PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)"

Transcript

1 Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico Magazzolo e bacini minori tra Magazzolo e Platani (R19062) COORDINAMENTO GENERALE A CURA DI DOCUMENTO REDATTO DA DATA APPROVATO Unità Operativa di Palermo B.20 SOGESID S.p.A. DICEMBRE 2007

2 INDICE INDICE 1 Premessa...Pag. 1 2 Il quadro conoscitivo - corpi idrici significativi e di interesse....pag Identificazione del bacino...pag Caratterizzazione fisiografica e geologica...pag Caratterizzazione idrologica...pag Corpi idrici significativi ricadenti nel bacino...pag Fiume Magazzolo (R19062CA001)...Pag Lago artificiale Castello (R19062LA001)...Pag Caratterizzazione climatica...pag Uso del territorio...pag Insediamenti urbani...pag Attività industriali...pag Attività agricole e zootecniche...pag Caratteristiche naturalistiche....pag Bilancio idrologico....pag Introduzione...Pag Deflussi naturali calcolati nelle sezioni significative e nella sezione di chiusura...pag Elaborazione dei dati pluviometrici e Valutazione degli afflussi ragguagliati...pag Individuazione della legge di correlazione tra afflussi e deflussi...pag Stima dell evapotraspirazione media...pag Risultati...Pag.19 3 Sistema della rete di monitoraggio quali quantitativo dei corpi idrici e relativa classificazione... Pag La classificazione e lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali significativi presenti nel bacino...pag I corsi d acqua...pag Magazzolo (R19062CA001)...Pag I Laghi artificiali...pag Lago artificiale Castello (R19062LA001)...Pag.26 4 Valutazione delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dall attività antropica sullo stato delle acque superficiali e sotterranee...pag Valutazione dei carichi inquinanti di origine antropica e stima degli impatti esercitati sullo stato qualitativo dei corpi idrici e degli indicatori dello stato di qualità...pag.28 REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 I

3 INDICE Analisi dei risultati...pag Corsi d acqua...pag Laghi artificiali...pag Stesura del bilancio idrico a scala di bacino...pag Valutazione delle risorse idriche naturali...pag Valutazione delle risorse idriche potenziali...pag Valutazione delle risorse idriche utilizzabili...pag Stima dei fabbisogni idrici...pag Il sistema delle utilizzazioni civili e stima dei fabbisogni...pag Il sistema delle utilizzazioni irrigue e stima dei fabbisogni...pag Il sistema delle utilizzazioni industriali e stima dei fabbisogni...pag Il bilancio idrico a scala di bacino e l indice di sostenibilità delle risorse...pag.61 5 Obiettivi di qualità ambientale da raggiungere o mantenere per i corpi idrici significativi ricadenti nel bacino...pag Corsi d acqua...pag Laghi artificiali...pag.64 6 Programma degli interventi...pag.65 REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 II

4 PREMESSA 1 Premessa Il presente documento illustra i contenuti del Piano di Tutela delle Acque della Sicilia relativamente al bacino idrografico Magazzolo e bacini minori tra Magazzolo e Platani. In particolare: - il capitolo 2 fornisce un quadro conoscitivo del territorio delimitato dai bacini anzidetti. Con riferimento alla metodologia descritta nel documento Relazione Generale, cap. 5, viene qui fornita una caratterizzazione idrogeologica e climatica del territorio e vengono, altresì, fornite note indicative sull uso del territorio e sulle aree naturali protette in esso presenti. Viene, infine, riportato l esito del bilancio idrologico a scala di bacino da cui è stato possibile stimare l entità delle acque che si sono infiltrate nel terreno e che hanno generato ricarica delle falde e deflusso di base. - il capitolo 3 illustra l esito dell attività di monitoraggio condotta sui corpi idrici significativi presenti nel bacino e finalizzata alla classificazione degli stessi; - il capitolo 4 contiene gli esiti della valutazione dell impatto antropico, in forma concentrata e diffusa, sullo stato qualitativo delle acque superficiali e sotterranee presenti nel territorio delimitato dal bacino oggetto del presente documento. Lo studio è stato condotto in accordo alla metodologia descritta nella Relazione Generale al capitolo 7, par Lo stesso capitolo contiene, inoltre, il bilancio idrico a scala di bacino, così come previsto al par. 7.4 della stessa Relazione Generale, ovvero il confronto tra le risorse utilizzabili nel bacino e la somma dei fabbisogni dei settori civile, irriguo ed industriale, la cui stesura è finalizzata alla stima delle pressioni sullo stato quantitativo delle risorse presenti nel bacino. - nel capitolo 5, sulla base dello stato di qualità dei corpi idrici presenti nel bacino, così come riportato nel capitolo 3, vengono individuati, in accordo alla normativa vigente, gli obiettivi minimi di qualità ambientale da raggiungere e/o mantenere al 2008 e al 2015; - Infine, in accordo alla metodologia di analisi illustrata nel documento Programma degli Interventi, nel capitolo 6 viene fornito il quadro sintetico degli interventi previsti nei territori comunali ricadenti all interno del bacino oggetto di studio ritenuti utili al miglioramento dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici presenti nel bacino. Gli interventi (singolarmente elencati nel documento Programma degli Interventi - allegato E.I ), sono stati in questo capitolo aggregati in 6 macro categorie per ciascuna della quali viene indicata la previsione di spesa e le risorse finanziarie disponibili. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 1

5 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE 2 Il quadro conoscitivo - corpi idrici significativi e di interesse 2.1 Identificazione del Bacino Nome: MAGAZZOLO Codice: Superficie: Km 2 233,77 Il bacino idrografico "Magazzolo e bacini minori tra Magazzolo e Platani" ricade nel versante meridionale della Sicilia, nel territorio delle province di Agrigento e Palermo, e confina ad ovest con il bacino del fiume Verdura e ad est con il bacino del fiume Platani. Il bacino, con la sua superficie di circa 234 Km 2, è il 25 per dimensioni fra quelli contenenti corpi idrici significativi, qui costituiti dal fiume Magazzolo e dal lago artificiale Castello (tabella 2.1.1). Il fiume Magazzolo, che si sviluppa per circa 35 Km, trae origine dalle pendici di Monte Castelluzzo, nel territorio del Comune di S.Stefano di Quisquina, ed ha un bacino imbrifero di 219,30 Km 2. Il lago Castello raccoglie i deflussi di circa 81 Km 2 di bacino diretto e di circa 23 Km 2 di bacini indiretti. La capacità utile di progetto del serbatoio è di 21,00 Mm 3. Nel bacino ricadono gli agglomerati indicati nella tabella Tabella Principali corpi idrici superficiali ricadenti nel bacino Codice Denominazione Dimensioni Natura Superficie bacino del singolo corso d'acqua o lago Identificazione corsi d'acqua superficiali laghi artificiali R19062CA001 fiume Magazzolo 35,31 Km Corso completo; Ι Ordine R19062LA001 Castello 1,80 Km 2 Invaso 219,3 Km 2 Significativo per dimensioni Significativo per dimensioni Tabella Agglomerati ricadenti all'interno del bacino idrografico Numero progressivo Denominazione Codice 1 Alessandria della Rocca 84002_01 2 Bivona 84004_01 3 Santo Stefano Quisquina 84040_01 REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 2

6 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Caratterizzazione fisiografica e geologica Il bacino del fiume Magazzolo ricade nel versante meridionale della Sicilia e si estende per circa 233 Km 2 interessando il territorio delle province di Agrigento e Palermo. Il corso d acqua principale è il fiume Magazzolo il cui bacino idrografico è significativo ai sensi del D. L.vo 152/06, per criteri dimensionali. All interno del bacino è presente l invaso Castello, anch esso significativo per criteri dimensionali. Esso si inserisce tra il bacino del fiume Sosio Verdura ad ovest ed il bacino del fiume Platani ad est. I terreni affioranti nel bacino sono prevalentemente di natura sedimentaria, a parte sporadici affioramenti nella parte nord-occidentale di basalti e tefriti sodiche. Nella zona di foce il fiume attraversa terreni recenti e depositi alluvionali recenti, mentre ai bordi sono presenti sabbie e conglomerati, marne e argille. Procedendo nella arte settentrionale del bacino sono presenti estesi affioramenti della Serie Gessoso-solfifera, e di sequenze torbiditiche del Miocene, lo spartiacque settentrionale del bacino è costituito da calcari selciferi e marnosi di facies pelagica Caratterizzazione idrologica Il bacino del fiume Magazzolo può considerarsi, in seguito alle numerose sorgenti ed alla presenza del massiccio dei Monti Sicani (uno dei rilievi montuosi più importanti della Sicilia meridionale), sufficientemente dotato di risorse idriche perenni. Nel bacino del fiume Magazzolo ha funzionato dal 1972 al 1976 una stazione idrometrica denominata Corvo. La stazione è posta a 114 m.s.m. e sottende un bacino di circa 198 Km 2 avente una altitudine media di 498 m.s.m. Il deflusso medio annuo, rilevato in base a 4 anni di osservazioni (dal 1971 al 1975), risulta di 164 mm (pari a 32.4 Mm 3 /anno), mentre la precipitazione risulta pari a 679 mm. Nello stesso periodo la portata solida minima, media e massima misurata è stata rispettivamente di 2,469 e 1740 T/Km Corpi idrici significativi ricadenti nel bacino Fiume Magazzolo (R19062CA001) Il fiume Magazzolo trae origine dalle pendici di M. Castelluzzo nel territorio del Comune di S. Stefano Quisquina. Il fiume si sviluppa per circa 35 Km e lungo il percorso attraversa il territorio dei Comuni di S. Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Calamonaci e Ribera, per poi sfociare nel Mar Mediterraneo. L'unico affluente di una certa importanza è il vallone Gebbia che sottende un bacino di circa 54 Km 2. Il bacino del Fiume Magazzolo può considerarsi, in seguito alle numerose sorgenti ed alla presenza del massiccio dei Monti Sicani (uno dei rilievi montuosi più importanti della Sicilia meridionale), sufficientemente dotato di risorse idriche perenni. Lungo il suo percorso il fiume attraversa i SIC Foce del Magazzolo, Foce del Platani, Capo Bianco, Torre Salsa. Il fiume Magazzolo alimenta l invaso artificiale Castello. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 3

