INDICE. Capitolo 3 - IL PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE KNX 3.1 Un po' di storia La nascita di Konnex... 41

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1 INDICE Capitolo 1 - DOMOTICA E BUILDING AUTOMATION 1.1 Che cosa si intende per building automation e domotica Differenze tra impianti tradizionali e sistemi d'automazione Motivazioni e aspettative dell'utilizzatore di un sistema domotico Principali campi di applicazione dei sistemi per la domotica e la building automation Il comfort La sicurezza Il risparmio energetico La comunicazione Fruibilità della casa per anziani e disabili Capitolo 2 - LE RETI DI COMUNICAZIONE 2.1 Architettura Topologia Topologia a stella Topologia ad albero Topologia a maglie Topologia ad anello Topologia bus Topologia libera Comunicazione e protocollo di comunicazione Modello di riferimento ISO/OSI per i protocolli Bus di collegamento Tipi di dispositivi Capitolo 3 - IL PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE KNX 3.1 Un po' di storia La nascita di Konnex

2 3.1.2 Le normative Applicazioni possibili con sistemi KNX negli impianti domotici Illuminazione Azionamenti Termoregolazione Sicurezza passiva (safety, allarmi tecnici) Sicurezza attiva (security, antintrusione) Comunicazioni Diffusione audio e video Supervisione dell'impianto Controllo remoto dell'impianto Funzioni possibili con sistemi KNX negli impianti di Building Automation Illuminazione Azionamenti e motorizzazioni Termoregolazione Controllo accessi Sicurezza passiva, safety Vantaggi ottenibili con l adozione di un sistema KNX Capitolo 4 - ARCHITETTURA E CONFIGURAZIONE DI UN SISTEMA KNX 4.1 Generalità Area, linea, dispositivo Indirizzo fisico Indirizzo di gruppo Dispositivo KNX Alimentatore KNX Accoppiatore KNX (linea, campo, ripetitore) Struttura di una rete KNX Telegramma KNX Mezzi trasmissivi KNX Cavi in rame twistati (Twisted Pair - TP) Onde Convogliate (Power Line - PL) Onde Radio (Radio Frequency - RF) Ethernet (KNX over IP) Modalità di configurazione dei dispositivi KNX Possibili modalità di configurazione Configurazione in System-Mode

3 4.5.3 Configurazione in Easy-Mode Comparazione tra Easy mode e System mode Capitolo 5 - PROPORRE, PROGETTARE E REALIZZARE UN IMPIANTO BUS 5.1 Generalità Fase della proposta al cliente Il minimo domotico e le predisposizioni La galleria delle funzioni Fase di progettazione di un impianto bus Studio della rete bus in relazione alla tipologia dell'edificio Spazi installativi Disegno della rete e scelta dei dispositivi Definizione delle funzioni dei dispositivi Il preventivo e la lista materiali Fase dell'installazione della rete BUS e della messa in servizio dell'impianto Prescrizioni installative per il bus KNX Coesistenza di impianti KNX con altri impianti Collegamenti tra IS e posizionamento degli apparecchi Sicurezza elettrica e conformità EMC Fase della messa in servizio Configurazione KNX E-Mode Configurazione KNX S-Mode e uso del software ETS Fase del rilascio dell'impianto Controlli e verifiche sull'impianto dopo l'installazione e la configurazione Capitolo 6 - ESEMPIO APPLICATIVO 6.1 L'appartamento tipo Descrizione e vantaggi delle funzioni proponibili Ingresso e corridoio Cucina Soggiorno Bagno Camera da letto Studio Ripostiglio Terrazzi e aree esterne

4 APPENDICI Appendice A A1 Struttura dei messaggi KNX A2 Tipi di dato KNX Aendice B B1 Quadro normativo KNX B2 Equivalenza delle specifiche KNX con le norme EN Appendice C Definizioni e termini usati BIBLIOGRAFIA

