Comune Di Fondi Provincia di Latina

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2 Comune Di Fondi Provincia di Latina Realizzazione di un Campus Scolastico in località Gegni, Comune di Fondi - Fondi, 13/02/2012 in Variante al P.R.G. Relazione Geologica su Il Committente: Provincia di Latina Geologo dott. Simone De Simone, Via Flacca km 12, Sperlonga (Lt) simonedesimone@hotmail.it Arch /2012

3 1 PREMESSA INDICE 2 INQUADRAMENTO OROGRAFICO E GEOMORFOLOGICO DEL SITO IN ESAME 3 IDROGEOLOGIA 4 GEOLOGIA DEL SITO IN ESAME 5 MODELLAZIONE SISMICA 5.1 PROSPEZIONI SISMICHE BASATE SULL ANALISI DELLE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH 5.2 PROSPEZIONI SISMICHE MASW 5.3 INDAGINE ESEGUITA 5.4 ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DATI 5.5 INTERPRETAZIONE ED ANALISI DATI 5.6 SISMICA A RIFRAZIONE 6 INDAGINE GEOGNOSTICA 7 - MICROZONAZIONE DI LIVELLO II ANALISI DELLE INDAGINI GEOFISICHE 7.2 SCELTA DELL ABACO REGIONALE DI LIVELLO IDENTIFICAZIONE DEL SUBSTRATO RIGIDO 7.4 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI DI INGRESSO AGLI ABACHI REGIONALI DETERMINAZIONE DEI VALORI DI FH E CONFRONTO CON LE SOGLIE UAS SS 7.6 CONCLUSIONI 8 CONCLUSIONI: PARAMETRI LITOTECNICI, TIPOLOGIE DI INTERVENTO E RACCOMANDAZIONI

4 ALLEGATI TAV.01 STRALCIO CARTA TECNICA REGIONALE SCALA 1:5000 SEZ & UBICAZIONE DEL SITO TAV.02 STRALCIO MAPPA CATASTALE SCALA 1:2000 UBICAZIONE DEL SITO TAV.03 STRALCIO CARTA GEOLOGICA FOGLIO 159 SCALA 1: UBICAZIONE DEL SITO TAV.04 CARTA GEOLITOLOGICA SCALA 1:2000 TAV.05 CARTA DELLA PERMEABILITÀ E IDROLOGICA SCALA 1:2000 TAV.06 SCHEMA STRATIGRAFICO INTERPRETATIVO TAV.07 PROVA PENETROMETRICA S.P.T. S1 TAV.08 CARTA DELLE INDAGINI SCALA 1:2000 TAV.09 CARTA DELLA MICROZONAZIONE SISMICA DI LIVELLO II 1:2000 TAV.10 CARTA DELL IDONEITÀ TERRITORIALE SCALA 1:2000

5 1 PREMESSA Su incarico dello Provincia di Latina, è stata effettuata n 3 prospezioni sismiche M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface Waves ovvero Analisi Multicanale delle onde Superficiali di Rayleigh) per la produzione della presente relazione geologica finalizzata al progetto di realizzazione di un Campus Scolastico, in Variante al P.R.G. nel comune di Fondi, al fine di definire le caratteristiche sismostratigrafiche dei litotipi e classificare sismicamente e geologicamente il suolo secondo la normativa vigente (D.M. 14 gennaio 2008). È stata inoltre condotto uno studio di microzonazione di livello 2 volto a determinare le caratteristiche del moto sismico atteso e la reale idoneità nel sito in esame per le finalità di progetto. Infine sono state realizzate indagini geognostiche volte ad una migliore comprensione dell assetto geologico e stratigrafico del sito in esame. Si ricorda altresì che le indagini geofisiche e nella fattispecie le prospezioni sismiche non sono contemplate nella circolare 349 STC del 16 dicembre 1999 e, conseguentemente, secondo le N.T.C (D.M. 14/01/2008), non sono soggette a certificazione.

6 1.1 INQUADRAMENTO OROGRAFICO E GEOMORFOLOGICO DEL SITO IN ESAME FIG. 1 ORTOFOTO CON UBICAZIONE DEL SITO Il sito in esame ricade ad Est Sud Est dell abitato di Fondi, ovvero, orograficamente, in un area pianeggiante con acclività che non superano il 2%. L intera area è caratterizzata dalla presenza di zone agricole eterogenee, colture permanenti e insediamenti abitativi discontinui. Pertanto l area risulta molto antropizzata con sensibili modifiche tese sostanzialmente a creare i presupposti di sistemazione delle porzioni tramite livellamenti e sistemazione della regimazione idraulica delle acque meteoriche in eccesso, ovvero non infiltrate. La geomorfologia del sito è caratterizzata da una regimazione idraulica che espleta egregiamente tale funzione e che vede come recapito finale il canale Pedemontano. Inoltre nell area si individuano più emersioni sorgive, caratterizzate da limiti per soglia di permeabilità sovraimposta.

7 FIG. 2 UBICAZIONE DEL SITO E COPERTURA DEL SUOLO INSEDIAMENTI DISCONTINUI COLTURE PERMANENTI ZONE AGRICOLE ETEROGENEE 3 IDROGEOLOGIA L area di studio ricade nel bacino Piana di Fondi, suddiviso in 33 sottobacini comprensivi del Lago di Fondi, che si estende per una superficie di 145,4 Kmq. Le acque della Piana defluiscono a mare attraverso due canali: il Canneto e il Sant Anastasia, entrambi in collegamento idraulico con il Lago di Fondi di cui costituiscono gli emissari. Il territorio del Comune è attraversato da parecchi corsi d'acqua, di cui i più importanti, cominciando da est sono: Fosso San Sossio, scende dalla valle tra Monte Cucco e Monte Calvo, attraversa la contrada di San Vincenzo e si getta nel canale Vetere; Canale Vetere, nasce ai piedi di Monte Calvo e per un tratto scorre parallelamente alla strada di Sperlonga e si versa nel Lago di Fondi;

8 Rezzola; Fosso Sant'Andrea, scende tra Monte Calvo e Monte Capoverde e s'immette nel canale Canale Rezzola, ha inizio con il nome di Fosso Gegni che scorre ai piedi del colle Pianara e, dopo il ponte in muratura sull'appia, prende il nome di Rezzola. Nel suo corso riceve le acque del fosso di Sant'Andrea e del fosso Calabrese nel luogo chiamato Monticchio e va a sboccare nel lago di Fondi, in località Streficci; Fosso Calabrese, scende dalla valle delle Querce, attraversa la strada Appia e va ad immettersi nel canale Rezzola; Fosso di Lenola, viene dalle gole di Curtignano, attraversa la piana di Fondi e si versa nel canale San Magno insieme al fosso di San Bonifacio; Canale San Magno, nasce ai piedi del Monte Casareccio, attraversa la piana di Fondi da Nord a Sud e termina nel Lago di Fondi; Canale Pedemontano, inizia dal fossato di Lenola e sbocca nel Mar Tirreno, tra S. Antastasia e Lago Lungo. Nelle aree di sedime in esame, la circolazione idrica superficiale è rappresentata principalmente da fossi di raccolta secondari ed interpoderali di bonifica che espletano egregiamente l azione di drenaggio delle acque meteoriche in eccesso nella stagione piovosa; La maggior parte di questi presenta un regime vernotico in quanto in estate e primavera risultano a secco. Fa eccezione il Canale Pedemontano, opera di bonifica artificiale, il quale non solo trasporta a modo di immissario al mare le acque provenienti anche dal centro urbano e pedemontano di Fondi, ma aiuta in modo egregio anche per i drenaggi dei terreni nelle aree prospicienti la costa.

