Oscuramento in vista per 31 TV locali pugliesi
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- Valerio Di Mauro
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1 Oscuramento in vista per 31 TV locali pugliesi 144 televisioni locali stanno per affrontare delle settimane ad alto rischio. Lo Stato ha dato loro un ultimatum che è scaduto il 1 dicembre. Chi non restituirò le frequenze incriminate che permettono loro di andare in onda o i loro ripetitori verranno spenti in modo forzoso. Ci sono alcune emittenti che hanno scelto di resistere: a colpi di carte bollate e ricorsi alla magistratura, nel tentativo di fermare un operazione che Imetterà in ginocchio o azzererà un terzo dell emittenza locale», come dice Marco Rossignoli, il coordinatore dell associazione AerantiCorallo che rappresenta oltre mille imprese radiotelevisive della Penisola. Il presidente della Corallo, Luigi Bardelli che a sua volta è anch egli imprenditore televisivo con la sua Tv Libera Pistoia attacca a muso duro: È una vigliaccata. Il premier Matteo Renzi e il sottosegretario alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, ci hanno più volte garantito che nessuna emittente locale si sarebbe spenta. Adesso, invece, decine rischiano di non poter più trasmettere. Danno economico calcolato da L Aeranti-Corallo in un giro di affari di 700 milioni di euro, che vede a rischio anche circa 2mila posti di lavoro.
2 Ma cosa è successo? Con il passaggio al digitale terrestre, nel 2011, lo Stato ha cercato di ordinare l etere televisivo. Ma, quando si è trattato di ridistribuire gli spazi, ha erroneamente assegnato alle emittenti locali quelle frequenze che, sulla base degli accordi internazionali firmati anche dall Italia, in realtà erano invece riservate ad altri Stati. Conseguentemente le stazioni ricevono canali irregolari che disturbano e spesso oscurano le trasmissioni tv in Croazia, Slovenia, Francia, Malta, Svizzera e San Marino. Ed oggi l Italia si trova invischiata in un contenzioso internazionale di cui l unico responsabile è lo stesso Stato italiano, afferma l Aeranti-Corallo. La via d uscita che il Governo ha definito è una sola: liberare l intero pacchetto di canali che producono interferenze all estero. Nella blak-list compaiono 76 frequenze distribuite in dodici regioni, in gran parte tutte rivolte verso il mare Adriatico: dodici frequenze in Puglia e Marche, dieci in Molise e Abruzzo, nove in Friuli, otto in Veneto, cinque in Emilia, quattro in Sicilia, due in Liguria e Toscana, una in Lombardia e Piemonte. Ma poichè ogni frequenza può essere suddivisa a livello regionale in più spicchi e occupata da reti differenti, le tv su cui potrebbe calare il sipario sono 144. La situazione più drammatica è in Puglia dove le stazioni in pericolo sono ben 31. Queste le emittenti pugliesi che rischiano l oscuramento: Telenorba 7 e Telenorba 8, Radionorba tv, Telebari, Telerama,Telefoggia, Teleradio Padre Pio, Canale 2 Tv, Teletrullo, Delta Tv, Telemax, Antenna Sud, Blustar Tv, Teleradio Città Bianca, Teleonda, Teleblu, Telepuglia Italia, Teleradioerre, Telesud, Studio 100, Canale 7, Amica, Teledauna, Tele A, Napoli Ch, Tv Capital, Puglia Tv, Telepunto 5, Telebasilicata Matera, Super 7, Teleregione, Teledehon, Teleradio San Severo, Tele Acli San Marco. Altrettanto complesso il quadro in Abruzzo (22 reti interessate), Molise (16 stazioni), Marche e Veneto (15 emittenti a rischio blackout in entrambe le regioni). Il Governo ha varato la rottamazione
3 dei canali e stanziato 50 milioni di euro: le tv che libereranno volontariamente gli spazi, riceveranno un indennizzo. Ma l iter non ha nulla di volontario, in quanto le reti dovranno comunque disattivare gli impianti, ed i contributi-rimborsi che riceveranno sono irrisorie: il segnale di una tv della Sicilia vale 180mila euro, mentre una del Molise appena 90mila. il sottosegretario Antonello Giacomelli Il 1 dicembre è stato l ultimo giorno utile per presentare le domande spontanee al Ministero dello Sviluppo economico che, secondo il sottosegretario Antonello Giacomelli, sta puntando a riportare l Italia nella legalità internazionale ed a dare più certezze alle tv locali che intendono investire. Contro la procedura si è schierato il gruppo siciliano dell Unione nazionale dei cronisti italiani ipotizzando pesanti ripercussioni sul diritto all informazione e ha espresso apprensione e incertezza fra giornalisti e tecnici. Il risultato, nonostante le solite proteste, sarà comunque lo stesso. Le stazioni del territorio dovranno spegnere i ripetitori nel 2016.