7 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Si riscontra la presenza di 4 scarichi civili con un apporto complessivo di 0,24 Mm 3 /anno Lago artificiale Castello (R19062LA001) In prossimità di Bivona e Alessandria della Rocca in provincia di Agrigento, nel bacino del fiume Magazzolo è stata costruita, nel periodo , la diga in pietrame con manto di tenuta del serbatoio Castello. Il serbatoio è utilizzato a scopo irriguo dai territori dei comuni di Bivona, Calamonaci, Ribera, Lucca Sicula, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Sciacca, Palazzo Adriano, Montallegro, Santo Stefano Quisquina e a scopi potabili dai comuni di Agrigento, Favara, Porto Empedocle, Comitini, Aragona, Joppolo Giancaxio, Raffadali, Santa Elisabetta, Sant Angelo Muxaro, San Biagio Platani. La superficie complessiva del bacino imbrifero (Sb = 103,4 Km²) è costituita per 22,4 Km² da bacini allacciati. Il lago occupa alla quota di massimo invaso (290,5 m s.l.m.) una superficie liquida di 1,8 Km² per un volume di 26,0 Mm 3, presenta una profondità massima (z max ) di 41,0 m ed una profondità media (z m ) di 14,4 m. Il lago Castello è riconducibile da un punto di vista termico alla categoria dei laghi monomittici caldi. All invaso si accede tramite una strada vicinale che si innesta sulla strada Calamonaci- Bivona a circa 3 Km dall abitato di Bivona. Sull invaso scaricano i Comuni di Bivona, Alessandria della Rocca e Santo Stefano di Quisquina. La capacità del serbatoio progettualmente destinata all interrimento è pari a 3,00 Mm 3 ed il tempo di riempimento di tale capacità è pari a circa trenta anni. Non sono state eseguite indagini batimetriche e non si hanno perciò dati circa l attuale interrimento del serbatoio, tuttavia esso non ha finora raggiunto entità tali da influenzare la funzionalità degli scarichi profondi Caratterizzazione climatica Procedendo da nord a Sud all interno del Bacino si riscontrano i rilievi dei Monti Sicani, lasciando i quali ci si addentra nei territori della collina dove i rilievi degradano verso la costa formando la valle della foce del fiume Magazzolo. Dall analisi delle temperature medie annue è possibile distinguere chiaramente all interno del bacino la presenza di almeno due zone climatiche. La prima è l area montana con temperature medie annue intorno ai 15 C. La seconda è costituita dalle stazioni costiere nelle quali si registrano temperature medie annue di 18 C. queste due zone presentano valori differenti anche per quanto riguarda le minime assolute intorno ai 4-5 C nelle aree costiere per arrivare a -1,2 C nelle aree interne. Il mese più freddo è di norma febbraio lungo la costa, gennaio nei rilievi interni. Luglio è invece il mese più caldo con temperature medie di 31,5 C lungo la costa e che non superano i 28,5 C nelle zone interne. Per quanto riguarda le classificazioni climatiche, risultano numerose differenze tra i diversi autori in dipendenza dei parametri meteorologici utilizzati. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 4

8 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Secondo la classificazione di Lang il bacino è classificato con un clima steppico; secondo l indice di aridità di de Martonne, le stazioni costiere presentano clima semi-arido, mentre all interno clima temperato-caldo. Secondo il quoziente pluviometrico di Emberger tutto il bacino è caratterizzato da clima subumido. L indice globale di Thorntwaite, infine distingue un clima semiarido lungo la costa e n clima asciutto subumido per le zone interne. Dallo studio delle precipitazioni mensili si osserva che prevalgono le aree con precipitazioni medie comprese tra 450 e 600 mm (Tabella 2.1.3), nelle Tabelle e sono riportate le caratteristiche delle stazioni presenti nel bacino e le precipitazioni registrate nel ventennio Tabella Distribuzione delle aree con diversa piovosità del Bacino Caratteristiche di piovosità % Aree con piovosità media inferiore a 450 mm 0,1 Aree con piovosità media compresa tra mm 67,15 Aree con piovosità media compresa tra mm 27,71 Aree con piovosità media compresa tra mm 5,02 Aree con piovosità media compresa tra mm - Aree con piovosità media compresa tra mm - Aree con piovosità media superiore a 1000 mm - Tabella Caratteristiche delle stazioni termo-pluviometriche del Bacino Stazione Quota (m) Tipologia Media delle precipitazioni (mm) Diga Castello 545 Pr-Tr Ribera 225 Pr-Tr 577, S. Stefano di Quisquinia 724 Pr-Tr Tabella Precipitazione totale annua ( ) delle stazioni pluviometriche del Bacino Anno Bivona , , , , , ,0 REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 5

9 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Anno Bivona , , , , , , , , ,9 2.2 Uso del territorio Insediamenti urbani Lo studio della caratterizzazione socio-economica è stata condotta al fine di fornire una sintesi sulla pressione antropica derivante dalle attività economiche e dalle presenze insediative nel bacino. Si è proceduto quindi all analisi della popolazione residente e fluttuante ed allo studio degli impatti significativi esercitati dall attività industriale, agricola e zootecnica sullo stato delle acque superficiali. Il bacino comprende da un punto di vista amministrativo 10 comuni, dei quali 8 in provincia di Agrigento e 2 in provincia di Palermo. L elenco dei comuni e la porzione di territorio comunale ricadente all interno del bacino sono riportate nella tabella REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 6

10 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Tabella Porzione di territorio comunale ricadente nel bacino. PROVINCIA Comune Superficie totale (ha) Superficie ricadente nel bacino (ha) PALERMO Castronuovo di Sicilia Palazzo Adriano AGRIGENTO Alessandria della Rocca Bivona Burgio Calamonaci Cattolica Eraclea Lucca Sicula Ribera Santo Stefano Quisquina TOTALE La popolazione residente nel bacino, così come mostrato in tabella 2.2.2, è pari a abitanti, quella fluttuante è pari a 357 abitanti. I valori di popolazione sono stati desunti dallo studio condotto nell ambito dell attività di aggiornamento e revisione del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti tenendo in considerazione l ubicazione dei centri abitati, di conseguenza i comuni i cui territori urbani ricadono nel bacino appartengono tutti alla provincia di Agrigento e sono: Alessandria della Rocca, Bivona e Santo Stefano Quisquina. Tabella Popolazione residente e fluttuante del bacino. PROVINCIA Comune % centro abitato Popolazione residente totale Popolazione fluttuante totale Popolazione residente ricadente nel bacino Popolazione fluttuante ricadente nel bacino AGRIGENTO Alessandria della Rocca Bivona AGRIGENTO Santo Stefano Quisquina TOTALE Attività industriali Al fine di fornire una sintesi sulla pressione antropica esercitata dall attività industriale nel bacino è stato calcolato, mediante l utilizzo dei dati ISTAT (8 Censimento dell industria e dei servizi, 2001), il numero degli addetti industriali. Partendo dalla classificazione operata dall ISTAT, sono state raggruppate tra loro le diverse tipologie industriali e come mostrato in tabella 2.2.3, sono state individuate quelle facenti parte delle attività industriali, delle attività terziarie, degli insediamenti REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 7