9 FIG. 3 CARTA DELLA PERMEABILITÀ DEI LITOTIPI A ALTA M - MEDIA S - SCARSA La circolazione idrica in ipogeo ed in profondità è rappresentata dall esistenza di alcune falde acquifere ad iniziare a quote variabili dai -5,0 ai -7,0 metri dal piano campagna fino ad arrivare in alcuni pozzi a circa 150 metri dal piano campagna. Queste falde sono rappresentati principalmente da circolazione idrica in livelli sedimentari sabbiosi di età Plio-Pleistocenici, separate da formazioni limo argillose di ambiente sia salmastro che marino. La qualità di quasi tutte le falde risente della presenza di cloruri in concentrazioni tali che in alcuni casi non ricadono in tabelle assimilabili per il consumo umano.

10 4 GEOLOGIA DEL SITO IN ESAME L area di sedime risulta caratterizzato geologicamente da un deposito pleistocenico eluviocolluviale derivante prevalentemente dall alterazione del substrato, Terre rosse. Tale deposito sedimentario è costituito da argille normalconsolidate, limose, residuali, di colore rossiccio. Litotecnicamente presentano un comportamento prevalentemente coesivo, che non permetterebbero tipologie fondali dirette, per di più con forti carichi in fondazione. Ciò è dovuto al comportamento principalmente plastico che contraddistingue le argille normalconsolidate, caratterizzate da una tensione efficace massima pari a quella a cui attualmente sono sottoposte. Detta formazione superficiale presenta uno spessore, stimato dal sottoscritto, di circa 12,0 14,0 metri ad iniziare dal piano campagna. Da considerare che i depositi naturali appena elencati sono ricoperti da piano campagna, per uno spessore variabile da 0,3 a 0,5 mt. da terreno misto a suolo e riporto eterometrico FIG. 4 CARTA GEOLITOLOGICA DEPOSITO ELUVIO-COLLUVIALE TERRE ROSSE SUBSTRATO CARBONATICO DI PIATTAFORMA COSTITUITO DA CALCARI MICRITICI

11 FIG. 4 CARTA DELLA QUALITÀ LITOTECNICA DEI TERRENI INTERESSATI TERRENI A COMPORTAMENTO PREVALENTEMENTE COESIVO TERRENI A COMPORTAMENTO PREVALENTEMENTE LITOIDE Terreni a comportamento prevalentemente coesivo n peso naturale del terreno = 1,75 1,85 kg/cm 3 c u coesione non drenata = 0,5 0,9 kg/cm 2 angolo di attrito interno 0 (condizione non drenata) 5 MODELLAZIONE SISMICA 5.1 PROSPEZIONI SISMICHE BASATE SULL ANALISI DELLE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH Le onde di Rayleigh sono polarizzate in un piano verticale (Fig. 1) e si generano in corrispondenza della superficie libera del mezzo quando viene sollecitato acusticamente. In questo tipo di onde le particelle descrivono un movimento di tipo ellittico la cui ampiezza decresce esponenzialmente con la distanza dalla superficie libera. L asse maggiore delle ellissi è normale alla superficie libera del mezzo ed alla direzione di propagazione delle onde e le

12 particelle compiono questo movimento ellittico in senso retrogrado rispetto alla direzione di propagazione delle onde che vengono generate. Le onde superficiali di Rayleigh, quando si propagano in un mezzo omogeneo, non presentano dispersione e la loro velocità è uguale a 0.92V S. In un mezzo disomogeneo, quale la Terra, la loro velocità varia in funzione della lunghezza d onda tra i limiti 0 e 0.92V S. La teoria della propagazione delle onde superficiali è ben conosciuta ed è descritta dettagliatamente da Ewing et al. (1957). Direzione di propagazione FIG. 6 - RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLA PROPAGAZIONE DELLE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH CARATTERIZZATA DALL OSCILLAZIONE POLARIZZATA IN UN PIANO VERTICALE E CON MOVIMENTO DELLE PARTICELLE RETROGRADO RISPETTO ALLA DIREZIONE DI PROPAGAZIONE DELL ONDA. La determinazione della velocità delle onde di taglio V S tramite le misure delle onde superficiali di Rayleigh risulta particolarmente indicata per suoli altamente attenuanti e ambienti rumorosi poiché la percentuale di energia convertita in onde di Rayleigh è di gran lunga predominante (67%) rispetto a quella coinvolta nella generazione e propagazione delle onde P (7%) ed S (26%). Inoltre l ampiezza delle onde superficiali dipende da r e non da r come per le onde di volume. I metodi basati sull analisi delle onde superficiali di Rayleigh forniscono una buona risoluzione e non sono limitati, a differenza del metodo a rifrazione, dalla presenza di inversioni di velocità in profondità. Inoltre la propagazione delle onde di Rayleigh, anche se influenzata dalla V P e dalla densità, è funzione innanzitutto della V S, parametro di fondamentale importanza per la caratterizzazione geotecnica di un sito secondo quanto previsto dalle recenti normative

13 antisismiche (O.P.C.M. 3274/03; O.P.C.M. 3431/05; D.M. 14 gennaio 2008). Infatti, mentre la velocità delle onde P misurata in terreni saturi dipende in maniera sostanziale dalle vibrazioni trasmesse dal fluido interstiziale e non dallo scheletro solido del materiale, la velocità delle onde S è caratteristica delle vibrazioni trasmesse dal solo scheletro solido e, pertanto, a differenza delle onde P, risulta rappresentativa delle reali proprietà meccaniche del terreno. La proprietà fondamentale delle onde superficiali di Rayleigh, sulla quale si basa l analisi per la determinazione delle V S, è costituita dal fenomeno della dispersione che si manifesta in mezzi stratificati (Fig. 6). FIG. 7 SEGNALI SISMICI CHE EVIDENZIANO (IN ROSSO) LE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH IN UN MEZZO NON STRATIFICATO (A SINISTRA) E IN UN MEZZO STRATIFICATO (A DESTRA). RISULTA EVIDENTE IL FENOMENO DELLA DISPERSIONE DELLE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH IN UN MEZZO STRATIFICATO. Pertanto, analizzando la curva di dispersione, ossia la variazione della velocità di fase delle onde di Rayleigh in funzione della lunghezza d onda (o della frequenza, che è inversamente proporzionale alla lunghezza d onda), è possibile determinare la variazione della velocità delle onde di taglio con la profondità tramite processo di inversione (Fig. 7). La velocità delle onde di Rayleigh (V R ) è pari a circa il 90% delle onde di taglio (V S ). Le tecniche di analisi delle onde di Rayleigh vengono realizzate con procedure operative meno