5 CAPITOLO 1 DOMOTICA E BUILDING AUTOMATION 1.1 Che cosa si intende per building automation e domotica Il termine "building automation" è comparso nella seconda metà degli anni '80 quando, sulla base delle esperienze fatte in precedenza nell'automazione di fabbrica e di processo, sono state sviluppate e rese disponibili tecnologie innovative per integrare, coordinare e rendere più intelligenti gli impianti tecnici di un edificio. Fondamentali in questo senso sono stati i rapidi progressi compiuti negli stessi anni in settori chiave come l'elettronica, l'informatica e le telecomunicazioni che hanno diffuso conoscenze e tecnologie che costituiscono il cuore della "building automation". Nella prima fase, gli impianti di building automation hanno riguardato principalmente edifici medi e grandi di tipo terziario, commerciale e industriale, caratterizzati da esigenze e complessità elevate. Quando, alcuni anni più tardi, le stesse tecnologie sono state ulteriormente sviluppate per l'impiego negli edifici residenziali, il termine "building automation" e la sua traduzione letterale "automazione di edificio" sono apparsi troppo tecnici e piuttosto lontani dalle esigenze di chiarezza e comprensibilità dell'utenza privata. Tra le diverse espressioni utilizzate per rendere lo stesso concetto, come ad esempio "casa intelligente", "home automation" o "smart home", si è affermato infine il termine "domotica". Anche se esistono diverse interpretazioni, si concorda generalmente sull'origine del termine - il francese "domotique" - che risulterebbe dalla fusione del termine latino domus (casa) e da quello informatique (informatica). In estrema sintesi, la domotica può essere considerata come l'insieme 9

6 delle tecnologie, dei sistemi e dei servizi sviluppati per rendere più intelligente ed integrato il funzionamento dei vari tipi di impianti presenti nell'abitazione. Il confine tra domotica e building automation tende oggi a divenire più sfumato; in parte per l'esistenza di tipologie di edifici con caratteristiche ed esigenze intermedie fra il piccolo residenziale ed il grande terziario e in parte per la possibilità di impiegare i medesimi sistemi intelligenti con poche varianti in pressoché tutte le tipologie di edificio. Allo stesso tempo nelle sedi normative europee e nazionali si è adottata la denominazione più generale di "HBES", acronimo di Home and Building Electronic Systems, che si riferisce a tutti i sistemi elettrici/elettronici che hanno come obiettivo quello di controllare e comandare un insieme integrato di funzioni in edifici ad uso residenziale civile, terziario ed industriale e che comprende al suo interno entrambe le tipologie dei sistemi di "domotica" e di "building automation". 1.2 Differenze tra impianti tradizionali e sistemi d'automazione Negli impianti elettrici realizzati in tecnologia tradizionale il coordinamento tra il dispositivo di comando e l'utenza da comandare è costituito dal collegamento fisico che serve a realizzare il circuito di comando; in altre parole un interruttore deve il suo nome proprio alla funzione di interruzione fisica del circuito che alimenta l'utenza (fig 1.1). Nei sistemi di automazione il circuito di comando viene separato dal circuito di alimentazione. Il primo è costituito da una rete di segnale con la quale i dispositivi di comando e di attuazione, dotati di una propria elettronica di elaborazione e di comunicazione, sono in grado di scambiare informazioni sotto forma di messaggi codificati in forma digitale. Il circuito di alimentazione collega invece le sole utenze che necessitano della tensione di rete per il loro funzionamento. Il coordinamento tra il dispositivo di comando e l'utenza da comandare è costituito da un collegamento logico tra il comando e l'attuatore che viene realizzato in fase di progettazione dell'impianto e di programmazione dei dispositivi. Il confine tra impianti tradizionali e sistemi d'automazione può essere individuato nella capacità di comunicare che i dispositivi sviluppati per i sistemi d'automazione hanno in modo nativo e che, al contrario, non è prevista solitamente nei dispositivi tradizionali. 10

