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Angelina Sacco
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1 17 settembre 1873, Cinqueterre 17 settembre 1874, Liguria Orientale Forti analogie parametriche suggeriscono un esame congiunto di questi due eventi, che sono rappresentati nel catalogo PFG con i seguenti parametri: Nr An Me Gi Ho Mi Area Epic. Io Lat Lon St Cinqueterrre Liguria Orientali Fonte del catalogo per l'evento è Mercalli (1897), per l'evento del 1874 il catalogo cita Baratta (1901) e Karnik ( ). Va anzitutto notato che solo Mercalli riporta l'evento del 1873, mentre non riferisce di alcun evento accaduto il 17 settembre 1874; viceversa Baratta (che è la fonte di Karnik per questo evento) riporta solo il terremoto del Mercalli utilizza alcuni periodici coevi all'evento (Gazzetta di Genova e il Journal de Nice) e il resoconto delle Effemeridi dell'osservatorio Metereologico di Genova. Da queste fonti ricava la seguente descrizione: "(1873) settembre 17, 8.30 p., terremoto molto forte con leggere lesioni nelle case nell'emilia, nella Lunigiana e nella Liguria orientale, cioé a Lerici, Lavagna, Chiavari, San Pier d'arena. Fu forte anche ad Alassio dove si contarono 10 scosse A Genova molti campanelli delle case suonarono, scricchiolarono usci e finastre e non poche persone si spaventarono; lo stesso accadde nelle vicine campagne. La scossa fu abbastanza sensibile fino nel Nizzardo; poiché nel Journ. de Nice (18-19 sept. 1873) si legge che: «parecchie persone affermano di avere sentito jeri sera verso le 8.15 una forte scossa di terremoto La scossa si sentì anche in Piemonte (p. es. a Vercelli, Asti, Torino, Biella ecc.) ma solo leggermente" Mercalli aggiunge poi una nota ripresa dal Bullettino del Vulcanesimo, dove De Rossi riportò notizia di questo evento: "Il De Rossi, dopo aver riferito molte notizie su questo terremoto, soggiunge che «in generale le scosse sono state assai più forti sulla Riviera di ponente che su quella di levante»;, ma non cita nessuna località della prima dove il terremoto abbia arrecato lesioni. Io quindi ritengo che l'area mecrosismica si sia estesa dall'appennino Emiliano fino a Chiavari e che per la Liguria occidentale sia un terremoto coresocentrico" Mercalli nell'introduzione specifica che, citando De Rossi per gli anni , intende il Bollettino del Vulcanesimo Italiano o il Bullettino Mensile dell'osservatorio di Moncalieri, in questo caso, da un riscontro effettuato, risulta che la citazione proviene dal Bollettino del Vulcanesimo (De Rossi (1876). De Rossi (1876) è anche la fonte di Baratta che indica con maggiore precisione il luogo citato, ossia il Bullettino del Vulcanesimo Italiano, vol. III, pp. X-XIII. Si tratta di un elenco delle località ove fu avvertito il terremoto ligure, ma la data riferita da De Rossi, qui come nei quadri sinottici pubblicati

2 nello stesso luogo e come in altro studio precedente (De Rossi, 1874) è il 17 settembre Le località ricordate da De Rossi sono suddivise in base ai gradi della sua scala, ma la descrizione degli effetti che spesso segue il nome della località non sembra sempre coerente con il grado assegnato I (registrazione strumentale): Perugia, Rocca di Papa e Moncalieri II (debole): Velletri (avvertita da pochi), Imola (avvertita debolmente da parecchi); III (leggera): Monza, Porretta (piccolo terremoto), Urbino (leggera scossa), Venezia, Collio, Lugano, Volpeglino, Aqui, Portoferraio, Tortona, Asti, Torino, Domodossola, Biella, Como, Bergamo, Ancona; IV (Sensibile): Vicenza (oscillò il torrione, De Rossi si dilunga poi sulle oscillazioni del pendolo sismico), Desenzano (fu sentito con notevole intensità), Salò (fu sentito con notevole intensità), Riva (fu sentito con notevole intensità), Custoza, Firenze (si dilunga sui movimenti dei sismografi), Vercelli e luoghi limitrofi ("dall'insieme delle notizie pare che ivi in verun luogo superasse il 4 grado di forza cioé il sensibile"); V (Mediocre): Melazzo e regione del Monferrato (sentita generalmente, Guastalla, Borgotaro, Polesine, Piacenza (parve alquanto forte), Empoli, Belluno, Feltre, Arsiò, Treviso, Vittoria, Udine, Rovigo, Milano (si dilunga sui movimenti dei sismografi); VI (Forte): Modena (si dilunga sui movimenti dei sismografi), Bologna (assai sensibile), Mantova ("da molti non avvertita e da molti invece specialmente a SO della città dichiarata assai forte"), Padova (forte senza danni), Livorno (scossa senza danni), Agliati, Montopoli, Monte Bicchieri, Circondario di S. Romano, "Cosenza ovvero Piacenza forte scossa senza disgrazie. N.B. dubito che questa scossa da qualche giornale sia stata indicata per Cosenza erroneamente invece di Piacenza; imperocché da quella città nè il Conti nè altri ne scrissero", De Rossi aveva però già segnalato Piacenza tra le località al V grado; VII (Molto forte): Pisa e S. Pietro (alcuni giornali dicono lievi scosse, altri molto forti con grande spavento), Sarzana (cadde un fumaiolo), Spezia (spavento), Genova, Liguria e Lunigiana ("in generale in questa regione il terremoto fu molto forte"), Vignola (suonò la campana dell'orologio pubblico); VIII (fortissima): Ferrara, Bauro, Cento (caddero comignoli, grande spavento), Parma ("fece cadere fumaioli, crepolò le fabbriche e produsse grande spavento"), Alassio ("nella riviera di ponente di Genova in generale le scosse sono state assai più forti sulla Riviera di ponente che su quella di levante"), Sampierdarena (spavento), Lerici (qualche fenditura), Lavagna (lesioni e fuga dalle case), Chiavari (lesioni e fuga dalle case), Lucca (caddero muri), Arella (cadde un muro). È evidente che Baratta ha trascritto erroneamente l'anno di questo evento datandolo al 1874 anziché al Per il resto riprende fedelmente le informazioni di De Rossi, riportando tra le località lesionate Lerici, Lavagna, Chiavari, Lucca, Ferrara, Bauro, Cento, Parma e Sampierdarena; mentre le altre sono elencate secondo le distinzioni di De Rossi tra molto forte, forte, mediocre,