14 onerose della comune sismica a rifrazione e delle prove in foro e hanno un grado di incertezza nella determinazione delle V S <15%. FIG. 8 VELOCITÀ DELLE ONDE DI RAYLEIGH IN FUNZIONE DELLA FREQUENZA (A SINISTRA) E PROFILO DI VELOCITÀ DELLE ONDE DI TAGLIO IN FUNZIONE DELLA PROFONDITÀ (A DESTRA) RICAVATO TRAMITE PROCESSO D INVERSIONE. La modellazione del sottosuolo mediante l impiego di comuni geofoni verticali a 4.5Hz e l analisi delle onde superficiali di Rayleigh viene ottenuta con le seguenti metodologie: ReMi (Refraction Microtremor), FTAN (Frequency Time ANalysis), SASW (Spectral Analysis of Surface Waves), MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves). La tecnica ReMi consente di raggiungere profondità ragguardevoli fornendo un profilo verticale medio delle V S relative al volume di sottosuolo sotteso dallo stendimento (non rettilineo) messo in opera. Questa tecnica viene estensivamente utilizzata negli Stati Uniti nell ambito del NEHRP (National Earthquake Hazard Reduction Program) tanto che il software fornisce anche direttamente il valore di V S30 e la categoria della classificazione del suolo secondo la normativa americana. Il metodo FTAN per la determinazione delle V S30 (basato sull analisi della velocità di gruppo delle onde superficiali di Rayleigh) ha bisogno di un solo ricevitore e permette la definizione di

15 Realizzazione di un Campus Scolastico in località Gegni, Comune di Fondi - in Variante al P.R.G. Relazione Geologica su un profilo medio su distanze di decine-centinaia di metri. Inoltre il metodo fornisce valori di ͳͷ velocità delle onde di taglio in buon accordo con le misure in foro. Il metodo SASW (basato sull analisi della velocità di fase delle onde superficiali di Rayleigh) viene generalmente impiegato per la determinazione delle VS di strati superficiali (<30m) e per la determinazione delle proprietà elastiche di strade e pavimentazioni (Stokoe & Nazarian, 1985) e, pertanto, sembra essere tra i metodi non invasivi quello più popolare tra gli ingegneri. La tecnica MASW, fondata sulla tecnica SASW, consente una dettagliatissima ricostruzione della distribuzione della velocità delle onde S nel sottosuolo. 5.2 PROSPEZIONI SISMICHE MASW L analisi multicanale delle onde superficiali di Rayleigh MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves) è una efficiente ed accreditata metodologia sismica per la determinazione delle

16 velocità delle onde di taglio V S. Tale metodo utilizza le onde superficiali di Rayleigh registrate da una serie di geofoni lungo uno stendimento rettilineo e collegati ad un comune sismografo multicanale. Le onde superficiali di Rayleigh, durante la loro propagazione vengono registrate lungo lo stendimento di geofoni e vengono successivamente analizzate attraverso complesse tecniche computazionali, simili alla tecnica SASW, basate su un approccio di riconoscimento di modelli multistrato di terreno. La metodologia per la realizzazione di una indagine sismica MASW prevede 4 passi fondamentali: 1. Ripetute acquisizioni multicanale dei segnali sismici (Fig. 4), generati da una sorgente energizzante artificiale (maglio battente su piastra in alluminio), lungo uno stendimento rettilineo di sorgente-geofoni (Fig. 9); FIG. 9 SEGNALI SISMICI ACQUISITI DAI GEOFONI LUNGO UNO STENDIMENTO.

17 FIG. 10 SCHEMA DI ACQUISIZIONE DEI SEGNALI SISMICI CON METODO MASW. 2. Estrazione del modo fondamentale di oscillazione dalle curve di dispersione della velocità di fase delle onde superficiali di Rayleigh (una curva per ogni acquisizione) (Fig. 10); FIG. 11 CURVA DI DISPERSIONE DELLA VELOCITÀ DI FASE IN FUNZIONE DELLA FREQUENZA DELLE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH.

18 3. Inversione delle curve di dispersione per ottenere profili verticali 1D delle V S (Fig. 11) (un profilo verticale per ogni curva di dispersione, posizionato nel punto medio di ogni stendimento geofonico); FIG. 12 MODELLO DI VELOCITÀ DELLE ONDE DI TAGLIO (VS) OTTENUTO DALLA CURVA DI DISPERSIONE DELLA VELOCITÀ DI FASE DELLE ONDE DI RAYLEIGH ATTRAVERSO L INVERSIONE DI UN MODELLO MULTISTRATO DI TERRENO. LA VELOCITÀ DELLE ONDE DI TAGLIO È APPROSSIMATIVAMENTE PARI A 1.1VR (VR=VELOCITÀ DELLE ONDE DI RAYLEIGH) E LA PROFONDITÀ È PARI A CIRCA 0.4 (=LUNGHEZZA D ONDA). 4. Ricostruzione di una sezione (modello 2D) delle V S dei terreni con approccio multicanale (Fig. 12).

19 F FIG. 13 MODELLO 2D DI VELOCITÀ DELLE ONDE DI TAGLIO (VS) OTTENUTO DALLE INVERSIONI DELLE CURVE DI DISPERSIONE DELLA VELOCITÀ DI FASE DELLE ONDE DI RAYLEIGH.

20 Quando vengono generate onde sismiche usando una sorgente impattante come un martello su una piastra vengono generate sia onde di volume (P ed S), sia onde di superficie (Rayleigh e Love), che si propagano in tutte le direzioni. Alcune di queste onde vengono riflesse e disperse quando incontrano oggetti superficiali o poco profondi (ad esempio, fondazioni di edifici, canali sotterranei, trovanti lapidei, ecc.) e diventano rumore (Fig. 13). Inoltre, vengono quasi sempre rilevate vibrazioni da rumore ambientale proveniente dal traffico veicolare, dall attività industriale e, in generale, dall attività umana (Fig. 13). Il vantaggio principale dell approccio multicanale della tecnica MASW sta nella sua intrinseca capacità di distinguere tutte queste onde dovute al rumore e di isolarle dalle onde superficiali di Rayleigh evidenziando solo il modo fondamentale di oscillazione dei terreni. L isolamento del modo fondamentale di oscillazione si basa su molteplici caratteristiche sismiche dei segnali. FIG. 14 SCHEMATIZZAZIONE DEI VARI TIPI DI ONDE (DI VOLUME E SUPERFICIALI) E DI ALCUNE POSSIBILI SORGENTI DI RUMORE AMBIENTALE.

21 Le proprietà della dispersione di tutti i tipi di onde (di volume e superficiali) sono visualizzate attraverso un metodo di trasformazione (basato sull analisi spettrale dei segnali sismici) del campo d onda che converte direttamente i segnali sismici acquisiti (Fig. 14) in una immagine dove un modello di dispersione è riconosciuto nella distribuzione dell energia trasformata in oscillazioni (Fig. 15). F FIG. 15 SEGNALI SISMICI CON ACQUISIZIONE MULTICANALE E RICONOSCIMENTO DELLE VARIE FASI SISMICHE (ONDE DI VOLUME, MODO FONDAMENTALE E MODI SUPERIORI DELLE ONDE SUPERFICIALI).