7 Fig Esempio di cablaggio in tecnologia tradizionale. 1.3 Motivazioni e aspettative dell'utilizzatore di un sistema domotico L'indagine svolta nel 2006 da Astra Ricerche per Gewiss "Gli italiani, la casa e gli impianti elettrici" può aiutare a capire meglio quali siano le motivazioni e le aspettative degli utilizzatori riguardo alla propria abitazione e all'impianto elettrico. Nel profilo di abitazione ideale ai primi posti compaiono caratteristiche come semplicità, sicurezza e funzionalità: la tecnologia è solo al sesto posto (fig. 1.2). Nel contempo l'impianto elettrico ideale deve essere sicuro, funzionale, efficiente, facile e sicuro da utilizzare. Si tratta di un segnale importante e significativo: l'esaltare il contenuto tecnologico (per quanto raffinato ed innovativo possa essere) di un prodotto o di un sistema da impiegare nell'abitazione non sembra essere particolarmente attraente agli occhi dell'utilizzatore. Nel caso di un impianto domotico l'accento dovrebbe invece essere posto su ciò che tale 11

8 Fig Semplicità, sicurezza, funzionalità sono le caratteristichi principali desiderate dagli italiani per la propria abitazione (fonte: ricerca Astra per Gewiss, 2006). Fig Motivazioni e aspettative differiscono sensibilmente tra i vari profili di utilizzatori (fonte: ricerca Astra per Gewiss, 2006). 12

9 innovazione mette a disposizione dell'utente: e in fatto di sicurezza, comfort e risparmio la domotica può offrire certamente molto. La ricerca mette in luce anche un altro aspetto comune ad altri settori di mercato e cioè l'esistenza di un insieme di utilizzatori eterogeneo (fig. 1.3); i vari profili individuati adotteranno sistemi innovativi come quelli domotici con velocità e tempi assai diversi. Importante è quindi saper presentare correttamente ai vari profili la rispondenza della domotica ai vantaggi attesi (variabili a seconda del profilo: esclusività, sicurezza, semplicità, basso impatto ambientale, ecc.) e modulare l'offerta di conseguenza. In un terzo esatto (33,4%) del campione si può individuare quel gruppo di "innovatori" già pronto all'adozione della domotica. 1.4 Principali campi di applicazione dei sistemi per la domotica e la building automation L'adozione di dispositivi intelligenti HBES per il comando, controllo e monitoraggio dei vari impianti tecnici di un edificio permette una serie di funzionalità che la tecnica di installazione tradizionale non può certo realizzare: domotica e building automation si traducono quindi in una serie di vantaggi per chi abita o usufruisce degli edifici e per chi investe nell'immobile. I principali campi di applicazioni dei sistemi HBES sono: il comfort, la sicurezza, il risparmio energetico, la comunicazione. Come obiettivo trasversale si individua anche l'autonomia domestica di persone anziane o disabili Il comfort Il principale vantaggio offerto da un sistema domotico è l'aumento del comfort dell'edificio e della qualità dell'abitare. Il classico interruttore di casa che normalmente è dedicato all'accensione e spegnimento di luci può anche svolgere altre funzionalità come, ad esempio, il comando dell'irrigazione o l'attivazione dell'antifurto. Tutto ciò diventa possibile adottando dispositivi domotici e programmandoli per le altre funzioni. In fase di messa in opera dell'impianto si cerca di puntare alla massima ergonomia dei comandi e alla facilità di utilizzo delle funzioni implementate: il comfort è accresciuto dal fatto che anche dopo l'avvio l'impianto si presta a facili modifiche. 13