4 L AGCOM, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annunciato che metterà a disposizione nuovi canali. Le televisioni senza frequenze possono costituire consorzi per ottenerli; tuttavia non ci sarà posto per tutte. Secondo il Governo e l AGCOM, tre dei canali nazionali inseriti nel controverso ex beauty contest gratuito ideato dall esecutivo Berlusconi andranno alle tv del territorio, ma anche a quelle nazionali. È prioritario che siano assegnati alle locali, sostiene l associazione Aeranti-Corallo Le tre frequenze sono di scarsa qualità o passeranno presto alla telefonia mobile. Insomma, nulla di rassicurante. Le emittenti oscurate potranno affittare spazi dalle reti concorrenti per farsi portare fin dentro le abitazioni. Ma tutto ciò obbligherà le famiglie a risintonizzare i televisori. E per settimane o mesi le tv scompariranno dagli schermi, avverte il coordinatore dell associazione. Intanto numerose televisioni si sono rivolte ai giudici. Il Tar del Lazio ha già accolto il ricorso di Radiotelevisioni europee associate che smonta un passaggio del decreto rottama frequenze. E decine di istanze, fra cui quelle della pugliese Tele Dehon e della toscana Tvr-Teleitalia, devono ancora essere discusse di fronte ai magistrati amministrativi. Le frequenze accusate di alimentare le interferenze sono molte meno di 76 chiarisce Rossignoli presidente Aeranti-Corallo ed in alcuni casi è provato che le tv locali non producono disturbi all estero. Sarebbero bastati alcuni aggiustamenti tecnici per evitare di arrivare all attuale scompiglio. Il canone Rai si pagherà nella
5 bolletta della luce già dal gennaio 2015 Il canone Rai sarà in bolletta elettrica dal gennaio Queste le parole del sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, aggiungendo che in linea di massima sulla seconda casa è escluso e che legarlo all Irpef mi pare complesso e farraginoso. Contiamo di presentare in Senato un emendamento alla legge di stabilità per inserire questa norma, con l intenzione di renderlo effettivo già da gennaio dell anno prossimo. Con questo strumento aggiunge Giacomelli consideriamo di recuperare in modo pressoché totale l evasione. C è un evasione per cui siamo tra i primi in Europa che è attorno ai 600 milioni per un canone che è oggettivamente tra i più bassi in Europa. Questa situazione non è più tollerabile. La scelta vera aggiunge ancora Giacomelli è che, d accordo con Rai, la nostra intenzione è di non trasferire alla Rai in aggiunta al gettito attuale l evasione recuperata. Abbiamo invece deciso di restituirla interamente ai cittadini, abbassando fortemente il canone. Giacomelli ha quindi escluso il pagamento per le seconde case: Tendenzialmente l idea è quella di evitare che chi ha la seconda casa paghi di più. Anzi, diciamo che in linea di massima sulla seconda casa viene escluso. Qui si tratta di capire come introdurre qualche punto di equità. C è chi dice che potremmo incrociare i dati del reddito, e legare il canone all Irpef, io sono un po perplesso su questa possibilità. Legato all Irpef, mi pare molto più complesso e farraginoso. Pagherà chi possiede un contratto di fornitura elettrica. Chi dovrà pagare il canone? «Chi possiede un contratto di fornitura elettrica», ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico. «La norma prevede la tassa in base al possesso del televisore ha spiegato Giacomelli ed è una norma anacronistica. Se rimanesse legato a quel concetto dovrei dire il possesso di un apparecchio televisivo, oppure di un pc, oppure di un tablet, oppure di uno smartphone, oppure di ogni altro device atto a ricevere il segnale. Vuol dire fare una norma con prescrizioni molto ampie e molto dure ma sostanzialmente inapplicabile, in altre parole prendere in giro e continuare a consentire l evasione. Quindi noi identifichiamo l elemento unificante, che è l alimentazione dei diversi device e quindi, il