11 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE produttivi idroesigenti e degli insediamenti che presentano scarichi di sostanze pericolose. Tabella Tipologie industriali ATTIVITÀ INDUSTRIALI A - Agricoltura, caccia e silvicoltura B - Pesca, piscicoltura e servizi connessi C - Estrazione di minerali D - Attivita' manifatturiere E - Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua F - Costruzioni ATTIVITÀ TERZIARIE G - Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali H - Alberghi e ristoranti I - Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J - Intermediazione monetaria e finanziaria K - Attivita' immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, professionale ed imprenditoriale L - Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria M - Istruzione N - Sanita' e altri servizi sociali O - Altri servizi pubblici, sociali e personali INSEDIAMENTI PRODUTTIVI IDROESIGENTI C - Estrazione di minerali D - Attivita' manifatturiere E - Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua INSEDIAMENTI CHE PRESENTANO SCARICHI DI SOSTANZE PERICOLOSE DB - Industrie tessili e dell'abbigliamento DC - Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari DF - Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibile. Nucleari DG - Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali DH - Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche Tra le diverse tipologie industriali il maggiore impatto sulle risorse idriche è esercitato dalle industrie idroesigenti, generalmente a carattere produttivo, che, comprendendo nel loro ciclo fasi in cui viene utilizzata l acqua, sono caratterizzate da elevati prelievi e scarichi inquinanti. Come si evince dal grafico (figura 2.2.1), all interno del bacino risulta più incidente la presenza di attività terziarie (78%) rispetto alle attività industriali. Tra gli addetti alle REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 8

12 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE attività industriali circa il 46% svolge la sua attività all interno di insediamenti idroesigenti, mentre soltanto il 2,8% svolge l attività all interno di insediamenti che effettuano scarichi di sostanze pericolose. Dal momento che le attività industriali risultano principalmente concentrate nei centri urbani (nessuna ASI, infatti, ricade all interno del bacino), i reflui inquinanti prodotti da tali attività vengono dunque direttamente scaricati dalle fognature cittadine. Numero addetti attività economiche 363 Addetti alle attività industriali Addetti alle attività terziarie Figura Incidenze degli addetti alle attività economiche Attività agricole e zootecniche Altre fonti di inquinamento sono rappresentate dalle attività agricole e zootecniche. Per quanto riguarda la produzione di vegetali la responsabilità dell inquinamento idrico è da imputarsi alla penetrazione nel suolo di fertilizzanti, pesticidi e fitofarmaci; per quanto concerne la zootecnia il riferimento è ai residui metabolici proveniente dall allevamento di animali terrestri quali equini, bovini, suini, ovini, caprini ed avicoli. Per il calcolo del carico teorico prodotto dalla zootecnia sono stati usati i dati estratti dalla Tavola 4.14 (Aziende con allevamenti e aziende con bovini, bufalini, suini e relativo numero di capi per comune e zona altimetrica) e dalla Tavola 4.15 (Aziende con ovini, caprini, equini, allevamenti avicoli e relativo numero di capi per comune e zona altimetrica) fornite dall ISTAT nel 5 Censimento Generale dell Agricoltura (2000). Si è proceduto al calcolo del numero totale di capi zootecnici sommando i dati riguardanti i comuni ricadenti nel bacino. Nel caso in cui il comune non ricadeva per intero all interno del bacino è stata effettuata una stima in percentuale dell effettiva presenza di capi zootecnici tenendo in considerazione la presenza di pascolo all interno del territorio comunale. In tal senso per valutare la collocazione dei pascoli sono state sovrapposte, mediante l utilizzo del S.I.T., la carta dei bacini idrografici, la carta dell uso del suolo, ed il tematismo indicante le delimitazioni comunali. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 9

13 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Utilizzando tale metodologia, a partire dal numero di capi rilevati per ciascun territorio comunale è stato eseguito il calcolo dei capi zootecnici equivalenti e il calcolo dell azoto prodotto (t/anno). In particolare per calcolare i capi zootecnici equivalenti è stato utilizzato un coefficiente ottenuto sommando il peso degli animali allevati (bovini, suini, ovini, avicoli ecc.) espresso in Kg e dividendo per 500. Per calcolare invece l azoto prodotto (t/anno) sono stati utilizzati i coefficienti proposti dall IRSA (Barbiero et al., 1991). Il numero dei capi zootecnici presenti all interno del bacino sono riportati nella tabella nella quale sono specificati il numero dei capi equivalenti e l azoto prodotto (t/anno). Tabella Capi zootecnici presenti nel bacino. Capi zootecnici presenti: N. di capi Capi equivalenti Azoto prodotto (t/anno) Bovini ,35 Suini ,35 Ovini ,38 Avicoli ,01 Altri ,75 I dati mostrano il prevalere del patrimonio zootecnico ovino, il cui allevamento è orientato verso la produzione di latte e di carne; occorre sottolineare comunque che il carico maggiore è dovuto principalmente alla specie bovina. Come si evince dal grafico sotto riportato (Figura 2.2.2), la maggior parte della superficie ricadente all interno del bacino è occupata da altre legnose agrarie (7.213 ettari) e da seminativi (4.772 ettari). Consistente la presenza di pascoli (1.668 ettari) e di oliveti (1.508 ettari). seminativi colture orticole colture in serra pascoli superficie a vite superficie a olivo superficie ad agrume superficie a mandorlo superficie a frutteto altre legnose agrarie Figura Superfici agricole presenti nel bacino espresse in ettari. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 10

14 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Lo studio dell uso del suolo è stato finalizzato alla valutazione dell inquinamento derivante da pratiche agricole, in tal senso si è proceduto al calcolo delle quantità di azoto e fosforo prodotti in base alla tipologia di utilizzo agricolo. L elenco delle diverse classi agricole analizzate sono riportate nella tabella 2.2.5, nella quale sono specificati gli ettari di superficie agricola utilizzata e gli apporti di azoto e fosforo espressi in tonnellate/anno. Tabella Superfici agricole presenti nel bacino. Superficie utilizzata per: Superficie (ha) Apporto di azoto (t/anno) Apporto di fosforo (t/anno) seminativi colture orticole colture in serra pascoli superficie a vite superficie a olivo superficie ad agrume superficie a mandorlo superficie a frutteto altre legnose agrarie Come si evince dal grafico (Figura 2.2.3) il maggior apporto di azoto e fosforo è dovuto alle superfici ad altre legnose agrarie, essendo queste le più consistenti nel bacino. Notevole è inoltre l apporto di questi due nutrienti dovuto ai seminativi ed ai pascoli. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 11

15 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Apporto di azoto (t/anno) Apporto di fosforo (t/anno) seminativi colture orticole colture in serra pascoli superficie a vite superficie a olivo superficie ad agrume altre legnose agrarie superficie a mandorlo superficie a frutteto Figura Apporto di azoto e fosforo nel bacino. Di minore consistenza rispetto alla superficie agricola, risulta la copertura boscata (1.558 ettari) che nel complesso risulta costituita, come mostrato nel grafico sotto riportato (Figura 2.2.4), principalmente da boschi a fustaia (69%), per un valore di ettari, e in minor misura da boschi cedui (14%), per un valore di 225 ettari, e da macchia mediterranea (11%), per un valore di 179 ettari. La restante superficie è coperta da coltura legnosa specializzata (6%), per un valore di 89 ettari in coltura legnosa specializzata gestita a fustaia ceduata macchia mediterranea Figura Superfici boschive presenti nel bacino espresse in ettari. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 12

16 2.3 Caratteristiche naturalistiche BACINO IDROGRAFICO MAGAZZOLO IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Di seguito vengono riportate in tabelle le specie animali protette (Tabella 2.3.1) Specie animali minacciate (Tabella 2.3.2) e specie vegetali minacciate (Tabella 2.3.3) Tabella Specie animali protette presenti all interno del Bacino Specie animali protette Coracias garrulus Falco peregrinus Himantopus himantopus Riferimenti normativi L.N. 157/92; L.R. 33/97 L.N. 157/92; L.R. 33/98 L.N. 157/92; L.R. 33/99 Riferimenti bibliografici Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Tabella Specie animali minacciate presenti all interno del Bacino Specie animali minacciate Alectoris graeca Lanius senator Melanocorypha calandra Oenanthe hispanica Riferimenti bibliografici Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Tabella Specie vegetali minacciate presenti all interno del Bacino Specie vegetali minacciate Aster sorrentinii Dianthus rupicola Leontodon siculus Riferimenti bibliografici Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Di seguito vengono riportate le aree naturali presenti nel bacino (Tabella 2.3.4) REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 13

17 Tabella Tipizzazione delle esistenti aree naturali protette Tipologia Numero Superficie (ha) Denominazione Riserve 3 SIC 6 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE 114,7 FOCE DEL FIUME PLATANI 0,6 MONTE CAMMARATA 1330,6 MONTI DI PALAZZO ADRIANO E VALLE DEL SOSIO 200,7 FOCE DEL MAGAZZOLO, FOCE DEL PLATANI, CAPO BIANCO, TORRE SALSA 18,9 SERRA DEL LEONE E M. STAGNATARO 344,0 PIZZO DELLA RONDINE, BOSCO DI S. STEFANO QUISQUINA 1096,6 BOSCO DI S. ADRIANO 1830,1 M. ROSE E M. PERNICE 476,5 ZPS ,2 M. D'INDISI, MONTAGNA DEI CAVALLI, PIZZO POTORNO E PIAN DEL LEONE MONTI SICANI, ROCCA BUSAMBRA E BOSCO DELLA FICUZZA 2.4 Bilancio idrologico Introduzione L elaborazione del bilancio idrologico superficiale in un bacino idrografico è condizionato dalla conoscenza di numerosi fattori come la quantità di precipitazioni atmosferiche che alimenta direttamente il ciclo idrologico del bacino (P), l entità dei deflussi superficiali (D) e l evapotraspirazione reale (E), cioè la quantità di acqua necessaria per sopperire ai fabbisogni fisiologici della copertura vegetale sommata alla evaporazione diretta del terreno. L espressione generale di un bilancio che tenga conto dei suddetti fattori è la seguente: P= D + E +F Una volta noti tutti i termini dell equazione è possibile stimare l entità della quota parte di acqua che si infiltra nel terreno e che consente, quindi, di ricaricare la falda. P E D = F La stima del bilancio idrologico così descritto è stata effettuata con riferimento all intero bacino del Magazzolo. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 14