10 Alcuni esempi di scenari domotici in un edificio residenziale sono: Risveglio: viene impostata anticipatamente una temperatura confortevole nei bagni, tutte le tapparelle vengono alzate, si accende la diffusione sonora con la musica preferita, viene disinserita la protezione perimetrale dell'antifurto in funzione durante la notte. Notte: vengono abbassate tutte le tapparelle, si attenua la temperatura nei locali, si attiva la protezione perimetrale dell'edificio, si accendono le luci del giardino, si spengono tutte le luci della casa ad eccezione di quelle per raggiungere la stanza da letto e le eventuali lampade segnapasso. Ingresso in casa: viene disinserito l'antifurto perimetrale e volumetrico, si alzano le tapparelle, si accende la luce nel locale d'ingresso. Uscita di casa: si inserisce l'antifurto perimetrale e volumetrico, si abbassano le tapparelle, si attenua il riscaldamento, si spegono tutte le luci. Sentiero: programmazione di una sequenza di accensione di apparecchi di illuminazione per guidare le persone verso particolari zone interne o esterne alla casa. Durante la notte, ad esempio, si illuminano automaticamente i segnapasso verso il bagno, senza disturbare il sonno degli altri. Relax e TV: si abbassano le tapparelle, si passa dall'illuminazione diretta a quella indiretta, scende lo schermo del proiettore. Ferie: le attività vitali dell'impianto vengono abbassate per ottenere il massimo risparmio energetico mentre la vigilanza dell'immobile si innalza di livello. Gli scenari rappresentano un grado di libertà che l'impianto in tecnologia tradizionale non può offrire: richiedono infatti dispositivi intelligenti e dipendono dalla fantasia dell installatore e del committente e dalle esigenze di chi abiterà l'edificio ed userà l'impianto domotico. Per aumentare ancor più il comfort, luci e tapparelle possono essere raggruppate (ad esempio tutte quelle di un ambiente o di una serie di ambienti) in modo da disporre all'ingresso dell'edificio un comando "generale luci" e "generale tapparelle". Ciò permette di spegnere comodamente con un unico gesto tutte le luci di un edificio quando lo si lascia, senza dover controllare in ogni locale se qualche luce è rimasta accesa. 14 Il concetto chiave è quello di scenario: con questo termine si intende l'esecuzione coordinata e contemporanea di più funzionalità con un solo comando, in relazione a particolari momenti della giornata o a particolari stati d'animo di chi usa l'edificio.

11 Fig Interruttore differenziale con riarmo automatico Restart/autotest. Con lo stesso comando è possibile anche far commutare in modalità attenuata il funzionamento dell'impianto di riscaldamento o di climatizzazione, con conseguente risparmio energetico. Proprio in fatto di termoregolazione, il sistema HBES gioca un ruolo fondamentale nel miglioramento del comfort e nella minimizzazione dei consumi. È possibile controllare tutti i tipi di terminali degli impianti di riscaldamento e climatizzazione: dai tradizionali radiatori ai fancoils, dai conosciuti pannelli radianti a pavimento, agli innovativi pannelli radianti da soffitto: dal punto di vista della gestione di tali sistemi con tecnologie domotiche non ci sono sostanziali differenze tra queste tipologie. Integrando le funzioni classiche di un impianto elettrico con le funzioni di comunicazione da e verso l'edificio si aumenta la fruibilità dell'abitazione, per esempio permettendo di accendere e spegnere dispositivi nella casa da remoto o di ricevere allarmi e informazioni sullo stato dell'edificio. Non da ultimo, il comfort è accresciuto dall'integrazione di sistemi di controllo dei carichi elettrici che, distaccando progressivamente le utenze meno prioritarie, evitano l'intervento delle protezioni in caso di eccessivo assorbimento elettrico; dall'adozione di dispositivi per il riarmo automatico degli interruttori differenziali di protezione (fig. 1.4) a seguito di intervento in assenza di guasti o pericolo, che evitano di dover riarmare manualmente ed impediscono di lasciare a lungo l'impianto non alimentato con le relative conseguenze (si pensi, ad esempio, alla rapida deperibilità dei generi alimentari in un frigorifero spento). La tecnologia domotica si inserisce con discrezione nell'estetica degli interni di un'abitazione con comandi e sensori che conservano il rassicu- 15