22 Fig.16 CURVA DI DISPERSIONE DELLA VELOCITÀ DI FASE IN FUNZIONE DELLA FREQUENZA DELLE ONDE SUPERFICIALI DI RAYLEIGH RELATIVA AI SEGNALI SISMICI IN FIG. 11. IL PICCO ENERGETICO IN CORRISPONDENZA DI C RAPPRESENTA, NEL MODELLO DELLA DISPERSIONE, IL MODO FONDAMENTALE DA ESTRARRE. IL PICCO ENERGETICO IN B RAPPRESENTA IL PRIMO MODO MENTRE QUELLO IN A, POCO EVIDENTE, RAPPRESENTEREBBE IL SECONDO MODO. Successivamente, il modo fondamentale (proprietà fondamentale della dispersione della velocità di fase delle onde di Rayleigh) viene estratto da un modello specifico. Tutte le altre onde (riflesse, disperse, modi superiori delle onde superficiali, noise ambientale) vengono quindi rimosse durante il processo di elaborazione. 5.3 INDAGINE ESEGUITA Al fine di caratterizzare sismicamente il suolo nell area oggetto di indagine, sono state eseguite tre prospezioni sismiche MASW, con le seguenti caratteristiche (Tab. 1): Prospezione sismica Lunghezza complessiva Offset Spacing dello stendimento (m) (m) (m) Direzione MASW n ,50 N 60 E MASW n ,50 N 60 E MASW n N 357 E Tab. 1 Riepilogo caratteristiche delle fasi di acquisizione relative allo stendimento geofonico messo in opera.

23 L indagine è stata condotta mediante l utilizzo di sismografo M.A.E. A6000-S 24 bit 24 canali, strumento compatto e versatile progettato e realizzato appositamente per eseguire indagini di prospezione sismica convenzionali (rifrazione, riflessione) e non convenzionali [Re.Mi. (Refraction Microtremor); M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface Waves); S.A.S.W. (Spectral Analysis of Surface Waves)]. L elevata dinamica (24 bit di risoluzione) unita alla notevole memoria per l acquisizione, ne consente l utilizzo per tecniche di indagine di tipo non convenzionale. Tali indagini risultano particolarmente adatte in aree fortemente antropizzate (aree urbane e industriali) con notevole presenza di rumore di fondo (noise). La gestione dell apparecchiatura è notevolmente semplificata dall interfaccia grafica e dall interazione con essa tramite il sistema di puntamento touch-screen, che consente di eseguire tutte le operazioni toccando con un pennino gli oggetti interessati direttamente sullo schermo. L ambiente operativo dello strumento è quello di Microsoft Windows XP embedded. La sorgente sismica è costituita da un impatto transiente verticale (maglio dal peso di 8 kg che batte su una piastra circolare in alluminio con diametro di 20 cm). Come trigger/starter è stato utilizzato un geofono verticale Geospace a 14Hz, posto in prossimità della piastra. Quando la battuta sulla superficie della piastra non risultava netta o veniva colpita due volte erroneamente, la prova veniva ripetuta. La sorgente è stata posizionata all inizio e alla fine dello stendimento geofonico, con offset pari a 1.50 m, in modo tale da ottenere profili sismici diretti ed inversi. Le oscillazioni del suolo sono state rilevate da 24 geofoni verticali (Geospace 4.5Hz) posizionati lungo il profilo di indagine con spacing predefinito ( Tab. 1). La lunghezza complessiva dello stendimento geofonico è stata sufficiente a determinare la sismostratigrafia 2D dei terreni nel sito prescelto fino alla profondità di 30.0 m dal p.c..

24 I segnali sismici acquisiti sono stati successivamente elaborati con apposito programma (SurfSeis 2.05 della Kansas Geological Survey) per la determinazione della sismostratigrafia del sottosuolo. 5.4 ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DATI Le acquisizioni dei segnali, di lunghezza temporale T=2.048s, sono state effettuate con passo di campionamento dt=0.5ms. La frequenza di campionamento è data da: f campionamento =1/dt=2000Hz. La frequenza massima dei segnali, ovvero la frequenza di Nyquist, è data da: f Nyquist =1/2dt=1000Hz. La frequenza minima dei segnali è data da: f min =1/T=0.488Hz. L elaborazione dei dati e l inversione delle curve di dispersione della velocità di fase delle onde superficiali di Rayleigh sono state effettuate con il programma SurfSeis 2.05 della Kansas Geological Survey che ha permesso di eseguire l intero processo di elaborazione di n 1 sezione sismostratigrafica 2D delle V S (Fig. 18). Gli elaborati relativi alla prova effettuata sono di seguito riportati. - ANALISI EFFETTUATA PER LO STENDIMENTO N. 1 Fig.17 SPETTRO DI FREQUENZA COMPLESSIVO DELL ANALISI EFFETTUATA PER LO STENDIMENTO N. 1. LA FREQUENZA FONDAMENTALE CHE ANALIZZEREMO PER RICAVARE LE V S 30, È INDIVIDUATA CON I PALLINI NERI.

25 Fig. 18 IN NERO L ANDAMENTO DEI PUNTI SPERIMENTALI CORRISPONDENTI AI RECIPROCI DELLE VELOCITÀ DELLE ONDE IN ESAME. IN ROSSO È RAPPRESENTATA LA CURVA TEORICA CHE MEGLIO FITTA I SUDDETTI DATI SPERIMENTALI (STENDIMENTO N. 1). Spessore Velocità Profondità Strato 1 4,09 135,65 4,09 Strato 2 4,62 190,35 8,71 Strato 3 2,14 232,40 10,85 Strato 4 0,65 261,87 11,50 Strato 5 0,76 280,76 12,26 Strato 6 0,82 367,29 13,08 Strato 7 1,44 418,02 14,52 Strato 8 1,86 525,51 16,38 Strato 9 0,75 533,89 17,13 Strato 10 3,74 694,36 20,87 Strato 11 2,53 708,31 23,40 Strato 12 6,41 822,33 29,81 Strato 13 0,19 935,88 30,00 Fig. 19 SISMOSTRATIGRAFIA DEL SITO DI INTERESSE PROGETTUALE (STENDIMENTO N. 1).

26 - ANALISI EFFETTUATA PER LO STENDIMENTO N. 2 Fig. 20 SPETTRO DI FREQUENZA COMPLESSIVO DELL ANALISI EFFETTUATA PER LO STENDIMENTO N. 2. LA FREQUENZA FONDAMENTALE CHE ANALIZZEREMO PER RICAVARE LE V S 30, È INDIVIDUATA CON I PALLINI NERI. Fig. 21 IN NERO L ANDAMENTO DEI PUNTI SPERIMENTALI CORRISPONDENTI AI RECIPROCI DELLE VELOCITÀ DELLE ONDE IN ESAME. IN ROSSO È RAPPRESENTATA LA CURVA TEORICA CHE MEGLIO FITTA I SUDDETTI DATI SPERIMENTALI (STENDIMENTO N. 2).