3 sensibile, leggera e registrata. Aggiunge però il Friuli ("mediocre") e Nizza (dove fu "forte"), la prima forse inserita allo scopo di indicare genericamente un'area già parzialmente coperta dalle segnalazioni di De Rossi, la seconda forse ripresa da Mercalli. Quasi certamente il terremoto del 1874 è un falso e il relativo record rappresenta una duplicazione del precedente La valutazione delle intensità in base all'elenco fornito da De Rossi per l'evento del 1873 non può essere accettato semplicemente convertendo i gradi della scala De Rossi in quelli della MCS, non solo per le imprecisioni che comporterebbe una simile procedura, ma soprattutto perché le stesse assegnazioni fatte da De Rossi non sembrano coerenti. La distribuzione delle intensità che emerge dalle notizie raccolte da De Rossi si presta però a forti perplessità. Le località che hanno riportato danni per le quali si può stimare un'intensità di VI-VII MCS (crepe e caduta di camini) sono infatti Ferrara, Baura (presso Ferrara), Cento (presso Ferrara), Lucca, Parma. Le altre località sono situate tutte in Liguria e Toscana nord occidentale, più diversi risentimenti nel nord Italia. Una distribuzione che appare poco credibile (si può tra l'altro notare che Mercalli, che pure cita De Rossi, ne fa un uso critico e non cita le località romagnole). De Rossi, che solitamente riporta la fonte da cui ricava le informazioni per ciascuna località, per Ferrara, Baura e Cento segnala: "Giornali", per le altre località danneggiate non viene specificata la fonte. Si deve poi notare che nel 1873 ci fu il terremoto di Alpago del 29 giugno (IV MCS a Ferrara, Gentile et al., 1985), mentre ancora il 17 marzo 1875 un terremoto interessò la romagna (V-VI a Ferrara, Ferrari e Postpischl, 1985). Si può ipotizzare che De Rossi abbia commesso degli errori, ma allo stato attuale delle conoscenze si ritiene opportuno non considerare le tre località romagnole. 17 settembre 1873, ore 8.30 (EMT) Lucca 6 7 Parma 6 7 Chiavari 6 6 Lavagna 6 6 Lerici 6 6 Arella 5 6 Sarzana 5 6 Sampierdarena 5 5 Spezia 5 5 Agliati 4 5 Alassio 4 5 Bologna 4 5 Circondario di S. Romano 4 5 Genova 4 5 Monte Bicchieri 4 5 Montopoli 4 5 Piacenza 4 5 Pisa 4 5 S. Pietro 4 5 Vignola 4 5 Padova 4 4 Arsiò 3 4

4 Belluno 3 4 Borgotaro 3 4 Custoza 3 4 Desenzano 3 4 Empoli 3 4 Feltre 3 4 Firenze 3 4 Guastalla 3 4 Livorno 3 4 Mantova 3 4 Melazzo 3 4 Milano 3 4 Modena 3 4? Monza 3 4 Riva 3 4 Rovigo 3 4 Salò 3 4 Treviso 3 4 Udine 3 4 Vercelli e luoghi limitrofi 3 4 Vicenza 3 4 Vittoria 3 4 Ancona 3 3 Aqui 3 3 Asti 3 3 Bergamo 3 3 Biella 3 3 Collio 3 3 Como 3 3 Domodossola 3 3 Lugano 3 3 Porretta 3 3 Portoferraio 3 3 Torino 3 3 Tortona 3 3 Urbino 3 3 Venezia 3 3 Volpeglino 3 3 Imola 2 3 Velletri 2 3 Lunigiana F F Polesine F F Moncalieri Perugia Rocca di Papa Bibliografia Baratta M., 1897, Materiali per un catalogo dei fenomeni sismici avvenuti in Italia ( ), Memorie della R. Società Geografica Italiana, VII, , Roma. Baratta M., 1901, I terremoti d'italia, Torino. Benassi P., 1899, Materiali per la storia dei fenomeni sismici della regione parmense, Parma. Chistoni C., 1896, Notizie sui terremoti avvertiti a Modena dal 1830 al 1895, ricavate dai registri del R. Osserva- torio, Memorie della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena, s. II, XII, 43-57, Modena. Guidi P., 1915, I terremoti lucchesi, , Osservatorio Ximeniano, Firenze. Karnik V., 1971, Seismicity of the European area, part II, Dordrecht.

5 Mercalli G., 1883, Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia, Milano. Mercalli G., 1897 a, I terremoti della Liguria e del Piemonte, Napoli. De Rossi M.S., Periodo sismico italiano del 1873 ossia quadro statistico topografico giornaliero del numero e della intensità dei terremoti avvenuti in Italia nell'anno meteorico Bullettino del Vulcanesimo Italiano, I, De Rossi M.S., Particolari relativi al terremoto avvenuto alle 8.30 pom. del 17 settembre Bullettino del Vulcanesimo Italiano, III, x-xiii.

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