12 Fig I comandi a pulsante in tecnologia bus sono perfettamente integrabili nelle serie civili. rante aspetto degli apparecchi tradizionali, ampliandone però notevolmente le funzionalità (fig. 1.5). Il comfort di utilizzo può essere aumentato con comandi a distanza (telecomandi ad infrarossi, PC palmari, telefoni cellulari) ed apparecchi di comando e monitoraggio evoluti (touch-screen, PC con visualizzazione, controllo via internet) dando un accento moderno e "tecnologico" all'impianto di casa La sicurezza L'integrazione dei diversi sistemi permette di ottenere un livello di sicurezza superiore rispetto al consueto impianto antifurto. L'impianto antintrusione può infatti dialogare con l'impianto di videosorveglianza, di illuminazione e con gli altri impianti della casa: gli apparecchi facenti parte di impianti ad alto impatto visivo (ad esempio i sensori volumetrici dell'antintrusione o le telecamere per la videosorveglianza) risultano meno invasivi perchè integrati nella linea civile di prese e interruttori. Inoltre molti apparecchi possono essere sfruttati multifunzionalmente da più impianti e risultano pertanto più convenienti. La sicurezza in un edificio può essere suddivisa in due grandi macro-aree: La sicurezza attiva (detta in inglese "security") è costituita dall'insieme degli apparati dedicati al controllo di accessi non autorizzati all'edificio, intrusioni e scassi per furto. Il classico impianto antifurto può essere integrato negli scenari (ad esempio nello scenario notte che attiva anche la protezione perimetrale dell'impianto o nello scenario uscita da casa che attiva l'intera protezione perimetrale e volumetrica oltre che spegnere tutte le luci) e nella comunicazione. 16

13 A seguito di un allarme può essere attivato l'impianto di videosorveglianza eventualmente collegato ad un sistema di registrazione oppure rilanciato via internet o su rete cellulare. Se nell'edificio è installato anche un sistema di controllo accessi questo deve dialogare con l'antintrusione. La sicurezza passiva (detta in inglese "safety") rappresenta invece l'adozione di tecnologie e dispositivi per la prevenzione e la soppressione di rischi per l'uomo (ad esempio fughe di gas tossici, rischi elettrici, rischio di incendio ). I rischi maggiori per l'uomo si verificano a seguito di fughe che possono causare esplosioni (gas metano o GPL), avvelenamenti (monossido di carbonio, fumo) o gravi danneggiamenti (perdite di acqua). A seguito del verificarsi di tali allarmi (fig. 1.6), il sistema domotico può eseguire una serie di operazioni come chiudere elettrovalvole, richiamare l'attenzione delle persone con allarmi acustici (come la sirena dell'antifurto) e luminosi (l'impianto di illuminazione può essere programmato per lampeggiare), segnalare via internet o telefono cellulare l'avvenuto allarme ed eventualmente attivare il sistema di videosorveglianza. In tema di sicurezza passiva va anche ricordato che i comandi ed i sensori del sistema HBES sono alimentati in bassissima tensione di sicurezza (SELV): ciò significa che l'utente non può mai venire a contatto con parti a tensione pericolosa e che gran parte dell'impianto è esente da rischi di corto circuito, limitando conseguentemente il rischio di incendio per guasto elettrico. Fig Sistema di allarme tecnico a radiofrequenza per la rilevazione di fughe d acqua, segnalazione sonora e comando di chiusura elettrovalvole. 17