18 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Deflussi naturali calcolati nelle sezioni significative e nella sezione di chiusura Elaborazione dei dati pluviometrici e Valutazione degli afflussi ragguagliati Per la stima degli afflussi sono state considerate quindici stazioni pluviometriche, di cui Ribera e Bivona, ricadenti all interno del bacino, e Cianciana, Bugio, Verdura, Cattolica Eraclea, Palazzo Adriano, Borgo Fazio e Piano del Leone, appartenenti a bacini limitrofi. Sulla base dei dati pluviometrici mensili del periodo delle quattro stazioni pluviometriche precedentemente citate, sono stati calcolati i valori medi di afflusso idrico su tutto il bacino. Per fare questo è stata necessaria una fase preliminare di ricostruzione dei dati mancanti, utilizzando il metodo IDW (inverse distance weighting inverso della distanza pesato). Questo metodo consiste nell utilizzare l informazione disponibile da tutte le stazioni che hanno funzionato nel mese considerato in modo inversamente proporzionale alla distanza dalla stazione il cui dato è oggetto di ricostruzione, elevata a un intero non inferiore a 2. Più precisamente, la ricostruzione dell altezza di pioggia ĥ jk (x 0 ) della stazione di coordinate x 0 al mese j-esimo dell anno k-esimo avviene attraverso la seguente relazione: ĥ jk n ( ) = λ h jk ( ) x 0 i i= 1 x i in cui h(x i ) è l altezza di pioggia della stazione avente coordinate xi, ovviamente allo stesso passo temporale jk di quella da ricostruire e λ i è il peso che si assegna alla stazione di coordinate x i che è dato appunto da: λ i = n d i= 1 n i0 d n i0 In cui d i0 è la distanza della stazione di coordinate x 0 il cui dato deve essere ricostruito e la stazione xi e n è un intero 2. Prove svolte con diversi esponenti (da 2 fino a 5) hanno dimostrato la scarsa influenza dell esponente sulla bontà della riproduzione del dato (espressa dall indice di determinazione R 2 tra dati osservati e ricostruiti il valore di R 2 è risultato sempre elevato per diversi esponenti in tre stazioni di prova). Si è scelto quindi l esponente n = 2. A questo punto, disponendo di serie continue per il periodo suddetto, si è proceduto al calcolo dei valori medi di afflusso idrico su tutto il bacino con il metodo dei topoieti, che consiste nel determinare, attorno alle stazioni di misura, delle zone d influenza per le quali si possono supporre valevoli le precipitazioni registrate nelle stazioni stesse. Una volta determinata, per ogni stazione pluviometrica, la zona di influenza secondo il metodo dei topoieti, gli afflussi ragguagliati medi mensili al bacino sotteso dalla sezione di chiusura è stato valutato come somma del prodotto della precipitazione ai singoli pluviometri per le aree delle superfici di influenza diviso la superficie totale del bacino. In particolare è stata utilizzata le seguente espressione: REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 15

19 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE A ij = dove: A 1 ij S 1 + A 2 ij S S 2 tot A n ij S i, j, = indice d'ordine dell'anno e del mese; A i,j, = afflusso ragguagliato nell'anno i e mese j; 1, 2 n = numero delle stazioni pluviometriche considerate; A i,j, n = afflusso nell'anno i, mese j, della stazione n; S 1, S 2..S n = superfici di ciascun topoieto; S tot = superficie totale del bacino sotteso. n Nella tabella sono riportati gli afflussi ragguagliati per il periodo al bacino sotteso dalla sezione di chiusura. Tabella Afflussi ragguagliati al bacino sotteso dalla sezione di chiusura espressi in mm. Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot ,0 28,9 146,2 54,1 39,4 7,4 0,0 11,3 15,1 37,3 63,9 98,4 588, ,5 115,3 22,8 14,1 16,4 2,3 1,2 2,2 42,9 17,5 27,7 134,7 572, ,2 91,3 94,6 68,8 34,5 13,5 0,5 0,5 42,9 111,4 125,2 156,0 771, ,4 70,4 88,5 4,9 16,4 8,3 3,4 25,0 55,6 35,6 139,3 167,5 652, ,3 93,8 73,5 54,1 10,5 1,4 1,1 6,0 61,6 31,9 129,9 135,3 647, ,7 95,6 150,1 81,4 22,6 1,5 0,0 0,0 49,6 88,7 78,7 24,5 796, ,1 152,4 103,1 27,1 29,9 3,3 9,8 6,7 9,7 108,3 72,7 61,0 724, ,4 86,7 62,7 9,6 49,2 3,8 4,2 0,5 36,9 48,6 104,2 61,3 555, ,4 112,4 104,1 63,4 3,4 11,9 0,0 3,2 106,9 17,5 94,9 135,4 727, ,4 48,7 33,5 91,1 10,8 5,5 0,6 27,4 40,3 151,2 73,0 72,3 580, ,7 21,7 32,0 92,8 46,4 1,0 0,6 31,5 16,8 128,9 33,1 158,1 606, ,9 106,9 32,0 101,6 12,6 8,7 0,5 8,0 70,6 96,0 64,7 87,9 650, ,2 8,0 47,5 111,7 58,3 4,3 7,2 31,1 37,4 99,8 78,2 150,1 770, ,8 37,4 47,9 29,9 41,8 0,0 0,0 0,7 48,0 126,0 133,8 68,6 558, ,1 135,7 1,0 66,5 7,0 22,1 36,5 8,9 20,8 62,2 50,2 70,9 599, ,1 11,4 41,9 39,2 9,5 0,8 9,0 79,4 91,4 21,9 83,2 113,2 543, ,6 140,5 154,0 42,4 66,8 53,0 6,5 19,2 47,2 118,4 50,6 192,7 974, ,5 34,9 21,0 43,3 7,5 17,7 12,2 75,8 108,8 150,2 155,6 122,4 786, ,6 70,1 56,0 26,2 34,5 23,5 55,1 23,0 64,9 75,4 55,5 76,0 600, ,4 38,7 43,6 31,1 41,7 27,5 51,7 32,9 21,4 47,5 86,1 63,6 589, ,9 34,6 17,8 49,6 22,1 5,9 1,5 6,2 34,7 113,8 53,2 127,8 566,1 MEDIA 81,0 73,1 65,4 52,5 27,7 10,6 9,6 19,0 48,7 80,4 83,5 108,5 660,1 DV. ST. 50,7 44,3 45,3 30,6 18,4 12,6 16,7 22,6 27,9 44,3 36,0 44,3 110,8 REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 16

20 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Individuazione della legge di correlazione tra afflussi e deflussi E disponibile la serie dei volumi defluiti nell invaso Castello, che sottende un bacino di circa 81,5 km 2, funzionante dal 1989 al Per effettuare la ricostruzione dei dati mancanti della serie fino all anno 2000, è stata individuata la legge di correlazione tra afflussi e deflussi annui, ottenendo la retta di regressione riportata nella figura 2.4.1: Portate annue (mm) y = 0.367x R 2 = Piogge annue (mm) Figura Legge di correlazione tra afflussi e deflussi annui La ricostruzione dei livelli idrometrici alla sezione di chiusura del bacino del Magazzolo (233,7 km 2 ) è stata effettuata considerando il coefficiente di afflusso del bacino a monte del Castello, pari a 0,20 moltiplicato per le piogge ragguagliate su tutto il bacino del Magazzolo. Il deflusso medio annuo stimato risulta di 126,2 mm, pari a 29,5 Mm 3 /anno Stima dell evapotraspirazione media L evapotraspirazione reale (E), è la quantità di acqua evaporata dal suolo e dalle piante quando il suolo si trova al suo tasso di umidità naturale, e viene stimato tramite la formula di Turc (1954) modificata da Santoro (1970). La formula di Turc, ricavata dall esame di oltre 250 bacini in diverse zone del globo, fornisce direttamente l evapotraspirazione reale (ET) media annua in mm: ET = Dove: P P L 2 ET = evapotraspirazione reale media annua in mm REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 17

