Punti di

Dettagli

COMUNE DI TEANO PROVINCIA DI CASERTA

COMUNE DI TEANO PROVINCIA DI CASERTA DR. MARCELLO MONACO CHIMICO Autorizzazioni Ambientali Sicurezza e igiene del lavoro Haccp Emissioni in atmosfera Amianto Consulente ADR Via Vittorio Emanuele II, cond. Antinea - 81055 - Santa Maria Capua

Dettagli

ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi

ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi Determinazione dirigenziale n. DET-AMB-2016-1309 del 04/05/2016 Oggetto I modifica non

Dettagli

SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA NOTE DI COMPILAZIONE

SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA NOTE DI COMPILAZIONE SCHEDA «L»: EMISSIONI IN ATMOSFERA NOTE DI COMPILAZIONE Nella compilazione della presente scheda si suggerisce di effettuare una prima organizzazione di tutti i punti di emissione esistenti nelle seguenti

Dettagli

m_amte.dva.registro UFFICIALE.I

m_amte.dva.registro UFFICIALE.I m_amte.dva.registro UFFICIALE.I.0023323.17-10-2018 Relazione Tecnica CENTRALE TERMOELETTRICA DI MONCALIERI STAZIONI DI DECOMPRESSIONE DEL GAS NATURALE DISMISSIONE CALDAIE RISCALDAMENTO GAS NATURALE (fonti

Dettagli

Autorizzazione Integrata Ambientale - Direttiva IPPC REPORT ANNUALE PER L'INVIO DEI DATI DI AUTOCONTROLLO

Autorizzazione Integrata Ambientale - Direttiva IPPC REPORT ANNUALE PER L'INVIO DEI DATI DI AUTOCONTROLLO Autorizzazione Integrata Ambientale - Direttiva IPPC REPORT ANNUALE PER L'INVIO DEI DATI DI AUTOCONTROLLO Modello generale per tutte le attività dell'allegato VIII, del D. Lgs 152/26 e smi ANAGRAFICA AZIENDA

Dettagli

PROVVEDIMENTO/A.I.A. N.

PROVVEDIMENTO/A.I.A. N. PROVVEDIMENTO/A.I.A. N. 79/36 del 08/01/2009 integrato da PROVVEDIMENTO/A.I.A. N. 174 del 16/02/2011 e aggiornato da PROVVEDIMENTO/A.I.A. N. 257 del 15/03/2015 REPORT ANNUALITA 2017 Pagina 1 di 9 INDICE

Dettagli

Presentazione di un caso: impianto di gestione integrata di rifiuti urbani nel Comune di Arezzo. Direttore Generale Dr.

Presentazione di un caso: impianto di gestione integrata di rifiuti urbani nel Comune di Arezzo. Direttore Generale Dr. Presentazione di un caso: impianto di gestione integrata di rifiuti urbani nel Comune di Arezzo Regione Toscana Azienda USL 8 Arezzo Regione Toscana Azienda USL 8 Arezzo Direttore Generale Dr. Enrico Desideri

Dettagli

Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs.

Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs. Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs. 59/05 Numero del rapporto: 11/TER/BN Ditta: Sinter-Sud srl Sede: Via

Dettagli

1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA

1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA Sezione Riservata all Ente Prot. del Cat. Comune SCHEDA TECNICA DI RILEVAMENTO DELL ATTIVITA E DELLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA DELLE ACQUE REFLUE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI DI TIPO NON RESIDENZIALE

Dettagli

CRITICITÀ LEGATE ALLE ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA E POSSIBILI SOLUZIONI

CRITICITÀ LEGATE ALLE ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA E POSSIBILI SOLUZIONI CRITICITÀ LEGATE ALLE ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA E POSSIBILI SOLUZIONI Convegno UNIARIA 21 ottobre 2009 Modulistica per la presentazione delle istanze in via espressa Due documenti

Dettagli

PROGETTO DI AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO DELLA CENTRALE DI PRESENZANO REPORT DI CALCOLO EMISSIONI IN ATMOSFERA

PROGETTO DI AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO DELLA CENTRALE DI PRESENZANO REPORT DI CALCOLO EMISSIONI IN ATMOSFERA AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO PRESENZANO Foglio/Page 1 di/of 6 PROGETTO DI AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO DELLA CENTRALE DI PRESENZANO REPORT DI CALCOLO EMISSIONI IN ATMOSFERA 0 FUS EMESSO PER PRATICA AUTORIZZATIVA

Dettagli