14 1.4.3 Il risparmio energetico Un altro importante obiettivo raggiungibile con l'integrazione tra i vari impianti della casa è il risparmio energetico. Un sistema bus HBES può far risparmiare energia specialmente per l'illuminazione (10 15 % di risparmio), il riscaldamento ed il condizionamento (fino al 30 % sul controllo del clima con una gestione per ambienti o zone indipendenti). Questi risparmi possono contribuire ad aumentare il rendimento e l'efficienza energetica delle abitazioni, fatto che risulta particolarmente rilevante per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal protocollo di Kyoto per la riduzione dell'inquinamento e del surriscaldamento del pianeta. Logico quindi che l'interesse verso questi sistemi da parte di organismi mondiali, Unione Europea e amministrazioni locali sia, seppur a diversi livelli, altissimo. Nel settore residenziale e terziario, ad esempio, l'energia consumata rappresenta più del 40 % del consumo totale di energia nell'ue. A livello italiano, i decreti ministeriali del 20 luglio 2004 obbligano i maggiori distributori di energia elettrica e gas a raggiungere precisi obiettivi di risparmio energetico per il rispetto del protocollo di Kyoto e definiscono tale risparmio in numero di "Certificati Bianchi" che corrispondono ad una certa quantità di petrolio non consumato espresso in TPE (tonnellate di petrolio equivalente). Il commercio dei certificati bianchi si sta delineando come un business molto interessante in quanto gli enti coinvolti (distributori di energia, produttori di sistemi di riscaldamento, integratori di sistema, enti pubblici ) hanno facoltà di accumularne, acquistarne e venderne a seguito di iniziative di risparmio energetico. L'Italia, recependo la direttiva europea 2002/91/CE, ha stabilito con il decreto legislativo 192 del 19 agosto 2005 e la successiva integrazione contenuta nel D.Lgs. 311/06 che debba essere resa obbligatoria la classificazione energetica degli edifici e la loro certificazione. Alcune amministrazioni pubbliche, come le province di Bolzano e Bergamo che per prime stanno attuando la legge, al fine di valutare il consumo di energia in relazione ai materiali usati e alle tecnologie adottate, stanno organizzando sistemi di calcolo e requisiti per tale classificazione e procedure per la certificazione. In taluni casi si pensa anche di intervenire sulla tassazione dell'immobile e su altre forme di incentivo. Il consumo energetico di ogni edificio di nuova costruzione realizzato in Provincia di Bolzano, ad esempio, dovrà essere nei prossimi anni pari a 7 litri di gasolio per metro quadro di superficie abitabile all'anno, quando attualmente la maggioranza degli edifici consuma in media 21 l/m 2 : si 18

15 Fig Indice termico di un edificio (calcolato sui dati climatici della città di Bolzano). tratta di case realizzate circa 30/40 anni fa, quando ancora non si parlava di edilizia eco-compatibile in termini di isolamento degli ambienti e risparmio energetico. Un edificio viene quindi valutato, in fase di progetto, con un indice termico, distinto in "classi energetiche" (fig 1.7), come attualmente avviene per gli elettrodomestici e, se raggiunge l'obiettivo di essere almeno in classe C ottiene il certificato "CasaClima" e una riduzione degli oneri di urbanizzazione o altri sconti fiscali. Il risparmio energetico realizzabile con sistemi HBES è determinato da una serie di accorgimenti volti ad accrescere la cosapevolezza energetica degli utenti: Gestione del riscaldamento e del condizionamento a zone separate a seconda della destinazione d'uso: in un appartamento, ad esempio, la zona giorno, la zona notte e la cucina possono essere gestite separatamente, avendo temperature di comfort differenti (fig. 1.8). Attenuazione automatica di riscaldamento e condizionamento con sensori di apertura finestra coordinati con il termostato: all'apertura di una finestra per lungo tempo, riscaldamento o condizionamento vengono attenuati o spenti per evitare che funzionino inutilmente. Comando dell illuminazione in funzione del movimento nei locali di passaggio: bagni, corridoi, rampe scale e ripostigli possono essere illuminati automaticamente al passaggio delle persone programmando uno 19

16 Fig Gestione dell impianto di riscaldamento o climatizzazione a zone separate. spegnimento ritardato ed evitando quindi i consumi inutili dovuti ad apparecchi dimenticati accesi. Controllo dispositivi di ombreggiamento in funzione della posizione solare per mezzo di sensori di luminosità ed azionamenti motorizzati che consentono di evitare l'irraggiamento solare diretto e il conseguente surriscaldamento degli ambienti contribuendo così a ridurre la potenza di condizionamento richiesta nella stagione estiva. Controllo carichi a priorità: la curva dei consumi di energia può essere regolarizzata e le prese di energia di una casa possono essere classificate in base all'uso e alla priorità di erogazione dell'energia ed eventualmente sezionate dall'alimentazione se non prioritarie. Ad esempio le prese dalle quali vengono alimentati la lavatrice e il forno possono essere messe a priorità più bassa rispetto a quella cui è collegato il frigorifero; in caso di picchi di prelievo di energia la lavatrice o il forno viene disattivato temporaneamente, regolarizzando la curva dei consumi e impedendo un interruzione di energia. 20