6 contratto di fornitura elettrica». Sulle aziende elettriche non graverà un costo aggiuntivo Giacomelli ha spiegato che sulle aziende di energia elettrica non graverà alcun costo aggiuntivo: «Noi abbiamo idea di mantenere indenni le aziende di energia elettrica, quindi i costi delle modifiche del software, certamente, non saranno a carico loro. Dialogheremo, non è contro nessuno questa riforma». Azzerramento vertici Rai. Giacomelli ha poi smentito le voci che vorrebbero l azzeramento dei vertici Rai da parte del governo: «Non è questa l intenzione», ha detto, ma «puntiamo a modificare la governance, lo faremo non con un decreto ma con un percorso parlamentare, quindi con una discussione aperta. La nostra idea è rendere Rai molto più simile a una azienda normale di quello che è oggi». Si pagheranno 60, 65 euro? «Una cifra plausibile. Certamente pagheremo molto meno. Questa non è una riforma contro nessuno. È per recuperare l evasione. Chi evadeva ci rimette, questo è sicuro ha concluso il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. Digitale terrestre, oscuramento per alcune tv pugliesi. L'elenco delle tv a rischio Rischio oscuramento per più di trenta televisioni private in Puglia, in salvo solo 15 emittenti. A rischio anche l informazione e gli approfondimenti di storiche testate pugliesi, che potrebbero vedersi oscurate le frequenze sul digitale terrestre, fra cui vi sarebbero Antenna Sud, Telebari, Telefoggia, Telerama, Studio 100, a causa la delibera 480 dell Agcom, che prevede e quindi dispone lo spegnimento di dodici canali entro il prossimo 31 dicembre. Possibilità molto concreta e vicina che mette in serio pericolo il futuro imprenditoriale di alcuni editori televisivi, ma sopratutto di circa 1000 che lavorano nell emittenza privata pugliese. Secondo la Comunità Europea i canali a rischio di chiusura, sarebbero la cause di interferenza con i canali delle televisioni dei Paesi confinanti, Croazia e Slovenia. Il problema non riguarda però soltanto la Puglia, ma è particolarmente avvertito nella nostra
7 regione, visto la consistente presenza di emittenti locali che trasmettono sul digitale terrestre. L esito della delibera Agcom non è assolutamente certo. Infatti i sei canali che contestualmente allo spegnimento delle dodici emittenti che interferiscono all estero, potrebbero essere redistribuite dal Ministero dello Sviluppo economico ad altre emittenti invece di quelle che attualmente occupano le frequenze salve. Questa sera alle 21 diverse televisioni locali pugliesi, per coinvolgere l opinione pubblica, trasmetteranno dibattiti e programmi televisivi sulla vicenda, con collegamenti tra le diverse emittenti. L intervento è di natura emergenziale, replicano dall Autorità Garante delle Comunicazioni, ed è necessario a far recuperare all Italia credibilità internazionale. Il rischio è infatti che nei confronti del nostro Paese possa essere aperta l ennesima procedura di infrazione europea, come ha spiegato il Sottosegretario con delega alle comunicazioni, on. Antonello Giacomelli, in occasione dell ultima audizione presso la Commissione di vigilanza Rai. Lo spettro è saturo ha detto nel passaggio al digitale l Italia ha utilizzato frequenze che Ginevra non ci assegnava. Ed adesso la Croazia e le
8 Slovenia pretendono quello che secondo l Europa è di loro diritto. La delibera Agcom (che recepisce le indicazioni ministeriali) prevede che vadano liberate le frequenze interferenti, e quindi spenti i canali incriminati entro il 31 dicembre prossimo. Contrariamente dice la delibera senza alcun ulteriore preavviso si provvederà alla disattivazione coattiva degli impianti, avvalendosi degli organi della polizia postale e delle comunicazioni. SOS DELLE TV PUGLIESI Secondo quanto previsto dalla legge, le reti nazionali televisive sono attualmente venti, e quindi alle emittenti locali è necessario preservare almeno un terzo della capacità trasmissiva. Con la delibera Agcom, però, le reti locali sarebbero meno di dieci. Il consiglio regionale ed i parlamentari pugliesi hanno chiesto di istituire un tavolo tecnico a Roma, facendo slittare il rinvio dello switch off previsto dalla delibera AGCOM. Il 31 dicembre è dietro l angolo ha dichiarato il presidente del consiglio regionale pugliese Onofrio Introna dobbiamo tutelare posti di lavoro e, soprattutto, il pluralismo dell informazione. Il senatore M5S Lello Ciampolillo, membro della commissione di vigilanza Rai, ha richiesto invece l intervento di ispettori per controllare la reale sussistenza delle interferenze.