27 Realizzazione di un Campus Scolastico in località Gegni, Comune di Fondi - in Variante al P.R.G. Relazione Geologica su Spessore Velocità Profondità Strato 1 Strato 2 Strato 3 Strato 4 Strato 5 Strato 6 Strato 7 Strato 8 Strato 9 Strato 10 Strato 11 Strato 12 Strato 13 Strato 14 Strato 15 5,44 0,18 0,36 7,72 0,70 3,73 0,22 0,44 0,45 1,15 1,00 1,00 0,88 3,45 3,28 175,50 185,57 192,36 212,48 218,96 275,23 322,73 342,58 378,42 485,30 520,31 525,51 552,11 729,78 908,95 5,44 5,62 5,98 13,70 14,40 18,13 18,35 18,79 19,24 20,39 21,39 22,39 23,27 26,72 30,00 Fig. 22 SISMOSTRATIGRAFIAA DEL SITO DI INTERESSE PROGETTUALE (STENDIMENTO N. 1). - ANALISI EFFETTUATA PER L LO STENDIMENTO N. 3 - Fig. 23

28 Realizzazione di un Campus Scolastico in località Gegni, Comune di Fondi - in Variante al P.R.G. Relazione Geologica su - Fig. 24 Fig. 25

29 Fig. 26 Fig. 27

30 Fig. 28 Fig INTERPRETAZIONE ED ANALISI DEI DATI L indagine sismica MASW effettuata, considerando la sismostratigrafia fino alla profondità di 30 m (0m-30m) dal p.c., ha fornito risultati che collocano i terreni oggetto d indagine in

31 categoria C del D.M. 14 gennaio 2008 (Tab. 2; Tab. 3). Questa categoria è stata ricavata, come da normativa, dalla relazione: V S 30 = 30m hi V i= 1, N i dove h i e V i indicano lo spessore in metri e la velocità delle onde di taglio (per deformazioni di taglio γ < 10 6 ) dello strato i-esimo per un totale di N strati presenti nei primi 30 metri di profondità al di sotto del piano fondale. Nella fattispecie i valori delle V S 30 ottenuti sono pari a 290 m/s, per quanto riguarda lo stendimento n. 1 e 270 m/s quelle calcolate per lo stendimento n. 2. Lo stendimento n. 3 presenta valori delle V s 30 pari a m/s. TAB.2 CATEGORIE SUOLI DI FONDAZIONE (D.M. 14 GENNAIO 2008)

32 V S 0-30 (m/s) Categoria Suoli di Prospezione V S 0-30 (m/s) V S 0-30 (m/s) MASW n.2 Fondazione sismica MASW n.1 MASW n.2 (D.M. 14/01/2008) MASW [290] [270] [ ] C Tab. 3 CATEGORIE SUOLI DI FONDAZIONE OTTENUTO DALLA PROSPEZIONE SISMICA MASW EFFETTUATA Categoria di suolo di fondazione C = Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS30 compresi tra 180m/s e 360m/s (ovvero 15 < NSPT30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu30 < 250kPa nei terreni a grana fina). Categoria topografica T1 = Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i SISMICA A RIFRAZIONE La sismica a rifrazione è rappresentata da un processo fisico di interazione tra onde e materia. Essa è atta a misurare i tempi di propagazione delle onde elastiche in mezzi in cui la distribuzione delle superfici di discontinuità rende possibile il fenomeno. Per capire meglio questo concetto, ricordiamo che in ottica ondulatoria, è noto infatti che mezzi di natura differente propagano le onde elastiche altrettanto differentemente. Questo viene spiegato attraverso i diversi indici rifrattori che sono caratteristiche peculiari della natura chimico-fisica del singolo strato. Questa proprietà generale dipende fortemente dal tipo di mezzo e dai cambiamenti tra mezzi stessi. In altre parole, la propagazione ondulatoria è fortemente influenzata dalle caratteristiche geologiche dei diversi strati. La probabilità di ottenere rifrazioni elastiche è proporzionale al grado di omogeneità del terreno stesso.

33 È più probabile ottenere variazioni significative di tempi dinamici a seguito di una rifrazione ottenuta a causa di variazioni di litologia geologica. La tecnica che utilizza il concetto fisico di rifrazione si basa esattamente sulla misura eseguita dei tempi di arrivo. In particolare, le velocità e lo spessore degli strati sono rispettivamente quantità ricavate e misurate direttamente attraverso la determinazione della variazione di pendenza del plot dei punti sperimentali riferiti ai tempi di arrivo delle onde elastiche. Nell area di interesse progettuale è stata eseguito uno stendimento sismico mediante l utilizzo di un sismografo M.A.E. A6000 S 24 bit 24 canali, dalle seguenti caratteristiche: - l energizzazione è stata indotta da una battitura, con un maglio da 8 kg, su di una piastra di alluminio, con diametro di 20 cm, ed è stato utilizzato come starter un geofono verticale geospace a 14Hz. - Lo stendimento geofonico è stato realizzato con 24 geofoni verticali da 4,5 Hz. - L offset usato è di 3 m e con spacing tra i vari geofoni pari a 1,50 m. Le dromocrone ottenute dall analisi della sismica a rifrazione per il primo sito sono riportate in figura 30. Fig. 30 DROMOCRONE OTTENUTE DAI DATI SPERIMENTALI. I DIVERSI COLORI INDICANO LE VARIAZIONI DI PENDENZA, CORRISPONDENTI AL CAMBIAMENTO DI VELOCITÀ. A CIASCUN RANGE DI VELOCITÀ È ASSOCIATO UN PRECISO STRATO GEOLOGICO (STENDIMENTO N. 1).

34 In figura 31 si riportano gli strati individuati caratterizzati, a partire dal p.c., da velocità di propagazione delle onde simiche, rappresentate dai diversi colori, che aumentano con la profondità. NNW SSE FIG. 31 RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLA STRATIGRAFIA DI SITO, RIFERITA ALL ANDAMENTO DELLE DROMOCRONE IN FIGURA 19 (STENDIMENTO N. 1). Le dromocrone ottenute dall analisi della sismica a rifrazione per il secondo sito sono riportate in figura 32. FIGURA 32: DROMOCRONE OTTENUTE DAI DATI SPERIMENTALI. I DIVERSI COLORI INDICANO LE VARIAZIONI DI PENDENZA, CORRISPONDENTI AL CAMBIAMENTO DI VELOCITÀ. A CIASCUN RANGE DI VELOCITÀ È ASSOCIATO UN PRECISO STRATO GEOLOGICO (STENDIMENTO N. 2).

