RELAZIONE TECNICA DEL RESTAURO DI N. 12 REGISTRI D ESTIMI VENETI

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1 RELAZIONE TECNICA DEL RESTAURO DI N. 12 REGISTRI D ESTIMI VENETI (registri n: 2, 38,93, 150, 190, 228, 274, 335, 349, 386, 388, 461.) Stato di conservazione I registri cartacei sottoposti a restauro, collocabili temporalmente nel secolo XVIII, presentano fondamentalmente due tipi di danni: di tipo meccanico che interessa la legatura, sia la cucitura che la coperta, normalmente molto consunta o in alcuni casi parzialmente assente. Salvo il numero 150 che è stato ricucito presumibilmente all inizio del secolo XIX su nervi in canapa, il resto è cucito direttamente sulla coperta in cartone piegato e ricoperto poi di cuoio di capra o, in un solo caso, in pergamena proveniente da codice. Tutti senza capitelli.

2 di tipo biologico: l assorbimento di acqua da parte del supporto cartaceo sia in modo accidentale, che per assorbimento diretto e prolungato di umidità

3 proveniente dai muri, ha causato l insediamento di funghi e muffe che hanno causato la demolizione biologica di parte del supporto o comunque l indebolimento di parti del medesimo. La consultazione, salvo per due registri, era ulteriormente inficiata dalla possibilità di perdita di frammenti di carta.

4 Altri danni di varia natura, compatibili con la consultazione e ad una errata conservazione completano il quadro. Una particolare attenzione va data alle scritte identificative apposte con pennarello nero indelebile poste sul piatto anteriore, direttamente sul cuoio, che hanno deturpato in modo quasi irreversibile i soggetti. Operazioni preliminari Tutti i soggetti sono stati fotografati nello stato originale. Le operazioni che seguiranno hanno anche lo scopo di conservare tutti i componenti caratteristici dei registri riponendo in bustine di plastica: campioni di fili, polveri contenute nel dorso, frammenti di nastri, ecc che possano avere importanza per la ricostruzione merceologica delle componenti degli stilemi e degli ambienti di conservazione dei registri. Le operazioni di restauro iniziano con la ricognizione della numerazione, eseguita a matita dall A.S. di Bg. e delle caratteristiche di costruzione, nonché dalle prove di acidità della mediazione grafica eseguite con piaccametro a contatto. Viene eseguita la pulizia a secco mediante pennellatura e in alcuni casi con gomma morbida o wishab, facendo estrema attenzione alle parti deboli e frammentate.

5 Interventi di restauro Si passa poi al taglio dei fili di cucitura ed alla separazione dei fascicoli dalla coperta. Si procede poi al lavaggio in acqua deionizzata a 35 C fra veli Remay, avendo rilevata una blanda acidità della mediazione grafica e una buona riserva alcalina del supporto cartaceo si è ritenuto il solo lavaggio sufficiente. Dopo l asciugatura si è proceduto per le carte che non necessitano di velatura, alla ricollatura con Thylose mh 300P 2%. La velatura parziale o totale con velo giapponese e Thylose mh 300p al 4-5% e conseguente risarcimento delle parti mancanti con carta giapponese di vario spessore con il metodo della doppia toppa o della toppa singola + velo secondo lo spessore riscontrato di volta in volta e conseguente scarnitura della carta in eccesso. Dopo la rifilatura con forbice in solo alcuni casi si è operato lo spianamento sotto leggera pressione, operazione evitata se possibile per non comprimere la grana della carta. Le coperte vengono smontate staccando a secco i cuoi residui mettendo così in evidenza la presenza di nastri di chiusura in pelle alluma o in lino. Solo per i registro 386 i frammenti di pergamena vengono staccati reidratando gli adesivi per immersione in glicole etilenico. Dopo il distacco le pergamene vengono

6 lavate in alcool etilico e poi sottoposte a leggero tamponamento con PEG 200 per restituire una leggera morbidezza ai soggetti. Le coperte una volta pulite a secco per asportare i residui di colla e dopo piccoli passaggi con tamponcini di garza imbibiti di acqua deionizzata vengono risarcite con cuoio nuovo omogeneo fatto aderire dopo scarnitura con gelatina di amido modificato. Le scritte in pennarello nero vengono attenuate mediante impacchi di acetone su carta assorbente cercando di estrarre il pigmento nero dell inchiostro. Le coperte vengono ricostruite secondo gli stilemi di costruzione specifici per ognuno utilizzando cartoni nuovi rivestiti di carta barriera. Legatura La ricomposizione dei fascicoli e la conseguente ricucitura sono le fasi successive al processo di restauro precedente. I fascicoli vengono cuciti direttamente ad un cartoncino di pura fibra di cellulosa rinforzato nei punti di cucitura con pergamena, cartoncino che supera di circa 6 cm per parte lo spessore del dorso, i registri vengono corredati di carte di guardia nuove. Per il solo registro n. 150 si procede ad una cucitura a punto pieno su 4 nervi in canapa ritorta. Si procede ad indorsatura leggera distribuendo un velo leggero di amido modificato e di carta giapponese un po pesante. Le coperte ricostruite vengono assemblate ai registri mediante adesione del cartoncino eccedente ai piatti. Per il 150 si procede all incartonatura. Vengono poi incollate le controguardie e riposizionate le controguardie originali o eventuali frammenti ricavati. Il numero 386 viene ricostruito in pergamena come da modello ed i frammenti recuperati originali vengono posti all interno fra i piatto superiore e la prima c. di guardia. I registri sono stati ricorredati da nastri e ganci secondo le tracce rilevate.

7 Solo nei casi dove la coperta era assente si è ricostruita la medesima con cuoio di capra neutro secondo i criteri generali del fondo omettendo nastri ed altro che possano fuorviare dalla lettura codicologica.

8 Solo per un registro si è proceduto alla costruzione di una scatola leggera di conservazione in quanto il taglio di piede usciva dalla superficie della coperta e quindi non protetto. Luglio 2012 il restauratore Luciano Sassi