9 LE TV CHE SI SALVANO Tra le emittenti locali, non avranno alcun problema o conseguenza le seguenti tv: Tg Norba 24, Canale Italia 84, Canale Italia 83, Telepuglia, TRC, Telelocorotondo, Video Italia Puglia, Teleradio Buon Consiglio, Telemaig, Telecattolica, Telesveva, Canaleotto, RTM, Settegold, Antenna 10, Telecapri. CHI PERDE LE FREQUENZE Telenorba 7 e Telenorba 8, Radionorba tv, Telebari, Telerama,Telefoggia, Teleradio Padre Pio, Canale 2 Tv, Teletrullo, Delta Tv, Telemax, Antenna Sud, Blustar Tv, Teleradio Città Bianca, Teleonda, Teleblu, Telepuglia Italia, Teleradioerre, Telesud, Studio 100, Canale 7, Amica, Teledauna, Tele A, Napoli Ch, Tv Capital, Puglia Tv, Telepunto 5, Telebasilicata Matera, Super 7, Teleregione, Teledehon, Teleradio San Severo, Tele Acli San Marco. Il governo Renzi sta studiando delle soluzioni per evitare lo spegnimento delle emittenti. Lavoriamo a un nuovo impianto ha anticipato il sottosegretario Giacomelli in commissione di vigilanza, rispondendo al sen. Ciampolillo che ci riporti nella legalità internazionale dobbiamo riordinare il comparto, senza mettere l ennesima pezza e rinviare il problema a chi verrà dopo.
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Totale emittenti: 148 CONTATTI NETTI GIORNO MEDIO MENSILE Pagina 1 EMITTENTE REGIONI GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SETT OTT
7 GOLD TELECITY (Piemonte) PIEMONTE 490.728 480.542 ITALIA 8 TORINO + PIEMONTE 190.239 179.729 PRIMANTENNA PIEMONTE 198.791 203.643 QUARTA RETE PIEMONTE 385.627 392.597 RETE 7 PIEMONTE 225.599 234.459
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Totale emittenti: 160 CONTATTI NETTI MENSILI 2014
RAI 1 52,736,217 52,236,494 RAI 2 51,765,120 50,120,038 RAI 3 50,515,411 48,111,327 CANALE 5 52,328,774 51,180,080 ITALIA 1 51,621,667 50,098,374 RETE 4 48,340,603 46,220,998 LA SETTE 41,832,188 38,978,170
Totale emittenti: 159 CONTATTI NETTI MENSILI 2014
RAI 1 52,736,217 52,236,494 51,520,786 52,002,751 RAI 2 51,765,120 50,120,038 50,046,101 51,111,469 RAI 3 50,515,411 48,111,327 47,730,659 48,874,321 CANALE 5 52,328,774 51,180,080 51,948,126 52,092,302
Totale emittenti: 157 CONTATTI NETTI MENSILI 2014
SEDE GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SETT OTT NOV DIC ANNO RAI 1 52,736,217 52,236,494 51,520,786 52,002,751 50,916,872 RAI 2 51,765,120 50,120,038 50,046,101 51,111,469 49,786,610 RAI 3 50,515,411 48,111,327
Totale emittenti: 159 CONTATTI NETTI DEL GIORNO MEDIO MENSILE 2014
7 GOLD MUSICA TELECITY PIEMONTE 129,831 115,507 114,339 119,660 PRIMANTENNA PIEMONTE 80,966 64,141 76,030 62,770 QUARTA RETE PIEMONTE 67,083 67,090 63,743 63,353 RETE 7 PIEMONTE 82,240 71,370 65,732 65,790
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Totale emittenti: 184 CONTATTI NETTI MENSILI 2013
RAI 1 55,062,166 54,704,263 53,920,313 53,838,278 54,229,758 54,051,043 52,829,658 47,949,804 51,167,411 52,236,434 RAI 2 53,781,025 52,520,025 52,583,971 52,610,410 53,410,285 51,597,792 50,748,338 45,424,263
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AUDITEL - EMITTENTI LOCALI 7 GOLD MUSICA TELECITY PIEMONTE da maggio 147.553 194.530 156.079 127.275 123.675 135.083 112.807 140.780 MOTORI TV PIEMONTE da maggio 8.532 10.489 fino a giugno PRIMANTENNA
PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE. Sezione Servizi - Grafici e Tabelle. Procedure di affidamento perfezionate di importo superiore o uguale a 40.
Direzione Generale Osservatorio dei Contratti Pubblici - Analisi e studio dei mercati Ufficio elaborazioni, studi, analisi e determinazione dei costi standardizzati PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE Sezione Servizi
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RAI 1 55,062,166 54,704,263 53,920,313 53,838,278 54,229,758 54,051,043 52,829,658 47,949,804 51,167,411 52,236,434 51,057,465 51,738,969 RAI 2 53,781,025 52,520,025 52,583,971 52,610,410 53,410,285 51,597,792
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