21 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE P = altezza di precipitazione media annua in mm Ta = temperatura media annua in Celsius L = potere evaporante dell atmosfera cioè L = T a Ta Sulla base di una analisi di 192 bacini in Sicilia, Santoro (1970) ha proposto la seguente modifica per calcolare L (validità 10 C < Ta < 18 C ): L = T a Ta 3 Per l applicazione di tale formula sono stati utilizzati i dati di temperatura media annua, ottenuti dalle carte delle isoterme medie annue per gli anni dal 1980 al 2000 per integrazione delle isoterme sulla superficie del bacino. La tabella mostra i valori calcolati nel modo sopra descritto. 3 Tabella Valori di evapotraspirazione reale annua calcolata con la formula di Turc modificata Anno Temperatura Media Annua Potere evaporante dell atmosfera Precipitazioni media annua ET REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 18

22 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE Risultati Nella tabella sono indicati i parametri utili a descrivere, anche se indicativamente, il bilancio idrologico superficiale del bacino del Magazzolo. In particolare come descritto in premessa sono presenti valori misurati di precipitazione annua e valori calcolati di evapotraspirazione reale media annua. Il deflusso superficiale annuo è stato stimato, come descritto precedentemente, tramite la retta di regressione tra afflussi e deflussi. Dall applicazione dell equazione del bilancio, così come descritta in premessa, si può stimare l entità delle acque che si sono infiltrate nel terreno e che hanno generato ricarica delle falde e deflusso di base. Tabella Bilancio idrologico alla foce del Magazzolo. Precipitazione totale annua P Evapotraspirazione reale media annua E Deflussi superficiali totali annui D Infiltrazione I Anno (mm) (mm) (mm) (mm) media Mm 3 /anno REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 19

23 IL QUADRO CONOSCITIVO CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI E DI INTERESSE L infiltrazione media presunta nell intero bacino è pari a 53,5 mm; mentre risulta pari a 54,2 mm, ponendo pari a zero i valori negativi, cioè circa 12,6 Mm 3 /anno. La presenza di alcuni valori negativi dell infiltrazione, in anni particolarmente avari di precipitazioni, può denotare la mancanza di ricarica della falda sotterranea dove peraltro sono presenti prelievi da pozzi e sorgenti per circa 1,1 Mm 3 /anno. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 20

24 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE 3 Sistema della rete di monitoraggio quali quantitativo dei corpi idrici e relativa classificazione 3.1 La classificazione e lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali significativi presenti nel bacino I corsi d acqua Magazzolo (R19062CA001) Il bacino del fiume Magazzolo ricade nel versante meridionale della Sicilia e si estende per circa 220 Km2 interessando il territorio delle province di Agrigento e Palermo. Esso si inserisce tra il bacino del fiume Verdura,ad ovest,ed il bacino del fiume Platani,ad est. Il fiume Magazzolo trae origine dalle pendici di monte Castelluzzo nel territorio del comune di Santo Stefano di Quisquina (AG) e si sviluppa per circa 36 Km, con una altitudine massima di m s.l.m. e media di circa 466 m s.l.m.. Lungo il percorso attraversa il territorio dei comuni di Santo Stefano di Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Calamonaci e Ribera, per poi sfociare nel Mar Mediterraneo. Nella parte alta del bacino è stato realizzato l invaso Castello. Il fiume Magazzolo è stato monitorato nella stazione Magazzolo 45, di coordinate E e N , sita in località Piano del Giardinello nel territorio comunale di Ribera (AG). La figura indica l ubicazione delle stazioni all interno del bacino idrografico. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A dicembre 2007 Pagina 21

25 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE Figura Posizionamento della stazione all interno del bacino Figura Stazione di monitoraggio Magazzolo 45 Tutti i parametri macrodescrittori sono stati rilevati in tutti i mesi di monitoraggio, mentre la portata non è stata rilevata nei soli mesi di dicembre e marzo. L indice IBE, rilevato per le quattro stagioni, è risultato pari a 6, classe III, mentre il LIM è risultato pari a 50, determinando una classe, anche per il SECA e il SACA, pari a V (pessima). Più precisamente sono risultati con un punteggio minimo, pari a 5, quattro parametri macrodescrittori cioè BOD5, COD, Ossigeno disciolto e Azoto ammoniacale, mentre gli altri tre sono risultati col punteggio immediatamente superiore. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A dicembre 2007 Pagina 22

26 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE Tabella Classificazione dello stato ecologico ed ambientale Bacino Magazzolo e b.m. tra Magazzolo e platani Luglio 2005-Giugno2006 STAZIONE IBE L.I.M. SECA SACA MEDIA C.Q VALORE C.Q C.Q C.Q STATO CHIMICO 45 6 SUFFICIENTE 50 SCADENTE SCADENTE SCADENTE < valore soglia CLASSE I ELEVATO CLASSE II BUONO CLASSE III SUFFICIENTE CLASSE IV SCADENTE CLASSE V PESSIMO Nelle figure che seguono vengono presentati gli andamenti temporali delle concentrazioni dei macrodescrittori per il periodo luglio 2005 giugno 2006 Stazione n 45 Fiume Magazzolo Andamento nel tempo della conducibilità Conducibilità (µs/ cm (20 C)) Mesi luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Figura Andamento medio mensile della conducibilità elettrica nella stazione Magazzolo 45 Dai grafici seguenti si può notare come l incremento del carico di BOD 5 e COD sia avvenuto spesso in corrispondenza ai picchi di portata idrica, cosa che è avvenuta anche per i nutrienti, soprattutto nel mese di ottobre, alla ripresa delle piogge e quindi dei deflussi. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A dicembre 2007 Pagina 23

27 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE Portata (L/s) Mesi luglio agosto settembre Stazione n 45 Fiume Magazzolo Andamento nel tempo della portata ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Solidi Sospesi (mg/l) Portata Solidi sospesi Figura Andamento medio mensile della portata e della concentrazione di solidi sospesi nella stazione Magazzolo 45 (O2 mg/l) Mesi Stazione n 45 Fiume Magazzolo Andamento nel tempo di BOD5, COD e Ossigeno disciolto luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo 100- OD BOD5 COD Figura Andamento medio mensile della concentrazione di ossigeno disciolti, BOD,COD nella stazione Magazzolo 45 aprile maggio giugno Stazione n 45 Fiume Magazzolo Andamento nel tempo dei nutrienti (N mg/l) (P mg/l) Mesi 0 luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno 0 Azoto Nitrico Azoto ammoniacale Fosforo Totale Figura Andamento medio mensile della concentrazione di azoto ammoniacale nella stazione Magazzolo 45 REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A dicembre 2007 Pagina 24

28 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE Stazione n 45 Fiume Magazzolo Andamento nel tempo dell'escherichia Coli Escherichia Coli (UFC/100 mg L) Mesi luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Figura Andamento medio mensile della concentrazione di escherichiacoli nella stazione Magazzolo 45 Il parametro microbiologico, Escherichiacoli, durante i mesi di novembre e dicembre ha presentato valori di qualche ordine di grandezza superiori a quelli registrati durante il corso dell anno. Per quanto riguarda i parametri addizionali indagati si è rilevato che solventi e fitofarmaci sono sempre stati al di sotto del limite di rilevabilità, mentre è sempre stata rilevata la presenza di metalli. Più precisamente Cromo totale, Rame e Zinco sono stati sempre rilevati anche se con valori inferiori a quelli limite stabiliti, mentre Cadmio, Mercurio, Piombo e Nichel non sono stati rilevati tutti i mesi e l ultimo, in un solo caso, con valore lievemente superiore al limite considerato. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A dicembre 2007 Pagina 25

29 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE I Laghi artificiali Lago artificiale Castello (R19062LA001) Utilizzato a scopo irriguo, il lago Castello nasce dallo sbarramento del fiume Magazzolo ed è situato nel comune di Bivona in provincia di Agrigento. Le sue caratteristiche morfometriche e idrologiche sono riportate di seguito. Tabella Localizzazione geografica Provincia Agrigento Bacino idrografico Magazzolo Altitudine massima del bacino m s.l.m. Livello medio del lago 290 m s.l.m. Fiume Immissario Magazzolo Fiume Emissario Magazzolo Tabella Morfometria e idrologia Tipologia del lago Invaso Artificiale Area del lago 1,6 km 2 Profondità massima 41 m Volume medio annuo 14,4 Mmc I campionamenti presso il lago Castello sono stati effettuati nella stagione invernale 2006 e nella stagione estiva Per la valutazione dello stato trofico, sono state seguite le indicazioni riportate nel Decreto Ministeriale 29 dicembre 2003, n. 391; in base ai risultati dei parametri che influenzano l attribuzione dello stato ecologico, risulta che il lago Castello è di classe 4, con un giudizio dello stato ambientale scadente. Il parametro che più influisce sullo stato ecologico del lago è la trasparenza che nel periodo invernale raggiunge un valore minimo di 80 cm. Considerando anche il valore elevato di Clorofilla a si può supporre uno stato strofico elevato. Dall analisi dei parametri addizionali risulta che non ci sono superamenti dei valori soglia previsti dal D.Lgs. 152/06. In particolare, fatta eccezione per il cloroformio, i pesticidi, le sostanze organiche volatili e il pentaclorofenolo risultano al di sotto del limite di rilevabilità strumentale. Inoltre, neppure degli altri pesticidi ricercati si riscontra la presenza. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 26