17 Limitazione degli sprechi mediante dispositivi dedicati: ad esempio rubinetti ad azionamento elettronico, lampade elettroniche a basso consumo e dimmerabili, caldaie a condensazione in combinazione con sistemi di riscaldamento a bassa temperatura come i pannelli radianti a pavimento, parete o soffitto. Per ultimo, ma non meno importante, si segnala la possibilità di sfruttare gli apporti gratuiti di energia da fonti rinnovabili mediante pannelli solari termici per la produzione di acqua sanitaria e l'integrazione del riscaldamento a pannelli radianti, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, ventilazione controllata con recupero energetico, sonde e collettori geotermici La comunicazione Virtualmente tutte le funzioni realizzate nei vari impianti di un edificio possono essere comandate anche da remoto mediante l'utilizzo di web server o di remotizzatori GSM (fig. 1.9). Analogamente allarmi o stati particolari dell'impianto possono essere inviati via web o via SMS. La casa e l'edificio possono raggiungere livelli di sicurezza e controllabilità finora riservati ad impianti di livello professionale: ad esempio la possibilità di attivare le telecamere del videocontrollo domestico e vedere via internet le immagini delle stanze principali della casa a seguito di un allarme, permette di capire se ci sia realmente un'intrusione o sia solo un falso allarme. Funzioni come l'accensione dell'impianto di riscaldamento Fig Remotizzatore GSM che consente, via SMS, di comandare tutte le funzioni realizzate nei vari impianti di un edificio anche da remoto o inviare allarmi o stati particolari dell'impianto. 21

18 di una seconda casa quando si decide di passarvi il week-end o l'avvio in automatico dell'irrigazione del giardino durante le ferie possono essere realizzate con estrema facilità. Anche la videocitofonia, cui tutti ormai siamo abituati, diventa parte integrante dell'impianto domotico, permettendo, tra le altre funzioni, la comunicazione tra diverse postazioni all'interno dello stesso edificio. Se non siamo in casa e qualcuno suona alla porta è possibile realizzare un sistema che rilancia sul terminale GSM la voce di chi ci sta cercando o le immagini del videocitofono su una pagina internet dedicata. E possibile infine raccogliere dati e consumi da remoto ed effettuare la diagnostica degli impianti senza interventi degli operatori come, ad esempio, nel caso dell illuminazione di emergenza Fruibilità della casa per anziani e disabili La domotica può rappresentare anche un importante ausilio sociale, aiutando nell'utilizzo della casa e delle sue funzionalità la cosiddetta "utenza ampliata". In questa definizione rientrano diverse categorie quali le persone disabili, quelle con limitazioni motorie temporanee o permanenti ed anche i soggetti con particolari esigenze di semplicità nell'utilizzo dell'impianto elettrico come i bambini e le persone anziane. Per offrire una soluzione veramente utile, è necessario analizzare in dettaglio il grado ed il tipo di disabilità dell'utente e, in base ad essi, realizzare la funzionalità più adatta. Le soluzioni che nella maggior parte dei casi soddisfano queste esigenze possono essere: pulsanti a parete di ampie dimensioni; telecomandi a raggi infrarossi dotati di specifiche caratteristiche (ad es. ampi tasti illuminati); dispositivi a soffio; comandi vocali dedicati; aumento del tempo di pressione per il comando del dimmer che regola l'illuminazione nel caso in cui l'utente abbia una prontezza di riflessi ridotta (ad esempio nel caso di persone anziane): tale modifica si realizza agendo sul relativo parametro nel software di programmazione; chiamata soccorso con tasto dedicato o a tirante; telecamere di videosorveglianza collegate a postazioni di infermeria o rilanciate su telefoni cellulari di parenti; allarmi rilanciati su telefoni cellulari in caso di fughe di gas, rilevazione allagamento, porte o finestre aperte, ecc. 22