35 In figura 33 si riportano gli strati individuati caratterizzati, a partire dal p.c., da velocità di propagazione delle onde simiche, rappresentate dai diversi colori, che aumentano con la profondità. FIGURA 33: RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLA STRATIGRAFIA DI SITO, RIFERITA ALL ANDAMENTO DELLE DROMOCRONE IN FIGURA 21 (STENDIMENTO N. 2). Per quanto riguarda la MASW n. 3 è stato realizzato un modello sismo stratigrafico fino alla profondità di 30 mt. Fig. 34

36 6 INDAGINE GEOGNOSTICA Al fine di avvalorare l indagini sismiche realizzate nell area di esame e determinare le caratteristiche meccaniche dei litotipi attraversati, è stato realizzato un sondaggio penetrometrico SPT o Standard Penetration Test continuo. Tale prova prevede l infissione nel terreno per una lunghezza di 305 mm per mezzo di un maglio del peso di 63,5 kg che viene fatto cadere da un altezza di 760 mm di un campionatore di dimensioni standard. Fig. 35 Il risultato della prova è quindi rappresentato dal numero di colpi, indicato con N SPT necessari per infiggere il campionatore. Il campionatore viene fatto affondare in tre fasi successive di 150 mm registrando, per ognuno il numero di colpi necessari all infissione. I primi 150 mm di affondamento sono necessari per raggiungere il terreno indisturbato. Dall indagine si evidenzia la presenza, dal piano campagna, di un suolo limo argilloso brunastro ed inferiormente depositi eluviali limo argillosi residuali normalconsolidati, fino alla profondità di 3,7 mt.

37 Al di sotto si evidenzia un deposito eluviale limo argilloso residuale da avana a marroncinorossiccio con rari clasti etero metrici carbonatici da normalconsolidati a molto consistenti, che raggiunge la profondità di 13,5 mt. Successivamente si individua un deposito sabbioso sabbioso limoso con poca argilla da avana a grigio verdognolo in alternanza da mediamente addensati a densi. Tale successione raggiunge la profondità di 17,5 mt ed è sede del primo livello di falda. Infine si è evidenziata la presenza di depositi eterometrici a lenti di natura carbonatica in matrice limo argillosa alternati a sabbie grigiastre da marrocino a brunastro; molto densi /consistenti che raggiungono la profondità di 26,7 mt. I risultati della prova sono riportati in allegato. 7 - MICROZONAZIONE DI LIVELLO II Con l emanazione della DGR Lazio n. 545 del 26 novembre 20101, entrata in vigore il 28 dicembre 2010, la Regione Lazio ha definito le procedure per la realizzazione degli studi di Microzonazione Sismica ai fini della Pianificazione Territoriale e Urbanistica. La Microzonazione Sismica è un valido e riconosciuto strumento per studiare la pericolosità sismica locale ai fini di pianificazione urbanistica, territoriale e per l emergenza. Ai fini pianificatori, infatti, il Livello 2 di microzonazione sismica risulta fondamentale per identificare quantitativamente i fattori di amplificazione del moto sismico. Lo studio di Livello 2 di MS ha l obiettivo di individuare localmente le zone le cui condizioni di sito possono modificare le caratteristiche del moto sismico atteso. Il Livello 2 di MS introduce, rispetto al Livello 1, un elemento quantitativo numerico, attraverso l utilizzo del metodo degli Abachi Regionali. Le finalità del Livello 2 di MS sono: - Conferma o migliore definizione delle condizioni di pericolosità delle aree indicate dal livello inferiore di MS (Livello 1);

38 - Suddivisione dettagliata del sito in aree a maggiore e minore pericolosità sismica locale in base al fattore di amplificazione atteso; - Eventuale nuova perimetrazione delle aree dove il fattore di amplificazione ottenuto sia superiore alle soglie stabilite dalle NTC08 e in cui effettuare il livello superiore (Livello 3 di MS); - Contributo alla predisposizione della Carta di Idoneità Territoriale ai sensi della DGR Lazio n. 2649/99; Con l entrata in vigore degli Abachi Regionali, il Livello 2 di MS, modificando quanto riportato dalla DGR 545/10, è obbligatorio, per le seguenti Microzone Omogenee delle UAS: Zone Stabili suscettibili di amplificazione sismica (di seguito ZSA), nelle Sottozone Sismiche 1, 2A e 2B e 3A, già identificate nel Livello 1 di MS validato; Zone Stabili suscettibili di instabilità sismica (di seguito ZSI), nella Sottozona Sismica 3B, già identificate nel Livello 1 di MS validato; Per qualunque piano urbanistico attuativo nelle sottozone sismiche 1, 2A, 2B e 3A, quando non è validato il Livello 1 di MS; Per Varianti puntuali con superfici > 5.000m2 che non riguardano edifici strategici o rilevanti nelle sottozone sismiche 1, 2A, 2B e 3A, quando non è validato il Livello 1 di MS; Per Varianti puntuali con superfici 5.000m2 che non riguardano edifici strategici o rilevanti nelle sottozone sismiche 1 e 2A, quando non è validato il Livello 1 di MS; Per Varianti puntuali con superfici > 5.000m2 che non riguardano edifici strategici o rilevanti (All. 2 DGR Lazio n. 387/09) in zone suscettibili di amplificazione sismica con Livello 1 validato nelle sottozone sismiche 1, 2A, 2B e 3A; Per Varianti puntuali con superfici 5.000m2 che non riguardano edifici strategici o rilevanti (All. 2 DGR Lazio n. 387/09) in zone suscetti Secondo la nuova classificazione sismica della regione Lazio definita dalla DGR Lazio n. 387/09, il territorio comunale di Fondi ricade nell Unità Amministrativa Sismica (UAS) 3B, Zone stabili suscettibili di amplificazione locale.

39 7.1 - ANALISI DEI DATI GEOFISICI Dall indagine eseguita mediante la prospezione sismica MASW è stato possibile analizzare l andamento delle velocità delle onde di taglio (Vs), con la profondità. La discetizzazione dell andamento di tali velocità con la profondità, permette di definire il modello geologico, punto di partenza della microzonazione sismica di livello 2. Fig Profilo verticale 1D delle V S ottenuto dall inversione della curva di dispersione della velocità di fase delle onde superficiali di Rayleigh: MASW n. 1 - acquisizione n SCELTA DELL ABACO REGIONALE DI LIVELLO 2 La scelta dell Abaco Regionale di Livello 2 di MS da utilizzare viene quindi attuata attraverso 3 fasi successive: - PRIMA FASE: Sulla base del modello geologico e della stratigrafia del sito si individua la litologia prevalente come quella a cui corrisponde il maggior spessore cumulato lungo tutta la verticale

40 d indagine, dando nei casi di equivalenza di spessore di due o più litologie, la priorità alla litologia dell unità più superficiale. Il sito in esame è caratterizzato prevalentemente da un deposito pleistocenico eluviocolluviale derivante prevalentemente dall alterazione del substrato Terre rosse (Pleistocene superiore). Detta formazione superficiale il cui spessore è di circa 15,0 metri ad iniziare dal piano campagna, poggia in eteropia verticale su depositi di duna antica costituiti da sabbie rosse eoliche più o meno commiste ad argille e lenti ghiaiose-ciottolose, del Pleistocene superiore. Questa formazione presenta spessori di circa 10 mt. Infine si rinviene il substrato carbonatico, evidenziato dal salto di velocità di propagazione delle onde V S che raggiungono velocità superiori a 800 m/s. - SECONDA FASE: una volta scelta la litologia prevalente, si ricerca all interno delle 3 famiglie litologiche dei 5 Abachi Regionali, cosi riassunte: Ghiaie alluvionali e detritiche e Sabbie di alterazione; Sabbie alluvionali e Piroclastiti; Argille e Limi; e si sceglie l Abaco Regionale corrispondente;