30 SISTEMA DELLA RETE DI MONITORAGGIO QUALI QUANTITATIVO DEI CORPI IDRICI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE Tabella Indici di stato e classificazione PARAMETRO U.di M. estate 2006 inverno 2006 CLASSE Trasparenza m 3 0,8 5 Ossigeno ipolimnico % 5,86 97,3 3 Clorofilla a µg/l 1,68 11,13 4 Fosforo totale µg/l 15,2 19,5 2 SEL Classe :4 SAL Scadente I dati analitici dei sedimenti, confrontati con gli standard proposti nella pubblicazione APAT CTN AIM del 2002, evidenziano la presenza di alcuni metalli pesanti (As, Cd, Cu, Cr, Ni) in concentrazioni superiori al valore soglia indicato. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A. dicembre 2007 Pagina 27

31 OBIETTIVI DI QUALITÀ AMBIENTALE DA RAGGIUNGERE O MANTENERE PER I CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI RICADENTI NEL BACINO 4 Valutazione delle pressioni degli impatti significativi esercitati dall attività antropica sullo stato delle acque superficiali e sotterranee 4.1 Valutazione dei carichi inquinanti di origine antropica e stima degli impatti esercitati sullo stato qualitativo dei corpi idrici e degli indicatori dello stato di qualità Il bacino idrografico significativo R (Magazzolo e bacini minori tra Magazzolo e Platani) comprende i seguenti corpi idrici significativi (la numerazione riportata in parentesi è quella adottata nella classificazione dei corpi idrici significativi): a) corsi d acqua significativi: - Magazzolo (n. 15) b) laghi artificiali significativi: - Castello (n. 13) I risultati relativi al calcolo dell impatto antropico, in forma concentrata e diffusa, sono sintetizzati nelle figure da a e nelle tabelle 4.1.5, 4.1.6, e di seguito riportate, relativi a ciascuno dei corpi idrici significativi prima citati. Le altre tabelle riportano i diversi tipi di carico cosi come descritti nel paragrafo 7.1 della Relazione Generale del Piano di Tutela delle Acque della Sicilia Analisi dei risultati Corsi d acqua Magazzolo (R19062CA001) Il carico organico prodotto a scala di bacino (Tabella e Figura 4.1.1), seppur modesto, è principalmente addebitabile agli scaricatori di piena delle reti fognarie dei centri urbani che tuttavia non hanno recapito finale all interno del bacino stesso (85%) e, in misura minore, all attività zootecnica (15%). Il carico trofico (Tabella e Figura 4.1.1) è invece prodotto principalmente dal dilavamento dei suoli coltivati, sia per l azoto (95%) che per il fosforo (94%). Il carico trofico riversato nel sottosuolo (Tabella e Figura 4.1.2) è prodotto quasi totalmente dal dilavamento dei suoli coltivati, sia per l azoto (95%) che per il fosforo (96%); trascurabili sono i contributi derivanti dalla rimanenti fonti. In termini di contributi specifici (Tabella e Figura 4.1.3), trascurabili sono le concentrazioni calcolate nella sezione di chiusura del bacino, a conferma della modesta presenza di scarichi concentrati a scala di bacino, per cui significativo è l effetto di diluizione garantito dalle acque di origine meteorica nei confronti di quelli diffusi. REGIONE SICILIANA - SOGESID S.P.A dicembre 2007 Pagina 28

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

Allegato B.8 Tavola 1/6 Carta dell uso agroforestale del suolo Allegato B.9 Tavola 1/6 Carta delle aree naturali protette

Allegato B.8 Tavola 1/6 Carta dell uso agroforestale del suolo Allegato B.9 Tavola 1/6 Carta delle aree naturali protette Indice 1. Identificazione del bacino...2 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica 3 1.2 Caratterizzazione idrologica 3 1.3 Caratterizzazione climatica 3 2. Caratterizzazione del sistema delle utilizzazioni...6

Dettagli

Fiume Marecchia e torrente Ausa

Fiume Marecchia e torrente Ausa Fiume Marecchia e torrente Ausa Fiume Marecchia Lo Stato Ecologico del Corso d Acqua (SECA) è risultato nel 2003 di classe 3 per le prime due stazioni a monte (Marecchia 1 e 2) e di classe 4 nelle stazioni

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

Torrente Tavollo 117

Torrente Tavollo 117 117 Torrente Tavollo Torrente Tavollo TIl monitoraggio del torrente Tavollo, nell arco del 2003, porta alla definizione di uno Stato Ecologico del Corso d Acqua (SECA) di classe 4 nella stazione Tavollo

Dettagli

Torrente Ventena Stato Ecologico del Corso d Acqua SECA SECA SECA Indice Biotico Esteso IBE Livello di Inquinamento da Macrodescrittori LIM LIM COD

Torrente Ventena Stato Ecologico del Corso d Acqua SECA SECA SECA Indice Biotico Esteso IBE Livello di Inquinamento da Macrodescrittori LIM LIM COD Torrente Ventena Torrente Ventena Nel 2003, il monitoraggio del torrente Ventena ha denotato per la stazione 1 un passaggio dello Stato Ecologico del Corso d Acqua (SECA) da una classe 5 ad una classe

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

10 IL BACINO DEL TORRENTE TAVOLLO

10 IL BACINO DEL TORRENTE TAVOLLO 10 IL BACINO DEL TORRENTE TAVOLLO Pagina 94 10.1 GENERALITÀ Il bacino del torrente Tavollo è incuneato fra quelli del Ventena e del Foglia. Il bacino del torrente Tavollo ha una superficie complessiva

Dettagli

Indice. Elenco cartografie di riferimento

Indice. Elenco cartografie di riferimento Indice 1. Identificazione del bacino...2 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica...3 1.2 Caratterizzazione idrologica...3 1.3 Caratterizzazione climatica...4 2. Caratterizzazione del sistema delle

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacini minori

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia!

I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! Obiettivi! in sintesi:! ISTITUIRE UN CONFRONTO TRA DISPONIBILITA IDRICA SUPERFICIALE E FABBISOGNO.! Definire la risorsa idrica superficiale e

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacini minori

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA

9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA 9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA Pagina 83 9.1 GENERALITÀ Il bacino del torrente Ventena confina in sinistra idrografica con il bacino del Conca ed in destra con i bacini del Foglia e del Tavollo. Il bacino

Dettagli

2.3. FATTORI CLIMATICI

2.3. FATTORI CLIMATICI 2.3. FATTORI CLIMATICI Il Rapporto sullo stato dell ambiente (ARPAV 2004) classifica il clima della provincia di Verona quale clima temperato senza stagione secca e con estate calda con influenza mediterranea..

Dettagli

DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA

DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA PRESIDENZA DIREZIONE GENERALE AGENZIA REGIONALE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA CLIMB - General Assembly Climate Change Impacts on Water and Security (in Southern

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

Classificazione relativa allo stato di qualità ambientale e idoneità alla vita dei pesci

Classificazione relativa allo stato di qualità ambientale e idoneità alla vita dei pesci Classificazione relativa allo stato di qualità ambientale e idoneità alla vita dei pesci Dott.. Ferdinando De Rosa, Presidente Ordine Regionale dei Chimici delle Marche Direttore Tecnico Scientifico ARPAM

Dettagli

Bacini minori tra Birgi e Mazaro

Bacini minori tra Birgi e Mazaro Indice 1. Identificazione del bacino...2 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica...3 1.2 Caratterizzazione climatica...3 2. Caratterizzazione del sistema delle utilizzazioni...7 2.1 Il sistema delle

Dettagli

Indice. Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 1

Indice. Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 1 Indice 1. Identificazione del bacino...2 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica...3 1.2 Caratterizzazione idrologica...3 1.3 Caratterizzazione climatica...3 2. Caratterizzazione del sistema delle

Dettagli

Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura

Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia San Vito al Tagliamento 12 maggio 2015 Il modello

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacini minori

Dettagli

Caratterizzazione ecologica dei principali bacini artificiali dell Alto Adige

Caratterizzazione ecologica dei principali bacini artificiali dell Alto Adige Abteilung 29. Landesagentur für Umwelt Amt 29.9 Biologisches Labor Ripartizione 29. Agenzia provinciale per l ambiente Ufficio 29.9 Laboratorio biologico Laboratorio biologico - A.p.p.A Bolzano - Caratterizzazione

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino minori

Dettagli

SCHEDA 6 - CARATTERISTICHE DELLE ACQUE COSTIERE

SCHEDA 6 - CARATTERISTICHE DELLE ACQUE COSTIERE Scheda 6 (trasmissione ogni 6 anni - primo invio entro il 30/06/2004 - salvo le parti c), d) ed e) relative al monitoraggio SCHEDA 6 - CARATTERISTICHE DELLE ACQUE COSTIERE A) IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO

Dettagli

Ricerca d analisi sulla zona orientale di Napoli A p p e n d i c e s t a t i s t i c a

Ricerca d analisi sulla zona orientale di Napoli A p p e n d i c e s t a t i s t i c a Ricerca d analisi sulla zona orientale di Napoli A p p e n d i c e s t a t i s t i c a Tabella 1 Popolazione residente nei quartieri di Napoli Est Popolazione residente - TOTALE 25.256 54.097 38.182 25.361

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacini minori

Dettagli

Centrale termoelettrica. di Porto Tolle. Allegato /II

Centrale termoelettrica. di Porto Tolle. Allegato /II Allegato 2.1.3.1/II LA PRIMA CLASSIFICAZIONE DELLA QUALITA DEI CORSI D ACQUA DEL VENETO (abstract) ANNO 2002, 2001 E BIENNIO 2001-2002 ai sensi del D.Lgs. 152/99 e s.m.i. approvata dalla Regione Veneto

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 01_MOR

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 01_MOR a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 0700800801 Confine stato (Comune Ventimiglia) Punta della Rocca (Comune Ventimiglia) 7,9 * Il codice è costruito con

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 15_VAG

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 15_VAG a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0701001015 Ponte S. Giorgio Corso Italia Lido di * Albaro 7,5 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice

Dettagli

Scarico idrico depuratore di Ponte a Cappiano gestito dal Consorzio Conciatori

Scarico idrico depuratore di Ponte a Cappiano gestito dal Consorzio Conciatori Scarico idrico depuratore di Ponte a Cappiano gestito dal Consorzio Conciatori Autorizzazione allo scarico: Circondario Empolese Valdelsa n.1267 del 14 dicembre 26, Autorizzazione allo scarico: Circondario

Dettagli

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara Considerazioni conclusive a cura di: Adriano Fava Arpa Sezione di Reggio Emilia

Dettagli

INDICE GENERALE. COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) PROGETTO DI PIANO. (settembre 2004) PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

INDICE GENERALE. COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) PROGETTO DI PIANO. (settembre 2004) PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) INDICE GENERALE PROGETTO DI PIANO (settembre 2004) INDICE GENERALE

Dettagli

Indice. Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 1

Indice. Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 1 Indice 1. Identificazione del bacino...3 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica...4 1.2 Caratterizzazione idrologica...4 1.3 Caratterizzazione climatica...7 2. Caratterizzazione del sistema delle

Dettagli

5 IL BACINO DEL FIUME USO

5 IL BACINO DEL FIUME USO 5 IL BACINO DEL FIUME USO Pagina 39 5.1 GENERALITÀ Il bacino idrografico del fiume Uso è costituito da una superficie, stretta e lunga, di 141 km 2 compresa tra i bacini idrografici dei fiumi Savio, Rubicone

Dettagli

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese 28 Luglio 2006 Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese Maggio 2006 L Istituto nazionale di statistica comunica i risultati della rilevazione sull occupazione, gli orari di lavoro e le retribuzioni nelle

Dettagli

Possibile target a breve termine (2005) 40,5 Mmc/a. Target a medio termine (2008) 0% salvo deroghe. Target a lungo termine (2016) 0% salvo deroghe

Possibile target a breve termine (2005) 40,5 Mmc/a. Target a medio termine (2008) 0% salvo deroghe. Target a lungo termine (2016) 0% salvo deroghe Tabella 4.1.1-1: programma di controllo territoriale-ambientale delle prestazioni complessive (strategiche) del PTA. Indicatori prestazionali. Legenda: le celle in grigio contengono obiettivi del PTA.

Dettagli

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I INDICE 4 - RETI DI MONITORAGGIO ISTITUITE AI FINI DELL ARTICOLO 8 E DELL ALLEGATO V DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE E STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI, DELLE

Dettagli

7 IL BACINO DEL FIUME MARANO

7 IL BACINO DEL FIUME MARANO 7 IL BACINO DEL FIUME MARANO Pagina 61 7.1 GENERALITÀ Il bacino del torrente Marano sfocia nel Mare Adriatico al confine fra i comuni di Rimini e Riccione, ed è compreso fra i bacini del Melo, del Conca

Dettagli

Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente

Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività 2015 - Programmazione 2016 Ambiente Da tempo è noto che l ambiente in cui viviamo rappresenta un importante determinante

Dettagli

VALUTAZIONE DEL CARICO TROFICO

VALUTAZIONE DEL CARICO TROFICO VALUTAZIONE DEL CARICO TROFICO Le metodologie per la valutazione del carico trofico sono disponibili per il momento solo per i laghi naturali e artificiali, a causa del consumo umano di tali acque. CRITERI

Dettagli

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive agenzia regionale prevenzione e ambiente dell emilia-romagna Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara Considerazioni conclusive

Dettagli

COMUNE DI CINGOLI. GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia P.F. TUTELA DELLE ACQUE. Acque di Balneazione.

COMUNE DI CINGOLI. GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia P.F. TUTELA DELLE ACQUE. Acque di Balneazione. GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia P.F. TUTELA DELLE ACQUE ZZ A COMUNEDICINGOLI Acque di Balneazione ID BW Denominazione BW CONTRADA CROCIFISSO SPIAGGIA KAMBUSA CONTRADA PANICALI

Dettagli

Bacini minori tra Muto e Mela

Bacini minori tra Muto e Mela Indice 1. Identificazione del bacino...2 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica...3 1.2 Caratterizzazioneidrologica...3 1.3 Caratterizzazione climatica...3 2. Caratterizzazione del sistema delle

Dettagli

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI 2017-18 ARPAV Commissario straordinario Riccardo Guolo Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza

Dettagli

L Osservatorio apre alle scuole

L Osservatorio apre alle scuole Regione Siciliana Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque L Osservatorio apre alle scuole Ing. Maria Teresa Noto Novembre - Dicembre 2009 1 L e i suoi compiti istituzionali L (ex Ufficio Idrografico

Dettagli

L economia trentina tra continuità e innovazione: somiglianze e differenze con il contesto nazionale

L economia trentina tra continuità e innovazione: somiglianze e differenze con il contesto nazionale L economia trentina tra continuità e innovazione: somiglianze e differenze con il contesto nazionale LE SOMIGLIANZE Composizione dimensionale della struttura produttiva Prevalenza di settori tradizionali

Dettagli

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI 2014-16 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza del

Dettagli

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Foce Magra 0701101126 Punta Corvo Confine con 8,8 * Regione Toscana * Il codice è costruito con i seguenti campi:

Dettagli

ASPETTI AMBIENTALI: RAPPORTO AMBIENTALE PARTE I. σ Studio Geologico Sigma DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI

ASPETTI AMBIENTALI: RAPPORTO AMBIENTALE PARTE I. σ Studio Geologico Sigma DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI σ Studio Geologico Sigma DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI Responsabile del Procedimento DOTT.ARCH. MARIO DAMIANI (fino al 31/12/2007) DOTT.ING. ARISTIDE SERGIO BORRACCHINI

Dettagli

Convegno sulla qualità delle acque del fiume Seveso

Convegno sulla qualità delle acque del fiume Seveso Aula Consiliare, Cesano Maderno (MB) 2 aprile 2019 Convegno sulla qualità delle acque del fiume Seveso ARPA Lombardia: il monitoraggio delle acque del Torrente Seveso Seveso a Cesano Maderno Il monitoraggio

Dettagli

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese TP TP PT La PT Rispetto 1 Settembre 2008 Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese Giugno 2008 L Istituto nazionale di statistica comunica i risultati della rilevazione sull occupazione, gli orari di

Dettagli

Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche

Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione Tecnica I bacini di primo livello secondari - ILLASI - ISARCO - Ing. Mirko

Dettagli

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione Il Piano di tutela delle acque SCOPO Costituisce uno specifico piano di settore

Dettagli

Acque destinate al consumo umano in distribuzione a nel Comune di Piombino Caratteristiche chimiche, microbiologiche e parametri in deroga

Acque destinate al consumo umano in distribuzione a nel Comune di Piombino Caratteristiche chimiche, microbiologiche e parametri in deroga Acque destinate al consumo umano in distribuzione a nel Comune di Piombino Caratteristiche chimiche, microbiologiche e parametri in deroga Fonti di approvvigionamento Gli acquedotti di Piombino sono alimentati

Dettagli

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE. Cantalupo Ligure. Carrega Ligure. COM 13 - Comuni della Val Borbera

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE. Cantalupo Ligure. Carrega Ligure. COM 13 - Comuni della Val Borbera [ ] Comunità Montana Agenzia di sviluppo TERRE DEL G I A R O L O Regione Piemonte Provincia di Alessandria PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE Albera Ligure Borghetto Borbera Cabella Ligure Cantalupo

Dettagli

Indice. Elenco cartografie di riferimento

Indice. Elenco cartografie di riferimento Indice 1. Identificazione del bacino...2 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica...3 1.2 Caratterizzazione idrologica...3 1.3 Caratterizzazione climatica...5 2. Caratterizzazione del sistema delle

Dettagli

Monitoraggio della qualità delle acque destinate alla vita dei pesci

Monitoraggio della qualità delle acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio della qualità delle acque destinate alla vita dei pesci (art. 85 D. Lgs. 152/2006 s.m.i.) Anno 2015 FIUME CIANE 1 Autori: Anna Maria Abita ARPA Sicilia Direttore ST 2 Monitoraggi Ambientali

Dettagli

Incontro tematico Industria Parma, 5 maggio via Garibaldi, Parma - tel

Incontro tematico Industria Parma, 5 maggio via Garibaldi, Parma - tel Incontro tematico Industria Parma, 5 maggio 2009 via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle acque Direttiva quadro sulle acque

Dettagli

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010.