41 Fig. 37 Abaco Regionale da applicare all area in esame - TERZA FASE si verifica la validità dell Abaco Regionale scelto attraverso la sovrapposizione dell andamento discretizzato delle Vs con la profondità al grafico del gradiente di velocità, il quale delimita i campi di validità e non validità dell Abaco Regionale. Tale sovrapposizione permette il confronto tra i due andamenti. Se il profilo discretizzato si trova a destra della linea di gradiente risulta valido per l utilizzo dell Abaco Regionale. L Abaco Regionale è ritenuto valido anche in presenza di piccoli sforamenti nel campo di non validità cosi definiti: per Vs < 360 m/s sono ammessi sforamenti dell ordine massimo del 20% della profondità indicata dal gradiente di velocità per la velocità corrispondente; per 360 m/s Vs 600 m/s sono ammessi sforamenti dell ordine massimo del 30% della profondità della profondità indicata dal gradiente di velocità per la velocità corrispondente; per Vs > 600 m/s sono ammessi sforamenti dell ordine massimo del 40% della profondità della profondità indicata dal gradiente di velocità per la velocità corrispondente. Nei casi di abachi con più grafici del gradiente di velocità, la procedura prevede la verifica di validità a partire dal gradiente minimo.

42 Fig. 38 Diagramma del gradiente di velocità, per verifica validità dell Abaco Regionale prescelto Il confronto tra l andamento discretizzato delle Vs con la profondità e il grafico del gradiente di velocità, permette di assume valido l Abaco Regionale scelto e riferito a sabbie alluvionali e piroclastiti. Gli Abachi Regionali di Livello 2 della microzonazzione sismica utilizzano solo due parametri di ingresso (V SH e H). Si evidenzia che la stessa coppia V SH H può essere generata da diverse combinazioni di spessori h e velocità Vs delle unità geofisiche costituenti la colonna stratigrafica, alle quali corrispondono valori diversi di FH. Gli Abachi Regionali sono composti da tabelle a due ingressi contenenti i valori di FH, in funzione della coppia V SH H, e dal relativo grafico del gradiente di velocità che delimita i campo di validità dell Abaco Regionale, con riportata l equazione descrivente l andamento della velocità VS con la profondità z.

43 7.3 - IDENTIFICAZIONE DEL SUBSTRATO RIGIDO rigido. Una volta scelto l Abaco Regionale idoneo, si dovrà identificare la profondità del substrato Secondo gli ICMS e le NTC08, si definisce substrato rigido qualsiasi materiale geologico che presenta valori di V S 800 m/s. Applicando gli Abachi Regionali di Livello 2 di MS si individua, però, la profondità del substrato rigido quando: nel caso in cui l indagine geofisica evidenzia la presenza di un unità sismica con V S > 700 m/s per uno spessore almeno di 10 m; tale unità rappresenta, almeno per il territorio laziale e solo per studi di MS, il substrato rigido, in quanto si ritiene che, a partire da questi valori di velocità e suscettibile trascurabili; considerando le deformazioni attese per l area, il comportamento di tali materiali non è a fenomeni di amplificazione sismica o comunque, se presenti, questi fenomeni sono nel caso in cui l indagine geofisica non evidenzi la presenza di un unità sismica con V S > 700 m/s è necessario basarsi sul modello geologico del sito: se il modello permette di assegnare una profondità al substrato rigido si devono estrapolare i dati sperimentali fino a tale profondità, utilizzando un gradiente di V S di tipo lineare; se, al contrario, il modello geologico non permette di assegnare una profondità al substrato rigido, in via cautelativa, si devono considerare solo i dati sperimentali, assegnando implicitamente il substrato rigido alla profondità di fine indagine. Nel nostro caso, dalle indagini sismiche condotte si evidenzia che il substrato rigido si trova alla profondità di circa 29,81 mt. A tale profondità la velocità media di propagazione delle onde Vs è pari a 822,33 m/s.

44 7.4 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI DI INGRESSO AGLI ABACHI REGIONALI Riconosciuta la profondità del substrato rigido, i due parametri di ingresso degli Abachi Regionali da determinare sono: mediante la profondità del substrato rigido H derivante dal passo precedente; la velocità media equivalente V SH, calcolata fino al raggiungimento del substrato rigido la seguente formula e arrotondata alla decina: ove: V sh = velocità media equivalente; H = profondità substrato rigido (paro a 12,10) h i = spessore dell unità i-esima; V Si = velocità onde S dell unità i-esima n = numero unità Secondo l indagine sismica effettuata mediante le prospezioni MASW si identificano due sismostrati al disopra del substrato rigido e sono: Sismostrato Profondità Vs m/s media S1 0,0 14,52 263,62 S2 14,52 29,81 615,51 Tab. 4 Individuazione sismostrati superiori al substrato rigido e relative velocità di propagazione delle onde Vs Pertanto il valore della velocità media equivalente V SHmedia, risulta uguale a 373,23 m/s

45 7.5 - DETERMINAZIONE DEI VALORI DI FH E CONFRONTO CON LE SOGLIE UAS SS Negli Abachi Regionali di Livello 2 di MS, i valori dei parametri di ingresso H sono discretizzati con passo 5 m fino alla profondità di 60 m dal p.c. e ogni 10 m per profondità maggiori, a esclusione dei valori di 180 m/s e 360 m/s, i quali sono stati scelti al posto di 200 m/s e 350 m/s in analogia ai valori indicativi per le categorie di sottosuolo di fondazione previsti dalle NTC08. Per quanto riguarda le V SH, invece, sono discretizzate con passo 50 m/s fino alla velocità di 500 m/s e con passo di 100 m/s per velocità maggiori. La determinazione del valore di FH dovrà tenere conto di questa discretizzazione attraverso la scelta del valore più vicino e rappresentativo rispetto alla coppia H-V SH. Nel nosro caso essendo V SH pari a 568 m/s e H pari a 12,10 mt, si avrà un valore di FH pari a 1.5, come evidenziato nella seguente immagine. Fig. 39 Valore di FH individuato nell Abaco Regionale.