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010. Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/. Il recente Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali,

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacini minori

Dettagli

Piccolo sunto sul clima tra il 2005 ed il presso la stazione meteorologica di Anacapri

Piccolo sunto sul clima tra il 2005 ed il presso la stazione meteorologica di Anacapri Piccolo sunto sul clima tra il 2005 ed il 2015 presso la stazione meteorologica di Anacapri La stazione meteorologica di Anacapri è sita alla quota altimetrica di 272 mt s.l.m. nel comune di Anacapri alle

Dettagli

Il metodo di calcolo del DMV proposto dall Autorità di Bacino Regionale è il seguente:

Il metodo di calcolo del DMV proposto dall Autorità di Bacino Regionale è il seguente: Calcolo del Deflusso Minimo Vitale (DMV) Per la valutazione della portata istantanea derivabile dal fiume Cesano alla sezione di interesse risulta indispensabile la preliminare valutazione della portata

Dettagli

Classificazione asta fluviale ai sensi del D.lgs. 152/99

Classificazione asta fluviale ai sensi del D.lgs. 152/99 Classificazione asta fluviale ai sensi del D.lgs. 152/99 Classi di qualità ambientale del fiume (D.lgs. 152/99) Classe 1 - ELEVATO Classe 2 - BUONO Classe 3 - SUFFICIENTE Classe 4 - SCADENTE Classe 5 -

Dettagli

VALUTAZIONE DEL VOLUME DI COMPENSO DA ATTRIBUIRE AD UN INVASO ARTIFICIALE NELLE IPOTESI DI REGOLAZIONE TOTALE E NOTI GLI UTILIZZI EFFETTIVI

VALUTAZIONE DEL VOLUME DI COMPENSO DA ATTRIBUIRE AD UN INVASO ARTIFICIALE NELLE IPOTESI DI REGOLAZIONE TOTALE E NOTI GLI UTILIZZI EFFETTIVI POLITECNICO DI TORINO Facoltà di Ingegneria I Anno accademico 2011/2012 Corso di IMPIANTI IDROELETTRICI Elettrix01 VALUTAZIONE DEL VOLUME DI COMPENSO DA ATTRIBUIRE AD UN INVASO ARTIFICIALE NELLE IPOTESI

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 06_AND

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 06_AND a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700800906 * Capo Berta Capo Mele (Confine - ) 22,9 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale INDICE GENERALE INTRODUZIONE QUADRO DI SINTESI DELLE ATTUALI CARATTERISTICHE IDROLOGICHE E IDRAULICHE DELLE ACQUE SUPERFICIALI 1.

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacini minori

Dettagli

QUALITA' DELL'ARIA AMBIENTE RILEVATI NELL'AREA URBANA DI AVELLINO - AV42 Ospedale Moscati (Via C. Colombo);

QUALITA' DELL'ARIA AMBIENTE RILEVATI NELL'AREA URBANA DI AVELLINO - AV42 Ospedale Moscati (Via C. Colombo); QUALITA' DELL'ARIA AMBIENTE RILEVATI NELL'AREA URBANA DI AVELLINO - AV42 Ospedale Moscati (Via C. Colombo); Fonte dati : http://www.arpacampania.it/avellino data di attivazione 01.01.1994 TIPOLOGIA STAZIONE

Dettagli

Situazione meteorologica

Situazione meteorologica Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici

Dettagli

BOLLETTINO IDROLOGICO

BOLLETTINO IDROLOGICO SINTESI SITUAZIONE Settimana dal 19 al 25 gennaio 215 Afflussi meteorici (pag. 2): settimana caratterizzata da precipitazioni su tutto il territorio lombardo, leggermente più intense nel settore occidentale.

Dettagli

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI 2016-17 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza

Dettagli

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Bacino Idrografico

Dettagli

MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE ALLA VITA DEI PESCI (art. 85 D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) ANNO 2017

MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE ALLA VITA DEI PESCI (art. 85 D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) ANNO 2017 SINTESI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE ALLA TA DEI PESCI (art. 85 D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) ANNO 2017 Il individua, tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le

Dettagli

ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE 1 / 13 ST-001 ALLEGATO J ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 13 ST-001 CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA Condizioni meteoclimatiche Nel seguito vengono descritte le condizioni meteoclimatiche

Dettagli

Ufficio Aria Dipartimento Provinciale

Ufficio Aria Dipartimento Provinciale CAMPAGNA DI MONITORAGGIO E METALLI P.ZZA VITTORIO EMANUELE - POTENZA - ANNO 2014 Ufficio Aria Dipartimento Provinciale 1 Dirigente dott. Donato Mario Cuccarese Telefono 0835225407 donato.cuccarese@arpab.it

Dettagli

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI 2014-15 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza

Dettagli

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NEGLI ANNI

LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NEGLI ANNI DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO GIORNALIERE DEL FIUME ANNI 212-213 ARPAV Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel U.O. CFD Centro Funzionale Decentrato Pierluigi Montanini Progetto

Dettagli

ALBISOLA rapporto ambientale

ALBISOLA rapporto ambientale APPENDICE A INTRODUZIONE Nei paragrafi successivi si riporta una sintesi dei dati, attualmente disponibili, che consentono di documentare e quantificare gli impatti dell Ente, e di valutare i processi

Dettagli

La gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici

La gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici Autorità di Bacino dell Adige La gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici Segretario Generale Dott. Nicola Dell Acqua Verona, 23 ottobre 2007 Informazioni generali

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 20_RIV

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 20_RIV a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Sestri Levante 0701001020 * Punta di Sestri Punta Baffe 11.4 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice

Dettagli

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese 30 Gennaio 2009 Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese Novembre 2008 L Istituto nazionale di statistica comunica i risultati della rilevazione sull occupazione, gli orari di lavoro e le retribuzioni

Dettagli

RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA A SUPPORTO DELLA CENTRALE TERMOELETTRICA SORGENIA - MODUGNO

RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA A SUPPORTO DELLA CENTRALE TERMOELETTRICA SORGENIA - MODUGNO RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA A SUPPORTO DELLA CENTRALE TERMOELETTRICA SORGENIA - MODUGNO REPORT ANNO 11 Indice 1. Introduzione Pag.3 2. Medie mensili e annuali di PM e PM2.5 Pag.5 3. Medie

Dettagli

II. Caratterizzazione dei bacini idrografici e analisi dell'impatto esercitato dall'attività atropica SCHEDA 1 - CARATTERISTICHE BACINI IDROGRAFICI

II. Caratterizzazione dei bacini idrografici e analisi dell'impatto esercitato dall'attività atropica SCHEDA 1 - CARATTERISTICHE BACINI IDROGRAFICI "Informazioni sullo stato di qualità II. Caratterizzazione dei bacini idrografici e analisi dell'impatto esercitato dall'attività atropica II.1 Rilevamento delle caratteristiche dei bacini idrografici

Dettagli

SCHEDA 6 - CARATTERISTICHE DELLE ACQUE COSTIERE

SCHEDA 6 - CARATTERISTICHE DELLE ACQUE COSTIERE Scheda 6 (trasmissione ogni 6 anni - primo invio entro il 30/06/2004 - salvo le parti c), d) ed e) relative al monitoraggio SCHEDA 6 - CARATTERISTICHE DELLE ACQUE COSTIERE A) IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO

Dettagli

Caratterizzazione della qualità ambientale di acque superficiali: il fiume Sabato

Caratterizzazione della qualità ambientale di acque superficiali: il fiume Sabato ISTITUTO PROFESSIONALE IPIA A. AMATUCCI COD. AUT. NAZIONALE F-2-FSE-2011-12 Caratterizzazione della qualità ambientale di acque superficiali: il fiume Sabato Dott. ing. Sabino DE GISI Avellino - Giovedi

Dettagli

I Bilanci Idrologici!

I Bilanci Idrologici! I Bilanci Idrologici! Evapotraspirazione potenziale ed effettiva D=deficit agricolo = Etp-ET Il deficit idrico (agricolo) rappresenta il fabbisogno idrico mensile di una coltura (domanda idrica irrigua)!"

Dettagli

Repertorio delle informazioni a supporto del processo di riesame e aggiornamento del PdG Po 2015

Repertorio delle informazioni a supporto del processo di riesame e aggiornamento del PdG Po 2015 Repertorio delle informazioni a supporto del processo di riesame e aggiornamento del PdG Po 2015 All. VII, parti A e B, punto 11 della Direttiva 2000/60/CE e All. 4, parti A e B, punto 11, alla Parte Terza

Dettagli