46 Si definisce soglia S S il valore calcolato sugli spettri di risposta elastici in accelerazione presenti nella normativa come rapporto tra gli integrali di output (categoria di sottosuolo B-C-D- E) e di input (categoria di sottosuolo A) nell intervallo compreso tra 0,1-0,5 s. Per ogni UAS sono forniti 4 diversi valori di soglia riferiti a ciascuna categoria di sottosuolo diversa dalla Categoria A per NTC08. Per l applicazione del Livello 2 di MS si deve individuare la categoria di sottosuolo del sito in esame, attraverso quanto previsto dalle NTC08, e cioè tramite il calcolo del parametro V s30, e scegliere il valore di S S corrispondente alla Categoria di sottosuolo per la UAS pertinente. Nel nostro caso la categoria di sottosuolo evidenziata dalla determinazione delle V S30, risulta essere C. Per tale categoria di sottosuolo l unità amministrativa sismica (UAS) prevede un valore di soglia S S pari a 1,5. Il confronto tra il valore FH, desunto dagli Abachi Regionali, e il valore di S S scelto permette di discriminare le aree nelle quali sono necessari gli approfondimenti di Livello 3 di MS. Infatti se : FH > S S + 0,1, allora per quell area si dovrà procedere a un ulteriore studio di Livello 3 di MS; FH S S + 0,1, allora per quell area non si dovrà procedere ad alcun studio successivo. Tale confronto deve considerare però la natura del dato semiquantitativo FH, attraverso una tolleranza di 0,1. Sono pertanto consentiti sforamenti dei valori di FH rispetto ai valori di S S di massimo 0,1. Nel nostro caso non si dovrà procedere ad alcuno studio successivo in quanto FH S S + 0,1. Il valore FH = S S + 0,1 rappresenta il valore discriminante tra idoneità territoriale all edificazione e non idoneo.

47 7.6 Conclusioni Alla luce di quanto emerso dalla microzonazione sismica di livello II, possiamo affermare che il sito è idoneo all edificazione. Pertanto l analisi della microzonazione sismica di livello II fornisce un valido contributo alla idoneità territoriale delle aree investigate utilizzabile ai fini urbanistici e territoriali (Carta dell idoneità territoriale ai sensi DGR. Lazio n, 2649/99). Le indagini geofisiche e geotecniche realizzate al fine di definire i parametri H e V sh, sono state volte anche alla determinazione delle caratteristiche stratigrafiche. Pertanto è stata realizzata indagini n 3 di sismica indiretta MASW. Le indagini sismiche indirette MASW hanno evidenziato una categoria di suolo di fondazione C = Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S30 compresi tra 180m/s e 360m/s (ovvero 15 < NSPT 30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu 30 < 250kPa nei terreni a grana fina). L indagine geognostica eseguita attraverso un sondaggio penetro metrico S.P.T. continua ha evidenziato le caratteristiche meccaniche dei terreni attraversati, evidenziati in allegato. In allegato la Tavola 05 Carta delle Indagini evidenzia le ubicazioni delle indagini realizzate e i loro risultati. La Tavola 06 Carta della microzonazione sismica di livello 2 individua le aree omogenee dal punto di vista dei fattori di amplificazione FH. Obbligatoriamente le microzone sono suddivise in tre categorie: a) Zone stabili (colore blu); b) Zone suscettibili di amplificazioni locali (colore variabile dal giallo al rosso per valori di FH sempre più elevati); c) Zone suscettibili di instabilità (colore verde).

48 Tale campionatura permette, infine di realizzare la Carta dell idoneità territoriale (Tavola 07) per la quale si evidenzia una buona idoneità territoriale dell area in esame con prescrizioni relative all individuazione del litotipo omogeneo per il piano di posa delle fondazioni, piano di posa che in fase esecutiva di progettazione dovrà necessariamente essere individuato con ulteriori indagini geognostiche puntuali e prove di laboratorio per le necessarie verifiche in condizioni drenate dei litotipi interessati. 8 - CONCLUSIONI: PARAMETRI LITOTECNICI, TIPOLOGIE DI INTERVENTO E RACCOMANDAZIONI Su commissione della Provincia di Latina sono state eseguite tre prospezioni sismiche di tipo M.A.S.W. (Multichannel Analisys Surface Waves), inerente al progetto tecnico finalizzato alla realizzazione di un Campus Scolastico nel Comune di Fondi (LT). Le prove eseguite in campagna hanno consentito di individuare sia la categoria di suolo di fondazione (D.M. 14/01/2008), mediante la misura delle Vs30, che la sismo-stratigrafia del sito. Nella fattispecie i valori delle V S30 ottenuti fanno si che al sito investigato possa essere attribuita la categoria di sottosuolo C. Sono state inoltre eseguite prove sismiche a rifrazione che hanno permesso di ricostruire la morfologia delle più importanti superfici di discontinuità, nonché un analisi di microzonazione sismica di livello II volto a determinare l idoneità del sito. Al fine di avvalorare le indagini sismiche effettuate e la determinazione delle caratteristiche meccaniche dei terreni è stato realizzata un indagine penetrometriche S.P.T. continua.

49 La mappa del territorio nazionale per la pericolosità sismica (Fig. 19), disponibile on-line sul sito dell INGV di Milano, redatta secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008), indica che il territorio comunale di Fondi (LT) rientra nelle celle contraddistinte da valori di ag di riferimento compresi tra e (punti della griglia riferiti a: parametro dello scuotimento ag; probabilità in 50 anni 10%; percentile 50). Fig. 40 MAPPA DI PERICOLOSITÀ SISMICA REDATTA A CURA DELL INGV DI MILANO SECONDO LE NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (D.M. 14/01/2008) - PUNTI DELLA GRIGLIA RIFERITI A: PARAMETRO DELLO SCUOTIMENTO AG; PROBABILITÀ IN 50 ANNI 10%; PERCENTILE 50. I risultati forniti dall indagine sismica MASW effettuata permettono di definire le categorie di suolo del sito, che risulta posto in categoria C, con valori di V S30 calcolati pari a (Tab. 5):

50 Prospezione sismica V S 0-30 (m/s) V S 0-30 (m/s) V S 0-30 (m/s) MASW [290] [270] [ ] Tab. 5 VALORI DI VS30 CALCOLATI, RELATIVI ALLA PROSPEZIONE SISMICA MASW EFFETTUATA La sintesi degli studi effettuati rileva l idoneità territoriale del sito in esame su presupposti inerenti gli aspetti geomorfologici, idrogeologico e litotecnici, indicando una fattibilità territoriale buona. CONSIDERAZIONI - È da precisare che la presenza, in affioramento, dei depositi eluvio-colluviali costituiti da argille normalconsolidate limose, permetterebbe l adozione di tipologie fondali dirette a condizione di verificare puntualmente durante le fasi di scavo l omogeneità per una profondità idonea dei litotipi interessati dai sovraccarici dei manufatti di progetto. - In alternativa al punto precedente si possono anche considerare tipologie fondali indirette (pali trivellati ecc.), che rispondano agli stessi canoni di verifica e conoscenza litostruturale e litotecnica con ulteriori indagini. - Infine, sarà opportuno realizzare un ottima regimentazione delle acque meteoriche non infiltrate. - Non si rileva influenza negativa del livello di falda vista anche la profondità a cui essa viene intercettata ed emunta supera i mt. di profondità ; bisogna tener conto che durante il periodo invernale, ovvero, di piogge protratte, si rileva una saturazione totale dei litotipi superficiali che fanno rimanere il livello statico di infiltrazione a circa 2,5 3,0 mt. dal piano campagna naturale, per cui nel corso si dovessero progettare volumetrie interrate e/o parzialmente interrate sarà opportuno proporzionare adeguate opere di sgottamento delle acque di infiltrazione. - Le caratteristiche litotecniche, estrapolate non solo dalla sismostratigrafia eseguita, ma anche da indagini sui medesimi litotipi eseguite anche in aree di sedime attigue alla presente possono essere così riassunte:

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